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DUFASTON 14CPR RIV 10MG Produttore: MYLAN ITALIA SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

DUFASTON 10 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Sistema genito-urinario ed ormoni sessuali.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa rivestita con film contiene il principio attivo: 10 mgdi didrogesterone. Eccipienti: lattosio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Nucleo: lattosio, ipromellosa, amido di mais, silice colloidale, magnesio stearato. Film di rivestimento: Opadry bianco Y-1-7000 [ipromellosa, macrogol 400, titanio diossido (E171)].

INDICAZIONI

Terapia ormonale sostitutiva: per bilanciare gli effetti degli estrogeni sull'endometrio in donne con utero intatto sottoposte a terapia ormonale sostitutiva per i sintomi da carenza estrogenica inclusi quelliconseguenti a menopausa fisiologica o chirurgica. Insufficienza di progesterone. Trattamento dei casi di insufficienza di progesterone che si possono verificare in: minaccia d'aborto e aborto abituale, infertilita' dovuta ad insufficienza del corpo luteo, dismenorrea, endometriosi, cicli irregolari, amenorrea secondaria, menometrorragie funzionali.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; cancro mammario accertato, pregresso o sospetto; neoplasie progestinico-dipendenti accertate o sospette. Sanguinamenti genitali diorigine non accertata; iperplasia endometriale non trattata; tromboembolismo venoso pregresso o in atto (es. trombosi venosa profonda, embolia polmonare); malattie trombofiliche accertate (per es. carenza di proteina C, proteina S o antitrombina, vedere paragrafo 4.4); malattia tromboembolica arteriosa in atto o recente (es. angina pectoris, infarto del miocardio); epatopatia acuta o storia di epatopatia, finche' gli esami di funzionalita' epatica non siano tornati nella norma; porfiria. Devono essere prese in considerazione le controindicazioni sull'uso degli estrogeni quando utilizzati in combinazione con il didrogesterone.

POSOLOGIA

La posologia, lo schema di trattamento e la durata del trattamento possono essere adattati in base alla gravita' della disfunzione e alla risposta clinica. Terapia ormonale sostitutiva. Terapia continuativa sequenziale: l'estrogeno e' somministrato in modo continuativo e una compressa da 10 mg di didrogesterone e' aggiunta negli ultimi 14 giorni di ogni ciclo da 28 giorni, in modo sequenziale. Terapia ciclica: quando l'estrogeno e' somministrato ciclicamente con un intervallo libero dal trattamento, generalmente 21 giorni di trattamento e 7 di interruzione. Una compressa da 10 mg di di didrogesterone e' aggiunta negli ultimi 12-14 giorni della terapia estrogenica. In base alla risposta clinica, la dose puo' successivamente essere aumentata a 20 mg di didrogesterone al giorno. Minaccia d'aborto: si puo' somministrare una dose iniziale fino a 40 mg di didrogesterone, seguita da 20 o 30 mg al giornofino alla remissione dei sintomi. Aborto abituale: 10 mg di didrogesterone due volte al giorno fino alla dodicesima settimana di gravidanza. Infertilita' da insufficienza del corpo luteo: 10 o 20 mg di didrogesterone al giorno a partire dalla seconda meta' del ciclo mestruale fino al primo giorno del ciclo successivo. Il trattamento deve essere mantenuto per almeno tre cicli consecutivi. Dismenorrea: 10 o 20 mg di didrogesterone al giorno dal quinto al venticinquesimo giorno del ciclomestruale. Endometriosi: da 10 a 30 mg di didrogesterone al giorno dal quinto al venticinquesimo giorno del ciclo o in modo continuativo. Cicli irregolari: 10 o 20 mg di didrogesterone al giorno a partire dalla seconda meta' del ciclo mestruale fino al primo giorno del ciclo successivo. Il giorno di inizio ed il numero di giorni di trattamento dipenderanno dalla lunghezza individuale del ciclo. Amenorrea secondaria:10 o 20 mg di didrogesterone al giorno, da somministrare quotidianamente per 14 giorni durante la seconda meta' del ciclo mestruale teoricoper produrre un'ottimale trasformazione secretoria dell'endometrio che e' stato adeguatamente stimolato con estrogeni endogeni o esogeni. Menometrorragie funzionali: quando si inizia il trattamento per arrestare un episodio di sanguinamento, si devono somministrare 20 o 30 mg dididrogesterone al giorno fino a 10 giorni. Per un trattamento continuo, si devono somministrare 10 o 20 mg di didrogesterone al giorno durante la seconda meta' del ciclo mestruale. Il giorno di inizio ed il numero di giorni di trattamento dipenderanno dalla lunghezza individualedel ciclo. Il sanguinamento da sospensione si verifica se l'endometrio e' stato adeguatamente stimolato dagli estrogeni endogeni o esogeni.Non c'e' un uso rilevante di didrogesterone prima del menarca. La sicurezza e l'efficacia del didrogesterone nelle adolescenti di 12-18 anni non sono state stabilite. I dati attualmente disponibili sono descritti nelle sezioni 4.8 e 5.1, ma non puo' essere fatta una raccomandazione posologica. Modo di somministrazione: per uso orale. Per la sommnistrazione delle dosi piu' alte le compresse devono essere assunte uniformemente distribuite durante la giornata.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Prima di iniziare il trattamento di sanguinamenti anomali con didrogesterone, l'eziologia del sanguinamento deve essere chiarita. Emorragieintermestruali o sanguinamenti lievi possono verificarsi durante i primi mesi di trattamento. Se le emorragie intermestruali o i sanguinamenti lievi compaiono dopo un periodo di trattamento o continuano dopo che la terapia e' stata interrotta, il motivo deve essere investigato epuo' essere inclusa la biopsia endometriale per escludere una neoplasia dell'endometrio. Condizioni che richiedono una supervisione: se unadelle condizioni sottoelencate e' presente, si e' verificata in passato e/o si e' aggravata durante la gravidanza o durante precedenti trattamenti ormonali, la paziente deve essere accuratamente controllata. Va presa in considerazione la possibilita' che tali condizioni possano ripresentarsi o aggravarsi durante il trattamento con didrogesterone eche la terapia debba essere interrotta. Porfiria; depressione; alterazioni della funzionalita' epatica causate da patologie acute o croniche del fegato. Le seguenti avvertenze e precauzioni si applicano all'uso del didrogesterone in combinazione con gli estrogeni per la terapia ormonale sostitutiva (TOS). Vedere anche le avvertenze e le precauzioni riportate per i prodotti a base di estrogeni. Per il trattamento deisintomi postmenopausali, la TOS deve essere iniziata solo in presenzadi sintomi che influiscano negativamente sulla qualita' di vita. Si deve comunque effettuare periodicamente, almeno ogni anno, una accuratavalutazione dei rischi e dei benefici e la TOS deve proseguire solo nel caso in cui i benefici superino i rischi. Le evidenze di rischi associati alla TOS per il trattamento della menopausa precoce sono limitati. Tuttavia, dato il basso livello di rischio assoluto nelle donne giovani, il rapporto beneficio/rischio per queste donne potrebbe essere piu' favorevole che nelle donne piu' anziane. Visite mediche/controlli: prima di iniziare o ricominciare una TOS e' opportuno disporre di una anamnesi personale e familiare completa. Su tale base sara' condottol'esame fisico (compreso quello pelvico e del seno) e la valutazione delle controindicazioni e delle avvertenze per l'uso. Durante il trattamento si consigliano controlli periodici con frequenza e caratteristiche adattate alle esigenze individuali della donna. Le pazienti devonoessere avvertite di riferire al proprio medico o al personale sanitario modificazioni avvertite nel seno (vedi sotto "Cancro mammario"). Indagini, incluse appropriate metodiche di imaging, come la mammografia,devono essere condotte in accordo con i programmi di controllo attualmente in uso, modificati in rapporto alle necessita' cliniche individuali. Condizioni che richiedono un particolare controllo: nel caso in cui una delle seguenti condizioni sia presente, o sia stata presente inpassato e/o sia stata aggravata dalla gravidanza o da un precedente trattamento ormonale, la paziente deve essere tenuta sotto stretto controllo medico. Si tenga in considerazione che queste condizioni possonoripresentarsi od aggravarsi, durante il trattamento con Dufaston: leiomiomi (fibromi uterini) o endometriosi; fattori di rischio per malattie tromboemboliche (vedere di seguito); fattori di rischio per tumori estrogeno- dipendenti (es. eredita' di primo grado per carcinoma mammario); ipertensione; epatopatie (es. adenoma epatico); diabete mellito con o senza coinvolgimento vascolare; colelitiasi; emicrania o cefalea(grave); lupus eritematoso sistemico; storia d'iperplasia endometriale (vedere di seguito); epilessia; asma bronchiale; otosclerosi. Situazioni che richiedono un'immediata sospensione del trattamento. Il trattamento deve essere immediatamente sospeso nel caso venga evidenziata l'esistenza di una controindicazione e nei seguenti casi: ittero o deterioramento della funzione epatica, aumento significativo della pressione arteriosa, insorgenza di cefalea di tipo emicranico, gravidanza. Iperplasia e carcinoma endometriale: il rischio di iperplasia e carcinoma endometriale aumenta quando gli estrogeni sono somministrati da soliper periodi prolungati in donne con utero intatto. L'aumento osservato del rischio di cancro endometriale tra le utilizzatrici di soli estrogeni e' di 2-12 volte superiore rispetto a quello delle non utilizzatrici, in funzione della durata del trattamento e della dose di estrogeni (vedere paragrafo 4.8). Dopo l'interruzione del trattamento il rischio puo' permanere elevato per almeno 10 anni. L'aggiunta di un progestinico, come il didrogesterone, somministrato per almeno 12 giorni di ogni ciclo mensile da 28 giorni, o la terapia estro-progestinica combinata continua in donne non isterectomizzate puo' prevenire l'eccesso di rischio associato alla TOS con soli estrogeni. Cancro mammario: nelle donne che assumono una TOS con estro-progestinici combinati oppure con soli estrogeni, l'evidenza complessiva mostra un aumento del rischio di cancro al seno che e' dipendente dalla durata della somministrazione della TOS. Terapia estro- progestinica combinata: uno studio randomizzato, controllato verso placebo, "Women's Health Initiative study" (WHI), e una metanalisi di studi epidemiologici prospettici, concordano nel riportare in donne in trattamento con estro-progestinici combinati per la TOS un aumentato rischio di diagnosi di cancro mammario che diventa evidente dopo circa 3 (1-4) anni. I risultati derivanti da un'ampia metanalisi hanno dimostrato che, dall'interruzione del trattamento, il rischio aggiuntivo diminuira' con il tempo, e il tempo necessario per tornare al basale dipende dalla durata del precedente utilizzo della TOS. Qualora la TOS fosse stata assunta per un periodo superiorea 5 anni, il rischio puo' persistere per 10 anni o piu' a lungo. La TOS, ed in particolare la terapia combinata con estro-progestinici, aumenta la densita' mammografica che puo' influenzare negativamente la diagnosi radiologica del cancro al seno. Cancro ovarico: il cancro all'ovaio e' molto piu' raro del cancro al seno. L'utilizzo a lungo termine(almeno 5-10 anni) di TOS a base di soli estrogeni e' stato associatoa un lieve aumento del rischio di cancro all'ovaio (vedere paragrafo 4.8). Alcuni studi, compreso il WHI, suggeriscono che l'uso a lungo termine della TOS combinata possa determinare un rischio simile o leggermente ridotto (vedere paragrafo 4.8). Tromboembolismo venoso: la TOS e' associata ad un rischio aumentato di 1.3 - 3 volte di sviluppare tromboembolismo venoso (TEV), ad es. trombosi venosa profonda o embolia polmonare. La possibilita' che si verifichi tale evento e' piu' alta nel primo anno di TOS che non successivamente (vedere paragrafo 4.8). Pazienti notoriamente affette da trombofilia hanno un aumentato rischio di TEV. La TOS puo' aumentare ulteriormente questo rischio.

INTERAZIONI

Dati in vitro indicano che il didrogesterone e il suo principale metabolita 20 alfa-didro-didrogesterone (DHD) possono essere metabolizzatidagli isoenzimi 3A4 e 2C19 del citocromo P450. Conseguentemente, il metabolismo del didrogesterone puo' essere aumentato dall'uso concomitante di sostanze conosciute come induttori di questi isoenzimi quali gli anticonvulsivanti (es. fenobarbital, fenitoina, carbamazepina), antinfettivi (rifampicina, rifabutina, nevirapina, efavirenz) e preparati a base di erbe contenenti ad esempio l'erba di San Giovanni (Hypericumperforatum), radice di valeriana, salvia o gingko biloba. Il ritonavir e il nelfinavir, sebbene conosciuti come potenti inibitori degli enzimi del citocromo, al contrario, quando somministrati insieme agli ormoni steroidei, mostrano proprieta' di induttori enzimatici. Dal punto di vista clinico, un aumentato metabolismo del didrogesterone puo' portare ad una riduzione del suo effetto. Studi in vitro hanno mostrato che il didrogesterone e il DHD alle concentrazioni raggiunte per l'uso clinico non inibiscono o stimolano gli enzimi CYP coinvolti nella metabolizzazione dei farmaci.

EFFETTI INDESIDERATI

Le reazioni avverse al farmaco piu' comunemente riportate dai pazienti trattati con didrogesterone negli studi clinici per indicazioni che non prevedono l'uso concomitante di estrogeni sono emicrania/cefalea, nausea, disturbi mestruali e dolore/tensione mammaria. I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati con la frequenza indicata di seguito durante studi clinici con didrogesterone (n=3483) in indicazioni che non prevedevano l'uso concomitante di estrogeni o da segnalazioni spontanee. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Raro: aumento della dimensione dei tumori progestinico dipendenti (es. Meningioma) *. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: anemia emolitica*. Disturbi psichiatrici. Non comune: umore depresso. Disturbi del sistema immunitario. Raro: ipersensibilita'. Patologie del sistema nervoso. Comune: emicrania/ cefalea; non comune: capogiro;raro: sonnolenza. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea; non comune: vomito. Patologie epatobiliari. Non comune: anomalie nella funzionalita' epatica (con ittero, astenia o malessere, e dolore addominale). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: dermatiti allergiche (ad es. Rash, prurito, orticaria); raro: angioedema. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: disturbi mestruali (inclusa metrorragia, menorragia, oligo/amenorrea, dismenorrea e mestruazioni irregolari), dolore/tensione mammaria; raro: tumefazione mammaria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede disomministrazione. Raro: edema. Esami diagnostici. Non comune: aumentodi peso. * Effetto indesiderato da segnalazione spontanea, che non e'mai stato osservato in studi clinici, al quale e' stata attribuita lafrequenza "raro" sulla base del fatto che il limite superiore dell'intervallo di confidenza al 95% non e' maggiore di 3/x dove x = 3483 (numero totale di soggetti osservati negli studi clinici). Effetti indesiderati nelle adolescenti: sulla base di segnalazioni spontanee e di dati limitati in studi clinici, e' atteso un profilo di reazioni avversenelle adolescenti simile a quello delle adulte. Effetti indesiderati associati ad un trattamento estro-progestinico (vedi anche paragrafo 4.4 "Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego") e il Riassunto delleCaratteristiche del prodotto a base di estrogeni: cancro mammario, iperplasia e carcinoma endometriale, cancro ovarico, tromboembolia venosa, infarto miocardico, malattia coronarica, ictus ischemico. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistemanazionale di segnalazione https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: si stima che oltre 10 milioni di donne incinte siano state trattate con il didrogesterone. Ad oggi non si hanno indicazioni di effetti dannosi del didrogesterone durante la gravidanza. E' stato riportato in letteratura che alcuni progestinici sono associati a un aumentato rischio di ipospadia. Tuttavia, per la presenza di fattori confondenti durante la gravidanza, non si sono raggiunte conclusioni definitive sul ruolo dei progestinici nell'ipospadia. Studi clinici su un limitato numero di donne trattate con didrogesterone nelle prime fasi della gravidanza non hanno mostrato alcun aumento di rischio. Ad oggi non sono disponibili altri dati epidemiologici. Gli effetti osservati negli studi animali embrio-fetali e di sviluppo post-natale sono risultati in linea con il profilo farmacologico. Effetti negativi si sono osservati solo ad esposizioni considerevolmente superiori alla massima dose umana, ad indicare una limitata rilevanza nell'uso clinico (vedere paragrafo 5.3). Il didrogesterone puo' essere utilizzato in gravidanza, se chiaramente indicato. Allattamento: non sono disponibili dati sull'escrezione di didrogesterone nel latte materno. L'esperienza con altri progestinici indica che i progestinici ed i metaboliti passano nel latte materno in piccola quantita'. Non e' noto se vi e' un rischio per il neonato. Comunque, il didrogesterone non deve essere impiegato durante l'allattamento. Fertilita': non vi e' evidenza che il didrogesterone utilizzato al dosaggio terapeutico diminuisca la fertilita'.

Codice: 020008052
Codice EAN:

Codice ATC: G03DB01
  • Sistema genito-urinario ed ormoni sessuali
  • Ormoni sessuali e modulatori del sistema genitale
  • Progestinici
  • Derivati del pregnadiene
  • Didrogesterone
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 60 MESI
Confezionamento: BLISTER OPACO

COMPRESSE RIVESTITE

60 MESI

BLISTER OPACO