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ATOSIBAN IBI EV FL 37,5MG/5ML Produttore: IBIGEN SRL

  • FARMACO DI CLASSE C
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

ATOSIBAN IBISQUS 37,5 MG/5 ML CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Altri ginecologici.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni flaconcino (5 ml di soluzione) contiene 37,5 mg di atosiban (come acetato). Ogni ml di soluzione contiene 7,5 mg di atosiban. Dopo diluizione, la concentrazione di atosiban e' di 0,75 mg/ml. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Mannitolo, acido cloridrico concentrato, acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Atosiban Ibisqus e' indicato per ritardare la nascita prematura imminente in pazienti adulte in stato di gravidanza con: contrazioni uterine regolari della durata minima di 30 secondi ad una frequenza di >= 4 ogni 30 minuti; dilatazione cervicale da 1 a 3 cm (0-3 per nullipare) e scomparsa del collo uterino di >= 50%; eta' gestazionale da 24 a 33 settimane complete; frequenza cardiaca normale del feto.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Atosiban Ibisqus non deve essere somministrato nelle seguenti condizioni: eta' gestazionale inferiore alle 24 o superiore alle 33 settimanecomplete; rottura prematura delle membrane oltre 30 settimane di gestazione; anomalie della frequenza cardiaca del feto; emorragia uterina pre-parto che richieda parto immediato; eclampsia e grave pre-eclampsia che richiedano il parto; morte intrauterina del feto; sospetta infezione intrauterina; placenta previa; abruptio placenta; qualsiasi altracondizione della madre o del feto nella quale la continuazione della gravidanza risulti pericolosa; ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

POSOLOGIA

Posologia: il trattamento con Atosiban Ibisqus deve essere iniziato econtinuato da un medico specialista nel trattamento del travaglio pre-termine. Atosiban Ibisqus viene somministrato per via endovenosa in tre fasi successive: una dose iniziale somministrata in bolo (6,75 mg),ottenuta con una soluzione iniettabile di atosiban da 6,75 mg/0,9 ml,seguita immediatamente da infusione continua di una dose elevata (infusione di carico 300 microgrammi/min) di Atosiban Ibisqus 37,5 mg/5 mlconcentrato per soluzione per infusione per tre ore, e successivamente da una dose minore di Atosiban Ibisqus 37,5 mg/5 ml concentrato per soluzione per infusione endovenosa (infusione successiva 100 microgrammi/min) per un periodo massimo di 45 ore. La durata del trattamento non deve superare le 48 ore. La dose totale somministrata durante un ciclo completo di terapia a base di Atosiban Ibisqus non deve di norma superare i 330,75 mg di atosiban. La terapia endovenosa mediante l'iniezione del bolo iniziale di Atosiban Ibisqus 6,75 mg/0,9 ml soluzione iniettabile (vedere il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di Atosiban Ibisqus 6,75 mg/0,9 ml soluzione iniettabile), deve essere iniziata il piu' presto possibile non appena effettuata la diagnosi di travaglio pre-termine. Una volta effettuata la somministrazione in bolo,procedere con l'infusione. Nel caso di persistenza delle contrazioni uterine nel corso del trattamento con Atosiban Ibisqus, si deve prendere in considerazione una terapia alternativa. Nella seguente tabella viene indicata la posologia completa dell'iniezione in bolo seguita dall'infusione. Fase 1. Somministrare 0,9 ml in bolo endovenoso lento; iniezione della durata di un minuto. Velocità di infusione: non applicabile; dose di atosiban: 6,75 mg. Fase 2. Infusione di carico della durata di 3 ore per via endovenosa. Velocità di infusione: 24 ml/ora (300 mcg/min); dose di atosiban: 54 mg. Fase 3. Infusione successiva per via endovenosa fino a 45 ore. Velocità di infusione: 8 ml/ora (100 mcg/min); dose di atosiban: fino a 270 mg. Trattamento successivo: nel casoin cui si rendesse necessario un trattamento successivo con atosiban,si deve iniziare ancora con una somministrazione in bolo di Atosiban Ibisqus 6,75 mg/0,9 ml soluzione iniettabile, seguita da un'infusione con Atosiban Ibisqus 37,5 mg/5 ml concentrato per soluzione per infusione. Pazienti con insufficienza renale o epatica Non vi e' esperienza relativa al trattamento con atosiban di pazienti con funzionalita' epatica o renale compromessa. In caso di insufficienza renale non e' necessario un aggiustamento del dosaggio, dato che solo una piccola quantita' di atosiban e' escreta nelle urine. In pazienti con funzionalita' epatica compromessa, atosiban deve essere usato con cautela. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di Atosiban Ibisqus in donnein stato di gravidanza di eta' inferiore a 18 anni non e' stata stabilita. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione: per le istruzioni sulla preparazione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

CONSERVAZIONE

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura del medicinale e dopola diluizione, vedere paragrafo 6.3.

AVVERTENZE

Quando atosiban viene usato in pazienti per le quali non si puo' escludere la possibilita' di rottura prematura delle membrane, occorre valutare i benefici derivanti da un parto ritardato e l'eventuale rischioderivante dalla corionamnionite. Non vi e' esperienza relativa al trattamento con atosiban in pazienti con funzionalita' epatica o renale compromessa. In caso di insufficienza renale non e' necessario un aggiustamento del dosaggio, dato che solo una piccola quantita' di atosibane' escreta nelle urine. In pazienti con funzionalita' epatica compromessa, atosiban deve essere usato con cautela (vedere paragrafi 4.2 e 5.2). Vi e' solo una esperienza clinica limitata riguardante l'uso di atosiban in gravidanze multiple o nel gruppo di eta' gestazionale compresa tra la 24 ^a e la 27 ^a settimana, a causa di un esiguo numero di pazienti sottoposte a trattamento. Il beneficio di atosiban in tali sottogruppi e' pertanto incerto. E' possibile effettuare un trattamento successivo con Atosiban Ibisqus, ma l'esperienza clinica per i trattamenti successivi multipli e' limitata a un massimo di 3 ulteriori ciclidi trattamento (vedere paragrafo 4.2). In caso di ritardo nella crescita intrauterina, la decisione di continuare o iniziare nuovamente la somministrazione di Atosiban Ibisqus dipende dalla determinazione della maturita' del feto. Si deve procedere al monitoraggio delle contrazioni uterine e della frequenza cardiaca fetale durante la somministrazione di atosiban e nel caso sopraggiungano contrazioni uterine persistenti. Atosiban, quale antagonista dell'ossitocina, potrebbe in teoria dar luogo a rilassamento uterino e a perdite di sangue nella fase di postparto; pertanto la perdita di sangue dopo il parto deve essere monitorata. Tuttavia, durante gli studi clinici, non sono state riscontratecontrazioni uterine postparto inadeguate. Gravidanze multiple e medicinali ad azione tocolitica quali i bloccanti dei canali del calcio e ibetamimetici sono notoriamente associati all'aumento del rischio di edema polmonare. Pertanto, atosiban deve essere usato con cautela in caso di gravidanze multiple e/o somministrazione concomitante di altri medicinali ad azione tocolitica (vedere paragrafo 4.8).

INTERAZIONI

E' poco probabile che atosiban sia coinvolto nelle interazioni tra farmaci mediate dal citocromo P450 poiche' studi in vitro hanno dimostrato che atosiban non rappresenta un substrato per il sistema del citocromo P450 e non inibisce il sistema enzimatico del citocromo P450 deputato al metabolismo dei farmaci. Sono stati effettuati studi di interazione con labetalolo e betametasone in donne volontarie sane. Non sono state osservate interazioni clinicamente rilevanti tra atosiban e betametasone o labetalolo.

EFFETTI INDESIDERATI

Nel corso degli studi clinici, sono state osservate nella madre possibili reazioni avverse correlabili all'impiego di atosiban. In totale, nel 48% delle pazienti trattate con atosiban sono state riscontrate reazioni avverse durante gli studi clinici. Le reazioni avverse osservate sono risultate generalmente lievi. La reazione avversa piu' comunemente riportata nella madre e' la nausea (14%). Nel neonato, gli studi clinici non hanno rivelato alcuna reazione avversa specifica dovuta ad atosiban. Le reazioni avverse nell'infante rientravano in un intervallo di variazione normale ed erano paragonabili per incidenza a quelle riscontrate nel gruppo trattato con placebo e con beta-mimetici. La frequenza delle reazioni avverse sotto riportate e' definita secondo la seguente convenzione: Molto comune (>=1/10); Comune (>=1/100, <1/10); Non comune (>=1/1.000, <1/100); Raro (>=1/10.000, <1/1000). All'internodi ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravita'. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazione allergica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: iperglicemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiri. Patologie cardiache. Comune: tachicardia. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, vampate. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea; comune: vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune:prurito, eruzione cutanea. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: emorragia uterina, atonia uterina. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: reazione al sito di iniezione. Non comune: piressia. Esperienza dopo la commercializzazione Eventi respiratori quali dispnea ed edema polmonare,particolarmente in associazione alla co-somministrazione di altri medicinali ad azione tocolitica quali calcio antagonisti e beta-mimetici e/o in donne con gravidanze multiple, sono stati riportati dopo la commercializzazione. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: Atosiban Ibisqus deve essere usato solo quando il travaglio pre-termine e' stato diagnosticato tra le settimane complete di gestazione 24 e 33. Se durante la gravidanza la donna sta gia' allattandoper un precedente parto, l'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento con Atosiban Ibisqus, poiche' il rilascio di ossitocina durante l'allattamento puo' aumentare la contrattilita' uterina e con cio' contrastare l'effetto della terapia tocolitica. Allattamento: in studi clinici con atosiban non sono stati evidenziati effetti sull'allattamento. Modeste quantita' di atosiban passano dal plasma al latte materno delle donne che allattano. Fertilita': i risultati degli studi di embrio-feto tossicita' non hanno evidenziato effetti tossici di atosiban. Non sono stati condotti studi riferiti alla capacita' riproduttiva e ai primi stadi dello sviluppo embrionale (vedere paragrafo 5.3).

Codice: 043131010
Codice EAN:

Codice ATC: G02CX01
  • Sistema genito-urinario ed ormoni sessuali
  • Altri ginecologici
  • Altri preparati ginecologici
  • Atosiban
Temperatura di conservazione: da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Forma farmaceutica: CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Scadenza: 48 MESI
Confezionamento: FLACONE

CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

48 MESI

FLACONE