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AMIODARONE HIK 10F 150MG 3ML Produttore: HIKMA FARMACEUTICA S.A.

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

AMIODARONE HIKMA 50 MG/ML SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antiaritmici, classe III.

PRINCIPI ATTIVI

1 fiala da 3 ml di soluzione iniettabile contiene l'equivalente di 150 mg di amiodarone cloridrato. 1 ml contiene 50 mg di amiodarone cloridrato. Eccipienti con effetto noto: ogni fiala da 3 ml contiene 60,6 mg di alcool benzilico. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Polisorbato 80 (E433), alcool benzilico, acqua per soluzioni iniettabili.

INDICAZIONI

Amiodarone e' indicato solo per il trattamento di gravi disturbi del ritmo, che non rispondono ad altre terapie o nei casi in cui un altro trattamento non possa essere usato: Tachiaritmie associate alla sindrome di Wolff-Parkinson-White; tutti i tipi di tachiaritmie comprese le tachicardie sopraventricolari, nodali e ventricolari; flutter e fibrillazione atriale; fibrillazione ventricolare; quando altri farmaci non possono essere usati Amiodarone Hikma puo' essere usato nei casi in cui sia richiesta una risposta rapida o la somministrazione per via orale non sia possibile. L'amiodarone puo' essere usato prima della cardioversione DC.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Bradicardia sinusale e blocco cardiaco senoatriale; nei pazienti con gravi disturbi della conduzione (blocco AV di alto grado, blocco bifascicolare o trifascicolare) o malattia del nodo del seno, l'amiodarone deve essere usato solo in combinazione con un pacemaker; evidenza o storia di disfunzione tiroidea; grave insufficienza respiratoria, collasso circolatorio o grave ipotensione arteriosa; anche ipotensione, insufficienza cardiaca e cardiomiopatia sono controindicazioni quando si usa l'amiodarone come iniezione in bolo; ipersensibilita' nota allo iodio o all'amiodarone, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; farmaci che possono indurre torsione di punta (vedere paragrafo 4.5); a causa del contenuto di alcol benzilico, Amiodarone Hikma per via endovenosa e' controindicato nei neonati o neonati prematuri, lattanti e bambini fino a 3 anni; allattamento (vedi sezione 4.6); preesistente prolungamento dell'intervallo QT; ipokaliemia; edema angioneurotico ereditario o idiopatico, ad es. a causa di una precedente terapia con amiodarone Tutte le controindicazioni suddette non si riferiscono all'uso di amiodarone per la rianimazione cardiopolmonare nellafibrillazione ventricolare resistente allo shock.

POSOLOGIA

Il trattamento deve essere iniziato, e di norma monitorato, solo sotto controllo ospedaliero o specialistico. L'amiodarone deve essere utilizzato solo quando esistono strutture per il monitoraggio cardiaco, ladefibrillazione e la stimolazione cardiaca. I test di funzionalita' tiroidea devono essere eseguiti, ove appropriato, prima della terapia in tutti i pazienti (vedere paragrafo 4.3). Posologia. Dose di carico: somministrare 5 mg per kg di peso corporeo (p.c) in 250 ml di soluzione fisiologica di glucosio nell'arco di 20 minuti - 2 ore e ripetere 2 - 3 volte ogni 24 ore. Regolare la velocita' di infusione in base all'effetto ottenuto. L'effetto si instaura entro pochi minuti e regredisce gradualmente; pertanto, la dose di carico deve essere seguita da unadose di mantenimento. Dose di mantenimento / trattamento preventivo: 10 - 20 mg per kg di peso corporeo in soluzione fisiologica di glucosio ogni 24 ore (in media 600 - 800 mg/ 24 ore fino a un massimo di 1200mg/ 24 ore, corrispondenti a 4-5 fiale, massimo 8 fiale) per alcuni giorni. Per prevenire eventuali reazioni locali (flebite), non usare concentrazioni superiori a 3 mg/ml. La soluzione iniettabile di amiodarone di norma deve essere utilizzata solo per iniziare la terapia e per non piu' di una settimana. E' opportuno iniziare con una dose di mantenimento orale il primo giorno di infusione. Le infusioni ripetute o continue nelle vene periferiche possono provocare reazioni locali (infiammazione) (vedere paragrafo 4.8). Per infusioni ripetute o continue siraccomanda di utilizzare una via venosa centrale. Iniezione endovenosa diretta ("bolo"): in casi di emergenza estrema, a discrezione del medico, il farmaco puo' essere somministrato tramite iniezione lenta. Somministrare 5 mg per kg di peso corporeo in un tempo non inferiore a 3minuti. La durata dell'iniezione non deve mai essere inferiore a 3 minuti, fatta eccezione per i casi di rianimazione cardiopolmonare nellafibrillazione ventricolare resistente allo shock. Una seconda iniezione in bolo non deve essere somministrata prima che siano trascorsi 15 minuti dalla prima iniezione, anche se e' stata iniettata una sola fiala (rischio di shock irreversibile). I pazienti cosi' trattati devono essere sottoposti ad attento monitoraggio in unita' di terapia intensiva. Somministrare l'iniezione in bolo solo in caso di emergenza e non usare altri medicinali nella stessa siringa. La dose raccomandata di 5mg per kg tramite iniezione diretta non deve essere superata. Rianimazione cardiopolmonare nella fibrillazione ventricolare resistente alloshock: la dose iniziale raccomandata per fibrillazione ventricolare/tachicardia ventricolare senza polso resistente alla defibrillazione e'di 300 mg (o 5 mg/kg di peso corporeo) diluiti in 20 ml di soluzione di glucosio 5%, da somministrarsi tramite iniezione rapida. Se la fibrillazione ventricolare persiste, puo' essere presa in considerazione la somministrazione di una dose addizionale di 150 mg (o 2,5 mg/kg di peso corporeo). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia dell'amiodarone nei bambini e negli adolescenti di eta' inferiore ai 18 anni non e' stata stabilita. I dati al momento disponibili sono descritti nelle sezioni 5.1 e 5.2. ma non e' possibile formulare alcuna raccomandazione su una posologia. A seguito della presenza di alcol benzilico amiodarone in somministrazione endovenosa e' controindicato nei neonati e bambini fino a 3 anni di eta'. Anziani: come per tutti i pazienti, e' importante utilizzare la dose minima efficace. Sebbene non vi siano prove che i requisiti di dosaggio siano diversi per questo gruppo di pazienti, possono essere piu' suscettibili alla bradicardia e ai difetti di conduzione se viene impiegata una dose troppo elevata. Particolare attenzione deve essere prestata al monitoraggio della funzione tiroidea (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 4.8). Passaggio dalla terapia endovenosa alla terapia orale Iniziare con una dose di mantenimento oraledi amiodarone non appena si sia ottenuta una risposta adeguata. Sospendere quindi gradualmente la somministrazione endonvenosa di amiodarone. Vedere il paragrafo 6.2 per informazioni sulle incompatibilita'. Modo di somministrazione. Uso endovenoso: considerando la stabilita' della soluzione, non devono essere utilizzate concentrazioni inferiori a 300 mg per 500 ml e non devono essere aggiunti altri medicinali al liquido di infusione . Durante l'infusione, questo medicinale deve essereprotetto dalla luce. Per informazioni in merito alla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6. Attenzione: se viene somministrato tramite infusione, l'amiodarone puo' ridurre le dimensioni delle gocce; se opportuno, modificare la velocita' di infusione.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Non refrigerareo congelare. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Per le condizioni di conservazione dopo diluizione del medicinale, vedere paragrafo 6.3.

AVVERTENZE

L'infusione endovenosa e' preferita al bolo a causa degli effetti emodinamici talvolta associati all'iniezione rapida (vedere paragrafo 4.8). Il collasso circolatorio puo' essere accelerato da una somministrazione troppo rapida o da un sovradosaggio (l'atropina e' stata utilizzata con successo in questi pazienti che si presentano con bradicardia).Altre preparazioni non devono essere mescolate nella stessa siringa. Altri preparati non devono essere iniettati nella stessa linea. Se l'amiodarone deve essere continuato, cio' deve avvenire tramite infusioneendovenosa (vedere paragrafo 4.2). Quando somministrato per infusione, l'amiodarone puo' ridurre la dimensione delle gocce e, se appropriato, devono essere apportate modifiche alla velocita' di infusione. Alcol benzilico: l'iniezione di Amiodarone Hikma contiene alcol benzilico (20 mg/ml). L'alcol benzilico puo' causare reazioni allergiche. La somministrazione endovenosa di alcol benzilico e' stata associata a gravieventi avversi e morte nei neonati ("sindrome ansimante"). La quantita' minima di alcol benzilico alla quale puo' verificarsi tossicita' non e' nota. Nei bambini piccoli vi e' un aumento del rischio dovuto all'accumulo (vedere paragrafo 4.3). Volumi elevati devono essere usati con cautela e solo se necessario, specialmente in soggetti con insufficienza epatica o renale e durante la gravidanza e l'allattamento a causa del rischio di accumulo e tossicita' (acidosi metabolica). Gravidanza e allattamento: l'amiodarone non deve essere usato durante la gravidanza o l'allattamento a meno che non sia strettamente necessario. Il prodotto deve essere utilizzato solo in donne in gravidanza con aritmiepericolose per la vita e per la gravidanza. Il neonato deve essere attentamente monitorato per la disfunzione tiroidea (vedere paragrafo 4.6). Patologie cardiache: si deve fare attenzione per i pazienti con ipotensione e cardiomiopatia scompensata e grave insufficienza cardiaca (vedere anche paragrafo 4.3). L'amiodarone ha un basso effetto pro-aritmico. Sono stati segnalati insorgenze di nuove aritmie o peggioramento delle aritmie trattate, talvolta fatali. E' importante, ma difficile, distinguere una mancanza di efficacia del farmaco da un effetto proaritmico, associato o meno a un peggioramento della condizione cardiaca. Gli effetti proaritmici si verificano generalmente nel contesto di fattori di prolungamento dell'intervallo QT come interazioni farmacologiche e/o disturbi elettrolitici (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Nonostante il prolungamento dell'intervallo QT, l'amiodarone mostra una bassa attivita' torsiogena. Un dosaggio troppo alto puo' portare a grave bradicardia e disturbi della conduzione con comparsa di un ritmo idioventricolare, in particolare nei pazienti anziani o durante la terapia digitale. In queste circostanze, il trattamento con amiodarone deve essere sospeso. Se necessario possono essere somministrati beta-adrenostimolanti o glucagone. A causa della lunga emivita dell'amiodarone, se la bradicardia e' grave e sintomatica deve essere preso in considerazionel'inserimento di un pacemaker. L'azione farmacologica dell'amiodaroneinduce alterazioni dell'ECG: prolungamento dell'intervallo QT (correlato a ripolarizzazione prolungata) con possibile sviluppo di onde U e onde T deformate; questi cambiamenti non rispecchiano tossicita'. Casidi ipokaliemia, devono essere prevenuti l'intervallo QT e monitorato.In caso di torsione di punta non devono essere somministrati agenti antiaritmici; puo' essere fatta una stimolazione e puo' essere utilizzato magnesio per via endovendosa. Grave bradicardia e blocco cardiaco. Interazioni con sofosbuvir e antivirali: casi potenzialmente letali dibradicardia e blocco cardiaco sono stati osservati quando i regimi ditrattamento contenenti sofosbuvir sono usati in associazione con amiodarone. La bradicardia si e' generalmente verificata entro poche ore ogiorni, ma in seguito sono stati osservati casi per lo piu' fino a 2 settimane dopo l'inizio del trattamento per il virus dell'epatite C (HCV). L'amiodarone deve essere usato nei pazienti in regime di trattamento contenente sofosbuvir quando altri trattamenti antiaritmici alternativi non sono tollerati o sono controindicati. Qualora si dovesse ritenere necessario l'uso concomitante di amiodarone, si raccomanda ai pazienti di sottoporsi a monitoraggio cardiaco in ambito ambulatoriale per le prime 48 ore di co-somministrazione, dopodiche' il monitoraggio della frequenza cardiaca deve avvenire su base giornaliera almeno per le prime 2 settimane di trattamento, in ambulatorio o con l'automonitoraggio. A causa della lunga emivita dell'amiodarone, il monitoraggio cardiaco come indicato sopra deve essere effettuato anche per i pazienti che hanno interrotto l'amiodarone negli ultimi mesi e devono iniziare un regime di trattamento contenente sofosbuvir. Tutti i pazienti cheassumono amiodarone in combinazione con un regime di trattamento contenente sofosbuvir devono essere avvertiti dei sintomi di bradicardia eblocco cardiaco e devono essere avvisati di consultare urgentemente un medico nel caso dovessero manifestarli. Disfunzione dell'innesto primario (PGD) post trapianto cardiaco: in studi retrospettivi, l'uso di amiodarone nel ricevente di trapianto prima del trapianto di cuore e' stato associato ad un aumentato rischio di PGD. La PGD e' una complicanza pericolosa per la vita del trapianto di cuore che si presenta comeuna disfunzione sinistra, destra o biventricolare che si verifica entro le prime 24 ore dall'intervento di trapianto per la quale non esiste una causa secondaria identificabile (vedere paragrafo 4.8). La PGD grave puo' essere irreversibile. Per i pazienti che sono in lista d'attesa per il trapianto di cuore, si dovrebbe prendere in considerazione prima possibile l'uso di un farmaco antiaritmico alternativo prima deltrapianto. Patologie endocrine (vedere il paragrafo 4.8) L' amiodarone puo' indurre ipertiroidismo, in particolare in pazienti con una storia pregressa di disturbi alla tiroide o pazienti che stanno assumendo/hanno precedentemente assunto amiodarone per via orale. Qualora si sospetti una disfunzione tiroidea, i livelli serici di usTSH devono essere misurati. L'amiodarone contiene iodio e quindi puo' interferire con l'assorbimento del radioiodio. Tuttavia, i test di funzionalita' tiroidea (T3 libero, T4 libero, usTSH) rimangono interpretabili.

INTERAZIONI

Alcuni dei farmaci piu' importanti che interagiscono con l'amiodaroneincludono warfarin, digossina, fenitoina e qualsiasi farmaco che prolunga l'intervallo QT. Farmaci che inducono "Torsione di punte" o prolungano l'intervallo QT. E' controindicata la terapia combinata con i seguenti farmaci che prolungano l'intervallo QT (vedere paragrafo 4.3) acausa dell'aumento del rischio di torsione di punta, per esempio: MAO-inibitori; farmaci antiaritmici di classe I, ad es. chinidina, procainamide, disopiramide; farmaci antiaritmici di classe III, ad es. sotalolo, bretylium; iniezione endovenosa di eritromicina, cotrimossazolo opentamidina; alcuni antipsicotici, ad es. clorpromazina, tioridazina,flufenazina, pimozide, aloperidolo, amisulpiride e sertindolo; litio e antidepressivi triciclici es. doxepina, maprotilina, amitriptilina; alcuni antistaminici, ad es. terfenadina, astemizolo, mizolastina; antimalarici ad es. chinino, meflochina, clorochina, alofantrina; moxifloxacina. Fluorochinoloni: sono stati segnalati rari casi di prolungamento dell'intervallo QTc, con o senza torsione di punta, in pazienti cheassumevano amiodarone con fluorochinoloni. L'uso concomitante di amiodarone con fluorochinoloni deve essere evitato (l'uso concomitante conmoxifloxacina e' controindicato, vedere sopra). Farmaci che abbassanola frequenza cardiaca, causando automatismi o disturbi della conduzione. La terapia combinata con i seguenti farmaci non e' raccomandata: beta bloccanti e alcuni inibitori dei canali del calcio (diltiazem, verapamil); possono verificarsi un potenziamento delle proprieta' cronotrope negative ed effetti di rallentamento della conduzione; lassativi stimolanti, che possono causare ipokaliemia aumentando cosi' il rischiodi torsione di punta; dovrebbero essere usati altri tipi di lassativi. Si deve prestare attenzione alla terapia combinata con i seguenti farmaci che possono anche causare ipokaliemia e/o ipomagnesemia, ad es. diuretici, corticosteroidi sistemici, tetracosactide, amfotericina B per via endovenosa. Inoltre, la somministrazione concomitante con questi medicinali aumenta il rischio di aritmie cardiache indotte da ipokaliemia, inclusa la torsione di punta. Effetto di amiodarone su altri medicinali: l'amiodarone e/o il suo metabolita, desetilamiodarone, inibiscono il CYP 1A1, CYP 1A2, CYP 3A4, CYP 2C9, CYP 2D6 e la glicoproteina P e possono aumentare l'esposizione dei loro substrati. A causa della lunga emivita dell'amiodarone, possono essere osservate interazioni per diversi mesi dopo l'interruzione dell'amiodarone. Substrati PgP: l'amiodarone e' un inibitore della P-gp. Si prevede che la co-somministrazione con substrati della P-gp determini un aumento della loro esposizione. Digossina La somministrazione di amiodarone a un paziente che gia' riceve glicosidi cardiaci, ad es. la digossina provochera' un aumento della concentrazione plasmatica di digossina e quindi fara' precipitare sintomi e segni associati a livelli elevati di digossina; possono verificarsi disturbi dell'automatismo (eccessiva bradicardia), un effetto sinergico sulla frequenza cardiaca e sulla conduzione atrioventricolare. Pertanto, i livelli plasmatici di digossina devono essere monitorati. Si raccomanda il monitoraggio clinico, ECG e biologico per osservare segni di tossicita' da digitale e il dosaggio della digossinadeve essere dimezzato. Dabigatran: si deve usare cautela quando l'amiodarone viene somministrato insieme a dabigatran a causa del rischio di sanguinamento. Potrebbe essere necessario aggiustare il dosaggio di dabigatran secondo quanto riportato nelle informazioni autorizzate delprodotto. Substrati del CYP 2C9: l'amiodarone aumenta le concentrazioni plasmatiche dei substrati del CYP 2C9 come gli anticoagulanti orali(warfarin) e la fenitoina mediante l'inibizione di CYP 2C9 Warfarin: Amiodarone soluzione iniettabile puo' potenziare l'effetto degli antagonisti della Vit K (Dicumarolo, Warfarin, Phenprocumon) sulla coagulazione e quindi aumentare il rischio di sanguinamento. Si raccomanda un monitoraggio piu' frequente dell'INR sia durante che dopo il trattamento con amiodarone. Potrebbe essere necessario ridurre la dose dell'anticoagulante. Fenitoina: la dose di fenitoina deve essere ridotta se compaiono segni di sovradosaggio (ad es. disturbi della vista, tremore, stordimento) e possono essere misurati i livelli plasmatici. Substratidel CYP 2D6. Flecainide: dato che la flecainide e' principalmente metabolizzata dal CYP 2D6, inibendo questo isoenzima, l'amiodarone puo' aumentare i livelli plasmatici di flecainide; si consiglia di ridurre la dose di flecainide del 50% e di monitorare attentamente il paziente per gli effetti avversi. In tali circostanze e' fortemente raccomandato il monitoraggio dei livelli plasmatici di flecainide.

EFFETTI INDESIDERATI

Le seguenti reazioni avverse sono classificate in base alla classificazione per sistemi e organi e classificate in base alla frequenza utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100 a <1/10); non comune (>=1/1,000 a <1/100); raro (>=1/10,000 a <1/1,000); molto raro (<1/10,000); non noto (non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: trombocitopenia, anemia emolitica o aplastica; non noto: granulomi del midollo osseo; neutropenia; agranulocitosi. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: shock anafilattico^3; non noto: edema angioneurotico (edema di Quincke). Disturbi endocrini. Comune: ipotiroidismo e ipertiroidismo (paragrafo 4.4.)^2; molto raro: sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH). Disturbi psichiatrici. Comune: diminuzione della libido; non noto: stato confusionale/delirio; allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Comune: tremore extrapiramidale, incubi, disturbi del sonno; non comune: neuropatia sensoriale periferica e/o miopatia, solitamente reversibile dopo la sospensione dell'amiodarone (paragrafo 4.4), capogiro, disturbi della coordinazione, parestesia; molto raro: ipertensione endocranica benigna (pseudo tumor cerebri); male alla testa; atassia cerebrale. Patologie dell'occhio. Molto comune: microdepositi sulla superficie anterioredella cornea^1; non noto: neuropatia ottica/neurite che puo' evolverein cecita' (paragrafo 4.4). Patologie cardiache. Comune: bradicardia,generalmente moderata; blocco av; molto raro: bradicardia marcata, arresto sinusale che richiede l'interruzione dell'amiodarone, specialmente in pazienti con disfunzione del nodo del seno e/o in pazienti anziani; insorgenza di peggioramento dell'aritmia, talvolta seguita da arresto cardiaco (paragrafi 4.4 e 4.5); non noto: torsione di punta (paragrafi 4.4 e 5.1), sono stati osservati singoli casi di fibrillazione/flutter ventricolare. Patologie vascolari. Comune: diminuzione della pressione sanguigna, di solito moderata e transitoria. Sono stati segnalati casi di ipotensione o collasso a seguito di sovradosaggio o iniezione troppo rapida; raro: vasculite; molto raro: vampate di calore. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: polmonite alveolare o interstiziale, pleurite, bronchiolite obliterante con polmonite/ BOOP; complicanze respiratorie gravi (sindrome da distress respiratorio acuto dell'adulto [ARDS]), a volte fatali (paragrafi 4.4 e 4.5)^4;molto raro: fibrosi, a volte fatale (paragrafo 4.4); broncospasmo e/oapnea in caso di grave insufficienza respiratoria, e specialmente in pazienti asmatici^5. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, vomito, disgeusia momento al dell'inizio della terapia (durante la somministrazione della dose di carico) che scompare dopo la riduzione della dose; comune: dolore addominale, costipazione, sensazione di stomaco pieno, anoressia; non noto: pancreatite/pancreatite acuta. Patologie epato-biliari. Molto comune: aumento isolato delle transaminasi sieriche, solitamente moderato (da 1,5 a 3 volte il range normale) all'inizio della terapia. Possono tornare alla normalita' con la riduzione della dose o anche spontaneamente; comune: epatite acuta con transaminasi sieriche elevate e/o ittero colestatico, inclusa insufficienza epatica, talvolta fatale (paragrafo 4.4); molto raro: insufficienza epatica cronica (in singoli casi fatale), cirrosi epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: fotosensibilizzazione con aumento della frequenza di scottature solari che possono portare a eritema ed eruzione cutanea (paragrafo 4.4); comune: eczema; cambiamenti del colore della pelle^6; molto raro: sudorazione; eritema con radioterapia. Eritema nodoso ed esantema aspecifico, dermatite esfoliativa,alopecia; non noto: orticaria, reazioni cutanee gravi a volte fatali inclusa necrolisi epidermica tossica/sindrome di Stevens-Johnson, dermatite bollosa e reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistematici (per la prevenzione vedere paragrafo 4.4). Patologie del sistema muscolo- scheletrico, del tessuto connettivo. Comune: debolezza muscolare; non noto: mal di schiena. Patologie renali e urinarie. Raro: diminuzione transitoria della funzione renale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: epididimite, impotenza. Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: reazioni al sito di iniezione come dolore, eritema, edema, necrosi, stravaso, infiltrazione, infiammazione, indurimento, tromboflebite, flebite, cellulite, infezione, alterazioni della pigmentazione; non comune: stanchezza. Indagini. Molto raro: aumento della creatinina sierica. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni procedurali. Non noto:disfunzione primaria dell'innesto post trapianto cardiaco (paragrafo 4.4). ^1 Microdepositi sulla superficie anteriore della cornea, che disolito sono limitati all'area al di sotto della pupilla. Possono essere associati ad aloni colorati in condizioni di luce abbagliante o visione offuscata. Di solito regrediscono 6-12 mesi dopo l'interruzione dell'amiodarone cloridrato. ^2 E' stato descritto un grave ipertiroidismo, che in singoli casi ha portato alla morte. ^3 In caso di reazioni acute di ipersensibilita' (ad es. anafilassi): il trattamento con amiodarone deve essere interrotto immediatamente e devono essere avviate le consuete rispettive misure di emergenza (ad es. somministrazione di antistaminici, corticosteroidi, farmaci simpaticomimetici e, se applicabile, ventilazione artificiale). ^4 Tosse non produttiva e dispnea spesso sono i primi segni di tali alterazioni polmonari. Inoltre, possono verificarsi perdita di peso, febbre e debolezza. ^5 In particolare dopo interventi chirurgici sono stati osservati casi di ARDS, in casi singoli, fatali (possibili interazioni con elevate concentrazioni di ossigeno, vedere paragrafo 4.5). (Per il lavoro diagnostico e la terapiavedere il paragrafo 4.5). ^6 Dopo un trattamento di lunga durata con amiodarone orale, puo' verificarsi iperpigmentazione con alterazioni di colore da nero-violetto a grigio della pelle (pseudocianosi), in particolare nelle aree esposte alla luce solare. I cambiamenti si invertono entro 1-4 anni dall'interruzione della terapia. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionaledi segnalazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco all'indirizzo: http://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza. Ci sono dati limitati sull'uso di amiodarone in donne in gravidanza: l'amiodarone e il N-desmetilamiodarone attraversano la placenta e le concentrazioni nel bambino raggiungono il 10 - 25% delle concentrazioni plasmatiche materne. Le complicazioni piu' frequenti comprendono ritardo della crescita, parto prematuro e alterazione della funzionalita' tiroidea nel neonato. Nei neonati sono stati osservati ipotiroidismo, bradicardia e prolungamento dell'intervallo QT. In casi isolati sono stati riscontrati aumento di volume della tiroide o soffi cardiaci. La frequenza di malformazioni non appare aumentata. Tuttavia,e' opportuno tenere presente la possibilita' di comparsa di difetti cardiaci. Pertanto, Amiodarone Hikma non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessita' e il rischio reale diricorrenza di aritmie potenzialmente letali dovrebbe essere valutato rispetto al possibile pericolo per il feto. Data la lunga emivita dell'amiodarone, le donne in eta' fertile dovrebbero pianificare una gravidanza che inizi almeno sei mesi dopo la fine della terapia, al fine dievitare l'esposizione dell'embrione/feto durante le prime fasi della gravidanza. Allattamento: il passaggio nel latte materno e' stato dimostrato sia per il principio attivo che per il metabolita attivo. Se iltrattamento durante l'allattamento e' necessario o se l'amiodarone e'stato somministrato durante la gravidanza, l'allattamento deve essereinterrotto. Fertilita': in pazienti di sesso maschile sono stati riscontrati alti livelli sierici di LH e FSH, indice di disfunzione testicolare, dopo un trattamento a lungo termine. Elevati volumi di alcol benzilico devono essere usati con cautela e solo se necessario, durante la gravidanza e l'allattamento, a causa del rischio di accumulo e tossicita' (acidosi metabolica).

Codice: 038320014
Codice EAN:

Codice ATC: C01BD01
  • Sistema cardiovascolare
  • Terapia cardiaca
  • Antiaritmici, classe i e iii
  • Antiaritmici, classe iii
  • Amiodarone
Temperatura di conservazione: non superiore a + 25 gradi, non refrigerare o congelare, proteggere dalla luce
Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FIALA

SOLUZIONE INIETTABILE

24 MESI

FIALA