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LIKACIN IM IV 1FL 1G 4ML Produttore: LISAPHARMA SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

LIKACIN SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antibatterici aminoglicosidici.

PRINCIPI ATTIVI

1 flaconcino im iv 250/500/1000 mg contiene: amikacina.

ECCIPIENTI

Sodio citrato, sodio bisolfito, acido Solforico, acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

E' indicato nel trattamento a breve termine di infezioni gravi da ceppi sensibili di germi Gram-negativi, comprese le specie di Pseudomonas, E. Coli, Proteus indolo + e indolo -, di Providencia, del gruppo Klebsiella-Serratia, e di Acinetobacter. Questo antibiotico si dimostra efficace: nella terapia delle batteriemie, delle setticemie e delle sepsi neonatali; nella terapia delle infezioni gravi delle vie respiratorie, delle ossa e delle articolazioni, del SNC (inclusa la meningite), delle infezioni intraaddominali (inclusa la peritonite), delle ustionie delle infezioni postoperatorie (incluse quelle della chirurgia vascolare); nella terapia delle infezioni gravi, complicate e ricorrenti, delle vie urinarie, causate da germi Gram-negativi. Per contro, come gli altri aminoglicosidi, l'Amikacina non e' indicata negli episodi infettivi iniziali non complicati del tratto urinario, quando l'agente eziologico e' sensibile ad antibiotici potenzialmente meno tossici; nella terapia delle infezioni da stafilococco; percio' si puo' adottare come terapia d'attacco in caso di infezioni stafilococciche accertate o presunte, quando il paziente e' allergico ad altri antibiotici, o e' presente un'infezione mista da stafilococchi e Gram-negativi; nella terapia delle sepsi neonatali, quando il test di sensibilita' indica che altri aminoglicosidi non si possono impiegare. In tali casi puo' essere indicata anche una terapia concomitante con un antibiotico di tipo penicillinico, a causa della possibilita' di sovrinfezione da Gram-positivi (streptococchi o pneumococchi). Il medicinale e' in grado di combattere le infezioni da germi Gram-negativi resistenti alla gentamicinaed alla tobramicina, particolarmente da Proteus rettgeri, Providenciastuartii, Serratia mercescens e Pseudomonas aeruginosa. Occorre tenerconto delle direttive ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' accertata o presunta all'amikacina o agli altri aminoglicosidi.

POSOLOGIA

>>Somministrazione intramuscolare ed endovenosa. Alla posologia raccomandata le infezioni meno gravi sostenute da germi sensibili all'Amikacina dovrebbero rispondere entro 24-48 ore. La durata del trattamento e' in genere di 3-7 giorni per la somministrazione endovenosa e di 7-10 giorni per la somministrazione intramuscolare. Se il quadro clinico non si modifica entro 3-5 giorni, prendere in considerazione una terapia alternativa in base ai risultati delle indagini microbiologiche. Adulti e bambini sopra i 12 anni: il dosaggio intramuscolare o endovenoso raccomandato per adulti e adolescenti con funzionalita' renale normale (clearance della creatinina >= 50 ml/min.) e' di 15 mg/kg/die da somministrarsi come dose giornaliera singola o frazionato in due dosi uguali, ovvero 7,5 mg/kg ogni 12 ore. La dose giornaliera totale non deve superare 1,5 g. Nei pazienti con endocardite e neutropenia febbrile la posologia dev'essere di due somministrazioni al giorno, in quanto non si dispone di dati sufficienti a supporto della somministrazione giornaliera unica. Bambini di eta' compresa tra 4 settimane e 12 anni: la dose intramuscolare o endovenosa (infusione venosa lenta) raccomandata per i bambini con funzionalita' renale normale e' di 15-20 mg/kg/die somministrabile come dose unica di 15-20 mg/kg o frazionata in due dosi da 7,5 mg/kg ogni 12 ore. Nei pazienti con endocardite e neutropenia febbrile la posologia dev'essere di due somministrazioni al giorno,in quanto non si dispone di dati sufficienti a supporto della somministrazione giornaliera unica. Neonati: un'iniziale dose di carica di 10mg/kg seguita da 7,5 mg/kg ogni 12 h. Lattanti prematuri: la dose raccomandata nei prematuri e' di 7,5mg/kg ogni 12 ore. Infezioni ad alto rischio e/o sostenute da Pseudomonas: la dose iniziale nell'adulto puo' essere aumentata a 500 mg ogni 8 ore, ma non si deve superare mai ladose di 1,5 g/die ne' protrarre la terapia per piu' di 10 giorni. La dose totale massima e' di 15 g. Infezioni del tratto urinario non complicate (escluse le infezioni da Pseudomonas): 7,5 mg/kg/die suddivise in due somministrazioni (una ogni 12 ore). Alterata funzionalita' renale: nei pazienti affetti da disfunzione renale, la dose giornaliera dovrebbe essere ridotta e/o aumentati gli intervalli tra una somministrazione e l'altra onde evitare un accumulo del farmaco. Un metodo consigliato per stabilire le dosi da somministrare ai pazienti con una diminuita funzionalita' renale, sospetta o accertata, e' quello di moltiplicare per 9 le concentrazioni sieriche di creatinina: il risultato ottenuto rappresenta l'intervallo espresso in ore, tra una dose e l'altra.>>Posologia normale (7,5 mg/kg) a intervalli prolungati. Clcr 1,5 mg/100ml x 9= 13,5 intervallo ore; clcr 2,0 mg/100 ml x 9= 18 intervallo ore; clcr 2,5 mg/100 ml x 9= 22,5 intervallo ore; clcr 3,0 mg/100 ml x9= 27 intervallo ore; clcr 3,5 mg/100 ml x 9= 31,5 intervallo ore; clcr 4,0 mg/100 ml x 9= 36 intervallo ore; clcr 4,5 mg/100 ml x 9= 40,5 intervallo ore; clcr 5,0 mg/100 ml x 9= 45 intervallo ore; clcr 5,5 mg/100 ml x 9= 49,5 intervallo ore; clcr 6,0 mg/100 ml x 9= 54 intervallo ore. >>Posologia ridotta ad intervalli fissi. Dose iniziale 7,5 mg/kg dose di mantenimento (ogni 12 ore): CC del paziente osservata (ml/min) diviso CC del paziente normale (ml/min) x 7,5. La somministrazione i.m. e' preferenziale ma in caso di necessita' puo' essere utilizzata,con identico schema posologico, la somministrazione endovenosa (perfusione venosa). Somministrazione per infusione endovenosa: nell'adulto l'introduzione del preparato per infusione venosa lenta deve essere effettuata utilizzando una quantita' di liquido (100-200 ml per la fialada 500 mg e 200 ml per la fiala da 1000 mg), tale da consentire ciascuna somministrazione in un tempo variabile da 30 a 60 minuti. E' pertanto necessario diluire il flaconcino in opportuni solventi, quali la soluzione fisiologica, soluzione glucosata 5% e soluzione di Ringer lattato. Raccomandazione specifica per la somministrazione endovenosa: nei pazienti pediatrici la quantita' di diluenti da usare dipendera' dalla quantita' di amikacina tollerata dal paziente. Normalmente la soluzione dovra' essere infusa in un tempo compreso tra 30 e 60 minuti. I lattanti dovranno ricevere l'infusione in un intervallo di tempo compreso tra 1 e 2 ore. I diluenti compatibili per l'infusione sono i seguenti: soluzione fisiologica normale, destrosio 5%, Ringer lattato. L'Amikacina non deve essere unita ad altre sostanze da infondere ma somministrata da sola, secondo lo schema posologico stabilito. Le soluzioni, contenenti 2,5 mg/ml di principio attivo, possono essere utilizzate entro le 24 ore se conservate in frigorifero e comunque non al di sopra di 25 gradi C.

CONSERVAZIONE

Le soluzioni contenenti 2,5 mg/ml di principio attivo, possono essereutilizzate entro le 24 ore se conservate in frigorifero e comunque non al di sopra dei 25 gradi C.

AVVERTENZE

L'Amikacina e' potenzialmente nefrotossica, ototossica e neurotossica. Nei pazienti con insufficienza renale, qualora sia previsto un trattamento superiore a 5 giorni e' necessario praticare un audiogramma prima di iniziare la terapia e nel corso del trattamento. Qualora si osservassero tinnito auricolare o diminuzione dell'udito, o diminuzione della percezione ad alte frequenze interrompere la somministrazione. Poiche' questo antibiotico si concentra in elevate quantita' nel sistema escretorio renale, i pazienti in trattamento dovrebbero essere ben idratati, al fine di ridurre al minimo l'irritazione chimica dei tubuli renali. Si dovrebbe inoltre controllare la funzionalita' renale, prima di iniziare la terapia, ed anche nel corso della medesima. Se appaionosegni di irritazione renale si dovrebbe aumentare l'idratazione. Se compaiono altri segni di alterazione, quali riduzione della clearance della creatinina (CC), del peso specifico dell'urina, aumento dell'azoto ureico e della creatinina sierica, oliguria, si dovrebbe ridurre il dosaggio. Il trattamento dovrebbe venir sospeso se si riscontra aumento dell'azotemia o riduzione progressiva dell'escrezione urinaria. Quando il paziente e' ben idratato e la funzionalita' renale normale, il rischio di regioni nefrotossiche con Amikacina e' ridotto, se ci si mantiene entro le dosi consigliate. Poiche' l'Amikacina ad alte dosi ha evidenziato negli animali da esperimento una attivita' paralizzante muscolare, si deve tener presente la possibilita' di blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria quando il farmaco e' somministrato contemporaneamente ad anestetici o a bloccanti neuromuscolari. Se si verifica il blocco nervoso i sali di calcio sono in grado di neutralizzare il fenomeno. E' possibile allergia crociata con gli altri aminoglicosidi. E' possibile, come con gli altri antibiotici, che la terapia con Amikacina induca la comparsa di superinfezione da germi resistenti, nel qualcaso occorre istituire opportuna terapia. Nei casi in cui l'Amikacinae' indicata in associazione con altri antibiotici si deve evitare di miscelare tali agenti sia nelle siringhe sia nei flaconi per l'infusione. E' consigliabile effettuare un antibiogramma prima di iniziare la terapia. L'Amikacina puo', comunque, essere adottata come terapia iniziale, quando in una infezione si sospetti l'eziologia da Gram - negativi e non siano ancora a disposizione i risultati dell'antibiogramma. Tuttavia la decisione di continuare la terapia con questo antibiotico dovrebbe basarsi sui risultati dei tests di sensibilita', sulla gravita' dell'infezione, sulla risposta del paziente e tenendo presente le avvertenze riportate piu' avanti. I pazienti trattati con antibiotici aminoglicosidici dovrebbero venir controllati strettamente, a causa della potenziale ototossicita' e nefrotossicita' di questi antibiotici. Ototossicita': sia del ramo acustico che di quello vestibolare, si puo' manifestare nei pazienti trattati con dosi elevate e per periodi di tempo piu' prolungati rispetto a quelli consigliati. Il rischio di ototossicita' e' maggiore nei pazienti con danno renale. In genere la sordita' inizia verso le onde acustiche ad alta frequenza, per cui si puo' determinare solo mediante tests audiometrici. Possono comparire anche vertigini, che sono indice di danno vestibolare. L'ototossicita' indotta dall'Amikacina puo' anche essere irreversibile. Non e' nota la potenziale ototossicita' dell'Amikacina nei bambini. Questo antibiotico sidovrebbe usare in pediatria solo quando i tests di sensibilita' indicano che altri aminoglicosidi non si possono impiegare e quando il bambino puo' essere controllato strettamente circa l'insorgenza della tossicita' a quel livello. Nefrotossicita': gli aminoglicosidi sono potenzialmente nefrotossici. Percio' nei pazienti con nota o sospetta insufficienza renale ed anche nei pazienti con funzionalita' inizialmente normale, ma nei quali questa si e' alterata nel corso del trattamento, si dovrebbero controllare costantemente la funzionalita' renale e quella dell'VIII paio di nervi cranici. L'alterazione della funzione renalee' caratterizzata da riduzione della CC, dalla presenza di cellule o cilindri nel sedimento, da oliguria, proteinuria, riduzione del peso specifico dell'urina, da aumento della riduzione di azoto. Il riscontrodi alterazioni della funzionalita' renale, vestibolare o acustica impone la sospensione della terapia. Occorrerebbe controllare la concentrazione sierica di Amikacina, ed evitare di mantenere a lungo tassi superiori ai 35 gamma/ml. Anche le urine dovrebbero essere controllate, relativamente ai parametri prima citati. Il prodotto contiene solfito. Gli aminoglicosidi vanno impiegati con cautela nei lattanti prematuri e nei neonati a causa dell'immaturita' renale di questi pazienti e il conseguente prolungamento dell'emivita serica di questi farmaci.

INTERAZIONI

Si dovrebbe evitare la somministrazione, contemporaneamente o successivamente, di altri antibiotici per uso topico o generale che siano notoriamente neuro o nefrotossici, in particolare: kanamicina, gentamicina, tobramicina, neomicina, streptomicina, cefaloridina, viomicina, polimixina b, colistina, vancomicina. L'Amikacina non dovrebbe essere somministrata insieme a diuretici potenti (es. acido etacrinico, furosemide, mannitolo). Infatti alcuni diuretici sono di per se' ototossici, ed inoltre i diuretici, se somministrati per via e.v. aumentano la tossicita' negli aminoglicosidi, alterandone la concentrazione nel siero enei tessuti. L'indometacina puo' aumentare la concentrazione plasmatica dell'amikacina nei neonati.

EFFETTI INDESIDERATI

I principali effetti indesiderati che possono comparire in corso di terapia con Amikacina sono: tossicita' a livello dell' VIII paio di nervi cranici (soprattutto ototossicita') e nefrotossicita' (albuminuria,presenza di globuli rossi e bianchi e di cilindri nel sedimento, azotemia elevata, oliguria). Raramente sono stati anche riscontrati rashescutanei, febbre iatrogena, cefalea, parestesie, tremori, nausea e vomito, eosinofilia, anemia, ipotensione.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

La sicurezza di impiego dell'Amikacina in corso di gravidanza non e' stata ancora accertata, pertanto nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effetiva necessita', sotto il diretto controllo del medico. Non e' noto se l'amikacina venga escreta nel latte materno. Si dovra' pertanto decidere se interrompere l'allattamento o la terapia. La somministrazione di amikacina nelle donne incinte e nei neonati va effettuata solo in caso di assoluta necessita' e sotto controllo medico. Si dispone di dati limitati sull'uso degli aminoglicosidi in gravidanza. Gli aminoglicosidi possono causare danno fetale. Gli aminoglicosidi possono attraversare la barriera placentare e sono stati riportati casi di sordita' congenita bilaterale totale e irreversibile in bambini alle cui madri era stata somministrata streptomicina in gravidanza. Sebbene non siano stati riportati effetti avversi nei feti o neonati di donne incinte trattate con altri aminoglicosidi, il potenziale rischio permane. Studi di tossicita' riproduttiva in topi e ratti non hanno evidenziato effetti sulla fertilita' o tossicita' fetale. Se si somministra amikacina ingravidanza o se la paziente resta incinta durante il trattamento con questo farmaco, essa dovra' essere messa al corrente dei potenziali rischi per il feto.

Codice: 024475067
Codice EAN:

Codice ATC: J01GB06
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antibatterici per uso sistemico
  • Antibatterici aminoglicosidici
  • Altri aminoglicosidi
  • Amikacina
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi
Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FLACONE

SOLUZIONE INIETTABILE

24 MESI

FLACONE