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DELAPRIDE 28CPR 30MG+1,25MG FL Produttore: PROMEDICA SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

DELAPRIDE 30 MG + 1, 25 MG COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina, ACE-inibitori e diuretici.

PRINCIPI ATTIVI

Una compressa contiene i principi attivi: delapril 30 mg; indapamide 1,25 mg. Eccipienti con effetto noto: lattosio monoidrato, giallo tramonto E110 (lacca di alluminio). Per l'elenco completo degli eccipientivedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Lattosio monoidrato, Idrossipropilcellulosa basso sostituita, Idrossipropilcellulosa, Magnesio stearato, giallo tramonto (E 110) lacca di alluminio.

INDICAZIONI

Trattamento dell'ipertensione essenziale. Delapride e' indicato in pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata dal Delapril o dall'Indapamide da soli.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al delapril, all'indapamide, ad altri ACE-inibitori,ad altri derivati sulfamidici o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Grave insufficienza epatica e renale, anuria, encefalopatia epatica. Stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi unilaterale dell'arteria renale in pazienti con rene singolo. Accidenti cerebro-vascolari recenti. Feocromocitoma e sindrome di Conn. Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6). Precedenti di edema angioneurotico associato a trattamento con ACEinibitori. Angioedema ereditario/idiopatico. Ipokaliemia e iposodiemia refrattaria. L'uso concomitante di Delapride con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocita' di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m^2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Uso concomitante con terapia abase di sacubitril/valsartan. Cilazapril non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubi-tril/valsartan (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.5).

POSOLOGIA

E' raccomandato un progressivo aggiustamento individuale della dose con i componenti. Se clinicamente appropriato, si puo' prendere in considerazione un passaggio diretto dalla monoterapia a Delapride. La posologia usuale e' di una compressa di Delapride 30 mg + 1,25 mg al giorno da somministrarsi preferibilmente al mattino; poiche' l'assorbimentodei componenti non e' influenzato dal cibo, l'associazione fissa puo'essere assunta prima, durante e dopo i pasti. La maggioranza dei pazienti con ipertensione arteriosa da lieve a moderata ottiene un adeguato controllo pressorio con tale posologia. Qualora dopo 2-4 settimane l'effetto antiipertensivo fosse insufficiente, e' consigliabile incrementare la posologia somministrando una compressa di Delapride 30 mg + 2,5 mg al giorno. Una compressa di Delapride 30 mg + 2,5 mg puo' essereindicata anche all'inizio della terapia nei pazienti con ipertensionemoderata (PAD >105 mmHg). Una volta stabilizzati i valori pressori, un soddisfacente controllo pressorio puo' essere mantenuto con la posologia standard. In pazienti con ipertensione "borderline" (PAD=90-95 mmHg), puo' essere proposta l'assunzione di mezza compressa di Delapride30 mg + 2,5 mg. In pazienti gia' in trattamento con diuretici, e' importante sospendere il diuretico qualche giorno prima di somministrare Delapride. Insufficienza renale: poiche' in presenza di insufficienza renale si verifica ridotta escrezione di delapril, sono necessari aggiustamenti posologici nei pazienti con livelli serici di creatinina > 3mg/dl; si consiglia di raggiungere il dosaggio appropriato partendo da dosi adeguatamente ridotte, ad es. mezza compressa di Delapride 30 mg + 2,5 mg. Pazienti anziani: nei pazienti anziani, in considerazione della fisiologica compromissione della funzionalita' renale, e' consigliabile non superare la posologia standard di 1 compressa di Delapride30 mg + 1,25 mg.

CONSERVAZIONE

Il prodotto va conservato alle normali condizioni ambientali. Richiudere accuratamente il flacone dopo l'uso.

AVVERTENZE

Delapride. Angioedema: angioedema del viso, delle estremita', delle labbra, delle membrane mucose, della lingua, della glottide e/o della laringe puo' verificarsi in pazienti trattati con ACE- inibitori, specialmente durante le prime settimane di trattamento. In rari casi l'insorgenza di angioedema grave puo' verificarsi dopo trattamento a lungo termine con un inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina. In tali casi il trattamento deve essere prontamente sospeso e sostituito con farmaci appartenenti ad un'altra classe farmacologica. L'angioedema con interessamento di lingua, glottide e laringe puo' essere fatale. Attuare immediatamente una terapia di emergenza, incluso, ma non necessariamente limitata a: somministrazione di 0.3-0.5 ml di adrenalina in soluzione 1:1000 per via sottocutanea oppure somministrazione e.v. lenta di 1mg/ml di adrenalina (da diluire secondo istruzioni), monitorando ECG e pressione arteriosa. Il paziente deve essere ospedalizzato e sottoposto ad osservazione per almeno 12-24 ore e dimesso solo dopo completa risoluzione dei sintomi. Tosse: durante il trattamento con ACE-inibitori puo' comparire tosse secca, non produttiva, che scomparecon la sospensione della terapia. Ipotensione: come per gli altri ACE-inibitori, una risposta ipotensiva marcata si puo' a volte verificarenel trattamento con delapril specialmente in alcune categorie di pazienti a rischio, quali quelli con scompenso cardiaco congestizio, ipertensione renovascolare, dialisi renale, intensa deplezione salina e/o idrica di qualsiasi eziologia (ad es. intensa terapia diuretica). In caso di ipotensione e' opportuno porre il paziente in posizione supina e, se necessario, somministrare per infusione endovenosa una normale soluzione salina. In questi pazienti, prima di iniziare la terapia con il prodotto, e' prudente sospendere la terapia diuretica oppure provvedere ad un adeguato trattamento di reidratazione. La terapia deve essere iniziata sotto stretto controllo medico e a dosi ridotte in pazienticon cardiopatia ischemica o affezioni cerebrovascolari, in cui un'eccessiva caduta pressoria potrebbe determinare infarto miocardico o apoplessia. Pazienti con insufficienza renale: in individui particolarmente predisposti, si possono verificare variazioni della funzionalita' renale a causa della inibizione del sistema renina-angiotensina-aldosterone. Pertanto gli ACE-inibitori dovrebbero essere usati con cautela inpazienti con insufficienza renale, i quali potrebbero richiedere un dosaggio ridotto o somministrazioni meno frequenti. Uno stretto monitoraggio della funzionalita' renale dovrebbe essere effettuato durante laterapia, come appropriato in presenza di insufficienza renale. L'insufficienza renale e' stata associata al trattamento con ACE-inibitori, specialmente in pazienti con scompenso cardiaco severo o malattie renali, inclusa la stenosi dell'arteria renale. In alcuni pazienti con apparente assenza di malattia renale ed in concomitante trattamento diuretico, si sono verificati aumenti dell'azotemia e della creatininemia. La riduzione del dosaggio dell'ACE- inibitore e/o la sospensione del diuretico possono rendersi necessarie. Si raccomanda il monitoraggio della funzionalita' renale durante le prime settimane di terapia. Pazienti con ipertensione renovascolare: quando i pazienti con ipertensione renovascolare e preesistente stenosi bilaterale dell'arteria renale, ostenosi dell'arteria renale in pazienti con un solo rene sono trattati con ACE-inibitori, il rischio di sviluppare ipotensione severa e insufficienza renale aumenta. Il trattamento con diuretici puo' rappresentare un ulteriore fattore di rischio. Una perdita di funzionalita' renale si puo' verificare anche in pazienti con stenosi unilaterale dell'arteria renale, pur senza importanti variazioni della creatininemia. In questi pazienti il trattamento dovrebbe essere iniziato in ospedale sotto stretto controllo medico, con basse dosi e attenta titolazione del dosaggio. Il trattamento con diuretici dovrebbe essere sospeso e lafunzionalita' renale monitorata durante le prime settimane di terapia. In pazienti trattati con ACE-inibitori sono state osservate reazionianafilattoidi (come gonfiore al viso, arrossamento, ipotensione e dispnea) in corso di emodialisi con membrane ad alto flusso di poliacrilonitrile (AN69). Pertanto in questi casi e' necessario usare un antiipertensivo di diversa classe o usare un'altra membrana dialitica. Funzionalita' epatica: poiche' in parte il delapril viene trasformato nelle forme attive a livello epatico, nei soggetti con insufficienza epaticalieve-moderata tale conversione puo' essere rallentata. In tali occasioni e' consigliabile osservare la risposta del paziente in funzione della dose adottata. Potassio sierico: gli ACE-inibitori possono provocare iperkaliemia poiche' inibiscono il rilascio di aldosterone. Tale effetto non e' solitamente significativo nei pazienti con una funzione renale nella norma. I pazienti a rischio di manifestare iperkaliemia includono quelli con insufficienza renale, diabete mellito, ipoaldosteronismo, funzione renale compromessa e/o pazienti che assumono integratori di potassio (inclusi sostituti del sale)), diuretici risparmiatoridel potassio, o altre sostanze attive associate ad aumenti nei livelli sierici di potassio (ad es., trimetoprim o cotrimossazolo noto anchecome trimetoprim/sulfametoxazolo e soprattutto antagonisti dell'aldosterone o bloccanti del recettore dell'angiotensina). I diuretici risparmiatori di potassio e i bloccanti del recettore dell'angiotensina devono essere usati con cautela nei pazienti in terapia con ACE-inibitorie si devono contestualmente monitorare il potassio sierico e la funzione renale (vedere paragrafo 4.5). Chirurgia/Anestesia: gli ACE-inibitori possono causare ipotensione o shock ipotensivo in pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore, o durante anestesia, attraverso il potenziamento di altri fattori ipotensiogeni. Qualora non fosse possibile sospendere l'ACE-inibitore, occorre controllare attentamentela volemia. Stenosi aortica/cardiomiopatia ipertrofica: gli ACE-inibitori debbono essere usati con prudenza in pazienti con ostacolato flusso d'uscita del ventricolo sinistro. Neutropenia/Agranulocitosi: il rischio di neutropenia con un ACE-inibitore sembra essere tipo - e dose - correlato e dipendente, inoltre, dallo stato clinico del paziente. Viene osservata raramente in pazienti che non presentano complicazioni ma puo' insorgere in pazienti con compromissione renale di ogni grado specialmente in associazione con collagenopatie vascolari (ad es. lupus eritematoso sistemico, sclerodermia) e terapia con farmaci immunosoppressivi. E' reversibile con la sospensione dell'ACE-inibitore.

INTERAZIONI

Delapril. Associazioni sconsigliate. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio:il trattamento con delapril puo' ridurre la perdita di potassio causata dai diuretici tiazidici. Sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazienti trattati con Cilazapril si puo' sviluppare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori di potassio (come spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono determinare aumenti significativi del potassio sierico. Occorre esercitarela debita cautela anche nel somministrare Cilazapril in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim ecotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto e' noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l'amiloride. L'associazione di cilazapril con i farmaci sopra citati non e' pertanto raccomandata. Se e' indicato l'uso concomitante, occorre esercitare la debita cautela e monitorare frequentemente il potassio sierico. Ciclosporina: durante l'uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Eparina: durante l'uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Associazioni che richiedono precauzionid'uso. Diuretici: nei pazienti in trattamento con diuretici e specialmente in quelli con deplezione salina e/o ipovolemia, si puo' verificare una eccessiva riduzione della pressione arteriosa dopo l'inizio della terapia con ACE-inibitori. La possibilita' di effetti ipotensivi puo' essere ridotta con la sospensione della terapia diuretica, aumentando l'assunzione di liquidi o di sali ed iniziando la terapia a dosi piu' basse di ACE-inibitore. Effettuare gli ulteriori aumenti posologicicon cautela. Litio: nei pazienti in trattamento contemporaneo con ACE-inibitori e litio sono stati descritti aumenti dei livelli ematici dilitio e sintomi di intossicazione da litio. Pertanto, la contemporanea somministrazione dei due farmaci dovrebbe essere fatta con cautela ed i livelli ematici di litio controllati frequentemente. La contemporanea somministrazione di un diuretico puo' accrescere la tossicita' dellitio. Anestetici: gli ACE-inibitori possono potenziare gli effetti ipotensivi di alcuni anestetici. Narcotici/Antipsicotici: si puo' verificare una ipotensione ortostatica. Agenti antiipertensivi: l'effetto ipotensivo degli ACE-inibitori puo' essere incrementato. Allopurinolo, citostatici o farmaci immuno soppressivi, corticosteroidi sistemici o procainamide: si puo' avere un aumento del rischio di leucopenia nei casi di uso concomitante di ACE-inibitori. Associazioni da tenere in considerazione. Co-somministrazione con FANS: quando ACE inibitori sono somministrati simultaneamente con farmaci anti-infiammatori non steroidei (per es. inibitori selettivi della Cox 2, acido acetil salicilico a partire da 325 mg/die e FANS non selettivi), si puo' verificare un'attenuazione dell'effetto anti- ipertensivo. L'uso concomitante di ACE inibitori e FANS puo' portare ad un aumentato rischio di peggioramentodella funzione renale che comprende possibile insufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassio sierico specialmente in pazienti con pre-esistente compromessa funzione renale. La combinazione deveessere somministrata con cautela specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all'inizio della terapiaconcomitante. Antiacidi: riducono la biodisponibilita' degli ACE-inibitori. Simpaticomimetici: possono ridurre gli effetti antiipertensivi degli ACE-inibitori. Occorre effettuare attenti controlli per verificare che siano ottenuti gli effetti desiderati. Alcool: potenzia l'effetto ipotensivo. La somministrazione contemporanea di ACE-inibitori e farmaci antidiabetici (ipoglicemizzanti orali o insulina) puo' causare un aumento dell'effetto ipoglicemizzante di questi ultimi, con maggiorerischio di ipoglicemia, soprattutto durante le prime settimane di trattamento combinato ed in pazienti con funzionalita' renale compromessa. ACE-inibitori, bloccanti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren: i dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice bloccodel sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensinaII o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperkaliemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).Medicinali che aumentano il rischio di angioedema: l'uso concomitantedi ACE-inibitori e sacubitril/valsartan e' controindicato poiche' aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). L'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin puo' determinare un aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4). Cotrimossazolo(trimetoprim/sulfametossazolo): i pazienti che assumono cotrimossazolo concomitante (trimetoprim/sulfametossazolo) possono essere esposti aun maggiore rischio di iperkaliemia (vedere paragrafo 4.4). Indapamide. Associazioni sconsigliate. Litio: in corso di terapia diuretica, come con una dieta iposodica, si riscontra un aumento del litio plasmatico. Se l'uso di diuretici si rende comunque necessario, e' richiesto un attento monitoraggio del litio del plasma ed un adattamento della dose. Associazioni che richiedono precauzioni d'uso. Farmaci che causano"torsioni di punta": antiaritmici del gruppo Ia (chinidina, idrochinidina, disopiramide); antiaritmici del gruppo III (amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide); antipsicotici: fenotiazine (clorpromazina, ciamemazina, levopromazina, tioridazina, trifluoperazina); benzamidi (amisulpride, sulpride, sultopride, tiapride), butirrofenoni (dropelidolo, aloperidolo); altri: bepridil, cisapride, difemanil, eritromicina i.v., alofantrina, mizolastina, pentamidina, sparfloxacina, moxifloxacina, vincamina i.v.: aumento del rischio di aritmia ventricolare, in particolare "torsioni di punta" (l'ipokaliemia e' un fattore predisponente). E' richiesto il controllo della kaliemia ed una eventuale ipokaliemia richiede la correzione della stessa prima di introdurre la terapia concomitante. Occorre monitorare segni e sintomi, ECG ed elettrolitiplasmatici. In presenza di ipokaliemia non impiegare farmaci che presentino il rischio di provocare "torsioni di punta".

EFFETTI INDESIDERATI

Gli effetti collaterali conseguenti alla terapia con Delapride comprendono piu' frequentemente capogiri o vertigini, cefalea, astenia, tosse, epigastralgia, vomito, eruzioni cutanee, prurito. Sono stati osservati sporadicamente aumento di CPK e LDH. Le seguenti reazioni avverse sono state associate con ACE-inibitori. Alterazioni del sistema immunitario: angioedema con frequenza non nota. Sistema cardiovascolare: ipotensione severa, all'inizio del trattamento ed in occasione di incremento posologico. Cio' si puo' verificare specialmente nei pazienti a rischio (vedere "avvertenze speciali e precauzioni d'impiego"); possono verificarsi sintomi quali capogiri, debolezza, disturbi della vista, raramente con perdita di coscienza (sincopi). Casi singoli di tachicardia, palpitazioni, aritmie, angina pectoris, infarto miocardico, attacchi ischemici transitori ed emorragie cerebrali sono stati riportati per gli ACE-inibitori in associazione ad ipotensione. Apparato urinario:puo' manifestarsi o puo' peggiorare l'insufficienza renale; e' stata osservata insufficienza renale acuta (vedere "avvertenze speciali e precauzioni d'impiego"); Danno renale acuto con frequenza non nota. Apparato respiratorio: e' stato documentato che gli ACE-inibitori possono indurre la tosse in un numero significativo di pazienti. Le seguenti reazioni avverse sono state raramente riportate con l'uso di ACE-inibitori: dispnea, sinusite, rinite, glossite, bronchite e broncospasmo. Incasi isolati, l'edema angioneurotico ha causato una ostruzione respiratoria fatale, interessando le vie respiratorie superiori. Apparato gastrointestinale: occasionalmente si possono verificare nausea, dolori addominali, indigestione, vomito, diarrea, costipazione, secchezza delle fauci e disgeusia/ageusia con frequenza non nota. Sono stati riportati con l'uso di ACE-inibitori casi individuali di ittero colestatico,epatite, pancreatite e ileo. Cute ed annessi: occasionalmente si possono verificare reazioni allergiche e di ipersensibilita' quali rash, prurito, orticaria, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, efflorescenze similpsoriasiche e alopecia.Cio' si puo' accompagnare a febbre, mialgia, artralgia, eosinofilia e/o aumenti del titolo ANA. Gli ACE-inibitori sono stati associati all'insorgenza di edema angioneurotico in un ristretto sottogruppo di pazienti con interessamento del viso e dei tessuti. Sistema nervoso: occasionalmente cefalea, capogiri; raramente stanchezza, depressione, disturbi del sonno, parestesie, impotenza, disturbi dell'equilibrio, confusione, tinnito, vista offuscata, disturbi del gusto; perdita di coscienza, sincope con frequenza non nota. Parametri di laboratorio: possono verificarsi aumenti della creatininemia e dell'urea plasmatica, reversibili con l'interruzione della terapia, soprattutto in presenza di insufficienza renale, grave insufficienza cardiaca ed ipertensione renovascolare. In alcuni pazienti sono stati riportati diminuzione dell'emoglobina, dell'ematocrito, delle piastrine e della conta dei globuli bianchi ed in casi individuali agranulocitosi e pancitopenia. Inoltre, sono stati segnalati aumenti dei livelli sierici della bilirubina e degli enzimi epatici. Sono stati riportati casi individuali di anemia emolitica in pazienti con deficienza congenita di glucosio-6fosfato deidrogenasi. Poiche' il trattamento con ACE-inibitori fa diminuire la secrezione di aldosterone, puo' verificarsi durante la terapia un aumento della kaliemia. Pertanto, va evitato l'impiego contemporaneo di diuretici risparmiatori di potassio (quali ad esempio, spironolattone, amiloride e triamterene) o la somministrazione supplementare di potassio (vedere "Interazioni"). Iperkaliemia con frequenza non nota. I diuretici affini ai tiazidici, fra cui l'indapamide, possono provocare i seguenti eventi avversi: le reazioni avverse piu' comunemente segnalate sono ipokaliemia, reazioni di ipersensibilita', prevalentemente dermatologiche, in soggetti con una predisposizione a reazioni allergiche ed asmatiche e a eruzioni maculo- papulose. Alterazioni del sangue e del sistema linfatico. Molto rare: trombocitopenia, leucopenia, agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica. Alterazioni del sistema nervoso.Rare: capogiri, astenia, cefalea, parestesia. Alterazioni cardiache. Molto rare: aritmia, ipotensione. Alterazioni dell'apparato gastrointestinale. Rare: nausea, stipsi, secchezza delle fauci; molto rare: pancreatite. Alterazioni del sistema epatobiliare: in presenza di insufficienza epatica, possibile insorgenza di encefalopatia epatica (vedere "Controindicazioni" e "Avvertenze e speciali precauzioni d'impiego"); molto rare: compromissione funzionalita' epatica. Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo: reazioni di ipersensibilita', principalmente dermatologiche (comuni: eruzioni maculopapulose; non comuni: porpora) nei soggetti predisposti alle manifestazioni allergiche ed asmatiche. Possibile peggioramento di un preesistente lupus eritematoso acuto disseminato. Patologie dell'occhio: effusione coroidale (frequenza non nota). Disturbi del metabolismo e della nutrizione: ipokaliemia (vedere paragrafo 4.4), frequenza comune; iponatriemia (vedere paragrafo 4.4), frequenza non comune; ipocloremia, frequenza rara; ipomagnesemia, frequenza rara; molto rari: ipercalcemia. E' stata riscontrata iponatremia con ipovolemia, responsabile della disidratazione e dell'ipotensione ortostatica. La perdita concomitante di ioni cloro puo' portare un'alcalosi metabolica secondaria compensatoria; l'entita' di questo effetto e' lieve e l'incidenza infrequente. L'uricemia e la glicemia possono aumentare durante il trattamento: l'opportunita' dell'uso di questi diuretici deve essere attentamente vagliata nei pazienti con gottao diabete. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: disfunzione erettile, frequenza non comune. Descrizione di reazioni avverse selezionate: durante gli studi clinici di fase I e III che hanno confrontato indapamide 1,5 mg e 2,5 mg, l'analisi dei livelli di potassio plasmatico ha mostrato un effetto dose-dipendente dell'indapamide. Indapamide 1.5 mg: concentrazioni plasmatiche di potassio <3,4 mmol/l sono state osservate nel 10% dei pazienti e concentrazioni <3,2 mmol/l nel 4% dei pazienti dopo 4-6 settimane di trattamento. Dopo 12 settimane di trattamento, la riduzione media del potassio nel sangue era di 0,23 mmol/l. Indapamide 2.5 mg: concentrazioni plasmatiche di potassio <3,4 mmol/l sono state osservate nel 25% dei pazienti e concentrazioni<3,2 mmol/l nel 10% dei pazienti dopo 4-6 settimane di trattamento. Dopo 12 settimane di trattamento, la riduzione media del potassio nel sangue era di 0,41 mmol/l. Segnalazione delle reazioni avverse sospette.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: l'uso di ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso di ACE inibitori e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrerea trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deveessere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale edel cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Allattamento: poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso di Delapride durante l'allattamento, Delapride non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri.

Codice: 028969018
Codice EAN:

Codice ATC: C09BA12
  • Sistema cardiovascolare
  • Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina
  • Ace inibitori, associazioni
  • Ace inibitori e diuretici
  • Delapril e diuretici
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE DIVISIBILI
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FLACONE

COMPRESSE DIVISIBILI

36 MESI

FLACONE