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LIPSIN 20CPS 200MG Produttore: I.B.N. SAVIO SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

LIPSIN 200 MG CAPSULE RIGIDE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Sostanze ipolipemizzanti, ipocolesterolemizzanti ed ipotrigliceridemizzanti. Fibrati.

PRINCIPI ATTIVI

Una capsula rigida contiene; principio attivo: fenofibrato 200 mg. Eccipienti con effetti noti: lattosio monoidrato (101 mg). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

ECCIPIENTI

Lattosio, magnesio stearato, amido pregelatinizzato, sodio laurilsolfato, povidone reticolato, titanio diossido (E171), eritrosina (E127), ferro ossido giallo (E172), gelatina.

INDICAZIONI

LIPSIN e' indicato in aggiunta alla dieta e ad altri trattamenti non farmacologici (ad es. esercizio fisico, riduzione ponderale) per: trattamento dell'ipertrigliceridemia grave con o senza bassi livelli di colesterolo HDL; iperlipidemia mista, quando una statina e' controindicata o non tollerata; iperlipidemia mista nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare, in aggiunta a una statina, quando i livelli di trigliceridi e di colesterolo HDL non sono adeguatamente controllati.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Il farmaco e' controindicato nei seguenti casi: ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; insufficienza epatica (compresa la cirrosi biliare) e persistenti anormalita' della funzionalita' epatica di natura non chiara; insufficienza renale grave (velocita' di filtrazione glomerulare stimata <30 mL/min/1,73 m^2); fotoallergia nota o reazioni di fototossicita' durante il trattamento con fibrati o ketoprofene; malattia della colecisti; pancreatite acuta o cronica ad eccezione della pancreatite acuta dovuta a grave ipertrigliceridemia; allattamento. Il medicinale non deve essere impiegato in eta' pediatrica, non essendo ancora disponibileun'esperienza sufficiente.

POSOLOGIA

La risposta alla terapia deve essere monitorata attraverso la determinazione dei valori dei lipidi sierici. Se dopo diversi mesi (ad esempio 3 mesi) non si ottiene una risposta adeguata, si dovranno considerare misure terapeutiche complementari o differenti. Posologia. Adulti: la dose consigliata e' di 1 capsula da 200 mg di LIPSIN al giorno. Durante la terapia con LIPSIN 200 mg capsule rigide vanno rispettate le necessarie misure dietetiche. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di fenofibrato nei bambini e negli adolescenti di eta' inferiore a 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Di conseguenza, non e' raccomandato l'uso di fenofibrato in soggetti pediatrici di eta' inferiore ai 18 anni. Popolazioni speciali: anziani (>= 65 anni di eta') Non e' necessario un aggiustamento della dose. Siraccomanda la dose abituale, tranne quando si verifica una riduzione della funzionalita' renale con velocita' di filtrazione glomerulare stimata <60 ml/ min /1,73 (vedere Pazienti con danno renale). Pazienti con danno renale: i fenofibrati non devono essere usati se e' presente una grave danno renale, definito come eGFR <30 mL/min per 1,73 m^2. Sela eGFR e' compresa tra 30 e 59 mL/min per 1,73 m^2, la dose di fenofibrato non deve superare i 100 mg standard o 67 mg micronizzati una volta al giorno. Se, durante il follow-up, l'eGFR diminuisce in modo persistente a <30 mL/min per 1,73 m^2, i fenofibrati devono essere interrotti. Pazienti con compromissione epatica: LIPSIN 200 mg capsule rigide non e' raccomandato nei pazienti con compromissione epatica a causa della mancanza di dati. Modo di somministrazione: uso orale. Le capsule devono essere deglutite intere durante il pasto.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura non superiore ai 30 gradi C. e nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'.

AVVERTENZE

Cause secondarie di iperlipidemia: le cause secondarie di iperlipidemia, quali diabete mellito di tipo 2 non controllato, ipotiroidismo, sindrome nefrosica, disproteinemia, epatopatia ostruttiva, trattamento farmacologico, alcolismo, devono essere adeguatamente trattate prima diconsiderare una terapia a base di fenofibrato. Prima di ricorrere all'impiego del prodotto e' consigliabile saggiare l'efficacia di un trattamento dietetico ipolipemizzante. Se dopo diversi mesi di somministrazione di fenofibrato (da 3 a 6 mesi) i livelli lipidici sierici non sisono ridotti in modo soddisfacente, dovrebbero essere prese in considerazione misure terapeutiche complementari o differenti. Funzionalita'renale: LIPSIN e' controindicato in caso di danno renale grave (vedere paragrafo 4.3). LIPSIN deve essere usato con cautela nei pazienti con lieve o moderata insufficienza renale. La dose deve essere regolata in pazienti la cui velocita' di filtrazione glomerulare stimata e' compresa tra 30 e 59 mL/min/1,73 m^2 (vedere paragrafo 4.2). Aumenti reversibili della creatinina sierica sono stati riportati in pazienti trattati con fenofibrato in monoterapia o co-somministrato con statine. Aumenti della creatinina sierica sono stati generalmente stabili nel tempo senza nessuna evidenza di un continuo aumento della creatinina sierica con la terapia a lungo termine e con la tendenza a tornare a livelli normali dopo l'interruzione del trattamento. Durante gli studi clinici, il 10% dei pazienti ha avuto un aumento della creatinina dai livelli basali a livelli superiori ai 30 mcmol/L durante la co-somministrazione di fenofibrati e simvastatina rispetto al 4,4% con la statina inmonoterapia. Lo 0,3% dei pazienti trattati con la co-somministrazioneha avuto aumenti clinicamente rilevanti della creatinina a valori > 200 mcmol/L. Il trattamento deve essere interrotto quando il livello dicreatinina e' del 50% al di sopra del limite superiore di normalita'.Si raccomanda di controllare la creatinina nei primi 3 mesi successivi all'inizio del trattamento e dopo periodicamente. Funzionalita' epatica: come per altri farmaci ipolipemizzanti, sono stati riportati, in alcuni pazienti, aumenti dei livelli delle transaminasi. Nella maggioranza dei casi questo aumento e' stato di carattere transitorio, lieve ed asintomatico. Si raccomanda di effettuare frequenti controlli delleprove di funzionalita' epatica (in particolare monitorare i livelli di transaminasi ogni 3 mesi durante i primi 12 mesi di trattamento), e dopo periodicamente, dei tassi ematici, dei lipidi ed esami emocromocitometrici. Attenzione deve essere riservata ai pazienti che sviluppanoun aumento dei livelli di transaminasi e il trattamento deve essere interrotto se i livelli di AST e ALT aumentano piu' di 3 volte rispettoal limite superiore dei valori normali. In presenza di eventuali sintomi indicativi di un'epatite (ad es. ittero, prurito), devono essere condotti opportuni esami di laboratorio e, se necessario, il trattamento con fenofibrato deve essere interrotto. Nel caso che la risposta al farmaco non sia soddisfacente o in presenza di persistente anormalita'delle prove di funzionalita' epatica, si consiglia di sospendere il trattamento. Da usare con cautela con un'anamnesi di epatopatia. Pancreatite: come per altri fibrati, sono stati segnalati casi di pancreatite in pazienti che assumono fenofibrato (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). Cio' puo' rappresentare una mancata efficacia in pazienti con ipertrigliceridemia severa, un effetto diretto del farmaco o un fenomeno secondario a formazione di calcoli o depositi sabbiosi nel tratto biliare con ostruzione del dotto biliare. Sistema muscolare: a seguito di somministrazione di fibrati o di altri agenti ipolipemizzanti, sono stati segnalati casi di tossicita' muscolare, compresi rarissimi casi di rabdomiolisi. L'incidenza di questi effetti aumenta in caso di ipoalbuminemia e pregressa insufficienza renale. Pazienti con fattori di predisposizione alla miopatia e/o alla rabdomiolisi, con eta' superiore ai 70 anni, storia personale o famigliare di disturbi muscolari ereditari, danno renale, ipotiroidismo ed elevato consumo di alcool possono presentare un maggior rischio di sviluppare rabdomiolisi. Per questi pazientii possibili rischi e benefici della terapia con fenofibrato devono essere attentamente valutati. La tossicita' muscolare deve essere sospettata nei pazienti che presentano una mialgia diffusa, miosite, crampi muscolari, debolezza e/o un aumento marcato della CPK (livelli superiori di 5 volte i valori normali). In questi casi il trattamento con fenofibrato deve essere interrotto. Il rischio di tossicita' muscolare puo' essere aumentato se il farmaco viene somministrato con un altro fibrato o con un inibitore della HMG-CoA reduttasi, particolarmente nei casi di preesistente malattia muscolare. Conseguentemente, la co-prescrizione di fenofibrato con una statina deve essere riservata ai pazienti con dislipidemia combinata grave ed elevato rischio cardiovascolare senza una storia pregressa di miopatia e monitorando attentamente l'insorgenza di segni e/o sintomi di tossicita' muscolare. Cautela deve essere usata nel trattamento di soggetti con bassi livelli sierici di albumina per la possibile insorgenza di mialgie, crampi muscolari e rabdomiolisi con aumento dei livelli di creatininkinasi. Da usare con cautela in soggetti con ulcera peptica poiche' quest'ultima potrebbe riattivarsi. Per pazienti iperlipidemici che assumono estrogeni o contraccettivi contenenti estrogeni deve essere accertato se si tratti di iperlipidemia di natura primaria o secondaria (possibile aumento dei valorilipidici causato da estrogeni assunti per via orale). Informazioni importanti su alcuni eccipienti. LIPSIN contiene lattosio: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

INTERAZIONI

Anticoagulanti orali: il fenofibrato aumenta l'effetto degli anticoagulanti orali e puo' aumentare il rischio di sanguinamento. Si raccomanda di ridurre la dose di anticoagulanti di circa un terzo all'inizio del trattamento e successivamente di aggiustarla gradualmente, se necessario, in base all'INR (International Normalised Ratio). Ciclosporina:alcuni casi severi di alterazione reversibile della funzionalita' renale sono stati riportati durante l'assunzione concomitante di fenofibrato e ciclosporina. La funzionalita' renale in questi pazienti deve percio' essere strettamente monitorata e il trattamento con fenofibrato interrotto in caso di gravi alterazioni dei parametri di laboratorio. Inibitori della HMG-CoA reduttasi e altri fibrati: il rischio di tossicita' muscolare grave e' aumentato se un fibrato viene somministrato in concomitanza con un inibitore della HMG-CoA reduttasi o con un altrofibrato. Tale combinazione terapeutica deve essere utilizzata con cautela e i pazienti devono essere attentamente monitorati per la comparsa di segni di tossicita' muscolare (vedere paragrafo 4.4). Glitazoni: sono stati riportati alcuni casi di riduzione paradossale reversibile del colesterolo-HDL durante la somministrazione combinata di fenofibrato e glitazoni. Pertanto si raccomanda di monitorare i valori di colesterolo-HDL se uno di questi componenti e' aggiunto all'altro e interrompere la terapia di entrambi se i valori di colesterolo-HDL sono troppo bassi. Enzimi del citocromo P450: studi in vitro con microsomi epatici umani indicano che il fenofibrato e l'acido fenofibrico non sono inibitori delle isoforme CYP3A4, CYP2D6, CYP2E1, o CYP1A2 del citocromo (CYP) P450. Essi sono deboli inibitori del CYP2C19 e CYP2A6, e inibitori lievi-moderati del CYP2C9 alle concentrazioni terapeutiche. I pazienti che assumono fenofibrato e farmaci metabolizzati dal CYP2C19, CYP2A6 e specialmente dal CYP2C9 e che hanno un ristretto indice terapeutico, devono essere attentamente monitorati e, se necessario, si raccomanda di aggiustare la dose di questi farmaci.

EFFETTI INDESIDERATI

Le reazioni avverse piu' comunemente segnalate durante il trattamentocon fenofibrato sono disturbi digestivi, gastrici o intestinali. I seguenti effetti indesiderati sono stati osservati durante studi clinicicontrollati verso placebo (n= 2344) alle frequenze sotto riportate: Disturbi del sistema immunitario. Rari (>= 1/10.000, < 1/1.000): ipersensibilità. Patologie del sistema nervoso. Non comuni (>=1/1.000, < 1/100): cefalea. Patologie vascolari. Non comuni (>=1/1.000, < 1/100): tromboembolia (embolia polmonare, trombosi venosa profonda)*. Patologie gastrointestinali. Comuni (>=1/100, < 1/10): patologia gastrointestinale (dolore addominale, nausea, vomito, diarrea, flatulenza); non comuni (>=1/1.000, < 1/100): pancreatite*. Patologie epatobiliari. Non comuni (>=1/1.000, < 1/100): colelitiasi; rari (>=1/10.000, < 1/1.000): epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comuni (>=1/1.000, < 1/100): ipersensibilità cutanea (es eruzione cutanea, prurito, orticaria); rari (>=1/10.000, < 1/1.000): alopecia reazioni di fotosensibilità. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comuni (>=1/1.000, < 1/100): patologia muscolare (es mialgia, miosite, aumento della cpk, spasmi muscolari e debolezza. Patologie dell'apparato riproduttivo e mammario. Non comuni (>=1/1.000, < 1/100): disfunzione sessuale. Esami diagnostici. Comuni (>=1/100, < 1/10): transaminasi aumentate, livello di omocisteina nel sangue aumentato **; non comuni (>=1/1.000, < 1/100): creatinina ematica aumentata; rari (>=1/10.000, < 1/1.000): emoglobina ridotta, conta leucocitaria diminuita, urea ematica aumentata. *Nello studio FIELD, uno studio randomizzato controllato con placebo, eseguito su 9795 pazienti con diabete mellito di tipo 2, un aumento statisticamente significativo dei casidi pancreatite e' stato osservato nei pazienti che ricevevano fenofibrato rispetto a coloro che ricevevano il placebo (0,8% contro 0,5%; p=0,031). Nello stesso studio, e' stato riportato un aumento statisticamente significativo dell'aumento di incidenza di embolia polmonare (0,7% nel gruppo trattato con placebo contro 1,1% nel gruppo trattato con fenofibrato; p=0,022) e un aumento non statisticamente significativo delle trombosi venose profonde (placebo: 1,0% [48/4900 pazienti] controfenofibrato 1,4% [67/4895 pazienti]; p=0,074). ** Nello studio FIELD l'aumento medio del livello di omocisteina nel sangue nei pazienti trattati con fenofibrato era 6,5 mcmol/L, ed era reversibile alla sospensione del trattamento con fenofibrato. L'aumento del rischio di eventi trombotici venosi puo' essere correlato all'aumentato livello di omocisteina. Il significato clinico di questo fenomeno non e' chiaro. Sono stati riportati anche i seguenti effetti indesiderati: varie forme di aritmie cardiache, segni di disfunzione renale quali: disuria, oliguria, ematuria e proteinuria, polifagia e aumento di peso. Oltre agli eventi segnalati negli studi clinici, i seguenti effetti indesiderati sono stati segnalati spontaneamente durante la commercializzazione di fenofibrato. Dai dati disponibili non si puo' stimare una frequenza precisa che percio' e' da considerarsi "non nota". Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: malattia polmonare interstiziale. Patologiedel sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: rabdomiolisi. Patologie epatobiliari: ittero, complicanze della colelitiasi (ad es. colecistite, colangite, colica biliare). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: gravi reazioni cutanee (ad es. eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: affaticamento. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggiocontinuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: non sono disponibili dati adeguati relativi all'impiego di fenofibrato nelle donne in gravidanza. Gli studi effettuati fino ad ora sugli animali non hanno dimostrato alcun effetto teratogeno. Sono stati riscontrati effetti embriotossici nell'intervallo di dosi che hanno provocato tossicita' nelle madri (vedere paragrafo 5.3). Il potenziale rischio nell'uomo non e' noto. Pertanto, LIPSIN 200 mg capsule rigide deve essere usato durante la gravidanza solamente dopo aver attentamente valutato il rapporto rischio/beneficio. Allattamento: non e' noto se il fenofibrato e/o i suoi metaboliti sono escreti nel latte umano. Il rischio per i lattanti non puo' essere escluso. Pertanto il fenofibrato non deve essere usato durante l'allattamento. Fertilita': sono stati osservati effetti reversibili sulla fertilita' negli animali (vedere paragrafo 5.3). Non ci sono dati clinici sulla fertilita' con l'uso di LIPSIN.

Codice: 029257019
Codice EAN:

Codice ATC: C10AB05
  • Sistema cardiovascolare
  • Sostanze modificatrici dei lipidi
  • Sostanze modificatrici dei lipidi, non associate
  • Fibrati
  • Fenofibrato
Temperatura di conservazione: non superiore a +30, conservare il prodotto nella confezione originale
Forma farmaceutica: CAPSULE RIGIDE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

CAPSULE RIGIDE

36 MESI

BLISTER