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KESSAR 30CPR 20MG Produttore: ORION CORPORATION

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

KESSAR 20 mg COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antiestrogeni.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa contiene: questo farmaco da 20 mg: tamoxifene citrato 30,4 mg, pari a tamoxifene 20 mg.

ECCIPIENTI

Ogni compressa da 20 mg di tamoxifene contiene: amido di mais, lattosio monoidrato, polivinilpirrolidone, magnesio stearato, sodio carbossimetilamido.

INDICAZIONI

Questo farmaco e' indicato per il trattamento del carcinoma mammario.Pazienti con una recente prova negativa per l'espressione dei recettori per gli estrogeni hanno minori probabilita' di rispondere al farmaco.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Questo farmaco e' controindicato quale terapia preventiva in pazienti ad alto rischio di cancro mammario. Questo medicinale e' controindicato in caso di carcinoma duttale in sito in donne che richiedano una concomitante terapia anticoagulante o che presentino un'anamnesi di trombosi venosa profonda o embolia polmonare. Questo farmaco non deve essere somministrato in corso di gravidanza. Sebbene non sia stata stabilita alcuna relazione causale con il farmaco, sono stati segnalati pochi casi di aborti spontanei, anomalie congenite e morti fetali in pazienti che avevano assunto questo medicinale.

POSOLOGIA

Posologia: la dose giornaliera raccomandata e' normalmente di 20 mg di tamoxifene, somministrata in due dosi separate al giorno o in una singola dose giornaliera. Possono essere somministrati fino a 40 mg al giorno di tamoxifene, tuttavia non e' stato dimostrato alcun vantaggio ulteriore. Tale regime posologico e' stato impiegato anche in pazientianziane e, in alcuni casi, la terapia con questo medicinale ha costituito l'unica forma di trattamento. Popolazione pediatrica: l'uso di questo farmaco nei bambini non e' raccomandato, in quanto la sicurezza el'efficacia non sono state stabilite. Modo di somministrazione: uso orale.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C.

AVVERTENZE

Questo farmaco non e' indicato in donne sane e nelle condizioni di patologia mammaria benigna. Questo medicinale deve essere impiegato con cautela in pazienti con persistente leucopenia o trombocitopenia. Sonoconsigliabili periodici controlli della crasi ematica, piastrinemia inclusa. Le pazienti in trattamento con tamoxifene devono essere istruite ad avvisare immediatamente il proprio medico qualora avvertano uno qualsiasi dei seguenti sintomi: intorpidimento del volto o debolezza delle braccia o delle gambe e problemi della parola o della visione chepotrebbero indicare un ictus cerebri. Lo stesso in caso di dolore toracico e dispnea che potrebbero essere sintomi di embolia polmonare, o se si presenta dolore addominale o un sanguinamento vaginale anormale che potrebbero indicare un possibile cancro dell'utero. Anche in caso di tosse e dispnea che potrebbero essere sintomi di una polmonite interstiziale le pazienti dovranno essere istruite ad avvisare il proprio medico. Deve essere richiesto alle pazienti se esse abbiano avuto una storia pregressa di ictus cerebri, di eventi simili all'ictus, eventi tromboembolici o cancro dell'utero. La decisione di iniziare la terapia con tamoxifene in pazienti con carcinoma duttale in situ deve esserediscussa con le pazienti, valutando insieme a loro i potenziali rischi e benefici. Pazienti con metastasi ossee devono essere strettamente monitorate durante le prime settimane di terapia poiche' puo' verificarsi ipercalcemia. Se dovesse verificarsi ipercalcemia devono essere intraprese misure appropriate e in casi gravi, la terapia con tamoxifenedeve essere interrotta. Disturbi della vista incluse alterazioni della cornea, cataratte e retinopatia sono stati riportati in pazienti chericevono tamoxifene. Ripetuti esami oftalmologici sono indispensabiliin pazienti che ricevono un trattamento con tamoxifene. La maggior parte delle reazioni avverse oculari sono reversibili dopo l'interruzione di tamoxifene. Si puo' verificare arresto del flusso mestruale in pazienti in pre-menopausa, il che non pregiudica l'attivita' antitumorale del farmaco. Durante il trattamento con questo farmaco e' stata riportata un'aumentata incidenza di alterazioni dell'endometrio, comprendenti iperplasia, polipi, cancro e sarcoma dell'utero (prevalentemente tumori Mulleriani misti maligni). L'incidenza e il quadro di queste alterazioni suggeriscono un meccanismo di base correlato alle proprieta' estrogeniche di questo medicinale. E' consigliabile, quindi che le pazienti in corso di terapia vengano sottoposte a frequenti controlli dell'apparato genitale, in particolare dell'endometrio. Inoltre le pazienti in trattamento con questo farmaco o che abbiano assunto il farmaco precedentemente e che presentino sintomi ginecologici anormali, specialmente sanguinamento vaginale anomalo o irregolarita' mestruali, perdite vaginali e sintomi come dolore pelvico o pressione devono essere sottoposte a controlli immediati. In studi clinici con tamoxifene nel carcinoma mammario sono stati riportati secondi tumori primari a livellodi siti diversi dall'endometrio e dalla mammella controlaterale; non e' stata stabilita alcuna relazione causale e il significato clinico di queste osservazioni non e' chiaro. Nella ricostruzione microchirurgica ritardata del seno questo farmaco puo' aumentare il rischio di complicanze della falda microvascolare. In uno studio non controllato, condotto su 28 bambine di eta' compresa tra 2 e 10 anni, affette dalla sindrome di McCune Albrigth (MAS), trattate con 20 mg una volta al giorno per un periodo di tempo fino a 12 mesi, il volume medio dell'utero e' risultato aumentato dopo 6 mesi di trattamento e raddoppiato al termine dello studio durato un anno. Quest'osservazione e' in linea con leproprierta' farmacodinamiche del tamoxifene, ma non e' stata stabilita una relazione causale. In letteratura e' stato mostrato che metabolizzatori lenti di CYP2D6 hanno un ridotto livello plasmatico di endoxifene, uno dei piu' importanti metaboliti attivi del tamoxifene. Concomitanti terapie che inibiscono il CYP2D6 possono portare a ridotte concentrazioni del metabolita attivo endoxifene. Pertanto potenti inibitoridel CYP2D6 (es. paroxetina, fluoxetina, chinidina, cinacalcet o bupropione) quando possibile devono essere evitati durante il trattamento con tamoxifene. Questo medicinale non deve essere somministrato durantel'allattamento. Eccipienti: le compresse di questo farmaco contengonolattosio monoidrato. Le pazienti affette da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale. Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioe' essenzialmente "senza sodio".

INTERAZIONI

Le pazienti che assumono contemporaneamente questo farmaco e anticoagulanti di tipo dicumarolico devono essere attentamente seguite in quanto l'attivita' anticoagulante puo' essere significativamente potenziata; e' consigliabile in questo caso uno stretto monitoraggio degli indici di coagulazione. Quando questo medicinale e' somministrato in associazione a farmaci citotossici il rischio di episodi tromboembolici risulta aumentato. L'uso di tamoxifene in associazione con un inibitore dell'aromatasi come terapia adiuvante non ha mostrato un'efficacia migliore rispetto a tamoxifene da solo. Farmaci che diminuiscono l'escrezione renale del calcio, es. diuretici tiazidici, possono aumentare il rischio di ipercalcemia. L'uso concomitante di mitomicina (anche in piccole dosi) e tamoxifene aumenta il rischio di sindrome uremico emolitica, anemia e trombocitopenia, pertanto deve essere evitato. Il tamoxifene e' metabolizzato principalmente da CYP3A4. Si richiede cautela quando esso viene somministrato in associazione con noti inibitori o induttori degli enzimi CYP3A4. E' stato riportato in letteratura che l'interazione farmacocinetica con la rifampicina, agente che induce il CYP3A4, comporta una riduzione dei livelli plasmatici di tamoxifene. Non e' nota la rilevanza clinica di questa interazione. In letteratura e' stata riportata l'interazione farmacocinetica con inibitori del CYP2D6,che mostra una riduzione del 65-75% nei livelli plasmatici di una delle forme piu' attive del farmaco, cioe' l'endoxifene. In alcuni studi,e' stata riportata ridotta efficacia del tamoxifene con l'uso concomitante di alcuni antidepressivi SSRI (es. paroxetina). Poiche' non puo'essere escluso un effetto ridotto del tamoxifene, la co-somministrazione con potenti inibitori del CYP2D6 (es. paroxetina, fluoxetina, chinidina, cinacalcet o bupropione) quando possibile deve essere evitata.

EFFETTI INDESIDERATI

Dai risultati dello studio clinico NSABP P-1, un vasto studio della durata di 5 anni che ha coinvolto circa 13.000 donne ad alto rischio per insorgenza di cancro del seno che hanno assunto tamoxifene o placebo, e' emerso nelle donne trattate con il tamoxifene un aumento dell'incidenza delle seguenti reazioni avverse rispetto al gruppo di controllo: cancro dell'utero: adenocarcinoma endometriale (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 2.20 nel gruppo delle donne trattate contro 0.71 nel gruppo di controllo), sarcoma uterino, incluso il sarcoma misto di tipo mulleriano (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 0.17 nel gruppo delle donne trattate contro 0.00 nel gruppo di controllo); stroke (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 1.43 nel gruppo delle donne trattate contro 1.00 nel gruppo di controllo); emboliapolmonare (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 0.75 nel gruppo delle donne trattate contro 0.25 nel gruppo di controllo). Alcuni dei casi di tumori maligni uterini, di ictus e di embolia polmonare hanno avuto esito fatale. Nello stesso studio e' stato rilevato anche unaumento dell'incidenza di trombosi venosa profonda, formazione di cataratta, operazioni chirurgiche per cataratta. Sono stati segnalati fibromi uterini, endometriosi ed altre alterazioni endometriali inclusi iperplasia e polipi. Molto raramente sono stati riportati casi di polmonite interstiziale. Nel trattamento a lungo termine gli effetti collaterali segnalati sono meno frequenti o meno gravi rispetto a quelli osservati con androgeni ed estrogeni impiegati per il trattamento della stessa patologia. Alcuni effetti collaterali sono attribuibili all'azione antiestrogenica del farmaco: vampate di calore, perdite ematiche vaginali, secrezione vaginale, nausea, vomito, prurito vulvare, rash cutaneo e cute secca. Altri effetti collaterali di tipo generale sono rappresentati da intolleranza gastrointestinale, confusione della mente, capogiro, e in qualche caso, ritenzione di fluidi e alopecia. Sono stati riportati anche dolore addominale, aumento del dolore osseo e tumorale, tosse, anoressia e costipazione. In pazienti che ricevono tamoxifene sono stati riportati comunemente crampi alla gamba e mialgia. Quando tali effetti collaterali sono gravi e' possibile controllarli attraverso una semplice riduzione del dosaggio senza influenzare la risposta al trattamento. Nel caso in cui la semplice riduzione del dosaggio non consentisse l'abolizione degli effetti collaterali, e' necessario sospendere la somministrazione del farmaco. Sono stati riportati rash cutaneo (incluse rare segnalazioni di eritema multiforme, sindrome di Steven-Johnson, vasculiti cutanee e pemfigoide bolloso) e comunemente reazioni di ipersensibilita', incluso angioedema. Negli stadi iniziali della terapia, in un piccolo numero di pazienti con lesioni ossee si e' sviluppata ipercalcemia. All'inizio della terapia con questo farmacosi possono verificare episodi di recrudescenza sintomatologica della malattia (flare). Tali manifestazioni sono transitorie e spesso associate ad una buona risposta alla terapia. Sono stati segnalati alcuni casi di visione annebbiata, perdita di acuita' visiva, disturbi visivi tra cui rari casi di alterazioni corneali, cataratta e retinopatia. In pazienti in trattamento con tamoxifene sono stati segnalati casi di neuropatia ottica e di neurite ottica e, in un limitato numero di casi, si e' verificata cecita'. In pazienti in trattamento con questo medicinale sono stati riportati comunemente disturbi sensoriali (inclusi parestesia e disgeusia). Sono stati segnalati fibromi uterini. In pazienti trattate con questo farmaco si e' osservata piastrinopenia, generalmente limitata a valori quali 80.000-90.000/mm^3, ma a volte anche inferiori. Nel corso di terapia con questo medicinale e' stata segnalata leucopenia talvolta associata ad anemia e/o trombocitopenia. Neutropenia, talvolta grave, e' stata segnalata raramente e casi di agranulocitosi sono stati riportati raramente. Si possono manifestare episodi emorragici. Vi e' evidenza di eventi ischemici cerebrovascolari e tromboembolici, inclusi trombosi venosa profonda, trombosi microvascolare ed embolia polmonare, che si manifestano comunemente nel corso della terapia con questo farmaco. Inoltre ci puo' essere un aumento della tendenza a tromboflebiti. Poiche' l'incidenza di tali eventi risulta aumentata in pazienti affetti da patologie maligne, non e' stata stabilita unarelazione causale con questo medicinale. Quando questo farmaco e' somministrato in associazione a farmaci citotossici, il rischio di episodi tromboembolici risulta aumentato. Questo medicinale e' stato associato a variazioni dei livelli degli enzimi epatici e in rari casi a un quadro di piu' gravi anormalita' epatiche, in alcuni casi fatali, tra cui fegato steatosico, colestasi ed epatite, insufficienza epatica, cirrosi e danno epatocellulare (compresa necrosi epatica). Comunemente, puo' essere associato all'impiego di tamoxifene un incremento dei livelli sierici dei trigliceridi, in alcuni casi con pancreatite.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: questo farmaco non deve essere somministrato in corso di gravidanza. Sebbene non sia stata stabilita alcuna relazione causale con il farmaco, sono stati segnalati pochi casi di aborti spontanei, anomalie congenite e morti fetali in pazienti che avevano assunto questomedicinale. Negli studi di tossicita' sul ciclo riproduttivo nel ratto, coniglio e scimmia il tamoxifene non ha mostrato potenziale teratogeno. Nei modelli sperimentali di sviluppo del tratto riproduttivo fetale del roditore, tamoxifene e' stato associato a modificazioni simili a quelle causate da estradiolo, etinilestradiolo, clomifene e dietilstilbestrolo (DES). Sebbene la rilevanza clinica di tali modificazioni non sia nota, alcune di queste, specialmente l'adenosi vaginale, sono simili a quelle osservate nelle donne giovani che, nella vita intrauterina avevano subito l'esposizione a DES e che presentano un rischio di 1:1000 di sviluppare un carcinoma a cellule chiare della vagina o della cervice. Solo un piccolo numero di pazienti e' stato esposto a tamoxifene in corso di gravidanza. Non e' stato riportato che tale esposizione abbia causato una successiva adenosi vaginale o carcinoma a cellule chiare della vagina o della cervice nelle donne giovani che avevano subito l'esposizione a tamoxifene nella vita intrauterina. Le pazientidevono essere informate della necessita' di evitare una gravidanza durante il trattamento con questo farmaco e se, sessualmente attive, devono usare contraccettivi di barriera o altri metodi contraccettivi nonormonali. Le pazienti in pre-menopausa, prima di iniziare il trattamento, devono essere sottoposte ad attenti controlli per escludere la possibilita' di una gravidanza in atto. Le pazienti devono essere informate dei rischi potenziali per il feto qualora si instaurasse una gravidanza durante il trattamento con questo medicinale o nei due mesi successivi all'interruzione della terapia. Allattamento: questo farmaco non e' consigliato durante l'allattamento in quanto non e' noto se esso sia escreto nel latte materno. La decisione di interrompere l'allattamento o la terapia con questo medicinale deve essere valutata in base alla necessita' di trattamento.

Codice: 027433022
Codice EAN:

Codice ATC: L02BA01
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Terapia endocrina
  • Antagonisti ormonali e sostanze correlate
  • Antiestrogeni
  • Tamoxifene
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi
Forma farmaceutica: COMPRESSE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE

36 MESI

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