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BACLOFENE LIM INTRAT1F 10MG/20 Produttore: BIOINDUSTRIA L.I.M. SPA

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

BACLOFENE BIOINDUSTRIA L.I.M. SOLUZIONE INIETTABILE PER USO INTRATECALE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Miorilassanti ad azione centrale.

PRINCIPI ATTIVI

Il principio attivo e': baclofene [(RS)-4-amino-3-(4-clorofenil) acido butanoico]. Una fiala con 20 ml di soluzione iniettabile contiene: baclofene 10 mg. Una fiala con 5 ml di soluzione iniettabile contiene: baclofene 10 mg. Una fiala con 1 ml di soluzione iniettabile contiene:baclofene 0,05 mg.

ECCIPIENTI

Sodio cloruro; acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Adulti. Baclofene intratecale e' indicato nei pazienti affetti da grave spasticita' cronica associata a sclerosi multipla, a lesioni o ad altre patologie del midollo spinale che non rispondono a terapie antispastiche orali (incluso Baclofene orale) e/o nei pazienti che abbiano effetti collaterali inaccettabili con le dosi terapeuticamente valide di tali antispastici. Baclofene intratecale e' stato impiegato con successo nei pazienti con spasticita' cerebrale, ad esempio nei casi di paralisi cerebrale, lesioni del cranio o infarti cerebrali; tuttavia, l'esperienza clinica e' limitata. Sono stati inoltre trattati con successo anche alcuni pazienti affetti da tetano, per ridurre l'iperreflessia, le clonie e il trisma. Popolazione pediatrica. Baclofene e' indicato in pazienti da 4 a < 18 anni di eta' con grave spasticita' cronica di origine cerebrale o spinale (associata a trauma, sclerosi multipla oaltra patologia del midollo spinale) non responsivi agli antispasticisomministrati per via orale (incluso baclofene per via orale) e/o chehanno avuto effetti indesiderati inaccettabili a dosi orali efficaci.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Il farmaco non deve essere somministrato per via endovenosa, intramuscolare, sottocutanea o epidurale.

POSOLOGIA

Metodo di somministrazione. L'efficacia del medicinale intratecale e'stata dimostrata con studi clinici randomizzati e controllati utilizzando un sistema d'infusione dedicato programmabile. Questo dispositivoe' un sistema impiantabile dotato di serbatoi ricaricabili per il rilascio del farmaco; viene impiantato in una tasca sottocutanea generalmente nella parete addominale. Il dispositivo e' connesso ad un catetere intratecale che raggiunge per via sottocutanea lo spazio subaracnoideo. La somministrazione intratecale del farmaco mediante un sistema impiantabile deve essere effettuata solo da medici in possesso delle opportune conoscenze e con esperienza. Le informazioni specifiche per l'impianto, la programmazione e/o la ricarica della pompa impiantabile vengono fornite dai costruttori della pompa e devono essere attentamenteseguite. Dosaggio. Il medicinale intratecale e' destinato alla somministrazione in bolo singolo con dosi di prova (con catetere spinale o lombare) e per uso cronico con una pompa impiantabile adatta per la somministrazione continua del farmaco intratecale nello spazio intratecale. Per stabilire il regime posologico ottimale ogni paziente viene sottoposto ad una fase di selezione iniziale con bolo intratecale, a cui fa seguito una titolazione della dose individuale molto accurata primadella terapia di mantenimento. Cio' e' necessario per la grande variabilita' individuale delle dosi terapeutiche ottimali. Fase di selezione. Prima di iniziare un'infusione cronica con il medicinale intratecale, i pazienti devono dimostrare di rispondere al trattamento con baclofene intratecale in bolo nella fase di selezione. Viene generalmente somministrata mediante iniezione lombare o un catetere intratecale una dose test del medicinale in bolo per verificarne la risposta. Di solito la dose test iniziale e' di 25 mcg o di 50 mcg, incrementabile di 25mcg ad intervalli di 24 ore, fino a che si osservi una risposta clinica di durata compresa tra 4 e 8 ore; la dose deve essere somministratainteramente in non meno di un minuto. A questo scopo sono particolarmente adatte le fiale a basso dosaggio (0,05 mg/1 ml). La prima dose deve essere somministrata in ambiente attrezzato per la rianimazione. Per poter definire un paziente responsivo alla terapia deve verificarsi una significativa diminuzione del tono muscolare e/o della frequenza e/o della gravita' degli spasmi. La sensibilita' al trattamento con il farmaco intratecale e' molto variabile da soggetto a soggetto. Si sonoverificati casi di grave sovradosaggio (coma) in pazienti adulti trattati con una dose test di 25 mcg. I pazienti che non rispondono a una dose test di 100 mcg non devono essere trattati con ulteriori quantita' di farmaco e non devono essere inclusi in un trattamento cronico perinfusione intratecale. Popolazione pediatrica. Per pazienti da 4 a < 18 anni di eta' la dose test iniziale con puntura lombare deve essere di 25-50 mcg/die basandosi sull'eta' e sul peso del bambino. I pazienti che non sono responsivi possono ricevere un incremento di dose di 25mcg/die ogni 24 ore. Nei pazienti pediatrici, la dose massima di selezione non deve essere superiore a 100 mcg/die. Titolazione della dose.Dopo aver avuto conferma, con le dosi test in bolo, che il paziente e' responsivo al trattamento con il medicinale intratecale, si decide un'infusione intratecale utilizzando un adatto dispositivo di rilascio.Per determinare la dose giornaliera totale iniziale del farmaco intratecale da impiegare nel dispositivo, bisogna raddoppiare la dose che nella fase di selezione ha dato un effetto positivo e somministrarla inun periodo di 24 ore. Nel caso in cui l'efficacia della dose in bolo sia durata piu' di 12 ore, la dose iniziale giornaliera deve essere uguale alla dose bolo somministrata pero' lentamente nelle 24 ore. Nelleprime 24 ore il dosaggio non deve essere aumentato. Dopo le prime 24 ore, il dosaggio deve essere adattato lentamente, con piccole variazioni giornaliere in modo da raggiungere l'effetto desiderato, incrementando la dose dal 10 al 30% cosi' da evitare un sovradosaggio. Con le pompe programmabili il dosaggio deve essere aumentato solo una volta ogni 24 ore. Per le pompe non programmabili con un catetere di 76 cm che rilasci 1 ml al giorno, e' meglio rispettare intervalli di 48 ore prima di valutare la risposta. Se la dose giornaliera e' stata aumentata significativamente e non si e' osservato alcun effetto clinico, si raccomanda di controllare il funzionamento della pompa o del catetere. L'esperienza con dosi superiori a 1000 mcg al giorno e' limitata. I pazienti, in fase di selezione o nel periodo di titolazione del dosaggio che segue l'impianto della pompa, devono essere attentamente controllatie ricoverati in un ambiente perfettamente equipaggiato. Occorre averesempre a disposizione strumenti per la rianimazione, nel caso si verificasse un improvviso pericolo di vita o gravi reazioni avverse. L'impianto della pompa deve avvenire solamente in centri altamente qualificati per questo tipo di intervento, in modo da minimizzare i rischi della fase peri-operatoria. Terapia di mantenimento. L'obiettivo clinico e' quello di mantenere per quanto possibile il tono muscolare normale,di minimizzare la frequenza e la gravita' degli spasmi senza indurre effetti indesiderati intollerabili. Deve essere utilizzato il dosaggiopiu' basso che produce una risposta efficace. Il mantenimento di qualche spasticita' e' auspicato per evitare una sensazione di "paralisi" da parte del paziente. Inoltre, un certo grado di tono muscolare e di spasmi muscolari possono aiutare nel supportare la funzione circolatoria e possibilmente prevenire la trombosi venosa profonda. Per mantenere una risposta ottimale durante la terapia cronica, molti pazienti richiedono un graduale aumento della dose nel tempo; cio' puo' essere dovuto ad una diminuita responsivita' alla terapia oppure ad un progressivo peggioramento della malattia. Per mantenere opportunamente il controllo dei sintomi, la dose giornaliera puo' essere gradualmente aumentata dal 10 al 30%; l'aumento puo' essere ottenuto adeguando la velocita' di rilascio della pompa e/o la concentrazione del medicinale intratecale nel serbatoio. La dose giornaliera puo' inoltre essere ridotta dal 10 al 20% nel caso in cui il paziente mostrasse effetti collaterali.La necessita' di aumentare la dose puo' suggerire un'ostruzione del catetere, una sua dislocazione dalla sede o un malfunzionamento della pompa. La dose di mantenimento per l'infusione intratecale continua di baclofene puo' variare da 10 mcg/die a 1200 mcg/die; la maggior parte dei pazienti risponde bene a dosi comprese tra 300-800 mcg/die. Nei trattamenti a lungo termine, circa il 5% dei pazienti diventa refrattario ad un aumento del dosaggio, per tolleranza o per problemi di rilascio del farmaco.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Tenere fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.

AVVERTENZE

Supervisione medica. Si raccomanda di impiantare la pompa solo dopo che sia stata valutata la risposta del paziente all'iniezione in bolo del medicinale intratecale e/o alla titolazione. Visti i rischi a cui puo' andare incontro il paziente nella fase iniziale della somministrazione e titolazione del farmaco intratecale (depressione del sistema nervoso centrale, collasso cardiovascolare, insufficienza respiratoria),il medicinale intratecale deve essere usato in ambiente medico adeguatamente equipaggiato. Nel caso di pericolo di vita e grave sovradosaggio, devono essere pronti dispositivi di rianimazione. Prima di effettuare una terapia con il medicinale per via intratecale, i medici devonoessere adeguatamente istruiti. Monitoraggio del paziente. Dopo l'impianto della pompa, particolarmente durante la fase iniziale dell'utilizzo della pompa e ogni qual volta la dose rilasciata dalla pompa e/o laconcentrazione di baclofene nel serbatoio viene modificata, il paziente deve essere attentamente controllato fino a che si sia sicuri che la risposta del paziente all'infusione sia accettabile e stabile. E' importante che il paziente, i medici che lo seguono, e tutti coloro coinvolti nella cura del paziente stesso, ricevano corrette informazioni sui rischi legati a questo tipo di trattamento. Ogni persona coinvolta nel trattamento e nella cura del paziente deve conoscere i segni e i sintomi di un sovradosaggio, le procedure da seguire in questo caso e come manipolare in ambiente domestico la pompa. Fase di selezione. Durante la somministrazione della dose test iniziale (fase di selezione) e' molto importante controllare attentamente la funzione respiratoria ecardiovascolare del paziente, specialmente se il paziente stesso presenta problemi cardiopolmonari e debolezza dei muscoli respiratori o sia stato trattato contemporaneamente con farmaci a base di benzodiazepine od oppiacei, che possono aumentare il rischio di depressione respiratoria. Prima della fase iniziale di selezione con il medicinale intratecale il paziente non deve presentare sintomi d'infezioni, poiche' lapresenza di un'infezione sistemica puo' interferire con la reale risposta del paziente all'iniezione in bolo del farmaco intratecale. Impianto della pompa. Prima della fase iniziale di selezione con il medicinale intratecale il paziente non deve presentare sintomi d'infezioni, poiche' la presenza di un'infezione sistemica puo' aumentare il rischiodi complicazioni chirurgiche. Inoltre, un'infezione puo' complicare la fase di definizione della dose. Un'infezione o l'errata applicazionedel catetere intratecale puo' determinare l'improvvisa interruzione della somministrazione del farmaco intratecale e l'insorgenza di sindrome neurolettica maligna e ipertermia. Riempimento del serbatoio. Il riempimento del serbatoio deve essere effettuato da personale adeguatamente preparato e qualificato, seguendo le indicazioni del fabbricante della pompa. L'intervallo di riempimento del serbatoio deve essere attentamente calcolato in modo da prevenire il completo svuotamento dello stesso, che puo' causare una ricomparsa di grave spasticita' o l'insorgenza di sindrome neurolettica maligna, ipertermia e stati confusionali. Il riempimento deve essere condotto in condizioni di massima asepsi, per evitare contaminazioni microbiche e gravi infezioni a carico delSistema Nervoso Centrale. Dopo ogni riempimento o manipolazione del serbatoio bisogna osservare attentamente la situazione clinica del paziente. Bisogna usare estrema cautela quando si ricarica una pompa impiantabile dotata di accesso diretto al catetere intratecale. L'iniezionediretta nel catetere attraverso questo accesso puo' portare ad un pericolosissimo sovradosaggio. Ulteriori considerazioni per la determinazione della dose. Per prevenire un'eccessiva ipotonia e conseguenti cadute, il medicinale intratecale deve essere utilizzato con cautela qualora un certo grado di spasticita' sia necessaria per mantenere la posizione eretta e per bilanciare la deambulazione o qualora sia usata permantenere le principali funzioni. Infatti, puo' essere importante mantenere un certo tono muscolare e permettere degli spasmi occasionali per supportare la funzione circolatoria e prevenire la formazione di trombosi venose profonde. Prima di iniziare il trattamento con il farmaco intratecale, si deve tentare di interrompere i trattamenti concomitanti a base di antispastici orali, per evitare un possibile sovradosaggio o interazioni tra farmaci; in questa fase il medico deve seguire attentamente il paziente. Tuttavia, si deve evitare la brusca riduzione o interruzione delle terapie antispastiche concomitanti durante l'uso cronico del medicinale intratecale. Precauzioni per pazienti pediatrici. Per pazienti con spasticita' dovuta a trauma cranico, si raccomandadi non procedere con la terapia a lungo termine del farmaco intratecale, fino a che i sintomi di spasticita' non si stabilizzano (almeno unanno dopo il trauma). I bambini devono avere un peso corporeo sufficiente per applicare la pompa impiantabile per infusione cronica. L'uso del medicinale intratecale nella popolazione pediatrica deve essere prescritto solo da medici specialisti in possesso delle opportune conoscenze e con esperienza. I dati clinici sulla sicurezza ed efficacia dell'uso del medicinale intratecale nei bambini al di sotto dei 4 anni d'eta' sono molto limitati. Precauzioni per particolari categorie di pazienti. Nei pazienti con anormalita' nella circolazione del liquido cefalo-rachidiano , la distribuzione del farmaco, e come conseguenza, la sua attivita' antispastica possono risultare inadeguate. I pazienti con disturbi psicotici, con schizofrenia, con stati confusionali, o con Morbo di Parkinson devono essere trattati con il farmaco. intratecale con molta cautela e tenuti sotto stretto controllo, in quanto sono state osservate esacerbazioni delle sopradescritte patologie durante la somministrazione orale di Baclofene. Particolare attenzione va prestataa pazienti affetti da epilessia; sono stati riportati casi di crisi epilettiche durante un sovradosaggio o una sospensione del medicinale intratecale, cosi' come in pazienti trattati con dosi terapeutiche del farmaco. Il medicinale intratecale deve essere usato con cautela nei pazienti con alterazioni del sistema nervoso autonomo quale disreflessia autonomica. La presenza di stimoli nocicettivi o la brusca sospensione del medicinale. intratecale possono causare episodi di alterazioni del sistema nervoso autonomo quale disreflessia autonomica. Il farmacodeve essere usato con cautela nei pazienti con insufficienza cerebrovascolare o respiratoria , poiche' queste condizioni possono essere esacerbate dal baclofene.

INTERAZIONI

Vi e' poca esperienza con l'uso del medicinale intratecale in combinazione con medicinali sistemici per predire specifiche interazioni, anche se si presuppone che la bassa esposizione sistemica a baclofene, osservata dopo somministrazione intratecale, possa ridurre il potenzialedi interazioni farmacocinetiche. Interazioni previste per cui l'uso concomitante non e' raccomandato. Levodopa/inibitori della DOPA decarbossilasi (DDC) L'uso concomitante di Baclofene orale e di levodopa/inibitori della DDC hanno prodotto un rischio aumentato di eventi avversi come allucinazioni visive, stato confusionale, cefalea e nausea. E' stato anche riportato un peggioramento dei sintomi di Parkinsonismo. Quindi, bisogna esercitare cautela quando il medicinale intratecale vienesomministrato a pazienti che ricevono una terapia con levodopa/inibitori della DDC. Interazioni osservate da tenere in considerazione. Anestetici. L'uso concomitante di baclofene intratecale e di anestetici generali (es.: fentanyl, propofol) puo' aumentare il rischio di disturbicardiaci e convulsioni. Quindi, bisogna esercitare cautela quando si somministrano anestetici a pazienti che ricevono il farmaco intratecale. Interazioni previste da tenere in considerazione Morfina. L'uso combinato di morfina e del medicinale intratecale ha causato ipotensione in un paziente. Non si puo' escludere che potenzialmente questa associazione possa causare dispnea o altri sintomi correlati al SNC. La co-somministrazione di altri farmaci con il farmaco intratecale non e' stata provata e non si hanno quindi dati sulla sicurezza di un tale trattamento. Alcol ed altri composti con azione sul SNC. Gli effetti depressivi sul sistema nervoso centrale dell'alcol e di altri farmaci con azione sul SNC (es.: analgesici, neurolettici, barbiturici, benzodiazepine, ansiolitici) possono potenziare l'effetto del medicinale intratecale. Antidepressivi triciclici Un trattamento con antidepressivi triciclici durante l'uso di Baclofene orale puo' potenziare gli effetti del Lioresal, dando cosi' luogo ad una pronunciata ipotonia muscolare. Pertanto, bisogna prestare particolare attenzione qualora si usasse il medicinale intratecale con questa combinazione. Antipertensivi. Poiche' il trattamento con Baclofene orale in concomitanza con antipertensivi puo' aumentare il calo pressorio, e' necessario controllare la pressione sanguigna e aggiustare di conseguenza il dosaggio del farmaco antipertensivo.

EFFETTI INDESIDERATI

Le reazioni avverse da studi clinici sono elencate secondo le classi per sistemi e organi secondo MedDRA. Nell'ambito di ogni classe sistema-organo, le reazioni avverse sono classificate secondo frequenza, le reazioni piu' frequenti per prime. Nell'ambito di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine decrescente di gravita'. Inoltre, per ogni reazione avversa, viene anche fornita la categoria di frequenza corrispondente utilizzando la seguente convenzione (CIOMS III): Molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla basedei dati disponibili). Reazioni avverse. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: disidratazione. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione, ansietà, agitazione; non comune: ideazione suicidaria, tentativo di suicidio, allucinazioni, paranoia, stato euforico. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza, senso di instabilità; comune: convulsioni, stato confusionale, sedazione, capogiri/sensazione di testa vuota, cefalea, parestesia, disartria, letargia, diminuzione della coordinazione, insonnia, disorientamento. Convulsione ecefalea compaiono più spesso in pazienti con spasticità di origine cerebrale che in pazienti con spasticità di origine spinale; non comune:atassia, compromissione della memoria, nistagmo. Patologie dell'occhio. Comune: disturbo di accomodazione, visione offuscata, diplopia. Patologie cardiache. Non comune: bradicardia. Patologie vascolari. Comune: ipotensione; non comune: ipertensione, trombosi venose profonde, arrossamento cutaneo, pallore. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: depressione respiratoria, polmonite, dispnea. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, stipsi, secchezza delle fauci, diarrea, diminuzione dell'appetito, aumento della salivazione. Nausea e vomito compaiono più spesso in pazienti con spasticità di origine cerebrale che in pazienti con spasticità di origine spinale; non comune: occlusione intestinale, disfagia, ipogeusia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: orticaria, prurito, edema facciale e/o periferico; non comune: alopecia, iperidrosi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: ipotonia; comune: ipertonia. Patologie renali e urinarie. Comune: incontinenza urinaria, ritenzione urinaria, disturbi vescicali, ritenzione urinaria compare più spesso in pazienti con spasticità di origine cerebrale che in pazienti con spasticità di origine spinale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: disfunzione sessuale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia, piressia, dolore, brividi; non comune: ipotermia; raro: sintomi da sospensione con pericolo di vita dovuti a mancato rilascio del farmaco. Reazioni avverse da segnalazioni spontanee e casi di letteratura (frequenza non nota). Le seguenti reazioni avverse derivano dall'esperienza postmarketing con il farmaco intratecale tramite segnalazioni spontanee e casi di letteratura. Poiche' queste reazioni sono state riportate su base volontaria da una popolazione di dimensione non nota, non e' possibile stabilirne in modo affidabile la frequenza che pertanto e' classificata come non nota. Le reazioni avverse sonoelencate secondo le classi di sistema-organo in MedDRA. All'interno di ciascuna classe di sistema-organo, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravita'. Patologie del sistema nervoso: disforia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: bradipnea. Eventi avversi associati al sistema di rilascio. Sono stati riportati eventi avversi associati al sistema di rilascio del farmaco (massa infiammatoria alla punta del catetere, dislocazione del catetere con possibili complicanze, infezione della tasca sottocutanea, meningite, sovradosaggio dovuto a errata manipolazione del dispositivo), per i quali,in alcuni casi, una correlazione causale con baclofene non puo' essere esclusa. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatorisanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza. Vi sono dati limitati sull'uso del medicinale intratecalein donne in gravidanza. Dopo somministrazione intratecale del farmaco, nel plasma materno possono essere rilevate piccole quantita' di baclofene. Dati animali hanno mostrato che il baclofene puo' attraversare la barriera placentare. Quindi, il medicinale. intratecale non deve essere usato in gravidanza a meno che il beneficio atteso non superi il potenziale rischio nel feto. Il baclofene non e' teratogeno in topi, ratti e conigli. Allattamento. Dopo somministrazione orale alle dosi terapeutiche il baclofene passa nel latte materno, ma in quantita' cosi'piccole che non si dovrebbero verificare effetti collaterali a caricodel bambino. Dopo somministrazione intratecale del farmaco, nel plasma materno possono essere rilevate piccole quantita' di baclofene. Quindi non si presume di trovare baclofene nel latte della madre che ha ricevuto una terapia con il farmaco intratecale e non vengono fornite raccomandazioni speciali. Fertilita'. Non ci sono raccomandazioni speciali per donne in eta' fertile. Studi animali hanno mostrato che e' improbabile che baclofene intratecale abbia un effetto avverso sulla fertilita' in condizioni clinicamente rilevanti.

Codice: 041650019
Codice EAN:

Codice ATC: M03BX01
  • Sistema muscolo-scheletrico
  • Miorilassanti
  • Miorilassanti ad azione centrale
  • Altri miorilassanti ad azione centrale
  • Baclofene
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FIALA

SOLUZIONE INIETTABILE

36 MESI

FIALA