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FLECTORIN 1F INIETT 25MG/ML Produttore: IBSA FARMACEUTICI ITALIA SRL

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

AKIS

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei.

PRINCIPI ATTIVI

Diclofenac sodico.

ECCIPIENTI

Idrossipropilbetaciclodestrina, polisorbato 20, acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Il farmaco soluzione iniettabile e' indicato negli episodi dolorosi acuti, quali coliche renali, esacerbazioni di osteoartrite e artrite reumatoide, mal di schiena acuto, attacchi acuti di gotta, trauma acuto e fratture, dolore post-operatorio; il medicinale e' indicato negli adulti; l'uso nei bambini non e' raccomandato.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; ulcera gastrica attiva o intestinale, sanguinamento o perforazione; storia di emorragia gastrointestinale o perforazione dopo assunzione di farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS); emorragia/ulcera peptica ricorrenti attive o pregresse (due o piu' distinti episodi di dimostrata ulcerazione o sanguinamento); ultimo trimestre di gravidanza; grave insufficienza epatica, grave insufficienza renale o grave insufficienza cardiaca; come altri anti-infiammatori non steroidei (FANS), diclofenac e' anche controindicato in pazienti nei quali si sono verificati, dopo assunzione di acido acetilsalicilico o di altri FANS, attacchi asmatici, orticaria o riniti acute; problemi di emostasi otrattamenti anticoagulanti in corso (solo per la somministrazione intramuscolare); insufficienza cardiaca congestizia conclamata (classe II-IV dell'NYHA), cardiopatia ischemica, arteriopatia periferica e/o vasculopatia cerebrale.

POSOLOGIA

Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo somministrando la minima dose efficace per la minima durata necessaria per controllare i sintomi. Adulti: la soluzione iniettabile puo' essere somministrata per via intramuscolare o sottocutanea. Il medicinale e' indicatosolo per trattamenti brevi e non deve essere usato per piu' di due giorni. In caso di dolore lieve o moderato e' sufficiente l'utilizzo deldosaggio piu' basso. Una dose di 75 mg puo' essere necessaria in casodi dolore severo, come le coliche renali. Eccezionalmente ed in casi gravi, si puo' somministrare una seconda dose di 75 mg dopo sei ore. Il dosaggio massimo giornaliero (24 h) non deve superare 150 mg. Se e' necessaria piu' di un'iniezione (fino a un massimo giornaliero di 150 mg), e' consigliabile cambiare sito di somministrazione nelle iniezioni successive. Se necessario, e' possibile usare un'iniezione di medicinale con altre formulazioni di diclofenac, fino a un dosaggio massimo giornaliero di 150 mg. Anziani: sono soggetti a un rischio maggiore dieffetti indesiderati. Se e' necessario un trattamento con FANS, e' consigliato l'uso della minima dose efficace per la minima durata possibile di trattamento. Il paziente dovrebbe essere monitorato regolarmente per escludere emorragie gastrointestinali durante l'uso di FANS. La dose massima raccomandata giornaliera per la soluzione iniettabile e' di 150 mg. Pazienti con problemi renali: l'idrossipropilbetaciclodestrina (HPbetaCD), un eccipiente del farmaco soluzione iniettabile e' eliminato principalmente attraverso filtrazione glomerulare. Percio', i pazienti con gravi problemi renali (con una clearance della creatinina inferiore ai 30 ml/min) non dovrebbero essere trattati con il medicinale. I pazienti con problemi renali non gravi devono essere trattati con la piu' bassa dose efficace. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia del prodotto nei bambini di eta' compresa tra 0 e 18 anni non sono state ancora stabilite. Modo di somministrazione: la soluzione iniettabile deve essere somministrata solo da personale medico. Puo'essere somministrato per via intramuscolare o sottocutanea in tessutosano e pulito. Deve essere usata un'unica iniezione anziche' due per ottenere una dose stabilita. Ad esempio deve essere usata una singola iniezione da 75 mg piuttosto che una da 25 mg e una da 50 mg oppure un'iniezione da 50 mg piuttosto che due da 25 mg. Intramuscolare: osservare le seguenti istruzioni per la somministrazione intramuscolare per evitare di danneggiare un nervo o altri tessuti al sito di iniezione. L'iniezione deve essere praticata in profondita' nel quadrante supero-esterno della natica. Se sono necessarie due iniezioni al giorno, e' consigliato cambiare lato di somministrazione per la a seconda iniezione. Il prodotto deve essere iniettato lentamente per minimizzare il danno locale ai tessuti. Sottocutaneo: l'iniezione deve essere praticata nel tessuto sottocutaneo, preferibilmente nella parte alta dei glutei o nella parte alta della coscia. Se sono necessarie due iniezioni al giorno, e' consigliabile alternare l'area di iniezione tra i glutei e la coscia. L'ago deve essere introdotto interamente nello spessore della plica cutanea che si forma tra pollice e indice. Assicurarsi di non penetrare in un vaso sanguigno. Il prodotto deve essere somministrato lentamente e a velocita' costante. La plica deve essere mantenuta per tutta la durata dell'iniezione. Il medicinale non deve essere iniettato per via endovenosa (e.v.).

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C; non refrigerare o congelare; conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

AVVERTENZE

Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo somministrando la minima dose efficace per la minima durata necessaria per controllare i sintomi. Evitare l'uso di diclofenac in concomitanza con altriFANS sistemici, a causa della mancanza di qualsiasi evidenza che dimostri benefici sinergici e sulla base di potenziali effetti indesiderati additivi. E' richiesta cautela negli anziani. In particolare, nei pazienti anziani fragili o in quelli con un basso peso corporeo, si raccomanda l'utilizzo della minima dose efficace. Possono in rari casi verificarsi anche reazioni allergiche, comprese reazioni anafilattiche/anafilattoidi. Diclofenac puo' mascherare i segni e i sintomi di infezioni a causa delle sue proprieta' farmacodinamiche. Durante il trattamento, sono state riportate e possono comparire in qualsiasi momento, cono senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione, che possono essere fatali. Esse hanno in genere conseguenze piu' gravi negli anziani. In tali casi interrompere il medicinale. Usare particolare cautela nel prescrivere diclofenac a pazienti con sintomi indicativi di disordini gastrointestinali (GI) o con una storia indicativa di ulcerazioni gastriche o intestinali, sanguinamento o perforazione. Il rischio di sanguinamento gastrointestinale e' piu' alto con dosi aumentate di FANS e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione. Gli anziani hanno una frequenza maggiore di reazioni avverse. Per ridurre il rischio di tossicita' GI in pazienti con una storia di ulcera, in particolare se complicata da emorragia o perforazione, e negli anziani iniziare il trattamento e mantenerlo con la minima dose efficace. Considerare l'uso concomitante diagenti protettori per questi pazienti e anche per pazienti che richiedono l'uso concomitante di medicinali contenenti basse dosi di acido acetilsalicilico (ASA/aspirina) o altri medicinali che probabilmente possono aumentare il rischio gastrointestinale. Pazienti con una storia di tossicita' gastrointestinale, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale. E' raccomandata cautela in pazienti che assumono medicinali concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento. Anche in pazienti con colite ulcerosa o morbo di Crohn esercitare cautela poiche' tali condizioni possono essere esacerbate. In caso di prescrizione di Diclofenac a pazienti affetti dainsufficienza epatica e' necessaria stretta sorveglianza medica in quanto la loro condizione puo' essere esacerbata. Il diclofenac puo' aumentare i valori di uno o piu' enzimi epatici. Durante trattamenti prolungati con diclofenac sono indicati come misura precauzionale regolaricontrolli della funzionalita' epatica. Se i parametri di funzionalita' epatica risultano persistentemente alterati o peggiorati, se si sviluppano segni clinici o sintomi consistenti di epatopatia, o se si verificano altre manifestazioni, interrompere il trattamento. Un'epatite con l'uso di diclofenac puo' verificarsi senza sintomi prodromici. Porre particolare cautela nell'uso di diclofenac nei pazienti con porfiriaepatica, in quanto potrebbe scatenare un attacco. Poiche' in associazione alla terapia con FANS, sono stati riportati ritenzione di fluidi ed edema e' richiesta particolare cautela in caso di insufficienza cardiaca o renale, storia di ipertensione, negli anziani, in pazienti in trattamento concomitante con diuretici o con medicinali che possano influire significativamente sulla funzionalita' renale e in quei pazienti con una sostanziale deplezione del volume extracellulare dovuta a qualsiasi causa. In tali casi, quando si somministra Diclofenac si raccomanda per precauzione il monitoraggio della funzionalita' renale. L'interruzione della terapia e' normalmente seguita da un ritorno alle condizioni pre- trattamento. Il componente HPbCD e' eliminato principalmente nei reni attraverso filtrazione glomerulare. Percio', non trattarei pazienti con gravi problemi renali con la soluzione iniettabile. Trattare i pazienti con problemi renali non gravi con la piu' bassa doseefficace. Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, sono state riportate molto raramente in associazione con l'uso dei FANS. Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piu' alto rischio: l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Interrompere il farmaco alla prima comparsa di rash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita'. Un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiche' in associazione al trattamento con FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ed edema. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di diclofenac puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi. Trattare i pazienti che presentano significativi fattori di rischio di eventi cardiovascolari con diclofenac solo dopo attenta considerazione. Dato che i rischi cardiovascolaridel diclofenac possono aumentare con la dose e la durata dell'esposizione, usare la minima durata possibile e la minima dose giornaliera efficace. Durante trattamenti prolungati, sono raccomandati controlli della crasi ematica. Diclofenac puo' inibire temporaneamente l'aggregazione piastrinica. Monitorare i pazienti con difetti di emostasi. In seguito a ritenzione idrica o ad effetti sull'eritropoiesi, puo' insorgere anemia. Di conseguenza e' opportuno monitorare i livelli di emoglobina ed ematocrito in seguito a sintomi di anemia. Puo' verificarsi iperpotassemia in pazienti diabetici o in aggiunta a farmaci potassio-risparmiatori. In pazienti con asma, rinite allergica stagionale, rigonfiamento della mucosa nasale, malattie polmonari ostruttive croniche o infezioni croniche del tratto respiratorio, sono piu' frequenti che in altri pazienti reazioni ai FANS quali esacerbazioni dell'asma, edema diQuincke o orticaria. Si raccomanda pertanto speciale precauzione in tali pazienti. Questo vale anche per i pazienti allergici ad altre sostanze. In pazienti con lupus eritematoso sistemico (LSE) e malattie miste del tessuto connettivo, potrebbe esistere un rischio maggiore di meningite asettica. Eseguire le iniezioni secondo rigorose norme di asepsi e antisepsi. Non somministrare il farmaco per piu' di 2 giorni. Dopo 2 giorni di terapia, e' opportuno valutare la necessita' di passare all'impiego di altri FANS e, se e' richiesto un trattamento a lungo termine con tali medicinali, monitorare i pazienti per escludere disfunzioni renali ed epatiche o anomalie nella crasi ematica. Queste misure sono particolarmente importanti negli anziani.

INTERAZIONI

Le seguenti interazioni includono quelle osservate con diclofenac in compresse gastroresistenti e/o con altre forme farmaceutiche di diclofenac. Litio: i FANS possono elevare le concentrazioni plasmatiche di litio a causa di una escrezione renale di litio ridotta. Se e' necessario l'uso concomitante, si raccomanda il monitoraggio dei livelli sierici di litio all'inizio, durante l'aggiustamento e alla fine del trattamento con diclofenac. Digossina: se somministrato in concomitanza, diclofenac puo' elevare le concentrazioni plasmatiche di digossina. Si raccomanda il monitoraggio dei livelli sierici di digossina. Diuretici, ACE inibitori e antagonisti dell'angiotensina-II: i FANS possono ridurre l'effetto antipertensivo dei diuretici e di altri farmaci antipertensivi, (quali i betabloccanti o (ACE) inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina). In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (pazienti disidratati o anziani con funzione renale compromessa), la concomitanza di un ACE inibitore o di un antagonista dell'angiotensina-II e agenti che inibiscono la ciclo- ossigenasi puo' causare un'ulteriore compromissione della funzione renale, inclusa l'insufficienza renale acuta, solitamente reversibile. Quindi, la combinazione deve essere assunta con cautela, soprattutto negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazioneil monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante e in seguito periodicamente. Il trattamento concomitante confarmaci risparmiatori di potassio puo' essere associato con un aumento dei livelli serici di potassio, che deve essere pertanto monitorato frequentemente. Altri FANS, corticosteroidi e acido acetilsalicilico: l'uso concomitante di diclofenac e di altri anti-infiammatori non steroidei sistemici, corticosteroidi o acido acetilsalicilico non e' raccomandato poiche' puo' aumentare l'incidenza di effetti indesiderati gastrointestinali. Anticoagulanti ed eparina (somministrati negli anzianio a dosi terapeutiche): si raccomanda cautela in quanto la somministrazione contemporanea potrebbe aumentare il rischio di sanguinamento mediante inibizione dell'aggregazione piastrinica o danno alla mucosa gastrointestinale. I FANS possono aumentare gli effetti di anticoagulanti come warfarin ed eparina. L'uso di eparina non e' raccomandato per la somministrazione ad anziani o a dosi terapeutiche. Se un uso concomitante non puo' essere evitato e' necessario un attento monitoraggio tramite rapporto internazionale normalizzato (INR). Sebbene dai dati delle sperimentazioni cliniche non vi sia alcuna indicazione di un'influenza di diclofenac sull'effetto degli anticoagulanti, ci sono state isolate segnalazioni di un aumentato rischio di emorragia in pazienti riceventi diclofenac in concomitanza con anticoagulanti. Per questi pazienti si raccomanda quindi un attento monitoraggio. Trombolitici ed agenti antiaggreganti: si raccomanda cautela in quanto la somministrazionecontemporanea con FANS potrebbe aumentare il rischio di sanguinamentoa causa di un'inibizione della funzione piastrinica e di un danneggiamento della mucosa gastroduodonale. Inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): la somministrazione contemporanea di FANS sistemici, incluso diclofenac, e SSRIs puo' aumentare il rischio di sanguinamento gastrointestinale. Antidiabetici: gli studi clinici hanno dimostrato che il diclofenac puo' essere somministrato insieme ad antidiabetici orali senza che ne influenzi l'effetto clinico. Tuttavia, sono stati riportati casi isolati di effetto sia ipo- sia iperglicemizzante, con la necessita' di modificare la posologia degli agenti antidiabetici somministrati durante il trattamento con diclofenac. Per questo motivo, in caso di terapia concomitante, si raccomanda come misura precauzionale il monitoraggio dei livelli ematici di glucosio. Metotrexato:diclofenac puo' inibire la liberazione tubulare renale di metotrexatoaumentandone i livelli. E' raccomandata cautela quando i FANS, incluso diclofenac, sono somministrati meno di 24 ore prima o dopo un trattamento con metotrexato poiche' le concentrazioni ematiche di metotrexato e di conseguenza la tossicita' di questa sostanza possono aumentare.Un monitoraggio settimanale della crasi ematica durante le prime settimane di trattamento concomitante e' raccomandato. Il monitoraggio dovrebbe essere prolungato nei pazienti con funzione renale compromessa enegli anziani. Pemetrexed in pazienti con una funzione renale normaleCLcr> 80 ml/min: aumentato rischio di tossicita' del pemetrexed dovuto ad una sua ridotta eliminazione. E' raccomandato un monitoraggio biologico della funzione renale. Inibitori della calcineurina (ciclosporina, tacrolimus): per i loro effetti sulle prostaglandine renali, i FANS possono aumentare la nefrotossicita' degli inibitori della calcineurina. Durante il trattamento concomitante e' raccomandato il monitoraggio della funzione renale, soprattutto negli anziani. Deferasirox: l'uso concomitante di FANS e deferasirox potrebbe accrescere il rischio ditossicita' gastrointestinale. L'associazione di questi medicinali richiede un attento monitoraggio clinico. Antibatterici chinolonici: sonostati segnalati casi isolati di convulsioni, probabilmente dovuti all'uso concomitante dei chinoloni e dei FANS. Fenitoina: quando si utilizza fenitoina insieme a diclofenac, si raccomanda il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di fenitoina per via di un'accresciuta esposizione a questa sostanza. Colestipolo e colestiramina: questi agenti possono indurre un ritardo o una diminuzione nell'assorbimento di diclofenac. Quindi, si raccomanda di somministrare il diclofenac almeno un'ora prima o 4-6 ore dopo la somministrazione di colestipolo/colestiramina. Potenti inibitori del CYP2C9: si raccomanda cautela quando si prescrive il diclofenac in associazione con potenti inibitori del CYP2C9 (come sulfinpirazone e voriconazolo), che potrebbero provocare un significativo aumento del picco di concentrazione plasmatica ed esposizione a diclofenac dovuti ad un'inibizione del metabolismo di quest'ultimo. Mifepristone: non devono essere somministrati FANS per 8-12 giorni dopo la somministrazione di mifespristone, poiche' potrebbero ridurre gli effetti del mifepristone. Zidovudina: aumentato rischio di tossicita' ematologica in trattamento concomitante con FANS. Esistono evidenze di aumentato rischio di emartro ed ematomi in emofilici sieropositivi riceventi un trattamento concomitante di zidovudina e ibuprofene. Anche se largamente legato alle proteine, AKIS non interferisce con illegame proteico di: salicilati, tolbutamide, prednisolone.

EFFETTI INDESIDERATI

I piu' comuni effetti indesiderati osservati durante gli studi clinici con il farmaco sono di natura gastrointestinale o reazioni al sito di iniezione generalmente lievi e transitorie. I risultati degli studi clinici suggeriscono che l'uso di diclofenac in soluzione iniettabile e' associato a reazioni al sito di iniezione, come dolore ed ematoma. La frequenza delle reazioni avverse al sito di iniezione e' risultata significativamente piu' bassa con le dosi di 25 e 50 mg rispetto a quelle di 75 mg. Dopo una somministrazione di diclofenac sono stati ancheriportati: nausea, vomito, diarrea e costipazione. Le reazioni avverse di seguito elencate sono in accordo alla classificazione MedDRA per classe organo sistemica (SOC) e per frequenza di osservazione, in accordo alla seguente convenzione: molto comune (>1/10); comune (>= 1/100,< 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non note. Patologie del sistema nervoso.Non comune: capogiri, cefalea. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea; non comune: diarrea, vomito, costipazione, gastrite. Patologie epatobiliari. Non comune: aumento degli enzimi epatici. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: prurito. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: reazioni al sito di iniezione. Si e' utilizzato il termine MedDRA piu' appropriato per descrivere una specifica reazione. I sinonimi e le condizioni correlate non elencati devono comunque essere consideraticome previsti. Le reazioni avverse sono elencate per frequenza, per prima la piu' frequente, utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>1/10); comune (? 1/100, < 1/10); non comune (? 1/1.000, < 1/100); raro (? 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000), non note: nonpossono essere stimate dai dati disponibili. I seguenti effetti indesiderati includono quelli riportati con l'uso a breve o a lungo termine. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: trombocitopenia,leucopenia, anemia (compresa l'anemia emolitica e aplastica), agranulocitosi. Disturbi del sistema immunitario. Raro: ipersensibilita', reazioni anafilattiche e anafilattoidi (comprese ipotensione e shock); molto raro: edema angioneurotico (incluso edema facciale). Disturbi psichiatrici. Molto raro: disorientamento, depressione, insonnia, incubi, irritabilita', reazioni psicotiche. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiri; raro: sonnolenza; molto raro: parestesie, compromissione della memoria, convulsioni, ansieta', tremori, meningite asettica, alterazioni del gusto, accidenti cerebrovascolari. Patologie dell'occhio. Molto raro: disturbi della visione, visione offuscata, diplopia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: vertigini; molto raro: tinnito, peggioramento dell'udito. Patologie cardiache. Moltoraro: palpitazioni, dolore toracico, insufficienza cardiaca, infarto miocardico. Patologie vascolari. Molto raro: ipertensione, vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: asma (compresa dispnea); molto raro: polmonite. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito diarrea, dispepsia, dolore addominale, flatulenza, anoressia; raro: gastrite, emorragia gastrointestinale, ematemesi, diarrea emorragica, melena, ulcera gastriointestinale (con o senza sanguinamento o perforazione); molto raro: colite (compresa colite emorragica ed esacerbazione di colite ulcerativa o morbo di Crohn), costipazione,stomatite (inclusa stomatite ulcerativa), glossite, disturbi esofagei, stenosi intestinale diaframma-simile, pancreatite. Patologie epatobiliari. Comune: aumento delle transaminasi; raro: epatite, ittero, disturbi epatici; molto raro: epatite fulminante, necrosi epatica, insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash; raro: orticaria; molto raro: eruzioni bollose, eczema, eritema, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi tossica epidermica (sindrome di Lyell), dermatite esfoliativa, perdita di capelli, reazione di fotosensibilita', porpora, porpora allergica, prurito. Patologie renali e urinarie. Molto raro: insufficienza renale acuta,ematuria, proteinuria, sindrome nefrotica, nefriti interstiziali, necrosi papillare renale. Patologie sistemiche e condizioni relative allasede di somministrazione. Comune: reazioni al sito di iniezione, dolore al sito di iniezione, indurimento al sito di iniezione; raro: necrosi al sito di iniezione Edema. Infezioni ed infestazioni. Molto raro: ascesso al sito d'iniezione. Sperimentazioni cliniche e dati epidemiologici indicano in modo coerente un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio, infarto miocardico o ictus) associati all'uso di diclofenac, soprattutto ad alte dosi (150 mg/di') e al trattamento a lungo termine. La segnalazione delle reazioni avverse sospetteche si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante,in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

L'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' influire negativamente sulla gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studiepidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto spontaneo e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. E' stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetale. Inoltre, unaumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il diclofenac non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se il diclofenac e' usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta piu' bassa possibile e la durata del trattamento piu' breve possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso eipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi moltobasse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, il diclofenac e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza Il diclofenac passa nel latte materno in piccole quantita'. Pertanto, il diclofenac non deve essere somministrato durante l'allattamento per evitare effetti indesiderati nel lattante. L'uso di diclofenac puo' alterare la fertilita'femminile e non e' raccomandato in donne che desiderino concepire. Deve essere considerata la sospensione di diclofenac in donne che abbiano difficolta' di concepimento o che siano sottoposte ad accertamenti sull'infertilita'.

Codice: 040528010
Codice EAN:

Codice ATC: M01AB05
  • Sistema muscolo-scheletrico
  • Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici
  • Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei
  • Derivati dell'acido acetico e sostanze correlate
  • Diclofenac
Temperatura di conservazione: inferiore a +25 gradi, non congelare e non refrigerare
Forma farmaceutica: PREPARAZIONE INIETTABILE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FIALA

PREPARAZIONE INIETTABILE

24 MESI

FIALA