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INTERPRIL 28CPR RIV 30+12,5MG Produttore: SO.SE.PHARM SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

INTERPRIL 30 MG/12,5 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

ACE-inibitori e diuretici.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa rivestita con film contiene 28,7 mg di zofenopril (pari a 30 mg di zofenopril calcio) e 12,5 mg di idroclorotiazide. Eccipienti con effetti noti: ogni compressa rivestita con film contiene 90 mgdi lattosio monoidrato. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, lattosio monoidrato, amido di mais, ipromellosa, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento. Opadry Rosa 02B24436: composto da Ipromellosa, biossido di titanio (E171), macrogol 400 (E1521), ossido di ferro rosso (E172).

INDICAZIONI

Trattamento dell'ipertensione essenziale da lieve a moderata. Questa associazione a dose fissa e' indicata in quei pazienti la cui pressione arteriosa non sia adeguatamente controllata solo con Zofenopril.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' ai principi attivi, a qualsiasi altro ACE-inibitore,ad altre sostanze sulfonamide-derivate, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4 e 4.6). Storia di edema angioneurotico associato a precedente terapia con ACE- inibitori. Uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan. SPL-ZOFH-13, non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.5). Edema angioneurotico ereditario/idiopatico. Grave compromissione della funzionalita' epatica. Grave compromissione della funzionalita' renale (clearance dellacreatinina < 30 ml/min). Stenosi bilaterale delle arterie renali o stenosi unilaterale nel caso di rene singolo. L'uso concomitante di Interpril con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocita' di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1,73 m^2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).

POSOLOGIA

Posologia. Adulti: si raccomanda la titolazione della dose con i singoli componenti (cioe' zofenopril e idroclorotiazide) prima di passare all'associazione a dose fissa. Quando clinicamente appropriato, puo' essere considerato il passaggio diretto dalla monoterapia all'associazione a dose fissa. Pazienti non ipovolemici o senza deplezione salina: la dose solitamente efficace e' una compressa una volta al giorno. Pazienti con sospette ipovolemia o deplezione salina L'uso di Interpril non e' raccomandato. Anziani (di eta' superiore a 65 anni): negli anziani con clearance della creatinina normale non sono necessari aggiustamenti posologici. Negli anziani con clearance della creatinina ridotta (inferiore a 45ml/min) l'uso di Interpril non e' raccomandato. La clearance della creatinina puo' essere stimata dai livelli sierici di creatinina utilizzando la formula di Cockcroft-Gault. Clearance Creatinina(ml/min) =(140-eta') x peso (Kg) / 72 x Creatinina sierica (mg/dL). Tale formula fornisce la clearance della creatinina nell'uomo. Nella donna, il valore ottenuto deve essere moltiplicato per 0,85. Popolazionepediatrica (di eta' inferiore ai 18 anni): non sono state stabilite la sicurezza e l'efficacia di Interpril nei bambini e negli adolescentisotto i 18 anni di eta'. L'uso del farmaco pertanto non e' raccomandato nei bambini e negli adolescenti. Insufficienza renale e dialisi Neipazienti ipertesi con disfunzione renale lieve (clearance della creatinina > 45ml/min.) Interpril puo' essere impiegato con lo stesso dosaggio e lo stesso regime di somministrazione (una volta al giorno) dei pazienti con funzione renale normale. Nei pazienti con disfunzione da moderata a grave (clearance della creatinina < 45ml/min.) l'uso non e' raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Nei pazienti con disfunzione renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min) l'uso di Interpril e'controindicato (vedere paragrafo 4.3). Nei pazienti ipertesi sottoposti a dialisi l'uso di Interpril non e' raccomandato. Insufficienza epatica Nei pazienti ipertesi con disfunzione epatica da lieve a moderatanei quali si e' raggiunta in monoterapia la dose di 30 mg di Zofenopril, puo' essere impiegato lo stesso regime posologico dei pazienti confunzionalita' epatica normale. Interpril e' controindicato nei pazienti ipertesi con disfunzione epatica grave. Modo di somministrazione: Interpril deve essere usato una volta al giorno, prima o dopo i pasti. Per facilitare la deglutizione, le compresse possono essere rotte in due parti e ingerite una meta' dopo l'altra, all'ora di somministrazione prescritta.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperature superiori ai 30 gradi C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

AVVERTENZE

ZOFENOPRIL. Ipotensione: come gli altri ACE-inibitori e diuretici, Interpril puo' causare una consistente riduzione della pressione arteriosa, specialmente dopo la prima dose, sebbene sia stata riscontrata raramente ipotensione sintomatica in pazienti ipertesi non complicati. E'piu' probabile che cio' si manifesti in pazienti con ipovolemia e deplezione elettrolitica causate da terapia diuretica, da dieta iposodica, dialisi, diarrea o vomito, o in pazienti che presentano grave ipertensione renina- dipendente (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). In pazienti con scompenso cardiaco, con o senza insufficienza renale associata, e' stata osservata ipotensione sintomatica. E' piu' probabile che questa condizione si manifesti in pazienti con un grado piu' severo di scompenso cardiaco, in terapia con dosi elevate di diuretici dell'ansa, con iponatremia o funzionalita' renale compromessa. In pazienti con rischioelevato di ipotensione sintomatica, il trattamento deve iniziare sotto stretta supervisione medica, preferibilmente in ospedale, con un basso dosaggio ed un'attenta titolazione della dose. Se possibile, il trattamento con diuretici deve essere temporaneamente interrotto all'inizio della terapia con Zofenopril/idroclorotiazide. Queste considerazioni sono applicabili anche a pazienti con angina pectoris o con patologie cerebrovascolari nei quali un'eccessiva riduzione della pressione arteriosa potrebbe causare un infarto del miocardio o eventi cerebrovascolari. In caso di ipotensione, il paziente deve essere adagiato in posizione supina. Puo' essere necessaria una replezione volumetrica mediante somministrazione endovenosa di soluzione salina. La comparsa di ipotensione successivamente alla somministrazione della prima dose non preclude la possibilita' di un'attenta titolazione della dose dei componenti del farmaco una volta risolto completamente l'evento. Pazienti con ipertensione renovascolare I pazienti ipertesi con stenosi bilaterale delle arterie renali o stenosi dell'arteria afferente a rene solitario quando trattati con ACE-inibitori hanno un rischio maggiore di sviluppare ipotensione grave e insufficienza renale. La terapia con diuretici puo' essere una concausa. La perdita della funzione renale puo' avvenire anche solo con lievi alterazioni nei livelli di creatinina sierica anche in pazienti con stenosi unilaterale dell'arteria renale. Inquesti pazienti, la terapia deve essere iniziata sotto stretta sorveglianza medica, con basse dosi, attenta titolazione e monitoraggio della funzionalita' renale. Pazienti con insufficienza renale: durante la terapia, la funzionalita' renale deve essere attentamente monitorata come ritenuto appropriato. Sono stati riportati casi di insufficienza renale associati alla somministrazione di ACE- inibitori, principalmente in pazienti con scompenso cardiaco grave o affetti da patologia renale compresa la stenosi dell'arteria renale. Alcuni pazienti senza apparenti disturbi renali pre-esistenti hanno sviluppato aumenti dell'azotemia e della creatininemia, particolarmente quando sottoposti a somministrazione concomitante di un diuretico. Puo' quindi essere necessarioridurre il dosaggio dei singoli componenti. Si raccomanda un attento monitoraggio della funzione renale durante le prime settimane di terapia. Pazienti in dialisi: i pazienti in dialisi che utilizzano membraneal poliacrilonitrile ad alto flusso (ad es. AN 69) e vengono trattaticon ACE-inibitori possono sviluppare reazioni anafilattoidi quali gonfiore facciale, vampate, ipotensione e dispnea entro pochi minuti dall'inizio dell'emodialisi. Si raccomanda l'uso di membrane alternative odi farmaci antipertensivi alternativi. L'efficacia e la sicurezza di zofenopril in pazienti con infarto del miocardio sottoposti a emodialisi non sono state appurate, pertanto il farmaco non deve essere usato in questi pazienti. Pazienti in LDL-aferesi: i pazienti trattati con un ACE-inibitore sottoposti a LDL-aferesi con destrano solfato possono sviluppare reazioni anafilattiche simili a quelle osservate nei pazienti sottoposti a emodialisi con membrane ad alto flusso (vedere sopra).Si raccomanda di usare in questi pazienti un farmaco antipertensivo appartenente ad una classe diversa. Reazioni anafilattiche in corso di terapia desensibilizzante o in caso di punture di insetti Raramente, pazienti che assumono ACE-inibitori durante una terapia desensibilizzante (ad es. veleno di imenotteri) o dopo puntura di insetti, hanno sperimentato reazioni anafilattiche pericolose per la vita. Negli stessi pazienti, queste reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente la terapia con ACE- inibitori, ma sono ricomparse in seguito ad una nuova inavvertita somministrazione del farmaco. Pertanto si deve usareparticolare cautela nei pazienti in trattamento con ACE-inibitori sottoposti a procedure di desensibilizzazione. Trapianto renale Non esistono esperienze relative alla somministrazione di Interpril a pazienti sottoposti a recente trapianto renale. Pertanto l'uso nei trapiantati non e' raccomandato. Aldosteronismo primario I pazienti affetti da aldosteronismo primario, generalmente non rispondono ai farmaci antipertensivi che agiscono mediante l'inibizione del sistema renina- angiotensina. Pertanto in tali casi non si raccomanda l'uso di zofenopril. Ipersensibilita'/Angioedema: in pazienti trattati con ACE-inibitori puo' verificarsi angioedema al volto, alle estremita', alle labbra, alle mucose, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe, soprattutto durante le prime settimane di trattamento. Tuttavia, in casi rari, puo' svilupparsi angioedema grave dopo trattamento a lungo termine con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina. Il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e sostituito con un agente appartenente ad un'altra classe di farmaci antipertensivi. L'angioedema della lingua, della glottide, o della laringe puo' risultare fatale. In questi casi deve essere somministrata una terapia d'emergenza che includa, ma che non necessariamente si limiti alla iniezione sottocutanea immediata di una soluzione di adrenalina 1:1000 (0,3 a 0,5 ml)o un'infusione endovenosa lenta di adrenalina 1 mg/ml (che deve essere diluita secondo indicazione) sotto attento monitoraggio dell'elettrocardiogramma e della pressione arteriosa. Il paziente deve essere ricoverato in ospedale e tenuto sotto osservazione per almeno 12- 24 ore edimesso solo dopo la risoluzione completa dei sintomi. Anche nei casiin cui e' presente solo gonfiore della lingua, senza alterazioni respiratorie, e' necessaria l'osservazione del paziente, poiche' il trattamento con antistaminici e corticosteroidi puo' non essere sufficiente.Gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina possono causare piu' frequentemente angioedema nei pazienti neri.

INTERAZIONI

ZOFENOPRIL. Medicinali che aumentano il rischio di angioedema: l'uso concomitante di ACE-inibitori e sacubitril/valsartan e' controindicatopoiche' aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). L'uso concomitante di ACE-inibitori e rocecadotril, inibitori di mTOR (come. sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin puo' determinare un aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4). Uso concomitante non raccomandato. Diuretici risparmiatori di potassio,integratori di potassio, sostituti del sale contenenti potassio o altri agenti che aumentano il potassio sierico: sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazientitrattati con INTERPRIL si puo' sviluppare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori del potassio (come spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono determinare aumenti significativi del potassio sierico. Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare Interpril in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto e' noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l'amiloride. L'associazione di Interpril con i farmaci sopra citati non e' pertanto raccomandata. Se e' indicato l'uso concomitante,occorre esercitare la debita cautela e monitorare frequentemente il potassio sierico. ACE- inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren: i dati degli studi clinici hanno dimostrato cheil duplice blocco del sistema renina- angiotensina- aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzionedella funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1). Uso concomitante che richiede cautela. Diuretici (diuretici tiazidici o diuretici dell'ansa): un precedente trattamento con elevate dosi di diuretici puo' portare a deplezione di liquidie al rischio di ipotensione all'inizio della terapia con zofenopril (vedere paragrafo 4.4). Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti con la sospensione del diuretico, aumentando l'apporto di liquidi e sali o iniziando la terapia con una bassa dose di zofenopril. Prodotti farmaceutici anestetici: gli ACE-inibitori possono potenziare gli effetti ipotensivi di alcuni anestetici. Narcotici/antidepressivi triciclici/antipsicotici/barbiturici: puo' verificarsi ipotensione posturale. Altre sostanze antipertensive (ad es. betabloccanti, alfabloccanti, calcio antagonisti): possono verificarsi effetti ipotensivi additivi o il potenziamento degli stessi. Usare con cautela nitroglicerina ed altri nitrati o altri vasodilatatori. Cimetidina: puo' aumentare il rischio di effetti ipotensivi. Ciclosporina: durante l'uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Eparina: durante l'uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Allopurinolo, procainamide, corticosteroidi sistemici, agenti citostatici o immunosoppressori: l'uso concomitante di ACE-inibitori aumenta il rischio di reazioni ipersensibilita'. Dati per relativi ad altri ACE-inibitori indicano un aumento del rischio di leucopenia in caso di uso concomitante. Antidiabetici: in casi rari, gli ACE-inibitori possono potenziare gli effetti ipoglicemizzanti dell'insulina e degli antidiabetici orali, quali le sulfoniluree, nei pazienti diabetici. In questi casi puo' essere necessario ridurre la dose dell'antidiabetico durante il trattamento concomitante con ACE-inibitori. Emodialisi con membrane dialitiche ad alto flusso Aumento del rischio di reazioni anafilattoidi con la somministrazione concomitante di ACE-inibitori. Simpaticomimetici Possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-inibitori; i pazienti devono essere monitorati per verificare che si stiano ottenendo gli effettiantiipertensivi desiderati. Antiacidi Riducono la biodisponibilita' degli ACE-inibitori. Cibo Puo' ridurre la velocita' ma non la quantita'dell'assorbimento di zofenopril. Oro Reazioni nitritoidi (sintomi della vasodilatazione che includono vampate, nausea, vertigini e ipotensione che possono essere molto gravi) in seguito all'iniezione di prodotti a base di oro (ad esempio, sodio aurotiomalato) sono state riferitecon maggior frequenza in pazienti in terapia con ACE-inibitori. Informazioni aggiuntive. Enzimi. CPY: non sono disponibili dati clinici diretti sull'interazione di Zofenopril con altre sostanze attive metabolizzate dagli enzimi CYP. Tuttavia, studi metabolici in vitro con Zofenopril non hanno dimostrato potenziali interazioni con sostanze attive metabolizzate dagli enzimi CYP. IDROCLOROTIAZIDE. Uso concomitante che richiede cautela. Colestiramina e resine di colestipolo: l'assorbimento di idroclorotiazide viene compromesso dalla presenza di resine a scambio ionico. Dosi singole di colestiramina o resine di colestipolo si legano con idroclorotiazide e ne riducono l'assorbimento a livello deltratto gastrointestinale nella misura dell'85% e del 43%, rispettivamente. I diuretici sulfonamidici devono essere assunti almeno un'ora prima o da quattro a sei ore dopo l'assunzione di questi medicinali. Corticosteroidi, ACTH, amfotericina B (parenterale), carbenoxolone, lassativi stimolanti: possono intensificare la deplezione elettrolitica, inparticolare l'ipokaliemia nei casi di uso concomitante di idroclorotiazide. Sali di calcio: un incremento dei livelli del calcio sierico, in conseguenza della diminuita escrezione, puo' verificarsi a seguito di somministrazione concomitante con diuretici tiazidici. Glicosidi cardiaci: l'ipokaliemia o l'ipomagnesiemia indotte dai diuretici tiazidici favoriscono l'insorgenza delle aritmie cardiache indotte da digitale. Farmaci associati a torsione di punta: a causa del rischio di ipokaliemia, si deve prestare attenzione alla somministrazione contemporaneadi idroclorotiazide e farmaci associati a torsione di punta, come ad esempio alcuni antiaritmici, alcuni antipsicotici, o altri farmaci a rischio noto di induzione di torsione di punta. Amine pressorie (ad es.adrenalina): possibile riduzione della risposta alle amine pressorie,ma non sufficiente da precluderne la somministrazione con idroclorotiazide. Rilassanti muscolo-scheletrici, non depolarizzanti (ad es. tubocurarina): possibile potenziamento della responsivita' al miorilassante in caso di uso con idroclorotiazide.

EFFETTI INDESIDERATI

Negli studi clinici controllati che hanno coinvolto 597 pazienti randomizzati a ricevere zofenopril piu' idroclorotiazide non sono state osservate reazioni avverse specifiche per questa associazione. Le reazioni avverse sono state limitate a quelle precedentemente riportate con zofenopril calcio o idroclorotiazide. L'incidenza degli effetti indesiderati non ha mostrato alcuna correlazione con il sesso o l'eta' dei pazienti. Elenco tabulato delle reazioni avverse La tabella seguente mostra tutte le reazioni avverse che sono state riportate durante gli studi clinici come almeno probabilmente- possibilmente legate al trattamento con zofenopril/idroclorotiazide 30/12,5. Sono elencate per classeorgano-sistema e classificate con indicazione della frequenza utilizzando la seguente convenzione: molto comuni (>=1/10); comuni (>=1/100, < 1/10); non comuni (>=1/1.000, <1/100); rare (>=1/10.000, <1/1.000); molto rare (<1/10.000). Infezioni e infestazioni. Non comune: infezioni, bronchite, faringite. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipercolesterolemia, iperglicemia, iperlipidemia, ipokaliemia, iperkaliemia, iperuricemia. Patologie del sistema nervoso. Comune:vertigini, cefalea; non comune: sonnolenza, sincope, ipertonia. Disturbi psichiatrici. Non comune: insonnia. Patologie cardiache. Non comune: angina pectoris, fibrillazioni atriali, infarto miocardico, palpitazioni. Patologie vascolari. Non comune: vampate di calore, ipotensione, ipertensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse; non comune: dispnea. Patologie gastrointestinali. Non comune: nausea, dispepsia, gastrite, gengiviti, secchezza delle fauci, dolore addominale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: angioedema, psoriasi, acne, secchezza delle fauci, prurito, orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: mal di schiena. Patologie renali e urinarie. Non comune: poliuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: astenia, sindrome simil influenzale, edema periferico. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile. Esami diagnostici. Non comune: aumento della creatinina, alterazione dei test di funzionalita' epatica. Ulteriori informazioni sui singoli componenti: Durante il trattamento con Interpril possono manifestarsi le reazioni avverse che sono note perciascun componente somministrato come monoterapia. Zofenopril. Gli effetti indesiderati piu' comuni tipici degli ACE-inibitori che si sono manifestati negli studi clinici nei pazienti trattati con zofenopril sono i seguenti. Patologie del sistema nervoso. Comune: vertigini, cefalea. Patologie respiratorie, toraciche mediastiniche. Comune: tosse. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash; rara: angioedema. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: spasmi muscolari. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento; non comune: astenia. Le seguenti reazioni avverse sono state osservate in associazione con una terapia con ACE-inibitori. Patologie del sistema emolinfopoietico: in un numero ridotto di pazienti possono verificarsi agranulocitosie pancitopenia. Sono stati riportati casi di anemia emolitica in pazienti con deficienza di glucosio- 6-fosfato-deidrogenasi. Patologie endocrine. Non noti: inappropriata secrezione dell'ormone antidiuretico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto rari: ipoglicemia. Disturbi psichiatrici. In casi rari: depressione, alterazione dell'umore, disturbi del sonno, stato confusionale. Patologie del sistema nervoso. Occasionalmente: parestesia, disgeusia, disturbi dell'equilibrio.Patologie dell'occhio. Raramente: offuscamento della vista. Patologiedell'orecchio e del labirinto. Raramente: tinnito. Patologie cardiache. Sono stati riportati singoli casi di tachicardia, palpitazioni, aritmia, angina pectoris, infarto del miocardio con la somministrazione di ACE-inibitori in condizioni di ipotensione. Patologie vascolari: si sono verificati casi di ipotensione severa con l'inizio o con l'aumento della terapia. Questo avviene particolarmente in determinati gruppi a rischio (vedere Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego). In associazione con l'ipotensione possono verificarsi sintomi quali vertigini, sensazione di debolezza, alterazione della vista e raramente perdita di coscienza (sincope). Raramente possono verificarsi vampate. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Sono stati raramente riportati sintomi quali dispnea, sinusite, rinite, glossite, bronchite e broncospasmo. In un sottogruppo minimo di pazienti, gli ACE-inibitori sono stati associati con insorgenza di edema angioneurotico che interessava il volto e i tessuti orofaringei. In casi isolati edema angioneurotico a carico delle vie respiratorie superiori responsabile per l'ostruzione fatale delle vie respiratorie. Patologie gastrointestinali Occasionalmente, possono verificarsi dolore addominale, diarrea, costipazione e secchezza delle fauci. Sono stati descritti casi singoli di pancreatite e ileo in associazione con l'assunzione di ACE-inibitori. Casi molto rari di angioedema dell'intestino tenue. Patologie epatobiliari: sono stati descritti casi singoli di ittero colestatico e di epatite in associazione con l'assunzione di ACE-inibitori. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: occasionalmente possono verificarsi reazioni allergiche e di ipersensibilita' quali prurito, orticaria, eritema multiforme, sindrome di Steven-Johnson, necrolisi epidermica tossica, efflorescenze simili alla psoriasi, alopecia. Questi sintomi possono essere accompagnati da febbre, mialgia, artralgia, eosinofilia, e/oaumento nei titoli degli ANA. Raramente puo' verificarsi iperidrosi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: occasionalmente puo' verificarsi una mialgia. Patologie renali e urinarie: puo' verificarsi insufficienza renale o la condizione puo' risultareintensificata. Sono stati riferiti casi di insufficienza renale acuta(vedere Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego). Raramente possono verificarsi disturbi della minzione. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: in rari casi puo' verificarsi disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: in casi molto rari edema periferico e dolore toracico. Esami diagnostici: possono verificarsi aumenti dell'urea e della creatinina nel sangue, particolarmente in presenza di insufficienza renale, scompenso cardiaco grave e ipertensione reno-vascolare, che sono reversibili con la sospensione del farmaco.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza. Zofenopril e idroclorotiazide: dati gli effetti dei singoli componenti di questa 'associazione durante la gravidanza, l'uso di Interpril non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza(vedere paragrafo 4.4). L'uso di Interpril e' controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3 e 4.4). Zofenopril L'uso di ACE-inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso di ACE-inibitori e' controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3 e 4.4). Evidenze epidemiologiche sul rischiodi teratogenicita' dopo esposizione ad ACE- inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non sono state conclusive; tuttavia, un lieve aumento del rischio non puo' essere escluso. A meno che non sia ritenuta necessaria una terapia continuativa a base di ACE-inibitori, le pazienti che pianificano una gravidanza devono essere sottoposte ad un trattamento antipertensivo alternativo per il quale sia stato stabilito un profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente sospeso e, se ritenuto appropriato, deve essere avviata una terapia alternativa. E' noto che l'esposizione ad una terapia con ACE-inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza puo' indurre fetotossicita' negli umani (diminuzione della funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione cranica) e tossicita' neonatale (compromissione renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Nel caso di esposizione agli ACE-inibitori a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda di eseguire una verifica ecografica della funzionalita' renale e del cranio. I neonatile cui madri hanno assunto ACE-inibitori devono essere strettamente monitorati per il rischio di ipotensione (vedere Paragrafi 4.3 e 4.4). Idroclorotiazide L'esperienza sull'uso di idroclorotiazide in gravidanza, soprattutto durante il primo trimestre, e' limitata. Gli studi condotti su animali sono insufficienti. L'idroclorotiazide attraversa la placenta. Sulla base del meccanismo d'azione farmacologico dell'idroclorotiazide il suo uso durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza puo' compromettere la perfusione feto-placentare e puo' causareeffetti fetali e neonatali quali ittero, alterazioni dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia. L'idroclorotiazide non deve essere somministrata in caso di edema gestazionale, ipertensione gestazionale opre-eclampsia a causa del rischio di ipovolemia e ipoperfusione placentare senza beneficio sul decorso della malattia. L'idroclorotiazide non deve essere utilizzato in caso di ipertensione essenziale in donne in gravidanza ad eccezione di rari casi nei quali non esistono alternative terapeutiche. Allattamento: dato che non sono disponibili informazioni riguardo all'uso di Interpril durante l'allattamento, l'uso del farmaco non e' raccomandato ed e' preferibile ricorrere a trattamenti alternativi, per i quali sia stato valutato il profilo di sicurezza durante l'allattamento, specialmente se si allatta un neonato o un bambino prematuro. Idroclorotiazide L'idroclorotiazide viene escreta nel latte materno in piccole quantita'. Le tiazidi ad alte dosi, causano intensa diuresi, e possono inibire la produzione del latte. L'uso di Interpril durante l'allattamento non e' raccomandato. Se Interpril viene utilizzato durante l'allattamento, le dosi devono essere mantenute piu'basse possibili.

Codice: 047086018
Codice EAN:

Codice ATC: C09BA15
  • Sistema cardiovascolare
  • Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina
  • Ace inibitori, associazioni
  • Ace inibitori e diuretici
  • Zofenopril e diuretici
Temperatura di conservazione: non superiore a +30, conservare il prodotto nella confezione originale
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE

36 MESI

BLISTER