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APPRYO 100CPR GASTR 40MG Produttore: KRKA FARMACEUTICI MILANO SRL

  • PARAFARMACO
  • Prezzo: libero

DENOMINAZIONE

APPRYO 40 MG COMPRESSE GASTRORESISTENTI

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Inibitori della pompa protonica.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa gastroresistente contiene 40 mg di pantoprazolo (come pantoprazolo sodico sesquidrato).

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: mannitolo, crospovidone (tipo B), sodio carbonato anidro, sorbitolo (E420), calcio stearato. Rivestimento: ipromellosa, povidone (K25), titanio diossido (E171), ferro ossido giallo (E172), glicole propilenico, acido metacrilico, copolimero etilacrilato, sodiolaurilsolfato, polisorbato 80, macrogol 6000, talco.

INDICAZIONI

Adulti ed adolescenti dai 12 anni ed oltre: esofagite da reflusso. Adulti: eradicazione di Helicobacter pylori (H. pylori) in combinazione con un' appropriata terapia antibiotica in pazienti con ulcere associate ad H. pylori; ulcera gastrica e duodenale; sindrome di Zollinger-Ellison e altri stati patologici caratterizzati da ipersecrezione.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo, ai derivati benzimidazolici, alsorbitolo o ad uno qualsiasi degli altri eccipienti.

POSOLOGIA

Adulti e adolescenti di 12 anni ed oltre. Esofagite da reflusso: una compressa al giorno. In casi particolari la dose puo' essere raddoppiata (aumento a 2 compresse al giorno) specialmente quando non si e' ottenuta risposta ad altro trattamento. Per il trattamento dell'esofagiteda reflusso e' normalmente richiesto un periodo di quattro settimane.Se cio' non fosse sufficiente, la guarigione si ottiene solitamente prolungando la terapia per ulteriori 4 settimane. Adulti. Eradicazione di H. pylori in combinazione con due antibiotici appropriati: nei pazienti positivi a H. pylori affetti daulcere gastrica e duodenale, l'eradicazione del batterio deve essere effettuata con una terapia combinata. Relativamente alla resistenza batterica ed all'uso appropriato ed alla prescrizione di agenti antibatterici bisogna tenere in considerazione le linee guida locali ufficiali (es. raccomandazioni nazionali). In funzione del tipo di resistenza, si raccomanda l'adozione dei seguenti schemi di terapia per l'eradicazione di H. pylori: una compressa due volte al giorno + amoxicillina 1000 mg due volte al giorno + claritromicina 500 mg due volte al giorno; una compressa due volte al giorno + metronidazolo 400 - 500 mg (o tinidazolo 500 mg) due volte al giorno+ claritromicina 250 - 500 mg due volte al giorno; una compressa due volte al giorno + 1000 mg di amoxicillina due volte al giorno + metronidazolo 400 - 500 mg (o tinidazolo 500 mg di) due volte al giorno. Nella terapia combinata per l'eradicazione dell'infezione da H. pylori , la seconda compressa deve essere assunta un'ora prima della cena. La terapia combinata va generalmente effettuata per 7 giorni e puo' essereprolungata per altri 7 giorni, fino ad una durata totale di due settimane. Nel caso in cui sia indicato un ulteriore trattamento con pantoprazolo per assicurare la cicatrizzazione dell'ulcera, si deve adottarela dose raccomanda per il trattamento dell'ulcera gastrica e duodenale. Se non e' proponibile la terapia combinata, ad esempio il paziente e' risultato negativo ad H. pylori, si applichino le seguenti linee guida per la monoterapia. Trattamento di ulcera gastrica: una compressa al giorno. In casi particolari la dose potra' essere raddoppiata (aumentata a 2 compresse al giorno) in special modo quando non si sia ottenuta risposta ad altro trattamento. Per il trattamento dell'ulcera gastrica e' normalmente richiesto un periodo di quattro settimane. Se cio'non fosse sufficiente, la cicatrizzazione si ottiene solitamente prolungando la terapia per ulteriori 4 settimane. Trattamento di ulcera duodenale: una compressa al giorno. In casi particolari la dose potra' essere raddoppiata (aumenta a 2 compresse al giorno) in special modo quando non si sia ottenuta risposta ad altro trattamento. La cicatrizzazione dell'ulcera duodenale si ottiene generalmente entro 2 settimane. Se un periodo di 2 setimane non e' sufficiente, la cicatrizzazione si ottiene nella totalita' dei casi dopo ulteriori 2 settimane di terapia. Sindrome di Zollinger -Ellison e altri stati patologici caratterizzati da ipersecrezione acida Per il trattamento a lungo termine della sindrome di Zollinger -Ellison e degli altri stati patologici caratterizzati da ipersecrezione acida i pazienti devono iniziare il trattamentocon una dose giornaliera di 80 mg (2 compresse da 40 mg). In seguito,il dossagio puo' essere aumentato o ridotto secondo necesita' sulla base di valutazioni strumenali della secrazione acida individuale. Con dosaggi superiori a 80 mg al giorno, la dose deve essere suddivisa in due somministrazioni giornaliere. E' possibile incrementare temporaneamente la dose giornaliera al di sopra di 160 mg di pantoprazolo ma perperiodi non superiori a quanto necessario per ottenere un controllo adeguato della secrezione acida. La durata della terapia nella sindromedi Zollinger - Ellison e degli altri stati patologici caratterizzati da ipersecrezione acida non ha restrizioni e deve essere adattata secondo la necessita' cliniche. Particolari gruppi di pazienti. Pazienti anziani: nessun aggiustamento del dosaggio e' necessario nei pazienti anziani. Compromissione epatica Non si deve superare una dose giornaliera di 20 mg di pantoprazolo (1 compressa da 20 mg di pantoprazolo) neipazienti con funzionalita' epatica gravemente compromessa. Non deve essere impiegato nel trattamento combinato per l'eradicazione di H. pylori nei pazienti con disfunzione epatica da moderata a severa, poiche'attualmente non sono disponibili dati sull'efficacia e la sicurezza del medicinale nel trattamento combinato di questi pazienti. Danno renale: non e' necessario un aggiustamento della dose nei pazienti con funzionalita' renale compromessa. Il farmaco non deve essere utilizzato nel trattamento combinato per l'eradicazione di H. pylori nei pazienti con insufficienza renale, poiche' attualmente non sono disponibili dati sull'efficacia e la sicurezza nel trattamento combinato di questi pazienti. Popolazione pediatrica: bambini al di sotto dei 12 anni di eta'. L'uso non e' raccomandato nei bambini al di sotto dei 12 anni di eta' a causa dei dati limitati sulla sicurezza e l'efficacia in questa fascia di eta'. Modalita' di somministrazione: le compresse non devono essere masticate o frantumate, e devono essere inghiottite intere 1 ora prima di un pasto con un po' d'acqua.

CONSERVAZIONE

Blister: conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'. Contenitore: tenere il contenitore ben chiuso per proteggere il medicinale dall'umidita'.

AVVERTENZE

Compromissione epatica: nei pazienti con grave compromissione epatica, gli enzimi epatici devono essere periodicamente controllati durante la terapia con il pantoprazolo, specialmente nell'uso a lungo termine.In caso di aumento degli enzimi epatici, la terapia deve essere interrotta. Terapia combinata: in caso di terapia combinata, deve essere osservato quanto riportato nel riassunto delle caratteristiche del prodotto dei rispettivi medicinali. Neoplasia gastrica: la risposta sintomatica al pantoprazolo puo' mascherare i sintomi della neoplasia gastrica e puo' ritardare la diagnosi. In presenza di qualsiasi sintomo allarmante (es. significativa perdita di peso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi, anemia o melena) e quanto si sospetta o e' confermata, la presenza di ulcera gastrica, deve essere esclusa la natura maligna. Se i sintomi persistono nonostante un trattamento adeguato, deve essere considerata un ulteriore indagine. Co-somministrazione con inibitori della proteasi HIV: non e' raccomandata la co-somministrazione di pantoprazolo con gli inibitori della proteasi HIV per i quali l'assorbimento dipende dal pH acido intragastrico come atazanavir,a causa della riduzione significativa della loro biodisponibilita'. Influenza sull'assorbimento della vitamina B12: nei pazienti affetti dalla sindrome di Zollinger-Ellison e da altre condizioni patologiche ipersecretorie caratterizzate che richiedono un trattamento a lungo termine, il pantoprazolo, come tutti i farmaci inibenti la secrezione acida, puo' ridurre l'assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) come conseguenza di ipo- o acloridria. Questa eventualita' deve essere considerata nella terapia a lungo termine in pazienti con ridotte riserve corporee o fattori di rischio per ridurre l'assorbimento della vitamina B12 o se vengono osservati i relativi sintomi clinici. Trattamento a lungo termine: nel trattamento a lungo termine, specialmente quando si supera un periodo di trattamento di 1 anno, i pazienti devono essere tenuti sotto regolare sorveglianza. Infezioni gastrointestinali causate da batteri: il trattamento puo' portare ad un modesto incrementodel rischio di infezioni gastrointestinali, causate da batteri come Salmonella e Campylobacter e C. difficile. Ipomagnesiemia: nei pazientitrattati con PPI come pantoprazolo per almeno 3 mesi, e nella maggiorparte dei casi per un anno, e' stata riferita grave ipomagnesiemia. Possono verificarsi gravi manifestazioni di ipomagnesiemia quali affaticamento, tetania, delirio, convulsioni, capogiri e aritmia ventricolare, ma possono iniziare in maniera insidiosa ed essere trascurati. In gran parte dei pazienti colpiti, l'ipomagnesiemia e' migliorata dopo l'integrazione di magnesio e l'interruzione del PPI. Per i pazienti per i quali e' previsto un trattamento prolungato o che assumono PPI con digossina o altri medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad es.diuretici), il personale medico deve prendere in considerazione la misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento conPPI e periodicamente durante il trattamento. Fratture dell'osso: gli inibitori della pompa protonica, in particolare se usati a dosi elevate e per lunghi periodi (>1 anno), possono aumentare in misura modesta il rischio di frattura dell'anca, del polso e della colonna, principalmente negli anziani o in presenza di altri fattori di rischio riconosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori della pompa protonica possono aumentare il rischio globale di frattura del 10-40%.Parte di questo aumento puo' essere dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere cure in base alle attuali linee guida cliniche e devono assumere un adeguato apporto di vitamina D e calcio. Lupus cutaneo subacuto eritematoso (SCLE): gliinibitori della pompa protonica sono associati con casi molto rari diSCLE. In caso di lesioni, soprattutto nelle zone della pelle esposte al sole, e se accompagnati da artralgia, il paziente deve prontamente richiedere assistenza medica e il medico deve prendere in considerazione l'interruzione. SCLE dopo un precedente trattamento con un inibitore della pompa protonica puo' aumentare il rischiodi SCLE con altri inibitori della pompa protonica. Interferenza con esami di laboratorio: un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) puo' interferire con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Per evitare tale interferenza, il trattamento deve essere sospeso per almeno 5 giorni prima delle misurazioni della CgA. Se i livelli di CgA e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l'interruzione del trattamento con inibitore della pompa protonica. Contiene sorbitolo. I pazienti con problemi ereditari di intolleranza al fruttosio non devono assumere questo medicinale.

INTERAZIONI

Medicinali con farmacocinetica di assorbimento del pH dipendente: a causa della inibizione marcata e di lunga durata della secrezione acidagastrica, pantoprazolo puo' interferire con l'assorbimento di altri medicinali per i quali il pH gastrico e' un fattore determinante sulla disponibilita' orale, per es. alcuni antifungini azolici come ketoconazolo, itraconazolo, posaconazolo e altri medicinali come erlotinib. Inibitori della proteasi HIV La somministrazione concomitante di pantoprazolo non e' raccomandata con inibitori della proteasi HIV per i qualil'assorbimento dipende dal pH acido intragastrico come atazanavir a causa della riduzione significativa della loro biodisponibilita'. Se lacombinazione di inibitori della proteasi HIV con un inibitore della pompa protonica e' giudicata inevitabile, e' raccomandato uno stretto monitoraggio clinico (per es. carica virale). Non deve essere superata una dose di pantoprazolo di 20 mg al giorno. Potrebbe essere necessario adattare la dose degli inibitori della proteasi HIV. Anticoagulanti cumarinici (fencoprumone o warfarin) La somministrazione concomitante di pantoprazolo con warfarin o fencoprumone non ha influenzato la farmacocinetica di warfarin, fencoprumone o INR. Tuttavia, sono stati riportati casi di aumento di INR e tempo di protrombina nei pazienti che hanno ricevuto PPIs e warfarin o fencoprumone in concomitanza. L'aumento dell'INR e del tempo di protrombina puo' portare a sanguinamenti anormali e persino alla morte. I pazienti trattati con pantoprazolo e warfarin o fencoprumone potrebbero essere necessariamente monitorati per aumentare l'INR ed il tempo di protrombina. Metotressato: e' stato riportato che l'uso concomitante di metotressato ad alte dosi (ad es. 300mg) e inibitori di pompa protonica in alcuni pazienti aumenta i livelli di metotressato. Pertanto in situazioni in cui il metotressato viene utilizzato ad alte dosi, ad esempio cancro e psoriasi, puo' essere necessario considerare una sospensione temporanea del pantoprazolo. Altri studi di interazione: il pantoprazolo viene ampiamente metabolizzato nel fegato attraverso il sistema enzimatico del citocromo P450. La principale via metabolica e' la demetilazione tramite CYP2C19; le altrevie metaboliche includono l'ossidazione tramite CYP3A4. Gli studi di interazione condotti su medicinali anch'essi metabolizzati tramite questi sistemi enzimatici, come carbamazepina, diazepam, glibenclamide, nifedipina, e un contraccettivo orale contenente levonorgestrel e etinilestradiolo non hanno evidenziato interazioni clinicamente significative. Non puo' essere esclusa una interazione di pantoprazolo con altri medicinali o composti, che vengono metabolizzati usando lo stesso sistema enzimatico. I risultati di una vasta serie di studi di interazionedimostrano che il pantoprazolo non influenza il metabolismo di sostanze attive metabolizzate da CYP1A2 (come caffeina, teofillina), da CYP2C9 (come piroxicam, diclofenac, naprossene), da CYP2D6 (come metoprololo), da CYP2E1 (come etanolo) e non interferisce con l'assorbimento della digossina mediato dalle p-glicoproteine. Non si sono osservate interazioni durante la somministrazione concomitante di antiacidi. Sono stati condotti anche studi di interazione somministrando pantoprazolo in concomitanza con i relativi antibiotici (claritromicina, metronidazolo, amoxicillina). Non sono state evidenziate interazioni clinicamentesignificative. Medicinali che inibiscono o inducono CYP2C19: gli inibitori di CYP2C19 come la fluvoxamina potrebbero aumentare l'esposizione sistemica del pantoprazolo. Puo' essere presa in considerazione una riduzione della dose per i pazienti trattati a lungo termine con dosi elevate di pantoprazolo, o quelli con insufficienza epatica. Induttorienzimatici che influenzano CYP2C19 e CYP3A4 come rifampicina ed Erba di San Giovanni ( Hypericum perforatum ) possono ridurre le concentrazioni plasmatiche di PPI metabolizzate attraverso questi sistemi enzimatici.

EFFETTI INDESIDERATI

Ci si puo' aspettare che circa il 5% dei pazienti manifesti reazioni avverse al farmaco (ADRs). Le ADRs piu' comunemente riportate sono diarrea e mal di testa, entrambe riscontrabili in circa 1,1% dei pazienti. Di seguito le reazioni avverse riportate con il pantoprazolo secondola seguente classificazione di frequenza: molto comune (>=1/10); comune (da >=1/100 a <1/10); non comune (da >=1/1000 a <1/100); raro (da >=1/10000 a <1/1000); molto raro (<1/10000), non nota (la frequenza nonpuo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Per tutte le reazioni avverse osservate nell'esperienza post-marketing, non e' possibile stabilire alcuna frequenza di reazione avversa e quindi esse sonoindicate con frequenza "non nota". All'interno di ogni gruppo, le reazioni avverse sono riportate in ordine di gravita' decrescente. Reazioni avverse con il pantoprazolo nelle sperimentazioni cliniche e nella fase post-marketing. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: agranulocitosi; molto raro: trombocitopenia, leucopenia, pancitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Raro: ipersensibilità (incluse reazioni anafilattiche e shock anafilattico). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: iperlipidemia ed aumento dei livelli dei lipidi (trigliceridi, colesterolo), variazioni di peso; non nota: iponatriemia,ipomagnesiemia, ipocalcemia associata a ipomagnesiemia, ipopotassiemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: disturbi del sonno; raro: depressione (e tutti gli aggravamenti); molto raro: disorientamento (e tuttigli aggravamenti); non nota: allucinazioni, confusione (soprattutto nei pazienti predisposti, così come il peggioramento di questi sintomi in caso di preesistenza). Disturbi del sistema nervoso. Non comune: mal di testa; capogiro. Raro: Alterazioni del gusto; non nota: parestesia. Patologie oculari. Raro: disturbi nella visione/ visione offuscata.Patologie gastrointestinali. Comune: polipi della ghiandola fundica (benigni); non comune: diarrea, nausea / vomito, distensione addominalee gonfiore, stipsi, secchezza delle fauci, dolore e disagio addominali. Patologie epatobiliari. Non comune: aumento degli enzimi epatici (transaminasi, gamma-GT); raro: aumento della bilirubina; non nota: lesione epatocellulare, ittero, insufficienza epatocellulare. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea/ esantema/ eruzione, prurito; Raro: orticaria, angioedema; non nota: sindrome di Stevens-Johnson, sindrome di Lyell, eritema multiforme, fotosensibilità, lupus cutaneo subacuto eritematoso. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: frattura dell'anca, del polso o della colonna. Raro: artralgia, mialgia; non nota: spasmo muscolare come conseguenza di alterazioni elettrolitiche. Patologie renali ed urinarie. Non nota: nefrite interstiziale (con possibile progressione verso l'insufficienza renale). Patologie dell'apparato produttivo e della mammella. Raro: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: astenia, affaticamento e malessere; raro: aumento della temperatura corporea,edema periferico. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Una quantita' moderata di dati nelle donne in gravidanza (risultati tra 300-1000 gravidanze) non indicano tossicita' malformative o feto/neonatali del pantoprazolo. Gli studi condotti sugli animali hanno evidenziato una tossicita' riproduttiva. Come misura precauzionale, e' preferibile evitare l'uso durante la gravidanza. Gli studi condotti sugli animali hanno dimostrato l'escrezione del pantoprazolo nel latte materno. Non ci sono sufficienti informazioni sull'escrezione di pantoprazolo nel latte materno ma e' stata riportata escrezione nel latte materno umano. Non puo' essere escluso il rischio per neonati/infanti. Pertanto, la decisione di interrompere l'allattamento al seno o di interrompere/astenersi dalll'assunzione deve essere presa tenendo conto del beneficio dell'allattamento al seno per il neonato e del beneficio dellaterapia per la madre. Non c'e' stata alcuna evidenza di compromissione della fertilita' dopo la somministrazione di pantoprazolo negli studi sugli animali.

Codice: 039127232
Codice EAN:

Codice ATC: A02BC02
  • Apparato gastrointestinale e metabolismo
  • Farmaci per disturbi correlati all'acidita'
  • Antiulcera peptica e malattia da reflusso gastroesof.
  • Inibitori della pompa acida
  • Pantoprazolo
Temperatura di conservazione: al riparo dall'umidita'
Forma farmaceutica: COMPRESSE GASTRORESISTENTI
Scadenza: 60 MESI
Confezionamento: BLISTER OPACO

COMPRESSE GASTRORESISTENTI

60 MESI

BLISTER OPACO