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CLARITROL 14CPR RIV 500MG Produttore: S.F. GROUP SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

CLARITROL 500 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antibatterici generali per uso sistemico, macrolidi.

PRINCIPI ATTIVI

Claritrol 500 mg compresse rivestite con film, ogni compressa rivestita con film contiene principio attivo: claritromicina. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

ECCIPIENTI

Claritrol 500 mg compresse rivestite con film: croscarmellosio sodico, amido pregelatinizzato, cellulosa microcristallina, silice colloidale anidra, povidone, acido stearico, magnesio stearato, talco, ipromellosa, glicole propilenico, sorbitan monoleato, vanillina, titanio diossido (E-171), idrossipropilcellulosa, acido sorbico.

INDICAZIONI

Per tutte le forme farmaceutiche: Trattamento di infezioni causate dapatogeni sensibili alla claritromicina. Infezioni del tratto rino-faringeo (tonsilliti, faringiti), dei seni paranasali. Infezioni del tratto respiratorio inferiore: bronchiti, polmoniti batteriche e polmonitiatipiche. Infezioni della pelle: impetigine, erisipela, follicolite, foruncolosi e ferite infette. Inoltre, per Claritrol 500 mg compresse rivestite con film: Infezioni microbatteriche, localizzate o diffuse, sostenute da Mycobacterium avium o Mycobacterium intracellulare. Infezioni localizzate dovute a Mycobacterium chelonae, fortuitum o kansasii. La claritromicina, in presenza di riduzione dell'acidita' gastrica, e' indicata nell'eradicazione dell'Helycobacter pylori, producendo un conseguente decremento della ricorrenza dell'ulcera peptica. Si devonoprendere in considerazione le linee guida ufficiali sull'impiego appropriato degli agenti antibatterici. La claritromicina e' indicata negli adulti e nei bambini con piu' di 12 anni (solo compresse formulazioni per adulti). La claritromicina e' indicata nei bambini, dai 6 mesi ai 12 anni (sospensione pediatrica per uso orale).

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

La claritromicina e' controindicata nei pazienti con nota ipersensibilita' alla claritromicina, agli altri antibiotici macrolidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. - La somministrazione concomitante di claritromicina e ergotamina o diidroergotamina e'controindicata perche' puo' provocare tossicita' da ergot (vedere il paragrafo 4.5). La somministrazione concomitante della claritromicina con uno qualsiasi dei seguenti principi attivi e' controindicata: astemizolo, cisapride, domperidone, pimozide e terfenadina, poiche' cio' puo' comportare prolungamento dell'intervallo QT e aritmie cardiache che includono tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4 e 4.5). La somministrazione concomitante con ticagrelor o ranolazina e' controindicata. La somministrazione concomitante di claritromicina e midazolam per uso orale (vedere paragrafo 4.5). La claritromicina non deve essere somministrata a pazienti con storia di prolungamento dell'intervallo QT (prolungamento dell'intervallo QT congenito o acquisito e documentato) o di aritmia cardiaca ventricolare, inclusa torsione di punta (vedere paragrafo 4.4 e 4.5). La claritromicina non deve essere somministrata in concomitanza ainibitori della HMG-CoA riduttasi (statine) che sono largamente metabolizzati dal CYP3A4 (lovastatina o simvastatina), a causa dell'aumentodel rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi (vedere paragrafo 4.5). Come altri potenti inibitori del CYP3A4, la claritromicina non deve essere usata in pazienti che stanno assumendo colchicina (vedere paragrafo 4.4 e 4.5). La claritromicina non deve essere usata nei pazienti che soffrono di grave insufficienza epatica in associazione con compromissione renale. La claritromicina non deve essere somministrata a pazienti con disturbi elettrolitici (ipokaliemia o ipomagnesiemia, a causa del rischio di prolungamento dell'intervallo QT). La co-somministrazione di claritromicina e lomitapide e' controindicata (vedere paragrafo 4.5).

POSOLOGIA

Posologia. Bambini di eta' inferiore ai 12 anni: l'uso di claritromicina compresse non e' raccomandato per i bambini di eta' inferiore ai 12 anni. Sono stati condotti studi clinici con la sospensione pediatrica di claritromicina nei bambini da 6 mesi a 12 anni di eta'. Quindi, nei bambini di eta' inferiore ai 12 anni, deve essere utilizzata la sospensione pediatrica di claritromicina (granuli per sospensione orale).Bambini di eta' maggiore ai 12 anni: come per gli adulti. La durata abituale del trattamento e' da 6 a 14 giorni (formulazione solo per adulti). La durata abituale del trattamento e' da 5 a 10 giorni (formulazione in sospensione pediatrica). La dose raccomandata di claritromicina nell'adulto e' di 1 compressa da 250 mg ogni 12 ore. Nei casi di infezioni gravi il dosaggio puo' essere aumentato fino a 500 mg ogni 12 ore. Nelle infezioni odontostomatologiche, la dose raccomandata e' di 250 mg ogni 12 ore per una durata di 5 giorni. Nei pazienti con infezioni da micobatteri, la dose raccomandata e' 500 mg due volte al giorno.Se in 3-4 settimane non si verificano miglioramenti clinici o evidenze batteriologiche, la dose giornaliera puo' essere elevata a 1000 mg due volte al giorno. La claritromicina puo' essere usata in combinazione con altri farmaci antimicobatterici. Si raccomanda, nel trattamento di infezioni diffuse da Mycobacterium Avium Complex in pazienti affetti da AIDS, di proseguire il trattamento fino all'ottenimento di risultati clinici o microbiologici e comunque a discrezione del medico curante. Schema posologico nell'eradicazione dell'Helycobacter pylori. Tripla terapia: claritromicina 500 mg due volte al giorno in associazione con amoxicillina 1000 mg due volte al giorno ed omeprazolo 20 mg al giorno per un periodo compreso tra 7 e 10 giorni. Claritromicina 500 mg due volte al giorno in associazione con lansoprazolo 30 mg due volte al giorno ed amoxicillina 1000 mg due volte al giorno per 10 giorni. Doppia terapia: claritromicina 500 mg tre volte al giorno in associazione con omeprazolo 40 mg al giorno per 14 giorni, seguiti da omeprazolo 20 mg o 40 mg al giorno per ulteriori 14 giorni. Claritromicina 500 mgtre volte al giorno in associazione con lansoprazolo 60 mg al giorno per 14 giorni. Una ulteriore soppressione della secrezione acida puo' essere richiesta per la riduzione dell'ulcera. Claritromicina e' statausata inoltre anche nei seguenti schemi terapeutici: claritromicina +tinidazolo e omeprazolo o lansoprazolo; claritromicina + metronidazolo e omeprazolo o lansoprazolo; claritromicina + tetraciclina, bismuto subsalicilato, e ranitidina; claritromicina + amoxicillina e lansoprazolo; claritromicina + ranitidina bismuto citrato. Nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale e clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min, la dose di claritromicina deve essere dimezzata (per es. 250 mg una volta al giorno o 250 mg due volte al giorno nelle infezioni piu' severe). In questi pazienti il trattamento non deve essere prolungato oltre 14 giorni. Modo di somministrazione: uso orale.

CONSERVAZIONE

Nessuna speciale precauzione per la conservazione.

AVVERTENZE

Il medico non deve prescrivere claritromicina a donne in stato di gravidanza senza una valutazione approfondita del rapporto rischio/beneficio, in particolare durante i primi tre mesi di gravidanza (vedere paragrafo 4.6). La claritromicina viene escreta principalmente attraversoil fegato. La claritromicina deve quindi essere somministrata con cautela nei pazienti con compromissione della funzionalita' epatica. Si raccomanda cautela anche nella somministrazione di claritromicina a pazienti con compromissione della funzione renale di grado da moderato a severo e negli anziani (oltre i 65 anni). Con l'uso di claritromicina sono stati riportati casi di disfunzione epatica (vedere paragrafo 4.8) inclusi enzimi epatici aumentati, danno epatocellulare e/o epatite colestatica, con o senza ittero. Questa disfunzione epatica puo' esseregrave ed e' solitamente reversibile. Sono stati riportati casi fatalidi insufficienza epatica e alcuni di questi pazienti possono avere sofferto di patologie epatiche pre-esistenti oppure possono avere assunto altri medicinali epatotossici. Ai pazienti deve essere consigliato di interrompere la terapia e contattare il proprio medico nel caso in cui dovessero manifestare segni e sintomi di sofferenza epatica come anoressia, ittero, urine scure, prurito o dolore addominale. Si raccomanda cautela nei pazienti con severa insufficienza renale (vedere paragrafo 4.2). Sono state riportate coliti pseudomembranose in associazionecon quasi tutti gli agenti antibatterici, inclusi i macrolidi, che possono manifestarsi con entita' da lieve a pericolosa per la vita. E' stata riportata diarrea associata a Clostridioides difficile (CDAD) conl'uso di quasi tutti gli agenti antibatterici, inclusa la claritromicina, che puo' manifestarsi con entita' da diarrea lieve a colite fatale. La terapia con agenti antibatterici altera la normale flora del colon e questo puo' provocare una crescita eccessiva di C. difficile. La CDAD deve essere presa in considerazione in tutti quei pazienti che presentano diarrea a seguito dell'uso di antibiotici. E' necessario eseguire un'approfondita anamnesi medica poiche' la CDAD puo' manifestarsipiu' di due mesi dopo la somministrazione dell'agente antibatterico. Di conseguenza, indipendentemente dall'indicazione, deve essere presa in considerazione la sospensione della terapia con claritromicina. Deve essere eseguito un antibiogramma e iniziata una terapia adeguata. Deve essere evitata la somministrazione di medicinali che inibiscono la peristalsi. Colchicina: esistono segnalazioni provenienti dall'esperienza post-marketing di tossicita' da colchicina associata all'uso concomitante di claritromicina e colchicina, specialmente negli anziani, alcune delle quali si riferiscono a pazienti con insufficienza renale. In alcuni di questi pazienti si e' verificato il decesso (vedere paragrafo 4.5). La somministrazione concomitante di claritromicina e colchicina e' controindicata (vedere paragrafo 4.3). Si raccomanda cautela nella somministrazione concomitante di claritromicina e triazolobenzodiazepine, come triazolam e midazolam iniettabile o oromucosale (vedere paragrafo 4.5). Si raccomanda cautela nella somministrazione concomitante di claritromicina e altri medicinali ototossici, specialmente con gli aminoglicosidi. Deve essere eseguito il monitoraggio della funzionevestibolare e uditiva durante e dopo la conclusione della terapia. Eventi cardiovascolari: con il trattamento con macrolidi, tra cui la claritromicina, sono stati osservati ripolarizzazione cardiaca e intervallo QT prolungati, rivelando un rischio di sviluppo di aritmia cardiacae torsioni di punta (vedere paragrafo 4.8). A causa dell'aumentato rischio di prolungamento dell'intervallo QT e di aritmie ventricolari (incluse torsioni di punta), l'uso di claritromicina e' controindicato: in pazienti che assumono astemizolo, cisapride, domperidone, pimozide e terfenadina; nei pazienti con ipokaliemia; e in pazienti con anamnesi di prolungamento dell'intervallo QT o aritmia cardiaca ventricolare (vedere paragrafo 4.3). Inoltre, la claritromicina deve essere utilizzata con cautela nei seguenti pazienti. Pazienti con malattia coronarica, insufficienza cardiaca grave, disturbi di conduzione o bradicardia clinicamente significativa. Pazienti che prendono in concomitanza altri medicinali associati al prolungamento dell'intervallo QT (vedere paragrafo 4.5). Studi epidemiologici che valutavano il rischio di esiti cardiovascolari avversi con i macrolidi hanno mostrato risultati variabili. Alcuni studi osservazionali hanno identificato un raro rischio a breve termine di aritmia, infarto miocardico e mortalita' cardiovascolare associato ai macrolidi, tra cui la claritromicina. Durante la prescrizione della claritromicina si devono bilanciare questi risultati con i benefici del trattamento. Polmonite: in previsione della diffusione della resistenza dello Streptococcus pneumoniae ai macrolidi, e' importante che vengano effettuati test di sensibilita' quando si prescrive la claritromicina per polmoniti acquisite in comunita'. Nelle polmoniti nosocomiali, la claritromicina deve essere usata in combinazione con adeguati antibiotici addizionali. Infezioni della cute e dei tessuti molli di grado da lieve a moderato: queste infezioni sono causate nella maggior parte dei casi da Staphylococcus aureus e Streptococcus pyogenes, entrambi potenzialmente resistenti ai macrolidi. Pertanto e' importante che vengano effettuati test di sensibilita'. Nei casi in cuinon possano essere utilizzati antibiotici beta -lattamici (per es. allergia), altri antibiotici, come la clindamicina, potrebbero essere medicinali di prima scelta. Attualmente i macrolidi sono considerati adeguati solamente in alcune infezioni della cute e dei tessuti molli, come quelle causate da Corynebacterium minutissimum, acne volgare, erisipela e nelle situazioni in cui non puo' essere effettuata una terapia con penicillina. In caso di gravi reazioni di ipersensibilita' acuta, quali anafilassi, reazioni avverse cutanee severe (SCAR) (ad esempio, pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), Sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN) ed eruzione cutaneacon eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), la terapia con claritromicina deve essere immediatamente sospesa e deve essere iniziato con urgenza un trattamento adeguato.

INTERAZIONI

L'uso dei seguenti medicinali e' strettamente controindicato a causa della possibilita' di sviluppare gravi effetti causati dall'interazione tra farmaci. Cisapride, pimozide, domperidone, astemizolo e terfenadina: elevati livelli di cisapride sono stati riscontrati in pazienti che assumevano contemporaneamente cisapride e claritromicina. L'assunzione concomitante ha dato luogo a prolungato intervallo QT, aritmie cardiache inclusa tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsione di punta, effetti simili sono stati osservati in pazienti cheassumevano contemporaneamente claritromicina e pimozide (vedere sez. 4.3). L'uso di tali farmaci e' assolutamente controindicato a causa dei potenziali gravi effetti dovuti alla loro interazione farmacologica.E' stata riportata l'alterazione del metabolismo della terfenadina causata da macrolidi, che ha causato un incremento dei livelli di terfenadina occasionalmente associati ad aritmie cardiache come prolungamento dell'intervallo QT, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsione di punta (vedere paragrafo 4.3). In uno studio in 14 volontari sani, la somministrazione concomitante di claritromicina e terfenadina ha provocato un incremento da due a tre volte dei livelli sierici del metabolita acido della terfenadina e prolungamento dell'intervallo QT che non ha portato a nessun effetto clinico rilevabile. Effetti simili sono stati associati con la somministrazione concomitante di astemizolo ed altri macrolidi. Ergotamina/diidroergotamina: alcune segnalazioni post-marketing indicano che la co-somministrazione di claritromicina e ergotamina o diidroergotamina e' stata associata con tossicita' acuta da ergot (ergotismo) caratterizzata da vasospasmo e ischemia delle estremita' e di altri tessuti, incluso il sistema nervoso centrale. E' controindicata la concomitante somministrazione di claritromicina e questi farmaci (vedere paragrafo 4.3). Inibitori della HMG-CoA, riduttasi: l'uso concomitante di claritromicina e lovastatina o simvastatina e' controindicato (vedere paragrafo 4.3) poiche' queste statine sono largamente metabolizzate dal CYP3A4 e il trattamento concomitante con claritromicina incrementa le loro concentrazioni plasmatiche,aumentando il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi. Sono stati segnalati casi di rabdomiolisi in pazienti che hanno assunto claritromicina contemporaneamente a queste statine. Se il trattamento con claritromicina non puo' essere evitato, la terapia con lovastatina o simvastatina deve essere sospesa nel corso del trattamento. E' richiesta cautela quando si prescrive la claritromicina con le statine. Nelle situazioni in cui l'uso concomitante di claritromicina e statine non puo'essere evitato, si raccomanda di prescrivere la piu' bassa dose disponibile di statina. Deve essere preso in considerazione l'utilizzo di una statina (es. fluvastatina) il cui metabolismo non sia dipendente dal CYP3A. I pazienti devono essere monitorati per i segni e sintomi di miopatia. Lomitapide: la co-somministrazione di claritromicina con lomitapide e' controindicata a causa del potenziale aumento marcato delletransaminasi (vedere paragrafo 4.3). Effetti di altri medicinali sulla claritromicina: medicinali induttori del CYP3A (per es. rifampicina,fenitoina, carbamazepina, fenobarbital, prodotti contenenti Iperico) possono indurre il metabolismo della claritromicina. Cio' puo' portarea livelli sottoterapeutici di claritromicina, diminuendone l'efficacia. Inoltre potrebbe essere necessario monitorare i livelli plasmatici degli induttori del CYP3A, i quali potrebbero aumentare a causa dell'inibizione del CYP3A da parte della claritromicina (vedere anche le pertinenti informazioni di prodotto relative agli inibitori del CYP3A4 somministrati). La concomitante somministrazione di rifabutina e claritromicina ha determinato un aumento dei livelli sierici della rifabutina, una diminuzione dei livelli sierici della claritromicina associati ad un maggior rischio di uveite. E' stato accertato o si sospetta che iseguenti farmaci influenzino negativamente le concentrazioni di claritromicina circolante; potrebbe essere necessario procedere ad un aggiustamento del dosaggio di claritromicina o potrebbe essere presa in considerazione l'eventualita' di un ricorso a terapie alternative Efavirenz, nevirapina, rifampicina, rifabutina e rifapentina: i farmaci che risultano essere forti induttori del metabolismo del citocromo P450 come l'efavirenz, la nevirapina, la rifampicina, la rifabutina e la rifapentina possono accelerare il metabolismo della claritromicina e di conseguenza abbassare i livelli plasmatici della claritromicina, aumentando al contempo i livelli plasmatici del 14(R)-idrossi-claritromicina (14-OH-claritromicina), un metabolita che risulta anche attivo dal punto di vista microbiologico. Poiche' le attivita' microbiologiche della claritromicina e del 14-OH-claritromicina sono differenti per batteri diversi, l'effetto terapeutico previsto potrebbe essere annullato nel corso della somministrazione concomitante di claritromicina e degli induttori enzimatici. Etravirina: l'esposizione a claritromicina viene diminuita da etravirina; tuttavia la concentrazione del metabolita attivo, 14-OH-claritromicina, viene incrementata. Poiche' la 14-OH-claritromicina ha una minore efficacia nei confronti del Mycobacterium avium complex (MAC), l'efficacia complessiva nei confronti di questo patogeno puo' essere alterata; quindi devono essere prese in considerazione alternative alla claritromicina per il trattamento del MAC. Fluconazolo: la somministrazione concomitante di 200 mg di fluconazolo al giorno e di una dose pari a 500 mg di claritromicina due volte al giorno a 21volontari sani ha determinato aumenti della concentrazione minima basale media della claritromicina (C min) e dell'area sotto la curva (AUC) pari al 33% ed al 18%, rispettivamente. Le concentrazioni basali delmetabolita attivo, la 14-OH-claritromicina, non sono state influenzate in maniera significativa dalla somministrazione concomitante di fluconazolo. Non e' necessario procedere ad alcun aggiustamento del dosaggio di claritromicina. Ritonavir: uno studio di farmacocinetica ha dimostrato che la contemporanea somministrazione di 200 mg di ritonavir ogni 8 ore e 500 mg di claritromicina ogni 12 ore conduce ad una marcatainibizione del metabolismo della claritromicina. Con la concomitante somministrazione di ritonavir e' stato osservato un aumento della C max della claritromicina pari al 31%, un aumento della C min del 182% edun aumento della AUC del 77%. E' stata notata una completa inibizionedella formazione del 14-OH-claritromicina. In considerazione della larga finestra terapeutica della claritromicina, in pazienti con funzione renale normale, non sono necessarie riduzioni del dosaggio.

EFFETTI INDESIDERATI

a. Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni avverse piu' frequenti e comuni associate alla terapia con claritromicina sia nella popolazione adulta sia nella popolazione pediatrica sono dolore addominale,diarrea, nausea, vomito e alterazione del gusto. Queste reazioni avverse sono solitamente di media intensita' e sono coerenti con il profilo di sicurezza noto per gli antibiotici macrolidi (vedere sezione b del paragrafo 4.8). Durante gli studi clinici non e' emersa alcuna differenza significativa nell'incidenza di queste reazioni avverse gastrointestinali tra le popolazioni di pazienti con e senza infezioni microbatteriche preesistenti. b. Riassunto delle reazioni avverse: le reazioni avverse riportate dagli studi clinici e dall'esperienza postmarketing relativamente a compresse a rilascio immediato e granulato per sospensione orale. Le reazioni considerate, almeno possibilmente, associatealla claritromicina sono riportate per classificazione sistemica organica e frequenza utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), molto raro (< 1/10.000) e non nota (reazione avversa registrata dopo commercializzazione; la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ogni classe di frequenza le reazioni avverse sono elencate in ordine di gravita' decrescente, quando la gravita' puo' essere stimata. Infezioni ed infestazioni. Non comune (>= 1/1.000, < 1/100): candidosi, infezione1, infezione vaginale; non nota* (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): colite pseudomembranosa, erisipela. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune (>= 1/1.000, < 1/100): leucopenia, neutropenia2, trombocitemia1, eosinofilia2; non nota* (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): agranulocitosi, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune (>= 1/1.000, < 1/100): ipersensibilita'; non nota* (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): reazione anafilattica, angioedema. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune (>= 1/1.000, < 1/100): anoressia, diminuzione dell'appetito. Disturbi psichiatrici. Comune (>= 1/100, < 1/10): insonnia; non comune (>= 1/1.000, < 1/100): ansia, nervosismo1; non nota* (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): disturbo psicotico, stato confusionale4, depersonalizzazione, depressione, disorientamento, allucinazioni, sogni anormali, mania. Patologie del sistema nervoso. Comune (>= 1/100, < 1/10): disgeusia, cefalea, alterazione del gusto3; non comune (>= 1/1.000, < 1/100): capogiro, sonnolenza4, tremore; Non nota* (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): convulsioni, ageusia, parosmia, anosmia, parestesia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune (>= 1/1.000, < 1/100): vertigine, alterazione dell'udito, tinnito; non nota* (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): sordita'. Patologie cardiache. Non comune (>= 1/1.000, < 1/100): palpitazioni; non nota* (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): torsione di punta, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare. Patologie vascolari. Non nota* (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): emorragia. Patologie gastrointestinali. Comune (>= 1/100, < 1/10): diarrea3, vomito3, dispepsia, nausea3, dolore addominale3 non comune (>= 1/1.000, < 1/100): gastrite, stomatite, glossite, distensionedell'addome2, costipazione, bocca secca, eruttazione, flatulenza; non nota* (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): pancreatite acuta, decolorazione dellalingua, decolorazione dei denti. Patologie epatobiliari. Non comune (>= 1/1.000, < 1/100): colestasi2, epatite2; non nota* (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): insufficienzaepatica, ittero epatocellulare. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune (>= 1/100, < 1/10): eruzione cutanea, iperidrosi non comune (>= 1/1.000, < 1/100): prurito, orticaria, rash maculo-papulare1; non nota* (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): sindrome di stevens-johnson, necrolisi epidermica tossica, eruzione cutanea da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici(dress), acne, pustolosi esantematica acuta generalizzata (agep). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune (>= 1/1.000, < 1/100): spasmi muscolari1; non nota* (la frequenzanon puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): rabdomiolisi4**, miopatia. Patologie renali e urinarie. Non nota* (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): insufficienza renale, nefrite interstiziale, cromaturia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune (>= 1/1.000, < 1/100): malessere2, piressia1, astenia, dolore toracico2, brividi2, affaticamento2. Esami diagnostici. Comune (>= 1/100, < 1/10): prove di funzionalita' epatica anormali. Non comune (>= 1/1.000, < 1/100):aumento della fosfatasi alcalina ematica2, aumento della lattato deidrogenasi ematica2, prolungamento dell'intervallo qt del tracciato elettrocardiografico, aumento dell'alanina aminotransferasi, aumento dell'aspartato aminotransferasi, aumento della gamma-glutamiltransferasi2; non nota* (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): aumento del rapporto normalizzato internazionale, prolungamento del tempo di protrombina. * Dal momento che queste reazioni sono state riportate in maniera volontaria da una popolazione di una grandezza indefinita, non e' sempre possibile fare una stima reale della frequenza o stabilire un rapporto di causa-effetto con l'esposizione del medicinale. Si stima che l'esposizione del paziente sia superiore adun miliardo di giorni di trattamento del paziente con claritromicina.**In alcuni dei casi segnalati di rabdomiolisi, la claritromicina e' stata somministrata in concomitanza a statine, fibrati, colchicina o allopurinolo. ^1 ADRs segnalate solo per le formulazioni di claritromicina granulato per sospensione orale. ^2 ADRs segnalate solo per la formulazione compresse a rilascio immediato. ^3 Vedere sezione a. ^4 Vedere sezione c. c. Descrizione di reazioni avverse selezionate: in alcuni dei casi segnalati di rabdomiolisi, la claritromicina e' stata somministrata in concomitanza a statine, fibrati, colchicina o allopurinolo(vedere paragrafo 4.3 e 4.4).

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: la sicurezza di claritromicina nell'uso durante la gravidanza non e' stata stabilita. Sulla base di risultati variabili ottenuti da studi su animali e dall'esperienza nell'uomo, la possibilita' di effetti avversi sullo sviluppo embriofetale non puo' essere esclusa. Alcuni studi osservazionali che hanno valutato l'esposizione alla claritromicina durante il primo e il secondo trimestre hanno riportato un aumento del rischio di aborto spontaneo rispetto all'assenza di uso di antibiotici o all'uso di altri antibiotici durante lo stesso periodo. Gli studi epidemiologici disponibili sul rischio di gravi malformazioni congenite con l'uso di macrolidi, compresa la claritromicina, durante la gravidanza forniscono risultati contrastanti. Pertanto l'uso durante la gravidanza non e' raccomandato senza un'attenta valutazione delrapporto rischio /beneficio. Allattamento: la sicurezza dell'uso di claritromicina durante l'allattamento non e' stata stabilita. La claritromicina e' escreta attraverso il latte materno in piccole quantita'. E' stato stimato che un neonato allattato esclusivamente al seno riceverebbe circa l'1,7% della dose materna di claritromicina aggiustata per il peso. Fertilita': studi condotti sul ratto, non hanno mostrato alcuna evidenza di effetti nocivi sulla fertilita' (vedere paragrafo 5.3).

Codice: 038887028
Codice EAN:

Codice ATC: J01FA09
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antibatterici per uso sistemico
  • Macrolidi, lincosamidi e streptogramine
  • Macrolidi
  • Claritromicina
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 48 MESI
Confezionamento: BLISTER OPACO

COMPRESSE RIVESTITE

48 MESI

BLISTER OPACO