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YENTREVE 56CPS GASTRORES 20MG Produttore: ELI LILLY ITALIA SPA

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

YENTREVE CAPSULE RIGIDE GASTRORESISTENTI

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antidepressivi.

PRINCIPI ATTIVI

Yentreve 20 mg: ogni capsula contiene 20 mg di duloxetina (come cloridrato). Eccipienti con effetti noti: ogni capsula puo' contenere fino a 37 mg di saccarosio. Yentreve 40 mg: ogni capsula contiene 40 mg di duloxetina (come cloridrato). Eccipienti con effetti noti: ogni capsula puo' contenere fino a 74 mg di saccarosio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Contenuto della capsula: ipromellosa, ipromellosa acetato succinato, saccarosio, granuli di zucchero, talco, biossido di titanio (E171), trietilcitrato. Involucro della capsula. Yentreve 20 mg: gelatina, sodiolaurilsolfato, biossido di titanio (E171), indigo carmine (E132), inchiostro nero commestibile. Inchiostro commestibile: ferro ossido sintetico nero (E172), glicole propilenico, shellac. Yentreve 40 mg: gelatina, sodio laurilsolfato, biossido di titanio (E171), indigo carmine (E132), ferro ossido rosso (E172), ferro ossido giallo (E172), inchiostro nero commestibile. Inchiostro commestibile: ferro ossido sintetico nero (E172), glicole propilenico, shellac.

INDICAZIONI

Yentreve e' indicato nelle donne per il trattamento dell'IncontinenzaUrinaria da Sforzo (SUI) di entita' da moderata a grave. Yentreve e' indicato negli adulti. Per ulteriori informazioni vedere paragrafo 5.1.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; epatopatia con alterazione della funzionalita' epatica (vedere paragrafo 5.2); Yentreve non deve essere utilizzato in combinazione con gli Inibitori della Monoamino Ossidasi (IMAO) non selettivi ed irreversibili (vedere paragrafo 4.5); Yentreve non deve essere usato in associazione con inibitori del CYP1A2, come fluvoxamina, ciprofloxacina o enoxacina poiche' tale associazione determinaconcentrazioni plasmatiche elevate di duloxetina (vedere paragrafo 4.5); grave alterazione della funzionalita' renale (clearance della creatinina < 30 ml/min) (vedere paragrafo 4.4). L'inizio del trattamento con Yentreve e' controindicato nelle pazienti con ipertensione non controllata, che potrebbe esporre le pazienti ad un potenziale rischio di crisi ipertensiva (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).

POSOLOGIA

Posologia: il dosaggio raccomandato di Yentreve e' 40 mg due volte algiorno da assumere indipendentemente dai pasti. Dopo 2-4 settimane ditrattamento, le pazienti devono essere rivalutate al fine di stabilire il beneficio e la tollerabilita' della terapia. Alcune pazienti possono trarre beneficio da un trattamento iniziale con un dosaggio di 20 mg due volte al giorno per due settimane prima di aumentare al dosaggio raccomandato di 40 mg due volte al giorno. Questa modulazione del dosaggio puo' diminuire, ma non eliminare, il rischio di comparsa di nausea e capogiro. Tuttavia, i dati disponibili che supportano l'efficacia di Yentreve 20 mg due volte al giorno sono limitati. In studi controllati con placebo l'efficacia di Yentreve non e' stata valutata per periodi di tempo superiori a 3 mesi. Il beneficio del trattamento deve essere valutato nuovamente ad intervalli di tempo regolari. L'associazione di Yentreve con un programma di esercizio della muscolatura del pavimento pelvico (PFMT) puo' risultare piu' efficace di ciascun trattamento da solo. Si raccomanda di prendere in considerazione il contemporaneo esercizio della muscolatura del pavimento pelvico. Alterazione della funzionalita' epatica: Yentreve non deve essere usato nelle donne con epatopatia con alterazione della funzionalita' epatica (vedere paragrafi 4.3 e 5.2). Alterazione della funzionalita' renale: nelle pazienti con lieve o moderata alterazione della funzionalita' renale (clearance della creatinina da 30 a 80 ml/min) non e' necessario un aggiustamento del dosaggio. Yentreve non deve essere usato nelle pazienti con alterazione grave della funzionalita' renale (clearance della creatinina < 30 ml/min; vedere paragrafo 4.3). Popolazione pediatrica: non e' stata studiata la sicurezza ed efficacia di duloxetina nell'incontinenza urinaria da sforzo. Non ci sono dati disponibili. Particolari popolazioni. Pazienti anziane: si deve osservare cautela nel trattamento delle pazienti anziane. Sospensione del trattamento: la sospensione brusca deve essere evitata. Quando si interrompe il trattamento con Yentreve la dose deve essere gradualmente ridotta in un periodo di almeno una-due settimane allo scopo di ridurre il rischio di comparsa di reazioni da sospensione (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Se a seguito della riduzione della dose o della sospensione del trattamento si presentino sintomi intollerabili, e' da tenere in considerazione la possibilita' diriprendere il trattamento con la dose precedentemente prescritta. Successivamente, il medico puo' decidere di continuare a ridurre la dose in maniera piu' graduale. Modo di somministrazione: per uso orale.

CONSERVAZIONE

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'. Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.

AVVERTENZE

Mania e convulsioni: Yentreve deve essere usato con cautela nelle pazienti con una storia di mania o una diagnosi di disturbo bipolare e/o convulsioni. Sindrome serotoninergica/ Sindrome neurolettica maligna: come con altri medicinali ad azione serotoninergica, la sindrome serotoninergica o sindrome neurolettica maligna (Neuroleptic malignant syndrome, NMS), una condizione potenzialmente pericolosa per la vita, puo'verificarsi durante il trattamento con duloxetina, in particolare conil contemporaneo uso di altri medicinali serotoninergici (inclusi gliSSRI, gli antidepressivi triciclici SNRI o i triptani), con medicinali che alterano il metabolismo della serotonina come gli IMAO, o con antipsicotici o altri antagonisti della dopamina che possono influenzarei sistemi neurotrasmettitoriali serotoninergici (vedere paragrafi 4.3e 4.5). I sintomi della sindrome serotoninergica possono includere alterazioni dello stato mentale (ad es. agitazione, allucinazioni, coma), instabilita' del sistema nervoso autonomo (ad es. tachicardia, pressione arteriosa instabile, ipertermia), anomalie neuromuscolari (ad es,iperriflessia, incoordinazione), e/o sintomi gastrointestinali (ad es. nausea, vomito, diarrea). La sindrome serotoninergica nella sua forma piu' grave puo' simulare la NMS, che comprende ipertermia, rigidita'muscolare, livelli elevati di creatinchinasi sierica, instabilita' autonomica con possibile rapida fluttuazione dei segni vitali e cambiamenti dello stato mentale. Se clinicamente giustificato un trattamento concomitante con duloxetina ed altri medicinali serotoninergici/neurolettici che possono influenzare i sistemi neurotrasmettitoriali serotoninergici e/o dopaminergici, si consiglia un'attenta osservazione del paziente, in particolare all'inizio del trattamento e durante gli aumenti della dose. Erba di S. Giovanni: le reazioni avverse possono essere piu' comuni durante l'uso di Yentreve in associazione con preparazionia base di piante medicinali contenenti Erba di S. Giovanni (Hypericumperforatum). Midriasi: in associazione con duloxetina e' stata riportata midriasi, percio' deve essere usata cautela quando duloxetina viene prescritta a pazienti con aumentata pressione intraoculare, o a rischio di glaucoma acuto ad angolo chiuso. Pressione arteriosa e frequenza cardiaca: in alcune pazienti duloxetina e' stata associata con un aumento della pressione arteriosa e ad ipertensione clinicamente significativa. Questo effetto di duloxetina puo' essere dovuto al meccanismo sul sistema noradrenergico. Con duloxetina sono stati riportati casi di crisi ipertensive, soprattutto nelle pazienti con ipertensione pre-esistente. Pertanto, nelle pazienti con diagnosi di ipertensione e/o altra patologia cardiaca, si raccomanda un monitoraggio pressorio, soprattutto durante il primo mese di trattamento. Duloxetina deve essere usata con cautela nelle pazienti le cui condizioni cliniche potrebbero risultare compromesse da patologie che comportano un aumento della frequenza cardiaca o della pressione arteriosa. Deve inoltre essere usata cautela quando duloxetina viene somministrata in concomitanza a medicinali che possono alterarne il metabolismo (vedere paragrafo 4.5). Pazienti che durante terapia con duloxetina presentano un aumento della pressione arteriosa persistente nel tempo, deve essere considerata una riduzione della dose o una graduale sospensione del trattamento (vedereparagrafo 4.8). La terapia con duloxetina non deve essere iniziata nelle pazienti con ipertensione arteriosa non controllata (vedere paragrafo 4.3). Alterazione della funzionalita' renale: nelle pazienti con grave alterazione della funzionalita' renale in emodialisi (clearance della creatinina < 30 ml/min) le concentrazioni plasmatiche di duloxetina risultano aumentate. Per informazioni sulle pazienti con grave alterazione della funzionalita' renale, vedere paragrafo 4.3. Vedere al paragrafo 4.2 per informazioni sulle pazienti con lieve o moderata alterazione della funzionalita' renale. Emorragie: con l'assunzione di SSRIe di SNRI, duloxetina inclusa, sono state segnalate manifestazioni emorragiche come ecchimosi, porpora ed emorragia gastrointestinale. Duloxetina puo' aumentare il rischio di emorragia post-parto (vedere paragrafo 4.6). Si consiglia cautela nelle pazienti che stanno assumendo anticoagulanti e/o medicinali noti per avere effetti sulla funzione piastrinica [ad es. Farmaci anti-infiammatori Non Steroidei (FANS) o l'Acido Acetilsalicilico (ASA)], e nelle pazienti con predisposizione accertata al sanguinamento. Sospensione del trattamento: i sintomi da sospensione sono comuni dopo interruzione del trattamento soprattutto se cio' avviene in modo rapido (vedere paragrafo 4.8). In uno studio clinico, eventi avversi osservati alla sospensione brusca del trattamento sisono verificati in circa il 44% delle pazienti trattate con Yentreve e nel 24% delle pazienti trattate con placebo. Il rischio di sintomi da sospensione osservati con gli SSRI e gli SNRI possono dipendere da molteplici fattori, inclusi la durata, la dose del trattamento e la velocita' di riduzione della dose. Le reazioni piu' comunemente riportatesono elencate al paragrafo 4.8. Generalmente questi sintomi sono di intensita' variabile, da lieve a moderata, tuttavia in alcune pazienti possono essere di intensita' grave. Abitualmente questi sintomi si manifestano entro i primi giorni dalla sospensione del trattamento, ma cisono state segnalazioni piuttosto rare di sintomi comparsi dopo mancata assunzione di una singola dose. Generalmente si tratta di sintomi auto-limitanti che abitualmente si risolvono entro 2 settimane, anche se talvolta possono essere prolungati (2-3 mesi o piu'). Si consiglia pertanto che la duloxetina venga gradualmente ridotta in un periodo noninferiore alle 2 settimane prima della sospensione del trattamento, secondo le necessita' della paziente (vedere paragrafo 4.2). Iposodiemia: durante la somministrazione di Yentreve e' stata riportata iposodiemia, inclusi casi con sodiemia inferiore a 110 mml/l. L'iposodiemia puo' essere dovuta ad una sindrome da inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico (SIADH). La maggioranza dei casi di iposodiemia sono stati riportati negli anziani, soprattutto se collegati ad una storia recente di, o ad una condizione predisponente ad alterazioni dell'equilibrio elettrolitico. Si richiede cautela nelle pazienti ad aumentato rischio di iposodiemia, cosi' come nelle pazienti anziane, cirrotiche o disidratate, o nelle pazienti in trattamento con farmaci diuretici. Depressione, ideazione e comportamento suicidario: sebbene Yentreve non sia indicato per il trattamento della depressione, il suo principio attivo (duloxetina) esiste anche come medicinale antidepressivo.

INTERAZIONI

Inibitori della Monoamino Ossidasi: a causa del rischio di comparsa della sindrome serotoninergica, duloxetina non deve essere usata in associazione con gli IMAO non selettivi ed irreversibili, o almeno entro i 14 giorni immediatamente successivi alla sospensione del trattamentocon un IMAO. In base all'emivita di duloxetina, si devono attendere almeno 5 giorni dopo la sospensione di Yentreve prima di iniziare un trattamento con IMAO (vedere paragrafo 4.3). L'uso di Yentreve in associazione con un IMAO selettivo e reversibile, come moclobemide, non e' raccomandato (vedere paragrafo 4.4). L'antibiotico linezolid e' un IMAOreversibile non selettivo e non deve essere somministrato a pazienti in trattamento con Yentreve (vedere paragrafo 4.4). Inibitori del CYP1A2: poiche' il CYP1A2 e' coinvolto nel metabolismo di duloxetina, e' probabile che l'uso di Yentreve in associazione con potenti inibitori del CYP1A2 determini concentrazioni piu' alte di duloxetina. La fluvoxamina (100 mg una volta al giorno), un potente inibitore del CYP1A2, hadiminuito la clearance plasmatica apparente di duloxetina di circa il77% ed ha aumentato di 6 volte l'AUC 0-t. Pertanto Yentreve non deve essere somministrato in associazione con potenti inibitori del CYP1A2 come la fluvoxamina (vedere paragrafo 4.3). Medicinali per il SNC: si consiglia cautela quando Yentreve viene assunto in associazione con altri medicinali ed altre sostanze che agiscono a livello del sistema nervoso centrale, inclusi l'alcool ed i medicinali sedativi (ad esempio benzodiazepine, morfinomimetici, antipsicotici, fenobarbitale, antistaminici sedativi). Medicinali serotoninergici: in rari casi, nelle pazienti che assumono SSRI/SNRI in associazione con medicinali serotoninergici e' stata riportata sindrome serotoninergica. Si consiglia cautelase Yentreve viene usato contemporaneamente con medicinali serotoninergici come SSRI, SNRI, antidepressivi triciclici come clomipramina o amitriptilina, IMAO come moclobemide o linezolid, Erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum) o triptani, tramadolo, petidina e triptofano (vedere paragrafo 4.4). Effetti di duloxetina su altri medicinali. Medicinali metabolizzati dal CYP1A2: la farmacocinetica della teofillina, un substrato del CYP1A2, non e' risultata significativamente alterata dalla somministrazione contemporanea con duloxetina (60 mg due volte al giorno). Medicinali metabolizzati dal CYP2D6: la duloxetina e' un inibitore moderato del CYP2D6. Quando duloxetina e' stata somministrata ad un dosaggio di 60 mg due volte al giorno in associazione con una singola dose di desipramina, un substrato del CYP2D6, l'AUC di desipramina e' aumentato di 3 volte. La somministrazione contemporanea di duloxetina (40 mg due volte al giorno) aumenta l'AUC allo steady state di tolterodina (2 mg due volte al giorno) del 71% ma non influenza le farmacocinetiche del suo metabolita attivo 5-idrossile, e non si raccomanda un aggiustamento del dosaggio. Si consiglia cautela se Yentreve e' somministrato contemporaneamente con medicinali che sono prevalentemente metabolizzati dal CYP2D6 (risperidone, antidepressivi triciclici [TCA] come nortriptilina, amitriptilina ed imipramina) in particolare se questi hanno un basso indice terapeutico (cosi' come flecainide, propafenone e metoprololo). Contraccettivi orali ed altri agenti steroidei: i risultati di studi in vitro dimostrano che duloxetina non induce l'attivita' catalitica del CYP3A. Non sono stati effettuati studi specificisull'interazione del farmaco in vivo. Anticoagulanti ed agenti antipiastrinici: deve essere usata cautela quando duloxetina viene somministrata in associazione con anticoagulanti orali o con agenti antipiastrinici a causa di un potenziale aumento del rischio di sanguinamento attribuibile ad una interazione farmacodinamica. Inoltre, quando duloxetina e' stata somministrata a pazienti in trattamento con warfarin sono stati riferiti aumenti dei valori INR. Tuttavia, la somministrazione di duloxetina in associazione a warfarin in condizioni di completo benessere clinico, in volontari sani, come parte di uno studio di farmacologia clinica, non ha dato luogo ad una variazione clinicamente significativa del valore INR rispetto al basale o della farmacocinetica di R-o S-warfarin. Effetti di altri medicinali su duloxetina. Antiacidi edantagonisti dei recettori H 2: la somministrazione contemporanea di Yentreve con antiacidi contenenti alluminio e magnesio o con famotidinanon ha avuto un effetto significativo sulla percentuale o dimensione dell'assorbimento di duloxetina dopo somministrazione di una dose orale di 40 mg. Induttori del CYP1A2: studi di analisi della farmacocinetica di popolazione hanno evidenziato che i fumatori presentano concentrazioni plasmatiche di duloxetina quasi del 50% piu' basse rispetto ai non fumatori.

EFFETTI INDESIDERATI

a. Sommario del profilo di sicurezza: nelle pazienti trattate con Yentreve durante studi clinici sulla SUI e in altre alterazioni del tratto urinario inferiore, le reazioni avverse piu' comunemente riportate sono state nausea, secchezza della bocca, affaticamento e stipsi. L'analisi dei dati di 4 studi clinici della durata di 12 settimane, controllati con placebo e condotti in pazienti con SUI, di cui 958 trattate con duloxetina e 955 trattate con placebo, indico' che l'inizio delle reazioni avverse riportate si manifestava tipicamente durante la prima settimana di terapia. Comunque, la maggior parte delle reazioni avverse piu' frequenti si sono presentate da lievi a moderate e si sono risolte entro 30 giorni dalla comparsa (ad es., la nausea). b. Elenco delle reazioni avverse: il seguente elenco mostra le reazioni avverse osservate in segnalazioni spontanee e in studi clinici controllati con placebo. Reazioni avverse - Valutazione della frequenza: molto comune (>=1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (non puo' essere stimata sulla base dei dati disponibili). Per ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Infezioni ed infestazioni. Non comune: laringite. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: disturbo di ipersensibilita'; raro: reazione anafilattica. Patologie endocrine. Non comune: ipotiroidismo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: diminuzione dell'appetito; non comune: disidratazione; raro: iperglicemia (riportata specialmente nei pazienti diabetici), iposodiemia, SIADH ^6. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia, agitazione, diminuzione della libido, ansia, disturbi del sonno; non comune: bruxismo, disorientamento, apatia, orgasmo anormale, sogni anormali; raro: comportamentosuicidario ^5,6, ideazione suicidaria ^5,7, mania ^6, allucinazioni, comportamento aggressivo e ira ^4,6. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiro, letargia, sonnolenza, tremore, parestesia; non comune: nervosismo, disturbo dell'attenzione, disgeusia, scarsa qualita' del sonno; raro: sindrome serotoninergica ^6, convulsioni ^1,6, mioclono, acatisia ^6, irrequietezza psicomotoria ^6, sintomi extrapiramidali ^6, discinesia, sindrome delle gambe senza riposo. Patologie dell'occhio. Comune: visione offuscata; non comune: midriasi, deterioramento visivo, secchezza oculare; raro: glaucoma. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: vertigini; non comune: tinnito ^1, otalgia.Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni, tachicardia; raro: aritmia sopraventricolare, principalmente fibrillazione atriale ^6; non nota: cardiomiopatia da stress (cardiomiopatia di Takotsubo). Patologievascolari. Comune: ipertensione ^3,7, vampata; non comune: sincope ^2, aumento della pressione sanguigna ^3; raro: crisi ipertensiva ^3, ipotensione ortostatica ^2, estremita' fredde. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: sbadiglio; raro: costrizione alla gola, epistassi, malattia polmonare interstiziale ^10, polmonite eosinofila ^6. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, secchezza della bocca, stipsi; comune: diarrea, dolore addominale, vomito, dispepsia; non comune: emorragia gastrointestinale ^7, gastroenterite, stomatite, eruttazione, gastrite, disfagia, flatulenza, alitosi; raro: ematochezia, colite microscopica ^9. Patologie epatobiliari. Non comune: epatite ^3, enzimi epatici elevati (ALT, AST, fosfatasi alcalina), danno epatico acuto; raro: insufficienza epatica ^6, ittero ^6. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: aumentata sudorazione; non comune: eruzione cutanea, sudorazioni notturne, orticaria, dermatite da contatto, sudorazione fredda, aumentata tendenza a sviluppare lividi; raro: sindrome di Stevens-Johnson ^6, edema angioneurotico ^6, reazioni di fotosensibilita'; molto raro: vasculite cutanea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: dolore muscoloscheletrico, rigidita' muscolare, spasmo muscolare, trisma; raro: contrazione muscolare. Patologie renali e urinarie. Non comune: difficolta' ad iniziare la minzione, disuria, nicturia, pollachiuria, odore alterato delle urine; raro: ritenzione urinaria ^6, poliuria, ridotto flusso urinario. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: emorragia a carico dell'apparato riproduttivo femminile, sintomi della menopausa; raro: disturbo mestruale, galattorrea, iperprolattinemia, emorragia postparto ^6. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: affaticamento; comune: astenia, brividi di freddo; non comune: dolore toracico ^7, cadute ^8, sensazione di anormalita', sensazione di freddo, sete, malessere, sensazione di caldo; raro: disturbo della deambulazione. Esami diagnostici. Non comune: riduzione di peso, aumento di peso, aumento della colesterolemia, aumento della creatina fosfochinasi ematica; raro: aumento della potassiemia. ^1 Casi di convulsione e casidi tinnito sono stati inoltre riportati dopo la sospensione del trattamento. ^2 Casi di ipotensione ortostatica e sincope sono stati riportati soprattutto all'inizio del trattamento. ^3 Vedere paragrafo 4.4. ^4 Casi di comportamento aggressivo e ira sono stati riportati specialmente nelle fasi precoci del trattamento o dopo la sua sospensione. ^5 Casi di ideazione suicidaria e comportamenti suicidari sono stati riportati durante terapia con duloxetina o nelle fasi precoci dopo la sospensione del trattamento (vedere paragrafo 4.4). ^6 Valutazione della frequenza delle reazioni avverse riportate durante il periodo di farmacovigilanza successivo alla commercializzazione; non osservate negli studi clinici controllati con placebo. ^7 Differenza non statisticamentesignificativa dal placebo. ^8 Le cadute sono state piu' comuni nei soggetti anziani (>= 65 anni di eta'). ^9 Frequenza stimata in base a tutti i dati degli studi clinici. ^10 Frequenza stimata in base a studi clinici controllati con placebo. c. Descrizione di reazioni avverse selezionate: la sospensione della terapia con duloxetina (specialmente quando avviene in maniera rapida) porta comunemente alla comparsa di sintomi da sospensione. Le reazioni piu' comunemente riportate sono capogiro, disturbi del sensorio (incluse parestesie o sensazioni tipo scossa elettrica, con particolare localizzazione cranica), disturbi del sonno (insonnia e sogni vividi), affaticamento, sonnolenza, agitazione oansia, nausea e/o vomito, tremore, cefalea, mialgia, irritabilita', diarrea, iperidrosi e vertigini. Generalmente, per gli SSRI e gli SNRI,questi eventi sono di entita' da lieve a moderata ed autolimitanti, tuttavia, in alcune pazienti possono essere gravi e/o prolungati.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Fertilita': negli studi sugli animali, duloxetina non ha avuto effetti sulla fertilita' maschile, e gli effetti nelle femmine sono stati evidenti solo a dosi che hanno causato una tossicita' materna. Gravidanza: studi condotti su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva per l'esposizione a concentrazioni sistemiche (AUC) di duloxetinapiu' basse rispetto all'esposizione clinica massimale (vedere paragrafo 5.3). Due ampi studi osservazionali non suggeriscono un incremento complessivo del rischio di malformazioni congenite maggiori (uno effettuato negli USA che ha incluso 2500 donne esposte alla duloxetina durante il primo trimestre di gravidanza e uno effettuato nell'Unione Europea che ha incluso 1500 donne esposte alla duloxetina durante il primotrimestre di gravidanza). L'analisi sulle specifiche malformazioni come malformazioni cardiache mostra risultati non conclusivi. Nello studio condotto nell'Unione Europea, l'esposizione materna alla duloxetinadurante la gravidanza avanzata (in ogni momento a partire dalla 20esima settimana gestazionale fino al parto) e' risultata associata con unaumento del rischio di nascita pretermine (meno del doppio, il che corrisponde a circa 6 ulteriori nascite premature ogni 100 donne trattate con duloxetina nell'ultima parte della gravidanza). La maggior partee' avvenuta tra la 35 e la 36esima settimana di gestazione. Questa associazione non e' stata osservata nello studio condotto negli USA. I dati osservazionali negli USA hanno fornito evidenza di un rischio aumentato (meno del doppio) di emorragia post-parto a seguito dell'esposizione a duloxetina entro il mese prima del parto. Dati epidemiologici hanno suggerito che l'uso degli SSRI in gravidanza, specialmente nelle fasi avanzate della gravidanza, puo' aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente nel neonato (PPHN). Sebbene nessuno studio abbia investigato l'associazione di PPHN al trattamento con SNRI, questo rischio potenziale non puo' essere escluso con duloxetina, considerando il meccanismo d'azione (inibizione della ricaptazione della serotonina). Come con altri medicinali serotoninergici, sintomi da sospensione possono verificarsi nel neonato dopo un uso materno di duloxetina in prossimita' del parto. Sintomi da sospensione osservati con duloxetina possono includere ipotonia, tremore, nervosismo, difficolta' nell'allattamento, difficolta' respiratoria e convulsioni. La maggior parte dei casi si sono verificati sia alla nascita sia entro pochi giorni dalla nascita. Yentreve deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto. Le donnedevono essere informate di riferire al loro medico dell'inizio di unagravidanza o dell'intenzione di intraprendere una gravidanza durante la terapia. Allattamento: sulla base di uno studio effettuato su 6 donne in periodo di allattamento, che non allattavano al seno i loro bambini, e' emerso che duloxetina viene scarsamente eliminata nel latte materno. Calcolata in mg/kg, la dose infantile giornaliera stimata corrisponde circa allo 0,14% della dose materna (vedere paragrafo 5.2). Poiche' la sicurezza di duloxetina nei neonati non e' nota, Yentreve e' controindicato durante l'allattamento al seno.

Codice: 036581015
Codice EAN:

Codice ATC: N06AX21
  • Sistema nervoso
  • Psicoanalettici
  • Antidepressivi
  • Altri antidepressivi
  • Duloxetina
Temperatura di conservazione: non superiore a +30 gradi, in luogo asciutto
Forma farmaceutica: CAPSULE GASTRORESISTENTI
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

CAPSULE GASTRORESISTENTI

36 MESI

BLISTER