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NOMAFEN 30CPR RIV 20MG Produttore: LANOVA FARMACEUTICI SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

NOMAFEN COMPRESSE RIVESTITE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antiestrogeni.

PRINCIPI ATTIVI

NOMAFEN 10 mg compresse. Una compressa rivestita contiene: 15,2 mg ditamoxifene citrato pari a 10 mg di tamoxifene. Eccipienti con effettinoti: lattosio 117 mg NOMAFEN 20 mg compresse. Una compressa rivestita contiene: 30,4 mg di tamoxifene citrato pari a 20 mg di tamoxifene. Eccipienti con effetti noti: lattosio 334 mg. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Lattosio: amido di mais, amido di mais pregelatinizzato, magnesio stearato. Rivestimento: idrossipropilmetilcellulosa, glicole propilenico,Opaspray M-1-7111B [l'Opaspray e' costituito da: acqua purificata, titanio biossido, IMS 740P (alcool etilico metilato), idrossipropilmetilcellulosa].

INDICAZIONI

Il Tamoxifene e' indicato nel trattamento del carcinoma mammario. Nell'uomo Nomafen e' indicato nella profilassi e nel trattamento della ginecomastia e della mastalgia causate da antiandrogeni nel trattamento in monoterapia del carcinoma prostatico.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Nomafen non deve essere somministrato in caso di gravidanza (vedi anche paragrafo 4.6). Terapia preventiva inpazienti ad alto rischio di cancro mammario. Carcinoma duttale in situ in donne che richiedano una concomitante terapia anticoagulante o che presentino un'anamnesi di trombosi venosa profonda o embolia polmonare.

POSOLOGIA

Pazienti in eta' adulta ed anziani: da 20 a 40 mg in una o due somministrazioni giornaliere. Profilassi e trattamento della ginecomastia e mastalgia causate da antiandrogeni nel trattamento in monoterapia del carcinoma prostatico: 20 mg una volta al giorno. Bambini: l'uso di Nomafen nei bambini non e' raccomandato, in quanto la sicurezza e l'efficacia non sono state stabilite (vedere paragrafi 5.1 e 5.2).

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna conservazione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Nomafen deve essere impiegato con cautela in pazienti con persistenteleucopenia o trombocitopenia. Sono consigliabili periodici controlli della crasi ematica, piastrinemia inclusa. Si puo' verificare arresto del flusso mestruale in pazienti in pre-menopausa, il che non pregiudica l'attivita' antitumorale del farmaco. Durante il trattamento con Nomafen e' stata riportata un'aumentata incidenza di alterazioni dell'endometrio comprendenti iperplasia, polipi, carcinoma e sarcomi del corpo dell'utero (per lo piu' tumori maligni mulleriani misti). L'incidenza e il quadro di queste alterazioni suggeriscono un meccanismo di basecorrelato alle proprieta' estrogeniche di Nomafen. E' consigliabile, quindi, che le pazienti in corso di terapia vengano sottoposte ad adeguati controlli dell'apparato genitale, in particolare dell'endometrio.I pazienti in trattamento con tamoxifene devono essere istruiti ad avvisare immediatamente il proprio medico qualora avvertano uno qualsiasi dei seguenti sintomi: intorpidimento del volto o debolezza delle braccia o delle gambe e problemi della parola o della visione che potrebbero indicare un ictus cerebri. Lo stesso in caso di dolore toracico o dispnea che potrebbero essere sintomi di embolia polmonare, o se si presenta dolore addominale o un sanguinamento vaginale anormale che potrebbero indicare un possibile cancro dell'utero. Anche in caso di tossee dispnea che potrebbero essere sintomi di una polmonite interstiziale le pazienti dovranno essere istruite ad avvisare il proprio medico. Deve essere richiesto alle pazienti se esse abbiano avuto una storia pregressa di ictus cerebri, di eventi simili all'ictus, eventi tromboembolici o cancro dell'utero. In studi clinici con Tamoxifene nel carcinoma mammario sono stati riportati secondi tumori primari a livello di siti diversi dall'endometrio e dalla mammella controlaterale; non e' stata stabilita alcuna relazione causale ed il significato clinico di queste osservazioni non e' chiaro. Nella ricostruzione microchirurgica ritardata del seno NOMAFEN puo' aumentare il rischio di complicanze della falda microvascolare. In uno studio non controllato, condotto su 28 bambine di eta' compresa tra 2 e 10 anni, affette dalla sindrome di McCune Albrigth (MAS), trattate con 20 mg una volta al giorno per un periodo di tempo fino a 12 mesi, il volume medio dell'utero e' risultato aumentato dopo 6 mesi di trattamento e raddoppiato al termine dello studio durato un anno. Quest'osservazione e' in linea con le proprieta' farmacodinamiche del tamoxifene, ma non e' stata stabilita una relazione causale (vedere paragrafo 5.1). In letteratura e' stato dimostrato che i metabolizzatori lenti di CYP2D6 presentano un livello plasmatico piu' basso di endoxifene, uno dei piu' importanti metaboliti attividel tamoxifene (vedi paragrafo 5.2). La concomitante somministrazionedi farmaci che inibiscono CYP2D6 puo' portare alla riduzione della concentrazione del metabolita attivo endoxifene. Pertanto, la somministrazione di potenti inibitori di CYP2D6 (p. es. paroxetina, fluoxetina, chinidina, cinacalcet o bupropione) deve, quando possibile, essere evitata durante il trattamento con tamoxifene (vedi paragrafi 4.5 e 5.2).La decisione di iniziare la terapia con tamoxifene in pazienti con carcinoma duttale in situ deve essere discussa con le pazienti, valutando insieme a loro i potenziali rischi e benefici. La somministrazione di Nomafen non e' consigliata durante l'allattamento. Nomafen contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale

INTERAZIONI

L'impiego del tamoxifene in pazienti sottoposti a terapia con anticoagulanti tipo dicumarolico puo' aumentare significativamente l'attivita' anticoagulante; e' consigliabile in questo caso uno stretto monitoraggio degli indici di coagulazione. Quando il Tamoxifene sia somministrato in associazione con farmaci citotossici, si puo' verificare un maggior rischio di episodi tromboembolici (vedi anche paragrafo 4.8). L'uso di tamoxifene in associazione con un inibitore dell'aromatasi come terapia adiuvante non ha mostrato un'efficacia migliore rispetto a tamoxifene da solo. La conosciuta e principale via del metabolismo di tamoxifene nell'uomo e' la demetilazione, catalizzata da enzimi CYP3A4. E' stato riportato in letteratura che l'interazione farmacocinetica conla rifampicina, agente che induce il CYP3A4, comporta una riduzione dei livelli plasmatici di tamoxifene. Non e' nota la rilevanza clinica di questa interazione. Sono state riportate in letteratura interazionifarmacocinetiche con inibitori di CYP2D6, con riduzione del 65-75% dei livelli plasmatici di un metabolita attivo deltamoxifene, 4-idrossi-N-desmetiltamoxifene (endoxifene). In alcuni studi e' stata riportata una riduzione dell'efficacia del tamoxifene quando somministrato in concomitanza con alcuni antidepressivi SSRI (p. es. paroxetina). Quando possibile, la concomitante somministrazione di potenti inibitori di CYP2D6 (p. es. paroxetina, fluoxetina, chinidina, cinacalcet o bupropione) deve essere evitata (vedere paragrafi 4.4 e 5.2), poiche' non si puo' escludere una riduzione dell'efficacia del tamoxifene.

EFFETTI INDESIDERATI

L'esperienza relativa all'uso di Nomafen nella donna e' ampia. Sebbene nell' uomo e' molto piu' ristretta, il profilo globale degli eventi avversi appare simile, con l'eccezione degli eventi limitati al sesso femminile. Nel trattamento a lungo termine, gli effetti collaterali segnalati sono meno frequenti o meno gravi rispetto a quelli osservati con androgeni ed estrogeni impiegati per il trattamento della stessa patologia. Alcuni effetti collaterali sono attribuibili all'azione antiestrogenica del farmaco: vampate di calore, perdite ematiche vaginali, secrezione vaginale e prurito vulvare. In alcuni pazienti in pre-menopausa Tamoxifene sopprime il flusso mestruale. Altri effetti collaterali di tipo generale sono rappresentati da intolleranza gastrointestinale, sensazione di capogiro, rash cutaneo e, in qualche caso, ritenzionedi fluidi e alopecia. Quando tali effetti collaterali sono gravi, e' possibile controllarli attraverso una semplice riduzione del dosaggio senza influenzare la risposta al trattamento. E' necessario consultarelo specialista per valutare l'opportunita' del proseguimento o della sospensione del trattamento o di eventuali modifiche dello stesso. Sono stati riportati rash cutaneo (incluse rare segnalazioni di eritema multiforme, sindrome di Steven-Johnson, vasculiti cutanee e pemfigoide bolloso) e comunemente reazioni di ipersensibilita', incluso angioedema. Negli stadi iniziali della terapia, nei pazienti con lesioni ossee,si e' sviluppata ipercalcemia. All'inizio della terapia con Tamoxifene si possono verificare episodi di recrudescenza sintomatologica dellamalattia (flare). Tali manifestazioni sono transitorie e spesso associate ad una buona risposta alla terapia. Sono stati segnalati alcuni casi di disturbi visivi tra cui rari casi di alterazioni corneali, cataratta e retinopatia. In pazienti in trattamento con tamoxifene sono stati segnalati casi di neuropatia ottica e di neurite ottica e, in un limitato numero di casi, si e' verificata cecita'. In pazienti in trattamento con Nomafen sono stati riportati comunemente disturbi sensoriali (inclusi parestesia e disgeusia). Sono stati segnalati fibromi uterini, endometriosi ed altre alterazioni endometriali incluso iperplasia e polipi. In pazienti trattate con Tamoxifene si e' osservata piastrinopenia, generalmente limitata a valori quali 80.000-90.000/mm^3, ma a volte anche inferiori. Nel corso di terapia con Tamoxifene e' stata segnalata leucopenia talvolta associata ad anemia e/o trombocitopenia. Neutropenia, talvolta grave, e' stata segnalata raramente e casi di agranulocitosi sono stati riportati raramente. Vi e' evidenza di eventi ischemici cerebrovascolari e tromboembolici, inclusi trombosi venosa profonda, trombosi microvascolare ed embolia polmonare, che si manifestano comunemente nel corso della terapia con Nomafen. Il rischio di eventi trombolembolici risulta aumentato con l'utilizzo di Nomafen in associazione a sostanze citotossiche. Crampi alle gambe e mialgia sono stati comunemente riportati in pazienti in terapia con Nomafen. Occasionalmente sono stati riportati casi di polmonite interstiziale. Tamoxifene e' stato associato a variazioni dei livelli degli enzimi epatici ed ad un quadro di piu' gravi anormalita' epatiche, tra cui fegato steatosico, colestasi ed epatite, insufficienza epatica, cirrosi e danno epatocellulare (compresa necrosi epatica). Raramente e' stato osservato un aumento di volume di cisti ovariche in pazienti in premenopausa trattate con Tamoxifene. Nelle donne in trattamento con Nomafen sono statiraramente osservati polipi della vagina. Comunemente, puo' essere associato all'impiego di tamoxifene un incremento dei livelli sierici deitrigliceridi, in alcuni casi con pancreatite. Altri effetti indesiderati riportati in letteratura sono: vertigini, cefalea, depressione, confusione, stanchezza. In associazione al trattamento con Nomafen e' stata riportata un'incidenza non comune di carcinoma dell'endometrio e rari casi di sarcomi del corpo dell'utero (per lo piu' tumori maligni mulleriani misti). Lupus eritematoso cutaneo e' stato osservato molto raramente in pazienti trattate con Nomafen. Porfiria cutanea tarda e' stata osservata molto raramente in pazienti trattate con Nomafen. Fatica e' stata riportata molto comunemente in pazienti trattati con Nomafen. Reazione da rievocazione di irradiazione e' stata osservata molto raramente in pazienti trattate con Nomafen. Dai risultati dello studio clinico NSABP P-1, un vasto studio della durata di 5 anni che ha coinvolto circa 13.000 donne ad alto rischio per insorgenza di cancro del seno che hanno assunto tamoxifene o placebo, e' emerso nelle donne trattate con il tamoxifene un aumento dell'incidenza delle seguenti reazioni avverse rispetto al gruppo di controllo: cancro dell'utero: adenocarcinoma endometriale (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 2.20 nel gruppo delle donne trattate contro 0.71 nel gruppo di controllo), sarcoma uterino, incluso il sarcoma misto di tipo mulleriano (tassodi incidenza per 1000 anni/donna pari a 0.17 nel gruppo delle donne trattate contro 0.00 nel gruppo di controllo); stroke (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 1.43 nel gruppo delle donne trattate contro 1.00 nel gruppo di controllo) embolia polmonare (tasso di incidenza per 1000 anni/donna pari a 0.75 nel gruppo delle donne trattate contro 0.25 nel gruppo di controllo).

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: Nomafen e' controindicato in gravidanza (vedere paragrafo4.3). Sebbene non sia stata stabilita alcuna relazione causale con ilfarmaco, sono stati segnalati pochi casi di aborti spontanei, anomalie congenite e morti fetali in pazienti che avevano assunto Tamoxifene.Negli studi di tossicita' sul ciclo riproduttivo nel ratto, coniglio e scimmia, il tamoxifene non ha mostrato potenziale teratogeno. Nei modelli sperimentali di sviluppo del tratto riproduttivo fetale del roditore, tamoxifene e' stato associato a modificazioni simili a quelle causate da estradiolo, etinilestradiolo, clomifene e dietilstilbestrolo (DES). Sebbene la rilevanza clinica di tali modificazioni non sia nota, alcune di queste, specialmente l'adenosi vaginale, sono simili a quelle osservate nelle donne giovani che, nella vita intrauterina avevanosubito l'esposizione a DES e che presentano un rischio di 1:1000 di sviluppare un carcinoma a cellule chiare della vagina o della cervice. Solo un piccolo numero di pazienti e' stato esposto a tamoxifene in corso di gravidanza. Non e' stato riportato che tale esposizione abbia causato una successiva adenosi vaginale o carcinoma a cellule chiare della vagina o della cervice nelle donne giovani che avevano subito l'esposizione a tamoxifene nella vita intrauterina. Le pazienti devono essere informate della necessita' di evitare una gravidanza durante il trattamento con Tamoxifene e, se sessualmente attive, devono usare contraccettivi di barriera o altri metodi contraccettivi non ormonali. Le pazienti in premenopausa, prima di iniziare il trattamento, devono essere sottoposte ad attenti controlli per escludere la possibilita' di una gravidanza in atto. Le pazienti devono essere informate dei rischi potenziali per il feto qualora si instaurasse una gravidanza durante iltrattamento con Tamoxifene o nei due mesi successivi all'interruzionedella terapia. Allattamento: l'impiego di Tamoxifene durante l'allattamento non e' consigliato in quanto non e' noto se esso sia escreto nel latte materno. La decisione di interrompere l'allattamento o la terapia con Tamoxifene deve essere valutata in base alla necessita' di trattamento.

Codice: 033869037
Codice EAN:

Codice ATC: L02BA01
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Terapia endocrina
  • Antagonisti ormonali e sostanze correlate
  • Antiestrogeni
  • Tamoxifene
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE

36 MESI

BLISTER