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BISOPROLOLO ID AU 30CPR 5MG+ Produttore: AUROBINDO PHARMA ITALIA SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

BISOPROLOLO E IDROCLOROTIAZIDE AUROBINDO COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Farmaci beta-bloccanti, selettivi e tiazidi.

PRINCIPI ATTIVI

Bisoprololo e Idroclorotiazide Aurobindo 2,5 mg/6,25 mg compresse rivestite con film: ogni compressa rivestita con film contiene 2,5 mg di bisoprololo fumarato e 6,25 mg di idroclorotiazide. Bisoprololo e Idroclorotiazide Aurobindo 5 mg/6,25 mg compresse rivestite con film: ognicompressa rivestita con film contiene 5 mg di bisoprololo fumarato e 6,25 mg di idroclorotiazide. Bisoprololo e Idroclorotiazide Aurobindo 10 mg/6,25 mg compresse rivestite con film: ogni compressa rivestita con film contiene 10 mg di bisoprololo fumarato e 6,25 mg di idroclorotiazide. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: calcio idrogeno fosfato, anidro, cellulosa microcristallina (grado-112), crospovidone (tipo-A), silice colloidale, anidra, magnesio stearato. Rivestimento della compressa. Bisoprololo eIdroclorotiazide Aurobindo 2,5 mg/6,25 mg e 5 mg/6,25 mg compresse rivestite con film: ipromellosa 2910 (6 cPs), diossido di titanio (E171), macrogol 400, ossido di ferro giallo, polisorbato 80, ossido di ferro rosso. Bisoprololo e Idroclorotiazide Aurobindo 10 mg/6,25 mg compresse rivestite con film: ipromellosa 2910 (6 cPs), diossido di titanio (E171), macrofol 400, polisorbato 80.

INDICAZIONI

Ipertensione arteriosa essenziale lieve o moderata. Bisoprololo e Idroclorotiazide Aurobindo e' indicato solo negli adulti.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1 o ad altre tiazidi o sulfonamidi. Grave asma bronchiale; insufficienza cardiaca acuta o durante episodi di insufficienza cardiaca scompensata che richiedono terapia isotropa endovenosa; shock cardiogeno; sindrome del nodo del seno; blocco seno-atriale; blocco atrio-ventricolare di secondo o terzo grado; bradicardia sintomatica; feocromocitoma non trattato; gravi forme di patologie arteriose periferiche occlusive o gravi forme della sindrome di Raynaud; acidosi metabolica; compromissione renale grave (clearance della creatinina <= 30 ml/min); compromissione epatica grave; ipocaliemia refrattaria.

POSOLOGIA

Posologia: si raccomanda la titolazione della dose di ogni ingrediente attivo nei singoli pazienti. Se clinicamente appropriato, i pazientipossono essere trasferiti dalla monoterapia alla terapia a dosi fisse. Al fine di adattare individualmente la posologia, Bisoprololo e Idroclorotiazide Aurobindo e' disponibile nei seguenti dosaggi: Bisoprololo e Idroclorotiazide Aurobindo 2,5 mg/6,25 mg compresse rivestite con film; Bisoprololo e Idroclorotiazide Aurobindo 5 mg/6,25 mg compresse rivestite con film; Bisoprololo e Idroclorotiazide Aurobindo 10 mg/6,25 mg compresse rivestite con film. La dose piu' bassa 2,5 mg/6,25 mg puo' essere usata per la titolazione della dose se, a giudizio del clinico, questa e' richiesta dal singolo paziente. In caso di insufficiente risposta al trattamento, il dosaggio deve essere aumentato ad una compressa da 5 mg di bisoprololo fumarato/6,25 mg di idroclorotiazide una volta al giorno. Se anche quest'ultima dose fosse insufficiente, il dosaggio puo' essere aumentato ad una compressa da 10 mg di bisoprololo fumarato/6,25 mg di idroclorotiazide una volta al giorno. Se e' necessaria l'interruzione del trattamento, si raccomanda una riduzione graduale del trattamento con bisoprololo. Il trattamento con bisoprololo non deve essere interrotto bruscamente, poiche' questo puo' causare ungrave deterioramento delle condizioni del paziente, specialmente nei pazienti con cardiopatia ischemica. Popolazioni speciali. Compromissione renale o epatica: in pazienti affetti da compromissione epatica da lieve a moderata o compromissione renale da lieve a moderata (clearance della creatinina > 30 ml/min) non sono necessarie correzioni della dose. Anziani: in genere non e' richiesta una correzione della dose (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di Bisoprololo e Idroclorotiazide Aurobindo nei bambini non sono state stabilite. Non vi e' esperienza nella popolazione pediatrica con Bisoprololo e Idroclorotiazide Aurobindo, pertanto il suo uso non e' raccomandato per i bambini. Modo di somministrazione: per uso orale. Bisoprololo e Idroclorotiazide Aurobindo deve essere preso al mattino e puo' essere assunto con del cibo. Le compresse devono essere deglutite con del liquido e non devono essere masticate.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C. Conservare i blisternell'astuccio per proteggere il medicinale dalla luce.

AVVERTENZE

Avvertenze speciali. Relative al bisoprololo: il trattamento con bisoprololo non deve essere interrotto improvvisamente a meno che non chiaramente indicato, dal momento che un'interruzione brusca del bisoprololo puo' portare ad un peggioramento acuto delle condizioni del paziente, in particolare in pazienti con patologia cardiaca ischemica. La dose deve essere ridotta progressivamente nell'arco di diversi giorni. Relative all'idroclorotiazide: Bisoprololo fumarato/idroclorotiazide deve essere usato con cautela in pazienti con compromessa funzionalita' renale. In caso di patologia epatica i diuretici tiazidici e le sostanze correlate possono indurre una encefalopatia epatica. In questo caso la terapia diuretica deve essere immediatamente sospesa. Precauzioni d'impiego. Bisoprololo fumarato/idroclorotiazide deve essere usato con cautela in pazienti con - relative al bisoprololo - asma bronchiale e broncopneumopatia cronica ostruttiva: i beta-bloccanti possono essere usati solo nelle forme lievi di asma o malattia polmonare cronica ostruttiva e in questo caso devono essere scelti dei beta-bloccanti selettivi per i recettori beta1 ad un basso dosaggio iniziale. Prima di iniziare la terapia si raccomanda l'esecuzione di una prova di funzionalita' polmonare. Occasionalmente, nei pazienti con asma o malattia polmonare cronica ostruttiva, puo' verificarsi un incremento della resistenza delle vie respiratorie, pertanto puo' presentarsi la necessita' di incrementare la dose di beta2 stimolanti. Insufficienza cardiaca: in pazienti affetti da insufficienza cardiaca compensata, e se necessario, il bisoprololo deve essere somministrato cominciando con una dose iniziale molto bassa che potra' essere incrementata gradualmente e sotto attento controllo medico. Blocco AV di primo grado: a causa della loro attivita dromotropa negativa, i beta-bloccanti devono essere somministrati con cautela in pazienti affetti da blocco AV di primo grado. Angina di Prinzmetal: i beta-bloccanti possono aumentare il numero e la durata degli episodi in pazienti affetti da angina di Prinzmetal. Nelle forme lievi e associate e' possibile usare un beta-bloccante beta-1- selettivo, tuttavia deve essere co-somministrato un vasodilatatore. Arteriopatia periferica occlusiva: in pazienti affetti da arteriopatia periferica occlusiva (AOP) o da sindrome di Raynaud i beta-bloccanti possono aggravare i sintomi specialmente all'inizio del trattamento. A tali pazienti deve essere prescritto un beta-bloccante beta-1-selettivo.Feocromocitoma (che e' in trattamento): in pazienti con feocromocitoma, non si deve somministrare bisoprololo fumarato/idroclorotiazide fino a quando non e' stato ottenuto un blocco degli alfa-recettori. La pressione arteriosa deve essere attentamente monitorata. Pazienti anziani: generalmente non e' necessario una modifica della dose. Tuttavia, ipazienti anziani devono essere attentamente controllati (vedere paragrafo relativo all'idroclorotiazide 'Fluidi e bilancio elettrolitico').Diabe mellito: i pazienti devono essere informati del possibile rischio di ipoglicemia e della accresciuta necessita' di un attento controllo domiciliare della glicemia nella fase iniziale del trattamento. I segni di allarme di uno stato ipoglicemico possono essere mascherati, soprattutto tachicardia, palpitazioni e sudorazione. Psoriasi: i pazienti con psoriasi o con una anamnesi di psoriasi devono essere trattati con betabloccanti (ad es. bisoprololo) solo dopo un'attenta valutazione dei benefici e dei i rischi. Reazioni allergiche: come per altri beta-bloccanti, bisoprololo puo' aumentare sia la sensibilita' all'allergene che la gravita' della reazione anafilattica. Questo e' applicabileanche alla terapia di desensitivizzazione. Il trattamento con epinefrina puo' non sempre raggiungere l'effetto terapeutico atteso. Anestesia generale: nei pazienti che devono sottoporsi ad anestesia generale, i beta-bloccanti riducono l'incidenza di aritmie e di ischemia miocardica durante l'induzione dell'anestesia e l'intubazione, e nella fase post-operatoria. E' normalmente raccomandato il mantenimento del trattamento con beta-bloccante in fase peri-operatoria. L'anestesista deve essere informato del fatto che il paziente e' in terapia con betabloccanti a causa di una potenziale interazione con altri medicinali che possono dar luogo a bradiaritmie, attenuazione della tachicardia riflessae ridotta capacita' riflessa di compensare una perdita di sangue. Se si ritiene necessario interrompere la terapia con il beta-bloccante prima dell'intervento chirurgico, cio' deve essere effettuato gradualmente e completato circa 48 ore prima dell'anestesia. Tireotossicosi: i sintomi di tireotossicosi possono essere mascherati dal trattamento conbisoprololo. Digiuno stretto: Bisoprololo fumarato/idroclorotiazide deve essere usato con cautela nei pazienti a digiuno stretto. Associazione con verapamil, diltiazem o bepridil: tali associazioni devono essere effettuate solo sotto stretto monitoraggio clinico ed elettrocardiografico, soprattutto nei pazienti anziani e all'inizio del trattamento(vedere paragrafo 4.5). Sport: gli atleti devono essere informati delfatto che questo medicinale contiene un agente che puo' causare positivita' ai test antidoping. Relative all'idroclorotiazide. Fluidi e bilancio elettrolitico: la somministrazione continua a lungo termine dell'idroclorotiazide puo' portare a disturbi dei fluidi e degli elettroliti, in particolare ad ipokalemia e iponatremia, ma anche a ipomagnesemia, ipocloroemia e ipercalcemia. L'ipokalemia facilita lo sviluppo di gravi aritmie, in particolare torsioni di punta, che posso essere fatali. Durante la terapia a lungo termine con bisoprololo fumarato/idroclorotiazide si raccomanda il monitoraggio degli elettroliti sierici (specialmente potassio, sodio, calcio), della creatinina e dell'urea, deilipidi sierici (colesterolo e trigliceridi), dell'acido urico e anchedella glicemia. Natriemia: la natriemia deve essere determinata primadel trattamento e successivamente a intervalli regolari. Qualsiasi trattamento diuretico puo' dare origine a iponatriemia, talvolta con gravi conseguenze. La diminuzione dei livelli di sodio potrebbe essere inizialmente asintomatica, pertanto e' essenziale un controllo periodicoche deve essere piu' frequente nelle popolazioni a rischio rappresentate dai soggetti anziani e dai pazienti affetti da cirrosi epatica. Kaliemia: l'ipokaliemia conseguente alla deplezione di potassio rappresenta il rischio piu' elevato associato ai diuretici tiazidici e ai farmaci analoghi. E' necessario prevenire il rischio di ipokaliemia (< 3,5mmol/l) in determinate popolazioni a rischio, quali soggetti anziani e/o malnutriti e/o in terapia con diversi medicinali, pazienti affettida cardiopatia coronarica o insufficienza cardiaca.

INTERAZIONI

Relative al bisoprololo. Associazioni non raccomandate. Calcio antagonisti analoghi del verapamil e analoghi del diltiazem: effetti negativi sulla contrattilita' cardiaca e sulla conduzione atrio-ventricolare.La somministrazione endovena del verapamil in pazienti in trattamentocon beta-bloccanti puo' portare ad una profonda ipotensione e blocco atrioventricolare. Tale associazione puo' essere usata solo sotto stretto controllo clinico ed elettrocardiografico, in particolare in pazienti anziani e nella fase iniziale del trattamento (vedere paragrafo 4.4). Bepridil: rischio di bradicardia e di effetti negativi sulla contrattilita' cardiaca e sulla conduzione atrioventricolare. Inoltre, rischio aumentato di aritmie ventricolari in particolare torsioni di punta. Tale associazione deve essere usata solo sotto stretto controllo clinico ed elettrocardiografico, in particolare in pazienti anziani e nella fase iniziale del trattamento (vedere paragrafo 4.4). Agenti antiipertensivi ad azione centrale (per esempio: clonidina, metildopa, moxonidina , rilmenidina): l'uso concomitante di agenti antipertensivi ad azione centrale con bisoprololo puo' diminuire il tono simpatico centrale e quindi indurre una riduzione addizionale della frequenza cardiacae della gittata cardiaca cosi' come vasodilatazione / ipotensione. Un'interruzione improvvisa, soprattutto prima di interrompere il beta-bloccante, puo' aumentare il rischio di "ipertensione di rimbalzo". Evitare qualsiasi interruzione repentina di agenti antiipertensivi ad azione centrale. Associazioni da essere usate con cautela: uso concomitante con altri agenti antipertensivi, o con altri medicinali con un potenziale effetto sulla pressione arteriosa, come gli antidepressivi triciclici, fenotiazine, baclofene, amifostina. La combinazione con questi medicinali, per cui l'effetto previsto o uno degli effetti indesiderati e' una diminuzione della pressione sanguigna, puo' aumentare il rischio di ipotensione. Agenti antiaritmici di classe I: propafenone, cibenzolina, flecainide. Rischio di bradicardia e di effetti negativi sulla contrattilita' cardiaca e sulla conduzione atrioventricolare. Se necessario, questa associazione deve essere effettuata sotto un monitoraggio clinico ed elettrocardiografico (ECG). Lidocaina: aumentati livelli plasmatici di lidocaina con possibile incremento di effetti indesiderati neurologici e cardiaci, dovuti a ridotto flusso sanguigno epaticocausato dall'agente beta-bloccante e conseguente riduzione del metabolismo epatico della lidocaina. Questa associazione deve essere effettuata sotto monitoraggio clinico ed elettrocardiografico (ECG), puo' essere necessario un adeguamento dei livelli plasmatici della lidocaina. Agenti antiaritmici di classe III: l'effetto sul tempo di conduzione atrio- ventricolare puo' essere potenziato. Agenti parasimpaticomimetici: l'uso concomitante puo' aumentare il tempo di conduzione atrio-ventricolare ed il rischio di bradicardia. Antidiabetici (ad esempio insulina, sulfamidici ipoglicemizzanti orali, glinidi): tutti i beta-bloccanti possono mascherare alcuni sintomi che indicano un'ipoglicemia, in particolare le palpitazioni e la tachicardia. Avvisare il paziente di di possibili episodi di ipoglicemia e aumentare il controllo domiciliare del glucosio, specialmente all'inizio del trattamento. Altri medicinali che inducono bradicardia (ad esempio agenti anticolinergici, glicosidi digitalici, mefloquina): aumentato rischio di bradicardia. Deve essere effettuato un regolare monitoraggio clinico. Calcio antagonistidella classe delle diidropiridine (ad es. nifedipina, amlodipina): l'uso concomitante di queste sostanze con bisoprololo puo' aumentare il rischio di ipotensione e in pazienti con insufficienza cardiaca, non si puo' escludere un aumento del rischio di un ulteriore deterioramentodella funzione di pompa ventricolare. Beta-bloccanti per uso topico (ad es. gocce oculari per il trattamento del glaucoma): rischio del potenziamento degli effetti sistemici del bisoprololo. Beta-simpaticomimetici: la combinazione con bisoprololo puo' ridurre l'effetto di entrambi gli agenti. Simpaticomimetici che attivano sia i beta che gli alfa-adrenocettori: la combinazione con bisoprololo puo' portare ad un aumento della pressione. Tali interazioni sono considerate piu' probabilicon beta-bloccanti non selettivi. Relative all'idroclorotiazide. Associazioni non raccomandate. Litio: Bisoprololo fumarato/idroclorotiazide puo' intensificare l'effetto cardiotossico e neurotossico del litio attraverso una riduzione dell'escrezione del litio. Se non e' possibile evitare questa associazione, deve essere effettuato un attento controllo della concentrazione plasmatica di litio ed aggiustare il dosaggio di conseguenza. Associazioni da usare con cautela. Agenti anestetici: attenuazione della tachicardia riflessa e aumento del rischio di ipotensione. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) (per via sistemica) e acido acetilsalicilico a dosi antinfiammatorie: insufficienza renale acuta in pazienti disidratati (i FANS riducono la filtrazione glomerulare inibendo la sintesi delle prostaglandine vasodilatatrici). Il paziente deve essere reidratato e la funzione renale deve essere monitorata all'inizio del trattamento. Diuretici risparmiatori di potassio (in monoterapia o in associazione): tale associazione, potenzialmente utile, non esclude l'insorgenza di ipokaliemia o iperkaliemia. L'iperkaliemia e' piu' frequente in caso di diabete o insufficienza renale.Controllare la concentrazione plasmatica di potassio e, se necessario, effettuare un controllo elettrocardiografico. Nell'eventualita' rivalutare il trattamento. Agenti ipokaliemici (ad esempio amfotericina e.v., corticosteroidi sistemici, tetracosactide, lassativi stimolanti): rischio aumentato di ipokaliemia. Monitoraggio e, se opportuno, correzione del potassio plasmatico. Cio' e' particolarmente importante soprattutto in caso di uso concomitante di glicosidi digitalici. E' preferibile l'uso di lassativi non stimolanti. Inibitori dell'enzima convertitore dell'angiotensina (ACE-inibitori) e Antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA): rischio di un significativo calo pressorio e/o di insufficienza renale acuta all'inizio del trattamento con ACE-inibitori in pazienti con deplezione sodica preesistente (soprattutto in pazienti con stenosi dell'arteria renale). Se un precedente trattamento diuretico puo' aver prodotto una deplezione sodica si deve interrompere la somministrazione del diuretico 3 giorni prima di iniziare la terapia con ACEinibitori o AIIRA, reintroducendo successivamente il diuretico in caso di necessita', oppure si deve iniziare la terapia con una dose ridotta di ACE inibitore o AIIRA, che viene poi aumentata molto gradualmente.

EFFETTI INDESIDERATI

Le seguenti definizioni sono state usate per la terminologia delle frequenze usate di seguito: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), inclusi casi isolati; non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non nota: cancro della pelle non melanoma (carcinoma a cellule basali e carcinoma a cellule squamose). Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: leucopenia, trombocitopenia; molto raro: agranulocitosi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: perdita di appetito, iperglicemia, iperuricemia, alterazione dell'omeostasi dei fluidi e del bilancio elettrolitico (in particolare ipokaliemia e iponatremia, inoltre ipomagnesemia e ipocloremia ed anche ipercalcemia); molto raro: alcalosi metabolica. Disturbi psichiatrici. Non comune: depressione, disturbi del sonno; raro: incubi, allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiro*, cefalea*. Patologie dell'occhio. Raro: ridotta lacrimazione (da considerare in pazienti che usano lenti a contatto), disturbi della vista; molto raro: congiuntivite; non nota: miopia acuta, glaucoma acuto ad angolo chiuso. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: disturbi dell'udito. Patologie cardiache. Non comune: bradicardia, disturbi della conduzione AV, peggioramento dell'insufficienza cardiaca preesistente. Patologie vascolari. Comune: sensazione di freddo o diintorpidimento alle estremita'; non comune: ipotensione ortostatica; raro: sincope. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: broncospasmo in pazienti con asma bronchiale o anamnesi di patologia ostruttiva delle vie respiratorie; raro: riniti allergiche; nonnota: malattia polmonare interstiziale. Patologie gastrointestinali. Comune: disturbi gastrointestinali come nausea, vomito, diarrea, stipsi; non comune: disturbi addominali; molto raro: pancreatite. Patologieepatobiliari. Raro: epatite, ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: reazioni di ipersensibilita' come prurito, rossore, eruzione cutanea, fotodermatite, porpora, orticaria; molto raro: alopecia, lupus eritematoso cutaneo. I beta-bloccanti possono provocare o peggiorare la psoriasi o indurre un'eruzione cutanea simile alla psoriasi, reazioni anafilattiche, necrolisi tossica epidermica (sindrome di Lyell). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: debolezza muscolare. Non comune: crampi muscolari. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: disturbi d'impotenza. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento*; non comune: astenia; moltoraro: dolore toracico. Esami diagnostici. Non comune: aumentati livelli delle amilasi, aumento reversibile della creatinina sierica e dell'urea, incremento dei livelli di colesterolo e trigliceridi, glucosuria; raro: aumentati livelli degli enzimi epatici (ALT, AST). * Questi sintomi compaiono specialmente all'inizio del trattamento. Sono generalmente di scarsa entita' e di solito scompaiono entro 1-2 settimane. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Carcinoma cutaneo non melanoma: in base ai dati disponibili degli studi epidemiologici, e' stata osservata un'associazione cumulativa dose-dipendente tra HCTZ e NMSC (vedere anche paragrafi 4.4 e 5.1). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: vi e' una limitata esperienza con idroclorotiazide o bisoprololo durante la gravidanza, soprattutto durante il primo trimestre.Gli studi nell'animale hanno mostrato tossicita' riproduttiva (vedereparagrafo 5.3). Bisoprololo, e gli agenti bloccanti beta-adrenocettori, riducono la perfusione placentare, che e' stata associata a ritardodi crescita, morte intrauterina, aborto o parto prematuro. Le reazioni avverse (ad es. ipoglicemia, bradicardia) possono verificarsi nel feto e nel neonato. Se e' necessario il trattamento con agenti bloccantii beta-adrenocettori, devono essere considerati quelli con migliore profilo di sicurezza. Il flusso sanguigno utero-placentare e la crescita fetale devono essere monitorati. Il neonato deve essere attentamentemonitorato. I sintomi di ipoglicemia e bradicardia sono generalmente da attendersi entro i primi 5 giorni. L'idroclorotiazide attraversa laplacenta. Sulla base del suo meccanismo d'azione farmacologico, il suo uso durante il secondo e terzo trimestre puo' compromettere la perfusione feto-placentare e puo' causare effetti fetali e neonatali, come ittero, disturbi dell'equilibrio degli elettroliti e trombocitopenia. L'idroclorotiazide non deve essere usata nell'edema gestazionale, nell'ipertensione gestazionale o nella preeclampsia a causa del rischio didiminuzione del volume plasmatico e della perfusione placentare, senza un effetto benefico sul decorso della malattia. L'idroclorotiazide non deve essere usata nell'ipertensione essenziale in donne gravide, tranne che in rare situazioni dove non possono essere usati altri trattamenti. Bisoprololo fumarato/idroclorotiazide non deve essere usato durante la gravidanza a meno che non sia strettamente necessario. Allattamento: Bisoprololo fumarato/idroclorotiazide non e' raccomandato nelledonne che allattano al seno. L'idroclorotiazide viene escreta nel latte umano. I tiazidi a dosi elevate, causando intensa diuresi, possono inibire la produzione di latte. L'uso di idroclorotiazide durante l'allattamento al seno non e' raccomandato. Se l'idroclorotiazide viene usata durante l'allattamento, si deve manetenere la dose piu' bassa possibile. Finora non e' noto se bisoprololo venga escreto nel latte umano. Pertanto l'uso di bisoprololo fumarato/idroclorotiazide durante l'allattamento al seno non e' raccomandato. Sono preferibili trattamenti alternativi con comprovato migliore profilo di sicurezza durante l'allattamento al seno, specialmente in caso di allattamento di neonati e prematuri. Fertilita': non sono note informazioni sulla fertilita' umanaper l'associazione. In studi nell'animale il bisoprololo o l'idroclorotiazide non hanno avuto effetto sulla fertilita' o sulla prestazione riproduttiva in generale.

Codice: 048000032
Codice EAN:

Codice ATC: C07BB07
  • Sistema cardiovascolare
  • Betabloccanti
  • Betabloccanti e tiazidi
  • Betabloccanti selettivi e tiazidi
  • Bisoprololo e tiazidi
Temperatura di conservazione: inferiore a +30 gradi
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE

24 MESI

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