NOVALGINA IM IV 5F 1G 2ML Produttore: OPELLA HEALTHCARE ITALY SRL
- FARMACO DI CLASSE C
- RICETTA MEDICA RIPETIBILE
DENOMINAZIONE
NOVALGINA 1 G/2 ML SOLUZIONE INIETTABILE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Analgesici e antipiretici, pirazoloni.
PRINCIPI ATTIVI
Una fiala da 2 ml contiene noramidopirina metansolfonato sodico (metamizolo) 1 g. Una fiala da 2 ml contiene 65,4 mg di sodio (vedere paragrafo 4.4). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
Acqua per preparazioni iniettabili.
INDICAZIONI
Stati dolorosi o febbrili gravi o resistenti.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Novalgina non deve essere utilizzata nei pazienti con: ipersensibilita' al metamizolo, ad altri pirazoloni (ad es. fenazone, propifenazone), alle pirazolidine (ad es. fenilbutazone, ossifenbutazone); anamnesi di agranulocitosi indotta da metamizolo,da altri pirazoloni o da pirazolidine; compromissione della funzione del midollo osseo o malattie del sistema emopoietico; gravi reazioni cutanee associate all'uso di metamizolo o di altri pirazoloni (vedere paragrafi 4.4 e 4.8); pazienti che manifestano broncospasmo o altre reazioni anafilattoidi (ad es. orticaria, rinite, angioedema) agli analgesici non stupefacenti (es. salicilati, paracetamolo, diclofenac, ibuprofene, indometacina, naprossene); porfiria acuta intermittente (rischio di induzione di attacchi di porfiria); carenza congenita di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi (rischio di emolisi); terzo trimestre di gravidanza. Novalgina non deve essere somministrata per via parenterale neipazienti con ipotensione o instabilita' circolatoria. Si raccomanda di non usare Novalgina nei primi tre mesi di gravidanza e se usata nei tre mesi successivi cio' deve essere fatto solo dopo aver accuratamente valutato il rapporto rischio-beneficio. Novalgina non deve essere utilizzata negli ultimi tre mesi di gravidanza (vedere anche paragrafo 4.6).
POSOLOGIA
La Novalgina per via parenterale (intramuscolare od endovenosa) deve essere utilizzata solo quando non e' possibile l'impiego della forma orale. Le iniezioni devono essere eseguite secondo rigorose norme di sterilizzazione, asepsi ed antisepsi. La soluzione deve essere iniettataa temperatura corporea. La Novalgina non deve essere somministrata con altri farmaci nella stessa siringa. Nella scelta della via di somministrazione si deve considerare che la via parenterale e' associata ad un maggiore rischio di reazioni anafilattiche/anafilattoidi. La dose dipende dall'intensita' del dolore o della febbre e dalla sensibilita' individuale nella risposta a Novalgina. E' fondamentale scegliere la dose piu' bassa in grado di controllare dolore e febbre. Nei bambini e adolescenti di eta' sino ai 14 anni possono essere somministrati 8-16 mg di metamizolo per kg di peso corporeo in dose singola. In caso di febbre, nei bambini e' generalmente sufficiente una dose di 10 mg di metamizolo per chilogrammo di peso corporeo. Adulti e adolescenti a partire dai 15 anni di eta' (> 53 kg) possono assumere fino a 1.000 mg in dose singola. In base alla dose massima giornaliera e' possibile assumere una dose singola fino a 4 volte al giorno ad intervalli di 6-8 ore. E' atteso un effetto evidente 30 minuti dopo la somministrazione parenterale. Al fine di ridurre al minimo il rischio di reazione ipotensiva, l'iniezione endovenosa deve essere somministrata molto lentamente,(non piu' di 1 ml/min) con paziente in posizione sdraiata e con controllo cuore-circolo. L'elenco seguente mostra le singole dosi raccomandate e le dosi massime giornaliere in base al peso o all'eta'. Peso corporeo: 5-8 kg - 3-11 mesi. Dose singola: 0,1-0,2 ml - 50-100 mg. Dose massima giornaliera: 0,4-0,8 ml - 200-400 mg. Peso corporeo: 9-15 kg - 1-3 anni. Dose singola: 0,2-0,5 ml - 100-250 mg. Dose massima giornaliera: 0,8-2,0 ml - 400-1.000 mg. Peso corporeo: 16-23 kg - 4-6 anni. Dose singola: 0,3-0,8 ml - 150-400 mg. Dose massima giornaliera: 1,2-3,2 ml - 600-1.600 mg. Peso corporeo: 24-30 kg - 7-9 anni. Dose singola: 0,4-1,0 ml - 200-500 mg. Dose massima giornaliera: 1,6-4,0 ml - 800-2.000 mg. Peso corporeo: 31-45 kg - 10-12 anni. Dose singola: 0,5-1,4 ml - 250-700 mg. Dose massima giornaliera: 2,0-5,6 ml - 1.000-2.800 mg. Peso corporeo: 46-53 kg - 13-14 anni. Dose singola: 0,8-1,8 ml - 400-900 mg. Dose massima giornaliera: 3,2-7,2 ml - 1.600-3.600 mg. Peso corporeo: > 53 kg - ? 15 anni. Dose singola: 1,0-2,0* ml - 500-1.000* mg. Dose massima giornaliera: 4,0-8,0* ml - 2.000-4.000* mg. *Se necessario, la dose singola puo' essere aumentata fino a 5 ml (corrispondente a 2.500 mg di metamizolo) e la dose giornaliera fino a 10 ml (corrispondente a 5.000 mg di metamizolo). Popolazioni speciali. Popolazioni di anziani, pazienti debilitati e pazienti con clearance della creatinina ridotta: e' necessario ridurre la dose nelle persone anziane, nei pazienti debilitati e nei pazienti con clearance della creatinina ridotta, poiche' potrebbe verificarsi un prolungamento nell'eliminazione dei prodotti del metabolismo del metamizolo. Compromissione epatica e renale: poiche' in caso di compromissione della funzionalita' epatica orenale il tasso di eliminazione risulta ridotto, devono essere evitate dosi multiple elevate. Non saranno necessarie riduzioni della dose in caso di uso solo per breve tempo. Finora, non vi e' una sufficiente esperienza nell'uso a lungo termine di metamizolo in pazienti con grave danno epatico e renale.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Conservare nella confezione originale.
AVVERTENZE
Agranulocitosi: il trattamento con metamizolo puo' causare agranulocitosi, che puo' essere fatale (vedere paragrafo 4.8). Puo' verificarsi anche dopo che il metamizolo e' stato precedentemente usato senza complicanze. L'agranulocitosi indotta da metamizolo e' una reazione avversa idiosincratica. Non e' dose-dipendente e puo' verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento, anche poco dopo l'interruzione del trattamento. I pazienti devono essere istruiti a interrompere il trattamento e a consultare immediatamente un medico in caso di comparsa di qualsiasi sintomo suggestivo di agranulocitosi (ad es. febbre, brividi, mal di gola e alterazioni dolorose della mucosa, specialmente nella bocca, nel naso e nella gola o nella regione genitale o anale). Quandoil metamizolo viene assunto per la febbre, alcuni sintomi di agranulocitosi di nuova insorgenza possono passare inosservati. Analogamente, i sintomi possono anche essere mascherati nei pazienti in trattamento con una terapia antibiotica. Se si verificano segni e sintomi suggestivi di agranulocitosi, deve essere eseguito immediatamente un emocromo completo (inclusa la formula leucocitaria) e il trattamento deve essere interrotto in attesa dei risultati. Se l'agranulocitosi e' confermata, il trattamento non deve essere reintrodotto (vedere paragrafo 4.3).Pancitopenia: in caso di pancitopenia, il trattamento deve essere immediatamente interrotto e si deve monitorare l'emocromo completo fino aquando non si normalizza. Tutti i pazienti devono essere avvertiti dicontattare immediatamente il medico se manifestano segni e sintomi indicativi di discrasie ematiche (ad esempio malessere generale, infezioni, febbre persistente, ecchimosi, sanguinamento, pallore) mentre sonoin trattamento con il metamizolo. Shock anafilattico: tali reazioni si verificano principalmente nei pazienti sensibili. Pertanto il metamizolo va utilizzato con cautela nei pazienti asmatici o atopici (vedereparagrafo 4.3). Dati i rischi associati con il metamizolo, il farmacoandrebbe utilizzato solo dopo avere valutato la possibilita' di ricorrere ad alternative terapeutiche. I pazienti che abbiano gia' manifestato una reazione da ipersensibilita' con metamizolo non dovranno piu' assumere metamizolo o altri farmaci pirazolonici. Reazioni anafilattiche/anafilattoidi: nella scelta della via di somministrazione, va considerato che la via parenterale e' associata ad un maggior rischio di reazioni anafilattiche/anafilattoidi. Sono particolarmente a rischio di gravi reazioni anafilattoidi (vedere paragrafo 4.3) i pazienti con: asma da analgesici o intolleranza agli analgesici di tipo orticaria-angioedema (vedere paragrafo.4.3), asma bronchiale, particolarmente se conconcomitante rinosinusite poliposa, orticaria cronica, intolleranza all'alcool, ovvero i pazienti che reagiscono a quantita' minime di bevande alcoliche con sintomi quali starnuti, lacrimazione o arrossamento al volto. L'intolleranza all'alcool potrebbe indicare una sindrome asmatica da analgesici non diagnosticata, intolleranza ai coloranti (per es. tartrazina) o conservanti (per es. benzoati). Prima della somministrazione di Novalgina e' necessario fare domande specifiche al paziente. Nei casi a particolare rischio di reazioni anafilattoidi, Novalginadeve essere utilizzata solo dopo aver attentamente valutato i possibili rischi contro i benefici attesi. Se Novalgina deve essere somministrata in queste circostanze, sono necessari un attento controllo medicoe la disponibilita' di immediato trattamento di emergenza. Il trattamento deve essere immediatamente sospeso se compare qualsiasi segno o sintomo d'anafilassi (orticaria, angioedema, rash, dispnea, pallore o iperemia generalizzata, malessere generale, ipotensione, shock, edema della laringe) o di agranulocitosi (brusca insorgenza di grave neutropenia associata a febbre, astenia marcata, ulcerazioni di bocca, faringee/o perineali) o di trombocitopenia (tendenza all'emorragia con o senza petecchie). Reazioni cutanee gravi: con il trattamento con metamizolo sono state riportate reazioni avverse cutanee gravi (SCAR), inclusela Sindrome di Stevens-Johnson (SJS), la Necrolisi Epidermica Tossica(TEN) e la reazione a farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), che possono essere fatali o rappresentare un rischio per la vita. I pazienti devono essere informati in merito ai segni e ai sintomi emonitorati attentamente per rilevare eventuali reazioni cutanee. Se isegni e i sintomi indicativi di queste reazioni appaiono, metamizolo deve essere immediatamente sospeso e non deve essere riavviato in alcun momento (vedere paragrafo 4.3). Reazioni ipotensive isolate: la somministrazione di metamizolo puo' causare isolati casi di reazioni ipotensive (vedere 4.8). Queste reazioni sono possibilmente dose-dipendentie piu' probabili con la somministrazione parenterale. Inoltre il rischio di gravi reazioni ipotensive di questo tipo e' aumentato: se la somministrazione endovenosa non viene effettuata lentamente; nei pazienti con ipotensione preesistente, con disidratazione o ridotto volume, con instabilita' circolatoria o con insufficienza circolatoria incipiente; nei pazienti con febbre elevata. In questi pazienti l'utilizzo di metamizolo deve essere valutato attentamente e, se viene somministrato, e' necessario un attento controllo medico. Possono essere necessariemisure preventive (stabilizzazione della circolazione) per ridurre ilrischio di una reazione ipotensiva. Per i pazienti con ipotensione o instabilita' circolatoria vedere anche paragrafo 4.3. Nei pazienti in cui una riduzione della pressione deve essere evitata, quali ad esempio i pazienti con grave insufficienza coronarica o una rilevante stenosi dei vasi che irrorano il cervello, il metamizolo deve essere utilizzato solo sotto stretto monitoraggio emodinamico. Danno epatico da farmaci: in pazienti trattati con metamizolo sono stati riportati casi di epatite acuta di tipo prevalentemente epatocellulare, con insorgenza da pochi giorni a pochi mesi dopo l'inizio del trattamento. I segni e isintomi comprendono elevati livelli sierici di enzimi epatici con o senza ittero, frequentemente nel contesto di altre reazioni di ipersensibilita' al farmaco (ad es. eruzione cutanea, discrasia ematica, febbre ed eosinofilia) o accompagnati da sintomi di epatite autoimmune. La maggior parte dei pazienti si e' ristabilita con l'interruzione del trattamento con metamizolo; tuttavia, in casi isolati, e' stata segnalata la progressione verso l'insufficienza epatica acuta che ha richiestoil trapianto di fegato. Il meccanismo del danno epatico indotto da metamizolo non e' stato chiarito con certezza, ma i dati indicano un meccanismo immuno-allergico.
INTERAZIONI
Come con altri analgesici, durante il trattamento con Novalgina si raccomanda di evitare l'assunzione di alcool, poiche' non si puo' escludere interazione fra le sostanze. L'aggiunta di metamizolo al metotressato puo' aumentare l'ematotossicita' del metotressato, in particolare nei pazienti anziani. Pertanto questa associazione deve essere evitata. Metamizolo quando assunto in concomitanza con acido acetilsalicilicopuo' ridurne l'effetto sull'aggregazione piastrinica. Pertanto, questa combinazione deve essere usata con cautela nei pazienti che assumonobasse dosi di acido acetilsalicilico per la cardioprotezione. Induzione farmacocinetica degli enzimi metabolizzanti: il metamizolo puo' indurre gli enzimi metabolizzanti che includono CYP2B6 e CYP3A4. La somministrazione concomitante di metamizolo con bupropione, efavirenz, metadone, valproato, ciclosporina, tacrolimus o sertralina, puo' causare una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di questi farmaci con una potenziale diminuzione dell'efficacia clinica. Pertanto, si consiglia cautela quando il metamizolo viene somministrato in concomitanza; larisposta clinica e/o i livelli di farmaco devono essere monitorati inmodo appropriato. Nei pazienti in trattamento con metamizolo, e' stata segnalata interferenza con i test di laboratorio che usano il metodoTrinder o simile al Trinder (per esempio test per misurare i livelli sierici di creatinina, trigliceridi, colesterolo HDL e acido urico).
EFFETTI INDESIDERATI
Le reazioni avverse di seguito sono classificate, secondo la classificazione per organi e sistemi e la frequenza secondo la seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere stabilita sulla base dei dati disponibili). Patologie cardiache. Non nota: Sindrome di Kounis. Disturbi del sistema immunitario: il rischio di shock anafilattico sembra essere piu' elevato con le forme ad uso parenterale. Le reazioni possonoverificarsi durante l'iniezione di metamizolo o dopo ore; di solito comunque si verificano entro la prima ora dalla somministrazione. Non comune: shock anafilattico, reazioni anafilattiche/anafilattoidi, che possono essere gravi e mettere il paziente in pericolo di vita e rivelarsi talvolta fatali. Queste reazioni possono comparire in qualunque fase del trattamento, in modo non correlato alla dose giornaliera, anchedopo un ripetuto utilizzo in passato senza complicazioni. Le reazionianafilattiche/anafilattoidi di natura piu' lieve si manifestano tipicamente con sintomi alla cute e mucose (quali prurito, bruciore, arrossamento, orticaria, gonfiore), dispnea e meno frequentemente sintomi gastrointestinali. Le reazioni piu' lievi possono progredire a forme gravi con orticaria generalizzata, grave angioedema (compreso coinvolgimento della laringe), grave broncospasmo, aritmie cardiache, calo della pressione arteriosa (a volte preceduto da un rialzo della pressione) eshock circolatorio. In soggetti gia' predisposti possono verificarsi attacchi d'asma. Le reazioni possono verificarsi durante l'iniezione di metamizolo o dopo ore; di solito comunque si verificano entro la prima ora dalla somministrazione. Nei pazienti con sindrome asmatica da analgesici, le reazioni di intolleranza si manifestano di norma sotto forma di attacchi asmatici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: in associazione al trattamento con metamizolo, sono state segnalate reazioni avverse cutanee gravi, incluse la sindrome di Stevens-Johnson (SJS), la necrolisi epidermica tossica (TEN) e la reazione a farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) (vedere paragrafo 4.4). Oltre alle manifestazioni cutanee ed alle mucose delle reazioni anafilattiche/anafilattoidi sopra menzionate, si possono verificare - Raro: eruzioni fisse da farmaco, rash; non nota: sindrome di Stevens-Johnson o sindrome di Lyell e la reazione a farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), che possono mettere in pericolo la vita del paziente. In caso di insorgenza di tali lesioni cutanee bisogna interrompere immediatamente l'assunzione del farmaco e consultare il medico. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: anemia aplastica, agranulocitosi e pancitopenia, incluso l'esito fatale, leucopenia e trombocitopenia. Tali reazioni sono considerate di natura immunologica. Si possono verificare anche dopo un ripetuto utilizzo in passato senza complicazioni. I segni tipici dell'agranulocitosi comprendono lesioni infiammatorie alle mucose (ad es. orofaringee, anorettali, genitali), mal di gola, febbre (anche febbre persistente o ricorrente). Tuttavia nei pazienti che ricevono terapia antibiotica i segni tipici dell'agranulocitosi possono essere minimi. Risulta notevolmente aumentata la velocita' di eritrosedimentazione, mentre il gonfiore linfonodale e' generalmente lieve o assente. I segni tipici della trombocitopenia comprendono un'aumentata tendenza al sanguinamento e petecchie alla cute ed allemucose. Patologie vascolari. Non comune: reazioni ipotensive isolate.Occasionalmente, durante o dopo la somministrazione, si possono verificare reazioni ipotensive isolate transitorie (probabilmente farmacologicamente mediate e non accompagnate da altri segni di reazioni anafilattiche / anafilattoidi); in casi rari tale reazione si manifesta comeun calo acuto della pressione arteriosa. L'iniezione rapida per via endovenosa puo' aumentare il rischio di queste reazioni ipotensive. Patologie renali e urinarie. Non nota: in modo particolare nei pazienti con anamnesi di patologie renali o in caso di sovradosaggio peggioramento acuto della funzionalita' renale (insufficienza renale acuta), in alcuni casi con oliguria, anuria o proteinuria. Nefrite interstiziale acuta. Colorazione rossa delle urine, che puo' essere dovuta ad un metabolita presente in basse concentrazioni (acido rubazonico); la colorazione scompare al termine del trattamento. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: dolore al sito di iniezione; non nota: reazioni locali al sito di iniezione con comparsa, a volte, di flebite. Patologie gastrointestinali. Non nota: sanguinamento gastrointestinale. Patologie epatobiliari. Non nota: dannoepatico da farmaci che include epatite acuta, ittero, aumento degli enzimi epatici (vedere paragrafo 4.4). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio delmedicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: i dati relativi all'uso di metamizolo in donne in gravidanza sono soltanto in numero limitato. In base ai dati pubblicati provenienti da donne in gravidanza esposte a metamizolo nel corso del primotrimestre (n=568) non vi e' alcuna evidenza di effetti teratogeni ed embriotossici. In casi selezionati, se non esistono altre opzioni di trattamento, l'uso di dosi singole di metamizolo durante il primo e il secondo trimestre puo' essere accettabile. Tuttavia, in generale non e' raccomandato l'uso di metamizolo durante il primo e il secondo trimestre. L'uso durante il terzo trimestre e' associato a fetotossicita' (danno renale e restringimento del dotto arterioso), quindi l'uso di metamizolo e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3). Nel caso di uso accidentale di metamizolo durante il terzo trimestre, il fluido amniotico e il dotto arterioso dovranno essere controllati mediante ecografia ed ecocardiografia. Il metamizolo attraversa la barriera placentare. Negli animali il metamizolo ha indotto una tossicita' riproduttiva, ma nessuna teratogenicita' (vedere paragrafo 5.3). Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Allattamento: i prodotti del metabolismo del metamizolo passano nel latte materno in quantita' considerevoli e non e' possibile escludere il rischio per i neonatiallattati al seno. In particolare deve essere evitato l'uso ripetuto del metamizolo durante l'allattamento. Nel caso di una singola somministrazione di metamizolo, si consiglia alle madri di raccogliere ed eliminare il latte materno per 48 ore dopo la somministrazione.
Codice: 008679021
Codice EAN:
- Sistema nervoso
- Analgesici
- Altri analgesici ed antipiretici
- Pirazoloni
- Metamizolo sodico
Forma farmaceutica
SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza
36 MESI
Confezionamento
FIALA