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NIMOTOP INFUS 10MG/50ML+DEFL Produttore: BAYER SPA

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

NIMOTOP 10 MG/50 ML

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Calcio antagonisti selettivi con prevalente effetto vascolare, derivati diidropiridinici.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni flacone da 50 mL di soluzione per infusione contiene 10 mg di nimodipina. Eccipienti con effetti noti: etanolo 96% e sodio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Etanolo 96%, macrogol 400, sodio citrato biidrato, acido citrico anidro, acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Profilassi e trattamento dei deficit neurologici ischemici conseguenti a vasospasmo cerebrale indotto da emorragia subaracnoidea di origineaneurismatica.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

POSOLOGIA

Posologia. Salvo diversa prescrizione medica, si consigliano i seguenti dosaggi. Infusione endovenosa continua: iniziare il trattamento, per la durata di 2 ore, con dosaggi non superiori a 1 mg/ora (= 5 mL di Nimotop soluzione per infusione, pari a circa 15 mcg/kg/ora). Se l'infusione e' ben tollerata e, soprattutto, se non subentra un considerevole calo pressorio, il dosaggio va aumentato, dopo la seconda ora, con velocita' di infusione da mantenersi entro i 2 mg/ora (= 10 mL di Nimotop soluzione per infusione, pari a circa 30 mcg/kg/ ora). Nei pazienti con peso corporeo molto inferiore a 70 kg e/o pressione arteriosa labile, si consiglia di iniziare il trattamento mediante un dosaggio di 0,5 mg (= 2,5 mL di Nimotop soluzione per infusione per ora). In caso di comparsa di reazioni avverse, la posologia dovrebbe essere, se necessario, ridotta o il trattamento interrotto. In presenza di gravi disturbi della funzione renale ed epatica, e particolarmente nei pazienti con cirrosi, vi puo' essere un'elevata biodisponibilita' del composto con conseguente potenziamento degli effetti farmacodinamici desideratie indesiderati, come ad esempio una riduzione della pressione arteriosa. In questi casi, la posologia deve essere ridotta, se necessario, sulla base dei valori di pressione arteriosa; se necessario, si dovrebbe interrompere il trattamento. Durante il trattamento e' necessario unmonitoraggio emodinamico. Instillazione intracisternale: nel corso diintervento chirurgico puo' essere instillata in sede intracisternale una soluzione diluita di Nimotop soluzione per infusione (1 mL di Nimotop soluzione per infusione e 19 mL di soluzione di Ringer) mantenuta a temperatura corporea e preparata immediatamente prima dell'uso. Questa soluzione diluita di Nimotop soluzione per infusione deve essere usata immediatamente dopo la sua preparazione. Durata del trattamento Nell'impiego profilattico, il trattamento per via endovenosa deve essereiniziato non piu' tardi di 4 giorni dopo l'evento emorragico e va protratto per il periodo in cui il paziente e' esposto al maggior rischiodi sviluppare vasospasmo, cioe' fino al decimo-quattordicesimo giornosuccessivo all'emorragia subaracnoidea. Se il paziente viene sottoposto ad intervento per la chiusura chirurgica della fonte di emorragia in corso di trattamento profilattico o terapeutico con Nimotop soluzione per infusione, e' opportuno proseguire la somministrazione endovenosa del preparato almeno nei primi 5 giorni successivi all'operazione. Terminato il trattamento parenterale, si raccomanda di proseguire la somministrazione di nimodipina per via orale e per circa 7 giorni (60 mg- 2 compresse da 30 mg - 6 volte al giorno, ad intervalli di 4 ore). Nell'impiego terapeutico , in presenza di disturbi neurologici ischemici gia' instaurati e determinati dal vasospasmo secondario ad emorragia subaracnoidea, il trattamento deve essere iniziato il piu' presto possibile e proseguito per un minimo di 5 giorni ed un massimo di 14 giorni. Successivamente, si raccomanda di proseguire la somministrazione di nimodipina per via orale e per circa 7 giorni, alla dose di 60 mg (2 compresse da 30 mg) 6 volte al giorno, ad intervalli di 4 ore. Se ilpaziente viene sottoposto ad intervento per la chiusura chirurgica della fonte di emorragia in corso di trattamento profilattico o terapeutico con Nimotop soluzione per infusione, e' opportuno proseguire la somministrazione endovenosa del preparato almeno nei primi 5 giorni successivi all'operazione. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di Nimotop in pazienti di eta' inferiore ai 18 anni non e' stata stabilita. Modo di somministrazione: Nimotop soluzione per infusione endovenosa continua va somministrata lentamente attraverso un catetere centrale, mediante una pompa per infusione e tramite valvola di regolazione a tre vie, insieme a soluzione di glucosio 5%, cloruro di sodio allo 0,9%, soluzione di Ringer lattato, soluzione di Ringer lattato conmagnesio, destrano 40 oppure HAES (soluzione al 6% di amido poli-ossi-2-idrossietilico) in proporzione di circa 1:4 (Nimotop soluzione per infusione: coinfusione). Anche mannitolo, albumina umana o sangue intero sono adatti per la co-infusione. Si raccomanda di proseguire l'infusione anche in corso di anestesia e durante intervento chirurgico e l'angiografia. Poiche' il principio attivo di Nimotop soluzione per infusione viene assorbito dal cloruro di polivinile (PVC), vanno impiegatisoltanto tubi deflussori di polietilene (PE). Nimotop soluzione per infusione non deve essere mescolata con altri farmaci o aggiunta nel contenitore della soluzione di co-infusione. La valvola di regolazione atre vie dev'essere usata per connettere il tubo in polietilene di Nimotop soluzione per infusione con il tubo di co-infusione ed il catetere centrale.

CONSERVAZIONE

Proteggere dalla luce solare diretta.

AVVERTENZE

Sensibilita' alla luce della nimodipina: vedere paragrafo 6.2. Anche se non vi sono evidenze che il trattamento con Nimotop soluzione per infusione sia associato ad un aumento della pressione endocranica, si raccomanda un attento controllo nei casi di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale indotti da emorragia subaracnoidea(aSAH) od in condizioni caratterizzate da un aumento del contenuto diacqua nel tessuto cerebrale (edema cerebrale generalizzato). Nimotop soluzione per infusione deve essere usato con cautela in pazienti ipotesi (pressione arteriosa sistolica inferiore a 100 mmHg). Nei pazienticon angina instabile o nelle prime 4 settimane dopo un infarto acuto del miocardio il medico deve valutare il rischio potenziale (ridotta perfusione coronarica ed ischemia del miocardio) in relazione al beneficio atteso (miglioramento della perfusione cerebrale). Il trattamento concomitante con farmaci potenzialmente nefrotossici (es. aminoglucosidi, cefalosporine, furosemide) puo' causare un deterioramento della funzionalita' renale. Cio' puo' verificarsi anche in pazienti con ridotta funzionalita' renale. In questi casi si raccomanda di sorvegliare attentamente la funzionalita' renale. In caso di peggioramento, va considerata l'eventualita' di sospendere il trattamento (vedere paragrafo 4.5). La presenza di gravi disturbi della funzione epatica, e particolarmente la cirrosi, puo' rendere i pazienti in generale piu' sensibili rispetto agli effetti farmacodinamici del composto, come ad esempio una riduzione della pressione arteriosa. In questi casi, la posologia deve essere ridotta, se necessario, sulla base dei valori di pressione arteriosa (vedere paragrafo 4.2). Nimotop soluzione per infusione contiene sodio: questo medicinale contiene 23 mg di sodio per flacone da 50ml, equivalente a 1,15% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto. Nimotop soluzione per infusione contiene etanolo Una dose di 10 ml di questo medicinale somministrato per ora a un adulto di 70 kg comporterebbe un'esposizione a 28 mg/kg/ora di etanolo che puo' causare un aumento della concentrazione di alcol nel sangue (BAC) di circa 4 mg / 100 ml. Per confronto, per un adulto che beve un bicchiere di vino o 500 ml di birra, il BAC e' probabile che sia di circa 50 mg / 100 ml. La co-somministrazione con medicinali contenenti per es. glicole propilenico o etanolo possono portare all'accumulo di etanolo e indurre effetti avversi, in particolare nei bambini piccoli con attivita' metabolica bassa o immatura. Poiche' questo medicinale viene somministrato lentamente tramite infusione continua, gli effetti dell'alcol possono essere ridotti.

INTERAZIONI

Attenzione: la nimodipina viene metabolizzata attraverso il sistema del citocromo P450 3A4, localizzato sia a livello della mucosa intestinale che del fegato. I farmaci sia inibitori (ad es. antibiotici macrolidi, gli inibitori della proteasi anti-HIV, gli antimicotici azolici enefazodone) che induttori di questo sistema enzimatico possono modificare l'effetto di primo passaggio (dopo somministrazione orale) o la clearance della nimodipina. Effetto di altri farmaci sulla nimodipina Fluoxetina: la contemporanea somministrazione di nimodipina con l'antidepressivo fluoxetina allo stato stazionario ha condotto ad un aumento del 50% circa dei livelli plasmatici di nimodipina. La concentrazione della fluoxetina e' diminuita in modo marcato, mentre la concentrazione del suo metabolita attivo, norfluoxetina, non e' stata influenzata. Nortriptilina: l'assunzione contemporanea di nimodipina e nortriptilina allo stato stazionario ha condotto ad un modesto decremento nella concentrazione della nimodipina senza influenzare i livelli plasmatici della nortriptilina. Il trattamento concomitante con cimetidina o acidovalproico puo' condurre ad un aumento della concentrazione plasmaticadi nimodipina. Effetto della nimodipina su altri farmaci Farmaci antiipertensivi Nimodipina puo' aumentare l'effetto ipotensivo di alcuni farmaci somministrati contemporaneamente, come: diuretici, beta-bloccanti, ACE Inibitori, A1- antagonisti, altri calcio-antagonisti, alfa-bloccanti, inibitori PDE5, alfa-metil-dopa. Tuttavia, se l'associazione e' ritenuta indispensabile, il paziente deve essere sottoposto ad accurata sorveglianza. La somministrazione concomitante di beta-bloccanti per via endovenosa puo' inoltre causare un'intensificazione reciproca dell'effetto inotropo negativo ed eventualmente un'insufficienza cardiaca. Il trattamento concomitante con farmaci potenzialmente nefrotossici (es. aminoglucosidi, cefalosporine, furosemide) puo' causare un deterioramento della funzionalita' renale. Cio' puo' verificarsi anche in pazienti con funzionalita' renale gia' compromessa. In questi casi si raccomanda di sorvegliare attentamente la funzionalita' renale. In caso di peggioramento, va considerata l'eventualita' di sospendere il trattamento (vedere paragrafo 4.4). Zidovudina: in uno studio sulle scimmie, la somministrazione endovenosa contemporanea del farmaco anti-HIV zidovudina e nimodipina in bolo ha dimostrato un aumento significativodella AUC della zidovudina, mentre il suo volume di distribuzione e la clearance sono risultate significativamente ridotte. Altre forme di interazione: dato il contenuto alcolico di Nimotop soluzione per infusione (23,7 vol.-% di alcol), devono essere tenute in considerazione leinterazioni con farmaci incompatibili con l'alcol (vedere paragrafo 4.4). Casi in cui non si e' evidenziata un'interazione. Aloperidolo: lacontemporanea somministrazione di nimodipina allo stato stazionario in pazienti in trattamento individuale a lungo termine con aloperidolo non ha messo in evidenza nessuna potenziale reciproca interazione. La somministrazione concomitante di nimodipina orale e diazepam, digossina, glibenclamide, indometacina, ranitidina e warfarina non ha evidenziato alcuna potenziale interazione reciproca.

EFFETTI INDESIDERATI

Di seguito sono riportate le reazioni avverse da farmaco segnalate con nimodipina negli studi clinici con nimodipina sull'indicazione "Prevenzione e terapia di deficit neurologici ischemici correlati a vasospasmo cerebrale indotti da emorragia subaracnoidea", ordinate in base alle categorie di frequenza secondo CIOMS III ", negli studi controllativerso placebo 703 pazienti sono stati trattati con nimodipina e 692 con placebo, negli studi non controllati 2.496 pazienti sono stati trattati con nimodipina. Status 31 agosto 2005). All'interno di ciascuna classe di frequenza gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Le frequenze sono cosi' definite: molto comune(>= 1/10), comune (>= 1/1.00, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1,000), molto raro (< 1/10.000). Reazioni avverse al farmaco. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune:trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazione allergica, eruzione cutanea. Patologie del sistema nervoso. Non comune: cefalea. Patologie cardiache. Non comune: tachicardia; raro: bradicardia. Patologie vascolari. Non comune: ipotensione, vasodilatazione. Patologie gastrointestinali. Non comune: nausea; raro: ileo. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Raro: reazioni nella sede di iniezione e di infusione, (trombo-)flebite nella sede di infusione. Patologie epatobiliari. Raro: aumento transitorio degli enzimi epatici. Altri: vertigini, aumento dell'azotemia e/o della creatininemia, extrasistoli, sudorazioni, dolori addominali, dolori in sede toracica. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. Lasegnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: non ci sono studi controllati adeguati sulle donne in gravidanza. Qualora si ritenga necessario somministrare Nimotop soluzioneper infusione in gravidanza, occorre considerare attentamente i benefici attesi ed i rischi potenziali in rapporto alla gravita' del quadroclinico. Allattamento: e' stato evidenziato che la nimodipina ed i suoi metaboliti sono escreti nel latte materno in una concentrazione dello stesso ordine di grandezza di quella presente nel plasma materno. Si consiglia alle madri di non allattare durante l'assunzione del medicinale. Fertilita': in singoli casi di fertilizzazione in-vitro, i calcio-antagonisti sono stati associati con cambiamenti biochimici reversibili nella testa degli spermatozoi, con possibile conseguente compromissione della funzionalita' spermatica. La rilevanza di questo risultato non e' nota nel trattamento a breve termine.

Codice: 026403079
Codice EAN:

Codice ATC: C08CA06
  • Sistema cardiovascolare
  • Calcio-antagonisti
  • Calcio-antagonisti selettivi con preval.effetto vascolare
  • Derivati diidropiridinici
  • Nimodipina
Temperatura di conservazione: al riparo dalla luce
Forma farmaceutica: SOLUZIONE PER INFUSIONE
Scadenza: 48 MESI
Confezionamento: FLACONE

SOLUZIONE PER INFUSIONE

48 MESI

FLACONE