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LEVODOPA BENS TE 60CPR200+50MG Produttore: TEVA ITALIA SRL

  • PARAFARMACO
  • Prezzo: libero

DENOMINAZIONE

LEVODOPA/BENSERAZIDE TEVA ITALIA 200 MG/50 MG COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Anti-Parkinsoniani.

PRINCIPI ATTIVI

Levodopa 200 mg e benserazide 50 mg come benserazide cloridrato.

ECCIPIENTI

Mannitolo; cellulosa microcristallina; amido di mais pregelatinizzato; calcio fosfato dibasico, anidro; povidone K-25M; crospovidone Silicecolloidale anidra; ferro ossido rosso (E172); magnesio stearato.

INDICAZIONI

Trattamento dei sintomi del morbo di Parkinson.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' alla levodopa, alla benserazide o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Grave ipertiroidismo, tachicardia o feocromocitoma. Patologie gravi a livello endocrino, cardiaco, epatico o renale. Psicosi endogene o esogene. Trattamento con reserpina o inibitori non selettivi delle monoaminoossidasi (IMAO). Sospendere la somministrazione di questi inibitori delle MAO almeno 2 settimane prima di iniziare il trattamento con levodopa/benserazide. Glaucoma dell'angolo chiuso.

POSOLOGIA

La dose e la somministrazione sono variabili ed e' possibile fornire solo indicazioni guida. La dose dipende dalla gravita' dei sintomi extrapiramidali e dalla tolleranza del singolo soggetto. Evitare la somministrazione di dosi singole elevate. Una volta iniziato il trattamento, la dose deve essere aumentata gradualmente per limitare gli effetti indesiderati e in modo da non ridurre la probabilita' di successo terapeutico. >>Pazienti non trattati in precedenza con levodopa. Dose iniziale: 100-200 mg (levodopa), 25-50 mg (benserazide); aumento ogni 3-7 giorni di 50-100 mg (levodopa), 12,5-25 mg(benserazide); dose massima:800 mg (levodopa), 200 mg (benserazide). All'inizio, ogni singola somministrazione non deve superare i 50 mg/12,5 mg. Successivamente, la dose giornaliera deve essere suddivisa in almeno 4 somministrazioni. Sesi verificano effetti indesiderati, innanzitutto non aumentare ulteriormente la dose, o ridurla temporaneamente e titolarla di nuovo piu' gradualmente. In caso di effetti indesiderati a livello del tratto gastrointestinale, e' possibile somministrare antiemetici come domperidone. La dose efficace di solito e' compresa fra 400 e 800 mg di levodopa e fra 100 e 200 mg di benserazide al giorno in dosi suddivise, con la maggior parte dei pazienti che richiede non piu' di 600 mg di levodopae 150 mg di benserazide al giorno. Il miglioramento ottimale si nota di solito nell'arco di 1-3 settimane, tuttavia l'effetto terapeutico completo puo' non essere evidente per qualche tempo. Pertanto si consiglia di lasciar trascorrere diverse settimane prima di prendere in considerazione la possibilita' di incrementare la dose oltre il range medio di dose. Qualora non si ottenessero miglioramenti soddisfacenti, la dose puo' essere aumentata, ma con cautela e a intervalli di un mese. Di rado e' necessario superare la dose di 800 mg di levodopa/200 mg dibenserazide al giorno. Il trattamento deve essere continuato per almeno sei mesi prima di giungere alla conclusione di insuccesso terapeutico a causa della mancanza di risposta clinica. >>Pazienti trattati in precedenza con levodopa: sospendere completamente la levodopa in somministrazione singola per un periodo di 12 ore e successivamente iniziare un trattamento con levodopa/benserazide. Per ottenere un effetto clinico simile, la dose di levodopa in combinazione con benserazide deve essere pari al 20% circa della precedente dose di levodopa. Tenere il paziente sotto osservazione per una settimana, poi, se necessario, aumentare la dose secondo le modalita' previste per i pazienti non trattati con levodopa in precedenza. >>Pazienti trattati precedentemente conaltre associazioni di levodopa/inibitore della decarbossilasi: sospendere la terapia precedente per 12 ore. Per ridurre al minimo l'eventualita' di effetti conseguenti alla sospensione di levodopa, puo' esserevantaggioso interrompere la terapia precedente di notte e iniziare laterapia con levodopa/benserazide la mattina successiva. Le dosi iniziali e i successivi incrementi devono essere somministrati secondo le modalita' descritte per i pazienti che non hanno mai assunto levodopa in precedenza. La terapia con levodopa/benserazide puo' essere assunta in concomitanza con altri trattamenti anti-Parkinson. Non appena l'effetto terapeutico della terapia con levodopa/benserazide diventa evidente, si dovra' valutare il dosaggio dell'altro trattamento, quindi ridurlo e sospenderlo se necessario. >>Raccomandazioni particolari per la dose: i pazienti che evidenziano gravi irregolarita' nella risposta possono essere assistiti dividendo la dose in dosi piu' piccole e piu' frequenti (vale a dire piu' di quattro volte al giorno) senza comunque alterare la dose complessiva giornaliera. >>Pazienti anziani: si raccomanda di titolare la dose gradualmente. >>Bambini e adolescenti: l'esperienza sull'uso di questa terapia e' limitata. >>Pazienti con danno renale ed epatico: non sono necessari adeguamenti della dose. >>Metodo e durata della somministrazione: questo medicinale e' per uso orale. Se possibile, somministrare levodopa/benserazide da 30 minuti a 1 ora dopo i pasti. Gli effetti indesiderati a livello gastrointestinale, chesi verificano essenzialmente nelle fasi iniziali del trattamento, possono essere controllati assumendo il medicinale accompagnandolo con cibo o bevande, o rallentando la titolazione della dose. La terapia con levodopa/benserazide deve essere assunta a lungo termine (terapia sostitutiva). Se e' ben tollerata, il trattamento non deve essere limitatonel tempo.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

L'uso di levodopa/benserazide non e' raccomandato nel trattamento di reazioni extrapiramidali di origine farmacologica o nella corea di Huntington. Nella fase iniziale del trattamento, le funzioni epatica, renale ed ematopoietica devono essere valutate di frequente, e periodicamente nel corso della terapia prolungata. La funzione circolatoria e l'elettrocardiogramma (ECG) devono essere monitorati regolarmente nei pazienti con anamnesi di infarto miocardico, aritmia cardiaca o disturbidelle coronarie. E' necessario monitorare attentamente i pazienti conanamnesi di ipotensione ortostatica, in particolare all'inizio del trattamento. In caso di ipotensione ortostatica sintomatica puo' essere necessario ricorrere ad un apposito trattamento. I pazienti con anamnesi di ulcera gastrointestinale, convulsioni o osteomalacia devono essere monitorati con particolare attenzione. I pazienti con glaucoma ad angolo aperto possono essere trattati con cautela con levodopa/benserazide, purche' si proceda al controllo costante della pressione intraoculare. I pazienti devono essere monitorati con attenzione durante il trattamento per evidenziare qualsiasi cambiamento nella pressione intraoculare. Nei pazienti diabetici si dovra' controllare con maggiore frequenza la glicemia e la dose della terapia antidiabetica dovra' essere adeguata di conseguenza. Tutti i pazienti dovranno essere attentamentemonitorati per rilevare variazioni di carattere psicologico ed episodi depressivi con o senza ideazione suicidaria. Durante il trattamento con levodopa/benserazide e' possibile che si verifichi depressione, maquest'ultima puo' anche essere causata della malattia sottostante. Disturbo del controllo degli impulsi: i pazienti devono essere regolarmente monitorati per lo sviluppo di disturbi del controllo degli impulsi. I sintomi comportamentali del disturbo del controllo degli impulsi, incluso gioco d'azzardo patologico, aumento della libido, ipersessualita', shopping compulsivo o spesa eccessiva, bulimia o impulso incontrollato ad alimentarsi, possono verificarsi in pazienti trattati con agonisti della dopamina e/o con altri trattamenti dopaminergici contenenti levodopa. Se si sviluppano tali sintomi, si raccomanda una rivalutazione del trattamento. La sospensione improvvisa di levodopa/benserazide dopo un trattamento a lungo termine con medicinali contenenti levodopa puo' portare a una sindrome maligna da sospensione di levodopa (coniperpiressia, rigidita' muscolare, talvolta cambiamenti psicologici eaumento della creatina fosfochinasi sierica) oppure crisi acinetiche.Entrambe queste situazioni possono mettere a repentaglio la vita del paziente. Pertanto la sospensione di levodopa indicata terapeuticamente deve essere eseguita solo in ospedale. Poiche' il trattamento con levodopa/benserazide puo' causare stanchezza e, in rari casi, eccessiva sonnolenza diurna e improvvisa insorgenza del sonno, talvolta senza segni di preavviso, bisogna avvisare i pazienti di fare molta attenzionedurante la guida o nell'utilizzo di macchinari. In questi casi, si puo' prendere in considerazione una riduzione della dose o l'interruzione della terapia. Se il paziente deve essere sottoposto ad anestesia generale, il trattamento con levodopa/benserazide puo' essere continuatofino a quando e' consentito al paziente assumere liquidi e medicinaliper via orale. Se e' necessario sospendere temporaneamente la terapia, il trattamento con levodopa/benserazide puo' essere ripreso, alle stesse dosi assunte precedentemente, non appena sia consentita l'assunzione di liquidi per via orale. Qualora la terapia fosse sospesa per periodi piu' lunghi, la dose dovra' essere nuovamente adattata in manieragraduale; tuttavia, in molti casi, il paziente puo' ritornare rapidamente alla dose terapeutica precedente. Se il paziente deve essere sottoposto a intervento chirurgico d'urgenza, nel caso in cui il trattamento con levodopa/benserazide non sia stato sospeso, e' consigliabile evitare l'anestesia con alotano. In soggetti predisposti possono verificarsi reazioni di ipersensibilita'. L'esperienza nei pazienti di eta' inferiore ai 25 anni e' limitata. La somministrazione concomitante di antipsicotici con proprieta' bloccanti il recettore della dopamina, in particolare gli antagonisti del recettore D2, deve essere effettuata con cautela e il paziente deve essere tenuto sotto stretta osservazioneper rilevare la perdita dell'effetto anti-Parkinson oppure il peggioramento dei sintomi del Parkinson. Sono stati avanzati sospetti circa la possibilita' che la levodopa possa causare l'insorgenza di melanoma maligno. Pertanto si raccomanda di non ricorrere al trattamento con levodopa/benserazide in soggetti attualmente o precedentemente affetti da melanoma maligno.

INTERAZIONI

La somministrazione concomitante dell'agente anticolinergico triesifenidile con levodopa/benserazide riduce il tasso di assorbimento della levodopa. Il solfato di ferro riduce la concentrazione massima plasmatica e l'area sotto la curva (AUC) della levodopa del 30-50%. Le variazioni farmacocinetiche osservate nel corso del trattamento concomitantecon solfato di ferro sembrano raggiungere un significato clinico soloin alcuni pazienti. La metoclopramide aumenta il tasso di assorbimento della levodopa. Gli oppioidi, gli antiipertensivi e i neurolettici contenenti reserpina (ad eccezione della clozapina) possono ridurre l'effetto della terapia con levodopa/benserazide. L'associazione di levodopa/benserazide con neurolettici non e' raccomandata. Se necessario, somministrare la dose piu' bassa di entrambi i prodotti. Il trattamentocon levodopa/benserazide non deve essere somministrato contemporaneamente con inibitori non selettivi delle MAO. L'uso degli inibitori puridelle MAO-B (es. selegilina, fino a 10 mg/die) o degli inibitori selettivi delle MAO-A (es. moclobemide) non e' controindicato. In alcuni casi, la selegilina puo' aumentare l'effetto anti-Parkinson della levodopa, senza indurre interazioni pericolose. La somministrazione contemporanea di inibitori delle MAO-A e delle MAO-B equivale all'attivita' di un inibitore non selettivo delle MAO. Di conseguenza, tali associazioni non devono essere somministrate contemporaneamente alla terapia con levodopa/benserazide. La somministrazione contemporanea di inibitoridelle MAO irreversibili e non selettivi (es. tranilcipromina) puo' provocare crisi ipertensive fino a due settimane dopo la sospensione dell'inibitore delle MAO. Si sono verificati casi di ipotensione posturale sintomatica nei casi in cui associazioni di levodopa con un inibitore della decarbossilasi sono state aggiunte al trattamento di pazienti che gia' assumevano antiipertensivi. Puo' essere necessario adeguare la dose dell'agente antiipertensivo. La terapia con levodopa/benserazide non deve essere assunta in associazione con agenti simpaticomimetici. L'associazione puo' aumentare l'effetto dell'agente simpaticomimetico. Se tale associazione e' necessaria, e' importante monitorare la funzione cardiovascolare e ridurre la dose dell'agente simpaticomimetico.La terapia con levodopa/benserazide puo' essere associata con altri agenti anti-Parkinson (es. gli agonisti della dopamina, l'amantadina e gli agenti colinergici), purche' venga ridotta di quanto necessario ladose di levodopa/benserazide o dell'altro agente. Se si avvia una terapia adiuvante con un inibitore delle catecol-O-metil transferasi (COMT), puo' essere necessario ridurre la dose di levodopa/benserazide. Quando viene istituita una terapia con levodopa/benserazide, gli anticolinergici non devono essere sospesi in modo brusco, in quanto l'effettodi levodopa comincia a manifestarsi dopo qualche tempo. L'ingestione concomitante di pasti ad alto contenuto proteico puo' ridurre l'effetto di levodopa/benserazide. L'assunzione di levodopa/benserazide puo' interferire con diversi esami diagnostici di laboratorio: determinazione delle catecolamine, della creatinina, dell'acido urico, del glucosio, della fosfatasi alcalina, della transaminasi glutammico-ossalacetica(SGOT), dell'aspartato aminotransferasi, (AST), della transaminasi glutammico-piruvica (SGPT), della alanina aminotransferasi (ALT), della lattato deidrogenasi (LDH) e della bilirubina; si e' osservato un aumento dei livelli di azoto ureico nel sangue (BUN) in concomitanza con l'assunzione di levodopa/benserazide; determinazione di falsi positivi del corpo chetonico mediante test strip (la reazione rimane inalteratadopo ebollizione dell'urina); determinazione di falsi positivi del glucosio nelle urine mediante il metodo della glucosio-ossidasi; falsi positivi del test di Coombs.

EFFETTI INDESIDERATI

Classificazione frequeze: molto comuni (>=1/10), comuni (>=1/100, <1/10), non comuni (>=1/1.000, <1/100), rari (>=1/10.000, <1/1.000), molto rari (<1/10.000), non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto rari: leucopenia transitoria, anemia emolitica, trombocitopenia.Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto rari: aumento dell'acido urico o del BUN (azoto ureico nel sangue). Disturbi psichiatrici. Rari: allucinazioni, disorientamento temporale; molto rari: agitazione, ansia, disturbi del sonno, deliri, umore depresso, anoressia; nonnota: leggera euforia, sonnolenza, aggressivita', "smascheramento" dipsicosi. Disturbi del controllo degli impulsi: goco d'azzardo patologico, aumento della libido e ipersessualita', shopping compulsivo o spesa eccessiva, bulimia o impulso incontrollato ad alimentarsi, possono verificarsi in pazienti trattati con agonisti della dopamina e/o con altri trattamenti dopaminergici contenenti levodopa. Patologie del sistema nervoso. Comuni: irregolarita' della risposta terapeutica come episodi di "congelamento", da "fine dose" ed effetti "on-off", discinesia, movimenti involontari (coreiformi o atetosici); molto rari: eccessiva sonnolenza diurna, episodi di addormentamento. Patologie cardiache. Molto rari: aritmia cardiaca. Patologie vascolari. Molto rari: ipotensione ortostatica. Patologie gastrointestinali. Molto rari: perdita delgusto, alterazioni del gusto, nausea, vomito, diarrea; non nota: emorragia gastrointestinale. Patologie epatobiliari. Molto rari: aumento dei livelli di transaminasi e fosfatasi alcalina. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Rari: reazioni cutanee allergiche come prurito o rash. Patologie renali e urinarie. Molto rare: scolorimento delle urine; non nota: uremia. Altro. Non nota: arrossamento e sudorazione. Gli effetti indesiderati tipici del trattamento iniziale (perdita dell'appetito, nausea, vomito, alterazioni del gusto) solitamente possono essere controllati somministrando levodopa/benserazide insieme a cibo o bevande oppure aumentando piu' gradualmente la dose. I movimenti involontari (es. coreiformi o atetosici), che possono svilupparsi nelle fasi piu' avanzate della malattia, possono essere controllati riducendo la dose. Le irregolarita' nella risposta terapeutica (fenomeni di "congelamento", "deterioramento di fine dose" e il fenomeno "on-off") possono svilupparsi dopo un trattamento prolungato e solitamente si riducono o vengono resi tollerabili dividendo la dose in dosi piu' piccole e piu' frequenti. La dose di levodopa puo' quindi essere aumentata per tentativi, in piu' stadi, per migliorarne l'efficacia. Agitazione,ansia, disturbi del sonno, allucinazioni, deliri e disorientamento temporale si verificano principalmente nei pazienti anziani e in pazienti con un'anamnesi corrispondente. I disturbi circolatori come l'ipotensione ortostatica si possono solitamente migliorare riducendo la dose di levodopa/benserazide. Si puo' verificare un leggero cambiamento di colore delle urine. Solitamente di colore rosso, con il tempo diventano scure.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Non vi sono dati adeguati relativi all'uso di levodopa/benserazide indonne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno evidenziato tossicita' riproduttiva. Il rischio potenziale per l'embrione o il feto non e' noto. Levodopa/benserazide non deve essere usata durante la gravidanza, a meno che i vantaggi per la madre non superino gli eventuali rischi per il feto. E' preferibile rimandare la somministrazione dilevodopa dopo il primo trimestre; qualora risultasse impossibile rimandare l'inizio del trattamento o in assenza di un'alternativa, e' necessario un monitoraggio prenatale. Le donne in eta' fertile devono fareuso di un contraccettivo efficace. La levodopa e' escreta nel latte materno in quantita' significative. Ci sono evidenze di soppressione dell'allattamento durante il trattamento con levodopa. La sicurezza della levodopa e della benserazide nel bambino non e' nota. Le donne non devono allattare al seno durante il trattamento con levodopa/benserazide.

Codice: 039452040
Codice EAN:

Codice ATC: N04BA02
  • Sistema nervoso
  • Antiparkinsoniani
  • Sostanze dopaminergiche
  • Dopa e suoi derivati
  • Levodopa ed inibitore della decarbossilasi
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE DIVISIBILI
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FLACONE

COMPRESSE DIVISIBILI

24 MESI

FLACONE