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AMIODARONE HA 5FL 50ML 20MG/ML Produttore: HAMELN PHARMA GMBH

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

AMIODARONE HAMELN 20 MG/ML SOLUZIONE PER INFUSIONE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Terapia cardiaca, antiaritmici, classe III.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni ml di soluzione contiene 20 mg di amiodarone cloridrato, equivalenti a 18,9 mg di amiodarone. Ogni flaconcino da 50 ml contiene 1.000 mg di amiodarone cloridrato, equivalenti a 946,54 mg di amiodarone. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Glucosio monoidrato, acido cloridrico (per l'aggiustamento del pH), polisorbato 80 (E433), acqua per preparati iniettabili.

INDICAZIONI

Amiodarone cloridrato e' indicato negli adulti per il trattamento delle aritmie cardiache gravi, nei casi in cui altre terapie siano inefficaci o controindicate: aritmie atriali, tra cui la fibrillazione o il flutter atriale in forma parossistica; aritmie nodali AV e tachicardiada rientro AV, ad esempio come manifestazione della sindrome di Wolff-Parkinson-White; aritmie ventricolari potenzialmente fatali, tra cui tachicardia ventricolare persistente o non persistente, o episodi di fibrillazione ventricolare. Amiodarone hameln puo' essere utilizzato nei casi in cui e' richiesta una risposta rapida o in cui la somministrazione per via orale non e' possibile. Amiodarone cloridrato puo' essere usato prima della cardioversione a corrente continua.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; insufficienza respiratoria grave, collasso circolatorio o ipotensione arteriosa grave; evidenza o anamnesi didisfunzione tiroidea (vedere paragrafi 4.2 e 4.4); bradicardia sinusale, blocco senoatriale e sindrome del nodo del seno in pazienti non portatori di pacemaker. Nei pazienti affetti da gravi disturbi di conduzione (blocco AV di grado elevato, blocco bifascicolare o trifascicolare) o da malattia del nodo del seno, amiodarone deve essere usato solo presso unita' specializzate, unitamente a un pacemaker; uso concomitante di medicinali in grado di indurre aritmia da torsione di punta (vedere paragrafo 4.5); allergia allo iodio (un flaconcino contiene circa 372 mg di iodio); gravidanza e allattamento. L'uso e' consentito solo in casi speciali di pericolo di vita, come indicato ai paragrafi 4.1, 4.4 e 4.6; rianimazione cardiopolmonare nella fibrillazione ventricolare/tachicardia ventricolare senza polso resistente alla defibrillazione, poiche' Amiodarone hameln non e' destinato all'iniezione e.v. diretta (in bolo).

POSOLOGIA

Il trattamento deve essere iniziato e monitorato normalmente solo in ambito ospedaliero o sotto la supervisione di uno specialista, presso una struttura in cui siano disponibili presidi per il monitoraggio cardiaco, la defibrillazione e il pacing cardiaco. La somministrazione diAmiodarone hameln deve essere affidata a operatori sanitari esperti nel trattamento delle aritmie cardiache gravi e a piena conoscenza dei rischi e dei benefici dell'uso di amiodarone per via endovenosa. Ove appropriato, eseguire test di funzionalita' tiroidea prima della terapia in tutti i pazienti. Durante la terapia e' necessario proteggere la cute dalla luce solare poiche' i pazienti che ricevono amiodarone possono diventare ipersensibili alla luce del sole, e tale ipersensibilita' puo' persistere dopo vari mesi dall'interruzione della terapia. Posologia. Adulti. Infusione di carico: somministrare 5 mg per kg di peso corporeo nell'arco di 20 minuti-2 ore (vedere elenco seguente) e ripetere 2-3 volte ogni 24 ore fino a un massimo di 1.200 mg (circa 15 mg/kg di peso corporeo) ogniIl trattamento deve essere iniziato e monitorato normalmente solo in ambito ospedaliero o sotto la supervisione di uno specialista, presso una struttura in cui siano disponibili presidi per il monitoraggio cardiaco, la defibrillazione e il pacing cardiaco.La somministrazione di Amiodarone hameln deve essere affidata a operatori sanitari esperti nel trattamento delle aritmie cardiache gravi e a piena conoscenza dei rischi e dei benefici dell'uso di amiodarone per via endovenosa. Ove appropriato, eseguire test di funzionalita' tiroidea prima della terapia in tutti i pazienti. Durante la terapia e' necessario proteggere la cute dalla luce solare poiche' i pazienti che ricevono amiodarone possono diventare ipersensibili alla luce del sole,e tale ipersensibilita' puo' persistere dopo vari mesi dall'interruzione della terapia. Posologia. Adulti. Infusione di carico: somministrare 5 mg per kg di peso corporeo nell'arco di 20 minuti-2 ore (vedere elenco seguente) e ripetere 2-3 volte ogni 24 ore fino a un massimo di 1.200 mg (circa 15 mg/kg di peso corporeo) ogni 24 ore, aggiustando lavelocita' di infusione sulla base della risposta clinica (vedere paragrafo 4.4). Dosi iniziali di caricoraccomandate di amiodarone cloridrato di 5 mg per kg di peso corporeo e velocita' di infusione corrispondenti. Peso del paziente: 50 kg. Dose di amiodarone cloridrato: 250 mg;volume di 20 mg/ml soluzione per infusione: 12,50 ml; velocita' di infusione nell'arco di 20 minuti: 0,625 ml/minuto; velocita' di infusione nell'arco di 2 ore: 6,25 ml/ora. Peso del paziente: 55 kg. Dose di amiodarone cloridrato: 275 mg; volume di 20 mg/ml soluzione per infusione: 13,75 ml; velocita' di infusione nell'arco di 20 minuti: 0,688 ml/minuto; velocita' di infusione nell'arco di 2 ore: 6,875 ml/ora. Peso del paziente: 60 kg. Dose di amiodarone cloridrato: 300 mg; volume di 20 mg/ml soluzione per infusione: 15,00 ml; velocita' di infusione nell'arco di 20 minuti: 0,750 ml/minuto; velocita' di infusione nell'arcodi 2 ore: 7,5 ml/ora. Peso del paziente: 65 kg. Dose di amiodarone cloridrato: 325 mg; volume di 20 mg/ml soluzione per infusione: 16,25 ml; velocita' di infusione nell'arco di 20 minuti: 0,813 ml/minuto; velocita' di infusione nell'arco di 2 ore: 8,125 ml/ora. Peso del paziente: 70 kg. Dose di amiodarone cloridrato: 350 mg; volume di 20 mg/ml soluzione per infusione: 17,50 ml; velocita' di infusione nell'arco di 20minuti: 0,875 ml/minuto; velocita' di infusione nell'arco di 2 ore: 8,75 ml/ora. Peso del paziente: 75 kg. Dose di amiodarone cloridrato: 375 mg; volume di 20 mg/ml soluzione per infusione: 18,75 ml; velocita'di infusione nell'arco di 20 minuti: 0,938 ml/minuto; velocita' di infusione nell'arco di 2 ore: 9,375 ml/ora. Peso del paziente: 80 kg. Dose di amiodarone cloridrato: 400 mg; Volume di 20 mg/ml soluzione per infusione: 20 ml; velocita' di infusione nell'arco di 20 minuti: 1 ml/minuto; velocita' di infusione nell'arco di 2 ore: 10 ml/ora. Peso delpaziente: 85 kg. Dose di amiodarone cloridrato: 425 mg; volume di 20 mg/ml soluzione per infusione: 21,25 ml; velocita' di infusione nell'arco di 20 minuti: 1,063 ml/minuto; velocita' di infusione nell'arco di2 ore: 10,625 ml/ora. Peso del paziente: 90 kg. Dose di amiodarone cloridrato: 450 mg; volume di 20 mg/ml soluzione per infusione: 22,5 ml;velocita' di infusione nell'arco di 20 minuti: 1,125 ml/minuto; velocita' di infusione nell'arco di 2 ore: 11,25 ml/ora. Peso del paziente:95 kg. Dose di amiodarone cloridrato: 475 mg; volume di 20 mg/ml soluzione per infusione: 23,75 ml; velocita' di infusione nell'arco di 20 minuti: 1,188 ml/minuto; velocita' di infusione nell'arco di 2 ore: 11,875 ml/ora. Peso del paziente: 100 kg. Dose di amiodarone cloridrato:500 mg; volume di 20 mg/ml soluzione per infusione: 25 ml; velocita' di infusione nell'arco di 20 minuti: 1,25 ml/minuto; velocita' di infusione nell'arco di 2 ore: 12,5 ml/ora. L'effetto si manifesta entro pochi minuti e si riduce in modo graduale. Pertanto, deve essere seguitoda un'infusione di mantenimento. Infusione di mantenimento: somministrare 10-20 mg per kg di peso corporeo ogni 24 ore (in media da 600 a 800 mg/24 ore fino a un massimo di 1.200 mg/24 ore) per alcuni giorni (vedere elenco di seguito). Dose di mantenimento raccomandata di amiodarone cloridrato. Dose di amiodarone cloridrato: 600 mg; volume di 20 mg/ml soluzione per infusione: 30 ml; velocita' di infusione nell'arco di 24 ore: 1,25 [= 0,02 ml/min] ml/ora. Dose di amiodarone cloridrato:800 mg; volume di 20 mg/ml soluzione per infusione: 40 ml; velocita' di infusione nell'arco di 24 ore: 1,67 [= 0,03 ml/min] ml/ora. Dose diamiodarone cloridrato: 1.200 mg; volume di 20 mg/ml soluzione per infusione: 60 ml; velocita' di infusione nell'arco di 24 ore: 2,50 [= 0,04 ml/min] ml/ora. Passaggio dalla terapia endovenosa alla terapia orale: normalmente Amiodarone hameln e' somministrato solo per iniziare laterapia, per un periodo di non oltre una settimana. Non appena si ottiene una risposta adeguata, iniziare la terapia orale in concomitanza,alla dose di carico consueta (ossia 200 mg tre volte al giorno). In seguito, amiodarone cloridrato deve essere cessato in modo graduale. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di amiodarone nei neonati, nei bambini e negli adolescenti non sono state stabilite. I datial momento disponibili sono riportati nei paragrafi 5.1 e 5.2. Pazienti anziani: come per tutti i pazienti, e' importante utilizzare la dose minima efficace. Sebbene non vi siano evidenze di requisiti posologici diversi per questo gruppo di pazienti, essi possono essere piu' suscettibili a bradicardia e a difetti di conduzione se ricevono una doseeccessivamente elevata.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C. Conservare i flaconcini nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

AVVERTENZE

Disfunzione primaria dell'innesto (PGD) post-trapianto cardiaco: negli studi retrospettivi l'uso di amiodarone nei pazienti prima del trapianto cardiaco e' stato associato a un aumento del rischio di PGD. La PGD e' una complicanza potenzialmente fatale del trapianto cardiaco, con disfunzione sinistra, destra o biventricolare che insorge entro le prime 24 ore post-trapianto e che non ha alcuna eziologia secondaria identificabile (vedere paragrafo 4.8). La PGD grave puo' essere irreversibile. Per i pazienti in lista di attesa per un trapianto cardiaco considerare l'uso di un farmaco antiaritmico alternativo quanto piu' precocemente possibile prima del trapianto. Amiodarone hameln contiene polisorbato 80 (vedere paragrafo 2): i polisorbati possono causare ipotensione e alterazioni della frequenza cardiaca (potenziale cardiotossicita'). Il rischio di ipotensione grave puo' essere ridotto al minimo rallentando l'infusione. Studi elettrofisiologici mostrano depressione cardiaca nei cani e inibizioni delle correnti hERG su azione dei polisorbati in vitro. Il potenziale per torsione di punta nell'uomo non e' noto. In rari casi i polisorbati possono provocare gravi reazioni allergiche, compresi sintomi come dispnea, tumefazione e capogiro (vedere paragrafo 4.8). Sono stati segnalati casi di epatotossicita' (brusco innalzamento degli enzimi epatici) correlati ai polisorbati dopo la somministrazione di amiodarone e.v.; pertanto, le dosi giornaliere cumulative di polisorbato 80 non devono superare 35 mg/kg (corrispondenti a 17,5 mg di amiodarone cloridrato/kg o 0,875 ml di soluzione per infusione/kg) negli adulti e nei bambini. Tuttavia, e' necessario considerareche lo stesso amiodarone puo' causare epatotossicita'. Somministrazione: Amiodarone cloridrato deve essere utilizzato solo presso unita' dicura specializzate sotto monitoraggio continuo (ECG e pressione arteriosa) e dove siano disponibili presidi per il pacing cardiaco e la defibrillazione. E' possibile la precipitazione del collasso circolatoriocon una somministrazione troppo rapida o con il sovradosaggio. Concentrazioni di amiodarone per via endovenosa superiori a 2 mg/ml, come Amiodarone hameln contenente 20 mg/ml, sono associate a irritazione venosa/flebite periferica. Amiodarone hameln deve essere somministrato attraverso una linea centrale. Monitoraggio: il monitoraggio della funzionalita' cardiaca (ECG) deve essere facilitato e devono essere eseguititest dei livelli sierici di potassio, test di funzionalita' epatica, tiroidea e polmonare e una radiografia del torace prima di iniziare iltrattamento. Gli enzimi epatici devono essere controllati a intervalli regolari nel corso del trattamento. Istituire un attento monitoraggio, sia durante sia dopo un'infusione, per i segni di stravaso (coerentemente con le linee guida locali) del dispositivo di accesso venoso centrale e dell'area circostante. Fototossicita' prolungata: a causa della possibilita' di reazione fototossica, l'esposizione alla luce solare deve essere evitata durante la terapia con amiodarone e dopo la sua interruzione; cio' vale anche per la luce UV e per i solarium/lettini solari. Se questo non puo' essere evitato le zone cutanee esposte, in particolare il volto, devono essere protette con preparati topici a elevato fattore di protezione solare. Anche dopo l'interruzione di Amiodarone hameln e' comunque necessario proteggersi dal sole per diversi mesi, per via dell'estesa distribuzione e della lunga emivita di amiodarone nell'organismo. Patologie cardiache: in pazienti con ipotensione,cardiomiopatia scompensata e insufficienza cardiaca grave, procedere con attenzione e facilitare il monitoraggio emodinamico (vedere anche paragrafo 4.3). Amiodarone ha un basso effetto proaritmico. Sono statisegnalati esordi di nuove aritmie o peggioramento di aritmie trattate, talvolta con esito fatale. E' importante, ma difficile, distinguere l'inefficacia del farmaco da un effetto proaritmico, associato o meno al peggioramento della condizione cardiaca. Generalmente gli effetti proartirmici si manifestano nel contesto dei fattori per il prolungamento del QT, come interazioni farmacologiche e/o disturbi elettrolitici (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Nonostante il prolungamento dell'intervallo QT, amiodarone evidenzia bassa attivita' torsadogenica. Un dosaggio eccessivo puo' portare a bradicardia grave e a disturbi di conduzione che si manifestano come ritmo idioventricolare, particolarmente nei pazienti anziani o durante la terapia con i glicosidi cardiaci. In tali circostanze, interrompere il trattamento con amiodarone cloridrato. Se necessario, e' possibile somministrare beta-adrenostimolanti o glucagone. Per via della lunga emivita di amiodarone, in presenza di bradicardia grave e sintomatica e' necessario considerare l'inserimento di un pacemaker. L'azione farmacologica di amiodarone induce alterazioni elettrocardiografiche: prolungamento del QT (correlato a ripolarizzazione prolungata) con possibile sviluppo di onde U e di onde T distorte;queste alterazioni non riflettono tossicita'. Un eccessivo prolungamento del QT puo' accrescere il rischio di aritmia da torsione di punta,dunque i pazienti con pregresso prolungamento del QT devono essere monitorati con attenzione. Bradicardia e blocco cardiaco gravi: casi potenzialmente fatali di bradicardia e blocco cardiaco sono stati osservati con l'uso concomitante di regimi contenenti sofosbuvir e amiodarone. In generale la bradicardia e' insorta nel giro di ore o di giorni, ma sono stati osservati casi tardivi fino a 2 settimane dopo l'inizio del trattamento per il virus dell'epatite C (HCV). L'uso di amiodarone nei pazienti trattati con un regime contenente sofosbuvir deve avvenire solo se altri trattamenti antiaritmici non vengono tollerati o sono controindicati. Se l'uso concomitante di amiodarone e' considerato necessario si raccomanda di sottoporre i pazienti a monitoraggio cardiacocon ricovero ospedaliero, per le prime 48 ore dopo la co-somministrazione, seguito dal monitoraggio ambulatoriale o automonitoraggio della frequenza cardiaca ogni giorno almeno per le prime 2 settimane di trattamento. Considerata la lunga emivita di amiodarone, il suddetto monitoraggio cardiaco deve avvenire anche per i pazienti che hanno interrotto amiodarone negli ultimi mesi e devono avviare un regime contenente sofosbuvir. Tutti i pazienti che ricevono amiodarone in associazione aun regime contenente sofosbuvir devono essere avvertiti dei sintomi di bradicardia e blocco cardiaco, e consigliati di rivolgersi tempestivamente al medico al loro manifestarsi. Anestesia generale: prima dell'intervento chirurgico l'anestesista deve essere informato che il paziente riceve amiodarone. Si raccomanda cautela nei pazienti sottoposti ad anestesia generale o a ossigenoterapia a dosi elevate.

INTERAZIONI

Farmaci in grado di indurre aritmia da torsione di punta: la terapia di associazione con i seguenti farmaci in grado di causare aritmia da torsione di punta e' controindicata (vedere paragrafo 4.3), ad esempio: antiaritmici di classe Ia come chinidina, procainamide, disopiramide; antiaritmici di classe III come sotalolo, bretilio; eritromicina pervia endovenosa, co-trimoxazolo o pentamidina per iniezione; inibitoridelle MAO come moclobemide; alcuni psicotici come clorpromazina, tioridazina, flufenazina, pimozide, aloperidolo, amisulpride, sulpiride e sertindolo; litio e antidepressivi triciclici come doxepina, maprotilina, amitriptilina; determinati antistaminici come terfenadina, astemizolo, mizolastina; antimalarici come chinino, meflochina, clorochina, alofantrina; moxifloxacina; cisapride. Farmaci che prolungano l'intervallo QT: l'uso concomitante di amiodarone e medicinali noti per prolungare l'intervallo QT deve basarsi su un'attenta valutazione dei possibili rischi e benefici per ogni paziente, in quanto il rischio di torsione di punta puo' aumentare. I pazienti devono essere monitorati per ilprolungamento del QT. Fluorochinoloni: vi sono state rare segnalazioni di prolungamento dell'intervallo QTc, con o senza torsione di punta,nei pazienti che assumevano amiodarone con fluorochinoni. L'uso concomitante di amiodarone con fluorochinoni deve essere evitato (l'uso concomitante con moxifloxacina e' controindicato, vedere sopra). Farmaci che riducono la frequenza cardiaca, causando automatismo o disturbi della conduzione. La terapia di associazione con i farmaci seguenti non e' raccomandata: betabloccanti e determinati calcio-antagonisti (diltiazem, verapamil); vi e' la possibilita' del potenziamento di proprieta' cronotropiche negative e di effetti di rallentamento sulla conduzione; lassativi stimolanti, che possono causare ipokaliemia aumentando cosi' il rischio di torsione di punta; utilizzare altri tipi di lassativi. La terapia di associazione con i farmaci seguenti, anch'essi potenzialmente in grado di causare ipokaliemia e/o ipomagnesiemia, deve essere considerata con cautela: diuretici; corticosteroidi sistemici; tetracosactide; amfotericina B per via endovenosa. Anestesia generale: complicanze potenzialmente gravi, come bradicardia refrattaria all'atropina, ipotensione, disturbi di conduzione, gittata cardiaca diminuita, sono state segnalate nei pazienti trattati con amiodarone e sottoposti ad anestesia generale (vedere paragrafo 4.4). Casi molto rari di complicanze respiratorie gravi (sindrome da distress respiratorio acuto nell'adulto), talvolta fatali, sono stati osservati solitamente nel periodo immediatamente successivo all'intervento chirurgico. Una possibile interazione con ossigeno ad alta concentrazione puo' essere implicata (vedere paragrafo 4.4). Effetti di amiodarone cloridrato su altri medicinali: Amiodarone e/o il suo metabolita, desetilamiodarone, inibiscono CYP1A1, CYP1A2, CYP3A4, CYP2C9, CYP2D6 e la P- glicoproteina e possono aumentare l'esposizione dei loro substrati. Per via della lunga emivita di amiodarone, sono osservabili interazioni per vari mesi dopo l'interruzione di amiodarone. Substrati della PgP: Amiodarone e' un inibitore della P-gp. Si prevede che la co- somministrazione con substratidella P-gp porti a un aumento della loro esposizione. Digossina: la somministrazione di amiodarone cloridrato a un paziente gia' in trattamento con digossina portera' a un aumento della concentrazione plasmatica di digossina e, pertanto, alla precipitazione dei sintomi e segni associati a livelli elevati di digossina; possono verificarsi disturbi nell'automatismo (bradicardia eccessiva), un effetto sinergico sulla frequenza cardiaca e conduzione atrioventricolare. Si raccomanda un monitoraggio clinico, elettrocardiografico e biologico per osservare i segni di tossicita' da glicosidi cardiaci, e la dose di digossina deve essere dimezzata. Dabigatran: esercitare cautela nella co- somministrazione di amiodarone con dabigatran, a causa del rischio emorragico. Puo' essere necessario aggiustare il dosaggio di dabigatran come specificato dalla sua etichetta. Substrati del CYP2C9: Amiodarone accresce le concentrazioni plasmatiche dei substrati del CYP 2C9, come gli anticoagulanti orali (warfarin) e fenitoina, mediante inibizione del citocromo P450 2C9. Warfarin: la dose di warfarin deve essere ridotta di conseguenza. Si raccomanda un monitoraggio piu' frequente del tempo di protrombina, sia durante sia dopo il trattamento con amiodarone. Fenitoina: il dosaggio di fenitoina deve essere ridotto se insorgono segni di sovradosaggio (ad esempio visione alterata, tremore, capogiro), e i livelli plasmatici possono venire misurati. Substrati del CYP2D6. Flecainide: poiche' il metabolismo di flecainide avviene principalmente attraverso il CYP 2D6, inibendo tale isoenzima amiodarone puo' accrescere ilivelli di flecanide nel plasma; si consiglia di ridurre del 50% la dose di flecainide e di monitorare da vicino il paziente per l'esordio di effetti indesiderati. In tali circostanze, e' vivamente raccomandato il monitoraggio dei livelli plasmatici di flecainide. Substrati del CYP P450 3A4: con la co-somministrazione di farmaci con amiodarone, uninibitore del CYP 3A4, si puo' osservare un innalzamento delle loro concentrazioni plasmatiche, con il possibile risultato di un aumento della loro tossicita'. Ciclosporina: i livelli di ciclosporina nel plasma possono aumentare anche di 2 volte con l'uso in associazione. Puo' essere necessario ridurre la dose di ciclosporina per mantenere le concentrazioni plasmatiche entro l'intervallo terapeutico. Statine: il rischio di miotossicita' aumenta con la somministrazione concomitante di amiodarone e statine metabolizzate dal CYP 3A4, come simvastatina, atorvastatina e lovastatina. Si raccomanda di usare una statina non metabolizzata dal CYP 3A4, se somministrata con amiodarone. Altri farmaci metabolizzati dal citocromo P450 3A4: tra gli esempi di tali farmaci visono lidocaina, sirolimus, tacrolimus, sildenafil, fentanil, midazolam, triazolam, diidroergotamina, ergotamina e colchicina. Interazione con i substrati di altri isoenzimi CYP 450: studi in vitro mostrano cheamiodarone puo' potenzialmente inibire CYP 1A2, CYP 2C19 e CYP 2D6 attraverso il suo principale metabolita. Se co-somministrato, amiodaroneaumentera' verosimilmente la concentrazione plasmatica dei farmaci ilcui metabolismo dipende da CYP 1A2, CYP 2C19 e CYP 2D6. Effetto di altri prodotti su amiodarone cloridrato: gli inibitori del CYP3A4 e gli inibitori del CYP2C8 hanno il potenziale di inibire il metabolismo di amiodarone e di aumentare la sua esposizione. Si raccomanda di evitaregli inibitori del CYP 3A4 (ad esempio succo di pompelmo e taluni medicinali) durante il trattamento con amiodarone.

EFFETTI INDESIDERATI

Gli effetti avversi del farmaco segnalati piu' comunemente con amiodarone cloridrato per via endovenosa sono flebite infusionale, bradicardia e ipotensione. Frequenza della reazione avversa. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: anemia emolitica o aplastica; non nota: nei pazienti trattati con amiodarone vi sono stati esiti accidentali di granulomi del midollo osseo. La significativita' clinica non e' nota. Neutropenia, agranulocitosi. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: shock anafilattico; non nota: angioedema. Patologie endocrine. Comune: ipertiroidismo, talvolta fatale (vedere paragrafo 4.4), ipotiroidismo; molto raro: sindrome da secrezione inappropriata di ormone antidiuretico (siadh). Disturbi psichiatrici. Comune: diminuzione della libido; non nota: deliri (incl. Stato confusionale), allucinazioni. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: epididimite; non nota: disfunzione sessuale. Patologie del sistema nervoso. Comune: tremore extrapiramidale, incubi, disturbi del sonno; non comune: neuropatia sensitivo-motoria periferica e/o miopatia, solitamente reversibili con la sospensione del farmaco, capogiro, coordinazione compromessa, parestesia; molto raro: ipertensione endocranica benigna (pseudotumor cerebri), atassia cerebrale, cefalea. Patologie dell'occhio. Moltocomune: microdepositi sulla superficie anteriore della cornea sono riscontrati in quasi tutti i pazienti, solitamente circoscritti all'area sottostante la pupilla. Essi possono essere associati ad aloni colorati in luce abbagliante o a visione offuscata. Di prassi, regrediscono dopo 6 12 mesi dall'interruzione di amiodarone cloridrato; molto raro: neuropatia ottica/neurite con possibile progressione in cecita'. Patologie cardiache. Comune: bradicardia dose-dipendente; non comune: disturbi di conduzione (blocco senoatriale, blocco av); in casi singoli e' stato osservato l'esordio di asistole. Aritmie di nuova insorgenza ed esacerbazioni di aritmie pregresse, talvolta seguite da arresto cardiaco (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.5); molto raro: bradicardia grave (in casi di disfunzione del nodo del seno e negli anziani) o(piu' raramente) arresto sinusale: questo puo' richiedere l'interruzione del trattamento; non nota: torsione di punta (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.5). Sono stati descritti casi isolati di fibrillazione/flutter ventricolare. Patologie vascolari. Comune: ipotensione e frequenzacardiaca aumentata immediatamente dopo l'infusione, generalmente di entita' moderata e di natura transitoria. Casi gravi di ipotensione o shock sono stati segnalati in seguito a sovradosaggio o somministrazione eccessivamente rapida (iniezione in bolo); raro: vasculite; molto raro: vampate di calore. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: polmonite da ipersensibilita', polmonite alveolare/interstiziale o fibrosi, pleurite, bronchiolite obliterante, polmonite in organizzazione (boop). Sono stati segnalati singoli casi con esito fatale(paragrafo 4.4); molto raro: sindrome da distress respiratorio acuto nell'adulto (per lo piu' in fase postoperatoria), talvolta con sequelefatali, broncospasmo e/o apnea in pazienti con problemi respiratori gravi, in particolare pazienti asmatici. Patologie gastrointestinali. Moltocomune: nausea, vomito, disturbi del gusto all'inizio del trattamento (che scompaiono dopo riduzione della dose); non comune: dolore addominale, gonfiore addominale, stipsi, anoressia; non nota: pancreatite(acuta). Patologie epatobiliari. Moltocomune: un aumento da lieve a moderato dei livelli delle transaminasi (da 1,5 a 3 volte sopra la norma) all'inizio del trattamento, spesso di natura transitoria e che si risolve spontaneamente riducendo la dose; comune: disturbi acuti della funzione epatica, con transaminasi sieriche aumentate e/o ittero, compresa insufficienza epatica, talvolta con sequele fatali (vedere paragrafo 4.4); molto raro: epatopatia cronica (talvolta fatale), cirrosi epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Moltocomune: fotosensibilizzazione con aumentata tendenza alle scottature solari, che puo' portare a eritema ed eruzione cutanea (vedere paragrafo 4.4); comune: eczema; molto raro: formazione di eritema con la radioterapia. Eritema nodoso, esantema, dermatite esfoliativa, alopecia, sudorazione; non nota: orticaria, reazione cutanea grave, come necrolisi epidermica tossica (ten)/sindrome di stevens-johnson (sjs), dermatite bollosa e reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (dress). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: debolezza muscolare; non nota: dolore dorsale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: in sede di iniezione o infusione: dolore, eritema, edema, necrosi, stravaso, infiltrazione, infiammazione, indurimento, tromboflebite, flebite, cellulite, infezione, alterazioni della pigmentazione; non comune: stanchezza; raro: l'eccipiente polisorbato 80 puo' causare reazioni allergiche. Patologie renali e urinarie. Non nota: aumento dei livelli di creatinina sierica. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura.Non nota: disfunzione primaria dell'innesto post-trapianto cardiaco (vedere paragrafo 4.4). In rari casi i polisorbati possono causare gravi reazioni allergiche (dispnea, gonfiore, capogiro) ed epatotossicita'(brusco aumento degli enzimi epatici). Inoltre, i polisorbati possonoavere effetti cardiovascolari (ad esempio ipotensione, depressione cardiaca). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazionedelle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: sono disponibili dati su un numero limitato di gravidanzeesposte. Amiodarone ed N-desmetilamiodarone attraversano la barriera placentare e raggiungono 10-25% delle concentrazioni plasmatiche nei neonati. Le complicanze piu' frequenti includono crescita compromessa, parto pretermine e funzione della tiroide ridotta nei neonati. Ipotiroidismo, bradicardia e intervalli QT prolungati sono stati osservati incirca 10% dei neonati. In casi isolati sono stati riscontrati tiroideingrossata o soffi cardiaci. La percentuale di malformazioni non sembra essere aumentata, tuttavia e' necessario considerare la possibilita' di difetti cardiaci. Pertanto, amiodarone non deve essere usato durante la gravidanza salvo se chiaramente necessario e il rischio effettivo della recidiva di aritmie potenzialmente fatali deve essere valutato rispetto al possibile rischio per il feto. Considerata la lunga emivita di amiodarone, le donne in eta' fertile dovranno pianificare la gravidanza a partire da almeno sei mesi dopo il termine della terapia, ascanso dell'esposizione embriofetale durante i primi stadi di gestazione. Allattamento: e' stato attestato il passaggio del principio attivo e del metabolita attivo nel latte materno. Se si richiede la terapiadurante il periodo di allattamento, o se amiodarone e' stato assunto durante la gravidanza, l'allattamento con latte materno deve essere interrotto. L'uso e' consentito solo in casi speciali di pericolo di vita, come indicato ai paragrafi 4.1, 4.3 e 4.4. Fertilita': livelli sierici elevati di ormone luteinizzante (LH) e ormone follicolo-stimolante(FSH) sono stati riscontrati nei pazienti maschi dopo il trattamento a lungo termine e sono indicativi di disfunzioni testicolari.

Codice: 049159027
Codice EAN:

Codice ATC: C01BD01
  • Sistema cardiovascolare
  • Terapia cardiaca
  • Antiaritmici, classe i e iii
  • Antiaritmici, classe iii
  • Amiodarone
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi e al riparo dalla luce
Forma farmaceutica: SOLUZIONE PER INFUSIONE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FLACONE

SOLUZIONE PER INFUSIONE

24 MESI

FLACONE