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LOVASTATINA EG 30CPR 20MG Produttore: EG SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

LOVASTATINA EG COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Sistema cardiovascolare. Agenti modificanti i lipidi. Inibitori dellaHMG-CoAreduttasi.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa contiene: 10/20/40 mg di lovastatina.

ECCIPIENTI

Lattosio monoidrato, butilidrossianisolo, cellulosa microcristallina,magnesio stearato, amido di mais, giallo chinolina (E 104).

INDICAZIONI

Riduzione del colesterolo totale elevato e del colesterolo LDL nel plasma, in concomitanza con la dieta in pazienti con ipercolesterolemia primaria quando alterazioni della dieta o altre misure non farmacologiche isolate non hanno portato a risultati soddisfacenti. Riduzione deilivelli di colesterolo plasmatico in caso di ipercolesterolemia combinata e ipertrigliceridemia, quando i livelli di colesterolo plasmaticorappresentano un problema grave. Rallentamento della progressione dell'aterosclerosi coronarica in pazienti con malattia coronarica e colesterolo totale sierico superiore a 220 mg/dl (5,7 mmol/l).

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti. Epatopatia in fase attiva o innalzamenti inspiegabili e persistenti delle transaminasi sieriche. Colestasi. Miopatia. Somministrazione concomitante di potenti inibitori del CYP3A4, ad es. itraconazolo, ketoconazolo, inibitori della proteasi dell'HIV, eritromicina, claritromicina, telitromicina e nefazodone. Gravidanza e allattamento. Alcolismo.

POSOLOGIA

Prima di iniziare il trattamento deve essere esclusa qualsiasi causa di ipercolesterolemia secondaria. Prima di iniziare il trattamento conlovastatina e' consigliabile che il paziente venga posto a dieta standard ipocolesterolemica, che puo' essere continuata durante il trattamento. Posologia. Ipercolesterolemia: il dosaggio iniziale e' in generedi 20 mg/die in dose singola alla sera durante il pasto. In pazienti con ipercolesterolemia di grado da lieve a moderato, il trattamento puo' essere iniziato con una dose di lovastatina da 10 mg/die. E' stato dimostrato che dosi singole giornaliere somministrate a cena sono piu'efficaci della stessa dose somministrata a colazione, probabilmente perche' la sintesi del colesterolo avviene principalmente di notte. Eventuali aggiustamenti di dosaggio devono essere effettuati ad intervalli di almeno 4 settimane. Una dose massima giornaliera di 80 mg deve essere somministrata come dose singola o in due dosi separate da assumere a colazione e a cena. Due dosi giornaliere sembrerebbero piu' efficaci di una dose giornaliera. Il dosaggio di lovastatina deve essere ridotto nel caso di abbassamento del colesterolo-LDL sotto 75 mg/dl (1,9 mmol/l) e di colesterolo sierico totale sotto 140 mg/dl (3,6 mmol/l). Aterosclerosi delle arterie coronarie: negli studi che hanno utilizzato la lovastatina sull'arteriosclerosi coronarica con o senza terapia concomitante, sono state utilizzate dosi da 20 a 80 mg al giorno, somministrate in dosi singole o frazionate. In entrambi gli studi in cui lalovastatina e' stata somministrata in monoterapia, la dose e' stata ridotta, quando il colesterolo plasmatico totale e' sceso rispettivamente a meno di 110 mg/dl (2,85 mmol/l) oppure quando il colesterolo LDL e' sceso a valori inferiori a 80 mg/dl (2,1 mmol/l). Trattamento concomitante: la lovastatina e' efficace da sola o in associazione ai sequestranti degli acidi biliari. Nei pazienti in trattamento concomitante con ciclosporina, danazolo, gemfibrozil, altri fibrati o niacina a dosi ipolipemizzanti (>=1 g/die), la dose di lovastatina non deve di norma superare i 20 mg/die. Per i pazienti che assumono contemporaneamenteamiodarone e verapamil, la dose di lovastatina non deve superare i 40mg/die. Danno renale: poiche' la lovastatina non viene sottoposta in modo significativo a escrezione renale, un'insufficienza renale moderata non richiede alcuna riduzione di dosaggio. Nei pazienti affetti da insufficienza renale grave (clearance di creatinina <30 ml/min) dosaggi superiori a 20 mg/die devono essere attentamente valutati e, se necessario, devono essere somministrati con cautela. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di lovastatina nei bambini e negli adolescenti (con meno di 18 anni) non sono state accertate. Anziani: negli anziani non e' richiesto alcun aggiustamento di dosaggio. Modo di somministrazione: per somministrazione orale. Questo farmaco puo' essere assunto in dose singola durante la cena.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione.

AVVERTENZE

Effetti muscolari: la lovastatina, come altri inibitori dell'HMG-CoA reduttasi, occasionalmente causa miopatia, che si manifesta con dolore, sensibilita' o debolezza muscolari associati a innalzamenti dei livelli della creatin-chinasi (CK) ad oltre 5 volte il limite superiore alla norma (LSN). La miopatia si manifesta a volte come rabdomiolisi cono senza insufficienza renale acuta secondaria a mioglobinuria, e raramente si sono verificati decessi. Il rischio di miopatia e' aumentato da alti livelli di attivita' inibitoria della HMG-CoA reduttasi nel plasma. Come avviene per altri inibitori della HMG- CoA reduttasi, il rischio di miopatia/rabdomiolisi e' correlato alla dose. In uno studio clinico in cui i pazienti sono stati attentamente monitorati e alcuni farmaci interagenti sono stati esclusi, si e' verificato un caso di miopatia su 4.933 pazienti randomizzati a lovastatina 20-40 mg al giorno per 48 settimane e 4 su 1649 pazienti randomizzati a 80 mg al giorno. La prevalenza e la gravita' della miopatia sono aumentate con la somministrazione concomitante dell'inibitore della HMG-CoA reduttasi e farmaci che inducono miopatia, quali i fibrati e la niacina. Si deve evitare la somministrazione concomitante di lovastatina e gemfibrozil a causa delle possibili interazioni farmacocinetiche. Si deve limitare l'associazione di lovastatina con altri fibrati o niacina ai pazienti con grave iperlipidemia combinata e ad alto rischio cardiovascolare. Come altri inibitori degli inibitori della HMG-CoA reduttasi, la lovastatina viene metabolizzata dall'isoenzima 3A4 del citocromo P450 (CYP3 A4).E' possibile che alcune sostanze che agiscono inibendo significativamente questa via metabolica a dosi terapeutiche causino un aumento dei livelli plasmatici di lovastatina e aumentino il rischio di miopatia. Queste sostanze includono: immunosoppressori (inclusa la ciclosporina), mibefradil (un calcio antagonista come il tetralolo), gli antimicotici azolici itraconazolo e ketoconazolo, gli antibiotici macrolidici eritromicina e claritromicina, gli inibitori della proteasi dell'HIV, verapamil e l'antidepressivo nefazodone. La frequenza della rabdomiolisiaumenta quando l'amiodarone viene somministrato in concomitanza con l'inibitore della HMG-CoA riduttasi lovastatina. Poiche' esiste una chiara correlazione tra l'aumento della concentrazione plasmatica dei metaboliti attivi di lovastatina e miopatia, i pazienti trattati con immunosoppressori non devono superare la dose giornaliera di 20 mg. Se si riscontra un significativo aumento dei livelli di creatinchinasi > 5 volte LSN o viene diagnosticata o si sospetta una miopatia, il trattamento con lovastatina deve essere interrotto. Gli inibitori della HMG-CoA reduttasi e i farmaci antimicotici di tipo azolico inibiscono la sintesi del colesterolo a diversi livelli della via di sintesi. I pazienti in trattamento con ciclosporina devono sospendere la lovastatina neicasi in cui sia necessario l'impiego di un antimicotico azolico per uso sistemico. I pazienti in trattamento con ciclosporina devono essereattentamente monitorati in caso necessitino di un trattamento con un antimicotico azolico ad uso sistemico. La dose di lovastatina non devesuperare i 20 mg/die in pazienti che vengono trattati contemporaneamente con danazolo, gemfibrozil, altri fibrati o dosi ipolipemizzanti (>= mg/die) di niacina. L'uso concomitante di lovastatina e gemfibrozil deve essere evitato a meno che i benefici delle successive alterazionidei livelli lipidici siano potenzialmente maggiori del rischio aumentato associato a questa combinazione di farmaci. I benefici dell'uso dilovastatina in pazienti che assumono altri fibrati, niacina, ciclosporina o danazolo devono essere attentamente valutati in considerazione dell'aumento del rischio associato all'uso di questa combinazione di farmaci. L'uso combinato di lovastatina a dosi superiori a 40 mg al giorno con amiodarone o verapamil deve essere evitato, a meno che sia probabile che i benefici clinici siano superiori all'aumentato rischio dimiopatia. Misurazione della creatinchinasi (CK): i livelli di CK non devono essere misurati dopo esercizio intenso o in presenza di qualsiasi causa alternativa di aumento di CK poiche' cio' puo' rendere i datidi difficile interpretazione. Se i livelli di CK sono significativamente elevati al basale (>5 volte il LSN), questi devono essere misuratidi nuovo entro 5-7 giorni per una conferma dei risultati. Prima del trattamento: tutti i pazienti che iniziano la terapia con lovastatina oche ne aumentano la dose, devono essere informati del rischio di miopatia e istruiti a segnalare immediatamente qualsiasi tipo di dolore, dolorabilita' e debolezza muscolare inspiegato. Si deve agire con cautela in pazienti con fattori predisponenti alla rabdomiolisi. Al fine distabilire un valore basale di riferimento, il livello di CK deve essere misurato prima di iniziare il trattamento nei seguenti casi: compromissione renale. Ipertiroidismo non controllato. Anamnesi personale o familiare di disordini muscolari ereditari. Episodi pregressi di tossicita' muscolare con una statina o un fibrato. Abuso di alcool. Negli anziani (eta' >70 anni), la necessita' di queste misure deve essere considerata tenendo conto della presenza di altri fattori predisponenti alla rabdomiolisi. Nei casi suddetti, il rischio correlato al trattamento deve essere valutato in rapporto al possibile beneficio. Si raccomanda il monitoraggio clinico. Nel caso in cui il paziente abbia precedentemente sofferto di malattie muscolari a seguito dell'uso di fibrati o statine, l'eventuale trattamento con un altro farmaco della stessa categoria deve essere iniziato con cautela. Se i livelli basali di CK sono significativamente elevati (> 5 volte LSN), il trattamento non deve essere iniziato. Durante il trattamento: se il dolore, la debolezza o i crampi muscolari compaiono mentre il paziente e' in trattamento con una statina, e' necessario misurare i livelli di CK. In caso di livelli significativamente elevati di CK (> 5 volte il LSN) in assenza di esercizio fisico intenso, si deve interrompere la terapia. Si puo' prendere in considerazione l'interruzione del trattamento in caso di gravi sintomi muscolari che causino fastidio quotidiano, anche se i valoridi CK rimangono <= 5 volte il LSN. Si deve interrompere il trattamento se, per qualsiasi altro motivo, si sospetta miopatia. Se i sintomi si risolvono e i valori di CK rientrano nella norma, e' possibile considerare la reintroduzione della statina precedentemente usata o l'introduzione di una statina alternativa alla precedente, usando il dosaggiopiu' basso e attuando uno stretto monitoraggio. La terapia con lovastatina deve essere temporaneamente interrotta qualche giorno prima di interventi chirurgici di elezione importanti e in caso di comparsa di qualsiasi condizione medica o chirurgica importante.

INTERAZIONI

Interazioni con il CYP3A4: la lovastatina non esercita alcuna attivita' inibitoria sull'enzima CYP3A4; non si ritiene quindi che possa intervenire sulle concentrazioni plasmatiche di altri farmaci che vengono metabolizzati dall'enzima CYP3A4. La lovastatina e' pero' un substratodel P450 3A4. Potenti inibitori del citocromo P450 3A4 possono aumentare il rischio di miopatia e rabdomiolisi aumentando l'attivita' inibitoria dell'inibitore dell'HMG-CoA reduttasi nel plasma durante il trattamento con lovastatina. Questi inibitori comprendono i seguenti agenti: itraconazolo, ketoconazolo, eritromicina, claritromicina, telitromicina, inibitori della proteasi dell'HIV e nefazodone. E' pertanto controindicata l'associazione di questi potenti inibitori del CYP3A4. Se il trattamento con itraconazolo, ketoconazolo, eritromicina, claritromicina, telitromicina, inibitori della proteasi dell'HIV e nefazodone non puo' essere evitato, il trattamento con lovastatina deve essere sospeso durante il periodo di trattamento. Interazioni con farmaci ipolipemizzanti che possono indurre miopatia quando somministrati in monoterapia. Il rischio di miopatia inclusa rabdomiolisi aumenta con la somministrazione di questi farmaci ipolipemizzanti, che non sono potenti inibitori del CYP3A4, ma che possono causare miopatia quando somministrati da soli: gemfibrozil; altri fibrati; niacina (acido nicotinico) (>= 1 g/die). Ciclosporina: il rischio di miopatia/rabdomiolisi aumenta con la somministrazione concomitante di ciclosporina, in particolare condosi piu' alte di lovastatina. La dose di lovastatina non deve pertanto superare 20 mg al giorno in pazienti in terapia concomitante con ciclosporina. Sebbene il meccanismo non sia completamente compreso, la ciclosporina aumenta l'AUC dell'acido lovastatinico, probabilmente in parte a causa dell'inibizione del CYP3A4. Danazolo: il rischio di miopatia e rabdomiolisi aumenta con la somministrazione concomitante di danazolo e dosi piu' alte di lovastatina. Amiodarone e verapamil: il rischio di miopatia e rabdomiolisi aumenta quando amiodarone o verapamil vengono usati in concomitanza con dosi piu' elevate di farmaci strettamente correlati appartenenti alla classe degli inibitori della HMG-CoA reduttasi. La dose di lovastatina non deve pertanto superare 40 mg al giorno in pazienti trattati contemporaneamente con amiodarone o verapamil, a meno che non si ritenga probabile che i benefici clinici siano superiori all'aumento del rischio di miopatia e rabdomiolisi. Succo dipompelmo: il succo di pompelmo contiene uno o piu' ingredienti che inibiscono il CYP 3A4 e puo' quindi aumentare le concentrazioni plasmatiche dei medicinali metabolizzati dal CYP 3A4. Quantita' molto elevate di succo di pompelmo (piu' di un litro al giorno) aumentano significativamente l'attivita' inibitoria dell'HMG-CoA reduttasi in corso di terapia con lovastatina e l'assunzione di tali quantita' dovrebbe pertanto essere evitata. Derivati cumarinici: l'assunzione concomitante di lovastatina e derivati cumarinici puo' causare in alcuni pazienti un prolungamento del tempo di protrombina. Nei pazienti in trattamento anticoagulante, il tempo di protrombina deve essere determinato prima di iniziare il trattamento con lovastatina e con frequenza sufficiente nel corso delle prime fasi della terapia, in modo da assicurare che non siverifichi alcuna alterazione significativa del tempo di protrombina. Una volta documentato un tempo di protrombina stabile, i tempi di protrombina possono essere monitorati agli intervalli raccomandati abitualmente per i pazienti in terapia con anticoagulanti cumarinici. Se la dose di lovastatina viene modificata, bisogna ripetere le stesse procedure. La terapia con lovastatina non e' stata associata a sanguinamentoo ad alterazioni del tempo di protrombina in pazienti non in terapia con anticoagulanti.

EFFETTI INDESIDERATI

Le frequenze degli eventi avversi sono classificate come segue: moltocomuni (>= 1/100, < 1/10); non comuni (>= 1/1.000, < 1/100); rari (>=1/10.000, < 1/1.000); molto rari (< 1/10.000), non nota (la frequenzanon puo' essere stimata in base ai dati disponibili). Disturbi del sistema immunitario. Molto rari: sindrome da ipersensibilita', che comprende uno o piu' delle seguenti condizioni: anafilassi, angioedema, sindrome lupus-simile, polimialgia reumatica, dermatomiosite, vasculite, trombocitopenia, leucopenia, eosinofilia, anemia emolitica, anticorpi antinucleari positivi (ANA), aumento della velocita' di sedimentazione, artrite, artralgia, orticaria, astenia, fotosensibilita', febbre, vampate, brividi, dispnea e malessere. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Rari: anoressia. Disturbi psichiatrici. Non comuni: insonnia, difficolta' a dormire; rari: disturbi psicologici, inclusa ansia; non nota: perdita di memoria, depressione, incubi. Patologie del sistema nervoso. Comuni: vertigini, cefalea, parestesia, neuropatia periferica. Patologie dell'occhio. Comuni: alterazioni della visione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: sono stati riportati casi eccezionali di patologie polmonari interstiziali, in specialmodo nel contesto di terapie a lungo termine. Patologie gastrointestinali. Comuni: flatulenza, diarrea, stipsi, nausea, dispepsia, dolori addominali, vomito; non comuni: bocca secca, alterazioni del senso del gusto; rari: pancreatite. Patologie epatobiliari. Rari: ittero colestatico, epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comuni: eruzione cutanea; non comuni: prurito; rari: eritema multiforme, inclusi sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, cadutadei capelli. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comuni: crampi muscolari, mialgia; rari: miopatia, rabdomiolisi; non nota: miopatia necrotizzante immuno-mediata. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Rari: disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comuni: stanchezza. Esami diagnostici. Rari: aumento delle concentrazioni di transaminasi sieriche (> 3 volte il limite superiore della norma), aumento di fosfatasi alcalina e bilirubina, aumento del livello di creatin-chinasi a causa di una frazione CK di origine non cardiaca. Diabete mellito La frequenza dipendera' dalla presenza o dall'assenza di fattori di rischio (glicemia a digiuno >= 5,6 mmoI/L, IMC > 30kg/m^2, aumento dei trigliceridi, ipertensione in anamnesi). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinalee' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sosp etta-reazioneavversa.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: e' controindicato l'uso di questo farmaco durante la gravidanza. Non e' stata stabilita la sicurezza di impiego del farmaco in donne in stato di gravidanza. Non sono stati eseguiti studi clinici controllati con lovastatina in donne gravide. Sono state ricevute rare segnalazioni di anomalie congenite a seguito di esposizione intrauterina a inibitori della HMG-CoA reduttasi. Comunque, in un'analisi di circa 200 gravidanze seguite prospetticamente ed esposte durante il primo trimestre alla lovastatina o ad un altro inibitore della HMG-CoA reduttasi strettamente correlato, l'incidenza di anomalie congenite e' risultata comparabile a quella osservata nella popolazione generale. Questo numero di gravidanze e' stato statisticamente sufficiente per escludere un aumento di 2,5 volte o piu' delle anomalie congenite dell'incidenza di base. L'aterosclerosi e' un processo cronico, e la consueta interruzione dell'assunzione di farmaci ipolipemizzanti durante la gravidanza dovrebbe avere un basso impatto sul rischio a lungo termine associato all'ipercolesterolemia primaria. Inoltre, il colesterolo e altriprodotti della biosintesi del colesterolo sono componenti importanti dello sviluppo fetale, inclusi lo sviluppo della sintesi steroidea e la formazione delle membrane cellulari. Poiche' gli inibitori della HMG-CoA reduttasi, come ad esempio la lovastatina, riducono la sintesi del colesterolo e probabilmente la sintesi di altri prodotti della biosintesi del colesterolo, la lovastatina e' controindicata in gravidanza.La lovastatina deve essere usata nelle donne in eta' fertile solo se e' estremamente improbabile che possano iniziare una gravidanza. Se una paziente in trattamento con lovastatina rimane incinta, il trattamento deve essere interrotto e la donna informata del potenziale rischio per il feto. Allattamento: non e' noto se la lovastatina venga escretanel latte materno. Tuttavia, poiche' molti farmaci vengono escreti nel latte materno con conseguente potenziale rischio di effetti indesiderati gravi, le donne in trattamento con lovastatina non devono allattare al seno i loro bambini.

Codice: 047443027
Codice EAN:

Codice ATC: C10AA02
  • Sistema cardiovascolare
  • Sostanze modificatrici dei lipidi
  • Sostanze modificatrici dei lipidi, non associate
  • Inibitori della hmg coa reduttasi
  • Lovastatina
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE
Scadenza: 48 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE

48 MESI

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