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CAPECITABINA MY 120CPR 500MG Produttore: MYLAN SPA

  • FARMACO MUTUABILE

DENOMINAZIONE

CAPECITABINA MYLAN COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Farmaci antineoplastici, antimetaboliti.

PRINCIPI ATTIVI

Ciascuna compressa rivestita con film contiene 150 mg di capecitabina. Ciascuna compressa rivestita con film contiene 500 mg di capecitabina. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: croscarmellosa sodica, cellulosa microcristallina, ipromellosa, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa, titanio diossido (E171), talco, macrogol 400, ferro ossido rosso (E172), ferro ossido giallo (E172).

INDICAZIONI

Capecitabina Mylan e' indicato per il trattamento: della terapia adiuvante nei pazienti sottoposti a chirurgia per carcinoma del colon di stadio III (Dukes C) (vedere paragrafo 5.1); del tumore del colon-rettometastatico (vedere paragrafo 5.1); di prima linea del tumore gastrico avanzato in associazione con un regime a base di platino (vedere paragrafo 5.1); in associazione a docetaxel (vedere paragrafo 5.1) in pazienti con tumore mammario localmente avanzato o metastatico dopo fallimento della chemioterapia citotossica. La precedente terapia deve avere incluso un'antraciclina; in monoterapia per il trattamento di pazienti con tumore mammario localmente avanzato o metastatico dopo fallimento di un regime chemioterapico contenente taxani e antraciclina o per le quali non e' indicata un'ulteriore terapia con antracicline.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 o al fluorouracile, anamnesi di reazionigravi e inattese alla terapia con una fluoropirimidina, assenza totale nota di diidropirimidina deidrogenasi (DPD) (vedere paragrafo 4.4), durante la gravidanza e l'allattamento, nei pazienti affetti da forme gravi di leucopenia, neutropenia o trombocitopenia, nei pazienti affetti da compromissione epatica grave, nei pazienti affetti da compromissione renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min), trattamento recente o concomitante con brivudina (vedere paragrafi 4.4e 4.5 per le interazioni farmacologiche), se esistono controindicazioni ad uno qualsiasi dei prodotti medicinali nel regime di associazione, tale prodotto medicinale non deve essere utilizzato.

POSOLOGIA

Capecitabina Mylan deve essere prescritto solo da un medico specializzato nell'uso di medicinali antineoplastici. Si raccomanda un attento monitoraggio durante il primo ciclo di trattamento per tutti i pazienti. Il trattamento deve essere interrotto alla comparsa di tossicita' grave o di progressione della malattia. I calcoli della dose standard eridotta in base alla superficie corporea per dosi iniziali di Capecitabina Mylan di 1250 mg/m^2 e 1000 mg/m^2 sono dettagliati di seguito. Posologia. Posologia raccomandata (vedere paragrafo 5.1). Monoterapia.Carcinoma del colon, del colon-retto e della mammella: nella somministrazione in monoterapia, il dosaggio iniziale consigliato di capecitabina nel trattamento adiuvante del carcinoma del colon, nel trattamentodel carcinoma del colon-retto metastatico o del carcinoma della mammella localmente avanzato o metastatico e' 1250 mg/m^2, somministrato due volte al giorno (mattino e sera; dosaggio totale giornaliero pari a 2500 mg/m^2) per 14 giorni, seguiti da un periodo di 7 giorni di intervallo. La terapia adiuvante nei pazienti con carcinoma del colon di stadio III e' consigliata per la durata di 6 mesi. Terapia di associazione. Carcinoma del colon, del colon-retto e gastrico: nel trattamento di associazione, la dose iniziale raccomandata di capecitabina deve essere ridotta a 800 - 1000 mg/m^2, se somministrato due volte al giorno per 14 giorni, seguiti da un periodo di 7 giorni di intervallo o a 625mg/m^2 due volte al giorno se somministrato continuativamente (vedereparagrafo 5.1). In associazione a irinotecan, la dose iniziale consigliata e' 800 mg/m^2 se somministrata due volte al giorno per 14 giorni, seguiti da un periodo di 7 giorni di intervallo in associazione con irinotecan 200 mg/m^2 il giorno 1. L'introduzione di bevacizumab in regime di associazione non ha effetto sulla dose iniziale di capecitabina. Nei pazienti in trattamento con l'associazione capecitabina piu' cisplatino si deve iniziare, prima della somministrazione di cisplatino,una pre- medicazione per mantenere un'adeguata idratazione e un trattamento antiemetico, in accordo al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di cisplatino. Nei pazienti in trattamento con l'associazionecapecitabina piu' oxaliplatino si raccomanda di eseguire la premedicazione con antiemetici, in accordo al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di oxaliplatino. Nei pazienti affetti da tumore del colon in stadio III si raccomanda una durata di 6 mesi del trattamento adiuvante. Carcinoma mammario In associazione con docetaxel, il dosaggio iniziale consigliato di capecitabina nel trattamento del carcinoma mammario metastatico e' 1250 mg/m^2 due volte al giorno per 14 giorni, seguiti da un periodo di 7 giorni di intervallo, in associazione a docetaxel 75 mg/m^2 in infusione endovenosa di 1 ora ogni 3 settimane. Nei pazienti in trattamento con l'associazione capecitabina e docetaxel, prima della somministrazione di docetaxel, si deve iniziare una pre-medicazione con un corticosteroide orale, come desametasone, in accordo al Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di docetaxel. Calcolo della dose di Capecitabina Mylan. Calcolo della dose standard e ridotta di capecitabina in base alla superficie corporea, al dosaggio iniziale di 1250 mg/m^2. Dosaggio di 1250 mg/m^2 (due volte al giorno). Superficie corporea: <=1,26 m^2. Dose per singola somministrazione (1250 mg/m^2): 1500 mg; numero di compresse da 150 mg e/o 500 mg per ciascuna somministrazione (da assumere al mattino e alla sera) (500 mg): 3; dose per singola somministrazione (950 mg/ m^2): 1150 mg; dose per singola somministrazione (625 mg/ m^2): 800 mg. Superficie corporea: 1,27 - 1,38 m^2. Dose per singola somministrazione (1250 mg/m^2): 1650 mg; numero di compresse da 150 mg e/o 500 mg per ciascuna somministrazione (daassumere al mattino e alla sera) (150 mg): 1; numero di compresse da 150 mg e/o 500 mg per ciascuna somministrazione (da assumere al mattino e alla sera) (500 mg): 3; dose per singola somministrazione (950 mg/m^2): 1300 mg; dose per singola somministrazione (625 mg/ m^2): 800 mg. Superficie corporea: 1,39 - 1,52 m^2. Dose per singola somministrazione (1250 mg/m^2): 1800 mg; numero di compresse da 150 mg e/o 500 mg per ciascuna somministrazione (da assumere al mattino e alla sera) (150 mg): 2; numero di compresse da 150 mg e/o 500 mg per ciascuna somministrazione (da assumere al mattino e alla sera) (500 mg): 3; dose per singola somministrazione (950 mg/ m^2): 1450 mg; dose per singola somministrazione (625 mg/ m^2): 950 mg. Superficie corporea: 1,53 - 1,66 m^2. Dose per singola somministrazione (1250 mg/m^2): 2000 mg; numero di compresse da 150 mg e/o 500 mg per ciascuna somministrazione (da assumere al mattino e alla sera) (500 mg): 4; dose per singola somministrazione (950 mg/ m^2): 1500 mg; dose per singola somministrazione (625 mg/ m^2): 1000 mg. Superficie corporea: 1,67 - 1,78 m^2. Dose per singola somministrazione (1250 mg/m^2): 2150 mg; numero di compresse da 150 mg e/o 500 mg per ciascuna somministrazione (da assumere al mattino e alla sera) (150 mg): 1; numero di compresse da 150 mg e/o 500 mg perciascuna somministrazione (da assumere al mattino e alla sera) (500 mg): 4; dose per singola somministrazione (950 mg/ m^2): 1650 mg; dose per singola somministrazione (625 mg/ m^2): 1000 mg. Superficie corporea: 1,79 - 1,92 m^2. Dose per singola somministrazione (1250 mg/m^2): 2300 mg; numero di compresse da 150 mg e/o 500 mg per ciascuna somministrazione (da assumere al mattino e alla sera) (150 mg): 2; numero di compresse da 150 mg e/o 500 mg per ciascuna somministrazione (da assumere al mattino e alla sera) (500 mg): 4; dose per singola somministrazione (950 mg/ m^2): 1800 mg; dose per singola somministrazione (625 mg/ m^2): 1150 mg. Superficie corporea: 1,93 - 2,06 m^2. Dose per singola somministrazione (1250 mg/m^2): 2500 mg; numero di compresse da 150 mg e/o 500 mg per ciascuna somministrazione (da assumere al mattino e alla sera) (500 mg): 5; dose per singola somministrazione (950 mg/ m^2): 1950 mg; dose per singola somministrazione (625 mg/ m^2): 1300 mg. Superficie corporea: 2,07 - 2,18 m^2. Dose per singola somministrazione (1250 mg/m^2): 2650 mg; numero di compresse da 150 mg e/o 500 mg perciascuna somministrazione (da assumere al mattino e alla sera) (150 mg): 1; numero di compresse da 150 mg e/o 500 mg per ciascuna somministrazione (da assumere al mattino e alla sera) (500 mg): 5; dose per singola somministrazione (950 mg/ m^2): 2000 mg; dose per singola somministrazione (625 mg/ m^2): 1300 mg.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore a 30 gradi C.

AVVERTENZE

Tossicita' che limitano il dosaggio. Le tossicita' che limitano il dosaggio comprendono diarrea, dolori addominali, nausea, stomatite e sindrome mano-piede (reazione cutanea mano-piede, eritrodisestesia palmo-plantare): la maggior parte delle reazioni avverse e' reversibile e non necessita di interruzione permanente della terapia, anche se puo' rendersi necessaria una sospensione o riduzione dei dosaggi. Diarrea: i pazienti con diarrea grave devono essere attentamente monitorati e, incaso di disidratazione, devono essere loro somministrati liquidi ed elettroliti. Puo' essere somministrato trattamento antidiarroico standard (ad es. loperamide). Per diarrea di grado 2 secondo i Criteri Comuni di Tossicita' del NCIC si intende un incremento da 4 a 6 scariche algiorno o scariche notturne, per diarrea di grado 3 un incremento da 7a 9 scariche al giorno o incontinenza e malassorbimento. Per diarrea di grado 4 si intende un incremento superiore o uguale a (>=) 10 scariche al giorno o diarrea molto emorragica o necessita' di supporto parenterale. Se necessario si deve effettuare una riduzione della dose (vedere paragrafo 4.2). Disidratazione: la disidratazione deve essere prevenuta o corretta quando insorge. I pazienti con anoressia, astenia, nausea, vomito o diarrea possono rapidamente andare incontro a disidratazione. La disidratazione puo' causare insufficienza renale acuta, specialmente in pazienti con una preesistente compromissione della funzionalita' renale o quando la capecitabina viene somministrata in associazione a medicinali nefrotossici noti. L'insufficienza renale acuta secondaria a disidratazione potrebbe essere potenzialmente fatale. Se si verifica disidratazione di grado 2 (o superiore), il trattamento con capecitabina deve essere immediatamente interrotto e la disidratazione corretta. Il trattamento non deve essere ripreso finche' il paziente non e' stato reidratato e ogni causa precipitante corretta o controllata. Modificazioni della dose devono essere effettuate per l'evento avverso precipitante secondo necessita' (vedere paragrafo 4.2). Sindrome mano-piede: nota anche come reazione cutanea mano-piede o eritrodisestesia palmo-plantare o eritema acrale da chemioterapia. La sindrome mano- piede di grado 1 e' definita come intorpidimento, disestesia/parestesia, formicolio, edema o eritema indolore delle mani e/o dei piedi e/ofastidio che non impedisce il normale svolgimento delle attivita' delpaziente. La sindrome mano-piede di grado 2 e' definita come eritema e edema dolorosi alle mani e/o ai piedi e/o fastidio che influisce sullo svolgimento delle attivita' quotidiane del paziente. La sindrome mano-piede di grado 3 e' definita come desquamazione umida, ulcerazione,formazione di vesciche e forti dolori alle mani e/o ai piedi e/o grave fastidio che rende impossibile l'attivita' lavorativa del paziente olo svolgimento delle attivita' quotidiane. Una persistente o grave sindrome mano-piede (Grado 2 o superiore) puo' con il tempo portare allaperdita delle impronte digitali che puo' incidere nell'identificazione del paziente. Se dovesse verificarsi sindrome mano-piede di grado 2 o 3 sospendere la somministrazione di capecitabina fino alla risoluzione o riduzione dell'intensita' dei sintomi al grado 1. Dopo il verificarsi di sindrome mano-piede di grado 3, i dosaggi successivi di capecitabina devono essere diminuiti. Quando capecitabina e cisplatino sono utilizzati in associazione, non e' raccomandato l'uso di vitamina B6 (piridoxina) per il trattamento sintomatico o di profilassi secondaria della sindrome mano-piede, in quanto casi pubblicati hanno dimostrato che puo' ridurre l'efficacia del cisplatino. Ci sono alcune evidenze che dexpantenolo e' efficace per la profilassi della sindrome mano-piede in pazienti trattati con capecitabina. Cardiotossicita': la terapia con fluoropirimidine e' stata associata a cardiotossicita', incluso infarto del miocardio, angina, disritmie, shock cardiogeno, morte improvvisa e alterazioni elettrocardiografiche (inclusi casi molto rari di prolungamento dell'intervallo QT). Dette reazioni avverse possono verificarsi piu' frequentemente nei pazienti con anamnesi di malattia dell'arteria coronarica. Aritmia cardiaca (inclusa fibrillazione ventricolare, torsione di punta e bradicardia), angina pectoris, infarto del miocardio, insufficienza cardiaca e cardiomiopatia sono stati riportati dai pazienti che assumevano capecitabina. Si deve procedere con cautelain pazienti con storie significative di cardiopatia, aritmia e anginapectoris (vedere paragrafo 4.8). Ipo- o ipercalemia. Ipo- o ipercalemia e' stata riportata durante il trattamento con capecitabina. Si deveprocedere con cautela in pazienti con pre-esistente storia di ipo- o ipercalemia (vedere paragrafo 4.8). Malattie del sistema nervoso centrale o periferico: si deve procedere con cautela in pazienti affetti damalattie del sistema nervoso centrale o periferico, per esempio metastasi cerebrale o neuropatia (vedere paragrafo 4.8). Diabete mellito o disturbi elettrolitici: si deve procedere con cautela in pazienti affetti da diabete mellito o disturbi elettrolitici, vista la possibilita'di aggravamento durante il trattamento con capecitabina. Anticoagulanti cumarino-derivati: in uno studio sull'interazione con la somministrazione di una singola dose di warfarin, si e' registrato un significativo incremento dell'AUC media (+57%) di S-warfarin. Questi dati suggeriscono un'interazione, probabilmente dovuta all'inibizione dell'isoenzima 2C9 del citocromo P450 da parte della capecitabina. I pazienti cheassumono anticoagulanti orali cumarino-derivati e capecitabina devonoessere monitorati da vicino per quanto riguarda i parametri della coagulazione (INR o PT) e il dosaggio degli anticoagulanti deve essere aggiustato di conseguenza (vedere paragrafo 4.5). Brivudina : Brivudina non deve essere somministrata in concomitanza con capecitabina. A seguito di questa interazione tra farmaci sono stati segnalati casi fatali. E' necessario attendere almeno 4 settimane tra la fine del trattamento con brivudina e l'inizio della terapia con capecitabina. Il trattamento con brivudina puo' essere iniziato 24 ore dopo l'ultima dose di capecitabina (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). In caso di somministrazione accidentale di brivudina ai pazienti in trattamento con capecitabina, misure efficaci di ridurre la tossicita' di capecitabina devono essereadottate. Si raccomanda il ricovero immediato in ospedale. E' necessario istituire tutte le misure opportune a prevenire infezioni sistemiche e disidratazione. Compromissione epatica: in assenza di dati sulla sicurezza e l'efficacia in pazienti con compromissione epatica, l'utilizzo di capecitabina deve essere attentamente monitorato in pazienti con disfunzione epatica da lieve a moderata, indipendentemente dalla presenza di metastasi del fegato.

INTERAZIONI

Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti. Interazioni con altri medicinali. Brivudina: e' stata riportata un'interazione clinicamente significativa tra brivudina e le fluoropirimidine (per es. capecitabina, 5-fluorouracile, tegafur) dovuta all'inibizione della diidropirimidina deidrogenasi da parte di brivudina. Questa interazione, che comporta un aumento della tossicita' delle fluoropirimidine, e' potenzialmente fatale. Per questo motivo, brivudina non deve esseresomministrata in concomitanza con capecitabina (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). E' necessario attendere almeno 4 settimane tra la fine del trattamento con brivudina e l'inizio della terapia con capecitabina. Il trattamento con brivudina puo' essere iniziato 24 ore dopo l'ultima dose di capecitabina. Substrati del citocromo P-450 2C9 A parte che con il warfarin, non sono stati condotti studi formali di interazione tra capecitabina e altri substrati del CY2C9. Si deve usare cautela quando capecitabina viene co-somministrata con substrati del 2C9 (ad es. fenotoina). Vedere anche le interazioni con gli anticoagulanti cumarino-derivati, di seguito e al paragrafo 4.4. Anticoagulanti cumarino-derivati: in pazienti trattati contemporaneamente con capecitabina e anticoagulanti cumarino-derivati, come per esempio warfarina e fenprocumone, sono stati riportati alterazione dei parametri della coagulazione e/o emorragie. Tali reazioni si sono verificate entro diversi giorni e finoa diversi mesi dall'inizio della terapia con capecitabina e, in alcuni casi, entro un mese dall'interruzione della terapia con capecitabina. In uno studio clinico sull'interazione farmacocinetica, dopo la somministrazione di una singola dose di 20 mg di warfarin, il trattamento con capecitabina ha incrementato del 57% l'AUC di S-warfarin con un incremento del 91% del valore di INR. Poiche' il metabolismo di R-warfarin non e' stato alterato, questi dati suggeriscono che la capecitabinariduce l'isoenzima 2C9 ma non ha effetti sugli isoenzimi 1A2 e 3A4. Ipazienti che assumono anticoagulanti cumarino-derivati insieme a capecitabina devono essere monitorati regolarmente per l'eventuale verificarsi di alterazioni dei parametri della coagulazione (PT o INR) e il dosaggio degli anticoagulanti deve essere aggiustato di conseguenza. Fenitoina: durante il trattamento concomitante di capecitabina e fenitoina sono stati registrati incrementi delle concentrazioni plasmatiche di fenitoina, risultanti in sintomi da intossicazione da fenitoina in singoli casi. I pazienti che assumono fenitoina in concomitanza con capecitabina devono essere monitorati regolarmente per l'eventuale verificarsi di incremento delle concentrazioni plasmatiche di fenitoina. Acido folinico/acido folico: uno studio sull'associazione di capecitabinae acido folinico ha mostrato che l'acido folinico non ha effetti significativi sulla farmacocinetica della capecitabina e dei suoi metaboliti. Tuttavia, l'acido folinico produce effetti sulla farmacodinamica della capecitabina la cui tossicita' puo' risultare incrementata dall'acido folinico: la dose massima tollerata di capecitabina (MTD) da solaa regimi intermittenti e' 3000 mg/m^2 al giorno, mentre quando capecitabina era associata ad acido folinico (30 mg p.o. due volte al giorno) la dose massima tollerata di capecitabina scendeva a soltanto 2000 mg/m^2 al giorno. L'incremento di tossicita' puo' essere rilevante quando si passa da 5-FU/LV ad un regime a base di capecitabina. A causa della somiglianza tra l'acido folinico e l'acido folico, la tossicita' incrementata puo' anche essere rilevante con l'integrazione di acido folico nel trattamento di deficit da folati. Antiacidi: e' stato studiato l'effetto di un antiacido contenente idrossido di alluminio e idrossido di magnesio sulla farmacocinetica della capecitabina. Si e' verificato un lieve aumento delle concentrazioni plasmatiche della capecitabina e di un metabolita (5'-DFCR); non si e' verificato alcun effetto sui 3 metaboliti principali (5'-DFUR, 5-FU e FBAL). Allopurinolo: sono state osservate interazioni del 5-FU con allopurinolo, con possibile diminuzione dell'efficacia del 5-FU. Si deve evitare l'uso concomitantedi allopurinolo e capecitabina. Interferone alfa: la dose massima tollerata di capecitabina e' pari a 2000 mg/m^2 al giorno quando assunto in associazione con interferone alfa-2a (3 MUI/m^2 al giorno), rispetto a 3000 mg/m^2 al giorno quando capecitabina era somministrata da sola. Radioterapia: la dose massima tollerata di capecitabina in monoterapia utilizzando il regime intermittente e' di 3000 mg/m^2 al giorno mentre, quando combinata con radioterapia per il carcinoma del retto, ladose massima tollerata di capecitabina e' 2000 mg/m^2 al giorno, usando sia un regime di somministrazione continua che una somministrazionegiornaliera da lunedi' a venerdi' in concomitanza al ciclo di trattamento radioterapico di 6 settimane. Oxaliplatino: non si e' verificata alcuna differenza clinicamente significativa nell'esposizione alla capecitabina o ai suoi metaboliti, platino libero o platino totale quandola capecitabina e' stata somministrata in associazione con oxaliplatino o in associazione con oxaliplatino e bevacizumab. Bevacizumab Non si e' verificato alcun effetto clinicamente significativo del bevacizumab sui parametri farmacocinetici della capecitabina o dei suoi metaboliti in presenza di oxaliplatino. Interazione con cibo In tutti gli studi clinici i pazienti erano stati informati di dover assumere la capecitabina nei 30 minuti successivi al pasto. Poiche' gli attuali dati relativi alla sicurezza e all'efficacia si basano sulla somministrazionedel medicinale con cibo, si raccomanda di somministrare Capecitabina a stomaco pieno. La somministrazione con cibo diminuisce la percentuale di assorbimento di capecitabina (vedere paragrafo 5.2).

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza: il profilo globale di sicurezza della capecitabina si basa sui dati relativi a piu' di 3.000 pazienti trattati con capecitabina in monoterapia o con capecitabina in associazione con differenti regimi chemioterapici in molteplici indicazioni. Iprofili di sicurezza della monoterapia con capecitabina nelle popolazioni di pazienti con carcinoma metastatico della mammella, carcinoma colorettale metastatico e carcinoma del colon in ambito adiuvante sono simili. Vedere il paragrafo 5.1 per i dettagli sugli studi piu' importanti, inclusi i disegni dello studio e i risultati di efficacia piu' importanti. Le reazioni avverse (ADR) correlate al trattamento piu' frequentemente riportate e/o clinicamente rilevanti sono state disturbi gastrointestinali (specialmente diarrea, nausea, vomito, dolore addominale, stomatite), sindrome mano-piede (eritrodisestesia palmo-plantare), affaticamento, astenia, anoressia, cardiotossicita', aumento della disfunzione renale ove la funzionalita' fosse gia' precedentemente compromessa e trombosi/embolia. Elenco delle reazioni avverse. Le ADR considerate dallo sperimentatore come possibilmente, probabilmente o lontanamente correlate alla somministrazione di capecitabina sono elencate di seguito per l'assunzione di capecitabina in monoterapia, e nella sotto per l'assunzione di capecitabina in associazione con differenti regimi chemioterapici in molteplici indicazioni. Per classificare le ADRin base alla loro frequenza sono usati i seguenti termini: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10000, <1/1000) molto raro (<1/10.000). All'interno diciascuna classe di frequenza, le ADR sono riportate in ordine di gravita' decrescente. Capecitabina in monoterapia. Di seguito si elencano le ADR associate all'uso di capecitabina in monoterapia sulla base di un'analisi raggruppata dei dati sulla sicurezza relativi ai tre studi principali che hanno incluso oltre 1.900 pazienti (studi M66001, SO14695 e SO14796). Le ADR sono state inserite nello specifico gruppo di frequenza in accordo all'incidenza globale derivante dall'analisi raggruppata. Riassunto delle ADR correlate riportate in pazienti trattati con capecitabina in monoterapia. Infezioni ed infestazioni. Comune: infezione virale erpetica, nasofaringite, infezione del tratto respiratorio inferiore; non comune: sepsi, infezione del tratto urinario, cellulite, tonsillite, faringite, candidosi orale, influenza, gastroenterite,infezione funginea, infezione, ascesso dentale. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: lipoma. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: neutropenia, anemia; noncomune: neutropenia febbrile, pancitopenia, granulocitopenia, trombocitopenia, leucopenia, anemia emolitica, aumento del rapporto internazionale normalizzato (inr)/ prolungamento del tempo di protrombina. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita'; raro/moltoraro: angioedema (raro). Disturbi del metabolismo e della nutrizione.Molto comune: anoressia; comune: disidratazione, perdita di peso; noncomune: diabete, ipokaliemia, disturbi dell'appetito, malnutrizione, ipertrigliceridemia. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia, depressione; non comune: stato confusionale, attacco di panico, umore depresso, riduzione della libido. Patologie del sistema nervoso. Comune: mal di testa, letargia, capogiro, parestesia, disgeusia; non comune: afasia, compromissione della memoria, atassia, sincope, disturbi dell'equilibrio, disturbi sensori, neuropatia periferica; raro/molto raro: leucoencefalopatia tossica (molto raro). Patologie dell'occhio. Comune: aumento della lacrimazione, congiuntivite, irritazione dell'occhio; non comune: ridotta acuita' visiva, diplopia; raro/molto raro: stenosi del condotto lacrimale (raro), disturbi della cornea (raro), cheratite (raro), cheratite puntata (raro). Patologie dell'orecchio e del labirinto.Non comune: vertigine, dolore all'orecchio. Patologie cardiache. Non comune: angina instabile, angina pectoris, ischemia miocardica/infarto, fibrillazione atriale, aritmia, tachicardia, tachicardia sinusale, palpitazioni; raro/molto raro: fibrillazione ventricolare (raro), prolungamento del tratto qt (raro), torsione di punta (raro), bradicardia (raro), vasospasmo (raro). Patologie vascolari. Comune: tromboflebite; non comune: trombosi venosa profonda, ipertensione, petecchie, ipotensione, vampate di calore, sensazione di freddo alle estremita'. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea, epistassi, tosse, rinorrea; non comune: embolia polmonare, pneumotorace, emottisi, asma, dispnea da sforzo. Patologie gastrointestinali. Molto comune: diarrea, vomito, nausea, stomatite, dolore addominale; comune: emorragia gastrointestinale, stipsi, dolore all'addome superiore, dispepsia, flatulenza, secchezza della bocca; non comune: ostruzione intestinale, ascite, enterite gastrite, disfagia, dolore all'addome inferiore, esofagite, disturbi addominali, malattia da reflusso gastroesofageo, colite, sangue nelle feci. Patologie epatobiliari. Comune: iperbilirubinemia, anomalie nei test di funzionalita' epatica; non comune: ittero; raro/molto raro: insufficienza epatica (raro), epatite colestatica (raro). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: sindrome da eritrodisestesia palmoplantare**; comune: eruzione cutanea, alopecia, eritema, pelle secca, prurito, iperpigmentazione cutanea, eruzione cutanea maculare, desquamazione della pelle, dermatite, disturbi di pigmentazione, disturbi ungueali; non comune: vescicole, ulcerazione della pelle, eruzione cutanea, orticaria, reazione da fotosensitivita', eritema palmare, rigonfiamento facciale, porpora, sindrome da "recall" da radiazioni; raro/molto raro: lupus eritematoso cutaneo (raro), reazioni cutanee gravi come sindrome di stevensjohnson e necrolisi epidermica tossica (molto raro) (vedere paragrafo 4.4). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolore all'estremita', dolore alla schiena, artralgia; non comune: rigonfiamento delle articolazioni, dolore osseo, dolore facciale, rigidita' muscoloscheletrica, debolezza muscolare. Patologie renali e urinarie. Non comune: idronefrosi, incontinenza urinaria, ematuria, nicturia, aumento della creatininemia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: emorragia vaginale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: affaticamento,astenia; comune: piressia, edema periferico, malessere, dolore toracico. Non comune: edema, brividi, malattia similinfluenzale, rigidita', aumento della temperatura corporea.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Donne in eta' fertile / Contraccezione in uomini e donne: le donne ineta' fertile devono essere informate al fine di evitare il rischio digravidanza durante il trattamento con capecitabina. In caso di gravidanza durante il trattamento con capecitabina, la paziente dovra' essere informata relativamente al rischio potenziale per il feto. Durante il trattamento e per 6 mesi dopo l'ultima dose di capecitabina deve essere usato un metodo contraccettivo efficace. In base ai risultati sulla tossicita' genetica, durante il trattamento e per 3 mesi dopo l'ultima dose di capecitabina i pazienti maschi con partner di sesso femminile in eta' fertile devono utilizzare metodi contraccettivi efficaci. Gravidanza: non sono stati effettuati studi con capecitabina su donne in gravidanza; si puo' tuttavia ritenere che la capecitabina, se somministrata a donne in stato di gravidanza, possa provocare danni al feto.In studi sulla tossicita' riproduttiva sugli animali, la somministrazione di capecitabina ha provocato mortalita' embrionale e teratogenicita'. Questi risultati sono gli effetti attesi dei derivati della fluoropirimidina. Capecitabina e' controindicata in gravidanza. Allattamento: non e' noto se la capecitabina sia escreta nel latte materno. Non sono stati condotti studi per valutare l'impatto di capecitabina sulla produzione di latte o la sua presenza nel latte materno. Notevoli quantita' di capecitabina e dei suoi metaboliti sono state ritrovate nel latte del topo durante il periodo dell'allattamento. Poiche' il rischiodi potenziale danno al lattante non e' noto, l'allattamento al seno deve essere sospeso durante il periodo di trattamento con capecitabina e per 2 settimane dopo l'ultima dose. Fertilita': non si dispone di dati sull'impatto della capecitabina sulla fertilita'. Gli studi fondamentali con capecitabina hanno incluso solo donne in eta' fertile e maschi solo se accettavano di usare un metodo contraccettivo efficace per evitare la gravidanza per la durata dello studio e successivamente perun periodo ragionevole. Negli studi sugli animali sono stati osservati effetti sulla fertilita' (vere paragrafo 5.3).

Codice: 041927043
Codice EAN:

Codice ATC: L01BC06
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Citostatici
  • Antimetaboliti
  • Analoghi della pirimidina
  • Capecitabina
Temperatura di conservazione: non conservare al di sopra di +30 gradi
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER OPACO

COMPRESSE RIVESTITE

36 MESI

BLISTER OPACO