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GAMMAGARD EV 1FL 50MG/ML 192ML Produttore: TAKEDA ITALIA SPA

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

GAMMAGARD 50 MG/ML POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Sieri immuni e immunoglobuline: immunoglobuline umane normali per somministrazione endovascolare.

PRINCIPI ATTIVI

Immunoglobuline umane normali (IVIg). Questo farmaco puo' essere ricostituito con acqua per preparazioni iniettabili ad una soluzione al 5%(50 mg/ml) o al 10% (100 mg/ml) di proteine contenenti almeno il 90% di IgG. Il riassunto sottostante riporta i volumi di solvente da utilizzare per ottenere entrambe le concentrazioni. Un flacone di questo medicinale in polvere contiene quantita' di proteine plasmatiche totali di cui almeno il 90% immunoglobulina umana normale (IgG) pari a 5g e 10g a seconda della confezione. Confezione: flacone da 5 g di polvere; principio attivo: proteine plasmatiche totali, di cui almeno il 90% diimmunoglobuline umane normali: 5 g;concentrazione in proteine plasmatiche totali, di cui almeno il 90% di immunoglobuline umane normali, dopo ricostituzione con il solvente accluso alla confezione: 50 mg/ml; volume di solvente da utilizzare (acqua ppi): 96 ml. Principio attivo: proteine plasmatiche totali, di cui almeno il 90% di immunoglobuline umane normali: 5 g;concentrazione in proteine plasmatiche totali, di cui almeno il 90% di immunoglobuline umane normali, dopo ricostituzione con il solvente accluso alla confezione: 100 mg/ml; volume di solventeda utilizzare (acqua ppi): 48 ml. Confezione: flacone da 10 g di polvere; principio attivo: proteine plasmatiche totali, di cui almeno il 90% di immunoglobuline umane normali: 10 g; concentrazione in proteine plasmatiche totali, di cui almeno il 90% di immunoglobuline umane normali, dopo ricostituzione con il solvente accluso alla confezione: 50 mg/ml; volume di solvente da utilizzare (acqua ppi): 192 ml. Principio attivo: proteine plasmatiche totali, di cui almeno il 90% di immunoglobuline umane normali: 10 g; concentrazione in proteine plasmatiche totali, di cui almeno il 90% di immunoglobuline umane normali, dopo ricostituzione con il solvente accluso alla confezione: 100 mg/ml; volume di solvente da utilizzare (acqua ppi): 96 ml. Distribuzione delle sottoclassi di IgG: IgG1 > 56,9%; IgG2 > 16,0%; IgG3 > 3,3%; IgG4 > 0,3%. Contenuto massimo di IgA: <= 3 microgrammi/ml in una soluzione al 5%. Prodotto dal plasma di donatori umani.

ECCIPIENTI

Polvere: albumina umana (3 mg/ml per la soluzione al 5% e 6 mg/ml perla soluzione al 10%), glicina, sodio cloruro, glucosio monoidrato, polietilenglicole. Solvente: acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Terapia sostitutiva in adulti, bambini e adolescenti (0-18 anni) in caso di: sindromi da immunodeficienza primaria con produzione anticorpale compromessa. Ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrentiin pazienti affetti da leucemia linfocitica cronica, che non hanno risposto all'antibioticoterapia profilattica. Ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da mieloma multiplo in fase di plateau che non hanno risposto alla vaccinazione antipneumococco. Ipogammaglobulinemia in pazienti a seguito di trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche (Haematopoietic Stem Cell Transplantation - HSTC). AIDS congenito, con infezioni batteriche ricorrenti. Immunomodulazione in adulti, bambini e adolescenti (0-18 anni) in caso di: trombocitopenia immune primaria (ITP) in pazienti ad alto rischio di emorragia o prima di un intervento chirurgico per correggere laconta delle piastrine. Sindrome di Guillain Barre'. Malattia di Kawasaki.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipersensibilita' a immunoglobuline umane, in particolare in pazienti con anticorpi anti IgA. Questo farmaco e' controindicato in pazienti con risposte anafilattiche o di ipersensibilita' grave note.

POSOLOGIA

La terapia sostitutiva deve essere iniziata e monitorata sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento della immunodeficienza.Posologia: la dose e lo schema posologico dipendono dall'indicazione terapeutica. In terapia sostitutiva, la dose deve essere adattata alleesigenze specifiche di ciascun paziente, che sono dettate dalla farmacocinetica e dalla risposta clinica. Gli schemi posologici di seguito descritti sono forniti come linea guida. Terapia sostitutiva in caso di sindromi da immunodeficienza primaria: lo schema posologico deve raggiungere una concentrazione minima di IgG (misurata prima della successiva infusione) di almeno 5-6 g/l. Sono necessari da tre a sei mesi dall'inizio della terapia per raggiungere l'equilibrio. La dose inizialeconsigliata e' di 0,4-0,8 g/kg di peso corporeo da somministrare una sola volta, seguita da almeno 0,2 g/kg PC ogni tre-quattro settimane. La dose necessaria a raggiungere una concentrazione minima di 5-6 g/l e' dell'ordine di 0,2-0,8 g/kg PC/mese. L'intervallo tra le dosi, dopoaver raggiunto lo stato stazionario, varia da 3 a 4 settimane. E' necessario misurare le concentrazioni minime insieme all'incidenza di infezioni. Per ridurre la frequenza di infezioni, puo' essere necessario aumentare la dose e raggiungere concentrazioni minime piu' elevate. Ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da leucemia linfocitica cronica, che non hanno risposto all'antibioticoterapia profilattica; ipogammaglobulinemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da mieloma multiplo in fase di plateau che non hanno risposto alla vaccinazione antipneumococco , AIDS congenito con infezioni batteriche ricorrenti. La dose consigliata e' di 0,2-0,4 g/kg ogni tre-quattro settimane. Ipogammaglobulinemia in pazientia seguito di trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche: la dose consigliata e' di 0,2-0,4 g/kg ogni tre-quattro settimane. Le concentrazioni minime devono essere mantenute al di sopra di 5 g/l. Per il trattamento delle infezioni e per la profilassi della malattia da trapianto verso l'ospite, la dose deve essere adattata al singolo paziente. Trombocitopenia immune primaria: esistono due tipi di regimi di trattamento alternativi: 0,8-1 g/kg somministrato il giorno 1; questa dose puo' essere ripetuta una volta entro 3 giorni; 0,4 g/kg ogni giorno per due-cinque giorni. Il trattamento puo' essere ripetuto in caso di recidiva. Sindrome di Guillain Barre': 0,4 g/kg/die per 5 giorni. Sindrome di Kawasaki: somministrare 1,6-2,0 g/kg in dosi frazionate nel corso di due-cinque giorni oppure 2,0 g/kg in dose singola. E' necessario trattare contemporaneamente i pazienti con acido acetilsalicilico. I dosaggi raccomandati sono riepilogati nella seguente riassunto.Indicazione: terapia sostitutiva in sindromi da immunodeficienza primaria; dose: dose iniziale: 0,4-0,8 g/kg; quindi: 0,2-0,8 g/kg; frequenza dell'infusione: ogni 3-4 settimane per ottenere una concentrazione minima di igg di almeno 5-6 g/l. Indicazione: terapia sostitutiva in sindromi da immunodeficienza secondaria; dose: 0,2-0,4 g/kg; frequenza dell'infusione: ogni 3-4 settimane per ottenere una concentrazione minima di igg di almeno 5-6 g/l. A indicazione: ids congenito; dose: 0,2-0,4 g/kg; ogn frequenza dell'infusione: i 3-4 settimane. Indicazione: ipogammaglobulinemia (< 4 g/l) in pazienti a seguito di trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche; frequenza dell'infusione: dose: 0,2-0,4 g/kg; ogni 3 - 4 settimane per ottenere una concentrazione minima di igg superiore a 5 g/l. Indicazione: trattamento delle infezioni e profilassi della malattia da trapianto verso l'ospite; frequenza dell'infusione: dose: 0,2-0,4 g/kg; ogni settimana dal giorno -7 per un periodo fino a 3 mesi dopo il trapianto. Indicazione: persistente mancanza di produzione di anticorpi; frequenza dell'infusione: dose:0,2-0,4 g/kg; ogni mese fino al ripristino dei normali livelli anticorpali. Indicazione: immunomodulazione: trombocitopenia immune primaria(porpora trombocitopenica idiopatica); dose: 0,8-1 g/kg oppure 0,4 g/kg/die; frequenza dell'infusione: al giorno 1, con possibilità di ripetizione una volta entro 3 giorni. Sindrome di guillain-barré; dose: 0,4 g/kg/die; frequenza dell'infusione: per 2-5 giorni. Sindrome di kawasaki; dose: 1,6-2 g/kg oppure 2 g/kg; frequenza dell'infusione: per 5 giorni in dosi frazionate nel corso di 2-5 giorni in associazione con acido acetilsalicilico in una sola dose in associazione con acido acetilsalicilico. Popolazione pediatrica: la posologia dei bambini e degliadolescenti (0-18 anni) non e' diversa da quella degli adulti, perche' la posologia per ogni indicazione e' fornita per peso corporeo e viene regolata in base agli esiti clinici delle condizioni suddette. Mododi somministrazione. Per uso endovenoso: si raccomanda di somministrare, se possibile, la soluzione di questo farmaco al 10% nelle vene dell'avambraccio. Questo puo' ridurre la probabilita' che il paziente provi disagio nel sito di infusione. Prima dell'infusione la soluzione deve essere portata a temperatura corporea o a temperatura ambiente. La quantita' di prodotto da somministrare e' espressa in ml per kg di peso corporeo/h. Questo farmaco da 5% (50 mg/ml) deve essere somministrato per via endovenosa ad una velocita' iniziale di 0,5 ml/kg/h. Se ben tollerata, la velocita' di somministrazione puo' essere aumentata gradualmente fino ad un massimo di 4 ml/kg/h. In generale si raccomanda che i pazienti che cominciano il trattamento con questo farmaco o provenienti da un altro prodotto a base di IVIg inizialmente vengano infusi alla velocita' di infusione piu' bassa per poi aumentarla fino alla velocita' massima, se hanno tollerato varie infusioni a velocita' intermedie. I pazienti che tollerano bene questo medicinale in soluzione al 5% alla velocita' di 4 ml/kg/h possono essere infusi con la soluzione ricostituita al 10% iniziando con la velocita' di 0,5 ml/kg/h. In assenza di effetti avversi, la velocita' puo' essere aumentata gradualmente fino ad un massimo di 8 ml/kg/h.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Non congelare perche' potrebbe rompersi il flacone del solvente. Scartare la soluzione eventualmente non utilizzata.

AVVERTENZE

Questo medicinale contiene 20 mg di glucosio per ml (400 mg/g di IgG)come eccipiente. Un paziente di 70 Kg infuso con una dose di questo farmaco di 1g/Kg riceve 28 g di glucosio (112 calorie). Questo deve essere tenuto in considerazione in caso di pazienti con diabete latente (nei quali puo' presentarsi una glicosuria transitoria), nei diabetici,o nei pazienti in dieta ipoglucidica. Per l'insufficienza renale grave vedere quanto riportato di seguito. Alcune reazioni avverse immediate come cefalea e vampate, dolore addominale, rinite, nausea, broncospasmo, brividi, mialgie, febbre possono essere correlate alla velocita' d'infusione. La velocita' d'infusione raccomandata va seguita scrupolosamente. I pazienti devono essere strettamente monitorati e attentamente osservati per qualsiasi sintomo durante il tempo dell'infusione. Alcune reazioni avverse possono verificarsi piu' frequentemente: in casodi elevata velocita' di infusione, in pazienti che ricevono immunoglobulina umana normale per la prima volta oppure, in casi rari, quando il prodotto a base di immunoglobulina umana normale viene cambiato o quando e' trascorso un lungo periodo di tempo dalla precedente infusione. Spesso e' possibile evitare potenziali complicazioni verificando: che i pazienti non siano sensibili alla immunoglobulina umana normale somministrando dapprima il prodotto lentamente ad una velocita' inizialedi 0,5 ml/kg/h; che i pazienti siano attentamente monitorati per evidenziare la comparsa di eventuali sintomi per l'intera durata dell'infusione. In particolare, i pazienti mai trattati con immunoglobulina umana normale, i pazienti provenienti da un altro prodotto IVIg o per i quali e' trascorso un lungo periodo dalla precedente infusione, devono essere monitorati durante la prima infusione e nella prima ora successiva, per rilevare potenziali reazioni avverse. Tutti gli altri pazienti devono essere osservati per almeno 20 minuti dopo la somministrazione. In caso di reazioni avverse, e' necessario ridurre la velocita' di somministrazione o interrompere l'infusione. Il rallentamento della velocita' di infusione o la sospensione dell'infusione generalmente determinano la scomparsa rapida dei sintomi. L'infusione puo' essere poi ripresa ad una velocita' di infusione tale da non provocare la ricomparsa dei sintomi. Il trattamento richiesto dipende dalla natura e grado della reazione avversa. In caso di shock, deve essere iniziato il trattamento medico standard per lo shock. In tutti i pazienti la somministrazione di IVIg richiede: adeguata idratazione prima dell'inizio dell'infusione di IVIg; monitoraggio della diuresi; monitoraggio dei livelli sierici di creatinina; evitare l'uso concomitante di diuretici dell'ansa. Ipersensibilita': vere reazioni d'ipersensibilita' sono rare. Sipossono verificare nei rari casi di deficit di IgA con anticorpi anti-IgA. Questo medicinale non e' indicato in pazienti con deficit selettivo di IgA dove il deficit di IgA e' l'unica componente della immunodeficienza. Raramente, l'immunoglobulina umana normale puo' causare un brusco abbassamento della pressione sanguigna con reazione anafilattica, anche in pazienti che hanno tollerato precedenti trattamenti con immunoglobulina umana normale. I pazienti con anticorpi anti-IgA o con deficit di IgA che rappresenta una componente della immunodeficienza primaria, per la quale e' indicato il trattamento con IVIg, possono essere soggetti ad un aumentato rischio di reazioni anafilattiche. E' statariportata anafilassi, con l'uso di questo medicinale, sebbene questo farmaco contenga bassi livelli di IgA. I pazienti che hanno avuto reazioni di ipersensibilita' gravi devono ricevere immunoglobuline per viaendovenosa solo con estrema cautela e in un luogo dove sia disponibile un'assistenza di supporto per il trattamento di reazioni a rischio di vita. Tromboembolismo: esistono evidenze cliniche di un'associazionetra la somministrazione di IVIg ed eventi trombotici e tromboembolici, quali infarto del miocardio, accidente cerebrovascolare (incluso ictus), embolia polmonare e trombosi venose profonde, che si presume siano correlati ad un aumento relativo della viscosita' ematica in seguitoall'elevato apporto di immunoglobulina in pazienti a rischio. Si deveprestare particolare attenzione nel prescrivere ed infondere IVIg in pazienti obesi o con pre-esistente fattore di rischio per eventi tromboembolici (ad es. eta' avanzata, ipertensione, diabete mellito e una storia di malattia vascolare o di episodi trombotici, pazienti con trombofilia acquisita o congenita, pazienti immobilizzati per periodi prolungati, pazienti gravemente ipovolemici o pazienti con disturbi che provocano l'incremento della viscosita' ematica). Garantire un'adeguata idratazione ai pazienti prima della somministrazione. Monitorare segnie sintomi di trombosi e valutare la viscosita' del sangue nei pazienti a rischio di iperviscosita'. In pazienti a rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico, questo farmaco deve essere somministrato alla velocita' d'infusione e alla dose minima praticabile. Insufficienzarenale acuta: sono stati riportati casi gravi d'insufficienza renale (ad es. insufficienza renale acuta, necrosi tubulare acuta, nefropatiatubulare prossimale, nefrosi osmotica) in pazienti che seguono un trattamento con IVIg, in particolare con prodotti contenenti saccarosio (questo farmaco, non contiene saccarosio). Nella maggior parte dei casi, sono stati identificati dei fattori di rischio, quali preesistente insufficienza renale, diabete mellito, ipovolemia, sovrappeso, uso contemporaneo di farmaci nefrotossici, eta' superiore ai 65 anni, sepsi o paraproteinemia.

INTERAZIONI

Vaccini con virus vivi attenuati: la somministrazione di immunoglobulina puo' compromettere, per un periodo minimo di 6 settimane ed un periodo massimo di 3 mesi, l'efficacia di vaccini con virus vivi attenuati, quali morbillo, rosolia, parotite e varicella. Dopo la somministrazione del prodotto deve trascorrere un periodo di 3 mesi prima di sottoporsi a vaccinazione con virus vivi attenuati. In caso del morbillo, tale compromissione puo' persistere fino ad 1 anno. Pertanto e' necessario controllare il titolo anticorpale dei pazienti sottoposti a vaccinazione contro il morbillo. Popolazione pediatrica: non esistono studi sull'interazione di questo farmaco con altri farmaci nella popolazionepediatrica.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza: con le immunoglobuline umane per uso endovenoso, occasionalmente possono verificarsi reazioni avverse quali brividi, cefalea, vertigini, febbre, vomito, reazioni allergiche,nausea, artralgia, ipotensione e dolore lombare di intensita' moderata. Raramente le immunoglobuline umane normali possono causare una improvvisa caduta della pressione sanguigna e, in casi isolati, shock anafilattico, anche quando il paziente non ha mostrato ipersensibilita' aduna precedente somministrazione. Dopo la somministrazione di immunoglobulina umana normale sono stati osservati casi di meningite asettica reversibile e rari casi di reazioni cutanee transitorie (compreso il lupus eritematoso cutaneo - frequenza non nota). Sono state osservate reazioni emolitiche reversibili, specialmente in pazienti con gruppo sanguigno A, B e AB. Raramente puo' svilupparsi una anemia emolitica cherichieda una trasfusione dopo un trattamento con alte dosi di IVIg Sono stati osservati aumento della creatininemia e/o insufficienza renale acuta. Molto raramente: sono state osservate reazioni di natura trombotica e tromboembolica, come infarto del miocardio, ictus, embolia polmonare, trombosi venose profonde. Le reazioni avverse sono state raccolte da uno studio clinico pilota di questo farmaco e uno studio di fase IV che hanno valutato la sicurezza di questo medicinale in acuto e a medio termine. Le ADR riportate nei due studi, vengono elencate e classificate nella tabella seguente, secondo la classificazione per sistemi e organi MedDRA (SOC e livello termine preferito). La frequenza e'stata determinata usando i seguenti criteri: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1000, <1/100), raro (>=1/10000, <1/1000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Frequenza delle reazioni avverse al farmaco (ADR) negli studi clinici con questo farmaco. Infezioni ed infestazioni. Non comune: influenza. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: riduzione dell'appetito. Disturbi psichiatrici. Non comune: ansietà, agitazione. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: letargia. Patologie dell'occhio. Non comune: visione offuscata. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni. Patologie vascolari. Comune: vampate; non comune: fluttuazione della pressione sanguigna. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea, epistassi. Patologie gastrointestinali. Comune: vomito, nausea; non comune: diarrea, stomatite, dolore addome superiore, disturbi di stomaco. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: orticaria, prurito, sudorazione algida, iperidrosi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo.Non comune: dolore in sede lombare, crampi muscolari, dolore alle estremità. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento, brividi, piressia; non comune: dolore toracico, malessere generalizzato, dolore generalizzato, oppressione toracica, disturbi del sensorio, sensazione di freddo o di calore, malattia simil-influenzale, eritema in sede di infusione, stravaso al sito di infusione, dolore in sede di infusione. Esami diagnostici. Non comune: aumento della pressione sanguigna. Esperienza post-marketing: in aggiunta alle reazioni avverse riportate durante gli studi clinici,sono state segnalate le seguenti reazioni avverse durante l'esperienza successiva all'immissione in commercio. Infezioni ed infestazioni: meningite asettica. Patologie del sistema emolinfopoietico: emolisi, anemia, trombocitopenia, linfadenopatia. Disturbi del sistema immunitario: shock Anafilattico, reazione anafilattica o anafilattoide, ipersensibilita'. Disturbi psichiatrici: irrequietezza. Patologie del sistema nervoso: ictus cerebrovascolare, attacco ischemico transitorio, convulsioni, emicrania, vertigini, parestesia, disestesia, sincope, tremori.Patologie dell'occhio: trombosi venosa retinica, deficit visivo, dolore oculare, fotofobia. Patologie cardiache: infarto del miocardio, cianosi, tachicardia, bradicardia. Patologie vascolari: trombosi arteriosa, trombosi della vena cava, trombosi venosa profonda, tromboflebite, ipotensione, ipertensione, pallore. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: embolia polmonare, edema polmonare, ipossia, broncospasmo, respiro sibilante, iperventilazione, laringospasmo, tosse. Patologie gastrointestinali: dolore addominale, dispepsia. Patologie epatobiliari: epatite (non-infettiva). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: angioedema, dermatite, eritema, eruzione cutanea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: artralgia, mialgia. Patologie renali e urinarie: insufficienza renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: reazione al sito di infusione, astenia, edema. Esami diagnostici: test di Coombs diretto positivo. Popolazione pediatrica: non ci si attende che la frequenza, il tipo e la gravita' delle reazioni avverse nei bambini siano diverse rispetto a quelle della popolazione adulta. Segnalazionedelle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco, Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: la sicurezza di questo farmaco per l'uso in gravidanza non e' stata stabilita in studi clinici controllati, pertanto deve essere somministrato con cautela alle donne in gravidanza e alle madri che allattano al seno. Il medico deve valutare i potenziali rischi e prescrivere questo farmaco solo se chiaramente necessario. I prodotti a base di IVIg somministrati durante la gravidanza hanno mostrato di attraversare la placenta, maggiormente durante il terzo trimestre. L'esperienza clinica con immunoglobuline suggerisce che non sono da attendersi effetti dannosi sul decorso della gravidanza, sul feto e sul neonato. Allattamento: le immunoglobuline sono escrete nel latte e possono contribuire a proteggere il neonato da agenti patogeni che utilizzano le mucose come via di ingresso. Fertilita': l'esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non sono previsti effetti dannosi sulla fertilita'.

Codice: 033240045
Codice EAN:

Codice ATC: J06BA02
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Sieri immuni ed immunoglobuline
  • Immunoglobuline
  • Immunoglobulina umana normale
  • Immunoglobuline umane normali per somministr. intravascolare
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi, al riparo dalla luce e non congelare
Forma farmaceutica: POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

24 MESI

FLACONE