FRAXODI 2SIR 15200UI AXA Produttore: MYLAN ITALIA SRL
- FARMACO DI CLASSE C
- RICETTA MEDICA RIPETIBILE
DENOMINAZIONE
FRAXODI SOLUZIONE INIETTABILE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antitrombotici - derivati dell'eparina.
PRINCIPI ATTIVI
1 siringa preriempita contiene ml: 0,6; principio attivo: nadroparinacalcica U.I. antixa: 11.400. 1 siringa preriempita contiene ml: 0,8; principio attivo: nadroparina calcica U.I. antixa: 15.200. 1 siringa preriempita contiene ml: 1; principio attivo: nadroparina calcica U.I. antixa: 19.000. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1 Elenco degli eccipienti.
ECCIPIENTI
Calcio idrossido soluzione o acido cloridrico diluito, acqua per preparazioni iniettabili.
INDICAZIONI
Trattamento delle trombosi venose profonde.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Nadroparina e' controindicata nei casi di: ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; anamnesi positiva per trombocitopenia con nadroparina (vedere anche paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego); sanguinamento attivo o aumentato rischio emorragico legati a disturbi dell'emostasi, ad eccezione della coagulazione intravascolare disseminata nonindotta da eparina; lesioni organiche a rischio di sanguinamento (ulcera peptica in fase attiva, retinopatie, sindrome emorragica); accidenti cerebrovascolari emorragici; endocardite infettiva acuta; insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min) in pazienti che ricevono trattamento per trombosi venosa profonda; nefropatie e pancreopatie gravi, ipertensione arteriosa grave, traumi cranio encefalici gravi nel periodo postoperatorio; l'anestesia loco-regionale per procedure di chirurgia elettiva e' controindicata in quei pazienti che ricevono eparina a basso peso molecolare per uso terapeutico.
POSOLOGIA
Posologia: si deve porre particolare attenzione alle istruzioni per il dosaggio, specifiche per differenti marchi di eparina a basso peso molecolare, in quanto per ciascuna eparina a basso peso molecolare vengono usati sistemi di misura differenti per esprimere le dosi (Unita' omg). Pertanto nadroparina non deve essere usata in modo intercambiabile con altre eparine a basso peso molecolare nel corso del trattamento. Trattamento delle trombosi venose profonde. Somministrazione per viasottocutanea: un'iniezione al giorno per 10 giorni alla dose di 171 U.I. antiXa/kg. A titolo di esempio e in funzione del peso del pazientele posologie da somministrare sono le seguenti: Trattamento delle trombosi venose profonde. Peso corporeo: < 50 kg; 1 iniezione al giorno per 10 giorni; volume di nadroparina per iniezione: 0,4 ml; 1 iniezioneal giorno per 10 giorni; ui antixa: 7600. Peso corporeo: 50-59 kg; 1 iniezione al giorno per 10 giorni; volume di nadroparina per iniezione: 0,5 ml; 1 iniezione al giorno per 10 giorni; ui antixa: 9500. Peso corporeo: 60 -69 kg; 1 iniezione al giorno per 10 giorni; volume di nadroparina per iniezione: 0,6 ml; 1 iniezione al giorno per 10 giorni; ui antixa: 11400. Peso corporeo: 70-79 kg; 1 iniezione al giorno per 10giorni; volume di nadroparina per iniezione: 0,7 ml; 1 iniezione al giorno per 10 giorni; ui antixa: 13300. Peso corporeo: 80-89 kg; 1 iniezione al giorno per 10 giorni; volume di nadroparina per iniezione: 0,8 ml; 1 iniezione al giorno per 10 giorni; ui antixa: 15200. Peso corporeo: >= 90 kg;1 iniezione al giorno per 10 giorni; volume di nadroparina per iniezione: 0,9 ml; 1 iniezione al giorno per 10 giorni; ui antixa: 17100. Se non ci sono controindicazioni, iniziare appena possibile una terapia orale anticoagulante. Non si deve interrompere il trattamento con nadroparina prima di aver raggiunto l'INR (International Normalised Ratio) richiesto. Per tutta la durata del trattamento con nadroparina si deve effettuare il monitoraggio della conta piastrinica (vedere 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego). Popolazione pediatrica: la nadroparina non e' raccomandata nei bambini ed adolescentiin quanto non esistono dati sufficienti di sicurezza ed efficacia perstabilire il dosaggio nei pazienti di eta' inferiore ai 18 anni. Anziani: non e' necessario alcun aggiustamento posologico nell'anziano, a meno che la funzionalita' renale non sia ridotta. Si raccomanda di verificare la funzionalita' renale prima di iniziare il trattamento (vedere di seguito Insufficienza renale e paragrafo 5.2 Proprieta' farmacocinetiche). Insufficienza renale. Trattamento delle trombosi venose profonde: nei pazienti con insufficienza renale lieve (clearance della creatinina >=50 ml/min) che ricevono nadroparina per il trattamento di tali condizioni, non e' necessaria una riduzione della dose. Un'insufficienza renale sia moderata che grave e' associata ad un'aumentata esposizione alla nadroparina. Questi pazienti presentano un maggior rischio di tromboembolismo ed emorragia. Laddove il medico giudichi appropriata una riduzione del dosaggio, tenuto conto dei fattori individuali di rischio emorragico e tromboembolico, in pazienti con insufficienza renale moderata (clearance della creatinina maggiore o uguale a 30 ml/min e minore di 50 ml/min) la dose deve essere ridotta in misura variabile dal 25% al 33% (vedere paragrafi 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego e 5.2 Proprieta' farmacocinetiche). Nadroparina e' controindicata in pazienti con insufficienza renale grave (vedere paragrafo 4.3 Controindicazioni). Insufficienza epatica: non sono stati condotti studi in pazienti con insufficienza epatica. Modo di somministrazione: nadroparina non va somministrata per via intramuscolare. La somministrazione di nadroparina nel periodo di tempo prossimo ad una anestesia spinale/epidurale o ad una iniezione lombare spinale deve seguire specifiche raccomandazioni (vedere 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego). Tecnica di iniezione sottocutanea: FRAXODI deve esseresomministrato per via sottocutanea; l'iniezione deve essere praticatanella cintura addominale anterolaterale o posterolaterale, alternandoil lato destro ed il sinistro. La coscia puo' essere un sito alternativo. Per evitare perdite di soluzione nell'utilizzo di siringhe preriempite, non si deve espellere la bolla d'aria dalla siringa prima di eseguire l'iniezione. L'ago deve essere introdotto interamente, perpendicolarmente e non tangenzialmente, nello spessore di una plica cutanea realizzata tra il pollice e l'indice dell'operatore. La plica deve essere mantenuta per tutta la durata dell'iniezione. Al termine dell'iniezione non strofinare la cute, ma operare una modica pressione sulla sede. In caso di posologia adattata al peso del paziente si aggiusta il volume da somministrare portando il pistone sulla tacca desiderata tenendo la siringa in posizione verticale.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.
AVVERTENZE
Trombocitopenia indotta da eparina: a causa della possibilita' di trombocitopenia indotta da eparina, la conta piastrinica deve essere monitorata durante tutto il corso del trattamento con nadroparina. Sono stati riportati rari casi di trombocitopenia, occasionalmente grave, chepuo' essere associata a trombosi arteriosa o venosa. Si deve prenderein considerazione tale diagnosi nelle seguenti situazioni: trombocitopenia; qualsiasi riduzione significativa del livello delle piastrine (30-50% in confronto al valore basale); peggioramento della trombosi iniziale, in corso di terapia; trombosi che si presenta durante il trattamento; coagulazione intravascolare disseminata. In questi casi il trattamento con nadroparina deve essere interrotto. Tali effetti sono probabilmente di natura immuno-allergica e, nel caso di un primo trattamento, sono stati riportati principalmente tra il quinto ed il ventunesimo giorno di terapia, ma possono comparire anche molto piu' precocemente in caso di anamnesi positiva per trombocitopenia indotta da eparina. In caso di anamnesi positiva per trombocitopenia comparsa con il trattamento con eparina (sia standard che a basso peso molecolare), si puo' prendere in considerazione, se necessario, il trattamento con nadroparina. In tali casi, un attento monitoraggio clinico e la verifica della conta piastrinica devono essere effettuati almeno una volta al giorno. Se compare trombocitopenia, il trattamento deve essere immediatamente sospeso. Quando la trombocitopenia compare con l'uso di eparina (standard o a basso peso molecolare), deve essere presa in considerazione la sostituzione con un anti-trombotico di una classe differente. Secio' non fosse possibile, ma comunque fosse necessaria la somministrazione di eparina, si puo' prendere in considerazione la sostituzione con un'altra eparina a basso peso molecolare. In tali casi, il monitoraggio della conta piastrinica deve essere effettuato almeno giornalmente ed il trattamento deve essere sospeso non appena possibile, in quanto sono stati descritti casi di trombocitopenia iniziale che continuavadopo la sostituzione (vedere paragrafo 4.3 Controindicazioni). Test di aggregazione piastrinica in vitro sono solo di limitato valore nelladiagnosi di trombocitopenia indotta da eparina. Nadroparina deve essere somministrata con cautela nelle situazioni seguenti, che possono essere associate ad un aumento del rischio di emorragia: insufficienza epatica; ipertensione arteriosa grave; storia clinica di ulcera pepticao di altre lesioni organiche a rischio di sanguinamento; malattie vascolari della corioretina; durante il periodo post-operatorio a seguitodi chirurgia cerebrale, del midollo spinale o dell'occhio, e nei traumi cranici. Insufficienza renale: e' noto che nadroparina e' principalmente escreta attraverso i reni, il che da' luogo ad una maggiore esposizione alla nadroparina per i pazienti affetti da insufficienza renale (vedere paragrafo 5.2 Proprieta' farmacocinetiche - Insufficienza renale). I pazienti con funzionalita' renale compromessa presentano un maggior rischio di sanguinamento e devono essere trattati con cautela. L'eventuale riduzione del dosaggio nei pazienti con una clearance della compresa tra 30 ml/min e 50 ml/min, deve essere basata sulla valutazione clinica, da parte del medico, del rischio individuale di sanguinamento rispetto al rischio di tromboembolismo (vedere paragrafo 4.2 Posologia e modo di somministrazione). Anziani: si raccomanda di verificare la funzionalita' renale prima di iniziare il trattamento (vedere 4.3 Controindicazioni). Iperkaliemia: l'eparina puo' sopprimere la secrezione surrenalica di aldosterone con conseguente iperkaliemia, particolarmente in quei pazienti con livelli elevati di potassio plasmatico, o a rischio di aumento dei livelli di potassio plasmatico, come i pazienti affetti da diabete mellito, insufficienza renale cronica, acidosimetabolica pre-esistente o che assumono farmaci che possono causare iperkaliemia (per esempio inibitori dell'enzima che converte l'angiotensina (ACE- inibitori), farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)). Sembra che il rischio di iperkaliemia aumenti in relazione alla duratadella terapia, ma in genere esso e' reversibile. Nei pazienti a rischio si deve monitorare il potassio plasmatico. Anestesia spinale/epidurale, puntura lombare e farmaci concomitanti: nei pazienti sottoposti ad anestesia spinale o epidurale l'uso di eparina a basso peso molecolare puo' essere raramente associato ad ematomi, che possono portare ad una paralisi degli arti inferiori prolungata o permanente. Il rischio di ematomi spinali/epidurali e' aumentato dall'uso di cateteri epidurali a permanenza o dall'uso concomitante di altri farmaci che possono influenzare l'emostasi, come gli antiinfiammatori non-steroidei (FANS),gli inibitori dell'aggregazione piastrinica o altri anticoagulanti. Il rischio risulta inoltre aumentato da traumi o da punture epidurali olombari ripetute. Pertanto, il ricorso concomitante ad un blocco neuroassiale e ad una terapia anti-coagulante deve essere deciso dopo averstabilito con attenzione il bilancio rischio/beneficio individuale nelle situazioni seguenti: nei pazienti gia' trattati con anti-coagulanti, i benefici di un blocco neuroassiale devono essere attentamente valutati in confronto ai rischi; nei pazienti in cui si prevede di ricorrere a chirurgia elettiva con blocco neuroassiale, i benefici della terapia anticoagulante devono essere attentamente valutati in confronto ai rischi. Nel caso di pazienti sottoposti a puntura spinale lombare, anestesia spinale o anestesia epidurale, devono intercorrere almeno 12 ore tra l'iniezione di nadroparina a dosi profilattiche (se comprese nel paragrafo 4.1 " Indicazioni Terapeutiche") e l'inserimento o la rimozione del catetere o dell'ago spinale/epidurale ed almeno 24 ore nel caso di iniezione di nadroparina a dosi di trattamento, tenendo conto delle caratteristiche del prodotto e del profilo del paziente. Per i pazienti con insufficienza renale si devono prendere in considerazione intervalli di tempo maggiori.
INTERAZIONI
Nadroparina deve essere somministrata con cautela nei pazienti che ricevono agenti anti-coagulanti orali, (gluco-) corticosteroidi sistemici e destrani. Quando si inizia la terapia anti-coagulante orale nei pazienti che ricevono nadroparina, il trattamento con nadroparina deve essere continuato fino a che l'International Normalised Ratio (INR) si sia stabilizzato sul valore richiesto. Salicilati, antiinfiammatori non-steroidei e farmaci anti-aggreganti piastrinici: nella profilassi o nel trattamento di disturbi tromboembolici venosi e nella prevenzione della coagulazione durante l'emodialisi, l'uso concomitante di aspirina, di altri salicilati, di FANS e di agenti antiaggreganti piastrinicinon e' raccomandato, in quanto tali farmaci possono aumentare il rischio di emorragia. Quando tali combinazioni non possono essere evitate,si raccomanda di monitorare attentamente i parametri clinici e biologici. Associazioni sconsigliate. Acido acetilsalicilico ed altri salicilati (per via generale): aumento del rischio di emorragia (inibizione della funzione piastrinica e aggressione della mucosa gastroduodenale da salicilati). Utilizzare altre sostanze per un effetto antalgico o antipiretico. FANS (per via generale): aumento del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica e aggressione della mucosa gastroduodenale da farmaci antiinfiammatori non steroidei). Se non e' possibile evitare l'associazione, istituire un'attenta sorveglianza clinicae biologica. Ticlopidina: aumento del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica da ticlopidina): e' sconsigliata l'associazione a forti dosi di eparina: l'associazione a basse dosi di eparina (eparinoterapia preventiva) richiede un'attenta sorveglianza clinica e biologica. Altri antiaggreganti piastrinici (clopidogrel, dipiridamolo, sulfinpirazone, ecc..): aumento del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica). Associazioni che necessitano di precauzioni d'uso: anticoagulanti orali: potenziamento dell'azione anticoagulante. L'eparina falsa il dosaggio del tasso di protrombina. Al momento della sostituzione dell'eparina con gli anticoagulanti orali: rinforzarela sorveglianza clinica e biologica (tempo di Quick espresso in INR);per controllare l'effetto degli anticoagulanti orali effettuare il prelievo prima della somministrazione di eparina, nel caso questa sia discontinua o, di preferenza, utilizzare un reattivo non sensibile all'eparina. A causa del tempo di latenza necessario affinche' l'anticoagulante orale sia pienamente efficace, si deve continuare il trattamento con eparina fino a quando l'INR si sia stabilizzato nel range terapeutico (compreso tra 2 e 3). Glucocorticoidi (via generale): aggravamentodel rischio emorragico proprio della terapia con glucocorticoidi (mucosa gastrica, fragilita' vascolare), a dosi elevate o in trattamento prolungato superiore a dieci giorni. L'associazione deve essere giustificata; potenziare la sorveglianza clinica. Destrano (via parenterale):aumento del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica). Adattare la posologia dell'eparina in modo da non superare una ipocoagulabilita' superiore a 1,5 volte il valore di riferimento, durante l'associazione e dopo la sospensione di destrano. In caso di somministrazione contemporanea di acido ascorbico, antistaminici, digitale, penicilline e.v., tetracicline o fenotiazine si puo' avere una inibizionedell'attivita' del farmaco.
EFFETTI INDESIDERATI
Le reazioni avverse sono elencate di seguito per sistema, organo, classe e frequenza. Le reazioni avverse sono state classificate in accordo alla classificazione sistemica organica e secondo la convenzione sulla frequenza: molto comune >=1/10, comune da >=1/100 a <1/10, non comune da >=1/1000 a <1/100, raro da >=1/10000 a <1/1000, molto raro <1/10000, non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune:manifestazioni emorragiche in vari siti (inclusi casi di ematoma spinale), più frequenti in pazienti con altri fattori di rischio (vedere paragrafi 4.3 e 4.4); raro: trombocitopenia (inclusa quella da eparina)(vedere paragrafo 4.4), trombocitosi; molto raro: eosinofilia, reversibile in seguito ad interruzione del trattamento. Disturbi del sistemaimmunitario. Molto raro: reazioni di ipersensibilità (compreso angioedema e reazioni cutanee), reazione anafilattoide. Patologie del sistema nervoso. Non nota: cefalea. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: iperkaliemia reversibile correlata alla soppressione,indotta da eparina, della secrezione di aldosterone, in particolare nei pazienti a rischio (vedere paragrafo 4.4). Patologie epatobiliari. Comune: aumento delle transaminasi, in genere transitorio. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: priapismo. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: rash, orticaria, eritema, prurito; molto raro: necrosi cutanea, normalmente al sito d'iniezione preceduta da porpora o placche eritematose infiltrate o dolenti, con o senza sintomi generali. (vedere paragrafo 4.4). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione*. Molto comune: ematoma nel sito dell'iniezione; comune: reazione nel punto di iniezione; raro: calcinosi nel punto di iniezione2. ^* In alcuni casi si puo' notare la comparsa di noduli fissi che non sono indice di un incistamento di eparina. Generalmente questi noduli scompaiono dopo alcuni giorni. ^2 La calcinosi e' piu' frequente nei pazienti con produzione anormale di fosfato di calcio, cosi' come in alcuni casi di insufficienza renale cronica. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sosp etta-reazione-avversa.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: gli studi nell'animale non hanno evidenziato alcuna attivita' teratogena o fetotossica. Tuttavia, esistono solo dati clinici limitati riguardanti il passaggio di nadroparina attraverso la placenta nelle donne in gravidanza. Pertanto l'uso di nadroparina in gravidanzanon e' consigliato a meno che i benefici terapeutici superino i possibili rischi. Allattamento: le informazioni sull'escrezione di nadroparina nel latte materno sono limitate. Le attuali conoscenze indicano che, per effetto delle dimensioni molecolari delle eparine a basso peso molecolare e dell'inattivazione gastrointestinale, il passaggio nel latte materno e l'assorbimento per via orale da parte del lattante e' trascurabile. Tuttavia, come precauzione, alle madri che allattano e chericevono nadroparina deve essere consigliato di non allattare. Fertilita': non esistono studi clinici sull'effetto di nadroparina sulla fertilita'
Codice: 036458040
Codice EAN:
- Sangue ed organi emopoietici
- Antitrombotici
- Eparinici
- Nadroparina
Forma farmaceutica
SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza
36 MESI
Confezionamento
SIRINGA