ELOXATIN IV FL POLV 50MG Produttore: SANOFI SPA
- FARMACO OSPEDALIERO
- USO OSPEDALIERO
DENOMINAZIONE
ELOXATIN 5 MG/ML POLVERE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antineoplastici, composti del platino.
PRINCIPI ATTIVI
Oxaliplatino.
ECCIPIENTI
Lattosio monoidrato.
INDICAZIONI
Oxaliplatino in associazione con 5 fluorouracile (5 FU) e acido folinico (AF) e' indicato per: trattamento adiuvante del cancro al colon distadio III (C di Duke) dopo resezione completa del tumore primario; trattamento del cancro colorettale metastatico.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Pazienti che: presentano precedenti noti di ipersensibilita' ad oxaliplatino o all'eccipiente; stanno allattando al seno; presentano mielosoppressione antecedente all'inizio del primo ciclo, come evidenziato in condizioni di conta basale da neutrofili < 2x10^9/l e/o conta piastrinica < 100x10^9/l; soffrono di una neuropatia sensoriale periferica con alterazione funzionale antecedente al primo ciclo; hanno una funzionalita' renale gravemente compromessa.
POSOLOGIA
La preparazione di soluzioni iniettabili di agenti citotossici deve essere effettuata da personale specializzato e appositamente addestrato, che conosca i medicinali utilizzati e che operi in condizioni tali da garantire l'integrita' del medicinale, la protezione dell'ambiente e, in particolare, la protezione del personale addetto alla manipolazione del medicinale, in accordo con le procedure dell'ospedale. Uso riservato agli adulti: per la terapia adiuvante 85 mg/m^2, per infusione endovenosa ripetuta ogni 2 settimane per 12 cicli (6 mesi). La dose consigliata di oxaliplatino nel trattamento del cancro colorettale metastatico e' 85 mg/m^2 per infusione endovenosa ripetuta ogni due settimane fino a progressione della malattia o tossicita' non accettabile. La dose deve essere modificata in funzione della tollerabilita'. La somministrazione di oxaliplatino deve sempre precedere quella delle fluoropirimidine cioe' il 5 fluorouracile (5 FU). Oxaliplatino deve essere somministrato in infusione endovenosa della durata di 2-6 ore, in 250-500 ml di una soluzione glucosata al 5% (50 mg/ml) in modo da ottenere una concentrazione tra 0,2 mg/ml e 0,70 mg/ml; 0,70 mg/ml e' la concentrazione piu' elevata nella pratica clinica per una dose di oxaliplatino di 85 mg/m^2. Oxaliplatino e' stato utilizzato in prevalenza in associazione ad un'infusione continua di 5 fluorouracile (5 FU). Per il trattamento ogni due settimane, sono stati usati schemi di trattamento di 5 fluorouracile (5 FU) che hanno associato bolo e infusione continua. Soggetti con funzionalita' renale compromessa: Oxaliplatino non deveessere somministrato a pazienti con grave alterazione della funzionalita' renale. Nei pazienti con alterazione della funzionalita' renale da lieve a moderata, la dose raccomandata e' di 85 mg/m^2. Soggetti coninsufficienza epatica: non e' stato fatto alcun aggiustamento specifico della dose per i pazienti con parametri della funzionalita' epaticaalterati. Pazienti anziani: non si e' osservato alcun aumento di tossicita' grave quando oxaliplatino e' stato usato, da solo o in associazione a 5 fluorouracile (5 FU), nei pazienti con piu' di 65 anni di eta'. Di conseguenza non e' richiesto un adattamento specifico della doseper i pazienti anziani. Non ci sono dati rilevanti relativi all'uso di oxaliplatino nei bambini. L'attivita' di oxaliplatino in monoterapianon e' stata determinata nei pazienti in eta' pediatrica affetti da tumori solidi. Oxaliplatino deve essere somministrato per infusione endovenosa. La somministrazione di oxaliplatino non richiede iperidratazione. Oxaliplatino, diluito in 250-500 ml di soluzione glucosata al 5% (50 mg/ml) in modo da ottenere una concentrazione non inferiore a 0,2 mg/ml, deve essere infuso tramite una linea venosa centrale o una venaperiferica in un tempo di 2-6 ore. L'infusione di oxaliplatino deve sempre precedere la somministrazione di 5 fluorouracile (5 FU). In casodi travaso, la somministrazione deve essere interrotta immediatamente. Oxaliplatino deve essere ricostituito e poi ulteriormente diluito prima dell'uso. Per ricostituire e poi diluire il medicinale liofilizzato deve essere utilizzata solo soluzione glucosata al 5% (50 mg/ml).
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Soluzione ricostituita: deve essere diluita immediatamente. Preparazione per infusione: conservare a 2-8 gradi C per non piu' di 24 ore. Esaminare visivamente prima dell'uso. Devono essere utilizzate soltanto le soluzioni limpide, senza particelle. Il medicinale e' da usarsi una sola volta. Tutte le soluzioni non utilizzate devono essere eliminate.
AVVERTENZE
Oxaliplatino deve essere utilizzato esclusivamente dai reparti specializzati di oncologia e deve essere somministrato sotto la supervisionedi un medico oncologo qualificato. I pazienti con compromissione della funzionalita' renale da lieve a moderata devono essere monitorati attentamente. Un monitoraggio particolarmente attento deve essere garantito per i pazienti con anamnesi di manifestazioni allergiche ad altri prodotti contenenti derivati del platino. In caso di comparsa di manifestazioni anafilattiche, l'infusione deve essere immediatamente interrotta e deve essere iniziato un trattamento sintomatico appropriato. Inquesti pazienti una nuova somministrazione di oxaliplatino e' controindicata. Sono state riportate reazioni crociate, talvolta fatali, con tutti i composti del platino. In caso di travaso di oxaliplatino, l'infusione deve essere interrotta immediatamente e si deve iniziare un trattamento sintomatico locale. La tossicita' neurologica di oxaliplatino deve essere monitorata attentamente. Un esame neurologico deve essere effettuato prima di ogni somministrazione e periodicamente in seguito. Nei pazienti che presentano delle disestesie faringolaringee acute,durante o nelle ore che seguono l'infusione di due ore, la successivainfusione di oxaliplatino deve essere effettuata in sei ore. In caso di comparsa di sintomi neurologici, la dose di oxaliplatino deve essere aggiustata in funzione della durata e della gravita' di questi sintomi, con le seguenti raccomandazioni: nel caso in cui i sintomi durino piu' di 7 giorni e siano dolorosi, la dose di oxaliplatino per il trattamento seguente deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 o 75 mg/m^2. Sele parestesie, senza disturbo funzionale, persistono fino all'inizio del ciclo seguente, la dose di oxaliplatino successiva deve essere ridotta da 85 a 65 mg/m^2 o 75 mg/m^2. Nel caso in cui le parestesie con disturbo funzionale persistano fino all'inizio del ciclo seguente il trattamento deve essere interrotto. Nel caso in cui si constati un miglioramento dei sintomi dopo l'interruzione del trattamento, la ripresa della terapia puo' essere considerata. Si devono informare i pazienti della possibilita' di sintomi persistenti di neuropatia sensoriale periferica dopo la fine del trattamento. Parestesie moderate localizzate o parestesie che possono interferire con le attivita' funzionali possono persistere fino a 3 anni dopo la fine del trattamento adiuvante. Sono stati riportati casi di Sindrome Leucoencefalopatica Posteriore Reversibile nei pazienti trattati con chemioterapia di associazione con oxaliplatino. La diagnosi di RPLS e' basata su conferma da diagnostica cerebrale per immagini, preferibilmente MRI. Le manifestazioni di tossicita' gastrointestinale, quali nausea e vomito, giustificano un trattamento antiemetico profilattico e/o terapeutico. Diarrea/vomito gravi possono causare disidratazione, ileo paralitico, ostruzione intestinale, ipokaliemia, acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolare in caso di somministrazione concomitante di oxaliplatino e 5 fluorouracile (5 FU). In caso di tossicita' di tipo ematologico, deve essere ritardato il ciclo seguente di terapia fino al ritorno dei valori ematologici a valori accettabili. Deve essere effettuata una completa conta del sangue con formula leucocitaria prima di iniziare il trattamento con oxaliplatino e prima di ogni nuovo ciclo. I pazienti devono essere informati in modo adeguato riguardo il rischio di diarrea/vomito, mucosite/stomatite e neutropenia dopo somministrazione di oxaliplatino/5 fluorouracile (5 FU) in modo da poter contattare con urgenza il medico che li ha in cura, per un adeguato trattamento. Se si presenta mucosite/stomatite con o senza neutropenia, il trattamento seguente deve essere rimandato fino a che la mucosite/stomatite e' di grado 1 o inferiore e/o fino a che la conta dei neutrofili e' >= 1,5 x 10^9 /I. Per oxaliplatino somministrato in associazione a 5 fluorouracile (5 FU) (con o senza acido folinico (AF)), bisogna comunque effettuare l'usuale aggiustamento di dose per il 5 fluorouracile (5 FU) in relazione alla tossicita' di quest'ultimo. In caso di comparsa di diarrea di grado 4,di neutropenia di grado 3 o 4 (neutrofili < 1,0x10^9 /l) o di trombocitopenia di grado 3 o 4 (piastrine < 50x10^9 /l), bisogna ridurre da 85 a 65 mg/m^2 (nel metastatico) o 75 mg/m^2 (nella terapia adiuvante) la dose di oxaliplatino ed in aggiunta adattare quella di 5 fluorouracile (5 FU). In caso di sintomi respiratori inspiegati si deve interrompere il trattamento, fino a quando ulteriori indagini polmonari escludano una malattia polmonare interstiziale. In caso di alterazione dei test di funzionalita' epatica o di ipertensione portale, che non derivaovviamente da metastasi epatiche, si deve pensare a casi molto rari di alterazioni vascolari epatiche indotte dal farmaco. Sono stati osservati effetti genotossici. Quindi si devono informare i pazienti maschidi non concepire un figlio durante il trattamento e fino a sei mesi dopo la fine del trattamento e di chiedere un parere riguardo alla conservazione di liquido seminale prima del trattamento poiche' oxaliplatino puo' portare a sterilita' che puo' essere irreversibile. Le donne devono evitare la gravidanza durante il trattamento e devono usare un efficace metodo contraccettivo.
INTERAZIONI
Non si e' osservata modifica del livello di esposizione al 5 fluorouracile (5 FU) nei pazienti che hanno ricevuto un'unica dose di 85 mg/m^2 di oxaliplatino immediatamente prima della somministrazione di 5 fluorouracile (5 FU). In vitro non si e' osservato alcuno spiazzamento significativo del legame di oxaliplatino alle proteine plasmatiche con iseguenti farmaci: eritromicina, salicilati, granisetron, paclitaxel esodio valproato.
EFFETTI INDESIDERATI
Esami diagnostici. Molto comune: aumento degli enzimi epatici, aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, aumento della bilirubina nel sangue, aumento della lattato deidrogenasi nel sangue, aumento di peso (nella terapia adiuvante); comune: aumento della creatinina nel sangue,diminuzione di peso (nella terapia metastatica). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: anemia, neutropenia, trombocitopenia, leucopenia, linfopenia; comune: neutropenia febbrile; raro: trombocitopenia immunoallergica, anemia emolitica. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: neuropatia sensoriale periferica, disturbi sensoriali, disgeusia, cefalea; comune: vertigini, nevrite motoria, meningismo;raro: disartria, sindrome leucoencefalopatica posteriore reversibile.Patologie dell'occhio. Comune: congiuntivite, disturbi visivi; raro: riduzione transitoria dell'acuita' visiva, difetti al campo visivo, neurite ottica, perdita transitoria della visione, reversibile dopo sospensione della terapia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: ototossicita'; raro: sordita'. Patologie respiratorie, toracichee mediastiniche. Molto comune: dispnea, tosse, epistassi; comune: singhiozzi, embolia polmonare; raro: malattia interstiziale al polmone, talvolta fatale, fibrosi polmonare. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, diarrea, vomito, stomatite/mucosite, dolore addominale, costipazione; comune: dispepsia, reflusso gastroesofageo, emorragia gastrointestinale, emorragia rettale; non comune: ileo, ostruzione intestinale; raro: colite compresa diarrea da Clostridium difficile, pancreatite. Patologie renali ed urinarie. Comune: ematuria, disuria, frequenza della minzione anormale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: alterazioni della cute, alopecia; comune: esfoliazione della cute, rash eritematoso, rash, iperidrosi, alterazioni delle unghie. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: dolore alla schiena; comune: artralgia, doloreosseo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: anoressia, iperglicemia, ipokalemia, ipernatriemia; comune: disidratazione; non comune: acidosi metabolica. Infezioni e infestazioni. Molto comune: infezioni; comune: rinite, infezioni al tratto respiratorio superiore, sepsi neutropenica. Patologie vascolari. Comune: emorragia, vampate, trombosi venosa profonda, ipertensione. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: affaticamento, febbre, astenia, dolore, reazioni al sito di iniezione. Disturbi del sistema immunitario. Molto comune: allergia/reazione allergica.Disturbi psichiatrici. Comune: depressione, insonnia; non comune: nervosismo. La tossicita' dose-limitante di oxaliplatino e' di tipo neurologico. Comprende una neuropatia sensoriale periferica caratterizzata da disestesie e/o parestesie delle estremita' accompagnate o meno da crampi, spesso scatenate dal freddo. La comparsa di dolore e/o di un disturbo funzionale e la loro durata danno delle indicazioni per aggiustare la dose o anche per interrompere il trattamento. Sono state segnalate reazioni neurosensoriali acute. Queste reazioni iniziano entro l'ora di somministrazione e spesso si verificano con l'esposizione al freddo. Di solito si manifestano come parestesia transitoria, disestesia e ipoestesia. Il prolungamento dell'infusione aiuta a ridurre l'incidenza di queste sindromi. Sono stati occasionalmente osservati altri sintomi come spasmo della mandibola/crampi muscolari/contrazioni muscolari involontarie/spasmi muscolari/mioclono, coordinazione anormale/andatura anormale/atassia/alterazioni dell'equilibrio/oppressione alla golao al petto/pressione/disagio/dolore. In aggiunta, disfunzioni del nervo cranico possono essere associate agli eventi sopra menzionati oppure presentarsi come evento isolato quale ptosi, diplopia, afonia/disfonia/raucedine, qualche volta descritta come paralisi delle corde vocali, sensazione di lingua anormale o disartria, talvolta descritta come afasia, nevralgia trigeminale/dolore facciale/dolore agli occhi, diminuzione della vista, alterazioni del campo visivo. Durante la terapia sono stati segnalati altri sintomi neurologici come disartria, perdita del riflesso tendineo profondo e segno di Lhermitte. Sono stati segnalati casi isolati di neurite ottica. Esperienza post-marketing con frequenza non nota: convulsioni. Patologie gastrointestinali: nausea, diarrea, vomito, mucosite/stomatite. Sono indicati profilassi e/o trattamento con agenti antiemetici potenti. Diarrea/vomito gravi possono causare disidratazione, ileo paralitico, ostruzione intestinale, ipokalemia,acidosi metabolica e insufficienza renale, in particolare in caso di somministrazione concomitante di oxaliplatino e 5 fluorouracile (5 FU). Patologie epatobiliari. Molto raro (< 1/10000): sindrome da ostruzione sinusoidale epatica, nota anche come malattia veno-occlusiva del fegato, o manifestazioni patologiche correlate a tale alterazione epatica, che comprendono peliosi epatica, iperplasia nodulare rigenerativa, fibrosi perisinusoidale. Le manifestazioni cliniche possono essere ipertensione portale e/o aumento delle transaminasi. Patologie renali ed urinarie. Molto raro (< 1/10000): necrosi tubulare acuta, nefrite interstiziale acuta e insufficienza renale acuta.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Non sono finora disponibili informazioni sulla sicurezza d'impiego dioxaliplatino in gravidanza. Di conseguenza oxaliplatino non e' raccomandato durante la gravidanza e nelle donne in eta' fertile che non utilizzano metodi contraccettivi. L'uso di oxaliplatino deve essere presoin considerazione solo con il consenso della paziente e dopo averla informata in modo adeguato sul rischio per il feto. Devono essere utilizzati metodi contraccettivi appropriati durante e dopo la fine della terapia, per le donne fino a 4 mesi dopo la fine della terapia e fino a6 mesi per gli uomini. Non e' stata studiata l'escrezione nel latte materno. L'allattamento al seno e' controindicato durante la terapia. Oxaliplatino puo' dare sterilita'.
Codice: 034411013
Codice EAN:
- Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
- Citostatici
- Altri antineoplastici
- Composti del platino
- Oxaliplatino
Forma farmaceutica
POLVERE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Scadenza
36 MESI
Confezionamento
FLACONE