GLUCOPHAGE 60CPR RIV 1000MG Produttore: BRUNO FARMACEUTICI SPA
- FARMACO MUTUABILE
- RICETTA MEDICA RIPETIBILE
DENOMINAZIONE
GLUCOPHAGE 1000 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaci ipoglicemizzanti; biguanidi.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa rivestita con film contiene 1000 mg di metformina cloridrato corrispondenti a 780 mg di metformina base. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: povidone K 30, magnesio stearato. Film di rivestimento: ipromellosa, macrogol 400, macrogol 8000.
INDICAZIONI
Trattamento del diabete mellito di tipo 2, n particolare in pazienti sovrappeso, quando il regime alimentare controllato e l'esercizio fisico da soli non riescono a produrre un controllo glicemico adeguato. Negli adulti, Glucophage puo' essere usato in monoterapia o in associazione con altri agenti antidiabetici orali o con insulina. Nei bambini apartire da 10 anni di eta' e negli adolescenti, Glucophage puo' essere usato in monoterapia o in associazione con insulina. E' stata dimostrata una riduzione delle complicanze correlate al diabete in pazienti adulti sovrappeso affetti da diabete di tipo 2 trattati con metforminacome terapia di prima linea in seguito al fallimento del regime dietetico (vedere paragrafo 5.1).
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' alla metformina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Qualsiasi tipo di acidosi metabolica acuta (come acidosi lattica, chetoacidosi diabetica). Pre-coma diabetico. Insufficienza renale grave (GFR < 30 ml/min). Condizioni acute potenzialmente in grado di alterare la funzionalita' renale come: disidratazione, infezione grave, shock. Patologie che possano provocare ipossia tissutale (specialmente patologie acute o peggioramento di patologie croniche) come: insufficienza cardiaca scompensata, insufficienza respiratoria, recente infarto miocardico, shock. Insufficienza epatica, intossicazione alcolica acuta, alcolismo.
POSOLOGIA
Posologia. Adulti con funzione renale normale (GFR >= 90 mL/min); monoterapia e associazione con altri agenti antidiabetici orali: la dose di partenza usuale e' pari a 500 mg o 850 mg di metformina cloridrato 2 o 3 volte al giorno somministrati durante o dopo i pasti. Dopo 10 - 15 giorni la dose deve essere adattata in base agli esiti delle misurazioni della glicemia. Un lento incremento della dose puo' determinare un miglioramento della tollerabilita' gastrointestinale. Nei pazienti che assumono alte dosi di metformina (2 o 3 gr al giorno), e' possibile sostituire due compresse rivestite di Glucophage 500 mg con una compressa rivestita di Glucophage 1000 mg. La dose massima raccomandata dimetformina cloridrato e' di 3 g al giorno, da assumere in 3 dosi separate. Se e' previsto il passaggio da un altro trattamento con agente antidiabetico orale: interrompere la terapia con l'altro agente e iniziare il trattamento con metformina alla dose sopra indicata. Associazione con insulina: Metformina ed insulina possono essere usate in terapia combinata per ottenere un miglior controllo del glucosio ematico. Metformina cloridrato viene somministrata di norma alla dose iniziale di500 mg o 850 mg 2 o 3 volte al giorno, mentre la dose di insulina e' regolata sulla base delle misurazioni del glucosio ematico. Anziani: acausa della possibilita' di ridotta funzionalita' renale in soggetti anziani, la dose di metformina deve essere regolata in base alla funzione renale. E' necessario un regolare controllo della funzionalita' renale (vedere paragrafo 4.4). Pazienti con danno renale: la GFR deve essere valutata prima di iniziare il trattamento con metformina e, successivamente, almeno una volta all'anno. Nei pazienti con aumentato rischio di ulteriore progressione della compromissione renale e negli anziani, la funzione renale deve essere valutata con maggior frequenza, ades. ogni 3-6 mesi. Gfr ml/min: 60-89; massima dose giornaliera totale(da suddividersi in 2-3 dosi giornaliere): 3000 mg; considerazioni aggiuntive: una riduzione della dose puo' essere presa in considerazionea fronte del peggioramento della funzione renale. Gfr ml/min: 45-59; massima dose giornaliera totale (da suddividersi in 2-3 dosi giornaliere): 2000 mg; considerazioni aggiuntive: i fattori che possono aumentare il rischio di acidosi lattica (vedere paragrafo 4.4) devono essere esaminati prima di prendere in considerazione l'inizio del trattamentocon metformina. La dose iniziale non deve superare meta' della dose massima. Gfr ml/min: 30-44; massima dose giornaliera totale (da suddividersi in 2-3 dosi giornaliere): 1000 mg; considerazioni aggiuntive: i fattori che possono aumentare il rischio di acidosi lattica (vedere paragrafo 4.4) devono essere esaminati prima di prendere in considerazione l'inizio del trattamento con metformina. La dose iniziale non deve superare meta' della dose massima. Gfr ml/min: < 30; massima dose giornaliera totale (da suddividersi in 2-3 dosi giornaliere): -; considerazioni aggiuntive: metformina e' controindicata. Popolazione pediatrica. Monoterapia ed associazione con insulina: Glucophage puo' essere utilizzato nei bambini di eta' uguale o superiore ai 10 anni e negli adolescenti. Di norma la dose iniziale e' 500 mg o 850 mg di metformina cloridrato una volta al giorno, assunta durante o dopo i pasti. Dopo 10-15 giorni la dose deve essere adeguata sulla base dei valori di glucosio ematico. Un lento incremento della dose puo' migliorare la tollerabilita' gastrointestinale. La dose massima raccomandata di metformina cloridrato e' 2 g al giorno, assunta in 2 o 3 somministrazioni separate.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
AVVERTENZE
Acidosi lattica: l'acidosi lattica e' una complicanza metabolica molto rara ma grave che insorge con maggior frequenza a causa del peggioramento acuto della funzione renale o di malattia cardiorespiratoria o sepsi. L'accumulo di metformina si manifesta con il peggioramento acutodella funzionalita' renale e aumenta il rischio di acidosi lattica. In caso di disidratazione (diarrea o vomito severi, febbre o ridotta assunzione di liquidi), la somministrazione di metformina deve essere interrotta temporaneamente e si deve raccomandare al paziente di rivolgersi a un operatore sanitario. Deve essere prestata cautela nell'iniziare il trattamento con medicinali che possano compromettere in modo acuto la funzione renale (come antipertensivi, diuretici e FANS) in pazienti trattati con metformina. Altri fattori di rischio di acidosi lattica sono l'eccessivo consumo di alcol, la compromissione epatica, il diabete scarsamente controllato, la chetosi, il digiuno prolungato e qualsiasi altra condizione associata ad ipossia, nonche' l'uso in concomitanza di medicinali che possono causare acidosi lattica (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). I pazienti e/o le persone che li assistono devono essere informati in merito al rischio di acidosi lattica. L'acidosi lattica e' caratterizzata da dispnea acidotica, dolore addominale, crampi muscolari, astenia e ipotermia seguiti da coma. In presenza di sintomi sospetti, il paziente deve interrompere l'assunzione di metformina e richiedere immediatamente assistenza medica. I risultati di laboratorio di valore diagnostico sono pH ematico ridotto (< 7,35), aumentati livelli di lattato plasmatico (> 5 mmol/L) e aumentato gap anionico e rapporto lattato/piruvato. Funzionalita' renale: la GFR deve essere valutata prima di iniziare il trattamento e, successivamente, a intervalli regolari, vedere paragrafo 4.2. Metformina e' controindicata in pazienti con GFR < 30 mL/min e deve essere interrotta temporaneamente in presenza di condizioni patologiche che alterano la funzione renale, vedereparagrafo 4.3. Funzionalita' cardiaca: i pazienti con insufficienza cardiaca sono piu' a rischio di ipossia ed insufficienza renale. Nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica stabile, la metformina puo' essere utilizzata attuando un regolare monitoraggio della funzionalita' cardiaca e renale. Nei pazienti con insufficienza cardiaca acuta ed instabile, la metformina e' controindicata (vedere paragrafo 4.3). Somministrazione di agenti di contrasto iodati: la somministrazione intravascolare di agenti di contrasto iodati negli studi radiologici puo' portare a nefropatia indotta da mezzo di contrasto. Questo causa l'accumulo di metformina e puo' aumentare il rischio di acidosi lattica. La somministrazione di metformina cloridrato deve essere interrotta primao nel momento in cui viene effettuata l'indagine di imaging e non deve essere ripresa finche' non siano trascorse almeno 48 ore dall'esame,sempre che la funzione renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile (vedere paragrafo 4.2 e 4.5). Chirurgia: il trattamento con la metformina deve essere interrotto al momento di un intervento di chirurgia elettiva in anestesia generale, spinale o epidurale. La terapia puo'essere ripresa non prima delle 48 ore successive all'intervento chirurgico o al riavvio della nutrizione orale, sempre che la funzionalita'renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile. Popolazione pediatrica: la diagnosi di diabete mellito di tipo 2 deve essere confermata prima di iniziare il trattamento con metformina. Non sono stati rilevati effetti da parte della metformina su crescita e puberta' durante studi clinici controllati della durata di un anno ma non sono disponibili dati a lungo termine relativi a questi punti specifici. Pertanto, siraccomanda di effettuare un attento follow-up degli effetti della metformina su questi parametri nei bambini trattati con questo farmaco, in particolare nei bambini prepuberi. Bambini di eta' compresa tra 10 e12 anni: solo 15 soggetti di eta' compresa tra 10 e 12 anni sono stati inclusi negli studi clinici controllati condotti su bambini e adolescenti. Sebbene la valutazione dell'efficacia e della sicurezza della metformina somministrata a questi bambini non differisca dai parametri d'efficacia e sicurezza riscontrati nei bambini d'eta' superiore e negli adolescenti, si raccomanda particolare cautela nel prescrivere questo farmaco ai bambini di eta' compresa tra 10 e 12 anni. Altre precauzioni: tutti i pazienti devono continuare a seguire una dieta che preveda una regolare distribuzione dell'assunzione di carboidrati durante il giorno. I pazienti in sovrappeso devono continuare a seguire un regime alimentare ad apporto energetico limitato. I consueti test di laboratorio per il controllo del diabete devono essere effettuati con regolarita'. La metformina puo' ridurre i livelli sierici di vitamina B12. Il rischio di bassi livelli di vitamina B12 aumenta con l'aumento della dose di metformina, della durata del trattamento e/o in pazienti confattori di rischio noti per causare carenza di vitamina B12. In caso di sospetto di carenza di vitamina B12 (come anemia o neuropatia), i livelli sierici di vitamina B12 devono essere monitorati. Il monitoraggio periodico della vitamina B12 potrebbe essere necessario nei pazienti con fattori di rischio per carenza di vitamina B12. La terapia con metformina deve essere continuata fino a quando e' tollerata e non controindicata e deve essere fornito un trattamento correttivo appropriatoper la carenza di vitamina B12 in linea con le attuali linee guida cliniche. L'assunzione di metformina in monoterapia non determina l'insorgenza di ipoglicemia, sebbene si consigli cautela nel caso in cui la stessa sia somministrata in associazione con insulina o altri antidiabetici orali (per es. sulfoniluree o meglitinidi).
INTERAZIONI
Uso concomitante non raccomandato. Alcol: l'intossicazione etilica acuta e' associata a un aumento del rischio di acidosi lattica, soprattutto nei casi di digiuno, malnutrizione o compromissione epatica. Agenti di contrasto iodati: la somministrazione di metformina cloridrato deve essere interrotta prima o nel momento in cui viene effettuata l'indagine di imaging e non deve essere ripresa finche' non siano trascorsealmeno 48 ore dall'esame, a condizione che la funzione renale sia stata rivalutata e riscontrata stabile (vedere paragrafi 4.2 e 4.4 "Avvertenze speciali e precauzioni di impiego "). Associazioni che richiedono precauzioni per l'uso: alcuni medicinali possono influire negativamente sulla funzione renale, aumentando quindi il rischio di acidosi lattica, ad es. FANS, compresi gli inibitori selettivi della ciclossigenasi (COX) II, gli ACE-inibitori, gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II e i Diuretici, in particolare i diuretici dell'ansa. Quando questi medicinali vengono utilizzati in associazione a metformina, si rende necessario un attento monitoraggio della funzione renale. Medicinali con attivita' iperglicemica intrinseca (ad es. glucocorticoidisomministrati per via sistemica e locale e simpaticomimetici): possono essere richiesti controlli piu' frequenti della glicemia, soprattutto all'inizio del trattamento. Se necessario, adeguare la dose della metformina durante la terapia con il rispettivo farmaco e all'interruzione di quest'ultimo. Trasportatori di cationi organici (OCT): la metformina e' un substrato di entrambi i trasportatori OCT1 e OCT2. La somministrazione concomitante di metformina con: inibitori di OCT1 (come ilverapamil) possono ridurre l'efficacia di metformina; induttori di OCT1 (come rifampicina) possono aumentare l'assorbimento gastrointestinale e l'efficacia di metformina; inibitori di OCT2 (come cimetidina, dolutegravir, ranolazina, trimetroprim, vandetanib, isavuconazolo) possono diminuire l'eliminazione renale di metformina e pertanto portare adun aumento della concentrazione di metformina nel plasma; inibitori di entrambi OCT1 e OCT2 (come crizotinib, olaparib) possono alterare l'efficacia e l'eliminazione renale di metformina. Si raccomanda di prestare attenzione, specialmente nei pazienti con funzione renale compromessa, quando questi farmaci sono somministrati in concomitanza con metformina, in quanto si puo' avere un aumento della concentrazione di metformina nel plasma. Se necessario, puo' essere preso in considerazione l'aggiustamento del dosaggio della metformina in quanto gli inibitori/induttori OCT possono alterare l'efficacia della metformina.
EFFETTI INDESIDERATI
All'inizio del trattamento gli effetti indesiderati piu' comuni sono nausea, vomito, diarrea, dolori addominali e perdita dell'appetito che, nella maggior parte dei casi, si risolvono spontaneamente. Per prevenire l'insorgere di questi sintomi, si raccomanda di assumere la metformina in 2 o 3 dosi giornaliere e di incrementare la dose lentamente. Durante il trattamento con metformina possono verificarsi i seguenti effetti indesiderati. La frequenza e' definita come segue: molto comune>=1/10; comune >=1/100, <1/10; non comune >=1/1.000, <1/100; raro >=1/10.000, <1/1.000; molto raro <1/10.000. All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: diminuzione/carenza di vitamina B12 (vedere paragrafo 4.4); molto raro: acidosi lattica (vedere paragrafo 4.4). Patologie del sistema nervoso. Comune: alterazione del gusto. Patologie gastrointestinali. Molto comune: disturbi gastrointestinali quali nausea, vomito, diarrea, dolore addominale e perdita di appetito. Questi effetti indesiderati siverificano piu' frequentemente nelle fasi iniziali della terapia e sirisolvono spontaneamente nella maggior parte dei casi. Per prevenirnel'insorgenza, si raccomanda l'assunzione di metformina in 2 o 3 dosi giornaliere durante o dopo i pasti. Un incremento lento della dose puo' inoltre determinare un miglioramento della tollerabilita' gastrointestinale. Patologie epatobiliari. Molto raro: casi isolati di alterazioni dei test di funzionalita' epatica o epatite che si sono risolte in seguito a interruzione del trattamento con metformina. Patologie dellacute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: reazioni cutanee come eritema, prurito, orticaria. Popolazione pediatrica: nell'ambito di daticlinici pubblicati e successivi alla commercializzazione e in studi clinici controllati in una limitata popolazione pediatrica di eta' compresa tra 10 e 16 anni, trattata per un periodo di 1 anno, la natura e la gravita' degli eventi avversi segnalati erano simili a quelle riportati negli adulti. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversaseria sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: l'iperglicemia non controllata nella fase periconcezionale e durante la gravidanza viene associato ad un aumento del rischio dianomalie congenite, interruzione della gravidanza, ipertensione indotta dalla gravidanza, preeclampsia e e mortalita' perinatale. E' importante mantenere i livelli di glucosio nel sangue il piu' vicino possibile alla norma durante la gravidanza, per ridurre il rischio di reazioni avverse correlate all'iperglicemia per la madre e il suo bambino. Lametformina attraversa la placenta con livelli che possono raggiungerele concentrazioni materne. Una grande quantita' di dati su donne in gravidanza (piu' di 1000 risultati mostrati) da uno studio di coorte basato su registri e dati pubblicati (meta-analisi, studi clinici e registri) non indica alcun aumento del rischio di anomalie congenite ne' tossicita' feto/neonatale dopo l'esposizione alla metformina nella fasepericoncezionale e/o durante la gravidanza. Esistono prove limitate econtrastanti sull'effetto della metformina sull'esito del peso a lungo termine dei bambini esposti in utero. La metformina non sembra influenzare lo sviluppo motorio e sociale fino a 4 anni di eta' nei bambiniesposti durante la gravidanza, sebbene i dati sugli esiti a lungo termine siano limitati. Se clinicamente necessario, l'uso della metformina puo' essere preso in considerazione durante la gravidanza e nella fase periconcenzionale in aggiunta o in alternativa all'insulina. Allattamento: la metformina viene escreta nel latte materno umano. Non sono stati notati effetti avversi nei neonati/bambini allattati al seno. Comunque, poiche' sono disponibili solo dati limitati, si raccomanda di non allattare al seno durante il trattamento con metformina. E' quindiopportuno decidere se interrompere l'allattamento al seno, tenendo inconsiderazione il beneficio dell'allattamento al seno e il rischio potenziale di effetti avversi sul bambino. Fertilita': la fertilita' deiratti maschi e femmine non e' stata influenzata dalla metformina somministrata a dosi fino a 600 mg/kg/die, che sono approssimativamente pari a tre volte la massima dose giornaliera raccomandata nell'uomo calcolata in base all'area della superficie corporea.
Codice: 017758069
Codice EAN:
- Apparato gastrointestinale e metabolismo
- Farmaci usati nel diabete
- Ipoglicemizzanti, escluse le insuline
- Biguanidi
- Metformina
Forma farmaceutica
COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI
Scadenza
48 MESI
Confezionamento
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