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AMIKACINA TEVA IM EV 1F 1G 4ML Produttore: TEVA ITALIA SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

AMIKACINA TEVA SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antibatterici aminoglicosidi.

PRINCIPI ATTIVI

Amikacina Teva 0,5 g/2 ml. Una fiala contiene il principio attivo: amikacina solfato 667,5 mg (pari ad amikacina base 500 mg). Amikacina Teva 1 g/4 ml. Una fiala contiene il principio attivo: amikacina solfato1,335 g (pari ad amikacina base 1 g). Eccipienti con effetti noti: sodio citrato e sodio metabisolfito. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Sodio citrato, sodio metabisolfito, acido solforico, acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Si devono tenere in considerazione le linee guida ufficiali relative all'uso appropriato dei farmaci antibatterici. Trattamento a breve termine di infezioni gravi sostenute da germi Gram-negativi sensibili all'antibiotico compresi ceppi di pseudomonas e stafilococchi resistenti ad altri antibiotici. In particolare l'amikacina risulta indicata nelle seguenti forme: batteriemie e setticemie (inclusa la sepsi neonatale); infezioni complicate e ricorrenti delle vie genito-urinarie; infezioni dell'apparato respiratorio, dell'apparato osteo-articolare, del sistema nervoso centrale (compresa la meningite) e del tessuto cutaneo esottocutaneo; infezioni endo-addominali (compresa la peritonite); ustioni ed infezioni post-operatorie.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo, agli altri aminoglicosidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

POSOLOGIA

Posologia. Adulti e adolescenti al di sopra dei 12 anni: la dose intramuscolare o endovenosa raccomandata per gli adulti e gli adolescenti con funzione renale normale (clearance della creatinina >= 50 ml/min.)e' di 15 mg/kg/die e puo' essere somministrata come monodose giornaliera o suddivisa in 2 dosi equivalenti, ossia una dose da 7,5 mg/kg ogni 12 ore. La dose massima giornaliera non deve superare 1,5 g. Nell'endocardite e nei pazienti neutropenici febbrili, la posologia deve prevedere due dosi al giorno in quanto non sono disponibili dati sufficienti ad avvalorare la monodose giornaliera. Infezioni del tratto urinario non complicate (escluse le infezioni da Pseudomonas): 7,5 mg/kg/die in un'unica somministrazione giornaliera. Infezioni ad alto rischio e/o sostenute da Pseudomonas: la dose iniziale nell'adulto puo' essere aumentata a 500 mg ogni 8 ore, ma non si deve mai superare la dose massima giornaliera di 1,5 g/die ne' protrarre la terapia per piu' di 10 giorni. Non superare la dose cumulativa totale di 15 g (1,5 g/die somministrati per un massimo di 10 giorni). Bambini di eta' compresa tra 4 settimane e 12 anni: la dose intramuscolare o endovenosa (infusione endovenosa lenta) raccomandata nei bambini con funzione renale normale e' di 15 - 20 mg/kg/die e puo' essere somministrata mediante una dose da 15 - 20 mg/kg una volta al giorno o una dose da 7,5 mg/kg ogni 12 ore. Nell'endocardite e nei pazienti neutropenici febbrili, la posologiadeve prevedere due dosi al giorno in quanto non sono disponibili datisufficienti ad avvalorare la monodose giornaliera. Neonati: si raccomanda una dose iniziale di carico di 10 mg/kg seguita da 7,5 mg/kg ogni12 ore (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Prematuri: la dose raccomandata e' di 7,5 mg/kg ogni 12 ore (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Durata di trattamento: la durata del trattamento e' di 3 - 7 giorni per la somministrazione endovenosa, e 7 - 10 giorni per la somministrazione intramuscolare. Se il quadro clinico non si modifica entro 3 - 5 giorni, prendere in considerazione una terapia alternativa in base ai risultati delle indagini microbiologiche. Alle dosi raccomandate, le infezioni menogravi causate da organismi sensibili rispondono alla terapia entro 24- 48 ore. Compromissione renale: nei pazienti affetti da disfunzione renale, si raccomanda di ridurre la dose giornaliera e/o aumentare gliintervalli tra una somministrazione e l'altra, onde evitare un accumulo del medicinale. Un metodo consigliato per stabilire le dosi da somministrare a pazienti con una diminuita funzione renale, sospetta o accertata, e' quello di moltiplicare per 9 le concentrazioni sieriche di creatinina: il risultato ottenuto rappresenta l'intervallo, espresso in ore, tra una dose e l'altra. Ad esempio, se il tasso sierico della creatinina e' di 2 mg, la dose raccomandata deve essere somministrata con intervalli di 18 ore. Poiche' le funzioni renali possono alterarsi notevolmente nel corso della terapia, il tasso sierico della creatinina deve essere controllato frequentemente e, se necessario, le somministrazioni devono essere modificate. Posologia normale 7,5 mg/kg a intervalli prolungati. Posologia ridotta a intervalli fissi: dose iniziale:7,5 mg/kg; dose di mantenimento (ogni 12 ore). CC del paziente (ml/min) x 7,5/ CC normale (ml/min). Modo di somministrazione: la somministrazione intramuscolare e' preferibile ma in caso di necessita' puo' essere utilizzata, con identico schema posologico, la somministrazione endovenosa (per infusione venosa). Qualora sia ritenuta utile o necessaria la somministrazione endovenosa, questa deve essere eseguita diluendo la quantita' di farmaco calcolata in modo da far durare la somministrazione almeno un'ora o anche piu'. Per le istruzioni sulla diluizionedel medicinale prima della somministrazione vedere paragrafo 6.6. Raccomandazioni specifiche per la somministrazione endovenosa: nei pazienti pediatrici, la quantita' di diluenti utilizzata dipende dalla quantita' di amikacina tollerata dal paziente. La soluzione deve essere infusa nell'arco di un periodo di 30 - 60 minuti. Nei bambini l'infusionedeve durare 1 - 2 ore.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Il paziente deve consultare il proprio medico per essere istruito sulla piu' corretta modalita' di somministrazione del farmaco. Si deve prestare cautela nei pazienti con preesistente disfunzione renale o preesistenti danni uditivi o vestibolari. I pazienti in trattamento con aminoglicosidi per via parenterale devono essere sotto stretto controlloclinico a causa della potenziale ototossicita' e nefrotossicita' associate con il loro utilizzo. La sicurezza per un trattamento superiore a 14 giorni non e' stabilita. Neuro/Ototossicita': neurotossicita', manifestata come ototossicita' di tipo vestibolare e/o uditivo bilaterale, puo' verificarsi in pazienti in trattamento con aminoglicosidi. Il rischio di ototossicita' indotta dagli aminoglicosidi e' maggiore nei pazienti con disfunzione renale, o in quelli il cui periodo di trattamento viene prolungato oltre 5 - 7 giorni, anche se in buona salute. E'necessario praticare un audiogramma prima di iniziare la terapia, audiogramma che deve essere ripetuto nel corso del trattamento. In generela sordita' inizia nei confronti delle onde acustiche ad alta frequenza e puo' essere determinata solo mediante test audiometrici. Possono comparire anche vertigini che possono essere indice di danno vestibolare. Altre manifestazioni di neurotossicita' possono includere intorpidimento, formicolio della pelle, spasmo muscolare e convulsioni. I pazienti che sviluppano danno cocleare o vestibolare possono non avere sintomi durante la terapia che li avvisino dello sviluppo di un danno all'VIII paio di nervi cranici, e una sordita' bilaterale irreversibile parziale o totale o vertigine inabilitante possono manifestarsi anche dopo la sospensione del farmaco. L'ototossicita' indotta dagli aminoglicosidi e' generalmente irreversibile. Sussiste un aumento del rischio di ototossicita' nei pazienti con mutazioni del DNA mitocondriale (in particolare a livello del nucleotide 1555 con la sostituzione di A conG nel gene 12S rRNA), anche se i livelli sierici di aminoglicosidi rientrano nel range raccomandato durante il trattamento. In questi pazienti devono essere prese in considerazione opzioni terapeutiche alternative. Nei pazienti con anamnesi familiare di mutazioni rilevanti o sordita' indotta da aminoglicosidi devono essere presi in considerazione trattamenti alternativi o test genetici prima della somministrazione. La somministrazione del farmaco deve essere sospesa se insorgono tinnito auricolare o diminuzione dell'udito, oppure se gli audiogrammi successivi registrano una diminuzione della percezione ad alta frequenza. Dato che la potenziale ototossicita' dell'amikacina nei bambini non e'nota, questo antibiotico deve essere usato in eta' pediatrica soltanto in caso di non sensibilita' agli altri aminoglicosidi e qualora fosse possibile un attento monitoraggio circa l'insorgenza della tossicita' uditiva. Nei pazienti piu' anziani ed in quelli a cui vengono somministrate dosi superiori ai 15 g di amikacina dovrebbe essere attentamente controllata l'insorgenza di eventuali effetti ototossici. Tossicita' renale: gli aminoglicosidi sono potenzialmente nefrotossici. La tossicita' renale e' indipendente dal picco di concentrazione plasmatica (C max). Il rischio di nefrotossicita' e' maggiore nei pazienti con funzionalita' renale compromessa e in quelli che ricevono dosi elevate o la cui terapia viene prolungata. Considerate le elevate concentrazionidi Amikacina Teva nel sistema escretorio urinario, i pazienti debbonoessere opportunamente idratati per prevenire irritazione chimica dei tubuli renali. La funzionalita' renale deve essere valutata con i comuni metodi prima di iniziare la terapia e controllata giornalmente durante il trattamento. All'apparire dei segni di disfunzione renale, comecilindri, leucociti ed emazie nel sedimento, albuminuria, riduzione della clearance della creatinina, riduzione del peso specifico dell'urina, aumento dell'azoto ureico, della creatinina sierica o oliguria o in presenza di calcoli e' necessaria una riduzione del dosaggio e un aumento dell'idratazione. Se l'azotemia aumenta o se si verifica oliguria progressiva, il trattamento deve essere sospeso. I pazienti anziani possono avere una riduzione della funzione renale che puo' non essere visibile mediante i comuni test di laboratorio come l'azotemia o la creatininemia. La determinazione della clearance della creatinina puo' essere piu' utile. Il monitoraggio della funzione renale nei pazienti anziani e' particolarmente importante. Specialmente nei pazienti con nota o sospetta compromissione della funzione renale all'inizio del trattamento ed anche nei pazienti con funzionalita' inizialmente normale, ma nei quali questa si e' alterata nel corso del trattamento, si deve controllare attentamente la funzionalita' renale e quella dell'VIII paio di nervi cranici. Quando possibile, devono essere monitorate le concentrazioni sieriche di amikacina al fine di assicurare livelli adeguati ed evitare livelli potenzialmente tossici. L'urina deve essere esaminata per l'eventuale riduzione del peso specifico, l'aumento dell'escrezione proteica, e per la presenza di cellule o di cilindri. Devono essere misurate periodicamente azotemia, creatinina sierica o la clearance della creatinina. Se possibile, si devono effettuare una serie di audiogrammi, in pazienti abbastanza anziani da dover essere esaminati,in particolare in pazienti ad alto rischio. L'evidenza di ototossicita' (capogiro, vertigine, tinnito, rumori nell'orecchio e perdita dell'udito) o di nefrotossicita' impone la sospensione della terapia o un aggiustamento del dosaggio. Occorre evitare la contemporanea e/o sequenziale somministrazione sistemica, orale o topica, di altri farmaci neurotossici o nefrotossici onde evitare un effetto di somma. L'eta' avanzata e la disidratazione sono altri fattori che possono aumentare il rischio di tossicita'. L'inattivazione dell'aminoglicoside e' clinicamente significativa solo in pazienti con grave compromissione della funzionalita' renale. L'inattivazione puo' continuare nei campioni di liquidi biologici prelevati per l'analisi determinando risultati di analisi degli aminoglicosidi non accurati. Tali campioni devono essere adeguatamente manipolati (prontamente analizzati, congelati o trattati con beta- lattamasi). Tossicita' neuromuscolare: blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria sono stati segnalati a seguito di iniezione parenterale, instillazione topica (come in irrigazioni ortopediche o addominali o per il trattamento locale dell'empiema) e a seguito di somministrazione orale di aminoglicosidi. Si deve tener presente la possibilita' di paralisi respiratoria quando gli aminoglicosidi sono somministrati per qualsiasi via, specialmente in quei pazienti a cui si somministrano anestetici, bloccanti neuromuscolari (vedere paragrafo 4.5).

INTERAZIONI

Vi e' il rischio di paralisi respiratoria in pazienti che ricevono amikacina unitamente ad anestetici, bloccanti neuromuscolari, come tubocurarina, succinilcolina, decametonio, atracurio, rocuronio, vecuronio o in pazienti che ricevono trasfusioni massive di sangue contenente citrato come anticoagulante. Deve essere evitato l'uso sia sistemico chetopico, concomitante o sequenziale, di agenti ototossici, neurotossici o nefrotossici, in particolare bacitracina, cisplatino, amfotericinaB, ciclosporine, tacrolimus, kanamicina, gentamicina, tobramicina, neomicina, streptomicina, cefaloridina, paromomicina, viomicina, polimixina B, colistina, vancomicina o altri aminoglicosidi, a causa del potenziale effetto di additivo. Un aumento della nefrotossicita' e' stata riportata a seguito della somministrazione parenterale contemporanea di antibiotici aminoglicosidici e cefalosporine. L'uso concomitante di cefalosporine puo' falsare la determinazione dei livelli sierici di creatinina, aumentandola. La somministrazione di Amikacina Teva e di diuretici potenti, per esempio acido etacrinico, furosemide, sodio meralluride, sodio mercaptomerin e mannitolo (in particolare se il diureticoe' somministrato per via endovenosa) puo' causare sordita' irreversibile. Occorre evitare l'uso concomitante di questi farmaci poiche' questi diuretici gia' di per se' possono causare ototossicita'. Inoltre, idiuretici, se somministrati per via endovenosa, possono aumentare la tossicita' degli aminoglicosidi, alterandone la concentrazione nel siero e nei tessuti. A volte Amikacina Teva puo' essere indicato come terapia concomitante ad altri agenti antibatterici in infezioni miste o superinfezioni; in tali casi Amikacina Teva non deve essere mescolato insieme ad altri agenti antibatterici nelle stesse siringhe o negli stessi flaconi per perfusioni. Puo' verificarsi una riduzione dei livellisierici dell'aminoglicoside, anche quando questo ed un farmaco penicillino-simile sono somministrati in vivo per vie diverse. Vi e' un aumento del rischio di ipocalcemia quando gli aminoglicosidi sono somministrati con bifosfonati. Vi e' un aumento del rischio di nefrotossicita'e probabilmente di ototossicita' quando gli aminoglicosidi sono somministrati con composti contenenti platino. Il componente reattivo sodiometabisolfito, contenuto nella formulazione di amikacina solfato, puo' distruggere la tiamina (vitamina B1) quando somministrata contemporaneamente. L'indometacina potrebbe aumentare la concentrazione plasmatica dell'amikacina nei neonati.

EFFETTI INDESIDERATI

Tutti gli aminoglicosidi sono potenzialmente ototossici, nefrotossicie possono indurre blocco neuromuscolare. Questa tossicita' si manifesta piu' frequentemente in pazienti con compromissione renale, in quelli trattati con altri farmaci ototossici e nefrotossici e in quelli trattati per periodi di tempo piu' lunghi o con dosi piu' elevate di quelli raccomandati (vedere paragrafo 4.4). L'elenco e' presentato secondola classificazione per sistemi e organi, termine preferenziale e frequenza MedDRA, usando le seguenti categorie di frequenza: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (lafrequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni ed infestazioni. Non comune: superinfezioni o colonizzazionecon batteri resistenti o lieviti ^a. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: anemia, eosinofilia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: risposte anafilattiche (reazioni anafilattiche, shock anafilattico e reazioni anafilattoidi), ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: ipomagnesiemia. Patologie del sistema nervoso. Non nota: paralisi ^a; raro: tremore ^a, parestesia ^a, cefalea, disturbo dell'equilibrio ^a. Patologie dell'occhio. Raro: cecita' ^b, infarto della retina ^b. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: tinnito ^a, ipoacusia ^a; non nota: sordita' ^a, sordita' neurosensoriale ^a. Patologie vascolari. Raro: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: apnea, broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Non comune: nausea, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea; raro: prurito, orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa. Raro: artralgia, contrazione muscolare ^a. Patologie renali e urinarie. Non nota: insufficienza renale acuta, nefropatia tossica, cellule nelle urine ^a; raro: oliguria ^a, ipercreatininemia ^a, albuminuria ^a, azotemia ^a, globuli rossi nelle urine ^a,globuli bianchi nelle urine positivi ^a. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Raro: piressia. ^a Vedere paragrafo 4.4. ^b Amikacina Teva non e' formulata per l'uso intravitreale. Sono stati segnalati cecita' e infarto della retina in seguito a somministrazione intravitreale (iniezione nell'occhio) di amikacina.Le alterazioni della funzionalita' renale sono generalmente reversibili quando il farmaco viene sospeso. Gli effetti tossici a livello dell'VIII paio di nervi cranici possono portare a perdita dell'udito, perdita dell'equilibrio o entrambi. L'amikacina colpisce primariamente le funzioni uditive. Il danno cocleare include sordita' ad alta frequenzae di solito si manifesta prima che la perdita clinica dell'udito possa essere determinata mediante test audiometrici (vedere paragrafo 4.4). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitarie' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramiteil sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: l'amikacina deve essere somministrata nelle donne in stato di gravidanza e nei neonati soltanto in presenza di chiara necessita' e sotto supervisione medica (vedere paragrafo 4.4). Sono disponibilidati limitati sull'uso degli aminoglicosidi in gravidanza. Gli aminoglicosidi possono causare danni fetali. Gli aminoglicosidi attraversanola placenta e vi sono state segnalazioni di sordita' congenita bilaterale, irreversibile, totale in bambini le cui madri avevano assunto streptomicina durante la gravidanza. Sebbene non siano stati segnalati effetti avversi sul feto o sui neonati in donne in gravidanza trattate con altri aminoglicosidi, esiste un potenziale rischio di danni. In caso di assunzione di amikacina durante la gravidanza o se la paziente inizia una gravidanza durante la terapia con questo farmaco, la paziente deve essere informata del potenziale rischio per il feto. Allattamento: non e' noto se l'amikacina sia escreta nel latte materno. Occorre decidere se interrompere l'allattamento con latte materno o la terapia. Fertilita': negli studi sulla tossicita' riproduttiva nei topi e neiratti, non sono stati registrati effetti sulla fertilita', ne' sulla tossicita' fetale.

Codice: 033586025
Codice EAN:

Codice ATC: J01GB06
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antibatterici per uso sistemico
  • Antibatterici aminoglicosidici
  • Altri aminoglicosidi
  • Amikacina
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FIALA

SOLUZIONE INIETTABILE

24 MESI

FIALA