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ALPRAZOLAM EG OS GTT 20ML Produttore: EG SPA

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

ALPRAZOLAM EG

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Derivati benzodiazepinici.

PRINCIPI ATTIVI

Una compressa contiene: alprazolam 0,25 o 0,50 o 1 mg. Gocce orali, soluzione. 100 ml di soluzione contengono: alprazolam 75 mg.

ECCIPIENTI

Una compressa da 0,25 mg contiene: docusato di sodio; amido di mais; cellulosa microcristallina; lattosio monoidrato; magnesio stearato; silice colloidale diossido. Una compressa da 0,50 mg contiene: docusato di sodio; amido di mais; cellulosa microcristallina; lattosio monoidrato; magnesio stearato; silice colloidale diossido; giallo tramonto (E110) lacca di alluminio. Una compressa da 1 mg contiene: docusato di sodio; amido di mais; cellulosa microcristallina; lattosio monoidrato; magnesio stearato; silice colloidale diossido; indigotina (E132) lacca di alluminio. Gocce orali, soluzione 100 ml di soluzione contengono: alcool etilico, propilen glicole, saccarina sodica, aroma amarena, acqua depurata.

INDICAZIONI

Ansia, tensione ed altre manifestazioni somatiche o psichiatriche associate con sindrome ansiosa. Attacchi di panico con o senza agorafobia. Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo e' grave, disabilitante e sottopone il soggetto a grave disagio.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Il farmaco e' controindicato in pazienti con nota ipersensibilita' alle benzodiazepine, all'alprazolam o ad uno qualsiasi degli eccipienti.Le benzodiazepine sono inoltre controindicate in pazienti con miastenia grave, insufficienza respiratoria grave, sindrome da apnea notturna, insufficienza epatica grave. Intossicazione acuta provocata da alcolo da altri medicinali attivi sul SNC (medicinali ipnotici, analgesicio psicotropi). L'alprazolam e', inoltre, controindicato in pazienti affetti da glaucoma acuto ad angolo chiuso. Il prodotto puo' essere usato nei pazienti con glaucoma ad angolo aperto che ricevono una terapiaappropriata. Pazienti di eta' inferiore a 18 anni. Primo trimestre digravidanza. Durante l'allattamento.

POSOLOGIA

Il trattamento deve essere il piu' breve possibile. Il dosaggio ottimale dell'alprazolam va individualizzato a seconda della gravita' dei sintomi e della risposta soggettiva del paziente. Le indicazioni posologiche riportate dovrebbero coprire le esigenze della maggior parte deipazienti. Qualora fosse necessario un dosaggio piu' elevato le dosi vanno aumentate gradualmente per evitare rischi di effetti indesiderati. In questi casi e' consigliabile aumentare prima la dose serale di quella diurna. In generale i pazienti mai trattati con psicofarmaci richiedono dosi minori rispetto a quei pazienti precedentemente trattati con ansiolitici o sedativi, antidepressivi, ipnotici o a pazienti alcolisti cronici. Si consiglia di usare sempre la dose piu' bassa per evitare il rischio di sedazione residua o atassia. In caso di effetti indesiderati gia' con la somministrazione iniziale si consiglia di diminuire il dosaggio. Bisogna seguire il paziente con regolarita' valutando attentamente la necessita' di continuare il trattamento, in modo particolare quando il paziente diventa asintomatico. La dose massima non deve essere superata. Ansia La dose iniziale varia da 0,25 a 0,50 mg 3 volte al di'. Questo dosaggio potra' essere aumentato dal medico secondo le esigenze del paziente fino ad un massimo di 4 mg al giorno in somministrazioni suddivise, in nessun caso si deve superare questa dose. La durata complessiva del trattamento, non deve superare le 8-12 settimane, compreso il periodo di sospensione graduale della dose. In determinati casi, puo' essere necessaria l'estensione oltre il periodo massimo di trattamento; in tal caso, cio' non deve avvenire senza una rivalutazione della condizione del paziente. Nei pazienti anziani, in pazienti con epatopatia grave o con funzione renale alterata o in presenzadi malattie organiche debilitanti si consiglia di iniziare con 0,25 mg 2-3 volte al giorno e di aumentare in caso di necessita', solo se tollerato. Agorafobia e disturbo da attacchi di panico Nei pazienti con agorafobia associata ad attacchi di panico o con disturbo da attacchi di panico, la dose iniziale e' di 0,5-1 mg, somministrata prima di coricarsi, per uno o due giorni. La dose deve quindi essere adattata secondo la risposta del singolo paziente. Gli incrementi del dosaggio non devono superare 1 mg ogni 3 o 4 giorni. Gli incrementi di dosaggio possono essere effettuati dapprima a mezzogiorno, poi al mattino e infinenel pomeriggio/sera fino al raggiungimento di uno schema posologico 3o 4 volte al giorno per una durata non superiore a 8 mesi. In uno studio multicentrico internazionale che ha coinvolto un elevato numero dipazienti, la dose media giornaliera e' stata di 5,7 mg/die; soltanto in alcuni rari casi e' stato necessario raggiungere 10 mg/die. In casod'insorgenza di effetti indesiderati, la dose deve essere ridotta. Iltrattamento puo' essere effettuato anche utilizzando la confezione ingocce: 10 gocce corrispondono a 0,25 mg di alprazolam, 20 gocce a 0,50 mg. Pazienti di eta' inferiore ai 18 anni Alprazolam non deve essereusato in questo gruppo specifico di pazienti poiche' la sicurezza ed efficacia non sono state stabilite. Interruzione della terapia La somministrazione deve essere ridotta gradualmente. Si raccomanda di ridurre il dosaggio giornaliero di Alprazolam a una quota non superiore a 0,5 mg per tre giorni. Alcuni pazienti possono richiedere una riduzione ancora piu' graduale.

CONSERVAZIONE

Conservare nella confezione originale e nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

AVVERTENZE

Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando la sintomatologia e' grave, disabilitante o sottopone il soggetto a grave malessere. Tolleranza. Una certa perdita dell'efficacia agli effetti ipnotici delle benzodiazepine puo' svilupparsi dopo un uso ripetuto per alcune settimane. Dipendenza L'uso cronico di benzodiazepine puo' condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento. Il rischio e' maggiore in pazienti con una storia di abuso di droghe e alcool o in pazienti con disturbi di personalita' marcata. La dipendenza da farmaco puo' verificarsi a dosi terapeutiche e/o in pazienti senza nessun fattore di rischio individuale. Il rischio di dipendenza da farmaco aumenta con l'uso concomitante di diverse benzodiazepine a prescindere dall'indicazione ansiolitica o ipnotica. Sono stati riportati anche casi di abuso. Una volta che la dipendenza fisica si e' sviluppata, la brusca sospensione del trattamento e' accompagnata dai sintomi da astinenza. Questi possonoconsistere in cefalee, dolori muscolari, ansia di estrema gravita', tensione, disturbi del sonno, irrequietezza, confusione ed irritabilita'. Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: depersonalizzazione, derealizzazione, iperacusia, perdita della sensibilita' e formicolio delle estremita', ipersensibilita' alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni e crisi epilettiche. I sintomi da astinenza possono manifestarsi anche diversi giorni dopo la fine del trattamento. Insonnia ed ansia di rimbalzo Quando s'interrompe il trattamento con Alprazolam EG, e' possibile che si manifesti una sindrome transitoria in cui i sintomi che hanno condotto al trattamento con benzodiazepine (e loro derivati) ricorrono in forma aggravata. La sindrome puo'essere accompagnata da cambiamenti di umore, ansia, insonnia ed agitazione. Poiche' il rischio di sintomi da astinenza o da rimbalzo e' maggiore dopo la sospensione brusca del trattamento, si consiglia di diminuire gradualmente la dose. Durata del trattamento La durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile a seconda dell'indicazione terapeutica, ma nel caso di ansia e tensione non deve superare le 8-12settimane, compreso il periodo di sospensione graduale della dose. L'estensione della terapia oltre questo periodo non deve avvenire senza rivalutazione della situazione clinica (il prolungamento della durata del trattamento e' possibile solo dopo aver rivalutato le condizioni del paziente). All'inizio del trattamento, e' importante informare il paziente del fatto che la durata del trattamento stesso sara' limitata e spiegargli chiaramente le modalita' di riduzione graduale del dosaggio. Per evitare il piu' possibile i disagi derivanti dalla ricomparsa dei sintomi sperimentati in precedenza, e' essenziale far presente al paziente la possibilita' che tali sintomi di rimbalzo si manifestino nel periodo successivo all'interruzione della terapia. Quando si utilizzano benzodiazepine con breve emivita, esiste la possibilita' che i sintomi da astinenza si verifichino nell'ambito dell'intervallo fra le somministrazioni, specialmente quando viene somministrata una dose elevata. Quando vengono usate benzodiazepine con una lunga emivita e' importante avvisare il paziente che e' sconsigliabile il cambiamento improvviso con una benzodiazepina con emivita breve, poiche' possono presentarsi sintomi da astinenza. Interruzione del trattamento Come con ognialtra benzodiazepina, il dosaggio di alprazolam deve essere ridotto gradualmente dal momento che l'interruzione brusca o troppo veloce puo'portare alla comparsa di sintomi da astinenza. I sintomi da astinenzapossono includere lieve disforia e insonnia o presentarsi come sindromi maggiori con crampi muscolari e addominali, vomito, sudorazione, tremori. Occasionalmente possono comparire episodi convulsivi da astinenza in seguito a rapida diminuzione o interruzione brusca della terapiacon alprazolam. Questi sintomi, specialmente i piu' gravi, sono generalmente piu' comuni in quei pazienti che sono stati trattati con dosi eccessive per prolungati periodi di tempo. Comunque, sintomi da astinenza sono stati segnalati anche a seguito di brusca interruzione della somministrazione di dosaggi terapeutici di benzodiazepine. Pertanto l'interruzione brusca deve essere evitata e deve essere prescritta una riduzione graduale del dosaggio. Durante la sospensione del farmaco in pazienti affetti da disturbo da attacchi di panico, a volte si possonoosservare sintomi legati alla ricomparsa degli attacchi di panico chesimulano quelli tipici da astinenza. Amnesia Come le altre benzodiazepine, l'alprazolam puo' indurre amnesia anterograda. Cio' accade parecchie ore dopo l'assunzione del farmaco. Reazioni psichiatriche e paradosse L'assunzione del farmaco deve essere interrotta, qualora si dovessero manifestare irrequietezza, agitazione, irritabilita', aggressivita', delirio, collera, incubi, insonnia grave, allucinazioni, psicosi, alterazioni del comportamento, sonnambulismo ed altri disturbi del comportamento. Le reazioni paradosse si verificano con maggior frequenza nei bambini e negli anziani. In questo caso l'uso del farmaco deve essere interrotto. Particolare cautela deve essere usata nella prescrizione di benzodiazepine in pazienti con disturbi di personalita'. Rischioda uso concomitante di oppioidi. L'uso concomitante di Alprazolam EG e oppioidi puo' causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di medicinali sedativi quali benzodiazepine o derivati come Alprazolam EG con oppioidi deve essere riservata a pazienti per i quali non sono possibiliopzioni terapeutiche alternative. Se si decide di prescrivere Alprazolam EG in concomitanza con oppioidi, si deve usare la dose efficace piu' bassa e la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile. I pazienti devono essere seguiti attentamente per segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tale riguardo, si raccomanda fortemente di informare i pazienti e chi si prende cura di loro (se del caso) di essere a conoscenza di questi sintomi. Gruppi specifici di pazienti. Pazienti pediatrici. L'alprazolam non deve essere somministrato in pazienti di eta' inferiore ai 18 anni, in quanto la sicurezzae I'efficacia del medicinale non sono state dimostrate in questa categoria di pazienti.

INTERAZIONI

ASSOCIAZIONI SCONSIGLIATE. Alcool: l'effetto sedativo di alprazolam e' potenziato dall'associazione con alcool o con altri depressivi del SNC. L'assunzione concomitante con alcol non e' raccomandata. Cio' influenza negativamente la capacita' di guidare e di usare macchinari. Antimicotici: alla luce delle interazioni farmacocinetiche, l'assunzione concomitante di potenti inibitori del CYP3A4 come ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo, voriconazolo e di altri agenti antifungini di tipo azolico (inibitori del citocromo P450 3A4) e' sconsigliata. DA TENERE IN CONSIDERAZIONE. Farmaci ad azione psicotropa: l'effetto depressivo centrale puo' aumentare nei casi di uso concomitante di antipsicotici (neurolettici), ipnotici, sedativi, ansiolitici, antidepressivi, narcotici analgesici, antiepilettici, anestetici ed antistaminici-H 1 sedativi. Nel caso di narcotici analgesici puo' verificarsi un aumento dell'effetto euforizzante del narcotico e un aumento della dipendenza psichica. Particolare attenzione, specialmente nei pazienti anziani, deve essere usata con i farmaci ad azione deprimente respiratoria come gli oppioidi (analgesici, sedativi della tosse, trattamenti sostitutivi). Oppioidi: L'uso concomitante di farmaci sedativi quali benzodiazepine o derivati come Alprazolam EG con oppioidi aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte, a causa dell'effetto depressivo additivo sul SNC. La dose e la durata del trattamento concomitante devono essere limitati. Nefazodone, fluvoxamina e cimetidina: in considerazione delle interazioni farmacocinetiche, in caso di assunzione di tali agenti (inibitori del citocromo P-450 3A4) in concomitanza con alprazolam, si consiglia cautela e possibilmente riduzione del dosaggio di alprazolam. AVVERTENZE D'USO. Poiche' l'alprazolam e' metabolizzato da enzimi epatici specifici (ed in particolare dal citocromoP-450 3A4), la sua attivita' e' potenziata da farmaci inibitori di tali enzimi. Alprazolam deve, pertanto, essere somministrato con cautelain pazienti che assumono tali farmaci. Si raccomanda particolare cautela soprattutto in caso di associazione concomitante con inibitori dell'HIV proteasi, fluoxetina, destropropossifene, contraccettivi orali, sertralina, diltiazem o antibiotici macrolidi, come eritromicina, claritromicina, telitromicina e troleandomicina (inibitori del citocromo P-4503A4). Digossina: durante somministrazione concomitante di digossina e di alprazolam ad un dosaggio di 1 mg/die, e' stato osservato un aumento dei livelli plasmatici di digossina, in particolar modo nei pazienti anziani. Pertanto, i pazienti che assumono contemporaneamente Alprazolam e digossina dovrebbero essere sottoposti ad attento monitoraggio per la possibilita' di comparsa di segni e sintomi tossici da digossina. Carbamazepina: alla luce delle interazioni farmacocinetiche, in pazienti che assumono carbamazepina e/o l'erba di san Giovanni (induttore del citocromo P-450 3A4) l'attivita' di alprazolam potrebbe risultare ridotta. Per quanto riguarda il metabolismo, nel corso della fase di eliminazione, le concentrazioni plasmatiche di alprazolam sono dipendenti da alcuni enzimi epatici (particolarmente dal citocromo P-450 3A4) e risultano ridotte in presenza di farmaci stimolanti l'attivita' di tali enzimi. Miorilassanti: se l'alprazolam viene somministrato in corso di terapia a base di miorilassanti, e' prevedibile un aumento degli effetti miorilassanti, in special modo all'inizio del trattamento con alprazolam. Imipramina e desipramina: e' stato riferito che la concomitante somministrazione di alprazolam (a dosi fino a 4 mg/die) con imipramina e desipramina ha provocato un aumento rispettivamente del 31% e del 20% dei livelli plasmatici in stato stabile di queste sostanze. Non e' noto se tali variazioni nelle concentrazioni plasmatiche sono clinicamente rilevanti. Warfarin: non e' stato possibile determinarese c'era un effetto sulla cinetica della protrombina e sui livelli plasmatici di warfarin. Erba di san Giovanni (Hypericum perforatum): l'uso a lungo termine dell'erba di san Giovanni puo' diminuire l'efficacia clinica di alprazolam. Quando la terapia con l'erba di san Giovanni viene interrotta improvvisamente, possono manifestarsi sintomi da sovradosaggio di alprazolam. Clozapina: vi e' un aumento del rischio di arresto respiratorio e/o cardiaco. Non sono state rilevate interazioni con propranololo, fenitoina e disulfiram. Sostanze che possono indurre il CYP3A4 (es. rifampicina, fenitoina), possono ridurre l'effetto di alprazolam. Possono verificarsi interazioni farmacocinetiche quando alprazolam viene somministrato insieme a farmaci che inibiscono l'enzima epatico CYP3A4, come l'aumento dei livelli plasmatici di alprazolam.

EFFETTI INDESIDERATI

Sonnolenza, sedazione, cambiamento di umore attenzione ridotta, confusione, affaticamento, mal di testa, stordimento, vertigini, debolezza muscolare, atassia, visione doppia o offuscata, insonnia, nervosismo/ansia, tremore, cambiamento di peso. Questi fenomeni si presentano principalmente all'inizio della terapia e solitamente scompaiono con la somministrazione ripetuta. Come con altre benzodiazepine si possono manifestare in rari casi reazioni paradosse, quali: eccitazione, agitazione, difficolta' di concentrazione, confusione, allucinazioni ed altre alterazioni del comportamento. Inoltre si possono osservare: ottundimento delle emozioni, riduzione della vigilanza, reazioni a carico della cute. I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati e riportatidurante il trattamento con alprazolam con le seguenti frequenze: molto comune: (>=1/10); comune: (>=1/100, <1/10); non comune: (>=1/1.000, <1/100); raro: (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro: (< 1/10.000); frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie endocrine. Non comune: iperprolattinemia. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: discrasie. Patologiecardiache. Non nota: ipotensione, tachicardia. Patologie dell'occhio.Comune: visione offuscata; non comune: visione doppia. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, stipsi; non comune: vomito, diarrea; raro: secchezza della bocca; non nota: aumento della salivazione, disfagia. Patologie epatobiliari. Non comune: alterazione della funzione epatica, ittero; non nota: epatite. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: riduzione dell'appetito; non nota: aumento del peso, anoressia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: debolezza muscoloscheletrica. Patologie del sistemanervoso. Molto comune: sedazione, sonnolenza; comune: atassia, disturbi della coordinazione della memoria, difficolta' della concentrazione, stordimento, cattiva articolazione della parola, capogiri, mal di testa, sensazione di stordimento; non comune: amnesia, distonia, tremore; non nota: affaticamento, emozioni intorpidite, riduzione della vigilanza, manifestazioni autonomiche. Disturbi psichiatrici. Comune: disturbi della concentrazione, confusione, depressione, dipendenza; non comune: problemi psichiatrici, reazioni paradosse, allucinazioni, collera, comportamento aggressivo, comportamento ostile, ansia, agitazione, alterazioni della libido, insonnia, pensieri anomali, nervosismo, stimolazione. Patologie renali e urinarie. Non comune: incontinenza urinaria, ritenzione urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disturbi mestruali, disfunzione sessuale. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: congestione nasale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: reazioni cutanee, dermatite; non nota: angioedema. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, irritabilita'; non nota: edema periferico. Esami diagnostici. Non comune:cambiamento del peso, aumento della pressione intraoculare. Amnesia. Amnesia anterograda puo' verificarsi anche ai dosaggi terapeutici; il rischio aumenta ai dosaggi piu' alti. Gli effetti amnesici possono essere associati con alterazioni del comportamento. Depressione. Uno stato depressivo preesistente puo' essere smascherato, in individui suscettibili, durante l'uso di benzodiazepine. Reazioni psichiatriche e paradosse. Le benzodiazepine o i composti benzodiazepino-simili possono causare reazioni come: irrequietezza, agitazione, irritabilita', aggressivita', deliri, collera, incubi, allucinazioni, psicosi, comportamentiinappropriati ed altri disturbi del comportamento. Tali reazioni paradosse sono piu' frequenti nei bambini e negli anziani. I pazienti che hanno disturbo borderline di personalita', o una storia di comportamento violento o aggressivo, o pazienti che fanno abuso di alcool o di sostanze stupefacenti, possono essere a rischio di tali eventi. Dipendenza. L'uso di benzodiazepine (anche alle dosi terapeutiche) puo' indurre lo sviluppo di dipendenza fisica; la sospensione della terapia puo' provocare fenomeni di rebound o di astinenza. E' anche possibile che si verifichino casi di dipendenza psichica. Sono stati segnalati casi di abuso. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Una grande quantita' di dati basati su studi in coorte indicano che l'esposizione alle benzodiazepine durante il primo trimestre non e' associata ad un aumento del rischio di malformazioni maggiori. Tuttavia, alcuni primi studi epidemiologici caso-controllo hanno evidenziato un aumentato rischio di schisi orale. I dati hanno indicato che il rischio di avere un bambino con una schisi orale, dopo un'esposizione materna alle benzodiazepine e' inferiore a 2/1000 a fronte di un tasso atteso per tali difetti di circa 1/1000 nella popolazione generale. Il trattamento con benzodiazepine a dosi elevate, durante il secondo e/o il terzo trimestre di gravidanza, ha rivelato una diminuzione di movimentiattivi fetali e una variabilita' del ritmo cardiaco fetale. Quando iltrattamento deve essere somministrato per ragioni mediche durante l'ultima parte della gravidanza, anche a basse dosi, si possono osservarei sintomi della sindrome "floppy infant" quali ipotonia assiale e problemi di suzione che portano ad un ridotto aumento di peso. Questi segni sono reversibili, ma possono durare da 1 a 3 settimane, secondo l'emivita del prodotto. Dosi elevate possono causare effetti nel neonato quali depressione respiratoria o apnea e ipotermia. Inoltre, sintomi da astinenza neonatale come ipereccitabilita', agitazione e tremore si possono osservare alcuni giorni dopo la nascita, anche se non si osserva la sindrome "floppy infant". La comparsa di sintomi di astinenza dopo la nascita dipende dal tempo di dimezzamento del prodotto. Tenendo conto di questi dati, l'uso di alprazolam puo' essere considerato durante la gravidanza, se le indicazioni terapeutiche e la posologia sono rigorosamente rispettate. Se il trattamento con alprazolam e' necessario durante l'ultima parte della gravidanza, devono essere evitate dosielevate, e i sintomi di astinenza e/o della sindrome "floppy infant" devono essere monitorati nel neonato. A causa di potenziali rischi di malformazioni congenite, gia' osservate con altre benzodiazepine, non somministrare Alprazolam EG nel primo trimestre di gravidanza. Se il prodotto viene prescritto ad una donna in eta' fertile, la paziente deve essere avvertita di contattare il suo medico per interrompere l'assunzione del prodotto nel caso intenda pianificare una gravidanza o sospetti di essere incinta. L'Alprazolam viene escreto nel latte materno. Pertanto non deve essere somministrato alle madri che allattano al seno.

Codice: 033974041
Codice EAN:

Codice ATC: N05BA12
  • Sistema nervoso
  • Psicolettici
  • Ansiolitici
  • Derivati benzodiazepinici
  • Alprazolam
Temperatura di conservazione: al riparo dalla luce
Forma farmaceutica: GOCCE ORALI SOLUZIONE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FLACONCINO CONTAGOCCE

GOCCE ORALI SOLUZIONE

36 MESI

FLACONCINO CONTAGOCCE