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GLADIO 30BUST 100MG Produttore: ABIOGEN PHARMA SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

GLADIO 100 MG

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Farmaco antinfiammatorio non steroideo ed antireumatico.

PRINCIPI ATTIVI

Gladio 100 mg compresse rivestite. Una compressa rivestita contiene il principio attivo: aceclofenac 100 mg. Gladio 100 mg polvere per sospensione orale. Una bustina contiene il principio attivo: aceclofenac 100 mg. Eccipienti con effetti noti: sorbitolo (E 420), aspartame (E 951). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Gladio 100 mg compresse rivestite: cellulosa microcristallina, croscarmellosa sodica, gliceril palmitostearato, povidone, ipromellosa, poliossietilene (40) stearato, titanio diossido. Gladio 100 mg polvere persospensione orale: sorbitolo (E420), saccarina sodica, aroma caramello, aroma panna, aroma latte, silice colloidale anidra, aspartame (E951), ipromellosa, titanio diossido.

INDICAZIONI

Trattamento di malattie osteo-articolari croniche quali: osteoartrosi, artrite reumatoide, spondilite anchilosante e di reumatismi extra articolari quali periartriti, tendiniti, borsiti, entesiti. Trattamento degli stati dolorosi acuti di differente eziologia quali: sciatalgie, lombalgie, mialgie, dismenorrea primaria, dolore conseguente a traumi di varia natura e odontalgia.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo, o a farmaci antinfiammatori nonsteroidei, incluso l'acido acetilsalicilico, o ad uno qualsiasi deglieccipienti elencati al paragrafo 6.1. Come altri antinfiammatori non steroidei, aceclofenac e' controindicato nei pazienti in cui si siano verificati, dopo assunzione di acido acetilsalicilico o di altri FANS,attacchi asmatici o altre reazioni allergiche (orticaria, rinite acuta, edema, rash, broncospasmo). Il prodotto non deve essere usato in caso di ulcera gastroduodenale o di emorragie a livello del tratto gastrointestinale e nei soggetti con sanguinamenti attivi o disturbi emorragici. Gladio e' controindicato nei pazienti con storia di emorragia gastrointestinale o perforazione relativa a precedenti trattamenti con FANS o con storia/fase attiva di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o piu' episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento).Inoltre il farmaco e' controindicato in pazienti affetti da grave compromissione epatica o compromissione renale, e nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia conclamata (classe II-IV dell'NYHA), cardiopatia ischemica, arteriopatia periferica e/o vasculopatia cerebrale.Gladio e' altresi' controindicato in gravidanza, specialmente negli ultimi 3 mesi, e durante l'allattamento a meno che non vi siano valide ragioni per assumerlo. In questo caso deve essere usato il dosaggio minimo efficace (vedere paragrafo 4.6).

POSOLOGIA

Adulti. Compresse rivestite: la dose giornaliera raccomandata e' di 2compresse (200 mg/die), 1 compressa ogni 12 ore. Le compresse vanno ingerite con un sufficiente quantitativo di acqua. Polvere per sospensione orale: la dose giornaliera e' di 2 bustine al giorno (200 mg/die),1 bustina ogni 12 ore. La polvere deve essere sciolta in 40-60 ml di acqua e ingerita immediatamente. Sia le compresse rivestite che la polvere per sospensione orale vanno assunte preferibilmente durante i pasti. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati somministrandola minima dose efficace per la minima durata necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Bambini: attualmente non sono disponibili dati clinici sull'uso del farmaco in pediatria, pertanto se ne sconsiglia la somministrazione. Anziani: nei pazienti anziani il profilo farmacocinetico di aceclofenac non risulta modificato, pertanto non si ritiene necessario modificare la posologia. Tuttavia, come per altri FANS, dovrebbe essere posta particolare cautela nel trattamento di pazienti anziani con compromessa funzionalita' renale, epatica, con disfunzioni cardiovascolari o sottoposti contemporaneamente ad altri trattamenti farmacologici. Pazienti affetti da lieve insufficienza renale: come per altri FANS, il farmaco deve essere somministrato con cautela anche se non sono emerse evidenze cliniche tali da indurre una riduzione della dose. Pazienti affetti da insufficienza epatica: in pazienti con insufficienza epatica e' consigliabile ridurre la dose iniziale a 100 mg/die.

CONSERVAZIONE

Gladio 100 mg compresse rivestite: conservare a temperatura non superiore ai 30 gradi C. Gladio 100 mg polvere per sospensione orale: questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Avvertenze: l'uso di Gladio deve essere evitato in concomitanza di altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi della COX-2. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata di trattamento piu' breve possibile che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari). Anziani: i pazienti anziani hanno un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS, specialmente emorragie e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2). Apparato gastro-intestinale. Emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione: durante il trattamento con tutti i FANS, in qualsiasi momento, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di gravi eventi gastrointestinali, sono state riportate emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazioni gastrointestinali, che possono essere fatali. Negli anziani e in pazienti con storia di ulcera, soprattutto se complicata da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), il rischio di emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione e' piu' alto con dosi aumentate di FANS. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile. L'uso concomitante di agenti protettori (misoprostolo o inibitori di pompa protonica) deve essere considerato per questi pazienti e anche per pazienti che richiedono una bassa dose concomitante di aspirina o altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere sotto e paragrafo 4.5). Pazienti con storia di tossicita' gastrointestinale, in particolare anziani, devono riferire qualsiasi sintomo gastrointestinale inusuale (soprattutto emorragia gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Cautela deve essere prestata ai pazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come corticosteroidi sistemici, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi del reuptake della serotonina o agenti antiaggreganti come l'aspirina (vedere paragrafo 4.5). Quando si verifica emorragia oulcerazione gastrointestinale in pazienti che assumono Gladio il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela nei pazienti con sintomi indicativi di malattia gastrointestinale relativa al tratto intestinale superiore o inferiore, storia di ulcera gastrointestinale, sanguinamento o perforazione, colite ulcerosa, morbo di Crohn e anomalie ematologiche poiche' tali condizioni possono essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8). Sistema cardiovascolare e cerebrovascolare: un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi di ipertensione e/o insufficienzacardiaca congestizia da lieve a moderata poiche' in associazione al trattamento con i FANS sono stati segnalati ritenzione di liquidi ed edema. I pazienti con insufficienza cardiaca congestizia (classe I dell'NYHA) e pazienti che presentano significativi fattori di rischio di eventi cardiovascolari (es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo) devono essere trattati con aceclofenac solo dopo attenta considerazione. Dato che i rischi cardiovascolari di aceclofenac possono aumentare con la dose e la durata dell'esposizione, si devono usare la minima durata possibile e la minima dose giornaliera efficace. La risposta alla terapia e la necessita' del miglioramento dei sintomi del paziente devono essere rivalutate periodicamente. Aceclofenac deve esseresomministrato con cautela e sotto stretto controllo medico nei pazienti con storia di sanguinamento cerebrovascolare. Funzionalita' epatica: uno stretto controllo medico e' richiesto per i pazienti con lieve-moderata compromissione della funzionalita' epatica. Aceclofenac deve essere sospeso nel caso del perdurare di anomalie o peggioramento dei test di funzionalita' epatica o qualora si presentino segni o sintomi tipici di malattia epatica o in presenza di altre manifestazioni (eosinofilia, rash). L'epatite puo' manifestarsi senza segni prodromici. L'uso di aceclofenac nei soggetti con porfiria epatica puo' determinare un attacco. Reazioni di ipersensibilita' e reazioni cutanee: come con altri FANS, sono possibili reazioni allergiche, incluse reazioni anafilattiche e anafilattoidi, anche in assenza di una precedente esposizione al medicinale. Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, incluse dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state segnalate molto raramente in associazionecon l'uso dei FANS (vedere paragrafo 4.8). Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piu' alto rischio: l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Gladio deve essere interrotto alla prima comparsa dirash cutaneo, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilita'. Eccezionalmente, la varicella puo' provocare gravi complicanze infettive cutanee e dei tessuti molli. A oggi, non e' possibile escludere il ruolo dei FANS nell'aggravamento di queste infezioni. E' quindi consigliabile evitare l'uso di aceclofenac in caso di varicella. Precauzioni. Funzionalita' renale: soggetti con lieve-moderata compromissione renale devono essere tenuti sotto controllo poiche' l'uso dei FANS puo' determinare un deterioramento della funzione renale. In talisoggetti deve essere usata la minima dose efficace e la funzionalita'renale deve essere regolarmente controllata. La somministrazione di un FANS puo' causare una riduzione dose dipendente della formazione della prostaglandina e aggravare l'insufficienza renale. L'importanza delle prostaglandine nella regolazione del flusso ematico renale deve essere sempre tenuta in considerazione nei soggetti con funzione cardiacao renale compromessa, disfunzione epatica, in quelli trattati con diuretici e in coloro che hanno subito un'operazione chirurgica importante e negli anziani. Gli effetti sulla funzionalita' renale sono generalmente reversibili con la sospensione di aceclofenac. Ematologiche: aceclofenac puo' inibire in maniera reversibile l'aggregazione piastrinica (vedere la voce anticoagulanti al paragrafo 4.5). Patologie respiratorie: e' richiesta cautela nella somministrazione a pazienti affetti oche hanno sofferto di asma bronchiale poiche' i FANS possono aggravare il broncospasmo. Trattamenti a lungo termine: come misura preventiva, i soggetti sottoposti a trattamento a lungo termine con FANS devono essere controllati per quanto riguarda il conteggio delle cellule ematiche e i parametri di funzionalita' renale ed epatica. Gladio polvere per sospensione orale: questo medicinale contiene 2639 mg di sorbitoloin ogni bustina.

INTERAZIONI

Diuretici: aceclofenac, come altri FANS, puo' inibire l'attivita' deidiuretici. Sebbene non si sia osservata alcuna influenza sul controllo della pressione del sangue quando somministrato in concomitanza con bendrofluazide, non si possono escludere interazioni con altri diuretici. Nel caso di somministrazione concomitante con diuretici risparmiatori del potassio, si deve monitorare il potassio sierico. Antipertensivi: i FANS possono ridurre l'effetto dei farmaci antipertensivi. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (per esempio pazienti disidratati o pazienti anziani) la co-somministrazione di un ACE inibitore o di un antagonista dell'angiotensina II e di FANS puo' aumentare il rischio di insufficienza renale acuta, generalmente reversibile. Queste interazioni devono essere considerate in pazienti che assumono Gladio in concomitanza con ACE inibitori o antagonisti dell'angiotensina II. Quindi, la combinazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamenteidratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante e periodicamente in seguito. Corticosteroidi: aumento del rischio di ulcerazione o emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Anticoagulanti: come altri FANS, aceclofenac puo' aumentare l'attivita' dei farmaci anticoagulanti come il warfarin (vedere paragrafo 4.4) e pertanto i pazienti sottoposti a terapia combinata devono essere strettamente monitorati. Agenti antiaggreganti e inibitori selettivi del reuptake della serotonina (SSRIs): l'uso concomitante con FANS puo' aumentare il rischio di emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Antidiabetici: studi clinici mostrano che diclofenac puo' essere somministrato con antidiabetici orali senza influenzarne gli effetti clinici. Sono stati segnalati casi isolati di effetti ipoglicemici e iperglicemici: si consiglia pertanto di considerare la possibilita' di un aggiustamento del dosaggio degli ipoglicemizzanti in concomitanza con aceclofenac. Metotrexato: la possibile interazione tra FANS e metotrexato deve essere tenuta presente anche quando vengono somministrate basse dosi di metotrexato, specialmente nei pazienti con ridotta funzionalita' renale. Quando si deve somministrare la terapia combinata, la funzione renale deveessere monitorata. Si deve usare particolare prudenza quando si somministrano in concomitanza nell'arco delle 24 ore FANS e metotrexato, inquanto si puo' determinare un aumento delle concentrazioni plasmatiche dell'agente antitumorale con conseguente incremento della tossicita'di quest'ultimo. Litio e digossina: diversi FANS inibiscono la clearance renale del litio e della digossina determinandone un aumento dellaconcentrazione plasmatica. La combinazione deve quindi essere evitataa meno che sia possibile effettuare un controllo frequente dei livelli di litio e di digossina. Altri FANS: l'uso concomitante di acido acetilsalicilico e altri FANS puo' incrementare la frequenza degli effetti collaterali. Ciclosporina, tacrolimus: si ritiene che la somministrazione di FANS in concomitanza con ciclosporina o tacrolimus puo' aumentare il rischio di nefrotossicita' per la diminuita sintesi della prostaciclina nel rene. Durante la terapia combinata e' quindi importante monitorare attentamente la funzione renale. Zidovudina: quando i FANS sono somministrati con zidovudina, aumenta il rischio di tossicita' ematica; ci sono indicazioni di aumentato rischio di emartrosi ed ematoma negli emofiliaci HIV (+) in trattamento concomitante con zidovudina e ibuprofene.

EFFETTI INDESIDERATI

Gli effetti collaterali piu' comunemente segnalati sono i disturbi gastrointestinali. Possono verificarsi ulcere peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, a volte fatale, in particolare negli anziani (vedere paragrafo 4.4). Dopo somministrazione di aceclofenac sono stati riportati: nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacerbazione di colite e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). Meno frequentemente sono state osservate gastriti. Sono stati segnalati disturbi dermatologici, reazioni bollose incluse sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica (molto raramente). Eccezionalmente, durante la varicella sono state segnalate gravi complicanze infettive cutanee e dei tessuti molli in concomitanza con il trattamento con FANS. A oggi, non e' possibile escludere il ruolo dei FANS nell'aggravamento di queste infezioni. Edema, ipertensione e insufficienza cardiaca sono state riportate in associazione al trattamento con FANS. Aceclofenac e' strutturalmente correlato e ha un metabolismo simile a diclofenac per il quale sono disponibili piu' dati clinici ed epidemiologici che mostrano un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi generali (per es. infarto del miocardio o ictus, particolarmente a dosi elevate e in trattamento a lungo termine). Dati epidemiologici hanno anche evidenziato un aumento del rischio di sindrome coronarica acuta e diinfarto del miocardio in seguito all'uso di aceclofenac (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Nel seguente elenco le reazioni avverse segnalate durante gli studi clinici e nell'esperienza post-registrativa con aceclofenac sono riportate e raggruppate secondo la classificazione sistemicae d'organo (SOC) e per frequenza. Molto comuni (>= 1/10); comuni (>=1/100, <1/10); non comuni (>=1/1.000, <1/100); rare (>=1/10.000, <1/1.000); molto rare (< 1/10.000). Patologie del sistema emolinfopoietico. Rare: anemia; molto rare: depressione del midollo osseo, granulocitopenia, trombocitopenia, anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Rare: reazione anafilattica (incluso shock), ipersensibilita'. Disturbi psichiatrici. Molto rare: depressione, sogni anomali, insonnia. Patologie del sistema nervoso. Comuni: capogiri; molto rare: parestesia, sonnolenza, mal di testa, disgeusia (alterazioni del gusto). Patologie dell'occhio. Rare: disturbi visivi. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Molto rare: vertigini, tinnito. Patologie cardiache. Rare: insufficienza cardiaca; molto rare: palpitazioni. Patologie vascolari.Rare: ipertensione; molto rare: rossore, vampate, vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Rare: dispnea; molto rare: broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Comuni: dispepsia, dolore addominale, nausea, diarrea; non comuni: flatulenza, gastrite, costipazione, vomito, ulcere boccali; rare: melena, emorragia gastrointestinale, ulcera gastrointestinale; molto rare: stomatite, perforazione intestinale, aggravamento della malattia di crohn e della colite ulcerosa, pancreatite, ematemesi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni: prurito, rash, dermatite, orticaria; rare: angioedema; molto rare: porpora, esantema, gravi reazioni mucocutanee (incluse sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica). Patologie renali e urinarie. Non comuni: urea ematica aumentata, creatinina sierica aumentata; molto rare: sindrome nefrosica, insufficienza renale. Patologie epatobiliari. Comuni: incremento degli enzimi epatici; molto rare: lesioni epatiche (inclusa epatite), fosfatasi alcalina ematica aumentata. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto rare: edema, affaticamento. Esami diagnostici. Moltorare: aumento di peso. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopol'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: non ci sono informazioni sull'uso di aceclofenac in gravidanza. L'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Dati da studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari aumentava da meno dell'1%, fino a circa l'1,5%. E' stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrio-fetale. Inoltre, l'aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato segnalato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Dalla 20^a settimana di gravidanza in poi, l'uso di Gladio puo' causare oligoidroamnios derivante da disfunzione renale fetale. Questa condizione potrebbe essere riscontrata poco dopol'inizio del trattamento ed e' in genere reversibile con l'interruzione del trattamento. Inoltre, sono stati riportati casi di costrizione del dotto arterioso in seguito al trattamento nel secondo trimestre, la maggior parte dei quali risolti dopo la sospensione del trattamento.Pertanto durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, Gladio non deve essere somministrato se non strettamente necessario. Se Gladio e' usato da una donna che sta pianificando una gravidanza, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, deve essere usata la dose piu' bassa possibile per il tempo piu' breve possibile. In seguito all'esposizione a Gladio per diversi giorni dalla 20^a settimana di gestazione in poi, dovrebbe essere considerato un monitoraggio antenatale dell'oligoidramnios e della costrizione del dotto arterioso. In casodi oligoidroamnios o di costrizione del dotto arterioso, il trattamento con Gladio deve essere interrotto. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (prematura costrizione/chiusura del dotto arterioso nell'utero e ipertensione polmonare), disfunzione renale (vedere sopra); la madre e il neonato alla fine della gravidanza a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento ed effetto antiaggregante che puo' verificarsi anche a dosi molto basse, inibizione delle contrazioni uterine che comportano ritardato o prolungamento del travaglio. Di conseguenza, Gladio e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3 e 5.3). Allattamento: non e' noto se aceclofenac venga escreto nel latte materno e none' stato rilevato passaggio di aceclofenac marcato (^14 C) nel latte dei ratti in allattamento. L'uso di aceclofenac deve tuttavia essere evitato in gravidanza e durante l'allattamento a meno che il potenzialebeneficio per la madre superi il possibile rischio per il feto. Fertilita': i FANS possono compromettere la fertilita' e l'uso e' sconsigliato nelle donne che intendono iniziare una gravidanza. Deve essere presa in considerazione la sospensione della somministrazione di aceclofenac nelle donne che hanno problemi di fertilita' o che sono sottopostea indagini sulla fertilita'.

Codice: 031220027
Codice EAN:

Codice ATC: M01AB16
  • Sistema muscolo-scheletrico
  • Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici
  • Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei
  • Derivati dell'acido acetico e sostanze correlate
  • Aceclofenac
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: POLVERE PER SOSPENSIONE ORALE
Scadenza: 48 MESI
Confezionamento: BUSTINA/BUSTA SINGOLA

POLVERE PER SOSPENSIONE ORALE

48 MESI

BUSTINA/BUSTA SINGOLA