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ALIKRES 28CPS GASTR 30MG Produttore: C.T. LAB.FARMACEUTICO SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

ALIKRES CAPSULE RIGIDE GASTRORESISTENTI

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Psicoanalettici, altri antidepressivi.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni capsula rigida gastroresistente contiene 30 mg di duloxetina (come duloxetina cloridrato). Ogni capsula rigida gastroresistente contiene 60 mg di duloxetina (come duloxetina cloridrato).

ECCIPIENTI

Contenuto della capsula: sfere di zucchero (saccarosio, amido di mais), ipromellosio 6 cP, saccarosio, ipromellosio ftalato, talco (E553b),trietilcitrato (E1505). Involucro della capsula: gelatina (E441), titanio diossido (E171), indigotina (E132), ossido di ferro giallo (E172), solo per le capsule da 60 mg. Inchiostro (shellac (E904), ossido di ferro nero (E172)).

INDICAZIONI

Trattamento del disturbo depressivo maggiore. Trattamento del dolore neuropatico diabetico periferico. Trattamento del disturbo d'ansia generalizzato. Questo medicinale e' indicato negli adulti.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti. L'uso contemporaneo di questo medicinale con gli Inibitori della Monoamino Ossidasi (IMAO) non selettivi ed irreversibili e' controindicato. Epatopatia con alterazione della funzionalita' epatica. Questo farmaco non deve essere usato in associazione con fluvoxamina, ciprofloxacina o enoxacina (potenti inibitori del CYP1A2) poiche' tale associazione determina concentrazioni plasmatiche elevate di duloxetina. Alterazione grave della funzionalita' renale (clearance della creatinina < 30 ml/min). L'inizio del trattamento con questo medicinale e' controindicato nei pazienti con ipertensione non controllata, in quanto puo' esporre i pazienti ad un potenziale rischio di crisi ipertensiva.

POSOLOGIA

Posologia. Disturbo depressivo maggiore. Il dosaggio di partenza e dimantenimento raccomandato e' 60 mg una volta al giorno indipendentemente dall'assunzione di cibo. Dosaggi superiori a 60 mg una volta al giorno, fino ad una dose massima di 120 mg al giorno, sono stati valutati in studi clinici dal punto di vista della sicurezza. Tuttavia, non c'e' evidenza clinica che suggerisca che i pazienti che non rispondono al dosaggio iniziale raccomandato possano beneficiare di ulteriori innalzamenti della dose. La risposta terapeutica si osserva abitualmente dopo 2 - 4 settimane di trattamento. Dopo consolidamento della risposta antidepressiva, si raccomanda di continuare il trattamento per diversi mesi, al fine di evitare la ricaduta. Nei pazienti con una storia di ripetuti episodi di depressione maggiore e che rispondono alla duloxetina, puo' essere preso in considerazione un ulteriore trattamento a lungo termine con dosaggio da 60 a 120 mg al giorno. Disturbo d'ansia generalizzato. Il dosaggio di partenza raccomandato nei pazienti con disturbo d'ansia generalizzato e' 30 mg una volta al giorno indipendentemente dall'assunzione di cibo. Nei pazienti che presentano una risposta insufficiente il dosaggio deve essere aumentato a 60 mg, che e' la dose di mantenimento abituale nella maggior parte dei pazienti. Nei pazienti con co-morbilita' per il disturbo depressivo maggiore, il dosaggio di partenza e di mantenimento e' 60 mg una volta al giorno (vedereanche le raccomandazioni sul dosaggio sopra riportate). Negli studi clinici, dosaggi fino a 120 mg al giorno hanno dimostrato di essere efficaci e sono stati valutati da un punto di vista della sicurezza. Nei pazienti con insufficiente risposta a 60 mg, possono pertanto essere considerati aumenti fino a 90 mg o a 120 mg. Un aumento del dosaggio deve essere effettuato in base alla risposta clinica ed alla tollerabilita'. Dopo il consolidamento della risposta, si raccomanda di continuare il trattamento per diversi mesi, al fine di evitare una ricaduta. Dolore neuropatico diabetico periferico . Il dosaggio di partenza e di mantenimento raccomandato e' 60 mg al giorno indipendentemente dall'assunzione di cibo. Dosaggi superiori a 60 mg una volta al giorno, fino ad una dose massima di 120 mg al giorno somministrata in dosi frazionate in parti uguali, sono stati valutati in studi clinici dal punto di vista della sicurezza. La concentrazione plasmatica di duloxetina mostra un'ampia variabilita' interindividuale. Pertanto, pazienti che non rispondono sufficientemente a 60 mg possono trarre beneficio da un dosaggio piu' elevato. La risposta al trattamento deve essere valutata dopo 2 mesi. Dopo questo periodo di tempo, nei pazienti con risposta iniziale inadeguata e' improbabile una risposta tardiva. Il beneficio terapeutico deve essere rivalutato regolarmente (almeno ogni tre mesi). Popolazioni speciali. Anziani. Nei pazienti anziani non e' raccomandato un aggiustamento del dosaggio solamente in base all'eta'. Tuttavia, come con qualsiasi medicinale, deve essere osservata cautela nel trattamento dei pazienti anziani, specialmente nel disturbo depressivo maggiore o nel disturbo d'ansia generalizzato con questo farmaco da 120 mg al giorno, per il quale i dati sono limitati. Compromissione epatica. Questo medicinale non deve essere usato nei pazienti con epatopatia conalterazione della funzionalita' epatica. Compromissione renale. Non e' necessario alcun aggiustamento posologico nei pazienti con disfunzione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina tra 30 e 80 ml/min). Questo farmaco non deve essere usato in pazienti con grave compromissione della funzionalita' renale (clearance della creatinina <30 ml/min). Popolazione pediatrica. La duloxetina non deve essere usatanei bambini e negli adolescenti di eta' inferiore ai 18 anni per il trattamento del disturbo depressivo maggiore a causa di problemi di sicurezza ed efficacia. La sicurezza e l'efficacia di duloxetina per il trattamento del disturbo d'ansia generalizzato nei pazienti pediatrici di eta' compresa tra 7 e 17 anni non sono state stabilite. I dati attualmente disponibili sono descritti. La sicurezza e l'efficacia di duloxetina per il trattamento del dolore neuropatico diabetico periferico non sono state studiate. Non vi sono dati disponibili. Sospensione deltrattamento. Il trattamento non deve essere sospeso bruscamente. Quando si interrompe il trattamento con questo medicinale le dosi devono essere gradualmente ridotte nell'arco di almeno una o due settimane perridurre il rischio di sintomi da sospensione. Qualora comparissero sintomi intollerabili dopo la riduzione della dose o durante la sospensione del trattamento, e' da tenere in considerazione la possibilita' diripristinare la dose precedente. Successivamente il medico curante puo' decidere di continuare ridurre il dosaggio in maniera piu' graduale. Modo di somministrazione: per uso orale.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. Conservare il farmaco nella confezione originale per proteggerlo dall'umidita'.

AVVERTENZE

Mania e convulsioni. Questo medicinale deve essere usato con cautela nei pazienti con una storia di mania o una diagnosi di disturbo bipolare e/o convulsioni. Midriasi. In associazione all'uso di duloxetina e'stata riportata midriasi; pertanto, si deve usare cautela nella prescrizione di questo farmaco a pazienti con aumentata pressione intraoculare o nei pazienti a rischio di glaucoma acuto ad angolo chiuso. Pressione arteriosa e frequenza cardiaca. In alcuni pazienti la duloxetina e' stata associata ad un aumento della pressione arteriosa e ad ipertensione clinicamente significativa. Questo puo' essere dovuto all'effetto di duloxetina sul sistema noradrenergico. Con duloxetina sono statiriportati casi di crisi ipertensive, soprattutto nei pazienti con ipertensione pre-esistente. Pertanto, nei pazienti con diagnosi di ipertensione e/o altra patologia cardiaca, si raccomanda un monitoraggio pressorio, soprattutto durante il primo mese di trattamento. La duloxetina deve essere usata con cautela nei pazienti le cui condizioni cliniche possono risultare compromesse da patologie che comportano un aumentodella frequenza cardiaca o della pressione arteriosa. Deve inoltre essere usata cautela quando duloxetina viene somministrata in concomitanza a medicinali che possono alterarne il metabolismo. Pazienti che durante la terapia con duloxetina presentano un aumento della pressione arteriosa persistente nel tempo, deve essere considerata una riduzione della dose, o una graduale sospensione del trattamento. La terapia conduloxetina non deve essere iniziata nei pazienti con ipertensione arteriosa non controllata. Compromissione renale. Nei pazienti con grave alterazione della funzionalita' renale in emodialisi (clearance della creatinina < 30 ml/min) le concentrazioni plasmatiche di duloxetina risultano aumentate. Per i pazienti con grave alterazione della funzionalita' renale. Per informazioni sui pazienti con lieve o moderata alterazione della funzionalita' renale. Sindrome serotoninergica. Come con altri medicinali ad azione serotoninergica, la sindrome serotoninergica, una condizione potenzialmente pericolosa per la vita, puo' verificarsi durante il trattamento con duloxetina, in particolare con il contemporaneo uso di altri medicinali serotoninergici (inclusi gli SSRI, gli antidepressivi triciclici SNRI o i triptani), con medicinali che alterano il metabolismo della serotonina come gli IMAO, o con antipsicotici o altri antagonisti della dopamina che possono influenzare i sistemi neurotrasmettitoriali serotoninergici. I sintomi della sindrome serotoninergica possono includere alterazioni dello stato mentale (ad es. agitazione, allucinazioni, coma), instabilita' del sistema nervoso autonomo (ad es tachicardia, pressione arteriosa alterata, ipertermia), anomalie neuromuscolari (ad es iperreflessia, mancanza di coordinazione) e/o sintomi gastrointestinali (ad es nausea, vomito, diarrea). Se untrattamento concomitante con duloxetina ed altri medicinali serotoninergici che possono influenzare i sistemi neurotrasmettitoriali serotoninergici e/o dopaminergici e' clinicamente giustificato, si consiglia un'attenta osservazione del paziente, in particolare all'inizio del trattamento e durante gli aumenti della dose. Erba di San Giovanni. Le reazioni avverse possono essere piu' comuni durante l'uso concomitante di questo farmaco e preparazioni a base di piante medicinali contenenti l'erba di San Giovanni (Hypericum perforatum). Suicidio. Disturbo depressivo maggiore e disturbo d'ansia generalizzato: la depressione e' associata ad un aumentato rischio di ideazione suicidaria, autolesionismo e suicidio (eventi correlati al suicidio). Tale rischio persiste fino a che si verifichi una remissione significativa della malattia. Poiche' possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimanedi trattamento o in quelle immediatamente successive, i pazienti devono essere attentamente controllati fino ad avvenuto miglioramento. E' esperienza clinica generale che il rischio di suicidio puo' aumentare nelle prime fasi del processo di miglioramento. Altre patologie psichiatriche per le quali questo farmaco e' prescritto possono anche essereassociate ad un aumentato rischio di comportamento suicidario. Inoltre, queste patologie possono essere associate al disturbo depressivo maggiore. Quando si trattano pazienti con altri disturbi psichiatrici sidevono pertanto osservare le stesse precauzioni seguite durante il trattamento di pazienti con disturbo depressivo maggiore. I pazienti conuna storia di eventi correlati al suicidio oppure quelli che presentano un significativo grado di ideazione suicidaria prima dell'inizio del trattamento si ritiene siano maggiormente a rischio per avere pensieri suicidari o per tentare il suicidio, e devono essere attentamente monitorati durante il trattamento. In una metanalisi di studi clinici con farmaci antidepressivi controllati verso placebo condotta su pazienti adulti con disturbi psichiatrici e' stato dimostrato un aumento delrischio di comportamento suicidario con gli antidepressivi rispetto al placebo, in pazienti di eta' inferiore ai 25 anni. Durante la terapia con duloxetina o subito dopo la conclusione del trattamento sono stati segnalati casi di ideazione e comportamento suicidario. La terapia deve prevedere un'attenta supervisione dei pazienti, in particolare diquelli ad alto rischio, soprattutto durante le prime fasi del trattamento ed in seguito a modificazioni posologiche. I pazienti (e chi si prende cura di loro) devono essere avvertiti in merito alla necessita' di monitorare la comparsa di un qualsiasi peggioramento clinico, di comportamento o ideazione suicidaria e di insolite alterazioni comportamentali e di consultare immediatamente un medico, nel caso in cui questi sintomi di presentino. Dolore neuropatico diabetico periferico. Comecon altri medicinali aventi simile azione farmacologica (antidepressivi), durante la terapia con duloxetina od entro poco tempo dalla sospensione del trattamento sono stati riportati casi isolati di ideazione suicidaria e comportamenti suicidari. Per quanto riguarda i fattori dirischio per il suicidio nella depressione, si rimanda a quanto detto in precedenza. I medici devono incoraggiare i pazienti a riferire qualsiasi pensiero o sensazione di angoscia in qualsiasi momento. Disfunzione sessuale. Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e della serotonina- noradrenalina (SNRI) possono causare sintomi di disfunzione sessuale. Sono stati segnalati casi di disfunzione sessuale a lungo termine con persistenza dei sintomi dopo l'interruzione dell'uso di SSRI/SNRI. Uso in bambini ed adolescenti di eta' inferiore ai 18 anni.

INTERAZIONI

Inibitori della monoamina ossidasi (MAO-I): a causa del rischio di comparsa della sindrome serotoninergica, la duloxetina non deve essere usata in associazione con gli IMAO non selettivi ed irreversibili, o almeno entro i 14 giorni immediatamente successivi alla sospensione del trattamento con un IMAO. In base all'emivita di duloxetina, si devono attendere almeno 5 giorni dopo la sospensione di questo farmaco prima di iniziare il trattamento con un IMAO. L'uso di questo medicinale in associazione con un IMAO selettivo e reversibile, come moclobemide, non e' raccomandato. L'antibiotico linezolid e' un IMAO reversibile non selettivo e non deve essere somministrato a pazienti in trattamento con questo medicinale. Inibitori del CYP1A2: poiche' il CYP1A2 e' coinvolto nel metabolismo della duloxetina, e' probabile che l'uso di duloxetina in associazione con potenti inibitori del CYP1A2 determini concentrazioni piu' alte di duloxetina. La fluvoxamina (100 mg una volta al giorno), un potente inibitore del CYP1A2, ha diminuito la clearance plasmatica apparente di duloxetina di circa il 77% ed ha aumentato di 6 volte l'AUC 0-t. Pertanto questo farmaco non deve essere somministratoin associazione con potenti inibitori del CYP1A2 come la fluvoxamina.Medicinali per il SNC: il rischio di assunzione di duloxetina in associazione con altri medicinali attivi sul SNC non e' stato valutato in maniera sistematica, ad eccezione dei casi descritti in questo paragrafo. Pertanto, si consiglia cautela quando questo medicinale viene assunto in associazione con altri medicinali od altre sostanze che agiscono a livello del sistema nervoso centrale, inclusi l'alcool ed i medicinali sedativi (ad esempio benzodiazepine, morfinomimetici, antipsicotici, fenobarbitale, antistaminici sedativi). Farmaci serotoninergici: in rari casi, nei pazienti che assumono SSRI/SNRI in associazione con medicinali serotoninergici e' stata riportata sindrome serotoninergica.Si consiglia cautela se questo farmaco viene usato contemporaneamentecon medicinali serotoninergici come SSRI, SNRI, antidepressivi triciclici come clomipramina o amitriptilina, IMAO come moclobemide o linezolid, Erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum) o triptani, tramadolo,petidina e triptofano. Effetti di duloxetina su altri medicinali. Medicinali metabolizzati dal CYP1A2: la farmacocinetica della teofillina,un substrato del CYP1A2, non e' risultata significativamente alteratadalla somministrazione contemporanea con duloxetina (60 mg due volte al giorno). Medicinali metabolizzati dal CYP2D6: la duloxetina e' un inibitore moderato del CYP2D6. Quando la duloxetina e' stata somministrata ad un dosaggio di 60 mg due volte al giorno in associazione con una singola dose di desipramina, un substrato del CYP2D6, l'AUC di desipramina e' aumentato di 3 volte. La somministrazione contemporanea di duloxetina (40 mg due volte al giorno) aumenta l'AUC allo steady state di tolterodina (2 mg due volte al giorno) del 71% ma non influenza le farmacocinetiche del suo metabolita attivo 5-idrossile, e non si raccomanda un aggiustamento del dosaggio. Si consiglia cautela se questo medicinale e' somministrato in associazione con medicinali che sono prevalentemente metabolizzati dal CYP2D6 (risperidone, antidepressivi triciclici [TCA] come nortriptilina, amitriptilina ed imipramina) in particolare se questi hanno un basso indice terapeutico (come flecainide, propafenone e metoprololo). Contraccettivi orali ed altri agenti steroidei: i risultati di studi in vitro dimostrano che duloxetina non induce l'attivita' catalitica del CYP3A. Non sono stati effettuati studi specifici sull'interazione del farmaco in vivo. Anticoagulanti ed agentiantipiastrinici: deve essere usata cautela quando la duloxetina vienesomministrata in associazione con anticoagulanti orali o con agenti antipiastrinici a causa di un potenziale aumento del rischio di sanguinamento attribuibile ad una interazione farmacodinamica. Inoltre, quando duloxetina e' stata somministrata a pazienti in trattamento con warfarin sono stati riferiti aumenti dei valori INR. Ciononostante, la somministrazione di duloxetina in associazione a warfarin in condizioni di stato stazionario, in volontari sani, come parte di uno studio di farmacologia clinica, non ha dato luogo ad una variazione clinicamente significativa del valore INR rispetto al basale o della farmacocineticadi R- o S-warfarin. Effetti di altri medicinali su duloxetina. Antiacidi ed antagonisti dei recettori H2: la somministrazione di duloxetinain associazione con antiacidi contenenti alluminio e magnesio o di duloxetina con famotidina non ha avuto un effetto significativo sulla velocita' o entita' dell'assorbimento di duloxetina dopo somministrazione di una dose orale di 40 mg. Induttori del CYP1A2: studi di analisi della farmacocinetica di popolazione hanno evidenziato che i fumatori presentano concentrazioni plasmatiche di duloxetina quasi del 50% piu' basse rispetto ai non fumatori.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza. Nei pazienti trattati con duloxetina le reazioni avverse piu' comunemente riportate sono state nausea, cefalea, secchezza della bocca, sonnolenza e capogiro. Tuttavia, la maggioranza delle reazioni avverse comuni si e' presentata da lieve a moderata, generalmente esse sono iniziate precocemente durante la terapia e la maggior parte di esse tendeva a ridursi con il proseguimento della terapia. Riassunto delle reazioni avverse. Il seguente riassunto mostra le reazioni avverse osservate in segnalazioni spontanee e in studi clinici controllati con placebo. Reazioni avverse. Valutazione della frequenza: Molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), rara (>=1/10.000 - <1/1.000), molto rara (<1/10.000). Per ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sonopresentati in ordine decrescente di gravita'. Infezioni ed infestazioni. Non comune: laringite. Disturbi del sistema immunitario. Rara: reazione anafilattica, disturbo di ipersensibilita'. Patologie endocrine.Rara: ipotiroidismo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: diminuzione dell'appetito; non comune: iperglicemia (segnalata per lo piu' in pazienti diabetici); rara: disidratazione, iposodiemia, siadh. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia, agitazione, riduzione della libido, ansia, orgasmo anormale, sogni anomali; non comune: ideazione suicidaria, disturbi del sonno, bruxismo, disorientamento, apatia; rara: comportamento suicidario, mania, allucinazioni, comportamento aggressivo e ira. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea, sonnolenza; comune: capogiri, letargia, tremore, parestesia; non comune: mioclonia, acatisia, nervosismo, disturbo dell'attenzione, disgeusia, discinesia, sindrome delle gambe senza riposo, scarsa qualita' del sonno; rara: sindrome serotoninergica, convulsioni, irrequietezza psicomotoria, sintomi extra- piramidali. Patologie dell'occhio. Comune: visione offuscata; non comune: midriasi, compromissione della visione;rara: glaucoma. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: tinnito; non comune: vertigini, otalgia. Patologie cardiache. Comune: palpitazioni; non comune: tachicardia, aritmia sopra-ventricolare, principalmente fibrillazione atriale. Patologie vascolari. Comune: aumento della pressione sanguigna, vampate; non comune: sincope, ipertensione, ipotensione ortostatica, estremita' fredde; rara: crisi ipertensiva. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: sbadiglio; non comune: costrizione alla gola, epistassi; Rara: malattia polmonare interstiziale, polmonite eosinofila. Patologie gastrointestinali. Moltocomune: nausea, secchezza delle fauci; comune: stipsi, diarrea, dolore addominale, vomito, dispepsia, flatulenza; non comune: emorragia gastro- intestinale, gastroenterite, eruttazione, gastrite, disfagia; rara: stomatite, ematochezia, alitosi, colite microscopica. Patologie epatobiliari. Non comune: epatite, aumento degli enzimi epatici (alt, ast, fosfatasi alcalina), danno epatico acuto; rara: insufficienza epatica, ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: aumento della sudorazione, eruzione cutanea; non comune: sudori notturni, orticaria, dermatite da contatto, sudori freddi, reazioni di fotosensibilita', aumentata tendenza a sviluppare lividi; rara: sindrome di stevens-johnson, edema angioneurotico; molto rara: vasculite cutanea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolori muscoloscheletrici, spasmi muscolari; non comune: rigidita'muscolare, contrazione muscolare; rara: trisma. Patologie renali e urinarie. Comune: disuria, pollachiuria; non comune: ritenzione urinaria, difficolta' a iniziare la minzione, nicturia, poliuria, ridotto flusso urinario; rara: odore alterato delle urine. Patologie dell'apparatoriproduttivo e della mammella. Disfunzione erettile, disturbi dell'eiaculazione, eiaculazione ritardata; non comune: emorragia a carico dell'apparato riproduttivo femminile, disturbi mestruali, disfunzione sessuale, dolore ai testicoli; rara: sintomi della menopausa, galattorrea, iperprolattinemia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: cadute, stanchezza; non comune: dolore al torace, sensazione di anormalita', sensazione di freddo, sete, brividi, malessere, sensazione di caldo, disturbi dell'andatura. Esami diagnostici. Comune: riduzione di peso; non comune: aumento di peso, aumento della creatina fosfochinasi ematica, aumento del potassio ematico; rara: aumento del colesterolo ematico. Descrizione delle reazioni avverse selezionate. L'interruzione del trattamento con duloxetina (soprattutto se brusca) porta in genere a sintomi da sospensione. Le reazioni piu' comunemente riportate sono capogiro, disturbi del sensorio (incluse parestesie o sensazioni tipo scossa elettrica, con particolare localizzazione cranica), disturbi del sonno (insonnia e sogni vividi),affaticamento, sonnolenza, agitazione o ansia, nausea e/o vomito, tremore, cefalea, mialgia, irritabilita', diarrea, iperidrosi e vertigini. Generalmente, per gli SSRI e gli SNRI, questi eventi sono di entita'da lieve a moderata ed autolimitanti, tuttavia, in alcuni pazienti possono essere gravi e/o prolungati. Si consiglia pertanto che, se non e' piu' richiesto il trattamento con duloxetina, vi sia una graduale interruzione, condotta tramite un decremento graduale della dose. In trestudi clinici di fase acuta della durata di 12 settimane con duloxetina, in pazienti con dolore neuropatico diabetico, e' stato osservato un aumento della glicemia a digiuno di lieve entita' ma statisticamentesignificativo nei pazienti trattati con duloxetina. Il valore di HbA1c e' risultato stabile sia nei pazienti trattati con duloxetina che inquelli trattati con placebo. Nella fase di estensione di questi studi, di durata fino a 52 settimane, c'e' stato un aumento del valore di HbA1c in entrambi i gruppi di pazienti trattati con duloxetina e con trattamento di routine, ma l'aumento medio e' stato maggiore dello 0,3% nel gruppo trattato con duloxetina. C'e' stato anche un lieve aumento della glicemia a digiuno e del colesterolo totale nei pazienti trattati con duloxetina mentre i test di laboratorio hanno mostrato una lievediminuzione nel gruppo sottoposto a trattamento di routine. Nei pazienti trattati con duloxetina l'intervallo QT corretto per la frequenza cardiaca non e' risultato diverso da quello osservato nei pazienti trattati con placebo. Nei pazienti trattati con duloxetina e in quelli trattati con placebo non sono state osservate differenze clinicamente significative per le misurazioni del QT, PR, QRS, o QTcB. Popolazione pediatrica.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Fertilita': la duloxetina non ha avuto effetti sulla fertilita' maschile, e gli effetti nelle femmine sono stati evidenti solo a dosi che hanno causato una tossicita' materna. Gravidanza : Non vi sono dati adeguati sull'uso di duloxetina nelle donne gravide. Studi effettuati su animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva per l'esposizione a concentrazioni sistemiche (AUC) di duloxetina piu' basse rispetto all'esposizione clinica massima. Non si conoscono i potenziali rischi per gli esseri umani. Dati epidemiologici indicano che l'uso di farmaci SSRI durante la gravidanza, in particolare nell'ultimo periodo dellagravidanza, puo' aumentare il rischio di ipertensione polmonare persistente del neonato (PPHN). Sebbene nessuno studio abbia investigato l'associazione di PPHN al trattamento con SNRI, questo rischio potenziale non puo' essere escluso con duloxetina, considerando il meccanismo d'azione (inibizione della ricaptazione della serotonina). Come con altri medicinali serotoninergici, sintomi da sospensione possono verificarsi nel neonato dopo un uso materno di duloxetina in prossimita' del parto. Sintomi da sospensione osservati con duloxetina possono includere ipotonia, tremore, nervosismo, difficolta' nell'allattamento, difficolta' respiratoria e convulsioni. La maggior parte dei casi si sono verificati sia alla nascita sia entro pochi giorni dalla nascita. Questomedicinale deve essere usato in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto. Le donne devono essere informate di riferire al loro medico dell'inizio di una gravidanza o dell'intenzione di intraprendere una gravidanza durante la terapia. Allattamento: sulla base di uno studio effettuato su 6 donne in periodo di allattamento, che non allattavano al seno i loro bambini, e' emerso che duloxetina viene scarsamente eliminata nel latte materno. Calcolata in mg/kg, la dose infantile giornaliera stimata corrisponde circa allo 0,14% della dose materna. Poiche' la sicurezza di duloxetina nei neonati non e' nota, l'uso di questo farmaco durante l'allattamentoal seno non e' raccomandato.

Codice: 044641025
Codice EAN:

Codice ATC: N06AX21
  • Sistema nervoso
  • Psicoanalettici
  • Antidepressivi
  • Altri antidepressivi
  • Duloxetina
Temperatura di conservazione: inferiore a + 25, al riparo dall'umidita'
Forma farmaceutica: CAPSULE GASTRORESISTENTI
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: BLISTER OPACO

CAPSULE GASTRORESISTENTI

24 MESI

BLISTER OPACO