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HAEMATE P FL 1000UI+FL15ML+SET Produttore: CSL BEHRING SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA LIMITATIVA

DENOMINAZIONE

HAEMATE P POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE PER INIEZIONE O INFUSIONE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antiemorragici, fattori della coagulazione del sangue, fattore VIII efattore von Willebrand in associazione.

PRINCIPI ATTIVI

Ciascun flaconcino contiene nominalmente: 500/1000 UI del fattore VIII umano della coagulazione (FVIII); 1200/2400 UI del fattore von Willebrand umano (VWF). Dopo ricostituzione con 10 ml di acqua per preparazioni iniettabili Haemate P 500 U.I./1200 UI contiene 50 UI/ml di Fattore VIII e 120 UI/ml di VWF. Dopo ricostituzione con 15 ml di acqua perpreparazioni iniettabili Haemate P 1000 U.I./2400 UI contiene 66,6 UI/ml di Fattore VIII e 160 UI/ml di VWF. La potenza del FVIII (UI) viene determinata utilizzando il test cromogenico della Farmacopea Europea. L'attivita' specifica del FVIII di Haemate P e' approssimativamente 2 - 6 UI di FVIII/mg di proteina. La potenza del VWF (UI) viene determinata utilizzando un saggio di legame della Glicoproteina IbM (VWF:GPIbM) ed e' espressa in UI di attivita' del cofattore ristocetina del VWF (VWF:RCo). L'attivita' specifica del VWF di Haemate P e' approssimativamente 5 - 17 UI di VWF:RCo/mg di proteina. Haemate P viene prodottoa partire da plasma di donatori umani. Eccipienti con effetto noto, sodio: Haemate P 500 U.I./1200 UI - approssimativamente 113 mmol/l (2,6mg/ml). Haemate P 1000 U.I./2400 UI - approssimativamente 150 mmol/l (3,5 mg/ml). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Albumina umana, acido aminoacetico, sodio cloruro, sodio citrato, sodio idrossido o acido cloridrico (in piccole quantita' per la correzione del pH). Solvente: acqua per preparazioni iniettabili, 10/15 ml.

INDICAZIONI

Emofilia A (carenza congenita di fattore VIII): trattamento e profilassi di sanguinamenti in pazienti con emofilia A (deficit congenito di fattore VIII). Questo prodotto puo' essere usato per trattamento di pazienti con carenza acquisita di fattore VIII e per il trattamento di pazienti con anticorpi anti-fattore VIII (inibitori). Malattia di von Willebrand (VWD): profilassi e trattamento delle emorragie o sanguinamenti chirurgici quando il solo trattamento con desmopressina (DDAVP) e'inefficace o controindicato.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

POSOLOGIA

Il trattamento deve essere effettuato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento dell'emofilia. Posologia. Emofilia A, monitoraggio del trattamento: nel corso del trattamento, si consiglia un'appropriata determinazione dei livelli di fattore VIII per individuare la dose da somministrare e la frequenza delle infusioni. Singoli pazienti possono presentare variabilita' nella propria risposta al fattore VIII, raggiungendo diversi livelli di recupero e manifestando differenti emivite. I dosaggi in base al peso corporeo possono richiedere un adattamento in pazienti sottopeso o in sovrappeso. In particolare, in caso di interventi di chirurgia maggiore e' indispensabile un preciso monitoraggio della terapia sostitutiva attraverso il controllo dei parametri della coagulazione (attivita' plasmatica del fattore VIII). I pazienti devono essere monitorati per lo sviluppo di inibitori del fattore VIII. Vedere anche il paragrafo 4.4. La dose e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravita' della carenza di Fattore VIII, dalla localizzazione e dall'entita' dell'emorragia nonche' dalle condizioni cliniche del paziente. E' importante calcolare la dose utilizzando il numero di UI di FVIII:C specificato. Il numero delle unita' diFattore VIII da somministrare e' espresso in Unita' Internazionali (U.I.), con riferimento allo standard attualmente vigente dell'OMS (WHO)per prodotti a base di Fattore VIII concentrato. L'attivita' di Fattore VIII nel plasma e' espressa in percentuale (relativa al plasma umano normale) o preferibilmente in U.I. (in conformita' allo Standard Internazionale per il Fattore VIII nel plasma). Una unita' internazionaledi attivita' di Fattore VIII e' equivalente alla quantita' di FattoreVIII in un ml di plasma umano normale. Trattamento su richiesta: il calcolo della dose necessaria di Fattore VIII e' basato sul dato empirico che 1 U.I. di Fattore VIII per kg di peso corporeo aumenta l'attivita' di fattore VIII nel plasma di circa il 2% (2 U.I./dl) dell'attivita' normale. La dose necessaria viene determinata usando la seguente formula: Unita' richieste = peso corporeo [kg] x aumento desiderato di Fattore VIII [% o U.I./dl] x 0,5. La dose e la frequenza della somministrazione devono sempre essere basate sull'efficacia clinica ottenuta nei singoli casi. Nel caso dei seguenti episodi emorragici, l'attivita'del Fattore VIII non deve scendere al di sotto del livello di attivita' plasmatica indicato (in% del normale o in U.I./dl) nel periodo corrispondente. Il seguente elenco puo' essere impiegato come riferimento per il dosaggio nel caso di eventi emorragici o di interventi chirurgici. Emorragia. Gravita' dell'emorragia/tipo di intervento chirurgico: emartro in fase iniziale, emorragie intramuscolari o della cavita' orale; livello richiesto di fattore viii (% o u.i./dl): 20 - 40; frequenza delle dosi (ore)/durata della terapia (giorni): ripetere l'infusioneogni 12-24 ore per almeno 1 giorno fino a risoluzione dell'episodio emorragico o cicatrizzazione, come indicato dalla risoluzione del dolore. Gravita' dell'emorragia/tipo di intervento chirurgico: emartri piu'estesi, emorragie intramuscolari o ematomi; livello richiesto di fattore viii (% o u.i./dl): 30 - 60; frequenza delle dosi (ore)/durata della terapia (giorni): ripetere l'infusione ogni 12-24 ore per 3-4 giorni o piu' fino alla risoluzione del dolore e dell'invalidita' acuta. Gravita' dell'emorragia/tipo di intervento chirurgico: emorragie a rischio per la vita; livello richiesto di fattore viii (% o u.i./dl): 60 - 100; frequenza delle dosi (ore)/durata della terapia (giorni): ripetere l'infusione ogni 8-24 ore, fino alla risoluzione dell'evento. Chirurgia. Gravita' dell'emorragia/tipo di intervento chirurgico: chirurgia minore, estrazioni dentarie incluse; livello richiesto di fattore viii(% o u.i./dl): 30 - 60; frequenza delle dosi (ore)/durata della terapia (giorni): ogni 24 ore, per almeno 1 giorno, fino al raggiungimento della guarigione. Gravita' dell'emorragia/tipo di intervento chirurgico: chirurgia maggiore; livello richiesto di fattore viii (% o u.i./dl): 80 - 100 (pre- e post-operatorio); frequenza delle dosi (ore)/duratadella terapia (giorni): ripetere l'infusione ogni 8-24 ore fino al raggiungimento di un'adeguata cicatrizzazione; successivamente continuare la terapia per almeno 7 giorni per mantenere una attivita' di fattore viii compresa tra il 30-60% (u.i./dl). Profilassi: per la profilassia lungo termine di emorragie in pazienti affetti da emofilia A grave,le dosi usuali sono da 20 a 40 U.I. di Fattore VIII per kg di peso corporeo ad intervalli di 2-3 giorni. In alcuni casi, soprattutto nei pazienti piu' giovani, possono rendersi necessari intervalli piu' brevi o dosi piu' elevate. Popolazione pediatrica: non sono disponibili daticlinici relativi al dosaggio di Haemate P nei bambini. Malattia di von Willebrand: e' importante calcolare la dose utilizzando il numero diUI di VWF:RCo specificato. La somministrazione di 1 U.I./kg di VWF:RCo determina, in genere, un aumento del titolo di VWF:RCo in circolo pari a 0,02 U.I./ml (2%). Devono essere conseguiti livelli di VWF:RCo > 0,6 U.I./ml (60%) e di FVIII:C > 0,4 U.I./ml (40%). Di norma, per il conseguimento dell'emostasi si raccomanda la somministrazione di 40-80 U.I./kg di Fattore von Willebrand (VWF:RCo) e di 20-40 U.I. di FVIII:C/kg di peso corporeo. La somministrazione di una dose iniziale di 80 U.I./kg di Fattore di von Willebrand puo' risultare necessaria soprattutto per pazienti con malattia di von Willebrand del Tipo 3: in questo caso, infatti, il mantenimento di titoli adeguati puo' richiedere il ricorso a dosi piu' elevate rispetto agli altri tipi di malattia di vonWillebrand. Prevenzione dell'evento emorragico in caso di intervento chirurgico o di grave episodio traumatico: per prevenire un eccessivo sanguinamento durante o dopo un intervento chirurgico, la somministrazione deve avvenire 1-2 ore prima dell'intervento stesso. Dosi adeguatedevono poi essere successivamente somministrate ogni 12-24 ore. La dose da somministrare e la durata del trattamento dipendono dalla situazione clinica individuale, dal tipo e dalla gravita' dell'emorragia e dai livelli di VWF:RCo e di FVIII:C. Quando si usano preparati a base di Fattore von Willebrand contenenti Fattore VIII il medico deve tenerepresente che un trattamento protratto puo' determinare un aumento eccessivo del titolo di FVIII:C. Per evitare un aumento eccessivo di FVIII:C, dopo 24-48 ore di trattamento deve essere considerata l'opportunita' di ridurre la dose e/o aumentare l'intervallo di tempo fra le somministrazioni o utilizzare prodotti a base di VWF con un basso livello di FVIII.

CONSERVAZIONE

Haemate P non deve essere conservato ad una temperatura superiore a +25 gradi C. Non congelare. Conservare il contenuto nella confezione.

AVVERTENZE

Tracciabilita': per migliorare la tracciabilita' dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devonoessere registrati con chiarezza. Ipersensibilita': reazioni di ipersensibilita' di tipo allergico sono possibili con Haemate P. I pazienti devono essere informati che, in caso di comparsa di questi sintomi, devono interrompere immediatamente l'utilizzo del prodotto e rivolgersi al medico. I pazienti devono essere informati di quali siano i primi segni di ipersensibilita', compresi: orticaria, orticaria generalizzata, senso di costrizione toracica, dispnea, ipotensione ed anafilassi. In caso di shock devono essere osservate le procedure mediche standard per il trattamento dello shock. Emofilia A, inibitori: la formazione di anticorpi neutralizzanti (inibitori) verso il fattore VIII rappresenta una complicanza nota nel trattamento di soggetti affetti da emofilia A. Tali inibitori sono generalmente immunoglobuline IgG dirette contro l'attivita' procoagulante del fattore VIII e, sono quantificate in Unita' Bethesda (UB) per ml di plasma per mezzo del saggio modificato.Il rischio di sviluppare inibitori e' correlato alla severita' della malattia e al tempo di esposizione al fattore VIII, essendo maggiore entro i primi 50 giorni di esposizione ma permane per tutta la vita benche' il rischio sia non comune. La rilevanza clinica dello sviluppo diinibitori dipendera' dal titolo dell'inibitore: gli inibitori a bassotitolo incideranno meno sul rischio di risposta clinica insufficienterispetto agli inibitori ad alto titolo. In generale, tutti i pazientitrattati con prodotti a base di fattore VIII della coagulazione devono essere attentamente monitorati per lo sviluppo di inibitori medianteappropriate osservazioni cliniche ed esami di laboratorio. Se non si ottengono i livelli plasmatici di attivita' del fattore VIII attesi, ose l'emorragia non e' controllata con una dose adeguata, deve essere eseguito un esame al fine di determinare se siano presenti inibitori del fattore VIII. Nei pazienti con livelli elevati di inibitore, la terapia con fattore VIII potrebbe non essere efficace e devono essere prese in considerazione altre soluzioni terapeutiche. La gestione di questi pazienti deve essere affidata a medici con esperienza nel trattamento dell'emofilia e con gli inibitori del fattore VIII. Eventi cardiovascolari: in pazienti con pregresso rischio cardiovascolare, la terapiasostitutiva con FVIII puo' aumentare il rischio cardiovascolare. Complicanze da catetere: se e' necessario un dispositivo di accesso venosocentrale (central venous access device, CVAD), deve essere considerato il rischio di complicanze legate al CVAD, comprendenti infezioni locali, batteriemia e trombosi della sede del catetere. Malattia di von Willebrand: esiste il rischio che si verifichino episodi trombotici, inclusa embolia polmonare, in particolare in quei pazienti in cui sono noti fattori di rischio clinico o laboratoristico (ad esempio, nel periodo perioperatorio, in particolare in assenza di tromboprofilassi, o di mobilizzazione precoce, in casi di obesita', di sovradosaggio di Haemate P, di cancro). Pertanto, i pazienti a rischio devono essere monitorati per accertare l'insorgenza dei primi segni di trombosi. Se e' ilcaso, deve essere instaurato un regime di profilassi contro il tromboembolismo venoso, in conformita' alle vigenti raccomandazioni. In casodi impiego di prodotti contenenti fattore VIII e VWF, il medico curante deve tener presente che un trattamento protratto puo' determinare un aumento eccessivo del livello di FVIII:C. I pazienti che ricevono prodotti contenenti FVIII:C e VWF, devono essere attentamente monitoratiper evitare un eccessivo aumento dei livelli plasmatici di FVIII:C, con conseguente aumento del rischio di eventi trombotici. I pazienti con malattia di von Willebrand, specialmente di Tipo 3, possono sviluppare anticorpi neutralizzanti il VWF (inibitori). Se non vengono raggiunti i livelli attesi di attivita' di VWF:RCo nel plasma o se la dose necessaria somministrata non e' in grado di controllare efficacemente l'emorragia, sara' opportuno effettuare un test appropriato in modo da accertare l'eventuale presenza di inibitori del VWF. Nei pazienti con un alto titolo di inibitori, la terapia puo' rivelarsi inefficace e sara' opportuno prendere in considerazione altre opzioni terapeutiche. Sicurezza virale: le misure standard per prevenire infezioni conseguentiall'uso di prodotti medicinali derivati da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, il controllo delle donazioni individuali e dei pool di plasma per specifici marcatori di infezione e l'adozione di procedure di produzione efficaci per l'inattivazione/rimozione di virus. Cio' nonostante, quando si somministrano prodotti derivati da sangue o plasma umano, non puo' essere totalmente esclusa la possibilita' di trasmissione di agenti infettivi. Tale concetto si applicaanche a virus sconosciuti o emergenti e ad altri patogeni. Le misure adottate sono considerate efficaci per i virus capsulati quali il virus dell'immunodeficienza umana (HIV), il virus dell'epatite B (HBV) e dell'epatite C (HCV) e per il virus non-capsulato dell'epatite A (HAV).Le misure adottate possono essere di limitato valore verso virus non-capsulati quali il parvovirus B19. Le infezioni da parvovirus B19 possono essere gravi per le donne in gravidanza (infezione fetale) e per gli individui con immunodeficienza o aumentata eritropoiesi (per esempio anemia emolitica). Per i pazienti che ricevono regolarmente/ripetutamente prodotti contenenti FVIII/VWF derivati da plasma umano, deve essere presa in considerazione l'opportunita' di procedere ad un'appropriata vaccinazione (epatite A ed epatite B). Popolazione pediatrica: le avvertenze e le precauzioni indicate si applicano sia agli adulti che ai bambini. Haemate P 500 U.I./1200 U.I. contiene 35 mg di sodio per flaconcino, equivalente all'1,8% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto Haemate P 1000 U.I./2400 U.I. contiene 70 mg di sodio per flaconcino, equivalente al 3,5% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto.

INTERAZIONI

Non sono note interazioni del FVIII e del VWF con altri farmaci. Popolazione pediatrica: le interazioni indicate si applicano sia agli adulti che ai bambini.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza: ipersensibilita' o reazioni allergiche (che possono includere angioedema, bruciore e dolore nel sito diinfusione, brividi, vampate, orticaria generalizzata, cefalea, orticaria, ipotensione, letargia, nausea, irrequietezza, tachicardia, senso di costrizione toracica, formicolio, vomito, dispnea) sono state osservate molto raramente, e in alcuni casi possono evolvere in anafilassi grave (incluso lo shock anafilattico). Lo sviluppo di anticorpi neutralizzanti (inibitori) puo' verificarsi in pazienti affetti da emofilia A trattati con fattore VIII, incluso Haemate P. L'eventuale presenza di inibitori si manifestera' come un'insufficiente risposta clinica. Intali casi, si raccomanda di contattare un centro emofilia specializzato. In casi molto rari, pazienti con VWD, specialmente di Tipo 3, possono sviluppare anticorpi neutralizzanti il VWF (inibitori). La loro presenza sara' resa direttamente manifesta dall'inadeguatezza della risposta clinica al trattamento effettuato. Tali anticorpi precipitanti possono presentarsi in concomitanza a reazioni anafilattiche. Pertanto, i pazienti che hanno avuto esperienze di reazioni anafilattiche devonoessere valutati per la presenza di inibitori. In tutti questi casi siraccomanda di contattare un centro specializzato nel trattamento dell'emofilia. Per le informazioni sulla sicurezza virale, vedere il paragrafo 4.4. Elenco delle reazioni avverse: di seguito e' stato elaboratosecondo la classificazione per sistemi ed organi MedDRA. Le seguenti reazioni avverse sono basate sull'esperienza post-marketing e sulla letteratura scientifica. Le frequenze sono state valutate in base alla seguente convenzione: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100 a <1/10), non comune (>= 1/1.000 a <1/100), raro (>= 1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (non puo' essere definita sulla base deidati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: ipervolemia, emolisi; molto rara: inibizione del vwf non comune (ptp)*, molto comune (pup)*: inibizione del fviii . Disturbi sistemici e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto rara febbre. Disturbi del sistema immunitario. Molto rara: ipersensibilita' (reazione allergica). Disturbi vascolari. Molto rara: trombosi, eventi trombembolici. * La frequenza si basa su studi con tutti i prodotti a base di fattore VIII che hanno incluso pazienti con emofilia A grave. PTP = pazienti trattati in precedenza, PUP = pazienti non trattati in precedenza. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Disturbi a carico del sistema sanguigno e linfatico: in caso siano necessarie somministrazioni di dosi molto elevate o frequentemente ripetute, quando sono presenti degli inibitori o se si attuano provvedimenti pre- e post-chirurgici, e' opportuno tenere sotto attento monitoraggio tutti i pazienti, allo scopo di osservare l'insorgenza dei primi segni di ipervolemia. Inoltre, i pazienti con gruppi sanguigni A, B e AB devono essere monitorati per accertare la presenza di eventuali segni di emolisi intravascolare e/o di riduzione del valore dell'ematocrito. Disturbi sistemici: in rare occasioni e' stato osservato un rialzo della temperatura corporea. Disturbi a carico del sistema vascolare: quando si usa questo prodotto in pazienti affetti da malattia di von Willebrand, esiste il rischio che si verifichino eventi trombotici, specialmente nei pazienti con fattori di rischio noti, a livello clinico o di laboratorio. Nei pazienti che ricevono FVIII contenente prodotti con VWF, si possono manifestare titoli plasmatici elevati di FVIII:C che possono aumentare il rischio di eventi trombotici. Popolazione pediatrica: si prevede che lafrequenza, il tipo e la gravita' delle reazioni avverse nei bambini siano le stesse degli adulti. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificanodopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Non sono stati condotti studi sulla riproduzione animale con Haemate P. Emofilia A: in considerazione della rarita' dell'occorrenza dell'emofilia A nella donna, non sono disponibili esperienze riguardanti l'impiego di Fattore VIII in gravidanza e nell'allattamento. Malattia di von Willebrand: la situazione e' differente per la malattia di von Willebrand, stante la sua ereditarieta' autosomica. Le donne affette, rispetto agli uomini, sono maggiormente soggette a rischi emorragici specifici, come mestruazioni, gravidanze, travaglio, parto e complicanze ginecologiche in genere. In base alle esperienze acquisite successivamente alla commercializzazione del prodotto, risulta che puo' essere raccomandata la sostituzione di VWF nel trattamento e nella prevenzione dieventi emorragici acuti. Non sono invece disponibili studi clinici concernenti la terapia sostitutiva con VWF durante la gravidanza o l'allattamento. Pertanto FVIII e VWF dovrebbero essere impiegati durante lagravidanza e l'allattamento soltanto se specificatamente indicati.

Codice: 026600078
Codice EAN:

Codice ATC: B02BD06
  • Sangue ed organi emopoietici
  • Antiemorragici
  • Vitamina k ed altri emostatici
  • Fattori della coagulazione del sangue
  • Fattore di von willebrand e fattore viii di coag.in associaz
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi, non congelare
Forma farmaceutica: POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

36 MESI

FLACONE