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MIKAN IM IV FL 1G 4ML Produttore: S.F. GROUP SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

MIKAN 1 G/4 ML SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antibatterici, aminoglicosidi.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni fiala contiene: amikacina solfato mg 1335,00 (pari ad Amikacina base mg 1000). Eccipiente con effetti noti: sodio metabisolfito. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Sodio citrato, sodio metabisolfito, acido solforico, acqua p.p.i.

INDICAZIONI

Trattamento a breve termine di infezioni gravi sostenute da germi Gram-negativi sensibili all'antibiotico. In particolare l'Amikacina risulta indicata nelle seguenti forme: batteriemie e setticemie (inclusa lasepsi neonatale); infezioni complicate e ricorrenti delle vie genito-urinarie; infezioni dell'apparato respiratorio, dell'apparato osteoarticolare, del sistema nervoso centrale (compresa la meningite) e del tessuto cutaneo e sottocutaneo; infezioni endo-addominali (compresa la peritonite); ustioni ed infezioni post-operatorie. Si devono tenere in considerazione le linee-guida ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

L'amikacina solfato soluzione iniettabile e' controindicata in pazienti con nota ipersensibilita' verso l'amikacina e gli altri aminoglicosidi, verso il sodio metabisolfito o qualsiasi altro componente della formulazione. Precedenti di ipersensibilita' o gravi reazioni tossiche agli aminoglicosidi possono rappresentare una controindicazione all'uso di qualsiasi aminoglicoside a causa della nota sensibilita' crociatadei pazienti ai farmaci di questa classe.

POSOLOGIA

Adulti e bambini con piu' di 12 anni: la posologia consigliata per via intramuscolare o endovenosa per adulti e adolescenti con normale funzionalita' renale (clearance della creatinina >= 50 ml/min) e' di 15 mg/kg/die che possono essere somministrati in dose singola giornaliera o frazionata in 2 dosi uguali pari a 7,5 mg/kg ogni 12 ore. Il massimodosaggio totale giornaliero non deve superare 1,5 g. In presenza di endocardite e nei pazienti neutropenici con febbre la somministrazione del farmaco deve essere frazionata in due dosi giornaliere non essendodisponibili dati sufficienti a supportare una mono - somministrazionegiornaliera. Bambini da 4 settimane a 12 anni di eta': la posologia consigliata per via intramuscolare o endovenosa (tramite infusione endovenosa lenta) per bambini con normale funzionalita' renale e' di 15-20mg/kg/die che possono essere somministrati in dose singola giornaliera da 15-20 mg/kg o in dosi da 7,5 mg/kg ogni 12 ore. In presenza di endocardite e nei pazienti neutropenici con febbre la somministrazione del farmaco deve essere frazionata in due dosi giornaliere non essendo disponibili dati sufficienti a supportare una mono - somministrazione giornaliera. Neonati: una dose di carico iniziale da 10 mg/kg seguita da 7,5 mg/kg ogni 12 ore (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Neonati prematuri: la dose consigliata nei prematuri e' pari a 7,5 mg/kg ogni 12 ore (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Raccomandazioni specifiche per la somministrazione per via endovenosa: nei pazienti pediatrici la quantita' didiluenti da utilizzare dipende dalla quantita' di amikacina tolleratadal paziente. La soluzione dovrebbe di norma essere infusa in un arcodi tempo variabile da 30 a 60 minuti. I bambini piccoli devono ricevere un'infusione di 1-2 ore. La durata del trattamento e', in genere, di 3-7 giorni per la somministrazione endovenosa, e 7-10 giorni per la somministrazione intramuscolare. Alle dosi consigliate, le infezioni meno gravi causate da organismi sensibili rispondono alla terapia entro24-48 ore. Nei pazienti affetti da disfunzione renale, la dose giornaliera dovrebbe essere ridotta e/o aumentati gli intervalli tra una somministrazione e l'altra onde evitare un accumulo del farmaco. Un metodo consigliato per stabilire le dosi da somministrare a pazienti con una diminuita funzionalita' renale, sospetta o accertata, e' quello di moltiplicare per 9 le concentrazioni sieriche di creatinina: il risultato ottenuto rappresenta l'intervallo, espresso in ore, tra una dose e l'altra. Es.: se il tasso sierico della creatinina e di 2 mg, la dose consigliabile dovra' essere somministrata dopo 18 ore. Poiche' le funzioni renali possono alterarsi notevolmente nel corso della terapia, iltasso sierico della creatinina dovrebbe essere controllato frequentemente e, se necessario, le somministrazioni dovranno essere modificate.Qualora sia ritenuto utile o necessaria la somministrazione endovenosa, questa deve essere eseguita diluendo la quantita' di farmaco calcolata in modo da far durare la somministrazione almeno 1 ora o anche piu'. Come solvente sono indicate in questo caso la soluzione fisiologicao la soluzione isotonica di glucosio.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna particolare precauzione per la conservazione.

AVVERTENZE

Mikan e' potenzialmente ototossico, nefrotossico e neurotossico. E' richiesta cautela in pazienti con preesistente insufficienza renale o preesistente danno uditivo o vestibolare. I pazienti trattati con aminoglicosidi per via parenterale devono essere attentamente monitorati a causa della potenziale ototossicita' e nefrotossicita' associata all'uso di questi farmaci. Non e' stata stabilita la sicurezza per periodi di trattamento di durata superiore ai 14 giorni. Normalmente, l'elevata incidenza di sordita' si verifica come primo effetto e comunque puo'essere individuata con test audiometrico. Nei pazienti con disfunzione renale il rischio di gravi reazioni ototossiche e di sordita' permanente e' notevolmente aumentato. In questi casi, la dose giornaliera deve essere ridotta e gli intervalli prolungati. Se nel corso della terapia si osservano disfunzioni renali progressive (aumento dei valori NPN, BUN, Creatinina od oliguria) e' consigliabile effettuare dei test audiometrici ed, eventualmente, sospendere la somministrazione del farmaco. Nei pazienti piu' anziani ed in quelli a cui vengono somministrate dosi superiori ai 15 g di MIKAN, dovrebbe essere attentamente controllata l'insorgenza di eventuali effetti ototossici. Neuro/ototossicita': neurotossicita', che si manifesta come ototossicita' sia del ramo vestibolare che di quello acustico bilaterale, si puo' manifestare nei pazienti trattati con aminoglicosidi. Il rischio di ototossicita' indotta da aminoglicosidi e' maggiore nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale oppure in pazienti, anche sani, con terapia prolungata per 5-7 giorni. In genere la sordita' ad alte frequenze si verifica all'inizio, per cui si puo' determinare solo mediante test audiometrici. Possono comparire anche vertigini, che sono indice di danno vestibolare. Altre manifestazioni di neurotossicita' possono includere torpore, formicolio della pelle, spasmo muscolare, convulsioni. I pazienti che sviluppano danno cocleare o vestibolare possono non avere sintomi durante la terapia che li avvisino dello sviluppo di un danno al VIII paio di nervi cranici, e una sordita' bilaterale parziale o totale irreversibile o vertigine disabilitante possono manifestarsi anche dopo la sospensione del farmaco. L'ototossicita' indotta dall'amikacinae' generalmente irreversibile. Nei pazienti con disfunzione renale, nei quali il trattamento e' previsto per un periodo di 5 giorni o piu',e' necessario praticare un audiogramma prima di iniziare la terapia, audiogramma che deve essere ripetuto nel corso del trattamento. La somministrazione del farmaco deve essere sospesa se insorgono tinnito auricolare o diminuzione dell'udito, oppure se gli audiogrammi successiviregistrano una diminuzione della percezione ad alta frequenza. E' necessario sottolineare che la funzionalita' renale puo' alterarsi notevolmente in corso di terapia e, pertanto, la creatinina sierica dovrebbeessere controllata frequentemente. Se i valori della concentrazione subissero delle variazioni e' necessario variare la frequenza delle somministrazioni. Il rischio di ototossicita' e' maggiore se il MIKAN viene somministrato in concomitanza ad acido etacrinico, dato che potrebbe risultarne sordita' irreversibile. Sussiste un aumento del rischio di ototossicita' nei pazienti con mutazioni del DNA mitocondriale (in particolare a livello del nucleotide 1555 con la sostituzione di A con G nel gene 12S rRNA), anche se i livelli sierici di aminoglicosidi rientrano nel range raccomandato durante il trattamento. In questi pazienti devono essere prese in considerazione opzioni terapeutiche alternative. Nei pazienti con anamnesi familiare di mutazioni rilevanti o sordita' indotta da aminoglicosidi devono essere presi in considerazione trattamenti alternativi o test genetici prima della somministrazione. Tossicita' neuromuscolare: blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria sono stati riportati a seguito a iniezione parenterale, instillazione topica (irrigazioni ortopediche o addominali o per il trattamento locale dell'empiema) o di somministrazione orale di aminoglicosidi. La possibilita' di paralisi respiratoria va tenuta in considerazione in seguito alla somministrazione di aminoglicosidi per qualsiasi via, specialmente in quei pazienti a cui si somministrano anestetici, bloccanti neuromuscolari (vedere paragrafo 4.5). In caso di blocco neuromuscolare, i sali di calcio possono revertire la paralisi respiratoria, ma puo' essere necessaria una ventilazione assistita. Blocco neuromuscolare e paralisi muscolare sono stati riscontrati in animali da laboratorio trattati con alte dosi di amikacina. Se si verifica il blocco neuromuscolare, i sali di calcio sono in grado di neutralizzare il fenomeno. Come con gli altri antibiotici la terapia con amikacina puo' indurre lacomparsa di superinfezione da germi resistenti; in tale evenienza occorre interrompere il trattamento ed adottare un'opportuna terapia. Gliaminoglicosidi devono essere usati con cautela nei pazienti con patologie muscolari, quali miastenia gravis, o parkinsonismo in quanto questi farmaci potrebbero aggravare la debolezza muscolare, a causa dei loro potenziali effetti curaro-simili sulle giunzioni neuromuscolari. Tossicita' renale: gli aminoglicosidi sono potenzialmente nefrotossici. La tossicita' renale e' indipendente dalle concentrazioni al picco plasmatico (C max). Il rischio di nefrotossicita' e' maggiore nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale e in quelli che ricevono dosi elevate o una terapia prolungata. I pazienti devono essere benidratati durante il trattamento e la funzionalita' renale deve esserevalutata tramite i metodi standard prima dell'inizio della terapia e giornalmente durante il trattamento stesso. E' richiesta una riduzionedella dose, se si verificano segni di disfunzione renale come presenza di cilindri urinari, globuli rossi e bianchi, albuminuria, riduzionedella clearance della creatinina, riduzione del peso specifico dell'urina, aumento dell'azoto dell'urea ematica (BUN) e della creatinina sierica od oliguria. Il trattamento deve essere sospeso se si riscontra aumento dell'azotemia o riduzione progressiva dell'escrezione urinaria. I pazienti anziani possono avere riduzioni della funzionalita' renale che non risultano ai comuni test di laboratorio come la creatininemia o l'azotemia (BUN). Una determinazione della clearance della creatinina puo' essere utile. Il monitoraggio della funzionalita' renale nell'anziano e' particolarmente importante durante un trattamento con aminoglicosidi.

INTERAZIONI

Nel corso di somministrazione parenterale di MIKAN unitamente ad anestetici ed a farmaci che inducono il rilassamento muscolare, si possonoverificare casi di paralisi neuro-muscolare con depressione respiratoria. L'uso contemporaneo o seriale di altri farmaci neurotossici, ototossici o nefrotossici, in particolare bacitracina, cisplatino, amfotericina B, ciclosporina, tacrolimus, cefaloridina, paromomicina, vancomicina, Streptomicina, Polimixina B, Polimixina E (Colistina), Neomicina, Gentamicina e Viomicina o altri aminoglicosidi deve essere evitato per via sistemica o topica a causa dei possibili effetti additivi. In seguito alla somministrazione parenterale concomitante di cefalosporinee antibiotici aminoglicosidici e' stato segnalato un aumento della nefrotossicita'. L'uso concomitante di cefalosporine puo' falsamente elevare i livelli di creatinina sierica. L'uso concomitante con cefalosporine puo' iniquamente aumentare i livelli sierici di creatinina. L'usocontemporaneo di amikacina solfato iniettabile con potenti diuretici ad azione rapida, per es. acido etacrinico, furosemide, sodio metalluride, sodio mercaptomerin e mannitolo deve essere evitato poiche' questi diuretici di per se' possono causare ototossicita'. Inoltre, quando somministrati per via endovenosa, i diuretici possono aumentare la tossicita' dell'aminoglicoside alterando la concentrazione dell'antibiotico nel siero e nei tessuti. Occorre evitare l'uso concomitante di questi farmaci. Talvolta MIKAN puo' essere indicato come terapia concomitante ad altri agenti antibatterici in infezioni miste o superinfezioni.In tali casi MIKAN non deve essere mescolato insieme ad altri agenti antibatterici nelle stesse siringhe o negli stessi flaconi per perfusioni. Una riduzione nell'attivita' sierica puo' verificarsi anche quando un aminoglicoside o un farmaco penicillinico viene somministrato in vivo per vie separate. La somministrazione concomitante di aminoglicosidi e bisfosfonati comporta un maggior rischio di ipocalcemia. La somministrazione concomitante di aminoglicosidi e composti del platino comporta un aumento del rischio di nefrotossicita' e possibilmente di ototossicita'. La tiamina (vitamina B1) somministrata contemporaneamente puo' essere distrutta dal sodio bisolfito reattivo contenuto nella formulazione di amikacina solfato. L'indometacina puo' aumentare la concentrazione plasmatica dell'amikacina nei neonati. Sussiste il rischio di paralisi respiratoria nei pazienti a cui si somministrano anestetici, bloccanti neuromuscolari come tubocurarina, succinilcolina, decametonio, atracurio, rocuronio, vecuronio o nei pazienti che ricevano massicce trasfusioni con sangue trattato con citrato.

EFFETTI INDESIDERATI

Tutti gli aminoglicosidi possono potenzialmente indurre ototossicita', tossicita' renale e blocco neuromuscolare. Queste tossicita' si manifestano piu' frequentemente nei pazienti con compromissione renale, nei pazienti trattati con altri farmaci ototossici o nefrotossici, e neipazienti trattati per periodi prolungati e/o con dosi piu' elevate rispetto a quelle raccomandate (vedere paragrafo 4.4). I principali effetti indesiderati che possono comparire in corso di terapia con amikacina sono i seguenti. Ototossicita': generalmente associati alla somministrazione di dosi superiori a quelle consigliate sono stati riscontrati casi di tinnito auricolare, vertigine e sordita' parziale reversibile ed irreversibile. Nei pazienti con scarsa funzionalita' renale, trattati contemporaneamente per via endovenosa con MIKAN e con un diuretico ad azione rapida, e' stata registrata una rapida perdita dell'udito.I diuretici impiegati includevano acido etacrinico, furosemide e mannitolo. Nefrotossicita': sono stati riferiti casi di albuminuria, ematuria, cilindruria, iperazotemie ed oliguria. Oltre agli effetti indesiderati sopra descritti, si sono registrati sporadici casi di rash cutaneo, febbre da farmaco, mal di testa e parestesia, eosinofilia, anemia,nausea, vomito, ipotensione. E' possibile allergia crociata con altriaminoglicosidi. Il prodotto contiene sodio metabisolfito, tale sostanza puo' provocare in soggetti sensibili e particolarmente negli asmatici reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi. Sebbene ci siano isolate segnalazioni di depressione respiratoria in seguito alla somministrazione parenterale di MIKAN, tuttavia non ci sono prove conclusive che questo effetto indesiderato possa prodursi seguendo le dosiraccomandate. L'elenco e' strutturato per classificazione sistemico-organica, in base alla terminologia MedDRA e per frequenza utilizzando le seguenti categorie di frequenza: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), frequenza non nota (non puo' essere valutata in base ai dati disponibili). Infezioni ed infestazioni. Non comune: superinfezioni o colonizzazione da batteri o lieviti resistenti^a. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: anemia, eosinofilia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: risposta anafilattica (reazione anafilattica, shock anafilattico, e reazione anafilattoide), ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: ipomagnesiemia. Patologie del sistema nervoso. Non nota: paralisi^a; raro: tremori^a, parestesia^a, cefalea, disturbi dell'equilibrio^a. Patologie dell'occhio. Raro: cecita'^b, infarto retinico^b; patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: tinnitoa, ipoacusia^a; non nota: sordita', sordita' neurosensoriale^a. Patologie vascolari. Raro: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: apnea, broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Non comune: nausea, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea; raro: prurito, orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: artralgia, contrazioni muscolari^a.Patologie renali e urinare. Non nota: insufficienza renale acuta, neuropatia tossica, cellule nelle urine^a; raro: oliguria^a, aumento della creatinina ematica^a, albuminuria^a, azotemiaa, globuli rossi nelle urine^a, globuli bianchi nelle urine^a;. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Raro: piressia. ^a Vedereparagrafo 4.4. ^b L'amikacina non e' formulata per uso intravitreale.Sono stati segnalati cecita' ed infarto retinico in seguito alla somministrazione intravitreale (iniezione nell'occhio) di amikacina. Gli effetti sulla funzionalita' renale sono solitamente reversibili alla sospensione del trattamento. Gli effetti tossici sull'ottavo nervo cranico possono causare perdita dell'udito, perdita dell'equilibrio, o entrambi. L'amikacina colpisce principalmente la funzione uditiva. Il danno cocleare comprende sordita' alle alte frequenze e di solito si verifica prima che la perdita dell'udito possa essere rilevata dai test audiometrici (vedere paragrafo 4.4). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: l'amikacina deve essere somministrata a donne gravide e ai neonati solo se espressamente necessario e sotto supervisione medica(vedere paragrafo 4.4). Si dispone di dati limitati sull'uso degli aminoglicosidi in gravidanza. Gli aminoglicosidi possono causare danno fetale. Gli aminoglicosidi attraversano la barriera placentare e sono stati riportati casi di sordita' congenita bilaterale totale e irreversibile in bambini alle cui madri era stata somministrata streptomicina in gravidanza. Sebbene non siano stati riportati effetti avversi nei feti o neonati di donne incinte trattate con altri aminoglicosidi, il potenziale rischio permane. Studi di tossicita' riproduttiva in topi e ratti non hanno evidenziato effetti sulla fertilita' o tossicita' fetale. Se si somministra amikacina in gravidanza o se la paziente resta incinta durante il trattamento con questo farmaco, deve essere messa alcorrente dei potenziali rischi per il feto. Allattamento: non e' notose l'amikacina venga escreta nel latte materno. Si deve pertanto decidere se interrompere l'allattamento al seno o la terapia. Fertilita': in studi di tossicita' riproduttiva su topi e ratti non sono stati evidenziati effetti sulla fertilita' o tossicita' fetale.

Codice: 028423022
Codice EAN:

Codice ATC: J01GB06
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antibatterici per uso sistemico
  • Antibatterici aminoglicosidici
  • Altri aminoglicosidi
  • Amikacina
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FIALA

SOLUZIONE INIETTABILE

36 MESI

FIALA