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FENOBARBITALE PFIZER 5F 100MG Produttore: PFIZER ITALIA SRL

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA MEDICA NON RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

FENOBARBITALE SODICO PFIZER 100 MG/ML SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Barbiturici e derivati.

PRINCIPI ATTIVI

Una fiala contiene; principio attivo: fenobarbitale sodico 100 mg. Eccipienti con effetto noto: 936 mg di glicole propilenico, 91,5 mg di sodio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Glicole propilenico (E1520), acqua per preparazioni iniettabili, sodio idrossido (per aggiustare il pH).

INDICAZIONI

Somministrazione intramuscolare: fenobarbitale e' indicato principalmente come sedativo generale, con particolare riguardo all'epilessia e a tutte le condizioni che richiedono una sedazione di lunga durata. Inoltre, e' indicato nel trattamento delle convulsioni tonico-cloniche del grande male e nelle convulsioni corticali focali. Somministrazione endovenosa: nel trattamento di emergenza di seconda linea dello stato epilettico, eccezionalmente nei casi in cui la via orale sia inutilizzabile e nei pazienti che non abbiano risposto al trattamento con benzodiazepine e fenitoina.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Porfiria. Insufficienza renale grave o insufficienza epatica grave. Malattie respiratorie (dispnea o ostruzione). Cardiopatie gravi. Intossicazioni acute da alcool, da analgesici, da ipnotici. Gravidanza eallattamento (vedere paragrafo 4.6). Bambini di eta' inferiore a 1 anno di eta'. Inoltre la somministrazione endovenosa e' controindicata in: Pazienti cha abbiano ricevuto recentemente altri medicinali contenenti fenobarbitale o primidone.

POSOLOGIA

Somministrazione intramuscolare. Adulti e adolescenti (15 - 18 anni):200-400 mg al giorno. Bambini da 12 mesi a 12 anni e adolescenti finoa 15 anni di eta': 10 mg per ogni anno di eta'. Insufficienza renale:i pazienti con insufficienza renale grave (VFG < 10 ml/min) devono ricevere una dose di fenobarbitale ogni 12-16 ore. Per i pazienti con un'insufficienza renale lieve-moderata (VFG > 10 ml/min) non e' richiesto nessun aggiustamento del dosaggio. L'uso di barbiturici a lunga durata d'azione deve essere evitato in pazienti con insufficienza renale. La dose deve essere significativamente diminuita durante una terapia abreve termine. Insufficienza epatica: i barbiturici devono essere usati con cautela nei pazienti con una funzionalita' epatica compromessa.La dose iniziale deve essere ridotta. Pazienti anziani: i barbituricidevono essere usati con cautela nei pazienti anziani poiche' questa particolare popolazione e' piu' sensibile all'azione dei barbiturici. Il tempo di emivita del farmaco puo' aumentare a causa di un cambiamento della biotrasformazione epatica correlato all'eta'. Pazienti in dialisi: per i pazienti che necessitano di emodialisi e dialisi peritoneale si richiede un supplemento del dosaggio al fine di assicurare livelli terapeutici adeguati. Somministrazione endovenosa. Adulti e bambini:10 mg/kg al giorno (fino ad un massimo di 1 g) ad una velocita' di infusione di 1 mg/kg/min fino ad una velocita' massima di 100 mg/min. Ove dopo 10 min persista ancora lo stato convulsivo, la velocita' di infusione deve essere ridotta a 50 mg/min a scopo precauzionale. Utilizzare un numero di fiale tale per cui il contenuto totale di p.a. sia compatibile con il dosaggio sopra riportato; il volume totale delle fialeda utilizzare deve essere diluito in un rapporto almeno di 1:10 con solvente idoneo (ad esempio acqua per preparazioni iniettabili, soluzione di sodio cloruro allo 0,9%). Si consiglia di mantenere una concentrazione finale della soluzione diluita da infondere non superiore a 30 mg/ml per garantire una somministrazione lenta pari ad una velocita' massima di infusione di 100 mg/min (circa 3 ml/min) che puo' essere ridotta a 50 mg/min - circa 1,5 ml/min - (vedere sopra). La soluzione ottenuta deve essere utilizzata immediatamente dopo la diluizione. Popolazione pediatrica: Fenobarbitale Sodico Pfizer contiene glicole propilenico e nei bambini con meno di 5 anni di eta' deve essere usato solo dopo aver valutato caso per caso (vedere paragrafo 4.4).

CONSERVAZIONE

Conservare a una temperatura compresa tra 2 gradi C. e 8 gradi C. Noncongelare. Conservare nella confezione originale per riparare il medicinale dalla luce. Non usare la soluzione di fenobarbitale se il suo colore e' brunastro o se contiene un precipitato. Le fiale sono per usosingolo: la soluzione eventualmente non utilizzata deve essere eliminata.

AVVERTENZE

La soluzione non deve essere somministrata per via sottocutanea, poiche' e' possibile che si verifichi necrosi tissutale. Gli effetti indesiderati di uno stravaso accidentale nei tessuti sottocutanei possono essere trattati con l'applicazione di calore umido e l'iniezione di soluzione di procaina 0,5% nella zona affetta. Fare particolare attenzione in caso di: depressione, pazienti anziani, storia di abuso di stupefacenti o alcool (vedere anche paragrafo 4.5), insufficienza polmonare,insufficienza renale lieve e moderata La posologia deve essere ridotta in caso di insufficienza renale, di insufficienza epatica (per il rischio di encefalopatia epatica), nel soggetto anziano e in caso di etilismo. Nel bambino in trattamento a lungo termine con fenobarbitale sideve considerare l'associazione con un trattamento profilattico del rachitismo: vitamina D 2 o 25-OH-vitamina D 3 . Il fenobarbitale puo' dare assuefazione. La brusca sospensione del trattamento in pazienti esposti a trattamenti prolungati deve essere evitata. Una brusca sospensione del trattamento in pazienti epilettici puo' indurre uno stato di male epilettico. Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con farmaci antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di trials clinici randomizzati verso placebo ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario. Il meccanismo di tale rischio non e' stato stabilito e i dati disponibili non escludono la possibilita' di un incremento di rischio con il fenobarbitale. Pertanto, i pazienti dovrebbero essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari e in tal caso dovrebbe essere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti (e chi ne ha cura) dovrebbero essere istruiti ad avvertire il proprio medico curante qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari. La terapia continuata con fenobarbitale induce la formazionedi enzimi epatici che accelerano il metabolismo di alcuni farmaci, adesempio degli anticoagulanti, di alcuni antibiotici, degli steroidi surrenali, ecc. L'associazione con altri psicofarmaci e antistaminici richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico per evitare inattesi effetti indesiderati da interazione. Preparazioni a base diHypericum perforatum non dovrebbero essere assunte in contemporanea con medicinali contenenti fenobarbitale a causa del rischio di un decremento dei livelli plasmatici e di diminuzione dell'efficacia terapeutica del fenobarbitale. A causa del potenziamento reciproco, evitare di assumere bevande alcooliche o medicinali contenenti alcool durante il trattamento con fenobarbitale. Leggere attentamente anche i paragrafi 4.5, 4.6 e 4.7. Con l'uso di fenobarbitale sono state segnalate le seguenti reazioni cutanee potenzialmente letali: Sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN) e reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere informati riguardo i segni e i sintomi e monitorati attentamente per le reazioni cutanee. Il piu' alto rischio di insorgenza di SJS e TEN si ha nelle prime settimane di trattamento. Se si verificano i sintomi e i segni di SJS e TEN (per esempio rash cutaneo progressivo spesso con vesciche o lesioni della mucosa), il trattamentocon fenobarbitale deve essere sospeso. I migliori risultati nella gestione della SJS e TEN si ottengono con una diagnosi precoce e l'immediata interruzione della terapia. Una precoce sospensione e' associata ad una migliore prognosi. Se il paziente ha sviluppato SJS o TEN con l'uso di fenobarbitale, questo non deve essere piu' usato in tale paziente. In rari casi la reazione allergica si manifesta come un disturbo da ipersensibilita' ritardata multi-organo (nota come sindrome da ipersensibilita' o DRESS) con febbre, rash maculo-papulare, eosinofilia, leucopenia e coinvolgimento degli organi interni in varia combinazione (es. fegato, polmoni, reni, pancreas, miocardio e colon). Somministrazione endovenosa: la somministrazione endovenosa deve essere limitata alle situazioni di emergenza nel trattamento di uno stato convulsivo acuto e dovrebbe essere riservata ai pazienti che non rispondono alle benzodiazepine e alla fenitoina. La somministrazione endovenosa di fenobarbitale puo' essere una alternativa alla fenitoina somministrata per via endovenosa nel trattamento dello stato epilettico, ma non deve essere utilizzato in pazienti che abbiano ricevuto recentemente fenobarbitale o primidone (vedere paragrafo 4.3). Il paziente deve essere ospedalizzato e sotto stretto controllo medico. Poiche' il fenobarbitale e' un potente depressivo del SNC, la somministrazione endovenosa non deveessere eseguita senza una adeguata possibilita' di un supporto respiratorio e circolatorio. Iniezioni troppo rapide possono provocare collasso e depressione respiratoria. Somministrazioni lente possono prevenire gli effetti indesiderati piu' gravi, ma la somministrazione endovenosa puo' comunque provocare apnea, laringospasmo, tosse e altre difficolta' respiratorie, oltre a ipotensione soprattutto in soggetti ipertesi. L'iniezione endovenosa deve essere interrotta se il paziente lamenta dolore oppure al manifestarsi di sbiancamento della mano o cute cianotica o macchie cutanee di diverso colore.

INTERAZIONI

Il fenobarbitale puo' determinare una piu' profonda depressione respiratoria e del SNC se somministrato in combinazione con benzodiazepine,oppioidi, miorilassanti e altri barbiturici. Pertanto, e' necessario monitorare la depressione respiratoria nel paziente e ridurre la dose di uno o entrambi i farmaci se necessario. Il fenobarbitale puo' indurre gli enzimi responsabili del metabolismo di alcuni farmaci. Pertanto, si puo' avere una diminuzione di efficacia di farmaci, quali anticoagulanti, beta-bloccanti, farmaci per l'HIV, corticosteroidi, antidepressivi, antiepilettici, antibiotici, antipsicotici, immunosoppressori, glicosidi digitalici, antiaritmici, vitamine del gruppo B, antiemetici, antifungini, oppioidi, antiasmatici. Alcuni farmaci, come anfetaminee alcuni antiepilettici, possono inibire il metabolismo del fenobarbitale, determinando un aumento della sua tossicita'. La somministrazione contemporanea di Gingko biloba puo' diminuire l'effetto anticonvulsivante del fenobarbitale. Alcuni prodotti contenenti ad esempio cannabis, calamus, catnip, kava, valeriana, possono aumentare la depressione del SNC indotta dal fenobarbitale. Associazioni sconsigliate. Estroprogestinici e progestinici (utilizzati quali anticoncezionali): diminuzione dell'efficacia contraccettiva per aumentato catabolismo epatico. Utilizzare di preferenza un diverso metodo contraccettivo, in particolare di tipo meccanico. Alcool: potenzia l'effetto sedativo del fenobarbitale. La somministrazione concomitante di fenobarbitale e alcool determina un'eccessiva depressione del SNC e potrebbe portare a depressione respiratoria. L'ingestione acuta di alcool puo' aumentare i livelli di fenobarbitale, mentre l'uso cronico ne puo' ridurre i livelli. Hypericum perforatum l'efficacia del fenobarbitale puo' essere ridotta dalla somministrazione contemporanea di preparazioni a base di Hypericum perforatum. Cio' a seguito dell'induzione degli enzimi responsabili del metabolismo dei farmaci da parte di preparazioni a base di Hypericumperforatum che, pertanto, non dovrebbero essere somministrate in concomitanza con fenobarbitale. L'effetto di induzione puo' persistere peralmeno due settimane dopo l'interruzione del trattamento con prodottia base di Hypericum perforatum. Se un paziente sta assumendo contemporaneamente prodotti a base di Hypericum perforatum i livelli ematici di fenobarbitale devono essere controllati e la terapia con prodotti a base di Hypericum perforatum deve essere interrotta. I livelli ematicidi fenobarbitale potrebbero aumentare con l'interruzione dell'assunzione di Hypericum perforatum. Il dosaggio di fenobarbitale potrebbe necessitare di un aggiustamento. Associazioni che richedono particolari precauzioni. Ciclospirina: possibile riduzione dei tassi circolanti condiminuzione dell'attivita' durante l'associazione (accelerazione del catabolismo). Inversamente, si ha aumento dei livelli plasmatici dopo la sospensione dell'induttore. Aumentare le dosi della ciclosporina tenendo sotto controllo i livelli plasmatici. Ridurre la posologia dopo la sospensione dell'induttore. Corticoidi (gluco-, mineralo-, per via generale): diminuzione di efficacia dei corticoidi (aumento del loro catabolismo). Le conseguenze sono particolarmente importanti in caso dimorbo di Addison e di trapianto. Controllo clinico e biologico: adattamento della posologia dei corticoidi durante l'associazione e dopo lasospensione dell'induttore. Doxiciclina: diminuzione della concentrazione plasmatica della doxiciclina, secondaria probabilmente alla diminuzione dell'emivita plasmatica della doxiciclina e conseguente aumentodel suo metabolismo epatico. Controllo clinico ed eventuale adattamento dello schema terapeutico (aumentare la posologia giornaliera o dividere la dose in due somministrazioni al giorno). Idrochinidina, chinidina: diminuzione dei livelli plasmatici di chinidina e dell'efficacia antiaritmica (aumento del suo metabolismo epatico). Controllo clinico,ECG ed eventualmente della chinidinemia; se necessario, adattare la posologia della chinidina durante il trattamento con l'induttore e dopola sua sospensione (rischio di sovradosaggio della chinidina). Levotiroxina: effetti descritti per fenitoina, rifampicina, carbamazepina. Rischio di ipotiroidia clinica nei pazienti ipotiroidei per aumento delcatabolismo delle T 3 e T 4 . Controllare i livelli sierici di T 3 e T 4 e adattare secondo la necessita' la posologia della levotiroxina durante il trattamento con l'induttore e dopo la sua sospensione. Teofillina (e per estrapolazione, derivati della teofillina): diminuzione dei tassi plasmatici e dell'attivita' della teofillina (aumento del suometabolismo per induzione enzimatica). Controllo clinico e, se necessario, della teofillinemia. Adattare, se del caso, la posologia della teofillina durante il trattamento con l'induttore e dopo la sua sospensione.

EFFETTI INDESIDERATI

Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati del fenobarbitale organizzati secondo la classificazione sistemica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati. Patologie del sistema emolinfopoietico: disturbi della coagulazione (emorragia neonatale), porpora trombocitopenica, leucopenia, agranulocitosi, macrocitosi, metaglobinemia, linfocitosi, anemia megaloblastica sensibile al trattamento con folati, ipotrombinemia sensibile alla vitamina K puo' insorgere in neonati di madri trattate con fenobarbitale. Disturbi del sistema immunitario: sindrome da ipersensibilita' agli anticonvulsivanti (leucocitosi, febbre, desquamazioni cutanee). Disturbi del metabolismo e della nutrizione: porfiria acuta intermittente, ipocalcemia, alterazioni dei valori lipidici, acidosi lattica. Disturbi psichiatrici e patologie del sistema nervoso: sonnolenza, letargia, confusione mentale, soprattutto negli anziani, a seguito della somministrazione di dosaggi elevati, emicrania, vertigini, eccitazione, agitazione, delirio, atassia, disartria, disfunzioni cognitive, disturbi depressivi maggiori, iperattivita' (soprattutto in pazienti pediatrici), deficit cognitivi. Patologie dell'occhio: miosi, midriasi, nistagmo, neuropatia ottica. Patologie cardiache: ipotensione,shock, tromboflebite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: depressione respiratoria, apnea, laringospasmo, tosse e altre difficolta' respiratorie. Patologie gastrointestinali: nausea, vomito, costipazione, epatite tossica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: sono stati riportati casi di reazione ai farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) (vedere paragrafo 4.4); frequenza: moltorara; orticaria, angioedema, eruzione morbilliforme, pemfigo vulgaris, sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN) (vedere paragrafo 4.4). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: dolore alle spalle, contrattura di dupuytren, osteoporosi, diminuzione della densita' minerale ossea, osteopenia, osteoporosi e fratture in pazienti in terapia a lungo termine con fenobarbitale sodico, Osteomalacia che risponde al trattamento con vitamina D. Patologie renali e urinarie: nefropatia, nefrite interstiziale, oliguria, vasculite. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: malattia di La Peyronie. Patologie congenite, familiari e genetiche: mutazioni genetiche. Patologie sistemiche e condizioni relative allasede di somministrazione: infezione nel sito di infusione, dolore o reazione locale, irritazione venosa, trombosi o flebite venosa, necrositissutale. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggiocontinuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: il fenobarbitale ha effetti farmacologici dannosi sul feto. Il fenobarbitale non deve essere usato in gravidanza, se non in caso di assoluta necessita'. Alle pazienti che potrebbero iniziare una gravidanza o che siano in eta' fertile deve essere fornita una consulenza specialistica sul rischio teratogeno di farmaci antiepilettici. Il rischio di difetti congeniti e' aumentato di un fattore da 2 a 3 volte nella prole di madri trattate con un antiepilettico, quelli piu' frequentemente riportati sono labbro leporino, malformazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale. La politerapia con farmaci antiepilettici puo' essere associata con un rischio piu' alto di malformazioni congenite della monoterapia. Percio' e' importante che si pratichi la monoterapia ogni volta che sia possibile. Non si deve praticare una bruscainterruzione della terapia antiepilettica per il pericolo di una ripresa di attacchi epilettici che potrebbe avere gravi conseguenze sia per la madre che per il bambino. In neonati di madri trattate con fenobarbitale puo' insorgere una sindrome emorragica che puo' essere prevenuta da un trattamento della madre con vitamina K il mese precedente il parto. Fenobarbitale Sodico Pfizer contiene glicole propilenico (vedere paragrafo 4.4). Allattamento: la quota di farmaco che passa nel latte materno e' variabile, ma puo' essere significativa; pertanto, l'uso di fenobarbitale durante l'allattamento e' sconsigliato. FenobarbitaleSodico Pfizer contiene glicole propilenico (vedere paragrafo 4.4).

Codice: 030061016
Codice EAN:

Codice ATC: N03AA02
  • Sistema nervoso
  • Antiepilettici
  • Barbiturici e derivati
  • Fenobarbital
Temperatura di conservazione: da +2 a +8 gradi, al riparo dalla luce, non congelare
Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FIALA

SOLUZIONE INIETTABILE

36 MESI

FIALA