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CARBOPLATINO PFI EV 450MG 45ML Produttore: PFIZER ITALIA SRL

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

CARBOPLATINO SOLUZIONE INIETTABILE PER USO ENDOVENOSO

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antineoplastici.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni flaconcino da 5 ml contiene: carboplatino 50 mg. Ogni flaconcinoda 15 ml contiene: carboplatino 150 mg. Ogni flaconcino da 45 ml contiene: carboplatino 450 mg. Ogni flaconcino da 60 ml contiene: carboplatino 600 mg.

ECCIPIENTI

Acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Trattamento del carcinoma ovarico, trattamento del teratoma, trattamento del carcinoma del polmone a piccole cellule.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al carboplatino, ai farmaci contenenti platino o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Il trattamento con il farmaco e' controindicato nelle seguenti condizioni: in presenza di una grave insufficienza renale (clearance della creatinina < 30 ml/min), salvo nei casi in cui secondo il giudizio del medico e del paziente, i possibili benefici del trattamento superino i rischi; in presenza di una grave mielosoppressione; in presenza di una sostanziale emorragia; pazienti con tumori emorragici; durante la gravidanza e l'allattamento. Utilizzo concomitante del vaccino della febbre gialla.

POSOLOGIA

La soluzione iniettabile di carboplatino e' solo per per uso endovenoso: la dose consigliata in adulti non sottoposti in precedenza a trattamento e aventi una funzione renale normale e' di 400mg/m^2, somministrata mediante un'unica infusione endovenosa in 15-60 minuti. La terapia non deve essere ripetuta fino a che non siano trascorse quattro settimane dal precedente ciclo di carboplatino e/o fino a quando la conta dei neutrofili raggiunga il valore di almeno 2.000 cellule/mm^3 e la conta delle piastrine di almeno 100.000 cellule/mm^3. In base alle circostanze cliniche, Si raccomanda una riduzione della dose del 20-25% inpazienti che presentino fattori di rischio, quali una precedente terapia mielosoppressiva ed una condizione fisiologica debilitata, particolarmente se anziani. (ECOG-Zubrod 2-4 oppure Karnofsky inferiore a 80). Si raccomanda di procedere alla determinazione del punto di massima depressione ematologica nadir mediante conteggi globulari settimanali,durante i primi cicli di terapia con carboplatino al fine di regolareil dosaggio nei successivi cicli di terapia. Il carboplatino interagisce con l'alluminio formando un precipitato nero. Pertanto, per la preparazione o la somministrazione del farmaco, non si devono utilizzare aghi, siringhe, cateteri o set di somministrazione endovenosa contenenti parti in alluminio che possono entrare in contatto con il carboplatino. Nella fase di preparazione e somministrazione bisogna attenersi alle misure di sicurezza per la gestione delle sostanze pericolose. La preparazione deve avvenire da parte di personale addestrato sull'uso sicuro di tali medicinali che ha cura di indossare guanti protettivi, maschera facciale e camici protettivi. Insufficienza renale: i pazienticon valori della clearance della creatinina al di sotto di 60 ml/min sono a maggiore rischio di grave mielosoppressione. La frequenza di grave leucopenia, neutropenia o trombocitopenia e' stata mantenuta sul valore del 25% con l'uso dei seguenti dosaggi raccomandati. Clcr basale: 41-59 ml/min, dosaggio iniziale (giorno 1): 250 mg/m^2 e.v.; clcr basale: 16-40 ml/min, dosaggio iniziale (giorno 1): 200 mg/m^2 e.v. Non sono disponibili dati sufficienti sull'impiego di carboplatino in pazienti con valori di clearance della creatinina di 15 ml/min o meno talida permettere una raccomandazione sul trattamento. Tutte le suddette raccomandazioni si applicano al corso di trattamento iniziale. I dosaggi successivi devono essere modificati in funzione della tolleranza del paziente e al livello accettabile di mielosoppressione. Uso nei bambini: non sono disponibili dati sufficienti per stabilire le dosi di carboplatino in campo pediatrico. Pertanto l'uso del farmaco nei bambinie nei lattanti non e' consigliato. Pazienti anziani: nei pazienti di eta' maggiore ai 65 anni, e' necessario regolare la dose del carboplatino alle loro condizioni generali di salute durante il primo e successivi cicli terapeutici. Terapia di associazione: il carboplatino e' stato utilizzato in associazione ad altri agenti antineoplastici. In talicasi il dosaggio varia in funzione del protocollo clinico seguito. Inparticolare, l'abbinamento con altri farmaci mielosoppressivi puo' richiedere variazioni della posologia e/o dei tempi di somministrazione,allo scopo di ridurre al minimo gli effetti indesiderati. Gli aggiustamenti di dosaggio devono essere effettuati in base allo schema di trattamento adottato e ai risultati dei controlli ematologici.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura non superiore ai 25 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

AVVERTENZE

Il contenitore di questo medicinale e' costituito di gomma latex. Puo' causare gravi reazioni allergiche. Il carboplatino deve essere somministrato soltanto sotto il controllo di un medico qualificato, espertonell'uso di agenti chemioterapici. Servizi di diagnosi e cura devono essere immediatamente disponibili per l'adozione di eventuali procedure di emergenza e possibili complicazioni. Prima, durante e dopo la terapia occorre valutare regolarmente i parametri della funzionalita' renale, epatica e quelli ematologici, particolarmente le piastrine, i globuli bianchi ed i valori di emoglobina, il medicinale deve essere interrotto al riscontro di un anormale calo della funzione del midollo osseo o della funzione renale o epatica. Tossicita' ematologica: la gravita' della mielosoppressione aumenta nei pazienti sottoposti a trattamenti precedenti (in particolare con cisplatino) e/o con insufficienza renale. Il dosaggio iniziale di carboplatino in questi gruppi di pazienti deve essere opportunamente ridotto e gli effetti attentamente monitorati tramite frequenti controlli dell'emocromo eseguiti tra i cicli di trattamento. La terapia di combinazione con carboplatino ed altre forme di trattamento mielosoppressivo devono essere attentamente pianificati rispetto al dosaggio e all'intervallo di trattamento cio' al finedi ridurre gli effetti additivi. La leucopenia, neutropenia, e trombocitopenia sono dose-dipendenti e dose- limitanti. Il conteggio globulare periferico e i test di funzionalita' renale devono essere controllati attentamente e frequentamente. I conteggi globulari devono essere effettuati prima dell'inizio della terapia con carboplatino e, successivamente, frequentemente, e all'insorgenza di tossicita', fino all'ottenimento del recupero. Oltre a consentire di tenere sotto controllo la tossicita', tali esami permettono di aiutare a stabilire il punto di massima depressione e il recupero dei parametri ematologici, e di ottenere un valido supporto per le successive modifiche del dosaggio. Nei pazienti trattati in monoterapia con carboplatino il giorno medio al nadir e' il giorno 21 e il giorno 15 nei pazienti trattati con carboplatino in combinazione con altri agenti chemioterapici. In generale, i cicli intermittenti singoli di carboplatino non devono essere ripetuti fino a quando la conta dei leucociti, dei neutrofili e delle piastrine non siano ritornati nella norma. Il trattamento non deve essere ripetuto fino a 4 settimane dopo l'ultima terapia con carboplatino e/oppure fino a quando la conta dei neutrofili non sia almeno di 2.000 cellule/mm^3 e la conta delle piastrine di almeno 100.000 cellule/mm^3. Normamente il recupero avviene in 5-6 settimane. Una riduzione piu' pronunciata delle piastrine si osserva in pazienti sottoposti precedentemente a chemioterapia mielodepressiva estensiva rispetto ai pazienti non sottoposti a tale trattamento. L'anemia e' frequente e cumulativa ma soloraramente richiede trasfusioni. Tossicita' renale: nei pazienti con insufficienza renale, l'effetto del carboplatino sul sitema ematopoietico e' piu' pronunciato e di maggiore durata rispetto ai pazienti con funzionalita' renale normale. In questo gruppo di pazienti la terapia con carboplatino deve essere eseguita con particolare cautela. La tossicita' renale non costituisce generalmente motivo di limitazione della dose. L'idratazione pre- e post- trattamento non e' necessaria. La compromissione della funzionalita' renale e' piu' probabile in seguito a terapia con cisplatino ed in generale a chemioterapia. Tossicita' neurologica: sebbene la tossicita' neurologica periferica sia normalmente un evento comune e di modesta entita', che si limita a parestesia, e rallentamento dei riflessi osteotendinei, viene riscontrata piu' frequentemente in pazienti precedentemente trattati con cisplatino e/o aumenta nei pazienti di eta' superiore ai 65 anni. Va condotto il monitoraggio in aggiunta alla verifica a intervalli regolari degli esami neurologici. I disturbi visivi, compresa la perdita della vista, sono stati segnalati dopo trattamento con carboplatino dopo dosaggi maggiori di quelli raccomandati nei pazienti con insufficienza renale. La vista sembra recuperarsi totalmente o in maniera significativa entro settimane dall'interruzione di questi alti dosaggi. Come per gli altri farmaci abase di platino le reazioni allergiche si manifestano piu' frequentemente durante la somministrazione e richiedono l'interruzione dell'infusione. In questi casi deve essere instaurato un trattamento sintomatico appropriato. Sono state segnalate reazioni incrociate, a volte fatali, con tutti i composti a base di platino. Uso in geriatria: negli studi di trattamenti di combinazione con carboplatino e ciclofosfamide, negli anziani, rispetto ai giovani pazienti, trattati con carboplatino era piu' probabile lo sviluppo di grave trombocitopenia. Siccome la funzione renale negli anziani e' spesso ridotta, per la determinazione del dosaggio questa deve essere valutata. Altre reazioni: i difetti dell'udito sono stati spesso segnalati nel corso del trattamento con carboplatino. L'ototossicita' potrebbe essere piu' marcata nei bambini. Sono stati segnalati casi di perdita dell'udito a manifestazione tardivanei pazienti pediatrici. In questi pazienti si raccomanda il controllo audiometrico a lungo termine. La somministrazione di vaccini vivi o vivi-attenuati in pazienti immunocompromessi da agenti chemioterapici compreso il carboplatino, puo' causare gravi o fatali infezioni. La vaccinazione con vaccini vivi deve essere evitata nei pazienti trattati con carboplatino. I vaccini inattivi o attenutati possono essere somministrati; tuttavia la risposta a questi vaccini potrebbe risultare ridotta. Il potenziale carcinogenetico del carboplatino non e' stato stabilito, tuttavia sostanze con meccanismo d'azione simile hanno dimostrato di essere carcinogeniche. Non utilizzare strumenti contenenti alluminio.

INTERAZIONI

Per l'aumentato rischio trombotico nelle malattie tumorali, l'uso degli anticoagulanti e' frequente. La variabilita' intra-individuale della coagulazione nelle malattie, in aggiunta alla eventuale interazione tra gli anticoagulanti orali e la chemioterapia anticancro, puo' richiedere un aumento della frequenza del monitoraggio dell'INR quando il paziente e' trattato con gli anticoagulanti orali. Uso controindicato di trattamenti concomitanti. Vaccino della febbre gialla: rischio di decesso per disseminazione sistemica della malattia. Uso non raccomandato nei trattamenti concomitanti. Vaccini vivi attenuati (fatta eccezione della febbre gialla): rischio di disseminazione sistemica possibilmente fatale. Questo rischio aumenta nei soggetti gia' immunosoppressi acausa della loro malattia di base. Usare vaccini inattivati laddove questo sia disponibile (poliomielite). Fenitoina, fosfenitoina: rischiodi esacerbazione delle convulsioni (consequente al calo dell'assorbimento dall'apparato digerente della fenitoina da parte del farmaco citotossico) o rischio di maggiore tossicita' o perdita dell'efficacia delfarmaco citotossico (secondario all'aumentato metabolismo epatico da parte della fenitoina). Da valutare nei trattamenti concomitanti. Ciclosporina (e per estrapolazione tacrolimus e sirolimus): eccessiva immunosoppressione con rischio di linfoproliferazione. Aminoglicosidi: l'uso concomitante di carboplatino con gli antibiotici aminoglicosidici deve essere valutato con cautela per il rischio di nefrotossicita' e ototossicita' cumulativa in particolare nei pazienti con insufficienza renale. Diuretici dell'ansa: l'uso concomitante di carboplatino con i diuretici dell'ansa deve essere valutato con cautela per il rischio di nefrotossicita' e ototossicita' cumulativa. La terapia combinata con altri farmaci mielosoppressivi puo' rendere necessarie variazioni posologiche e/o dei tempi di somministrazione del carboplatino, al fine di evitare la comparsa di effetti tossici cumulativi.

EFFETTI INDESIDERATI

Frequenze effetti indesiderati: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, < 1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (< 1/10.000), e non noto. Neoplasmi, benigni e maligni (comprende le citi e i polipi). Non noto: tumori secondari al trattamento. Infezioni ed infestazioni. Comune: infezioni. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: trombocitopenia, neutropenia, leucopenia, anemia; comune: emorragia; non noto: insufficienza del midollo osseo, neutropenia febbrile, sindrome emolitica-uremica. Patologie del sistema immunitario. Comune: ipersensibilita', reazioni tipo anafilattoidi. Patologie del metabolismo e della nutrizione. Non noto: disidratazione, anoressia, iponatriemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: neuropatia periferica, parestesia, diminuzione dei riflessi osteotendinei, disturbi del sensorio, disgeusia; non noto: accidenti cerebrovascolari. Patologie dell'occhio. Comune: disturbi visivi (comprende rari casi di perdita della vista). Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: ototossicita'. Patologie cardiache. Comune: disturbi cardiovascolari; non noto: insufficienza cardiaca. Patologie vascolari. Non noto: embolismo, ipertensione, ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: disturbi della respirazione, malattiainterstiziale polmonare, broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Molto comune: vomito, nausea, dolore addominale; comune: diarrea, stipsi, patologie della membrana mucosa; non noto: stomatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: alopecia, patologie cutanee; non noto: orticaria, rash, eritema, prurito. Patologie muscoloscheletriche, del tessuto connettivo e delle ossa. Comune: patologie muscoloscheletriche. Patologie renali ed urinarie. Comune: patologie urogenitali. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia; non noto: necrosi del sito di iniezione, reazione nel sito di iniezione, stravaso nel sito di iniezione, eritema del sito di iniezione, malessere. Esami di laboratorio. Molto comune: calo della clearance della creatinina renale, aumento dell'azotemia, aumento delle fosfatasi alcaline ematiche, aumento delle aspartato aminotransferasi, test della funzionalita' epatica anormali, calo della sodiemia, calo della kaliemia, calo della calcemia, calo della magnesemia; comune: aumento della bilirubinemia, aumento della creatinemia, aumento della uricemia. La mielosoppressione rappresenta la tossicita' dose-limitante del carboplatino. E' generalmente reversibile e non cumulativa quando il carboplatino viene utilizzato come unico agente, seguendo le frequenze di somministrazione consigliate. Nei pazienti con valori basali normali, la trombocitopenia con conta delle piastrine al disotto di 50.000/mm^3 si manifesta nel 25% dei pazienti, la neutropenia con conta dei granulociti inferiore a 1.000/mm^3 nel 18% dei pazienti, e la leucopenia con conta dei globuli bianchi al di sotto di 2.000/mm^3 nel 14% dei pazienti. Il nadir normalmente compare al 21 giorno. La mielosoppressione puo' peggiorare dalla combinazione di carboplatino iniettabile con altri composti mielosoppressivi o con altre forme ditrattamento. La mielotossicita' e' piu' grave in pazienti gia' sottoposti a trattamenti, in particolare nei pazienti con anamnesi positiva di trattamento con cisplatino e nei pazienti con insufficienza renale.I pazienti con uno stato di salute modesto hanno riportato un aumentodella leucopenia e della trombocitopenia. Questi effetti, sebbene normalmente reversibili, hanno causato infezioni e complicanze emorragiche, rispettivamente, nel 4% e 5% dei pazienti trattati con carboplatinoiniettabile. Tali complicanze hanno causato il decesso in meno dell'1% dei pazienti. L'anemia con valori di emoglobina inferiore a 8 g/dL e' stata segnalata nel 15% dei pazienti con valori basali nella norma. L'incidenza dell'anemia aumenta con l'aumentare delle esposizioni al carboplatino iniettabile. Patologie dell'orecchio e del labirinto: nel 15% dei pazienti e' presente una diminuzione subclinica dell'acutezza auditiva al di fuori della soglia uditiva con insufficienza nella gamma delle alte frequenze (4.000-8.000 Hz), stabilita mediante audiogrammi. Tinnito viene segnalato comunemente. Nei pazienti che hanno sviluppato una perditadi udito in seguito alla terapia con cisplatino, tale menomazione puo' persistere o peggiorare. Sono stati segnalati casi molto rari di ipoacusia. Patologie epatobiliari: Le variazioni della funzione epatica, nei pazienti con valori basali nella norma, comprendevano un aumento della bilirubina totale nel 5%, SGOT nel 15%, SGPT e fosfatasi alcalina nel 24% dei pazienti. Queste variazioni normalmente erano di grado modesto e reversibili nella meta' circa dei pazienti. In un numero limitato di pazienti trattati con dosaggi molto alti di carboplatino e trapianto autologo del midollo osseo sono stati segnalati gravi aumenti dei valori della funzionalita' epatica. Sono stati riportati, casi, di necrosi acuta fulminante delle cellule epatiche dopo altidosaggi di carboplatino. Altri effetti indesiderati: neoplasmi benigni, maligni e aspecifici (che comprendono le cisti e i polipi). Sono stati segnalati tumori acuti secondari dopo terapia di associazione con citostatici a base di carboplatino. Sono stati occasionalmente osservati casi di alopecia, febbre e brividi, mucositi, astenia, malessere e disgeusia. Sono stati occasionalmente osservati casi di accidenti cerebrovascolari (insufficienza cardiaca, embolismo) Ci sono stati casi isolati di sindrome emolitica uremica. Sono stati segnalati casi di ipertensione. Patologie sistemiche e del sito di somministrazione: sono state segnalate reazioni nel sito di iniezione (bruciore, dolore, rossore, gonfiore, orticaria, necrosi secondaria a stravaso). Patologie cardiache: sono stati segnalati casi isolati di eventi cardiovascolari (insufficienza cardiaca, embolismo) ed anche casi isolati di incidenti cerebrovascolari. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Il carboplatino puo' causare danno al feto quando somministrato alla donna incinta. La soluzione iniettabile di carboplatino ha dimostrato di essere embriotossica e teratogena nei ratti trattati con il farmacodurante la organogenesi, pertanto il suo uso e' controindicato in gravidanza e le donne potenzialmente fertili devono utilizzare metodi contraccettivi adeguati. Se il farmaco venisse usato durante la gravidanza, oppure se la paziente resta gravida mentre e' in trattamento con questo medicinale, la paziente deve essere informata dei potenziali rischi per il feto. Le donne in eta' fertile devono essere avvisate di evitare di restare incinte durante il trattamento. Il passaggio del carboplatino nel latte materno non e' stato accertato. Se il trattamento dovesse risultare necessario durante l'allattamento, l'allattamento deveessere interrotto. La soppressione delle gonadi con risultante amenorrea o azoospemia puo' insorgere nei pazienti in trattamento con antineoplastici. Questi effetti sembrano essere correlati alla dose e alla durata del trattamento e possono essere irreversibili. Anticipare il grado di insufficienza della funzione testicolare od ovarica e' complicato dall'uso frequente dell'associazione di diversi antineoplastici, rendendo cosi' difficile stabilire gli effetti dei singoli farmaci. Agliuomini in eta' sessualmente matura trattati con carboplatino viene consigliato di non procreare durante il trattamento e fino a 6 mesi dopol'interruzione dello stesso. Agli uomini viene consigliato di chiedere consulenza medica sulla conservazione dello sperma prima di iniziarela terapia per il rischio di infertilita' irreversibile secondaria altrattamento con carboplatino.

Codice: 028491037
Codice EAN:

Codice ATC: L01XA02
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Citostatici
  • Altri antineoplastici
  • Composti del platino
  • Carboplatino
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi e al riparo dalla luce
Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FLACONE

SOLUZIONE INIETTABILE

24 MESI

FLACONE