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GEMCITABINA CRINOS INF FL 1G Produttore: CRINOS SPA

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

GEMCITABINA CRINOS 200 MG

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Analoghi della pirimidina.

PRINCIPI ATTIVI

Gemcitabina cloridrato equivalente a 200 mg di gemcitabina.

ECCIPIENTI

>>200 mg: mannitolo (E421), sodio acetato triidrato, Sodio idrossido (per aggiustare il pH), acidoscloridrico (per aggiustare il pH). >>1 g: mannitolo (E421), sodio acetato triidrato, sodio idrossido (per aggiustare il pH), acido cloridrico (per aggiustare il pH).

INDICAZIONI

La gemcitabina, in combinazione con cisplatino, e' indicata nel trattamento di pazienti con carcinoma della vescica localmente avanzato o metastatico. La gemcitabina e' indicata nel trattamento di pazienti conadenocarcinoma del pancreas localmente avanzato o metastatico. La gemcitabina, in combinazione con cisplatino e' indicata nel trattamento di prima linea di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico. La gemcitabina in monoterapia puo' essere considerata in pazienti anziani o con performance status uguale a 2. La gemcitabina in combinazione con carboplatino e' indicata nel trattamento di pazienti con carcinoma dell'epitelio dell'ovaio localmente avanzato o metastatico che hanno recidivato almeno 6 mesi dopo terapia di prima linea con platino. La gemcitabina, in combinazione con paclitaxel, e' indicata nel trattamento di pazienti con carcinoma della mammella non resecabile localmente ricorrente o metastaticoche hanno recidivato dopo chemioterapia adiuvante e/o neoadiuvante. La precedente chemioterapia deve aver incluso una antraciclina a meno che questa non fosse controindicata.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; allattamento.

POSOLOGIA

La gemcitabina deve essere somministrata solamente sotto la supervisione di un medico qualificato per l'uso della chemioterapia antitumorale. Posologia raccomandata. Carcinoma della vescica: (gemcitabina in combinazione) in combinazione con cisplatino la dose raccomandata di gemcitabina e' di 1000 mg/m^2, da somministrare per via endovenosa in 30 minuti nei giorni 1-8 e 15 di ciascun ciclo di 28 giorni. La dose di cisplatino generalmente raccomandata e' di 70 mg/m^2, da somministrare il giorno seguente la somministrazione di gemcitabina oppure il giorno2 di ciascun ciclo di 28 giorni. Questo ciclo di 4 settimane puo' essere ripetuto. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia puo' essere effettuata in base al grado di tossicita' causata dal farmaco nel paziente. Carcinoma del pancreas: la dose di gemcitabina generalmente consigliata e' di 1.000 mg/m^2, da somministrare per via endovenosa in 30 minuti, una volta a settimana per 7 settimane consecutive facendo poi seguire una settimana di riposo. I cicli successivi dovranno consistere di somministrazioni una volta a settimana per 3 settimane consecutive, facendo poi seguire unasettimana di riposo. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia puo' essere effettuata in baseal grado di tossicita' causata dal farmaco nel paziente. Carcinoma del Polmone non a Piccole Cellule: (gemcitabina in monoterapia) la dose di gemcitabina generalmente consigliata e' di 1.000 mg/m^2, da somministrare per via endovenosa in 30 minuti, una volta a settimana per 3 settimane consecutive (giorni 1-8-15), facendo poi seguire una settimanadi riposo. Questo ciclo di 4 settimane puo' essere ripetuto. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia puo' essere effettuata in base al grado di tossicita' causata dal farmaco nel paziente. Gemcitabina in combinazione: la dose di gemcitabina generalmente consigliata e' di 1.250 mg/m^2, da somministrare per via endovenosa in 30 minuti, nei giorni 1 e 8 di ciascun ciclo di 21 giorni. Questo ciclo di 4 settimane puo' essere ripetuto. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia puo' essere effettuata in base al grado di tossicita' causata dal farmaco nel paziente. La dose di cisplatino generalmente consigliata e' di 75-100 mg/m^2, da somministrare una volta ogni 3 settimane. Carcinoma della mammella: gemcitabina in combinazione con paclitaxele' raccomandata somministrando paclitaxel (175 mg/m^2) per infusione endovenosa della durala di circa 3 ore il giorno 1, seguita da gemcitabina (1.250 mg/m^2) per infusione endovenosa della durata di 30 minutinei giorni 1 e 8 di ciascun ciclo di 21 giorni. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia puo' essere effettuata in base al grado di tossicita' causata dal farmaconel paziente. I pazienti devono avere una conta assoluta dei granulociti di almeno 1.500/mm^3 prima di iniziare la somministrazione di gemcitabina associata a paclitaxel. Carcinoma dell'Ovaio: (gemcitabina in combinazione) la dose di gemcitabina consigliata in combinazione con carboplatino e' di 1.000 mg/m^2, da somministrare per infusione endovenosa in 30 minuti, nei giorni 1 e 8 di ciascun ciclo di 21 giorni. Il carboplatino verra' somministrato dopo la gemcitabina il giorno 1 in modo tale da raggiungere una AUC di 4,0 mg/ml per minuto. La riduzione del dosaggio nell'ambito di un ciclo o durante cicli successivi di terapia puo' essere effettuata in base al grado di tossicita' causata dal farmaco sul paziente. Monitoraggio per motivi di tossicita' e variazione del dosaggio dovuta alla tossicita': variazione del dosaggio dovutaa tossicita' non ematologica: una visita medica periodica e controllidella funzionalita' renale ed epatica devono essere effettuati per accertare una tossicita' non ematologica. In base al grado di tossicita'presentato dal paziente puo' essere attuata una riduzione del dosaggio ogni ciclo o nell'ambito di un solo ciclo. In generale, per una tossicita' non ematologica grave (Grado 3 o 4), con eccezione per la nausea/vomito, la terapia con gemcitabina deve essere sospesa o ridotta a seconda del giudizio del medico curante. Le dosi devono essere sospese fino a quando, secondo il parere del medico, la tossicita' non sia risolta. Variazione del dosaggio dovuta a tossicita' ematologica: inizio di un ciclo: in tutte le indicazioni, prima della somministrazione di ogni dose il paziente deve essere monitorato per quanto riguarda la conta dei granulociti e delle piastrine. I pazienti devono avere una conta dei granulociti in valore assoluto di almeno 1.500 (x 10^6/l) e unaconta delle piastrine di 100.000 (x 10^6/l) prima dell'inizio di un ciclo. Variazione del dosaggio dovuta a tossicita' ematologica in ciclisuccessivi, in tutte le indicazioni: il dosaggio di gemcitabina deve essere ridotto al 50% della dose iniziale del primo ciclo, in presenzadelle seguenti tossicita' ematologiche. Valore assoluto della conta dei granulociti < 500 x 10^6 /l per piu' di 5 giorni; valore assoluto della conta dei granulociti < 100 x 10^6 /l per piu' di 3 giorni. Neutropenia febbrile Piastrine < 25.000 x 10^6 /l Ritardo del ciclo di oltre una settimana a causa della tossicita' Metodo di somministrazione Gemcitabina Crinos e' ben tollerata durante l'infusione e puo' essere somministrata in ambito ambulatoriale. Se si verifica uno stravaso, abitualmente l'infusione deve essere interrotta immediatamente e ricominciata in un altro vaso sanguigno. Il paziente deve essere attentamente monitorato dopo la somministrazione. Particolari categorie di pazienti Pazienti con compromissione renale e/o epatica La gemcitabina deve essere usata con cautela nei pazienti con insufficienza epatica e/o renale, in quanto le informazioni insufficienti provenienti da studi clinici non consentono di raccomandare una dose precisa per questa categoriadi pazienti. Pazienti anziani (> 65 anni) La gemcitabina e' stata bentollerata in pazienti sopra i 65 anni di eta'. Non c'e' evidenza che indichi che nell'anziano siano necessari aggiustamenti della dose oltre a quelli gia' consigliati per tutti i pazienti. Pazienti pediatrici (< 18 anni) L'uso di gemcitabina nei pazienti sotto i 18 anni non e' raccomandato poiche' i dati di sicurezza ed efficacia sono insufficienti.

CONSERVAZIONE

Flaconcini sigillati: Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.

AVVERTENZE

Il prolungamento del tempo di infusione e un'aumentata frequenza di somministrazione possono determinare un aumento della tossicita' del farmaco. Tossicita' ematologica: la gemcitabina puo' determinare riduzione della funzionalita' midollare, come evidenziato dalla comparsa di leucopenia, piastrinopenia ed anemia. Nei pazienti in terapia con gemcitabina prima di ogni somministrazione devono essere effettuate la conta delle piastrine, dei leucociti e dei granulociti. In caso di riduzione della funzionalita' midollare secondaria alla somministrazione del farmaco, dovrebbe essere valutata la possibilita' di modificare o interrompere la terapia. Comunque la riduzione della funzionalita' midollare e' di breve durata e generalmente non richiede riduzioni di dosaggio e solo raramente puo' comportare interruzione del trattamento. Gli elementi cellulari ematologici periferici possono continuare ad abbassarsi anche dopo interruzione della terapia. La terapia deve essere iniziata con cautela nei pazienti con funzionalita' midollare compromessa.Come per altri antitumorali, quando la gemcitabina viene usata in combinazione o in sequenza con altri chemioterapici deve essere tenuta inconsiderazione la possibilita' di una riduzione della funzionalita' midollare cumulativa. Insufficienza epatica: la somministrazione di gemcitabina a pazienti con presenza di metastasi epatiche o con precedenti anamnestici di epatite, alcolismo, o cirrosi epatica puo' condurre ad una esacerbazione dell'insufficienza epatica di base. Controlli della funzionalita' epatica e renale (comprendenti test virologici) devonoessere effettuati periodicamente. La gemcitabina deve essere usata con cautela nei pazienti con insufficienza epatica e/o renale, in quantole informazioni insufficienti provenienti da studi clinici non consentono di raccomandare una dose precisa per questa categoria di pazienti. Radioterapia concomitante: radioterapia concomitante (effettuata contemporaneamente o separatamente entro un intervallo di tempo <= a 7 giorni): e' stata riportata tossicita'. Vaccini vivi: nei pazienti in trattamento con gemcitabina non sono consigliati il vaccino per la febbre gialla e altri vaccini vivi attenuati. Manifestazioni cardiovascolari: a causa del rischio di patologie cardiache e/o vascolari con gemcitabina, si deve fare particolare attenzione nei pazienti che presentanouna storia di eventi cardiovascolari. Manifestazioni polmonari: manifestazioni polmonari, talvolta gravi (come l'edema polmonare, la polmonite interstiziale, o la sindrome da distress respiratorio dell'adulto (ARDS), sono state riscontrate durante terapia con gemcitabina. La causa di tali manifestazioni non e' nota. Se si verificano tali manifestazioni, considerare la possibilita' di interrompere il trattamento con gemcitabina. L'impiego tempestivo di misure di supporto adeguate puo' contribuire a migliorare il quadro clinico. Manifestazioni renali: neipazienti in trattamento con gemcitabina sono state raramente riportate segnalazioni cliniche compatibili con una sindrome uremica emolitica(HUS). Il trattamento con gemcitabina deve essere interrotto ai primisegni di anemia emolitica microangiopatica, come una rapida diminuzione dell'emoglobina associata a trombocitopenia, innalzamento della bilirubinemia, della creatininemia, dell'uremia, o della LDH. Il danno renale potrebbe non essere reversibile anche dopo l'interruzione del trattamento ed in tali casi dovra' essere preso in considerazione il ricorso alla dialisi. Fertilita': studi preclinici sulla fertilita' hanno dimostrato che la gemcitabina causa una ipospermatogenesi nel topo maschio. Per questo motivo gli uomini in trattamento con gemcitabina sonoconsigliati di non procreare durante il trattamento e nei 6 mesi successivi. A seguito della possibilita' che il trattamento con gemcitabina causi un'infertilita' irreversibile, si consiglia agli uomini di chiedere informazioni sulle modalita' di crioconservazione dello sperma prima di cominciare il trattamento. Sodio: la formulazione 200 mg contiene 3,5 mg (<1 mmol) di sodio per flaconcino. Cio' deve essere tenuto in considerazione da pazienti che seguono una dieta sodio controllata.La formulazione 1 g contiene 17,5 mg (<1 mmol) di sodio per flaconcino. Cio' deve essere tenuto in considerazione da pazienti che seguono una dieta sodio controllata.

INTERAZIONI

Non sono stati effettuati specifici studi di interazione. Radioterapia: radioterapia concomitante (effettuata contemporaneamente o separatamente entro un intervallo di tempo <= 7 giorni). La tossicita' associata con questa terapia multimodale dipende da diversi fattori, inclusi dose e frequenza di somministrazione della gemcitabina, dose della radiazione, piano di trattamento radioterapico e tecnica applicata, tipo e volume di tessuto irradiato. Studi clinici e preclinici hanno dimostrato un'attivita' radiosensibilizzante della gemcitabina. Durante una singola sperimentazione clinica in cui la gemcitabina e' stata somministrata alla dose di 1000 mg/m^2 per 6 settimane consecutive in concomitanza con una radioterapia toracica in pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule, e' stata osservata una tossicita' significativa manifestatasi con gravi mucositi, in particolare esofagiti e polmoniti, potenzialmente a rischio di vita per i pazienti, particolarmente quelli trattati con radioterapia su campi estesi (volumi medi di trattamento 4795 cm^3). I risultati di studi effettuati successivamente hanno suggerito che e' realizzabile una somministrazione di gemcitabina adosi inferiori in concomitanza con radioterapia in quanto presenta una tossicita' prevedibile, come e' risultato da uno studio di Fase II su pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule. Radioterapiaal torace a dosi di 66Gy e' stata somministrata in concomitanza con gemcitabina (600 mg/m^2 quattro volte) e cisplatino (80 mg/m^2, due volte) nel corso di 6 settimane. Il regime ottimale per una somministrazione sicura di gemcitabina in concomitanza con dosi radianti terapeutiche, non e' stato ancora determinato in tutti i tipi tumorali. Radioterapia non concomitante (effettuata separatamente in un periodo di temposuperiore ai 7 giorni): l'analisi dei dati non suggerisce alcun aggravamento della tossicita' nel caso in cui la gemcitabina sia somministrata fino a 7 giorni prima o dopo l'effettuazione della radioterapia, ad eccezione del fenomeno di "recall" da radiazione. I dati indicano che la terapia con gemcitabina puo' essere iniziata dopo che gli effettiacuti della radioterapia si sono risolti o almeno dopo una settimana dalla sua effettuazione. Lesioni da radiazione sono state osservate sutessuti bersaglio (es. esofagiti, coliti e polmoniti) in associazionecon l'uso, sia concomitante che non, di gemcitabina. Altre: l'uso contemporaneo del vaccino per la febbre gialla e di vaccini vivi attenuati non e' consigliato a causa del rischio di malattia sistemica, eventualmente con esito fatale, particolarmente nei pazienti che sono gia' immunodepressi.

EFFETTI INDESIDERATI

Gli effetti indesiderati associati alla terapia con gemcitabina osservati piu' comunemente comprendono nausea con o senza vomito, aumento dei livelli delle transaminasi epatiche (AST/ALT) e della fosfatasi alcalina, osservati in circa il 60% dei pazienti; proteinuria e ematuria osservati in circa il 50% dei pazienti; dispnea osservata nel 10-40% dei pazienti (l'incidenza piu' alta e' stata osservata nei pazienti affetti da carcinoma polmonare); reazioni allergiche cutanee sono state osservate in circa il 25% dei pazienti e sono state associate a pruritonel 10% dei pazienti. La frequenza e gravita' delle reazioni avverse sono influenzate dalla dose, velcita' di infusione e intervalli tra ledosi. Una riduzione della conta delle piastrine, dei leucociti e dei granulociti sono reazioni avverse dose-limitanti. Definizione della frequenza: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100 e < 1/10), non comune (>= 1/1.000 e < 1/100), raro (>= 1/10.000 e < 1/1.000), molto raro (<1/10.000). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: leucopenia (neutropenia di grado 3 = 19,3 %; grado 4 = 6 %). La riduzione della funzionalita' midollare varia da lieve a moderata ed e' piu' pronunciata per la conta dei granulociti. Trombocitopenia; anemia. Comune: neutropenia febbrile; Molto raro: trombocitosi. Disturbi del sistemaimmunitario. Molto raro: reazione anafilattoide. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: anoressia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, insonnia, sonnolenza. Patologie cardiache. Raro:infarto del miocardio. Patologie vascolari. Raro: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: dispnea di solito lieve e di rapida risoluzione senza trattamento; Comune: tosse,rinite; Non comune: polmonite interstiziale, broncospasmo di solito lieve e transitorio potendo richiedere trattamento parenterale. Patologie gastrointestinali. Molto comune: vomito, nausea; Comune: diarrea, stomatite e ulcerazione della bocca, stipsi. Patologie epatobiliari. Molto comune: aumento delle transaminasi epatiche (AST e ALT) e della fosfatasi alcalina; Comune: aumento della bilirubina; Raro: aumento della gamma-glutamiltransferasi (GGT). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: eruzione cutanea allergica frequentemente associata a prurito, alopecia; Comune: prurito, sudorazione; Raro: ulcerazione, formazione di vescicole ed ulcere, desquamazione; Molto raro: reazioni cutanee gravi, che includono desquamazione ed eruzioni bollose cutanee. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mal di schiena, mialgia. Patologie renali ed urinarie. Molto comune: ematuria, lieve proteinuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: sintomi simil-influenzali (febbre, cefalea, tremori, mialgia, astenia e anoressia; sono state anche riportati tosse, rinite, malessere, perspirazione, e difficolta' ad addormentarsi. Edema /edema periferico incluso edema facciale. L'edema e' di solito reversibile dopo interruzione del trattamento. Comune: febbre, astenia, tremori; Raro: reazioni nel sitod'iniezione-di natura tendenzialmente lieve. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Tossicita' da radiazioni. Esperienza postmarketing (segnalazioni spontanee) frequenza non nota (non puo' essere valutata in base ai dati disponibili). Patologie del sistema nervoso: ictus. Patologie cardiache: aritmie, essenzialmente di natura sopraventricolare; insufficienza cardiaca. Patologie vascolari: segni clinici di vasculite periferica e gangrena. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: edema polmonare Sindrome da distress respiratorio dell'adulto. Patologie gastrointestinali: colite ischemica. Patologie epatobiliari: grave tossicita' epatica, comprendente insufficienza epatica e morte. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: reazioni cutanee gravi, comprendenti desquamazione ed eruzioni cutanee bollose, Sindrome di Lyell, Sindrome di Steven-Johnson. Patologie renali eurinarie: insufficienza renale. Sindrome uremica emolitica: traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura Recall da radiazioni. Impiego in combinazione nel carcinoma della mammella. La frequenza di tossicita' ematologiche di grado 3 e 4, soprattutto neutropenia, aumenta quando la gemcitabina e' usata in associazione con paclitaxel. Tuttavia l'aumento di queste reazioni avverse non si associa con un aumentodell'incidenza di infezioni o di eventi emorragici. L'affaticamento ela neutropenia febbrile si verificano con maggior frequenza quando lagemcitabina viene usata in associazione con paclitaxel. L'affaticamento, che non si associa ad anemia, si risolve abitualmente dopo il primo ciclo di terapia.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Non esistono dati sufficienti sull'uso della gemcitabina in donne in gravidanza. Studi sperimentali condotti negli ammali hanno evidenziatouna tossicita' sull'attivita' riproduttiva. Sulla base dei risultati degli studi su animali e sul meccanismo di azione della gemcitabina, questa non deve essere usata durante la gravidanza se non in caso di assoluta necessita'. Donne in eta' fertile dovrebbero essere sconsigliate di iniziare una gravidanza durante la terapia con gemcitabina. Nel caso in cui la paziente rimanga incinta deve informare immediatamente il medico. Allattamento: non e' noto se la gemcitabina viene eliminata nel latte materno e non possono essere escluse reazioni avverse nei lattanti. L'allattamento deve essere interrotto durante la terapia con gemcitabina. Fertilita': la gemcitabina causa nel topo maschio una ipospermatogenesi. Per questo motivo, gli uomini sessualmente maturi sono consigliati di non procreare durante il trattamento e nei 6 mesi successivi. A seguito della possibilita' che il trattamento con gemcitabinacausi un'infertilita' irreversibile, si consiglia agli uomini di chiedere informazioni sulle modalita' di crioconservazione dello sperma prima di cominciare il trattamento.

Codice: 038552028
Codice EAN:

Codice ATC: L01BC05
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Citostatici
  • Antimetaboliti
  • Analoghi della pirimidina
  • Gemcitabina
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: POLVERE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

36 MESI

FLACONE