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MIGPRIV OS POLV 6BUST 900+10MG Produttore: VEMEDIA MANUFACTURING B.V.

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

MIGPRIV 900 MG + 10 MG POLVERE PER SOLUZIONE ORALE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Analgesici e antipiretici.

PRINCIPI ATTIVI

Una bustina di polvere per soluzione orale da 1860 mg contiene 1620 mg di acetilsalicilato di D,L-lisina (equivalenti a 900 mg di acido acetilsalicilico) e 10,5 mg di metoclopramide (I.N.N.) monoidrocloridrato(equivalenti a 10 mg di prodotto anidro). Eccipienti con effetti noti: aspartame Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Aspartame, glicina, aroma di limone (*) (*) composizione dell'aroma di limone: olio essenziale di limone adsorbito su supporto di maltodestrina.

INDICAZIONI

Trattamento sintomatico degli attacchi di emicrania. Questo prodotto permette un rapido controllo del dolore, nonche' del vomito e della nausea ad esso associati durante gli attacchi di emicrania.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Per la presenza dei due principi attiviil prodotto e' controindicato in: - ipersensibilita' verso i componenti o verso altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico; - pazienti con ulcera gastrica o duodenale; - pazienti con precedenti manifestazioni di ipersensibilita' ai salicilati; - pazienti con malattia emorragica congenita o acquisita; - bambini al di sotto dei16 anni; - pazienti gottosi; - gravidanza e allattamento (vedere paragrafo "Gravidanza e allattamento"); - pazienti con grave insufficienzaepatica; - pazienti con grave insufficienza renale (ClCr < 30ml/min);- pazienti con mastocitosi preesistente, nei quali l'utilizzo di acido acetilsalicilico puo' indurre gravi reazioni di ipersensibilita' (che comprendono shock circolatorio con vampate di calore, ipotensione, tachicardia e vomito); - pazienti con emorragia gastrointestinale, ostruzione meccanica o perforazione gastrointestinale per le quali la stimolazione della motilita' gastrointestinale costituisca un rischio; - pazienti affetti da feocromocitoma confermato o presunto, a causa del rischio di episodi di grave ipertensione; - pazienti con storia di discinesia tardiva indotta da neurolettici o metoclopramide; - pazienti affetti da epilessia (aumento della frequenza e dell'intensita' delle crisi); - pazienti affetti da morbo di Parkinson; - pazienti che assumono levodopa o agonisti dopaminergici (vedere paragrafo 4.5); - pazienticon storia nota di metemoglobinemia con metoclopramide o di deficit di NADH citocromo b5 reduttasi. Dose > 100 mg/die durante il terzo trimestre di gravidanza.

POSOLOGIA

Prendere una bustina alla comparsa dei sintomi premonitori della crisi, e se necessario, ripetere la somministrazione nelle ore successive.Non superare le 3 bustine nelle 24 ore. Non superare le dosi raccomandate e non proseguire la terapia per periodi prolungati senza avere prima consultato il proprio medico. Versare il contenuto della bustina in un bicchiere d'acqua naturale; in tal modo si ottiene rapidamente una totale dissoluzione della polvere. Migpriv non deve essere utilizzato nei bambini al di sotto dei 16 anni di eta'. L'uso di Migpriv in bambini ed adolescenti fra i 16 e i 18 anni di eta' non e' raccomandato. Popolazioni speciali. Anziani: nei pazienti anziani, occorre considerare una riduzione della dose in base alla funzionalita' renale e epatica e alla suscettibilita' generale. Insufficienza renale: in pazienti con malattia renale in fase finale (Clearance della creatinina <= 15 ml/min), la dose giornaliera deve essere ridotta del 75%. In pazienti con insufficienza renale da moderata a grave (Clearance della creatinina15-60 ml/min), la dose giornaliera deve essere ridotta del 50%. (vedere paragrafo 5.2). Insufficienza epatica: in pazienti con grave insufficienza epatica, la dose deve essere ridotta del 50%.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C.

AVVERTENZE

Per la presenza dei due principi attivi il prodotto deve essere usatocon cautela in: - pazienti con precedenti manifestazioni di ulcera gastroduodenale o di emorragia del tratto gastrointestinale; - pazienti con grave insufficienza renale; - pazienti con insufficienza epatica lieve e moderata; - pazienti asmatici; - pazienti che utilizzano dispositivi intrauterini a scopo contraccettivo; - pazienti anziani; - soggetti con deficit di G6PD (glucosio-6-fosfato deidrogenasi) a causa del rischio di emolisi (vedere paragrafo 4.8) - pazienti con ipoprotrombinemia; - pazienti con deficit di vitamina K; - pazienti con malattie allergiche; - pazienti con menorragia; - pazienti che assumono contemporaneamente elevate quantita' di bevande alcoliche. L'uso del farmaco e'riservato al soggetto adulto in ragione del dosaggio di acido acetilsalicilico per singola somministrazione. Disturbi neurologici: si possono verificare disturbi extrapiramidali, in particolare nei bambini e nei giovani adulti e/o con l'uso di dosi elevate. Queste reazioni si verificano in genere all'inizio del trattamento e possono verificarsi dopo una singola somministrazione. La metoclopramide deve essere immediatamente sospesa in caso di sintomi extrapiramidali. Questi effetti sono generalmente del tutto reversibili dopo l'interruzione del trattamento ma possono richiedere un trattamento sintomatico (benzodiazepine nei bambini e/o farmaci anticolinergici e antiparkinsoniani negli adulti). Deve essere rispettato l'intervallo di tempo di almeno 6 ore fra due somministrazioni, anche in caso di vomito e rigetto della dose, al fine di evitare casi di sovradosaggio. Il trattamento prolungato con metoclopramide puo' causare discinesia tardiva, potenzialmente irreversibile, in particolare negli anziani. La durata del trattamento non dovrebbe superare i 3 mesi a causa del rischio di discinesia tardiva (vedere paragrafo 4.8). Il trattamento deve essere interrotto se compaiono sintomi di discinesia tardiva. E' stata segnalata la sindrome neurolettica maligna con metoclopramide in associazione ai neurolettici come anche in monoterapia con metoclopramide (vedere paragrafo 4.8). In casodi sintomi di sindrome neurolettica maligna, la metoclopramide deve essere interrotta immediatamente e deve essere istituito il trattamentoadeguato. Occorre particolare cautela in pazienti con patologie neurologiche concomitanti e in pazienti trattati con altri farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale (vedere paragrafo 4.3). I sintomi del morbo di Parkinson possono essere esacerbati dalla metoclopramide. Metemoglobinemia: e' stata riportata metemoglobinemia possibilmente correlata al deficit di NADH citocromo b5 reduttasi. In tali casi, la metoclopramide deve essere interrotta immediatamente e permanentemente e devono essere adottate appropriate misure (come il trattamento con bludi metilene). Patologie cardiache: si deve prestare particolare cautela nella somministrazione di metoclopramide a pazienti con disturbi della conduzione cardiaca (compreso il prolungamento dell'intervallo QT), a pazienti con squilibrio elettrolitico non corretto, bradicardia e a pazienti che assumono altri farmaci noti per prolungare l'intervalloQT. In pazienti che ricevono in concomitanza nicorandil e FANS, inclusi acido acetilsalicilico e acetilsalicilato di lisina, vi e' un aumento del rischio di complicanze gravi come ulcera, perforazione ed emorragia gastrointestinali (vedere paragrafo 4.5). Insufficienza renale e epatica: nei pazienti con insufficienza renale o con grave insufficienza epatica, si raccomanda una riduzione del dosaggio (vedere paragrafo4.2). L'alcool puo' aumentare il rischio di lesioni gastrointestinalie prolungare il tempo di sanguinamento quando assunto insieme ad acido acetilsalicilico. Pertanto, le bevande alcoliche devono essere assunte con cautela dai pazienti durante e nelle 36 ore successive all'assunzione di acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5). Il trattamento concomitante con levotiroxina e salicilati deve essere evitato. I salicilati possono inibire il legame degli ormoni tiroidei alle proteinedi trasporto e quindi portare ad un aumento transitorio iniziale degli ormoni tiroidei liberi, seguito da una diminuzione complessiva dei livelli di ormoni tiroidei totali. Pertanto, in caso di assunzione concomitante di levotiroxina e salicilati, i livelli degli ormoni tiroideidevono essere monitorati (vedere paragrafo 4.5). Per dosaggi di acidoacetilsalicilico >= 500 mg/giorno Ci sono evidenze che il medicinale,inibendo la sintesi di ciclo-ossigenasi/prostaglandine, possa causareuna riduzione della fertilita' femminile attraverso un effetto sull'ovulazione. Questo effetto e' reversibile alla sospensione del farmaco.Nei pazienti che ricevono il vaccino contro la varicella l'uso di acido acetilsalicilico deve essere evitato per le 6 settimane successive alla vaccinazione (vedere paragrafo 4.5). Questo medicinale contiene aspartame, una fonte di fenilalanina. Puo' essere dannoso al paziente se e' affetto da fenilchetonuria.

INTERAZIONI

I due principi attivi possono interagire con: - altri farmaci antinfiammatori non steroidei; - anticoagulanti orali; - antidiabetici orali:aumento dell'effetto ipoglicemizzante; - glucocorticoidi: diminuzionedella concentrazione plasmatica di salicilati durante il trattamento e rischio di sovradosaggio dopo l'interruzione del trattamento stesso;- eparina: aumento del rischio di emorragia; - antiacidi; - interferone alfa: l'azione del quale puo' essere inibita dai salicilati; - ticlopidina: aumento del rischio di emorragia; - diuretici ed uricosurici:tenuto conto che tale prodotto richiede un trattamento di breve durata, le precauzioni abituali di impiego dell'acido acetilsalicilico in tal caso non sono necessarie; - metotressato; - levodopa o agonisti dopaminergici e metaclopramide si antagonizzano vicendevolmente (vedere paragrafo 4.3) Nicorandil : in pazienti che ricevono in concomitanza nicorandil e FANS, inclusi acido acetilsalicilico e acetilsalicilato di lisina, vi e' un aumento del rischio di complicanze gravi come ulcera,perforazione ed emorragia gastrointestinali (vedere paragrafo 4.4). L'alcool potenzia l'effetto sedativo della metoclopramide. A causa dell'effetto procinetico della metoclopramide, l'assorbimento di alcuni farmaci puo' risultare alterato. Anticolinergici e derivati della morfina: gli anticolinergici e i derivati della morfina potrebbero entrambi avere effetto antagonista verso la metoclopramide sulla motilita' del tratto digerente. Farmaci deprimenti il sistema nervoso centrale (derivati della morfina, ansiolitici, antistaminici H1 sedativi, antidepressivi sedativi, barbiturici, clonidina e farmaci correlati) Gli effettisedativi dei farmaci deprimenti il sistema nervoso centrale e della metoclopramide risultano potenziati. Neurolettici La metoclopramide potrebbe avere un effetto additivo con altri neurolettici nel caso di disordini extrapiramidali. Farmaci serotoninergici: l'utilizzo di metoclopramide con farmaci serotoninergici come gli SSRI puo' aumentare il rischio di sindrome serotoninergica. Digossina: la metoclopramide potrebbe ridurre la biodisponibilita' della digossina. E' necessario un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di digossina. Ciclosporina: la metoclopramide aumenta la biodisponibilita' della ciclosporina (Cmax del 46% ed esposizione del 22%). E' necessario un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di ciclosporina. Le conseguenze cliniche sono incerte. Mivacurio e sussametonio: l'iniezione di metoclopramide puo' prolungare la durata del blocco neuromuscolare (tramite inibizione delle colinesterasi plasmatiche). Forti inibitori delCYP2D6: i livelli di esposizione della metoclopramide aumentano, quando somministrata in concomitanza a forti inibitori del CYP2D6 come fluoxetina e paroxetina. Benche' la significativita' clinica sia incerta,i pazienti dovrebbero essere monitorati per reazioni avverse. Dati sperimentali suggeriscono che ibuprofene possa inibire l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quandoi farmaci sono somministrati in concomitanza (vedere paragrafo 5.1). Tuttavia, l'esiguita' dei dati e le incertezze relative alla loro applicazione alla situazione clinica non permettono di trarre delle conclusioni definitive per l'uso continuativo di ibuprofene; sembra che non vi siano effetti clinicamente rilevanti dall'uso occasionale dell'ibuprofene. Il metamizolo quando assunto in concomitanza con acido acetilsalicilico puo' ridurne l'effetto sull'aggregazione piastrinica. Acetazolamide: si raccomanda cautela in caso di somministrazione concomitante di salicilati e acetazolamide poiche' esiste maggior rischio di acidosi metabolica. Vaccino contro la varicella: si raccomanda di non somministrare salicilati ai pazienti che hanno ricevuto la vaccinazione contro la varicella per un periodo di sei settimane dopo la vaccinazione. Casi di sindrome di Reye si sono verificati a seguito dell'uso di salicilati durante l'infezione di varicella. Alcool: quando assunto insieme ad acido acetilsalicilico l'alcool puo' aumentare il rischio di lesioni gastrointestinali e prolungare il tempo di sanguinamento. Pertanto, le bevande alcoliche devono essere assunte con cautela dai pazienti durante e nelle 36 ore successive all'assunzione di acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.4). Potenziale effetto additivo sull'aggregazione piastrinica: a causa di un aumentato rischio di sanguinamento dovuto al potenziale effetto additivo sull'aggregazione piastrinica, lasommimistrazione concomitante di farmaci associati a rischio di sanguinamento deve essere intrapresa con cautela. Levotiroxina: i salicilati possono inibire il legame degli ormoni tiroidei alle proteine di trasporto e quindi portare ad un aumento transitorio iniziale degli ormoni tiroidei liberi, seguito da una diminuzione complessiva dei livelli di ormoni tiroidei totali. Pertento i livelli degli ormoni tiroidei devono essere monitorati (vedere paragrafo 4.4). Acido valproico: la somministrazione concomitante di salicilati e acido valproico puo' causare una riduzione del legame dell'acido valproico con le proteine e l'inibizione del metabolismo dell'acido valproico con conseguente aumento dei livelli sierici di acido valproico totale e libero. I livelli di valproato devono essere monitorati attentamente durante la somministrazione concomitante. Tenofovir: la somministrazione concomitante di tenofovir disoproxil fumarato e FANS puo' aumentare il rischio di insufficienza renale in particolare in quei pazienti che presentano fattori dirischio di disfunzione renale. Pertanto se tenofovir disoproxil vienecosomministrato con un FANS, si deve monitorare in modo adeguato la funzionalita' renale.

EFFETTI INDESIDERATI

Effetti indesiderati che possono presentarsi con la somministrazione di salicilati. Le frequenze non possono essere definite sulla base deidati disponibili. Pertanto le frequenze sono elencate come "non note". Disturbi del sistema immunitario: i salicilati possono indurre fenomeni di ipersensibilita', asma. Patologie del sistema nervoso e disturbi psichiatrici: emorragia intracranica che puo' essere fatale, specialmente nell'anziano. Patologie gastrointestinali: i salicilati possono indurre emorragie gastrointestinali. Patologie del tratto gastrointestinale superiore: nausea, esofagiti, duodeniti erosive, gastriti erosive, ulcere esofagee, perforazioni. Patologie del tratto gastrointestinale inferiore: ulcere del piccolo (digiuno ed ileo) e grande intestino (colon e retto), coliti e perforazioni intestinali. Queste reazioni possono o non possono essere associate ad emorragia e possono presentarsi con qualsiasi dose di acido acetilsalicilico e in pazienti con o senza sintomi predittivi e con o senza anamnesi di gravi eventi gastrointestinali. Pancreatite acuta nel contesto di una reazione di ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico. Patologie epatobiliari: i salicilati possono indurre disturbi epatobiliari (aumento degli enzimi epatici,danno epatico principalmente epatocellulare) ed epatiti croniche. Patologie renali e urinarie: i salicilati possono indurre formazione di calcoli renali. Insufficienza renale. Patologie dell'orecchio e del labirinto: i salicilati possono indurre ronzio auricolare. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: edema polmonare non cardiogeno durante l'uso cronico e in un contesto di reazione di ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico. Patologie del sistema emolinfopoietico: trombocitopenia, anemia emolitica in pazienti con deficit di glucosio 6 fosfato deidrogenasi. Pancitopenia, citopenia bilineare, anemia aplastica, insufficienza midollare, agranulocitosi, neutropenia, leucopenia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: eruzioni fisse. Patologie vascolari: non nota: emorragia potenzialmente fatale, vasculite compresa la Porpora di Schonlein-Henoch. Patologie cardiache: sindrome di Kounis nel contesto di una reazione di ipersensibilita' all'acido acetilsalicilico. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non nota: ematospermia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: edema associato a dosi elevate di acido acetilsalicilico L'acetilsalicilato di lisina, grazie alla sua solubilita' in acqua, aiuta a ridurre l'incidenza degli effetti indesiderati conseguenti al danno gastrico. Effetti indesiderati che possono presentarsi con la somministrazione di metoclopramide. Le reazioni avverse sono classificate per sistemi e organi. Le frequenze sono definite utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: metemoglobinemia, che puo' essere correlata al deficit di NADH citocromo b5 reduttasi, in particolare nei neonati Sulfemoglobinemia, principalmente con la somministrazione concomitante di elevate dosi di prodotti medicinali che rilasciano zolfo. Patologie cardiache. Non comune: bradicardia, in particolare con la formulazione di metoclopramide endovenosa; non nota: arresto cardiaco, che si verifica poco dopo l'uso iniettabile di metoclopramide, e che puo' essere conseguente a bradicardia; blocco atrioventricolare, arresto sinusale in particolare con la formulazione endovenosa di metoclopramide; prolungamento dell'intervallo QT dell'elettrocardiogramma; torsade de pointes. Patologie endocrine. Non comune: amenorrea, iperprolattinemia; raro: galattorrea; non nota: ginecomastia. Patologie gastrointestinali. Comune:diarrea. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: astenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita'; non nota: reazione anafilattica (incluso shock anafilattico in particolare con la formulazione endovenosa di metoclopramide). Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza; comune: disturbi extrapiramidali (in particolare in bambini e giovani adulti e/o quando si superano le dosi raccomandate, anche in seguito alla somministrazione di una singola dose del farmaco), parkinsonismo, acatisia; non comune: distonia, discinesia, riduzione del livello di coscienza; raro: convulsioni, in particolare in pazienti epilettici; non nota: discinesia tardiva che puo' essere persistente, durante o dopo trattamento prolungato, in particolare nei pazienti anziani, sindrome neurolettica maligna. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione; non comune: allucinazioni; raro: stato confusionale; non nota: ideazione suicidaria. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, in particolare conla formulazione endovenosa di metoclopramide; non nota: shock, sincope dopo la somministrazione per via iniettabile di metoclopramide, ipertensione acuta nei pazienti con feocromocitoma, aumento transitorio della pressione sanguigna. Le patologie endocrine durante il trattamentoprolungato in relazione all'iperprolattinemia (amenorrea, galattorrea, ginecomastia). Le seguenti reazioni, talvolta associate, si manifestano piu' frequentemente quando vengono somministrate dosi elevate. Sintomi extrapiramidali: distonia acuta e discinesia, sindrome parkinsoniana, acatisia, anche dopo la somministrazione di una singola dose del farmaco, in particolare nei bambini e nei giovani adulti. Sonnolenza, riduzione del livello di coscienza, confusione, allucinazioni. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l'Agenzia Italiana del Farmaco, Sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: sebbene effetti teratogeni siano stati osservati con l'acido acetilsalicilico nell'animale, nessun effetto simile e' stato osservato nell'uomo. - Basse dosi (fino a 100 mg/die) Gli studi clinici indicano che le dosi fino a 100 mg/die possono essere considerate sicurelimitatamente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio specialistico. - Dosi di 100-500 mg/die Ci sono insufficientidati clinici relativi all'uso di dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi, le raccomandazioni di seguito riportate per le dosidi 500 mg/die ed oltre si applicano anche a questo range di dosaggio.- Dosi di 500 mg/die ed oltre L'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopol'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, nelle primefasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiacheera aumentato da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. E' stato stimato che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandineha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrione-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori della sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, l'acido acetilsalicilico non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Sel'acido acetilsalicilico e' usato da una donna in attesa di concepimento o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e ladurata del trattamento devono essere mantenute le piu' basse possibili. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori dellasintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, l'acido acetilsalicilico alle dosi> 100 mg/die e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza Una vasta quantita' di dati su donne in gravidanza (piu' di 1.000 esiti di esposizione) indica assenza di tossicita' malformativa e fetotossicita' con la metoclopramide. Se clinicamente necessario, la metoclopramide puo' essere utilizzata durante la gravidanza. A causa delle proprieta' farmacologiche (come per altri neurolettici), in caso di somministrazione di metoclopramide alla fine della gravidanza, non si puo' escludere la sindrome extrapiramidale nel neonato. La metoclopramidedovrebbe essere evitata alla fine della gravidanza. Se si utilizza lametoclopramide, si deve istituire un monitoraggio neonatale. Allattamento: l'acetilsalicilato e la metoclopramide sono escreti nel latte materno. Non si possono escludere reazioni avverse nel bambino allattatoal seno. Pertanto la metoclopramide non e' raccomandata durante l'allattamento al seno. Si deve prendere in considerazione l'interruzione della metoclopramide nelle donne che allattano al seno.

Codice: 029474018
Codice EAN:

Codice ATC: N02BA51
  • Sistema nervoso
  • Analgesici
  • Altri analgesici ed antipiretici
  • Acido salicilico e derivati
  • Acido acetilsalicilico,associazioni esclusi gli psicolettici
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi
Forma farmaceutica: POLVERE PER SOLUZIONE ORALE
Scadenza: 12 MESI
Confezionamento: BUSTINA/BUSTA SINGOLA

POLVERE PER SOLUZIONE ORALE

12 MESI

BUSTINA/BUSTA SINGOLA