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CEFOTAXIMA ABC IM FL500MG/2ML+ Produttore: ABC FARMACEUTICI SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

CEFOTAXIMA ABC POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE PER USO INTRAMUSCOLARE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antibatterici per uso sistemico, cefalosporine.

PRINCIPI ATTIVI

Cefotaxima ABC 500 mg/2 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare, ogni flacone di polvere contiene: cefotaxime sodico 524 mg (pari a 500 mg di cefotaxime). Ogni fiala solvente contiene 20 mg di lidocaina cloridrato. Eccipienti con effetti noti: sodio. Cefotaxima ABC 1 g/4 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso intramuscolare, ogni flacone contiene: cefotaxime sodico 1,048 g (pari a 1 g di cefotaxime). Ogni fiala solvente contiene 40 mg dilidocaina cloridrato. Eccipienti con effetti noti: sodio. Per l'elenco completo degli eccipienti vedere il paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Fiala solvente: acqua per preparazioni iniettabili, lidocaina cloridrato.

INDICAZIONI

Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da germi Gram-negativi "difficili" o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici. In dette infezioni il prodotto trova indicazione, in particolare: nei pazienti defedati e/o immunodepressi. E' indicato, inoltre, nella profilassi delle infezioni chirurgiche.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo, alle cefalosporine e/o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Possono esserci reazioni allergiche crociate tra penicilline e cefalosporine (vedere paragrafo 4.4). Cefotaxima ABC ricostituito con solvente contenente lidocaina non deve mai essere utilizzato nei seguenti casi: ipersensibilita' nota alla lidocaina o ad altri anestetici locali di tipo amidico, blocco cardiaco in assenza di pace maker, insufficienza cardiaca severa, somministrazione endovenosa, neonati di eta' inferiore ai 30 mesi. Generalmente controindicato in gravidanza e durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.6).

POSOLOGIA

La dose e la via di somministrazione vanno scelte a seconda del tipo di infezione, della sua gravita', del grado di sensibilita' dell'agente patogeno, delle condizioni e del peso corporeo del paziente. La durata del trattamento con cefotaxime varia a seconda della risposta terapeutica; la terapia dovrebbe comunque essere continuata almeno fino a 3giorni dopo lo sfebbramento. Adulti: la posologia di base e' di 2 g al giorno (1 g ogni 12 ore) da somministrare per via intramuscolare; senecessario, puo' essere aumentata a 3-4 g, riducendo opportunamente l'intervallo tra le somministrazioni a 8-6 ore. Si raccomanda di non miscelare il cefotaxime con soluzioni di sodio bicarbonato o con aminoglicosidi. Pazienti particolarmente sensibili possono lamentare dolore dopo iniezione intramuscolare; per il trattamento di questi soggetti siconsiglia l'impiego, fino a 2 volte al giorno, della fiala solvente (contenuta nella confezione) contenente lidocaina cloridrato soluzione 1% (fatta eccezione per i soggetti ipersensibili alla lidocaina). Questa soluzione va impiegata solo per via intramuscolare e quindi si deveassolutamente evitare la somministrazione endovasale. Popolazione pediatrica: al di sotto dei 12 anni si possono somministrare 50-100 mg/kg, da suddividere in 2-4 somministrazioni giornaliere. In alcuni casi estremamente gravi ed in pericolo di vita sono state raggiunte anche dosi di 200 mg/kg/die senza segni di intolleranza. Nel prematuro la posologia non dovrebbe superare i 50 mg/kg/die dato che la funzionalita' renale non e' ancora pienamente sviluppata. Il solvente contenente lidocaina cloridrato non va impiegato nei bambini al di sotto dei 12 anni,nei quali la somministrazione intramuscolare va effettuata con la soluzione in sola acqua per preparazioni iniettabili. Pazienti con insufficienza renale: in pazienti con clearance della creatinina inferiore a10 ml/min, dopo una dose iniziale normale, le dosi di mantenimento devono essere ridotte alla meta' della dose normale, senza modificare l'intervallo tra una dose e l'altra. Nei pazienti sottoposti ad emodialisi: da 1 a 2 g al giorno a seconda della gravita' dell'infezione; il giorno dell'emodialisi, cefotaxime deve essere somministrato dopo la seduta dialitica. Nei pazienti sottoposti a dialisi peritoneale: da 1 a 2 g al giorno a seconda della gravita' dell'infezione; cefotaxime non viene rimosso dalla dialisi peritoneale.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C. nella confezione originale per riparare il prodotto dalla luce. Il prodotto ricostituito (solubilizzazione del contenuto del flacone con il contenuto della corrispondente fiala solvente) deve essere utilizzato immediatamente. L'eventuale residuo deve essere gettato.

AVVERTENZE

Come con altri antibiotici, l'uso di cefotaxime, specialmente se prolungato, puo' dare luogo ad una aumentata crescita dei microorganismi non-sensibili. Un attento esame delle condizioni del paziente e' fondamentale. Se durante la terapia insorgono superinfezioni devono essere prese misure appropriate. Le cefalosporine di III generazione, come altre betalattamine, possono indurre resistenza microbica e tale evenienza e' maggiore verso organismi opportunisti, specialmente Enterobacteriaceae e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e probabilmente associando tra loro piu' betalattamine. - Reazioni anafilattiche Prima di iniziare la terapia con cefotaxime e' necessaria un'anamnesi accurata alfine di evidenziare precedenti reazioni di ipersensibilita' a cefotaxime, cefalosporine, penicillina o altri farmaci. Prove cliniche e di laboratorio hanno evidenziato parziale allergenicita' crociata fra penicillina e cefalosporine. L'utilizzo del cefotaxime e' fortemente controindicato nei soggetti con precedenti di ipersensibilita' di tipo immediato alle cefalosporine. Alcuni pazienti in trattamento con cefotaxime hanno presentato reazioni gravi incluse reazioni di ipersensibilita'con esito fatale (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). Il cefotaxime deve essere, pertanto, somministrato con cautela a quei pazienti che hanno presentato reazioni d'ipersensibilita' di tipo 1 alla penicillina. Ai pazienti che hanno presentato forme di allergia, specie ai farmaci, si devono somministrare con cautela gli antibiotici, compreso il cefotaxime. In caso di reazione allergica, si deve interrompere la terapia ed istituire un trattamento idoneo (amine vasopressorie, antistaminici, corticosteroidi) o, in presenza di anafilassi, un immediato trattamento con adrenalina od altre opportune misure di emergenza. Reazioni cutaneegravi: reazioni avverse cutanee gravi (SCAR), tra cui pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), sindrome di Steven-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN), reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), che possono essere pericolose per la vita o fatali, sono state segnalate dopo l'immissione in commercio in associazione al trattamento con cefotaxima. Al momento della prescrizione i pazienti devono essere informati in merito ai segni e ai sintomi di reazione cutanee. Se si manifestano segni e sintomi riconducibili a queste reazioni, la somministrazione di cefotaxima deve essere immediatamente sospesa. Se il paziente ha sviluppato AGEP, SJS, TEN o DRESS con l'uso di cefotaxima, il trattamento con quest'ultima non deve essere riavviato e deve essere definitivamente interrotto. Nei bambini, la manifestazione di un'eruzione cutanea puo' essere scambiata per l'infezione sottostante o un processo infettivo alternativo, e i medici devono prendere in considerazione la possibilita' di una reazione a cefotaxima nei bambini che sviluppano sintomi di eruzione cutanea e febbre durante la terapia con cefotaxima. Patologie associate al Clostridium difficile: una diarrea, particolarmente grave e/o persistente, che si manifesta durante il trattamento o le prime settimane dopo il trattamento, puo' essere sintomatica di una patologia associata al Clostridium difficile (CDAD). La CDAD puo' variare come intensita' da lieve a rischiosa per la vita; la forma piu' grave e' la colite pseudomembranosa. E' importante prendere in considerazione tale diagnosi in pazienti chepresentano diarrea durante la terapia con cefotaxime. La diagnosi di questa rara ma possibile condizione fatale puo' essere confermata con l'endoscopia e/o un esame istologico. Se si sospetta una diagnosi di colite pseudomembranosa si deve interrompere immediatamente il trattamento con cefotaxime e si deve iniziare subito un'appropriata terapia con un antibiotico specifico. La patologia associata al Clostridium difficile puo' essere favorita dalla stasi fecale. Non devono essere somministrati farmaci che inibiscono la peristalsi. Il trattamento con antibiotici a largo spettro altera la normale flora del colon e cio' puo' consentire la crescita di clostridi. Alcuni studi hanno evidenziato che una tossina prodotta dal Clostridium difficile e' la causa principale della colite associata alla terapia antibiotica. Casi lievi di colite possono regredire con l'interruzione del trattamento. Si consiglia la somministrazione di soluzioni di elettroliti e di proteine quando simanifestano casi di colite di media o grave entita'. Se la colite nonregredisce con l'interruzione del trattamento o se e' grave, bisogna somministrare vancomicina per via orale, che rappresenta l'antibioticodi scelta in caso di colite pseudomembranosa causata dal Clostridium difficile. Cefotaxime deve essere prescritto con cautela in individui con anamnesi positiva per malattie gastrointestinali in particolare lacolite. Reazioni ematologiche: durante il trattamento con cefotaxime,specialmente quando somministrato per lunghi periodi, possono svilupparsi leucopenia, neutropenia e piu' raramente insufficienza midollare,pancitopenia e agranulocitosi. Per cicli di trattamento superiori ai 7-10 giorni, il numero dei globuli bianchi dovrebbe essere monitorato ed in caso di neutropenia si dovrebbe sospendere il trattamento. Sono stati riportati alcuni casi di eosinofilia e trombocitopenia, rapidamente reversibili dopo sospensione del trattamento. Sono stati riportatianche casi di anemia emolitica (vedere paragrafo 4.8). Pazienti con insufficienza renale: il dosaggio deve essere modificato sulla base della clearance della creatinina (vedere paragrafo 4.2). L'uso contemporaneo di aminoglicosidi, probenecid o altri farmaci nefrotossici deve essere fatto con cautela (vedere paragrafo 4.5). La funzione renale deveessere monitorata in questi pazienti, negli anziani ed in caso di insufficienza renale pre-esistente. Encefalopatia: gli antibiotici beta-lattamici, incluso cefotaxime, predispongono il paziente al rischio di encefalopatia (che puo' includere convulsioni, confusione, alterazionedella coscienza, disturbi del movimento), in particolare in caso di sovradosaggio o compromissione della funzionalita' renale. I pazienti devono essere avvisati di contattare il medico immediatamente prima di continuare il trattamento se si manifestano reazioni di questo tipo. Precauzioni per la somministrazione: vedere il paragrafo 4.3 per le controindicazioni relative alla lidocaina. Effetti sui test di laboratorio: come con altre cefalosporine, sono state segnalate in alcuni pazienti in corso di trattamento con cefotaxime, false positivita' dei test di Coombs.

INTERAZIONI

Il cefotaxime non deve essere miscelato nella stessa siringa con altri antibiotici ed altri farmaci. In corso d'infezione da Pseudomonas aeruginosa puo' essere indicato associare al cefotaxime un altro antibiotico anch'esso attivo nei confronti di questo particolare agente patogeno. Uricosurici: il probenecid interferisce con il passaggio tubularerenale di cefotaxime, aumentando cosi' l'esposizione al cefotaxime dicirca 2 volte e riducendo la clearance renale di circa la meta' a dosi terapeutiche. A causa dell'elevato indice terapeutico di cefotaxime,non e' necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con funzionalita' renale nella norma. Un aggiustamento posologico puo' esserenecessario nei pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Il volume di distribuzione del farmaco non appare influenzato dalla somministrazione concomitante di probenecid per via orale. Antibiotici aminoglicosidici e diuretici: come altre cefalosporine, il cefotaxime puo' potenziare gli effetti nefrotossici di farmaci nefrotossici come gli aminoglicosidi o i diuretici potenti (ad esempio furosemide). L'impiego contemporaneo di aminoglicosidi, associazione che "in vitro" da' origine ad effetto sinergico od almeno additivo, puo' essereindicato in infezioni particolarmente gravi: i due antibiotici vanno comunque somministrati in siringhe separate; in questi casi e' raccomandato il controllo costante della funzionalita' renale. La somministrazione di alte dosi di cefotaxime, contemporaneamente a saluretici ad alta efficacia (furosemide), non ha finora dimostrato di influenzare lafunzionalita' renale. A scopo cautelativo si ricorda tuttavia che la funzionalita' renale puo' essere compromessa dalla contemporanea somministrazione di alte dosi di cefalosporine e saluretici efficaci. In questi pazienti la funzione renale deve essere monitorata (vedere paragrafo 4.4).

EFFETTI INDESIDERATI

Infezioni ed infestazioni. Non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): superinfezione (vedere paragrafo 4.4). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune (da >=1/1000 a <1/100): leucopenia, eosinofilia, trombocitopenia; non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): insufficienza midollare, pancitopenia, neutropenia, agranulocitosi (vedere paragrafo 4.4), anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario.Non comune (da >=1/1000 a <1/100): reazione di jarisch-herxheimer; non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): reazioni anafilattiche, angioedema, broncospasmo, shock anafilattico. Patologie del sistema nervoso. Non comune (da >=1/1000 a <1/100): convulsioni (vedere paragrafo 4.4); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): cefalea, capogiri, encefalopatia*. Patologie gastrointestinali. Non comune (da >=1/1000 a <1/100): diarrea; non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): nausea, vomito, dolore addominale, colite pseudomembranosa (vedere paragrafo 4.4). Patologie epatobiliari.Non comune (da >=1/1000 a <1/100): aumento dei livelli degli enzimi epatici (alat, asat, ldh, gamma-gt, fosfatasi alcalina) e/o bilirubina;non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): epatiti (talvolta con ittero). Patologie della cute e deltessuto sottocutaneo. Non comune (da >=1/1000 a <1/100): rash, prurito, orticaria; non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): eritema multiforme, sindrome di stevens-johnson, necrolisi epidermica tossica (vedere paragrafo 4.4), pustolosi esantematica acuta generalizzata (peag), reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (dress) (vedere paragrafo 4.4). Patologie renali ed urinarie. Non comune (da >=1/1000 a <1/100): diminuzione della funzione renale/aumento della creatinina (specialmente quando prescritto con aminoglicosidi); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): insufficienza renale acuta (vedereparagrafo 4.4), nefrite interstiziale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune (>=1/10): dolore nel sito di iniezione (somministrazione im); non comune (da >=1/1000 a <1/100): febbre, reazioni infiammatorie nel sito di iniezione, incluse flebiti/tromboflebiti; non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): reazioni sistemiche alla lidocaina (somministrazione im, poiche' il solvente contiene lidocaina). ^* Gli antibiotici beta-lattamici, incluso cefotaxime, predispongono ilpaziente al rischio di encefalopatia (che puo' includere convulsioni,confusione, alterazione della coscienza, disturbi del movimento), in particolare in caso di sovradosaggio o compromissione della funzionalita' renale. Altre patologie gastrointestinali: anoressia, glossite e pirosi gastrica. Il manifestarsi di diarree gravi e prolungate e' statomesso in relazione con l'impiego di diverse classi di antibiotici. Intale evenienza si deve considerare la possibilita' di enterocolite che a volte puo' essere accompagnata da presenza di sangue nelle feci. Una forma particolare di enterocolite che si verifica con l'utilizzo diantibiotici e' la colite pseudomembranosa (nella maggior parte dei casi dovuta a Clostridium difficile ). Nel caso che l'indagine colonscopica ne confermi la diagnosi, l'antibiotico in uso deve essere sospeso immediatamente e si deve instaurare un trattamento con vancomicina peros. I farmaci inibitori della peristalsi sono controindicati. Altre reazioni segnalate sono state indurimento e fragilita' nella sede d'iniezione, vaginite da Candida, agitazione, confusione, astenia, sudorazione notturna. Reazione di Jarisch-Herxheimer: durante i primi giorni di trattamento della borreliosi puo' svilupparsi una reazione di Jarisch-Herxheimer. La comparsa di uno o piu' dei seguenti sintomi e' stata riportata dopo alcune settimane di trattamento della borreliosi: rash cutaneo, prurito, febbre, leucopenia, aumento dei livelli degli enzimiepatici, difficolta' di respirazione, sensazione di disagio articolare. Patologie epatobiliari: sono stati osservati l'aumento dei livelli degli enzimi epatici (ALAT, ASAT, LDH, gamma-GT e/o fosfatasi alcalina) e/o bilirubina. Queste anomalie di laboratorio possono raramente superare anche di due volte il limite superiore dell'intervallo di normalita', compatibile con un modello di danno epatico, di solito colestatico e molto spesso asintomatico. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo http://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: il cefotaxime attraversa la barriera placentare. Studi condotti in varie specie animali non hanno evidenziato effetti teratogeni o embriotossici diretti o indiretti. Tuttavia, la sicurezza di cefotaxime non e' stata determinata nella gravidanza umana e pertanto il farmaco non deve essere utilizzato durante la gravidanza a meno che il beneficio previsto non superi i potenziali rischi. Allattamento: il cefotaxime passa nel latte materno, pertanto e' consigliabile sospendere l'allattamento in caso di somministrazione del farmaco. Non possono essere esclusi effetti sulla flora intestinale fisiologica del bambino allattato al seno che portano a diarrea, colonizzazione da parte di funghi lievito simili e sensibilizzazione del bambino. Comunque, una decisione di continuare o no la terapia deve essere presa tenendo in considerazione il beneficio per il bambino dell'allattamento al seno e per la madre della terapia.

Codice: 035375017
Codice EAN:

Codice ATC: J01DD01
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antibatterici per uso sistemico
  • Altri antibatterici beta-lattamici
  • Cefalosporine di terza generazione
  • Cefotaxima
Temperatura di conservazione: inferiore a +30 gradi, conservare il prodotto nella confezione originale
Forma farmaceutica: POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

24 MESI

FLACONE