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ALLOPURINOLO MOLT 30CPR 300MG Produttore: MOLTENI & C. F.LLI ALITTI SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

ALLOPURINOLO MOLTENI COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Sistema muscolo-scheletrico, preparazioni anti-gottose.

PRINCIPI ATTIVI

Una compressa di ALLOPURINOLO MOLTENI 100 mg compresse contiene: allopurinolo mg 100. Eccipiente: lattosio. Per la lista completa degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. Una compressa di ALLOPURINOLO MOLTENI 300 mg compresse contiene: allopurinolo mg 300. Per la lista completa degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

ALLOPURINOLO MOLTENI 100 mg compresse: lattosio, amido pregelatinizzato, magnesio stearato, talco. ALLOPURINOLO MOLTENI 300 mg compresse: povidone, carbossimetilamido, cellulosa microgranulare, magnesio stearato.

INDICAZIONI

Iperuricemia in genere, gotta, calcolosi renale da acido urico, nefropatie da acido urico. Coadiuvante nella terapia delle malattie mieloproliferative in trattamento con antiblastici. Iperuricemia da terapia diuretica protratta, iperuricemia da nefropatia cronica.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' all'allopurinolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Attacchi acuti di gotta. Gravidanza accertata o presunta.

POSOLOGIA

ALLOPURINOLO MOLTENI 100 mg compresse: da 2 a 8 compresse al giorno, secondo prescrizione medica, dopo i pasti. ALLOPURINOLO MOLTENI 300 mgcompresse: 1-2 compresse al giorno, secondo prescrizione medica, dopoi pasti. Allopurinolo deve essere introdotto a basso dosaggio, ad es.100 mg/die, per ridurre il rischio di reazioni avverse e aumentato solo se la risposta di urato sierico non e' sufficiente. E' consigliabile iniziare il trattamento con una dose bassa di ALLOPURINOLO MOLTENI (100 mg/die) ed aumentare via via il dosaggio (di 100 mg/die settimanali) sino a raggiungere un'uricemia di 6 mg/100 ml, rimanendo nei limitidella dose massima consigliata (800 mg/die). Deve essere usata particolare cautela in caso di funzione renale scarsa. E' opportuno diminuire il dosaggio nei pazienti con insufficienza renale in rapporto alla funzionalita' che va periodicamente controllata. Per la prevenzione delle nefropatie uratiche conseguenti all'eccessivo catabolismo nucleoproteico nelle malattie neoplastiche, il trattamento con ALLOPURINOLO MOLTENI deve essere praticato, quando possibile, 2-3 giorni prima della terapia citotossica. Il trattamento puo' essere mantenuto durante tuttala terapia antiblastica. Nei pazienti affetti da insufficienza epatica si consiglia di somministrare dosi ridotte. Test di funzionalita' epatica periodici sono raccomandati durante le fasi iniziali della terapia. Anziani: particolare attenzione andra' posta nel mantenere il dosaggio al minimo necessario al mantenimento di normali livelli sierici ed urinari di acido urico.

CONSERVAZIONE

Nessuna particolare condizione di conservazione.

AVVERTENZE

Il trattamento con ALLOPURINOLO MOLTENI deve essere interrotto non appena compaiono reazioni cutanee o altri segni che possano indicare unareazione allergica. In alcuni casi la reazione cutanea puo' essere seguita da reazioni allergiche piu' gravi come lesioni iperesfoliative, urticarioidi, purpuriche, quali la sindrome di Stevens-Johnson (eritema multiforme essudativo), e/o da vasculite generalizzata, epatotossicita' irreversibile e, in rari casi, da morte. Con l'uso di ALLOPURINOLOMOLTENI sono state segnalate le seguenti reazioni cutanee potenzialmente letali: sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN). I pazienti devono essere informati riguardo i segni e i sintomi e monitorati attentamente per le reazioni cutanee. Il piu' alto rischio di insorgenza di SJS e TEN si ha nelle prime settimane di trattamento. Se si verificano i sintomi o i segni di SJS o TEN (per esempio rash cutaneo progressivo spesso con vesciche o lesioni della mucosa) il trattamento con ALLOPURINOLO MOLTENI deve essere sospeso. I migliori risultati nella gestione della SJS e della TEN si ottengono con una diagnosi precoce e l'immediata interruzione della terapia con qualsiasi farmaco sospetto. Una precoce sospensione e' associata ad una migliore prognosi. Sindrome da ipersensibilita', sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN). Le reazioni da ipersensibilita' all'allopurinolo possono manifestarsi in modi molto diversi, comprendendo l'esantema maculo-papulare, la sindrome da ipersensibilita' (nota anche come DRESS), la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica (SJS/TEN). Queste reazioni sono diagnosi cliniche; la loro comparsa costituisce la base per la decisione clinica. Se tali reazioni si verificano in qualunque momento durante il trattamento, l'allopurinolo deve essere sospeso immediatamente. La ri-somministrazione (re-challenge) non deve essere intrapresa in pazienti con sindrome di ipersensibilita' e SJS/TEN. I corticosteroidi possono essere utili per superare le reazioni cutanee da ipersensibilita'. Allele HLA-B*5801: e' stato dimostrato che l'allele HLA-B*5801 e' associato al rischio di sviluppare la sindrome da ipersensibilita' correlata all'allopurinolo e la SJS/TEN. La frequenza dell'allele HLA-B*5801 varia ampiamente tra popolazioni etniche: fino al 20% nella popolazione cinese Han, 8-15% nella popolazione tailandese, circa il 12% nella popolazione coreana e 1-2% negli individui di origine giapponese o europea. Lo screening di HLA-B*5801 deve essere preso in considerazione prima di iniziare il trattamento con allopurinolo in sottogruppi di pazienti in cui la prevalenza di questo allele sia nota per essere alta. La malattia renale cronica puo' aumentare ancora di piu' il rischio in questi pazienti. Nel caso in cui non sia disponibile alcuna genotipizzazione per ipazienti con discendenza cinese Han, tailandese o coreana, i beneficidevono essere attentamente valutati e i possibili maggiori rischi devono essere tenuti in considerazione prima di iniziare la terapia. L'uso della genotipizzazione non e' stato stabilito in altre popolazioni di pazienti. Se il paziente e' un portatore noto di HLA-B*5801 (soprattutto in coloro che sono di origine cinese Han, tailandese o coreana), allopurinolo non deve essere iniziato salvo che non vi siano altre opzioni terapeutiche ragionevoli e si ritenga che i benefici superino il rischio. E' richiesta attenzione aggiuntiva per i segni di ipersensibilita' o SJS/TEN e il paziente deve essere informato della necessita' di interrompere immediatamente il trattamento al primo insorgere dei sintomi. SJS/TEN si puo' verificare anche nei pazienti negativi a HLA-B*5801, indipendentemente dalla loro origine etnica. Disturbi della tiroide: aumento dei valori di TSH (>5.5 mcIU/mL) e' stato osservato in pazienti in trattamento a lungo termine con allopurinolo (5,8%) in uno studio di estensione in aperto a lungo termine. E' richiesta cautela quando allopurinolo e' usato in pazienti con alterazione della funzione tiroidea. In pazienti in terapia con allopurinolo e' stato descritto un esiguo numero di casi di epatotossicita' reversibile e in alcuni pazienti e' stato osservato un aumento della fosfatasi alcalina sierica edelle transaminasi sieriche. Se si manifestano anoressia, perdita di peso o prurito in pazienti in terapia con allopurinolo, e' opportuno includere nella valutazione diagnostica un esame della funzionalita' epatica. La dose di allopurinolo deve essere ridotta nei pazienti con patologie renali o epatiche. Si raccomanda di eseguire periodici esami della funzionalita' epatica durante la prima fase della terapia in pazienti con preesistenti malattie epatiche (vedere la sezione Posologia emodo di somministrazione). Reazioni di ipersensibilita' possono verificarsi piu' facilmente in pazienti con disturbi della funzionalita' renale che assumono contemporaneamente allopurinolo e diuretici tiazidici.

INTERAZIONI

6-Mercaptopurina ed azatioprina: l'azatioprina viene metabolizzata a 6-mercaptopurina che viene inattivata dall'azione della xantino-ossidasi. In pazienti che ricevono mercaptopurina o azatioprina la concomitante somministrazione di 300-600 mg di allopurinolo al giorno rende necessaria una riduzione della dose di mercaptopurina o azatioprina a circa un quarto di quella abituale. Cio' in quanto l'inibizione della xantino-ossidasi determina un prolungamento dell'attivita' di questi farmaci. La dose di mercaptopurina o azatioprina verra' successivamente adeguata in base alla valutazione della risposta terapeutica ed alla comparsa di effetti tossici. Vidarabina (adenina arabinoside): le evidenze suggeriscono che l'emivita plasmatica di vidarabina e' aumentata in presenza di allopurinolo. Quando i due prodotti sono usati in concomitanza e' necessaria una vigilanza supplementare per riconoscerne gli effetti tossici potenziati. Salicilati e farmaci uricosurici: ossipurinolo, il principale metabolita di allopurinolo ed esso stesso terapeuticamente attivo, e' escreto dal rene analogamente all'urato. Pertanto, ifarmaci con attivita' uricosurica come probenecid o dosi elevate di salicilato possono accelerare l'escrezione di ossipurinolo e diminuire in tal modo il grado di inibizione della xantino-ossidasi. Cio' puo' ridurre l'attivita' terapeutica di allopurinolo, ma la significativita'deve essere valutata in ogni singolo caso. Clorpropamide: l'emivita plasmatica della clorpropamide puo' essere prolungata da allopurinolo, dal momento che i due farmaci possono competere per l'escrezione nei tubuli renali. Il rischio di ipoglicemia secondaria a questo fenomeno puo' essere aumentato se allopurinolo e clorpropamide vengono somministrati contemporaneamente in presenza di insufficienza renale. Anticoagulanti cumarinici: Allopurinolo prolunga l'emivita dell'anticoagulante dicumarolo. Sono stati segnalati rari casi di aumentato effetto di warfarin e di altri anticoagulanti cumarinici co-somministrati con allopurinolo, pertanto, tutti i pazienti che assumono anticoagulanti devono controllare periodicamente il tempo di protrombina. Fenitoina: Allopurinolo puo' inibire l'ossidazione epatica della fenitoina ma il significato clinico di cio' non e' chiarito. Teofillina: e' stata segnalata inibizione del metabolismo della teofillina. Il meccanismo di interazione puo' essere spiegato con il fatto che la xantina-ossidasi e' coinvolta nella biotrasformazione della teofillina nell'uomo. I livelli di teofillina devono essere monitorati nei pazienti che iniziano o incrementano la terapia con allopurinolo. Ampicillina/amoxicillina: in pazienti che assumono, insieme ad allopurinolo, ampicillina o amoxicillina e' stato descritto un aumento della frequenza di reazioni cutanee rispetto a pazienti che non ricevono alcuno dei due farmaci. La causa di questa associazione non e' nota. Tuttavia, si raccomanda che nei pazienti che assumono allopurinolo si usi, dove disponibile un'alternativa all'ampicillina/amoxicillina. Ciclofosfamide e altri citotossici: in pazienti con malattie neoplastiche, eccetto la leucemia, e' stato descritto, in presenza di allopurinolo, un aumento della depressione midollare da ciclofosfamide e altri citotossici. Cio' non e' stato pero' confermato in un apposito studio in pazienti affetti da linfoma che ricevevano ciclofosfamide, doxorubicina, bleomicina, procarbazina e/o mecloretamina. Citostatici: con la somministrazione di allopurinolo e citostatici (ad es. ciclofosfamide, doxorubicina, bleomicina, procarbazina, alogenidi alchilici), si verifica discrasia ematica piu' frequentementedi quando questi principi attivi sono somministrati da soli. Pertanto, il monitoraggio della conta ematica deve essere eseguito ad intervalli regolari. Ciclosporina: alcune segnalazioni suggeriscono che la concentrazione plasmatica di ciclosporina possa essere aumentata durante il trattamento concomitante con allopurinolo. Pertanto, in caso di somministrazione contemporanea dei due farmaci, si deve tenere presente la possibilita' di un aumento della tossicita' della ciclosporina. Didanosina: in volontari sani ed in pazienti affetti da HIV i valori plasmatici di C max e AUC della didanosina sono risultati approssimativamente raddoppiati con il trattamento concomitante di allopurinolo (300 mgal giorno) senza influenzare l'emivita terminale. Pertanto, possono essere necessarie riduzioni della dose di didanosina quando usata in concomitanza con allopurinolo. Diuretici tiazidici: le segnalazioni circa il fatto che l'uso concomitante di allopurinolo e diuretici tiazidici puo' contribuire all'aumento della tossicita' da allopurinolo in alcuni pazienti sono state revisionate nel tentativo di stabilire il meccanismo e il rapporto di causa-effetto. La revisione delle descrizioni dei casi clinici indica che la maggior parte dei pazienti ricevevano diuretici tiazidici per ipertensione e che spesso non erano state effettuate valutazioni che escludevano alterazioni della funzionalita' renale secondarie a nefropatia ipertensiva. Nonostante non sia stato stabilito un meccanismo o un rapporto di causa-effetto, e' opportuno controllare la funzione renale in pazienti in terapia con allopurinolo e diuretici tiazidici, anche in assenza di insufficienza renale e il dosaggio va ulteriormente diminuito nei pazienti in terapia combinata se si rileva una diminuita funzionalita' renale. Tolbutamide: e' stato dimostrato che la conversione della tolbutamide a metaboliti inattivi e' catalizzata dalla xantino-ossidasi del fegato di ratto. L'eventuale rilievo sul piano clinico di queste osservazioni non e' noto. Alluminio idrossido: se e' assunto contemporaneamente alluminio idrossido, allopurinolo puo' avere un effetto attenuato. Ci deve essere un intervallo dialmeno 3 ore tra l'assunzione dei due medicinali. Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.

EFFETTI INDESIDERATI

Queste categorie di frequenza sono usate per la classificazione dellafrequenza: molto comune >= 1/10 (>= 10%); comune >= 1/100 e < 1/10 (>= 1% e < 10%); non comune >= 1/1000 e < 1/100 (>= 0.1% e < 1%); raro >= 1/10.000 e < 1/1000 (>= 0.01% e < 0.1%); molto raro < 1/10.000 (< 0.01%); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). L'incidenza e' piu' alta in presenza di insufficienza renale e/o epatica. Infezioni ed infestazioni. Molto raro: foruncolosi. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: agranulocitosi, trombocitopenia ed anemia aplastica. Sono state ricevute segnalazioni molto rare di trombocitopenia, agranulocitosi ed anemia aplastica, in particolare in individui con funzione renale e/o epatica compromessa, rafforzando la necessita' di cura particolare in questo gruppo di pazienti. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazione di ipersensibilita' (comprese reazioni cutanee associate a esfoliazione, febbre, linfoadenopatia, artralgia, eosinofilia, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica); molto raro: linfoadenopatia angioimmunoblastica, reazione anafilattica, shock anafilattico acuto; frequenza non nota: angioite necrotizzante, edema facciale, edema della lingua. Vasculite e risposta tissutale associata possono manifestarsi in molti modi (compresa epatite e insufficienza renale). Raramente e' stata descritta epatite granulomatosa, con o senza una chiara evidenza di ipersensibilita' piu' generalizzata. Questa sembra essere reversibile dopo l'interruzione del trattamento con allopurinolo. Un disturbo da ipersensibilita' ritardata multi-organo (nota come sindrome da ipersensibilita' o DRESS) con febbre, rash, vasculite, linfoadenopatia, pseudo-linfoma, artralgia, leucopenia, eosinofilia, epatosplenomegalia, testdi funzionalita' epatica alterati e sindrome da scomparsa dei dotti biliari intraepatici (distruzione e scomparsa dei dotti biliari intraepatici) si manifesta in varie combinazioni. Anche altri organi possono essere coinvolti (es. fegato, polmoni, reni, pancreas, miocardio e colon). Se tali reazioni si verificano, in qualunque momento durante il trattamento, il trattamento con allopurinolo deve essere interrotto immediatamente e in modo permanente. Quando si sono verificate reazioni di ipersensibilita' generalizzata al farmaco, era generalmente presenteinsufficienza renale e/o epatica, specialmente in quei casi in cui l'esito e' stato fatale. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: diabete mellito, iperlipidemia. Disturbi psichiatrici. Moltoraro: depressione; frequenza non nota: confusione, insonnia. Patologie del sistema nervoso. Molto raro: coma, paralisi, atassia, neuropatia, neuriti, parestesia, sonnolenza, cefalea, alterazioni del gusto; frequenza non nota: meningite asettica. Patologie dell'occhio. Molto raro: cataratta, disturbi visivi, alterazioni maculari; frequenza non nota: irite, congiuntivite, ambliopia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Molto raro: vertigini; frequenza non nota: tinnito. Patologie cardiache. Molto raro: angina, bradicardia; frequenza non nota: pericardite. Patologie vascolari. Raro: ecchimosi; molto raro: ipertensione, ematemesi; frequenza non nota: malattia vascolare periferica, tromboflebiti, vasodilatazione, ipotensione. Patologie gastrointestinali. Non comune: vomito, nausea, diarrea, gastrite, dispepsia, dolori addominaliintermittenti; molto raro: ematemesi, stomatite, steatorrea, modificadelle abitudini intestinali; frequenza non nota: ingrandimento delle ghiandole salivari, faringite, pancreatite emorragica. Nei primi studiclinici furono segnalati casi di nausea e vomito che tuttavia non costituiscono un problema significativo e possono essere evitati assumendo allopurinolo dopo i pasti. Patologie epatobiliari. Raro: epatite (compresa necrosi epatica ed epatite granulomatosa), epatomegalia, ittero, aumento della fosfatasi alcalina, aumento di SGOT/SGPT, aumento della gamma-glutamiltransferasi, iperbilirubinemia. Patologie della cute edel tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea (vedere il paragrafo Avvertenze speciali e precauzioni di impiego); raro: sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN), sindrome di Dress; molto raro: alopecia, capelli scoloriti, angioedema; frequenza non nota: edema cutaneo, sudorazione. Le reazioni cutanee sono le reazioni piu' comuni e possono verificarsi in qualsiasi momento durante laterapia. Esse possono essere: prurito, orticaria, eruzioni maculopapulari, alcune volte squamose o purpuriche e raramente esfoliative. In questi casi la terapia con allopurinolo deve essere interrotta immediatamente. Dopo guarigione delle reazioni piu' lievi, allopurinolo puo' essere di nuovo somministrato, a basse dosi, (p.e. 50 mg/die) che possono essere gradualmente aumentate. Se la reazione cutanea dovesse riapparire, allora la somministrazione di allopurinolo va definitivamente sospesa. L'incidenza di reazioni cutanee puo' essere aumentata in presenza di insufficienza renale. Gravi reazioni avverse cutanee (SCARs) come la sindrome di Stevens-Johnoson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN) associate a brividi, febbre, linfoadenopatia, artralgia, eosinofilia, e lieve leucocitosi o leucopenia, sono state segnalate (vedere paragrafo 4.4).

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: poiche' in uno studio condotto con alte dosi di allopurinolo, somministrato per via i.p. nel topo, si sono osservate anormalita' fetali, anche se in ulteriori studi per via orale effettuati nel ratto e nel coniglio non si e' osservata alcuna anormalita', il prodotto e' controindicato in gravidanza. Allattamento: Allopurinolo ed il suo metabolita oxipurinolo e' escreto nel latte materno. Allopurinolo non e' raccomandato durante l'allattamento con latte materno. Poiche' l'allopurinolo passa nel latte materno ed il suo effetto sul lattante non e' noto, la somministrazione del farmaco ad una madre che allatta va effettuata con cautela.

Codice: 022441048
Codice EAN:

Codice ATC: M04AA01
  • Sistema muscolo-scheletrico
  • Antigottosi
  • Preparati inibenti la formazione di acido urico
  • Allopurinolo
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE
Scadenza: 60 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE

60 MESI

BLISTER