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EPTIFIBATIDE ACC INF FL 100ML Produttore: ACCORD HEALTHCARE ITALIA SRL

  • FARMACO DI CLASSE C
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

EPTIFIBATIDE ACCORD 0,75 MG/ML SOLUZIONE PER INFUSIONE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Agente antitrombotico (inibitori della aggregazione piastrinica eparina esclusa).

PRINCIPI ATTIVI

Ogni ml di soluzione per infusione contiene 0,75 mg di eptifibatide. Un flaconcino da 100 ml di soluzione per infusione contiene 75 mg di eptifibatide. Eccipiente con effetti noti: ogni flaconcino contiene 172mg (7,5 mmol) di sodio Per l'elenco completo degli eccipienti, vedereparagrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Acido citrico monoidrato, sodio idrossido, acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Eptifibatide Accord deve essere utilizzato con acido acetilsalicilicoed eparina non frazionata. Eptifibatide Accord e' indicato per la prevenzione dell'infarto del miocardio in fase iniziale in adulti affettida angina instabile o infarto del miocardio non Q che abbiano avuto l'ultimo episodio di dolore toracico nelle ultime 24 ore e con modifiche dell'elettrocardiogramma (ECG) e/o valori elevati degli enzimi cardiaci. I pazienti che possono piu' probabilmente ottenere un beneficio dal trattamento con Eptifibatide Accord sono quelli ad alto rischio di sviluppare infarto del miocardio entro i primi 3-4 giorni dalla comparsa dei sintomi di angina acuta, includendo per esempio quelli che potrebbero essere sottoposti ad una Angioplastica Coronarica Percutanea Transluminale ( Percutaneous Transluminal Coronary Angioplasty , PTCA) precoce () (vedere paragrafo 5.1).

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Eptifibatide Accord non deve essere usato per trattare i pazienti con: ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1; evidenza di sanguinamento gastrointestinale, macroematuria o altri sanguinamenti anomali in fase attiva entro i 30 giorni precedenti il trattamento; storia di ictus nei 30 giorni precedenti o anamnesi di ictus emorragico; anamnesi positiva per patologie intracraniche (neoplasie, malformazioni arterovenose, aneurismi); interventi chirurgici maggiori o traumi severi nelle 6 settimane precedenti; storia di diatesi emorragica; trombocitopenia (< 100.000 cellule/mm^3); tempo di protrombina > 1,2 volte i valori di normalita' o INR (International Normalized Ratio) >= 2,0; ipertensione severa (pressione arteriosa sistolica > 200 mm Hg o pressione arteriosa diastolica> 110 mm Hg nonostante il trattamento antiipertensivo); compromissione renale severa (clearence creatinina < 30 ml/min) o dipendenza dalla dialisi renale; compromissione epatica clinicamente rilevante; somministrazione per via parenterale concomitante o programmata di un altro inibitore della glicoproteina (GP) IIb/IIIa.

POSOLOGIA

Il medicinale e' solo per uso ospedaliero. Esso deve essere somministrato da parte di medici specialisti con esperienza nel trattamento delle sindromi coronariche acute. Eptifibatide Accord soluzione per infusione deve essere utilizzato in associazione con Eptifibatide Accord soluzione iniettabile. E' raccomandata la somministrazione contemporaneadi eparina, a meno che essa non sia controindicata per motivi quali anamnesi di trombocitopenia associata all'uso di eparina (vedere "Somministrazione di eparina", paragrafo 4.4). Eptifibatide Accord e' inoltre utilizzabile in concomitanza con acido acetilsalicilico, in base a quanto previsto dalla pratica clinica ordinaria dei pazienti con sindrome coronarica acuta, a meno che il suo uso non sia controindicato. Posologia. Adulti (>= 18 anni di eta') affetti da angina instabile (UA) oda infarto miocardico non Q (NQMI): il dosaggio raccomandato e' un bolo endovenoso di 180 microgrammi/Kg somministrato il prima possibile dopo la diagnosi, seguito da un'infusione continua di 2,0 microgrammi/Kg/min per 72 ore, fino all'inizio di un intervento di by-pass aorto-coronarico ( coronary artery bypass graft , CABG) o fino alla dimissionedall'ospedale (qualsiasi evenienza si presenti per prima). Se l'intervento di rivascolarizzazione coronarica per via percutanea ( percutaneous coronary intervention , PCI) viene eseguito durante la terapia coneptifibatide, l'infusione deve essere proseguita per 20-24 ore dopo la PCI per una durata massima di trattamento di 96 ore. Chirurgia di emergenza o semi-elettiva: qualora il paziente richiedesse un trattamento di emergenza o una chirurgia cardiaca urgente durante la terapia coneptifibatide, l'infusione deve essere interrotta immediatamente. Se il paziente deve essere sottoposto a intervento chirurgico semi-elettivo, l'infusione di eptifibatide deve essere interrotta al momento opportuno per permettere che la funzione piastrinica torni alla normalita'.Compromissione epatica: l'esperienza in pazienti con compromissione epatica e' molto limitata. Eptifibatide Accord deve essere somministrato con cautela nei pazienti con compromissione epatica nei quali possano essere presenti alterazioni della coagulazione (vedere paragrafo 4.3, tempo di protrombina). E' controindicato nei pazienti con compromissione epatica clinicamente significativa. Compromissione renale: in pazienti con compromissione renale moderata (clearence della creatinina >= 30 - < 50 ml/min), si deve somministrare un bolo intravenoso di 180 microgrammi/Kg seguito da una dose di 1,0 microgrammo/Kg/min in infusione continua per la durata della terapia. Questa raccomandazione e' basata sui dati di farmacodinamica e di farmacocinetica. Tuttavia l'evidenza clinica al momento disponibile non puo' confermare che questa variazione della dose comporti un beneficio prolungato nel tempo (vedere paragrafo 5.1). L'uso di Eptifibatide Accord in pazienti con compromissione renale piu' severa e' controindicato (vedere paragrafo 4.3). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di eptifibatide nei bambini al di sotto dei 18 anni di eta' non e' stata stabilita a causa della mancanza di dati disponibili. Modo di somministrazione: uso endovenoso Per istruzioni sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

CONSERVAZIONE

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Conservare il flaconcino nella confezione originale al fine di proteggere il medicinale dalla luce.

AVVERTENZE

Sanguinamento. Eptifibatide Accord e' un agente antitrombotico che agisce inibendo l'aggregazione piastrinica; di conseguenza il paziente deve essere controllato attentamente per un'eventuale insorgenza di sanguinamento durante il trattamento (vedere paragrafo 4.8). Donne, anziani, pazienti con basso peso corporeo o con compromissione renale moderata (clearance della creatinina >= 30 - < 50 ml/min) possono presentare un aumentato rischio di sanguinamento. Questi pazienti devono essereattentamente controllati per quanto attiene al rischio di sanguinamento. Un aumentato rischio di sanguinamento puo' essere inoltre osservato nei pazienti che ricevono una somministrazione precoce di eptifibatide (ad es. dopo la diagnosi) rispetto a quelli che lo ricevono immediatamente prima della PCI, come si e' visto nello studio EARLY ACS. Diversamente dalla posologia approvata in EU, a tutti i pazienti in questostudio e' stato somministrato un doppio bolo prima dell'infusione (vedere paragrafo 5.1). Il sanguinamento e' piu' comune in sede di accesso arterioso in pazienti sottoposti a procedura di rivascolarizzazione arteriosa per via percutanea. Si devono osservare con attenzione tuttii potenziali siti di sanguinamento (ad esempio, sedi di inserimento di catetere; arterioso, venoso o sedi di iniezione; siti di incisione; tratto gastrointestinale e tratto genitourinario). Parimenti, altri siti potenziali di sanguinamento quali il sistema nervoso centrale e periferico e spazio retroperitoneale, devono essere attentamente controllati. Poiche' Eptifibatide Accord inibisce l'aggregazione piastrinica, deve essere posta attenzione qualora venisse utilizzato con altri medicinali che influenzano l'emostasi inclusi ticlopidina e clopidogrel, trombolitici, anticoagulanti orali, soluzioni di destrano, adenosina, sulfinpirazone, prostaciclina, antiinfiammatori non steroidei o dipiridamolo (vedere paragrafo 4.5). Non ci sono esperienze con eptifibatide ed eparine a basso peso molecolare. Esiste una limitata esperienza coneptifibatide in pazienti per i quali e' generalmente indicato un trattamento con trombolitici (ad esempio infarto miocardico acuto transmurale con nuove onde Q di significato patologico o sopraslivellamento del tratto ST o blocco di branca sinistra all'ECG). Di conseguenza, l'impiego di Eptifibatide Accord non e' raccomandato in queste circostanze(vedere paragrafo 4.5). L'infusione di Eptifibatide Accord deve essere immediatamente interrotta se le circostanze evidenziano la necessita' di una terapia con trombolitici o se il paziente deve essere sottoposto ad un intervento urgente di by-pass coronarico o richieda l'uso del contropulsatore aortico. Se si verifica un sanguinamento di grave entita', non adeguatamente controllabile con la pressione, si deve immediatamente interrompere l'infusione di Eptifibatide Accord e di qualsiasi eparina non frazionata concomitante. Procedure arteriose Durante iltrattamento con eptifibatide, si evidenzia un aumento significativo nella frequenza di sanguinamento specialmente nell'area dell'arteria femorale dove e' stato inserito l'introduttore del catetere. E' necessario prestare attenzione affinche' si perfori solo la parete anteriore dell'arteria femorale. Gli introduttori del catetere possono essere rimossi solo quando il tempo di coagulazione e' ritornato alla normalita', ad esempio quando il tempo di coagulazione attivato (activated clotting time, ACT) e' inferiore a 180 secondi (normalmente 2-6 ore dopo lasospensione dell'eparina). Dopo la rimozione dell'introduttore del catetere, deve essere assicurata un'appropriata emostasi sotto attento controllo. Trombocitopenia ed Immunogenicita' correlate agli inibitori della GP IIb/IIIa: Eptifibatide Accord inibisce l'aggregazione piastrinica, ma non sembra influenzare la vitalita' delle piastrine. Come evidenziato nel corso degli studi clinici, l'incidenza della trombocitopenia e' risultata bassa e sovrapponibile nei pazienti trattati con eptifibatide o placebo. Successivamente alla commercializzazione con la somministrazione di eptifibatide e' stata osservata trombocitopenia, inclusa trombocitopenia acuta grave (vedere paragrafo 4.8). Il meccanismo, sia esso immuno e/o non-immuno-mediato, con il quale eptifibatide puo' indurre trombocitopenia non e' stato completamente compreso. Tuttavia, il trattamento con eptifibatide e' stato associato agli anticorpi che riconoscono la GP IIb/IIIa occupata da eptifibatide, suggerendo unmeccanismo immuno-mediato. La trombocitopenia che si verifica dopo laprima esposizione ad inibitori della GP IIb/IIIa puo' essere spiegatadal fatto che gli anticorpi sono naturalmente presenti in alcuni individui normali. Poiche' sia la ripetuta esposizione ad ogni agente che mimi il legame alla GP IIb/IIIa (come abciximab o eptifibatide) che laprima esposizione ad un inibitore della GP IIb/IIIa possono essere associate a risposte trombocitopeniche immuno-mediate, e' richiesto il monitoraggio, ad esempio i livelli piastrinici devono essere monitoratiprima del trattamento, entro 6 mesi dalla somministrazione, e almeno una volta al giorno in corso di terapia ed immediatamente ai segni clinici di una inattesa tendenza al sanguinamento. Sia nel caso in cui siosservi una diminuzione confermata della conta piastrinica < 100.000/mm^3 o una trombocitopenia acuta grave, deve essere immediatamente presa in considerazione l'interruzione di ogni trattamento medico che abbia effetti trombocitopenici noti o sospetti, compresi eptifibatide, eparina e clopidogrel. La decisione di utilizzare trasfusioni di piastrine deve essere basata su un parere clinico specifico per paziente. Nonci sono dati sull'utilizzo di eptifibatide in pazienti con anamnesi di trombocitopenia immunomediata da altri inibitori della GP IIb/IIIa. Di conseguenza, non e' raccomandata la somministrazione di eptifibatide nei pazienti che abbiano precedentemente avuto esperienza di trombocitopenia immuno-mediata con inibitori della GP IIb/IIIa, inclusa eptifibatide. Somministrazione di eparina La somministrazione di eparina e'raccomandata nei pazienti a meno che essi presentino delle controindicazioni (anamnesi di trombocitopenia associata all'uso di eparina). UA/NQMI : per un paziente di peso >= 70 Kg, si raccomanda un bolo pari a5.000 unita', seguito da un'infusione costante di 1.000 unita'/ora. Se il paziente ha un peso < 70 Kg, e' raccomandato un bolo di 60 unita'/Kg seguito da un'infusione di 12 unita'/Kg/ora. Il tempo di tromboplastina parziale attivata (aPTT) deve essere monitorato al fine di mantenere un valore compreso tra 50 - 70 secondi; sopra i 70 secondi potrebbe esserci un aumento del rischio di sanguinamento. Se il paziente e' sottoposto a PCI in corso di UA/NQMI, il tempo di coagulazione attivato (ACT) deve essere controllato per mantenerne il valore compreso tra 300 e 350 secondi.

INTERAZIONI

Warfarin e dipiridamolo: Eptifibatide sembra non aumentare il rischiodi sanguinamenti di maggiore e minore entita' associati ad uso concomitante di warfarin e dipiridamolo. I pazienti trattati con Eptifibatide con un tempo di protrombina (PT) > 14,5 secondi e in terapia concomitante con warfarin, sembrano non evidenziare un aumentato rischio di sanguinamento. Eptifibatide e medicinali trombolitici Sono disponibili dati limitati sull'uso di eptifibatide in pazienti che ricevono medicinali trombolitici. Dai risultati degli studi effettuati non c'e' evidenza costante che eptifibatide aumenti il rischio di sanguinamenti di maggiore o minore entita' associati ad attivatore tissutale del plasminogeno sia in pazienti sottoposti a PCI che con infarto acuto del miocardio. In uno studio sull'infarto acuto del miocardio, eptifibatide sembra aumentare il tempo di sanguinamento quando somministrato contemporaneamente a streptokinasi. In uno studio sull'infarto acuto del miocardio con sopraslivellamento del tratto ST, la associazione di una dose ridotta di tenecteplase e eptifibatide, confrontata con placebo ed eptifibatide, ha aumentato significativamente il rischio di sanguinamentisia maggiori che minori quando somministrati contemporaneamente In uno studio condotto in 181 pazienti con infarto acuto del miocardio, eptifibatide (in un regime di trattamento costituito da un bolo di 180 microgrammi/Kg, seguito da un'infusione endovenosa fino ad un massimo di2,0 microgrammi/Kg/min fino a 72 ore) e' stato somministrato in concomitanza a streptokinasi (1,5 milioni di unita' per 60 minuti). Alla velocita' di infusione piu' elevata (1,3 microgrammi/Kg/min e 2,0 microgrammi/Kg/min), eptifibatide e' stato associato ad una aumentata incidenza di sanguinamento e di necessita' di trasfusioni rispetto alla streptokinasi somministrata da sola.

EFFETTI INDESIDERATI

La maggior parte delle reazioni avverse insorte nei pazienti trattaticon eptifibatide, era generalmente correlata al sanguinamento o ad eventi cardiovascolari che si verificano frequentemente in questa tipologia di pazienti. Studi clinici. Le fonti dei dati utilizzate per determinare le frequenze delle reazioni avverse comprendono due studi clinici di fase iii (pursuit ed esprit). Questi studi sono di seguito brevemente descritti. Pursuit: studio randomizzato, in doppio cieco per valutare l'efficacia e la sicurezza di eptifibatide verso placebo per la riduzione della mortalità e del (re) infarto del miocardio in pazienticon angina instabile o infarto del miocardio non-q. Esprit: studio indoppio cieco, multicentrico, randomizzato, a gruppi paralleli, controllato con placebo per valutare la sicurezza e l'efficacia della terapia con eptifibatide in pazienti che devono essere sottoposti a pci non-emergente con impianto di uno stent. Nello studio pursuit gli eventi avversi, sanguinamento e non, sono stati raccolti dalle dimissioni ospedaliere alla visita dei 30 giorni. Nello studio esprit, gli episodi disanguinamento sono stati riportati a 48 ore, quelli non di sanguinamento sono stati riportati a 30 giorni. Mentre per entrambi gli studi pursuit ed esprit sono stati usati i criteri per il sanguinamento stabiliti dal thrombolysis in myocardial infarction (timi) per categorizzarel'incidenza dei sanguinamenti maggiori e minori, i dati del pursuit sono stati raccolti entro 30 giorni mentre quelli dell'esprit erano limitati ad eventi verificatisi entro 48 ore o alla dimissione, qualsiasievenienza si fosse presentata per prima. Gli eventi indesiderati sonoelencati di seguito per sistemi ed organi secondo la frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Queste sono le frequenze assolute che non tengono conto dei tassi riferiti al placebo. Nel caso di una particolare reazione avversa, qualora i dati fossero disponibili da entrambi gli studi pursuit ed esprit, è stata usata la incidenza più alta riportata per l'assegnazione della frequenza di reazione avversa. Da notare che la causalità non è stata determinata per tutte le reazioni avverse. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: sanguinamento (maggiore o minore sanguinamento incluso accesso all'arteriafemorale, correlato a cabg, gastrointestinale, genitourinario, retroperitoneale, intracranico, ematemesi, ematuria, orale/orofaringeo, diminuzioni della emoglobina/ematocrito e altri); non comune: trombocitopenia. Patologie del sistema nervoso. Non comune: ischemia cerebrale. Patologie cardiache. Comune: arresto cardiaco, fibrillazione ventricolare, tachicardia ventricolare, insufficienza cardiaca congestizia, blocco atrioventricolare, fibrillazione atriale. Patologie vascolari. Comune: shock, ipotensione, flebite. Arresto cardiaco, insufficienza cardiaca congestizia, fibrillazione striale, ipotensione, e shock, che sono gli eventi avversi più comunemente riportati nello studio pursuit, erano eventi avversi correlati alla patologia di base. La somministrazione di eptifibatide è associata all'incremento di sanguinamenti sia minori che maggiori come classificati dai criteri timi. Alle dosi terapeutiche raccomandate, come sono state somministrate nel corso dello studio pursuit che ha coinvolto circa 11.000 pazienti, il sanguinamento è stata la complicanza più comune incontrata durante la terapia con eptifibatide. Le più comuni complicanze di tipo emorragico erano associate alle procedure cardiache invasive effettuate (correlate all'interventodi by-pass coronarico o al sito di accesso all'arteria femorale). Il sanguinamento minore è stato definito nello studio pursuit macroematuria spontanea, ematemesi spontanea, perdita di sangue spontanea con unadiminuzione di emoglobina superiore a 3 g/dl, o a diminuzione di emoglobina maggiore di 4 g/dl in assenza di una emorragia visibile. Durante il trattamento con eptifibatide in questo studio, il sanguinamento minore è stata una complicanza molto comune (>1/10, o 13,1% per eptifibatide vs 7,6% per il placebo). Gli eventi di sanguinamento sono stati più frequenti nei pazienti che hanno ricevuto eparina in concomitanza in corso di pci, quando act era superiore a 350 secondi (vedere paragrafo 4.4, somministrazione di eparina). Il sanguinamento maggiore è stato definito nello studio pursuit sia come emorragia intracranica che come decremento nelle concentrazioni di emoglobina maggiore di 5 g/dl. Anche il sanguinamento maggiore è stato molto comune e riportato più frequentemente con eptifibatide che con placebo nello studio pursuit (>= 1/10 o 10,8% vs 9,3%), ma e' stato poco frequesnte nella maggior parte dei pazienti che non soo stati sottoposti a cabg entro 30 giorni dall'arruolamento. Nei pazienti sottoposti a cabg, l'incidenza del sanguinamento non è stata aumentata da eptifibatide rispetto ai pazienti trattati con placebo. Nel sottogruppo di pazienti sottoposti a pci i sanguinamenti di maggiore entità sono stati osservati comunemente nel 9,7% dei pazienti trattati con eptifibatide rispetto al 4,6% di quelli trattati con placebo. L'incidenza di episodi di sanguinamento gravi o pericolosi per la vita dopo somministrazione di eptifibatide è stata pari a 1,9% rispetto a 1,1% con placebo. La necessità di trasfusioni di sangue era leggermente maggiore con eptifibatide (11,8% vs. 9,3% con placebo). Le variazioni osservate nel corso della terapia con eptifibatide sono associate alla sua nota attività farmacologica di inibizione della attività piastrinica. Di conseguenza, le modifiche dei parametri di laboratorio associate con il sanguinamento (ad esempio il tempo di sanguinamento), sono comuni ed attese. Nessuna differenza apparente è stata osservata tra i pazienti trattati con eptifibatide o placebo neivalori di funzionalità epatica (sgot/ast, sgpt/alt, bilirubina, fosfatasi alcalina) o di funzionalità renale (creatinina sierica, azotemia). Esperienza post-commercializzazione. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: sanguinamento ad esito fatale (la maggior parte dei casi riguardava patologie del sistema nervoso centrale e periferico: emorragie cerebrali o intracraniche); emorragia polmonare, trombocitopenia acuta grave, ematoma. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: reazioni anafilattiche. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: rash, disturbi al sito di iniezione tipo orticaria.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso di eptifibatide in donne in gravidanza. Gli studi sugli animali sono insufficienti per evidenziare effetti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale/fetale, sul parto o sullo sviluppo post-natale (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non e' noto. EptifibatideAccord non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso diassoluta necessita'. Allattamento al seno: non e' noto se eptifibatide sia escreto nel latte materno. Si raccomanda l'interruzione dell'allattamento con latte materno durante il periodo di trattamento. Fertilita': non sono disponibili dati sull'effeto di eptifibatide sulla fertilita' nell'uomo.

Codice: 044701011
Codice EAN:

Codice ATC: B01AC16
  • Sangue ed organi emopoietici
  • Antitrombotici
  • Antiaggreganti piastrinici, esclusa l'eparina
  • Eptifibatide
Temperatura di conservazione: da +2 a +8 e al riparo dalla luce
Forma farmaceutica: SOLUZIONE PER INFUSIONE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FLACONE

SOLUZIONE PER INFUSIONE

24 MESI

FLACONE