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ABASAGLAR SC 10TEMPOPEN100U/ML Produttore: ELI LILLY ITALIA SPA

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

ABASAGLAR SOLUZIONE INIETTABILE IN UNA PENNA PRERIEMPITA

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Farmaci usati nel diabete, insuline ed analoghi per iniezione, ad azione lenta.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni ml contiene 100 unita' di insulina glargine* (equivalenti a 3,64mg). Ogni penna contiene 3 ml di soluzione iniettabile, equivalenti a300 unita'. *prodotta con la tecnica del DNA ricombinante in Escherichia coli. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Zinco ossido; metacresolo; glicerolo; acido cloridrico (per la regolazione del pH); sodio idrossido (per la regolazione del pH); acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Trattamento del diabete mellito in adulti, adolescenti e bambini a partire dai 2 anni di eta'.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

POSOLOGIA

Posologia. ABASAGLAR contiene insulina glargine, un analogo dell'insulina, e ha una durata d'azione prolungata. ABASAGLAR deve essere somministrato una volta al giorno, a qualsiasi ora del giorno ma sempre alla stessa ora ogni giorno. Il regime posologico (dose e tempi di somministrazione) deve essere aggiustato individualmente. Nei pazienti con diabete mellito di tipo 2, ABASAGLAR puo' anche essere somministrato insieme a medicinali antidiabetici attivi per via orale. La potenza di questo medicinale e' espressa in unita'. Queste unita' sono riferite solo a insulina glargine e non corrispondono alle UI ne' alle unita' utilizzate per esprimere la potenza di altri analoghi dell'insulina (vedere paragrafo 5.1). Popolazioni particolari. Anziani (>= 65 anni): negli anziani, il deterioramento progressivo della funzione renale puo' causare una diminuzione costante della domanda di insulina. Compromissione renale: in pazienti affetti da compromissione renale la richiesta di insulina puo' diminuire a causa del ridotto metabolismo insulinico. Compromissione epatica: e' possibile che in pazienti affetti da compromissione epatica la richiesta di insulina diminuisca a causa della capacita' ridotta di gluconeogenesi e del ridotto metabolismo insulinico.Popolazione pediatrica. Adolescenti e bambini a partire dai 2 anni dieta': l'efficacia e la sicurezza di insulina glargine sono state dimostrate negli adolescenti e nei bambini a partire dai 2 anni di eta' (vedere paragrafo 5.1). Il regime posologico (dose e tempi di somministrazione) deve essere adattato individualmente. Bambini di eta' inferiore ai 2 anni di eta': la sicurezza e l'efficacia di insulina glargine non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Passaggio da altre insuline a ABASAGLAR: quando si passa da un regime terapeutico a base di insulina ad azione intermedia o prolungata ad un regime con ABASAGLAR, puo' essere richiesto un cambiamento della dose di insulina basale ed e' possibile che debba essere aggiustato il trattamento antidiabetico concomitante (la dose ed i tempi della somministrazione addizionale di insulina umana regolare o analoghi dell'insulina ad azione rapida o la dose dei medicinali antidiabetici orali). Passaggio da insulina NPH due volte al giorno a ABASAGLAR: per ridurre il rischio di ipoglicemia notturna e mattutina, i pazienti che stanno cambiando il lororegime insulinico basale da insulina NPH due volte al giorno a ABASAGLAR una volta al giorno devono ridurre la loro dose giornaliera di insulina basale del 20-30% durante le prime settimane di trattamento. Passaggio da insulina glargine 300 unita'/ml a ABASAGLAR: ABASAGLAR e Toujeo (insulina glargine 300 unita'/ml) non sono bioequivalenti e non sono direttamente intercambiabili. Per ridurre il rischio di ipoglicemia, i pazienti che stanno cambiando il loro regime insulinico basale da insulina glargine 300 unita'/ml una volta al giorno a ABASAGLAR una volta al giorno devono ridurre la loro dose di circa il 20%. Durante le prime settimane tale diminuzione deve, almeno in parte, essere compensata da un incremento di insulina prima dei pasti; dopo tale periodo ilregime dovra' essere aggiustato individualmente. Si raccomanda di attuare controlli metabolici frequenti nel periodo di passaggio da un tipo di insulina ad un altro e nelle prime settimane successive. Puo' verificarsi che, in seguito al miglioramento del controllo metabolico ed al conseguente aumento della sensibilita' all'insulina, sia necessarioeffettuare un ulteriore aggiustamento della dose. L'aggiustamento della dose puo' essere necessario anche se, ad esempio, cambiano il peso del paziente o il suo stile di vita, l'ora della somministrazione o siverificano altre circostanze che possono causare un'aumentata sensibilita' all'ipo- o iperglicemia (vedere paragrafo 4.4). I pazienti trattati con dosi elevate di insulina a causa della presenza di anticorpi anti-insulina umana possono mostrare un miglioramento della risposta all'insulina se sottoposti alla terapia con ABASAGLAR. Modo di somministrazione: ABASAGLAR viene somministrato per via sottocutanea. ABASAGLARnon deve essere somministrato per via endovenosa. La durata d'azione prolungata di insulina glargine dipende dalla sua iniezione nel tessuto sottocutaneo. La somministrazione per via endovenosa della dose che e' di solito usata per via sottocutanea puo' provocare una severa ipoglicemia. Non ci sono differenze clinicamente rilevanti nei livelli sierici di insulina o di glucosio dopo somministrazione di insulina glargine nella parete addominale, nel muscolo deltoide o nella coscia. I siti di iniezione devono essere sempre ruotati entro la stessa regione per ridurre il rischio di lipodistrofia e amiloidosi cutanea (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). ABASAGLAR non deve essere miscelato con nessun altro tipo di insulina o diluito. Miscelandolo o diluendolo potrebbe subire modifiche del profilo di durata/azione e la miscelazione puo' provocarne la precipitazione. Per ulteriori dettagli sull'utilizzo, vedere paragrafo 6.6. Prima di utilizzare ABASAGLAR soluzione iniettabile in penna preriempita e' necessario leggere attentamente le Istruzioni perl'uso inserite nel foglio illustrativo (vedere paragrafo 6.6). KwikPen: la KwikPen e' registrata in due presentazioni. Una eroga da 1 a 60 unita' con incrementi di 1 unita' alla volta in una singola iniezione e l'altra eroga da 1 a 80 unita' con incrementi di 1 unita' alla voltain una singola iniezione. La dose necessaria viene selezionata in unita'. Il numero di unita' e' mostrato nella finestrella della dose della penna. Tempo Pen: la Tempo Pen eroga da 1 a 80 unita' con incrementidi 1 unita' alla volta in una singola iniezione. La dose necessaria viene selezionata in unita'. Il numero di unita' e' mostrato nella finestrella della dose della penna. La Tempo Pen puo' essere utilizzata con il modulo di trasferimento dati Tempo Smart Button opzionale (vedereparagrafo 6.6). Come con qualsiasi iniezione di insulina, quando utilizza la Tempo Pen, il Tempo Smart Button e l'applicazione mobile, il paziente deve essere istruito a controllare i livelli di zucchero nel sangue nel caso in cui stia valutando o decidendo di farsi un'altra iniezione se non e' sicuro di quanta insulina si sia iniettato.

CONSERVAZIONE

Prima dell'utilizzo: conservare in frigorifero (2 gradi C-8 gradi C).Non congelare. Non mettere ABASAGLAR nel congelatore o a diretto contatto con buste refrigeranti. Conservare la penna preriempita nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Durante l'utilizzo Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura del medicinale, vedere paragrafo 6.3.

AVVERTENZE

Tracciabilita': al fine di migliorare la tracciabilita' dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministratodevono essere chiaramente registrati. Chetoacidosi diabetica: ABASAGLAR non e' l'insulina di prima scelta nel trattamento della chetoacidosi diabetica. In tali casi si raccomanda, invece, l'insulina regolare somministrata per via endovenosa. Fabbisogno di insulina e aggiustamenti posologici: se il controllo glicemico non e' ottimale o se il paziente mostra una tendenza ad episodi iperglicemici o ipoglicemici, devonoessere rivalutate l'aderenza del paziente al regime di trattamento prescritto, i siti e le tecniche di iniezione, e tutti gli altri fattoririlevanti prima di considerare un aggiustamento della dose. Il passaggio di un paziente ad altro tipo o marca di insulina deve essere fattosotto stretto controllo medico. Modifiche di concentrazione, marca (produttore), tipo (regolare, NPH, lenta, a lunga durata ecc.), origine (animale, umana, analogo dell'insulina umana) e/o metodo di preparazione possono rendere necessario un aggiustamento della dose. Ipoglicemia: il momento in cui si verificano gli eventi ipoglicemici dipende dal profilo di azione dei vari tipi di insulina usati e puo' quindi cambiare quando viene modificato il regime di trattamento. A causa di un maggiore apporto di insulina basale con insulina glargine, potrebbe verificarsi ipoglicemia con minor frequenza durante la notte ed una maggiorfrequenza di prima mattina. Devono essere prese precauzioni particolari e si consiglia di effettuare un monitoraggio piu' frequente del glucosio ematico nei pazienti nei quali gli episodi ipoglicemici possono essere di particolare rilevanza clinica, ad esempio in pazienti con stenosi significative delle arterie coronariche o dei vasi sanguigni cheirrorano il cervello (rischio di complicanze cardiache o cerebrali dell'ipoglicemia), cosi' come in pazienti con retinopatia proliferativa,in particolare se non sono trattati con fotocoagulazione (rischio di amaurosi transitoria conseguente all'ipoglicemia). I pazienti devono saper riconoscere le circostanze in cui i sintomi premonitori dell'ipoglicemia sono diminuiti. I sintomi premonitori dell'ipoglicemia possonocambiare, risultare meno evidenti o assenti in certi gruppi a rischio. Questi includono pazienti: con marcato miglioramento del controllo glicemico; nei quali l'ipoglicemia si sviluppa gradualmente; anziani; che sono passati da un'insulina animale a un'insulina umana; con neuropatia autonomica; con una lunga storia di diabete; che soffrono di disturbi psichiatrici; che ricevono contemporaneamente un trattamento con alcuni altri medicinali (vedere paragrafo 4.5). Tali situazioni possono provocare ipoglicemia severa (e possibile perdita di conoscenza) prima che il paziente ne sia consapevole. Gli effetti prolungati della somministrazione sottocutanea di insulina glargine possono ritardare la normalizzazione di una ipoglicemia. Se si osservano valori di emoglobina glicosilata normali o diminuiti deve essere considerata la possibilita' che si siano verificati episodi ricorrenti, non riconosciuti (specialmente notturni) di ipoglicemia. L'aderenza del paziente alla dose e al regime dietetico, una corretta somministrazione di insulina ed ilriconoscimento dei sintomi dell'ipoglicemia sono essenziali per ridurre il rischio di ipoglicemia. I fattori che aumentano la suscettibilita' all'ipoglicemia richiedono un monitoraggio particolarmente attento e potrebbe essere necessario aggiustare la dose. Tali fattori includono: variazione dell'area di iniezione; miglioramento della sensibilita'all'insulina (ad esempio, eliminando i fattori di stress); esercizio fisico non abituale, aumentato o prolungato; disturbi intercorrenti (ad esempio vomito, diarrea); assunzione inadeguata di cibo; omissione di pasti; consumo di alcool; disordini non compensati del sistema endocrino (ad esempio, nell'ipotiroidismo e nella compromissione corticosurrenalica e dell'ipofisi anteriore); trattamento concomitante con alcuni altri medicinali. Tecnica di iniezione: ai pazienti deve essere indicato di ruotare continuamente il sito di iniezione per ridurre il rischio di insorgenza di lipodistrofia e amiloidosi cutanea. Esiste un rischio potenziale di ritardato assorbimento di insulina e peggioramento del controllo della glicemia se le iniezioni di insulina vengono praticate nei siti che presentano queste condizioni. E' stato segnalato cheil cambiamento repentino del sito di iniezione in un'area non interessata determina ipoglicemia. Si consiglia di monitorare il glucosio ematico dopo avere cambiato sito di iniezione; si puo' inoltre prendere in considerazione l'aggiustamento della dose dei medicinali antidiabetici. Malattie concomitanti: le malattie concomitanti richiedono un monitoraggio metabolico intensificato. In molti casi e' consigliabile eseguire i test delle urine per i chetoni e spesso e' necessario aggiustare la dose di insulina. La domanda di insulina di solito aumenta. I pazienti con diabete di tipo 1 devono mantenere un apporto regolare di carboidrati, seppure in piccole quantita', anche se mangiano poco o non sono in grado di mangiare, oppure vomitano, ecc. e non devono mai omettere completamente la somministrazione di insulina. Anticorpi anti-insulina: la somministrazione di insulina puo' determinare la formazione di anticorpi anti-insulina. In rari casi la presenza di tali anticorpianti-insulina puo' richiedere un aggiustamento del dosaggio di insulina al fine di correggere una tendenza all'iperglicemia o all'ipoglicemia (vedere paragrafo 5.1). Errori di somministrazione del medicinale: sono stati riportati errori di somministrazione del medicinale in cui altre insuline, in particolare insuline rapide, sono state accidentalmente somministrate al posto dell'insulina glargine. Prima di ogni iniezione deve essere sempre controllata l'etichetta dell'insulina per evitare errori di somministrazione del medicinale fra ABASAGLAR penna preriempita e altre insuline. Associazione di ABASAGLAR con pioglitazone:sono stati riportati casi di insufficienza cardiaca quando pioglitazone era usato in associazione con insulina, specialmente in pazienti con fattori di rischio per lo sviluppo di insufficienza cardiaca.

INTERAZIONI

La somministrazione concomitante di alcune sostanze influenza il metabolismo del glucosio e puo' richiedere un aggiustamento della dose di insulina glargine. Le sostanze che possono aumentare l'effetto ipoglicemizzante e la suscettibilita' all'ipoglicemia includono medicinali antidiabetici orali, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE), disopiramide, fibrati, fluoxetina, inibitori della monoamino-ossidasi (MAO), pentossifillina, propoxifene, salicilati, analoghi della somatostatina e antibiotici sulfonamidi. Le sostanze che possono ridurre l'effetto ipoglicemizzante includono corticosteroidi, danazolo, diazossido, diuretici, glucagone, isoniazide, estrogeni, progestinici, derivati della fenotiazina, somatotropina, medicinali simpaticomimetici (ad esempio epinefrina [adrenalina], salbutamolo, terbutalina), ormoni tiroidei, medicinali antipsicotici atipici (ad esempio clozapinae olanzapina) e inibitori della proteasi. Beta-bloccanti, clonidina, sali di litio o alcool possono potenziare o ridurre l'effetto ipoglicemizzante dell'insulina. La pentamidina puo' causare ipoglicemia, che talvolta puo' essere seguita da iperglicemia. Inoltre, sotto l'effetto di medicinali simpaticolitici come beta-bloccanti, clonidina, guanetidina e reserpina, i segni di contro-regolazione adrenergica possono essere ridotti o assenti.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza: l'ipoglicemia (molto comune), chegeneralmente e' la reazione avversa piu' frequente della terapia insulinica, puo' essere causata da una dose di insulina troppo elevata rispetto a quella richiesta (vedere paragrafo 4.4). Tabella delle reazioni avverse: le seguenti reazioni avverse correlate provenienti dagli studi clinici sono riportate di seguito suddivise secondo la classificazione MedDRA per sistemi e organi e in base all'incidenza decrescente (molto comune: >=1/10; comune: >=1/100, <1/10; non comune: >=1/1.000, <1/100; raro: >=1/10.000, <1/1.000; molto raro: <1/10.000 e non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili).All'interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sonoriportati in ordine decrescente di gravita'. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazioni allergiche. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ipoglicemia. Patologie del sistema nervoso. Molto raro: disgeusia. Patologie dell'occhio. Raro: alterazioni della vista, retinopatia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: lipoipertrofia; non comune: lipoatrofia; non nota: amiloidosi cutanea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto raro: mialgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: reazioni in sede di iniezione; raro: edema. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: gli attacchi ipoglicemici severi, soprattutto se ricorrenti, possono causare danni neurologici. Gli episodi ipoglicemici prolungati o severi possono costituire una minaccia per la vita. In molti pazienti i segni ed i sintomi di neuroglicopenia sonopreceduti da segni di contro-regolazione adrenergica. Generalmente, piu' elevato e piu' rapido e' l'abbassamento dei livelli di glucosio ematico, tanto piu' marcati si presentano i fenomeni di contro-regolazione e i relativi sintomi. Disturbi del sistema immunitario: le reazioniallergiche all'insulina di tipo immediato sono rare. Tali reazioni all'insulina (compresa l'insulina glargine) o agli eccipienti possono essere associate, ad esempio, a reazioni cutanee generalizzate, angioedema, broncospasmo, ipotensione e shock e possono rappresentare una minaccia per la vita. Patologie dell'occhio: una variazione marcata del controllo glicemico puo' causare una compromissione temporanea della vista, dovuta ad una temporanea alterazione della imbibizione e dell'indice di rifrazione del cristallino. Il miglioramento a lungo termine delcontrollo glicemico diminuisce il rischio di progressione di retinopatia diabetica. L'intensificazione della terapia insulinica e il conseguente repentino miglioramento del controllo glicemico possono tuttaviaessere associati ad un peggioramento temporaneo della retinopatia diabetica. Nei pazienti affetti da retinopatia proliferativa, in particolare in quelli non trattati con la fotocoagulazione, episodi ipoglicemici severi possono causare amaurosi transitoria. Patologie della cute edel tessuto sottocutaneo: si possono verificare lipodistrofia e amiloidosi cutanea nel sito di iniezione che rallentano l'assorbimento locale di insulina. La rotazione continua del sito di iniezione all'interno di una determinata area di iniezione puo' contribuire a ridurre o prevenire l'insorgenza di queste condizioni (vedere paragrafo 4.4). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: reazioni in sede di iniezione comprendono arrossamento, dolore, prurito, orticaria, edema o infiammazione. La maggior parte delle reazioni minori alle insuline in sede di iniezione di solito si risolvono nel giro di alcuni giorni o settimane. Raramente l'insulina puo' causare ritenzione di sodio ed edema, particolarmente se uno scarso controllo metabolico precedente e' stato migliorato con una terapia insulinica intensiva. Popolazione pediatrica: in generale il profilo di sicurezza neibambini e adolescenti (eta' <= 18 anni) e' simile a quello osservato negli adulti. Le reazioni avverse riportate dopo la commercializzazione del medicinale comprendono reazioni nella sede di iniezione (dolore in sede di iniezione, reazione in sede di iniezione) e reazioni cutanee (rash, orticaria) relativamente piu' frequenti in bambini e adolescenti (eta' <= 18 anni) rispetto agli adulti. Non sono disponibili dati clinici sulla sicurezza in bambini di eta' inferiore a 2 anni. Segnalazione delle reazioni avverse sospette: la segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell'allegato V.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: per insulina glargine non sono disponibili dati clinici relativi a gravidanze esposte nel corso di studi clinici controllati. Una grande quantita' di dati su donne in gravidanza (oltre 1.000 esiti di gravidanza) indicano che non vi e' alcuno specifico effetto avversodi insulina glargine sulla gravidanza ne' alcuna specifica malformazione o tossicita' a carico del feto o del neonato. Dati sugli animali non indicano tossicita' riproduttiva. Durante la gravidanza puo' esserepreso in considerazione l'utilizzo di ABASAGLAR, se clinicamente indicato. E' essenziale che le pazienti con diabete preesistente o gestazionale mantengano un controllo metabolico soddisfacente durante tutto il corso della gravidanza per prevenire esiti avversi associati all'iperglicemia. La richiesta di insulina puo' diminuire durante il primo trimestre e generalmente aumenta durante il secondo e terzo trimestre. Immediatamente dopo il parto, la quantita' di insulina necessaria diminuisce rapidamente (aumenta il rischio di ipoglicemia). Un attento controllo della glicemia e' quindi essenziale. Allattamento: non e' noto se insulina glargine sia escreta nel latte umano. Non si prevedono effetti metabolici dell'ingestione di insulina glargine nel neonato/bambino allattato con latte materno dato che insulina glargine, in quanto peptide, e' degradata nei singoli aminoacidi nel tratto gastrointestinale umano. Le donne che allattano con latte materno possono richiedere un aggiustamento della dose di insulina e della dieta. Fertilita': studi negli animali non indicano effetti dannosi diretti sulla fertilita'.

Codice: 043658158
Codice EAN:

Codice ATC: A10AE04
  • Apparato gastrointestinale e metabolismo
  • Farmaci usati nel diabete
  • Insuline ed analoghi
  • Insuline e analoghi iniettabili ad azione lenta
  • Insulina glargine
Temperatura di conservazione: da +2 a +8 gradi, al riparo dalla luce, non congelare
Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: PENNA

SOLUZIONE INIETTABILE

24 MESI

PENNA