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CAELYX PEG EV 1FL 25ML 2MG/ML Produttore: BAXTER SPA

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

CAELYX PEGYLATED LIPOSOMAL 2 MG/ML CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Agenti citotossici (antracicline e sostanze correlate).

PRINCIPI ATTIVI

Un ml di Caelyx pegylated liposomal contiene 2 mg di doxorubicina cloridrato in una formulazione di liposomi pegilati. Caelyx pegylated liposomal consiste in doxorubicina cloridrato incapsulata in liposomi sulla cui superficie e' legato il metossipolietilen glicole (MPEG). Questo processo, noto come pegilazione, protegge i liposomi dal riconoscimento da parte del sistema fagocitario mononucleare (MPS), incrementandone il tempo di circolazione nel sangue. Eccipiente(i) con effetti noti: contiene fosfatidilcolina di soia completamente idrogenata (dalla soia), vedere paragrafo 4.3. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Alfa-(2-[1,2-distearoil- sn -glicero(3)fosfossi]etilcarbamoil)-omega-metossipoli(ossietilen) -40 sale di sodio (MPEG-DSPE), fosfatidilcolina di soia completamente idrogenata (HSPC), colesterolo, ammonio solfato, saccarosio, istidina, acqua per preparazioni iniettabili, acido cloridrico (per l'aggiustamento del pH), sodio idrossido (per l'aggiustamento del pH).

INDICAZIONI

Caelyx pegylated liposomal e' indicato: in monoterapia in pazienti con tumore mammario metastatico, laddove sia presente un rischio cardiaco aumentato. Per il trattamento del tumore ovarico in stadio avanzato in donne che abbiano fallito un trattamento chemioterapico di prima linea a base di platino. In associazione a bortezomib per il trattamentodel mieloma multiplo in progressione in pazienti che hanno ricevuto in precedenza almeno un trattamento e che sono stati gia' sottoposti, onon possono essere sottoposti, a trapianto di midollo osseo. Per il trattamento del sarcoma di Kaposi correlato all'AIDS (KS-AIDS), in pazienti con un basso numero di CD4 (linfociti CD4 < 200/mm^3) e malattia a livello mucocutaneo o viscerale diffusa. Caelyx pegylated liposomal puo' essere utilizzato come chemioterapia sistemica di prima linea o di seconda linea in pazienti affetti da KS-AIDS con malattia gia' in stadio avanzato o in pazienti intolleranti ad un precedente trattamento chemioterapico sistemico di associazione con almeno due delle seguentisostanze: un alcaloide della vinca, bleomicina e doxorubicina standard (o un'altra antraciclina).

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti, arachidi o soia, elencati al paragrafo 6.1. Caelyx pegylated liposomal non deve essere utilizzato per il trattamento del KS-AIDS che possa essere trattato in modo efficace con terapia locale o con alfa-interferone sistemico.

POSOLOGIA

Caelyx pegylated liposomal deve essere somministrato solo sotto il controllo di un oncologo specializzato nella somministrazione di agenti citotossici. Caelyx pegylated liposomal possiede proprieta' farmacocinetiche uniche; pertanto non deve essere utilizzato in modo intercambiabile con altre formulazioni di doxorubicina cloridrato. Posologia. Tumore mammario/Tumore ovarico: Caelyx pegylated liposomal va somministrato per via endovenosa al dosaggio di 50 mg/m^2 una volta ogni 4 settimane fino a progressione della malattia e fino a quando la paziente e' in grado di tollerare il trattamento. Mieloma multiplo: Caelyx pegylated liposomal e' somministrato alla dose di 30 mg/m^2 il giorno 4 del regime terapeutico di bortezomib della durata di 3 settimane, tramite infusione endovenosa di 1 ora immediatamente dopo l'infusione di bortezomib. Il regime terapeutico di bortezomib e' costituito da una dose di1,3 mg/m^2 ai giorni 1, 4, 8 e 11 ogni 3 settimane. La terapia deve essere ripetuta fintanto che il paziente evidenzia una risposta soddisfacente ed e' in grado di tollerare il trattamento. La dose del giorno 4 di entrambi i farmaci puo' essere ritardata fino a 48 ore, se necessario dal punto di vista medico. Le dosi di bortezomib devono essere separate di almeno 72 ore. Sarcoma di Kaposi correlato all'AIDS: Caelyx pegylated liposomal va somministrato per via endovenosa a dosi di 20 mg/m^2 ogni due - tre settimane. Evitare intervalli inferiori a 10 giorni, in quanto non si puo' escludere un accumulo del prodotto ed un aumento della tossicita'. Per ottenere una risposta terapeutica si raccomanda di trattare i pazienti per un periodo di due - tre mesi. Continuare il trattamento secondo necessita' per mantenere la risposta terapeutica. Per tutti i pazienti: se il paziente manifesta segni o sintomi precoci di reazione all'infusione (vedere paragrafo 4.4 e 4.8), sospendere immediatamente l'infusione, somministrare appropriate premedicazioni (antistaminici e/o corticosteroidi a breve durata d'azione) e riprendere l'infusione ad una minore velocita'. Linee guida per l'aggiustamento posologico di Caelyx pegylated liposomal: per la gestione degli eventi avversi quali la eritrodisestesia palmo-plantare (PPE), la stomatite o la tossicita' ematologica, la dose puo' essere ridotta o la somministrazione posticipata. Le linee guida per l'aggiustamento posologico di Caelyx pegylated liposomal a seguito di questi eventi avversi sono riportate nelle tabelle sottostanti. La classificazione della tossicita' riportata di seguito si basa sui Criteri Comuni di Tossicita' dell'Istituto Nazionale del Cancro (NCI-CTC). I dati per la PPE e la stomatite forniscono lo schema seguito per aggiustare la dose durante glistudi clinici sul trattamento del tumore mammario o ovarico (modificadel ciclo raccomandato di trattamento di 4 settimane): se queste tossicita' si verificano in pazienti con KS- AIDS, il ciclo raccomandato di trattamento di 2-3 settimane puo' essere modificato in modo analogo.I dati per la tossicita' ematologica fornisce lo schema seguito per modificare la dose durante gli studi clinici condotti solo nelle pazienti con tumore mammario o ovarico. L'aggiustamento della dose in pazienti con KS-AIDS e' fornito di seguito. ERITRODISESTESIA PALMO- PLANTARE. Settimane dopo la dose precedente di caelyx pegylated liposomal. 4 settimane. Grado 1 (eritema lieve, gonfiore o desquamazione che non interferiscono con le attivita' giornaliere): ritrattare a meno che il paziente non abbia precedentemente manifestato una tossicita' cutanea digrado 3 o 4, nel qual caso attendere un'altra settimana; grado 2 (eritema, desquamazione o gonfiore che interferiscono, ma non precludono le normali attivita' fisiche; piccole vescicole o ulcerazioni di diametro inferiore a 2 cm): attendere un'altra settimana; grado 3 (vescicazione, ulcerazione o gonfiore che interferiscono con la deambulazione o le normali attivita' giornaliere; non si possono indossare abiti normali): attendere un'altra settimana; grado 4 (processo diffuso o locale che causa complicanze infettive o uno stato che richieda di stare a letto o ospedalizzazione): attendere un'altra settimana. 5 settimane. Grado 1 (eritema lieve, gonfiore o desquamazione che non interferiscono con le attivita' giornaliere): ritrattare a meno che il paziente non abbia precedentemente manifestato una tossicita' cutanea di grado 3 o 4, nel qual caso attendere un'altra settimana; grado 2 (eritema, desquamazione o gonfiore che interferiscono, ma non precludono le normali attivita' fisiche; piccole vescicole o ulcerazioni di diametro inferiorea 2 cm): attendere un'altra settimana; grado 3 (vescicazione, ulcerazione o gonfiore che interferiscono con la deambulazione o le normali attivita' giornaliere; non si possono indossare abiti normali): attendere un'altra settimana; grado 4 (processo diffuso o locale che causa complicanze infettive o uno stato che richieda di stare a letto o ospedalizzazione): attendere un'altra settimana. 6 settimane. Grado 1 (eritema lieve, gonfiore o desquamazione che non interferiscono con le attivita' giornaliere): ridurre la dose del 25%; ritornare all'intervallo di 4 settimane; grado 2 (eritema, desquamazione o gonfiore che interferiscono, ma non precludono le normali attivita' fisiche; piccole vescicole o ulcerazioni di diametro inferiore a 2 cm): ridurre la dose del25%; ritornare all'intervallodi 4 settimane; grado 3 (vescicazione, ulcerazione o gonfiore che interferiscono con la deambulazione o le normali attivita' giornaliere; non si possono indossare abiti normali): sospendere definitivamente il trattamento; grado 4 (processo diffuso o locale che causa complicanze infettive o uno stato che richieda di stare a letto o ospedalizzazione): sospendere definitivamente il trattamento. STOMATITE. Settimane dopo la dose precedente di caelyx pegylated liposomal. 4 settimane. Grado 1 (ulcere indolori, eritema o lieve irritazione): ritrattare a meno che il paziente non abbia precedentemente manifestato una stomatite di grado 3 o 4, nel qual caso attendere un'altra settimana; grado 2(eritema doloroso, edema o ulcere, ma possibilita'di alimentarsi): attendere un'altra settimana; grado 3 (eritema doloroso, edema o ulcere, ma impossibilita' a alimentarsi): attendere un'altra settimana; grado 4 (e' necessario un supporto parenterale o enterale): attendere un'altra settimana.

CONSERVAZIONE

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Non congelare. Perle condizioni di conservazione del medicinale diluito, vedere paragrafo 6.3.

AVVERTENZE

A causa della differenza nel profilo farmacocinetico e negli schemi posologici, Caelyx pegylated liposomal non deve essere utilizzato in maniera intercambiabile con altre formulazioni di doxorubicina cloridrato. Tossicita' cardiaca: si raccomanda di sottoporre routinariamente tutti i pazienti trattati con Caelyx pegylated liposomal a frequenti elettrocardiogrammi (ECG). Cambiamenti transitori del tracciato ECG, comeappiattimento dell'onda T, sottolivellamento del tratto S-T e aritmiebenigne non sono considerati segnali vincolanti per la sospensione della terapia con Caelyx pegylated liposomal. Tuttavia la riduzione del complesso QRS e' considerato il segno piu' indicativo di tossicita' cardiaca. Se si verifica questa alterazione, deve essere preso in considerazione il test decisivo di danno miocardico da antraciclina, cioe' la biopsia endomiocardica. Metodi piu' specifici dell'elettrocardiogramma per la valutazione ed il controllo della funzionalita' cardiaca sono la misurazione della frazione di eiezione del ventricolo sinistro per mezzo dell'ecocardiografia o, preferibilmente, per mezzo dell'arteriografia a porte multiple (MUGA). Questi metodi devono essere applicatiroutinariamente prima dell'inizio della terapia con Caelyx pegylated liposomal e devono essere ripetuti periodicamente durante il trattamento. La valutazione della funzionalita' ventricolare sinistra e' considerata indispensabile prima di ogni somministrazione aggiuntiva di Caelyx pegylated liposomal che superi un dosaggio cumulativo di antraciclina consentito per l'intera durata di vita, pari a 450 mg/m^2. I test di valutazione e i metodi sopra descritti riguardanti il monitoraggio della performance cardiaca durante la terapia con antracicline devono essere utilizzati nel seguente ordine: monitoraggio dell'ECG, misurazione della frazione di eiezione ventricolare sinistra, biopsia endomiocardica. Se il risultato di un test indica un possibile danno cardiaco associato alla terapia con Caelyx pegylated liposomal, il beneficio di continuare la terapia deve essere attentamente valutato rispetto al rischio di una lesione miocardica. Trattare con Caelyx pegylated liposomal i pazienti con malattie cardiache che necessitano di trattamento solo quando il beneficio sia maggiore del rischio. Prestare cautela in pazienti con funzionalita' cardiaca compromessa in trattamento con Caelyx pegylated liposomal. Ogni qualvolta si sospetti una cardiomiopatia,cioe' quando la frazione di eiezione ventricolare sinistra sia sostanzialmente diminuita rispetto ai valori di pretrattamento e/o la frazione di eiezione ventricolare sinistra sia inferiore al valore rilevanteda un punto di vista prognostico (ad es. < 45%), si puo' considerare la biopsia endomiocardica ed il beneficio del proseguimento della terapia deve essere attentamente valutato rispetto al rischio di sviluppare un danno cardiaco irreversibile. L'insufficienza cardiaca congestizia dovuta a cardiomiopatia puo' verificarsi all'improvviso, anche parecchie settimane dopo la sospensione del trattamento, senza essere preceduta da variazioni dell'elettrocardiogramma. Si deve prestare cautela in pazienti trattati con altre antracicline. La dose totale di doxorubicina cloridrato deve anche tenere conto di ogni precedente (o concomitante) terapia con composti cardiotossici come altre antracicline/antrachinoni o ad es. 5-fluorouracile. Tossicita' cardiaca puo' verificarsi anche con dosi cumulative di antracicline inferiori a 450 mg/m^2 in pazienti con precedente irradiazione mediastinica o in pazienti trattati in concomitanza con ciclofosfamide. A livello cardiaco il profilo di sicurezza della posologia raccomandata sia per il tumore mammario che ovarico (50 mg/m^2) e' sovrapponibile a quello di 20 mg/m^2 in pazienti con KS-AIDS (vedere paragrafo 4.8). Mielosoppressione: molti pazienti trattati con Caelyx pegylated liposomal presentano una mielosoppressione di base dovuta a diversi fattori quali la preesistente infezione da HIV o le numerose terapie concomitanti o precedenti, o tumori checoinvolgono il midollo osseo. Nello studio principale ( pivotal ) condotto in pazienti con tumore ovarico trattate con 50 mg/m^2, la mielosoppressione e' stata generalmente da lieve a moderata, reversibile e non e' stata associata ad episodi di infezione neutropenica o sepsi. Inoltre in uno studio clinico controllato di Caelyx pegylated liposomal verso topotecan, l'incidenza della sepsi correlata al trattamento e' stata sostanzialmente inferiore nel gruppo di pazienti con tumore ovarico trattate con Caelyx pegylated liposomal rispetto al gruppo in trattamento con topotecan. Una simile bassa incidenza di mielosoppressione e' stata notata in pazienti con tumore mammario metastatico in trattamento con Caelyx pegylated liposomal in uno studio clinico di prima linea. In contrasto con l'esperienza nelle pazienti con tumore mammario oovarico, la mielosoppressione sembra essere l'evento avverso che limita il dosaggio nei pazienti con KS-AIDS (vedere paragrafo 4.8). A causa della potenziale mieloablazione, i periodici esami ematologici devono essere effettuati di frequente nel corso della terapia con Caelyx pegylated liposomal, e per lo meno prima di ogni dose di Caelyx pegylated liposomal. La mielosoppressione grave e persistente puo' determinareuna superinfezione o una emorragia. In studi clinici controllati condotti in pazienti con KS-AIDS in confronto al regime con bleomicina/vincristina, le infezioni opportunistiche sono state apparentemente piu' frequenti in corso di trattamento con Caelyx pegylated liposomal. Pazienti e medici devono essere consapevoli di questa maggiore incidenza eagire di conseguenza. Tumori ematologici secondari: come con altri agenti antineoplastici ad attivita' lesiva sul DNA in pazienti che hannoricevuto trattamento combinato con doxorubicina, sono state riportateleucemie mieloidi acute secondarie e mielodisplasie. Di conseguenza, ogni paziente trattato con doxorubicina deve essere mantenuto sotto controllo ematologico. Neoplasie orali secondarie: sono stati riportati casi molto rari di neoplasie orali secondarie nei pazienti con esposizione a lungo termine a Caelyx pegylated liposomal (piu' di un anno) o in coloro che hanno ricevuto una dose cumulativa di Caelyx pegylated liposomal superiore a 720 mg/m^2. I casi di neoplasie orali secondarie sono stati diagnosticati sia durante il trattamento con Caelyx pegylated liposomal che fino a 6 anni dopo l'ultima dose. I pazienti devono essere controllati ad intervalli regolari per la presenza di ulcerazione orale o qualsiasi disturbo orale che puo' indicare un tumore orale secondario. Reazioni associate all'infusione: entro alcuni minuti dall'inizio dell'infusione di Caelyx pegylated liposomal, possono verificarsi reazioni all'infusione gravi e talvolta pericolose per la vita del paziente.

INTERAZIONI

Non e' stato eseguito alcuno studio formale di interazione tra altre specialita' medicinali e Caelyx pegylated liposomal, sebbene siano stati condotti studi di fase II di associazione con gli agenti chemioterapici convenzionali in pazienti con tumori ginecologici. Prestare attenzione nell'utilizzo concomitante di farmaci che notoriamente interagiscono con la doxorubicina cloridrato standard. Caelyx pegylated liposomal, al pari di altre preparazioni a base di doxorubicina cloridrato, puo' potenziare la tossicita' di altre terapie antitumorali. Nel corso di studi clinici in pazienti con tumori solidi (tra i quali il tumore mammario e ovarico) trattati in concomitanza con ciclofosfamide o taxani, non sono state riscontrate nuove tossicita' cumulative. Nei pazienti con AIDS, a seguito della somministrazione di doxorubicina cloridrato standard, si sono osservati casi di esacerbazione della cistite emorragica indotta da ciclofosfamide e di aumento dell'epatotossicita' della 6-mercaptopurina. Richiede inoltre cautela la somministrazione concomitante di altri agenti citotossici, in particolare agenti mielotossici.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza: le reazioni avverse piu' frequenti (>=20%) sono state neutropenia, nausea, leucopenia, anemia e affaticamento. Le reazioni avverse gravi (reazioni avverse di grado 3/4 manifestatesi in >= 2% dei pazienti) sono state neutropenia, EPP, leucopenia, linfopenia, anemia, trombocitopenia, stomatite, affaticamento, diarrea, vomito, nausea, piressia, dispnea e polmonite. Le reazioni avverse gravi meno frequentemente segnalate includevano polmonite da Pneumocystis jirovecii, dolore addominale, infezione da citomegalovirus inclusa corioretinite da citomegalovirus, astenia, arresto cardiaco, insufficienza cardiaca, insufficienza cardiaca congestizia, embolia polmonare, tromboflebite, trombosi venosa, reazione anafilattica, reazione anafilattoide, necrolisi epidermica tossica e sindrome di StevensJohnson.Elenco delle reazioni avverse. L'elenco seguente riassume le reazioniavverse al farmaco manifestatesi nei pazienti che hanno ricevuto Caelyx pegylated liposomal in 4.231 pazienti trattati per carcinoma mammario, carcinoma ovarico, mieloma multiplo e SK correlato all'AIDS. Sono riportate anche le reazioni avverse nella fase successiva all'immissione in commercio, come indicato da "^b". Le frequenze sono definite come: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000) e nonnota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ciascun gruppo di frequenza, dove rilevante, le reazioni avverse sono presentate in ordine di gravita' decrescente. Reazioni avverse nei pazienti trattati con Caelyx pegylated liposomal.Infezioni ed infestazioni. Comune: sepsi, polmonite, polmonite da pneumocystis jirovecii, infezione da citomegalovirus inclusa corioretinite da citomegalovirus, infezione da mycobacterium avium complex, candidosi, herpes zoster, infezione delle vie urinarie, infezione, infezionedelle vie respiratorie superiori, candidosi orale, follicolite, faringite, rinofaringite; non comune: herpes simplex, infezione micotica; raro: infezioni opportunistiche (inclusi aspergillus, istoplasma, isospora, legionella, microsporidia, salmonella, stafilococco, toxoplasma, tuberculosi)^a. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non nota: leucemia mieloide acuta^b, sindrome mielodisplastica^b, neoplasie orali^b. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: leucopenia, neutropenia, linfopenia, anemia (inclusa anemia ipocromica). Comune: trombocitopenia, neutropenia febbrile. Non comune: pancitopenia, trombocitosi. Raro: insufficienza del midollo osseo. Non comune: ipersensibilita', reazione anafilattica. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazione anafilattoide. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: riduzione dell'appetito; comune: cachessia, disidratazione, ipokaliemia, iponatremia, ipocalcemia; non comune: iperkaliemia, ipomagnesiemia. Disturbi psichiatrici. Comune:stato confusionale, ansia, depressione, insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comune: neuropatia periferica, neuropatia sensoriale periferica, nevralgia, parestesia, ipoestesia, disgeusia, mal di testa, letargia, capogiri; non comune: polineuropatia, convulsioni, sincope, disestesia, sonnolenza. Patologie dell'occhio. Comune: congiuntivite; noncomune: visione offuscata, aumento della lacrimazione; raro: retinite. Patologie cardiache^a. Comune: tachicardia; non comune: palpitazioni, arresto cardiaco, insufficienza cardiaca, insufficienza cardiaca congestizia, cardiomiopatia, cardiotossicita'; raro: aritmia ventricolare, blocco di branca destra, disturbi del sistema di conduzione, blocco atrioventricolare, cianosi. Patologie vascolari. Comune: ipertensione,ipotensione, vampate; non comune: embolia polmonare, necrosi al sito di infusione (incluse necrosi dei tessuti molli e necrosi della pelle), flebite, ipotensione ortostatica; raro: tromboflebite, trombosi venosa, vasodilatazione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea, dispnea da sforzo, epistassi, tosse; non comune: asma, disagio al torace; raro: senso di costrizione in gola. Patologie gastrointestinali. Molto comune: stomatite, nausea, vomito, diarrea, stitichezza; comune: gastrite, stomatite aftosa, ulcerazione della bocca, dispepsia, disfagia, esofagite, dolore addominale, dolore alla partesuperiore dell'addome, dolore orale, bocca secca; non comune: flatulenza, gengivite; raro: glossite, ulcerazione alle labbra. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: sindrome da eritrodisestesia palmo-plantare^a, eruzione cutanea (inclusa eritematosa, maculo- papulare e papulare), alopecia; comune: esfoliazione cutanea, vesciche, secchezza cutanea, eritema, prurito, iperidrosi, iperpigmentazione cutanea; non comune: dermatite, dermatite esfoliativa, acne, ulcerecutanee, dermatite allergica, orticaria, alterazione del colore dellapelle, petecchie, disturbi della pigmentazione, disturbi delle unghie; raro: necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme, dermatite bollosa, cheratosi lichenoide; non nota: sindrome di stevens-johnson^b. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: dolore muscoloscheletrico (incluso dolore muscoloscheletrico pettorale, dorsale e alle estremita'); comune: spasmi muscolari, mialgia, artralgia, dolore osseo; non comune: debolezza muscolare. Patologie renali e urinarie. Comune: disuria. Disturbi dell'apparato riproduttivo. Non comune: dolore mammario; raro: infezione vaginale, eritema allo scroto. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: piressia, affaticamento; comune: reazione correlata all'infusione, dolore, dolore toracico, malattia simil-influenzale, brividi, infiammazione della mucosa, astenia, malessere, edema, edema periferico; non comune: stravaso nel sito di somministrazione, reazione nel sito di iniezione, edema facciale, ipertermia; raro: disturbi alle membrane mucose. Esami diagnostici. Comune: calo ponderale; non comune: riduzione della frazione di eiezione; raro: valori anomali dei test di funzionalita' epatica (incluse bilirubinemia aumentata, alanina aminotransferasi aumentata e aspartato aminotransferasi aumentata), creatininemia aumentata. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune: fenomeno della "radiation recall"^a. ^a Vedere Descrizione delle reazioni avverse selezionate ^b Reazione avversa successiva all'immissione in commercio. Descrizione delle reazioni avverse selezionate. Eritrodisestesia palmo-plantare: il piu' comune effetto indesiderato riportato negli studi clinici condotti sul tumore mammario/ovarico e' stato l'eritrodisestesia palmo-plantare (EPP).

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: si ritiene che la doxorubicina cloridrato possa causare gravi anomalie congenite quando somministrato durante la gravidanza. Pertanto, Caelyx pegylated liposomal non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessita'. Donne in eta' fertileLe donne in eta' fertile devono essere informate di evitare la gravidanza sia che esse o il loro partner siano in trattamento con Caelyx pegylated liposomal sia che siano nei sei mesi successivi al termine della terapia con Caelyx pegylated liposomal (vedere paragrafo 5.3). Allattamento: non e' noto se Caelyx pegylated liposomal venga escreto nel latte materno. Poiche' molti farmaci, incluse le antracicline, vengonoescrete nel latte umano e a causa del rischio potenziale di gravi reazioni indesiderate per il bambino, la madre deve interrompere l'allattamento prima di iniziare l'assunzione di Caelyx pegylated liposomal. Gli esperti sanitari raccomandano alle donne con infezione da HIV di non allattare in nessun caso i propri figli per prevenire ogni trasmissione di HIV. Fertilita': non sono stati valutati gli effetti di doxorubicina cloridrato sulla fertilita' umana (vedere paragrafo 5.3).

Codice: 033308038
Codice EAN:

Codice ATC: L01DB01
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Citostatici
  • Antibiotici citotossici e sostanze correlate
  • Antracicline e sostanze correlate
  • Doxorubicina
Temperatura di conservazione: da +2 a +8 gradi, in frigorifero, non congelare
Forma farmaceutica: CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Scadenza: 20 MESI
Confezionamento: FLACONE

CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

20 MESI

FLACONE