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AGGRASTAT IV FL50ML 250MCG/ML Produttore: ADVANZ PHARMA ITALIA SRL

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

AGGRASTAT 250 mcg /ML CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Sangue e organi emopoietici; antitrombotici; antitrombotici; antiaggreganti piastrinici, esclusa l'eparina.

PRINCIPI ATTIVI

1 ml di concentrato per soluzione per infusione contiene: 281 mcg di tirofiban cloridrato monoidrato, equivalenti a 250 mcg di tirofiban.

ECCIPIENTI

Cloruro di sodio, sodio citrato diidrato, acido citrico anidro, acquaper preparazioni iniettabili, acido cloridrico e/o idrossido di sodio(per la correzione del pH).

INDICAZIONI

Il farmaco e' indicato per la prevenzione dell'infarto del miocardio precoce in pazienti adulti con sindrome coronarica acuta senza sovraslivellamento del tratto ST (NSTE-ACS) in cui l'ultimo episodio di dolore toracico si e' manifestato nelle ultime 12 ore e con alterazioni all'ECG e/o incremento degli enzimi cardiaci. I pazienti che piu' verosimilmente traggono beneficio dal trattamento con questo farmaco, sono quelli ad alto rischio per lo sviluppo di infarto miocardico entro i primi 3-4 giorni successivi all'inizio dei sintomi di angina acuta compresi, ad esempio, coloro che probabilmente saranno sottoposti a procedura di angioplastica coronarica precoce (PCI). Il farmaco e' anche indicato per la riduzione di eventi cardiovascolari maggiori nei pazienti con infarto miocardico acuto con sovraslivellamento del tratto ST (STEMI) che devono essere sottoposti a PCI primario. Il farmaco deve essereimpiegato con acido acetilsalicilico (ASA) ed eparina non frazionata.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Il farmaco e' controindicato in pazienti ipersensibili al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti della preparazione o che hanno sviluppato trombocitopenia durante una precedente somministrazione di un antagonista del recettore GP IIb/IIIa. Poiche' l'inibizione dell'aggregazione piastrinica aumenta il rischio di sanguinamento, il farmaco e' controindicato in pazienti con: ictus nei 30 giorni precedenti o anamnesi positiva per ictus emorragico; anamnesi positiva per patologia intracranica (ad es. neoplasia, malformazione arterovenosa, aneurisma); sanguinamento clinicamente rilevante in atto o recente (nei 30 giorni precedenti il trattamento) (ad es. sanguinamento gastrointestinale); ipertensione maligna; trauma rilevante o intervento di chirurgia maggiore nelle sei settimane precedenti; trombocitopenia (conta piastrinica <100.000/mm^3), alterazioni della funzione piastrinica; alterazioni della coagulazione [ad es. tempo di protrombina >1,3 volte la norma o INR (International Normalized Ratio) >1,5]; insufficienza epatica grave.

POSOLOGIA

Questo medicinale e' per esclusivo uso ospedaliero da parte di medicispecialisti esperti nella gestione di sindromi coronariche acute. Il farmaco concentrato deve essere diluito prima dell'uso. Questo farmacodeve essere somministrato con eparina non frazionata e farmaci antipiastrinici orali, compreso ASA. Posologia. In pazienti che sono trattati con una precoce strategia invasiva per NSTE-ACS ma per i quali non e' stata pianificata una angiografia per almeno 4 ore e fino a 48 ore dopo la diagnosi, il farmaco viene somministrato per via endovenosa ad una iniziale velocita' di infusione di 0,4 mcg /kg/min per 30 minuti. Alla fine dell'infusione iniziale, il farmaco deve essere proseguito ad una velocita' di infusione di mantenimento di 0,1 mcg /kg/min. Il farmaco deve essere somministrato con eparina non frazionata (solitamente un bolo endovenoso di 50-60 unita' [U]/kg contemporaneamente all'inizio della terapia con questo farmaco, poi di circa 1.000 U per ora, titolate sulla base del tempo di tromboplastina parziale attivata [aPTT], che deve essere circa il doppio del valore normale) e terapia antipiastrinica orale, che include, ma non e' limitata all'ASA, salvo controindicazioni. Nei pazienti con NSTE-ACS che devono essere sottoposti adangioplastica coronarica entro le prime 4 ore dalla diagnosi o nei pazienti con infarto miocardico acuto che si devono sottoporre ad angioplastica primaria, il farmaco deve essere somministrato utilizzando un bolo iniziale di 25 mcg /kg somministrato in 3 minuti, seguito da una infusione continua ad una velocita' di 0,15 mcg /kg/min per un periododi 12-24 ore e fino a 48 ore. Aggrastat deve essere somministrato coneparina non frazionata (dosaggio come sopra riportato) e terapia antipiastrinica orale, che include, ma non e' limitata all'ASA, salvo controindicazioni. Pazienti anziani. Non e' necessario un aggiustamento del dosaggio nei pazienti anziani. Pazienti con insufficienza renale grave. Nell'insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min) la dose deve essere ridotta del 50%. Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia di Aggrastat nei pazienti di eta' inferiore ai18 anni non e' stata stabilita. Non sono disponibili dati in questa popolazione. Il farmaco concentrato deve essere diluito per raggiungerela stessa concentrazione di Aggrastat Soluzione, come indicato nelle Istruzioni per l'uso. Inizio e durata della terapia in pazienti che sono trattati con una precoce strategia invasiva per NSTE-ACS, ma per i quali non e' stata pianificata una angiografia per almeno 4 ore e finoa 48 ore dopo la diagnosi, la dose di carico di Aggrastat pari a 0,4 mcg /kg/min deve essere iniziata subito dopo la diagnosi. La durata raccomandata dell'infusione di mantenimento deve essere di almeno 48 ore. L'infusione del farmaco e di eparina non frazionata puo' essere proseguita durante l'angiografia coronarica e deve essere mantenuta per almeno 12 ore e non oltre le 24 ore successive all'angioplastica/aterectomia. L'infusione deve essere interrotta una volta che il paziente siaclinicamente stabile e non siano programmate dal medico curante ulteriori procedure d'intervento coronarico. L'intera durata del trattamento non deve essere superiore a 108 ore. Se il paziente, a cui e' stata diagnosticata una NSTE-ACS viene trattato con una procedura invasiva esottoposto ad angiografia entro 4 ore dalla diagnosi, il regime in bolo di Aggrastat pari a 25 mcg /kg deve essere iniziato all'inizio dell'angioplastica coronarica e l'infusione protratta per 12-24 ore e finoa 48 ore. Nei pazienti con infarto miocardico acuto che devono esseresottoposti ad angioplastica primaria, il bolo di 25 mcg /kg deve essere iniziato il prima possibile dopo la diagnosi. Terapia concomitante (eparina non frazionata, terapia antipiastrinica orale, compreso ASA) Il trattamento con eparina non frazionata va iniziato con un bolo endovenoso di 50-60 U/kg e quindi proseguito con un'infusione di mantenimento di 1.000 U per ora. La dose di eparina e' titolata in modo da mantenere un aPTT di circa il doppio del valore normale. Salvo controindicazioni, tutti i pazienti devono ricevere farmaci antipiastrinici orali, che includono, ma non sono limitati all'ASA prima dell'inizio della terapia con Aggrastat. Questo trattamento deve protrarsi almeno per tutta la durata dell'infusione con Aggrastat. La maggior parte degli studi, che hanno valutato la somministrazione di questo farmaco come aggiunta all'angioplastica coronarica, hanno utilizzato l'ASA in associazione con clopidogrel come terapia antipiastrinica orale. L'efficacia dell'associazione di Aggrastat con prasugrel o ticagrelor non e' stata stabilita in studi clinici randomizzati controllati. Se e' richiesta l'angioplastica coronarica, l'eparina deve essere interrotta al termine dell'angioplastica stessa e l'introduttore deve essere rimosso una volta che la coagulazione sia ritornata nella norma, ad es. quando il tempo di coagulazione attivata (ACT) e' inferiore a 180 secondi (di solito 2-6 ore dopo l'interruzione dell'eparina). Modo di somministrazione Istruzioni per l'uso Aggrastat concentrato deve essere diluito prima dell'uso : 1. Estrarre 50 ml da un contenitore con 250 ml di soluzione fisiologica allo 0,9% o soluzione glucosata al 5% sterili e sostituirecon 50 ml di questo farmaco (da un flaconcino perforabile di 50 ml) in modo da costituire una concentrazione di 50 mcg /ml. Mescolare bene prima dell'uso. 2. Usare secondo le dosi riportate nella tabella precedente. Ove la soluzione e il contenitore lo permettano, i farmaci parenterali devono essere esaminati prima dell'uso per particelle o variazioni di colore rilevabili visivamente. Il farmaco deve essere somministrato solo per via endovenosa e puo' essere somministrato con eparina non frazionata attraverso lo stesso deflussore. Si raccomanda che questo farmaco sia somministrato con un set da infusione calibrato, usandomateriale sterile. Prestare attenzione al fine di assicurare che non si verifichi il prolungamento del tempo d'infusione della dose iniziale e che siano evitati errori di calcolo della velocita' di infusione, sulla base del peso del paziente, per la dose di mantenimento.

CONSERVAZIONE

Non congelare. Tenere il contenitore nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

AVVERTENZE

Non e' raccomandata la somministrazione di questo farmaco da solo senza eparina non frazionata. L'esperienza di somministrazione concomitante di Aggrastat con enoxaparina e' limitata. La somministrazione concomitante di Aggrastat ed enoxaparina e' associata ad una maggiore frequenza di sanguinamenti cutanei ed orali, ma non di sanguinamenti TIMI, rispetto alla somministrazione concomitante di Aggrastat ed eparina non frazionata. Non si puo' escludere un aumento del rischio di sanguinamento serio associato alla somministrazione concomitante di Aggrastat ed enoxaparina, particolarmente in caso di pazienti trattati con una dose aggiuntiva di eparina non frazionata in occasione di esami angiografici e/o angioplastica coronarica. L'efficacia di Aggrastat con enoxaparina non e' stata accertata. La sicurezza e l'efficacia di Aggrastatcon altre eparine a basso peso molecolare non sono state studiate. I sanguinamenti TIMI maggiori sono definiti come una caduta del livello di emoglobina > di 50 g/l con o senza una localizzazione del sito di sanguinamento, emorragia intracranica o tamponamento cardiaco. I sanguinamenti TIMI minori sono definiti come una caduta del livello di emoglobina > di 30 g/l ma <= 50 g/l con identificazione del sito di sanguinamento o ematuria macroscopica spontanea, ematemesi o emottisi. Il TIMI "loss no site" e' definito come una caduta del livello di emoglobina> 40 g/l ma < 50 g/l senza identificazione del sito di sanguinamento.L'esperienza sull'uso del tirofiban cloridrato nelle seguenti malattie e condizioni e' ancora insufficiente; tuttavia, e' prevedibile un aumentato rischio di sanguinamento. Quindi, il tirofiban cloridrato non e' raccomandato in: rianimazione cardiopolmonare traumatica o protratta, biopsia d'organo o litotripsia nelle 2 settimane precedenti; traumagrave o intervento chirurgico maggiore > 6 settimane ma < 3 mesi precedenti; ulcera peptica in fase attiva nei 3 mesi precedenti; ipertensione non controllata (>180/110 mm Hg); pericardite acuta; vasculite in atto o nota in anamnesi; sospetta dissezione aortica; retinopatia emorragica; sangue occulto nelle feci o ematuria; terapia trombolitica; uso concomitante di farmaci che aumentano in modo rilevante il rischio di sanguinamento. Non c'e' esperienza terapeutica con tirofiban cloridrato in pazienti per i quali e' indicata la terapia trombolitica. Di conseguenza l'uso del tirofiban cloridrato non e' raccomandato in associazione con la terapia trombolitica. L'infusione di questo farmaco deveessere interrotta immediatamente se le circostanze fanno ritenere chesia necessaria la terapia trombolitica (inclusa l'occlusione acuta durante l'angioplastica coronarica) o se il paziente debba essere sottoposto ad intervento di bypass coronarico (CABG) d'urgenza o richieda l'utilizzo del contropulsatore aortico. Popolazione pediatrica. Il farmaco non e' stato studiato nella popolazione pediatrica, pertanto l'uso di questo farmaco non e' raccomandato nei bambini. Altre note e misurepreventive I dati su una risomministrazione di questo farmaco sono insufficienti. Durante il trattamento i pazienti devono essere monitorati attentamente per i sanguinamenti. Se e' necessario il trattamento dell'emorragia, deve essere considerata l'interruzione di questo farmaco. In caso di sanguinamenti maggiori o incontrollabili, il tirofiban cloridrato deve essere interrotto immediatamente. Il farmaco deve essereusato con particolare cautela nelle seguenti condizioni e gruppi di pazienti: sanguinamenti recenti clinicamente rilevanti (occorsi da menodi un anno); puntura di un vaso non comprimibile nelle 24 ore precedenti la somministrazione di Aggrastat; procedura epidurale recente (incluse puntura lombare e anestesia spinale); insufficienza cardiaca grave acuta o cronica; shock cardiogeno; insufficienza epatica da lieve a moderata; conta piastrinica <150.000/mm^3, anamnesi nota per coagulopatia o anomalie della funzione piastrinica o trombocitopenia; concentrazione emoglobinica inferiore a 11 g/dl o ematocrito <34%. Deve essere usata particolare cautela durante la concomitante somministrazione di ticlopidina, clopidogrel, adenosina, dipiridamolo, sulfinpirazone e prostaciclina. Efficacia in relazione alla dose. La somministrazione di un bolo di 10 mcg /kg di tirofiban non ha dimostrato una non-inferiorita' verso abciximab per quanto riguarda gli endpoints clinicamente rilevanti a 30 giorni. Pazienti anziani, pazienti di sesso femminile e pazienti con basso peso corporeo Pazienti anziani e/o di sesso femminilehanno avuto una incidenza piu' elevata di complicanze emorragiche rispetto ai pazienti piu' giovani o di sesso maschile, rispettivamente. Pazienti con un basso peso corporeo hanno avuto una incidenza piu' elevata di sanguinamenti rispetto a pazienti con un peso corporeo piu' elevato. Per tali ragioni questo farmaco deve essere usato con cautela inquesti pazienti e l'effetto dell'eparina deve essere monitorato attentamente. Funzione renale compromessa. Negli studi clinici e' stato evidenziato che il rischio di sanguinamento aumenta con la riduzione della clearance della creatinina e, dunque, anche con la ridotta clearanceplasmatica del tirofiban. Percio', i pazienti con ridotta funzionalita' renale (clearance della creatinina < 60 ml/min) devono essere monitorati attentamente per il sanguinamento durante il trattamento con Aggrastat e deve essere attentamente monitorato l'effetto dell'eparina. Nella insufficienza renale grave la dose di Aggrastat deve essere ridotta. Via arteriosa femorale. Durante il trattamento con Aggrastat c'e' un significativo incremento nell'incidenza di sanguinamenti, specialmente nel sito d'accesso femorale dell'introduttore. Prestare attenzioneal fine di assicurare che sia punta solo la parete anteriore dell'arteria femorale. Le guaine inserite nelle arterie possono essere rimossequando la coagulazione e' tornata nella norma, per es. quando il tempo di coagulazione attivata (ACT) e' inferiore a 180 secondi, (generalmente 2-6 ore dopo l'interruzione dell'eparina). Dopo la rimozione dell'introduttore deve essere assicurata un'appropriata emostasi sotto stretto controllo. Misure generali di assistenza. Il numero di punture vascolari e quello delle iniezioni intramuscolari, deve essere ridotto al minimo durante il trattamento con Aggrastat. Si deve utilizzare una via endovenosa solo in siti corporei comprimibili. Tutti i siti di punture vascolari devono essere documentati e strettamente monitorati.

INTERAZIONI

L'uso di diversi inibitori dell'aggregazione piastrinica aumenta il rischio di sanguinamento, cosi' come la loro associazione con eparina, warfarin e trombolitici. I parametri clinici e biologici dell'emostasidevono essere monitorati regolarmente. La somministrazione concomitante di questo farmaco e ASA aumenta l'inibizione dell'aggregazione piastrinica in maniera maggiore rispetto all'ASA da solo, misurata dal test di aggregazione piastrinica ex vivo ADP-indotta. La somministrazioneconcomitante di Aggrastat ed eparina non frazionata aumenta il prolungamento del tempo di emorragia in maniera maggiore rispetto all'eparina non frazionata da sola. Usando in concomitanza Aggrastat con eparinanon frazionata, ASA e clopidogrel si e' verificata una incidenza di sanguinamenti paragonabile a quella verificatasi quando sono stati usati in associazione solo eparina non frazionata, ASA e clopidogrel. Il farmaco ha prolungato il tempo di sanguinamento; tuttavia, con la somministrazione concomitante di Aggrastat e ticlopidina non si e' osservato un effetto additivo sul tempo di sanguinamento. L'uso concomitante del warfarin con Aggrastat piu' eparina e' stato associato con un aumentato rischio di sanguinamento. Aggrastat non e' raccomandato nella terapia trombolitica, somministrata in concomitanza o meno di 48 ore prima della somministrazione di tirofiban cloridrato, o insieme a farmaci che aumentano il rischio di sanguinamento in misura rilevante (ad es.:anticoagulanti orali, altri inibitori GP IIb/IIIa parenterali, soluzioni di destrano). Vi e' un'esperienza insufficiente sull'uso di tirofiban cloridrato nelle condizioni di cui sopra; si sospetta, tuttavia, un aumento del rischio di sanguinamento.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza. La reazione avversa piu' comunemente riportata durante la terapia con questo farmaco, quando e' stato usato contemporaneamente ad eparina, aspirina e terapia antipiastrinicaorale, e' stato il sanguinamento, che ha di solito comportato sanguinamento mucocutaneo lieve o sanguinamento lieve nel sito di accesso delcatetere. Sono stati riportati anche sanguinamento gastrointestinale,retroperitoneale, intracranico, emorroidale e post-operatorio, ematoma epidurale nella regione spinale, emopericardio ed emorragia polmonare (alveolare). Le percentuali di sanguinamento maggiore e intracranicosecondo i criteri TIMI negli studi pivotali di questo farmaco sono stati rispettivamente <= 2,2% e < 0,1%. La reazione avversa piu' grave e' stato il sanguinamento fatale. Negli studi pivotali la somministrazione di Aggrastat e' stata associata a trombocitopenia (conta piastrinica <90.000/mm^3), che si e' verificata nell'1,5% dei pazienti trattaticon Aggrastat ed eparina. L'incidenza di trombocitopenia grave (contapiastrinica < 50.000/mm^3) e' stata dello 0,3%. Le piu' comuni reazioni avverse al farmaco, che non hanno comportato sanguinamento, associate ad Aggrastat somministrato contemporaneamente ad eparina sono statenausea (1,7%), febbre (1,5%) e mal di testa (1,1%). Riassunto tabulato delle reazioni avverse. Di seguito sono elencate le reazioni avversebasate sull'esperienza derivante da sei studi clinici controllati in doppio cieco (comprendenti 1.953 pazienti trattati con Aggrastat piu' eparina) nonche' le reazioni avverse riportate dall'esperienza post-marketing. Nell'ambito della classificazione per sistemi e organi le reazioni avverse sono elencate in ordine di frequenza secondo le seguenticategorie: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune(>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Dato che gli eventi post-marketing derivano da segnalazioni spontanee su una popolazione di grandezza non definita, non e' possibile determinare la loro esatta incidenza. Pertanto, la frequenzadi queste reazioni avverse e' stata classificata come non nota. Effetti indesiderati derivanti da studi clinici e dall'esperienza post-marketing. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: diminuzione acuta e/o grave (<20.000/mm^3) della conta piastrinica. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: gravi reazioni allergiche, incluse le reazioni anafilattiche. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; non nota: sanguinamento intracranico, ematoma epidurale spinale. Patologie cardiache. Non nota: emopericardio. Patologie vascolari. Molto comune: ematoma. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche.Comune: emottisi, epistassi; non nota: emorragia polmonare (alveolare). Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea; comune: emorragia orale, emorragia gengivale; non comune: emorragia gastrointestinale,ematemesi; non nota: emorragia retroperitoneale. Patologie della cutee del tessuto sottocutaneo. Molto comune: ecchimosi. Patologie renalie urinarie. Comune: ematuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: febbre. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Molto comune: emorragia post-operatoria; comune: emorragia al sito di iniezione nel vaso. Esami diagnostici. Molto comune: sangue occulto nelle feci o nelle urine; comune: diminuzione dell'ematocrito e dell'emoglobina, conta piastrinica <90.000/mm^3; non comune: conta piastrinica < 50.000/mm^3. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Sanguinamento. Sia con il regime infusionale di Aggrastat di 0,4 mcg /kg/min sia con il regime in bolo di 25 mcg /kg, la frequenza di complicazioni emorragiche maggiori e' bassa e non aumenta significativamente. Nello studio PRISM-PLUS, utilizzando ilregime infusionale di Aggrastat di 0,4 mcg /kg/min, l'incidenza di sanguinamenti maggiori secondo i criteri TIMI e' stata dell'1,4% per Aggrastat in associazione con eparina e dello 0,8% per l'eparina da sola.L'incidenza di sanguinamenti minori secondo i criteri TIMI e' stata del 10,5% per Aggrastat in associazione con eparina e dell'8,0% per l'eparina da sola. La percentuale dei pazienti che hanno ricevuto una trasfusione e' stata del 4,0% per Aggrastat in associazione ad eparina e del 2,8% per l'eparina da sola. Con Aggrastat 25 mcg /kg in bolo, i dati dello studio ADVANCE suggeriscono che il numero di sanguinamenti e'basso e non significativamente aumentato rispetto al placebo. Non vi sono stati sanguinamenti maggiori secondo i criteri TIMI o trasfusioniin entrambi i gruppi. L'incidenza di sanguinamenti minori secondo i criteri TIMI con Aggrastat 25 mcg /kg in bolo e' stata del 4% paragonata all'1% nel gruppo placebo (p=0,19). Nello studio On-TIME 2, non sonoemerse differenze significative nell'incidenza dei sanguinamenti maggiori secondo i criteri TIMI (3,4% vs. 2,9% p=0,58) e dei sanguinamentiminori secondo i criteri TIMI (5,9% vs. 4,4%; p=0,206) tra il bolo diAggrastat 25 mcg /kg e il gruppo di controllo. La percentuale di sanguinamento maggiore (2,4% vs. 1,6%; p=0,44) o minore (4,8% vs. 6,2%; p=0,4) secondo i criteri TIMI non e' stata inoltre significativamente differente tra la dose di Aggrastat 25 mcg /kg e la dose standard di abciximab, che sono state confrontate nello studio MULTISTRATEGY. In basead una valutazione delle complicanze emorragiche effettuata in una meta-analisi (n=4.076 pazienti con ACS), il bolo di Aggrastat 25 mcg /kgnon aumenta in modo significativo le percentuali di sanguinamento maggiore o di trombocitopenia, rispetto al placebo. Considerando gli studi clinici eseguiti con l'utilizzo del regime in bolo di Aggrastat 25 mcg /kg rispetto ad abciximab, i risultati dei singoli studi non dimostrano una differenza significativa nel sanguinamento maggiore tra i duetrattamenti. Trombocitopenia. Diminuzioni acute della conta piastrinica o trombocitopenia si sono verificate piu' frequentemente durante laterapia con questo farmaco rispetto al gruppo trattato con placebo. Queste diminuzioni si sono rivelate reversibili a seguito dell'interruzione di Aggrastat. Sono state osservate diminuzioni acute e gravi (conta piastrinica <20.000/mm^3) in pazienti senza storia clinica di trombocitopenia a seguito di risomministrazione di antagonisti del recettore GPIIb/IIIa e possono essere accompagnate da brividi, febbricola o complicazioni emorragiche. L'analisi degli studi che hanno confrontato il regime in bolo di 25 mcg /kg con abciximab ha evidenziato una percentuale significativamente inferiore di trombocitopenia per Aggrastat (0,45% vs. 1,7%; OR=0,31; p=0,004).

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza. I dati relativi all'uso di tirofiban cloridrato in donne ingravidanza non esistono o sono in numero limitato. Gli studi sugli animali non sono sufficienti a dimostrare una tossicita' riproduttiva. Il farmaco non e' raccomandato durante la gravidanza a meno che non sia chiaramente necessario. Allattamento. Non e' noto se tirofiban cloridrato sia escreto nel latte materno. Dati farmacodinamici/tossicologici disponibili in animali hanno mostrato l'escrezione di tirofiban cloridrato nel latte. Non e' possibile escludere un rischio per il neonato. Deve essere presa la decisione se astenersi dall'allattamento o astenersi dalla terapia con il farmaco tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna. Fertilita'. In studi su ratti maschi e femmine trattati con differenti dosi di tirofiban cloridrato non si sono avuti effetti sulla fertilita' e sulla capacita' riproduttiva. Tuttavia, gli studi suglianimali non sono sufficienti per trarre conclusioni circa la tossicita' riproduttiva nell'uomo.

Codice: 034357018
Codice EAN:

Codice ATC: B01AC17
  • Sangue ed organi emopoietici
  • Antitrombotici
  • Antiaggreganti piastrinici, esclusa l'eparina
  • Tirofiban
Temperatura di conservazione: non congelare, conservare nella confezione originale
Forma farmaceutica: CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Scadenza: 60 MESI
Confezionamento: FLACONE

CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

60 MESI

FLACONE