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NOVOSEVEN IV 2MG(100KUI)+2ML Produttore: NOVO NORDISK SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA LIMITATIVA

DENOMINAZIONE

NOVOSEVEN POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Fattori della coagulazione.

PRINCIPI ATTIVI

1 mg (50 KUI). Il medicinale si presenta come polvere e solvente per soluzione iniettabile contenente 1 mg di eptacog alfa (attivato) per flaconcino (corrispondente a 50 KUI/flaconcino). 2 mg (100 KUI). Il medicinale si presenta come polvere e solvente per soluzione iniettabile contenente 2 mg di eptacog alfa (attivato) per flaconcino (corrispondente a 100 KUI/flaconcino). 5 mg (250 KUI). Il medicinale si presenta come polvere e solvente per soluzione iniettabile contenente 5 mg di eptacog alfa (attivato) per flaconcino (corrispondente a 250 KUI/flaconcino). 8 mg (400 KUI). Il medicinale si presenta come polvere e solvente per soluzione iniettabile contenente 8 mg di eptacog alfa (attivato)per flaconcino (corrispondente a 400 KUI/flaconcino). 1 KUI equivale a 1000 UI (Unita' Internazionali). Eptacog alfa (attivato) e' il fattore VIIa (rFVIIa) ricombinante della coagulazione con una massa molecolare di circa 50.000 dalton prodotto con cellule renali di criceto neonato (cellule BHK) mediante tecnologia del DNA ricombinante. Dopo la ricostituzione, il prodotto contiene 1 mg/ml di eptacog alfa (attivato) quando ricostituito con il solvente.

ECCIPIENTI

Polvere: sodio cloruro, calcio cloruro diidrato, glicilglicina, polisorbato 80, mannitolo, saccarosio, metionina, acido cloridrico (per aggiustamento del pH), sodio idrossido (per aggiustamento del pH). Solvente: istidina, acido cloridrico (per aggiustamento del pH), sodio idrossido (per aggiustamento del pH), acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Il farmaco e' indicato per il trattamento di episodi emorragici e nella prevenzione di sanguinamenti durante gli interventi chirurgici a cui ci si sta sottoponendo o procedure invasive nei seguenti gruppi di pazienti: in pazienti con emofilia congenita con inibitori verso i fattori VIII o IX della coagulazione > 5 Unita' Bethesda (UB); in pazienticon emofilia congenita che si prevede possano avere una risposta anamnestica intensa alla somministrazione di fattore VIII o fattore IX; inpazienti con emofilia acquisita; in pazienti con deficit del fattore VII congenito; in pazienti con tromboastenia di Glanzmann con refrattarieta' alla trasfusione piastrinica presente o passata o dove le piastrine non sono prontamente disponibili.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati o alle proteine bovine, di topo o di criceto.

POSOLOGIA

Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento dell'emofilia e/o dei disturbi della coagulazione. Posologia. Emofilia A o B con inibitori o quando si prevede unarisposta anamnestica intensa. Dose NovoSeven deve essere somministrato il prima possibile dopo l'insorgenza di un episodio emorragico. Si raccomanda una dose iniziale di 90 mcg per kg di peso corporeo somministrato in bolo endovenoso. Dopo la dose iniziale del medicinale, ulteriori iniezioni possono essere ripetute. La durata del trattamento e l'intervallo tra le somministrazioni varia a seconda della gravita' dell'emorragia, delle procedure invasive o dell'intervento chirurgico eseguito. Popolazione pediatrica L'esperienza clinica attuale non giustifica in generale una differenza di dosaggio nei bambini rispetto agli adulti, sebbene la clearance nei bambini sia piu' rapida che negli adulti. Pertanto, nei pazienti pediatrici possono essere necessarie dosi di rFVIIa piu' elevate per ottenere concentrazioni plasmatiche simili a quelle dei pazienti adulti. Intervallo di somministrazione. Inizialmente ogni 2 - 3 ore per ottenere l'emostasi. Se e' necessario continuare la terapia, una volta raggiunta un'emostasi efficace, l'intervallo di somministrazione puo' essere aumentato ad ogni 4, 6, 8 o 12 ore per ilperiodo di tempo in cui il trattamento e' indicato. Episodi emorragici da lievi a moderati (incluso trattamento domiciliare). L'intervento precoce e' risultato essere efficace nel trattamento degli episodi emorragici articolari, muscolari e mucocutanei, da lievi a moderati. Si possono raccomandare due regimi di dosaggio: da due a tre iniezioni di 90 mcg per kg di peso corporeo somministrate ad intervalli di tre ore.Se viene richiesto un trattamento ulteriore, puo' essere somministrata un'altra dose di 90 mcg per kg di peso corporeo. Una singola iniezione di 270 mcg per kg di peso corporeo. La durata del trattamento domiciliare non deve protrarsi oltre le 24 ore. La prosecuzione del trattamento domiciliare puo' essere considerata solo dopo aver consultato il centro per il trattamento dell'emofilia. Non vi e' esperienza clinica riguardo la somministrazione di una singola dose di 270 mcg per kg di peso corporeo in pazienti anziani. Episodi emorragici gravi. Si consiglia un dosaggio iniziale di 90 mcg per kg di peso corporeo che puo' essere somministrato durante il trasporto nell'ospedale presso il quale il paziente viene solitamente trattato. La successiva somministrazionevaria secondo il tipo e la gravita' della emorragia. La frequenza di somministrazione dovrebbe essere inizialmente ogni 2 ore, sino al miglioramento clinico. Se e' opportuno prolungare la terapia, l'intervallofra una somministrazione e l'altra puo' essere aumentato sino a 3 oreper 1 - 2 giorni. Successivamente, gli intervalli tra le somministrazioni possono essere aumentati a 4, 6, 8 o 12 ore per il periodo di tempo ritenuto idoneo. Una emorragia estesa puo' essere trattata per 2-3 settimane, ma puo' anche essere ulteriormente prolungata se sussiste una giustificazione clinica. Procedura invasiva/intervento chirurgico Un dosaggio iniziale di 90 mcg per kg di peso corporeo va somministratoimmediatamente prima dell'intervento. La dose va ripetuta dopo 2 ore e in seguito ad intervalli di 2 - 3 ore per le prime 24 - 48 ore, in relazione al tipo di intervento effettuato e allo stato clinico del paziente. Nelle chirurgie maggiori il trattamento dovrebbe protrarsi per 6 - 7 giorni con intervalli fra una dose e l'altra di 2 - 4 ore. Successivamente l'intervallo tra le somministrazioni puo' essere portato a 6 - 8 ore per ulteriori 2 settimane di trattamento. Nelle chirurgie maggiori la terapia puo' essere protratta per un periodo di 2 - 3 settimane fino a guarigione. Emofilia acquisita. Dose e intervallo tra le somministrazioni. Il medicinale deve essere somministrato appena possibile dopo l'inizio dell'episodio emorragico. La dose iniziale raccomandata, somministrata per iniezione in bolo endovenoso, e' di 90 mcg per kg di peso corporeo. Dopo la dose iniziale del farmaco, possono essere somministrate ulteriori iniezioni, se richieste. La durata del trattamento e l'intervallo tra le iniezioni dipendono dalla gravita' dell'emorragia, dalle procedure invasive o dall'intervento chirurgico effettuato. L'intervallo iniziale tra le somministrazioni deve essere di 2 - 3ore. Una volta ottenuta l'emostasi, l'intervallo tra le somministrazioni puo' essere portato progressivamente a 4, 6, 8 o 12 ore per il periodo di tempo in cui si ritiene che il trattamento sia indicato. Deficit di fattore VII Dose, range di dosaggio e intervallo di somministrazione Il range di dosaggio consigliato per il trattamento di episodi emorragici negli adulti e nei bambini e per la prevenzione dell'emorragia in pazienti sottoposti ad intervento chirurgico o a procedure invasive e' di 15 - 30 mcg per kg di peso corporeo ogni 4 - 6 ore fino a raggiungere l'emostasi. La dose e la frequenza delle somministrazioni varia da paziente a paziente. Popolazione pediatrica. Limitate esperienzecliniche nella profilassi a lungo termine sono state raccolte nella popolazione pediatrica al di sotto dei 12 anni di eta' che presentava un fenotipo clinico grave. La dose e la frequenza delle somministrazioni per la profilassi si basa su risposte cliniche e varia da paziente apaziente. Tromboastenia di Glanzmann. Dose, range di dosaggio e intervallo di somministrazione. Il range di dosaggio consigliato per il trattamento di episodi emorragici e per la prevenzione dei sanguinamenti in pazienti sottoposti ad intervento chirurgico o a procedure invasivee' di 90 mcg (range 80 - 120 mcg) per kg di peso corporeo, con intervalli di 2 ore (1,5 - 2,5 ore). Per garantire un'emostasi efficace, e' necessario somministrare un minimo di 3 dosi. La via di somministrazione raccomandata e' la somministrazione in bolo endovenoso poiche' puo'comparire una mancanza di efficacia in associazione all'infusione continua. Per quei pazienti che non sono refrattari, le piastrine sono laprima linea di trattamento per la Tromboastenia di Glanzmann. Modo disomministrazione. Somministrare la soluzione in bolo endovenoso in 2 - 5 minuti. Monitoraggio del trattamento - analisi di laboratorio. None' necessario monitorare la terapia con il medicinale. Il dosaggio deve essere stabilito in base alla gravita' delle condizioni emorragichee alla risposta clinica alla somministrazione di NovoSeven. Dopo la somministrazione di rFVIIa, il tempo di protrombina (PT) e il tempo parziale di tromboplastina attivata (aPTT) si riducono, ma non e' stata dimostrata alcuna correlazione tra PT e aPTT e l'efficacia clinica di rFVIIa.

CONSERVAZIONE

Conservare polvere e solvente al di sotto di 25 gradi C. Conservare polvere e solvente al riparo dalla luce. Non congelare.

AVVERTENZE

In condizioni patologiche nelle quali il fattore tissutale puo' essere espresso in modo piu' esteso del normale, vi puo' essere un potenziale rischio di sviluppo di eventi trombotici o di induzione della coagulazione intravascolare disseminata (DIC) in associazione al trattamento con il medicinale. Tali situazioni possono riguardare pazienti con aterosclerosi avanzata, lesione da schiacciamento, setticemia o DIC. A causa del rischio di complicazioni tromboemboliche, deve essere esercitata cautela nella somministrazione del farmaco in pazienti con una storia di patologia coronarica, di disturbi epatici, dopo interventi chirurgici, in neonati e in pazienti a rischio di eventi tromboembolici ocoagulazione intravasale disseminata. In ognuna di queste situazioni,il potenziale beneficio del trattamento con il medicinale deve esserevalutato rispetto al rischio di queste complicazioni. Poiche' il farmaco, come fattore VIIa della coagulazione ricombinante, puo' conteneretracce di IgG murine, IgG bovine ed altre proteine residue di coltura(proteine del siero di criceto e bovino), esiste la possibilita' remota che i pazienti trattati con questo prodotto possano sviluppare ipersensibilita' a queste proteine. In tali casi deve essere considerato il trattamento con antistaminici e.v. Se si verificano reazioni allergiche o reazioni anafilattiche, la somministrazione deve essere immediatamente interrotta. In caso di shock, devono essere attuati i trattamenti medici standard. I pazienti devono essere informati dei primi segnidi reazioni di ipersensibilita'. Se tali sintomi si verificano, si raccomanda ai pazienti di sospendere immediatamente l'uso del prodotto edi contattare il medico. In caso di gravi emorragie il prodotto deve essere somministrato preferibilmente in centri specializzati nel trattamento di pazienti emofiliaci con inibitori ai fattori VIII o IX dellacoagulazione, o se cio' non e' possibile, in stretta collaborazione con un medico specializzato nel trattamento dell'emofilia. Se l'emorragia non e' tenuta sotto controllo e' obbligatorio il trattamento ospedaliero. I pazienti o coloro che si occupano della loro assistenza devono informare il medico/l'ospedale di riferimento di tutti gli impieghi di NovoSeven non appena possibile. I pazienti con deficit di fattore VII devono essere controllati per il tempo di protrombina e per l'attivita' coagulante del fattore VII prima e dopo la somministrazione del farmaco. Nel caso in cui l'attivita' del fattore VIIa non raggiunga i livelli attesi o l'emorragia non e' controllata dopo le dosi raccomandate, si puo' sospettare la formazione di anticorpi e deve essere eseguita un'analisi anticorpale. Eventi trombotici sono stati segnalati in pazienti con deficit di fattore VII trattati con NovoSeven durante interventi chirurgici ma il rischio di trombosi in pazienti con deficit difattore VII trattati con NovoSeven non e' noto.

INTERAZIONI

Non e' noto il rischio di una potenziale interazione tra il medicinale e i concentrati dei fattori della coagulazione. L'uso contemporaneo di concentrati del complesso protrombinico, attivati e non, deve essere evitato. E' stato riportato che gli antifibrinolitici riducono la perdita di sangue associata ad interventi chirurgici in pazienti emofilici, specialmente in chirurgia ortopedica e negli interventi che riguardano regioni ricche di attivita' fibrinolitica, come il cavo orale. Tuttavia, l'esperienza nella somministrazione di antifibrinolitici in concomitanza con il trattamento con rFVIIa e' limitata. Sulla base di uno studio non-clinico si raccomanda di non combinare rFVIIa e rFXIII. Non ci sono dati clinici disponibili sull'interazione tra rFVIIa e rFXIII.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza. Le reazioni avverse al farmaco piu' frequentemente riportate sono ridotta risposta terapeutica, piressia, eruzione cutanea, eventi tromboembolici arteriosi, prurito e orticaria. Queste reazioni sono riportate come non comuni (>= 1/1.000, < 1/100). Di seguito sono elencate le reazioni avverse riportate durante gli studi clinici e provenienti da segnalazioni spontanee (post-marketing). In ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine di serieta' decrescente. Le reazioni avverse al farmacopost-marketing (non quelle degli studi clinici) sono elencate con unafrequenza "non nota". Studi clinici condotti su 484 pazienti (includendo 4297 episodi di trattamento) con emofilia A e B, emofilia acquisita, defict di fattore VII e tromboastenia di Glanzmann mostrano che le reazioni avverse al farmaco sono comuni (>= 1/100 < 1/10). Essendo il numero totale di episodi di trattamento negli studi clinici inferiore a 10.000, la frequenza di reazione avversa al farmaco piu' bassa possibile che puo' essere assegnata e' rara ( >= 1/10,000 < 1/1,000). Le piu' frequenti reazioni avverse al farmaco sono piressia ed eruzione cutanea (non comune: >= 1/1,000 < 1/100), e le pu' serie reazioni avverseal farmaco sono gli eventi tromboembolitici. Le frequenze delle reazioni avverse al farmaco sia gravi che non gravi sono elencate secondo la classificazione per sistemi e organi di seguito. Reazione avverse dastudi clinici e segnalazioni spontanee (post-marketing). Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: coagulazione intravascolare disseminata, relativi risultati di laboratorio,compresi elevati livelli di ddimero e diminuiti livelli di at, coagulopatia. Patologie gastrointestinali. Raro: nausea. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: diminuizione della risposta terapeutica, piressia; raro: reazione nella sede di iniezione incluso dolore al sito di iniezione. Disturbi del sistema immunitario. Raro: ipersensibilità; frequenza non nota: reazione anafilattica. Esami diagnostici.Raro: aumenti dei prodotti di degradazione della fibrina, aumenti deilivelli di alanina amnotransferasi, fosfatasi alcalina, lattato deidrogenasi e protrombina. Patologie del sistema nervoso. Raro: mal di testa. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzione cutanea (inclusa dermatite allergica ed esentema eritematoso), prurito e orticaria; frequenza non nota: vampate, angioedema. Patologie vascolari. Non comune: eventi tromboembolici venosi (trombosi venosa profonda, trombosi nella sede di iniezione e.v., embolia polmonare, eventi tromboembolici del fegato compresa trombosi della vena porta, trombosi venosa renale, tromboflebite superficiale e ischemia intestinale);raro: eventi tromboembolici arteriosi (infarto cerebrale, ischemia cerebrale, occlusione dell'arteria cerebrale, accidente cerebrovascolare, trombosi dell'arteria renale, ischemia periferica, trombosi arteriosa periferica e ischemia intestinale), angina pectoris; frequenza non nota: trombo intracardiaco. E' importante che il dosaggio del medicinale rispetti il dosaggio raccomandato. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Formazione di anticorpi inibitori. Nell'esperienza post-marketing, non sono stati segnalati anticorpi inibitori verso il medicinale o fattore VII in pazienti con emofilia A o B. Lo sviluppo di anticorpi inibitori verso il farmaco sono stati segnalati in un registro dello studio osservazionale post-marketing di pazienti con deficit congenito del FVII. Negli studi clinici in pazienti con deficit di fattoreVII, la formazione di anticorpi verso il farmaco e fattore VII e' la sola reazione avversa al farmaco segnalata (frequenza: comune ( >= 1/100 < 1/10)). In alcuni casi, gli anticorpi hanno mostrato un effetto inibitorio in vitro. Erano presenti fattori di rischio che possono avercontribuito allo sviluppo di anticorpi inclusi trattamenti precedenticon plasma umano e/o fattore VII plasma-derivato, grave mutazione delgene del fattore VII e sovradosaggio del medicinale. I pazienti con deficit di fattore VII trattati con il medicinale devono essere controllati riguardo agli anticorpi verso il fattore VII. Eventi tromboembolici - arteriosi e venosi. Gli eventi tromboembolici arteriosi sono comuni (>= 1/100 <1/10) quando il farmaco e' somministrato a pazienti al di fuori delle indicazioni approvate. Un rischio maggiore di eventi avversi tromboembolici arteriosi (5,6% in pazienti trattati con il medicinale rispetto al 3,0% in pazienti trattati con placebo) e' stato osservato in una meta-analisi di dati raccolti da studi controllati con placebo condotti al di fuori delle indicazioni approvate in varie impostazioni cliniche, ciascuna delle quali prevedeva caratteristiche distinte del paziente e quindi diversi profili di rischio intrinseco. Al di fuori delle indicazioni approvate, la sicurezza e l'efficacia del farmaco non sono state stabilite pertanto il medicinale non deve essere usato in tali situazioni. Gli eventi tromboembolici possono portare ad arresto cardiaco. Altre popolazioni particolari. Pazienti con emofilia acquisita. Studi clinici condotti su 61 pazienti con emofilia acquisitaper un totale di 100 episodi trattati, hanno mostrato che in questi pazienti alcune reazioni avverse al farmaco sono riportate piu' frequentemente (1% sulla base degli episodi di trattamento): eventi tromboembolici arteriosi (occlusione dell'arteria cerebrale, accidente cerebrovascolare), eventi tromboembolici venosi (embolia polmonare e trombosi venosa profonda), angina pectoris, nausea, piressia, rash eritematoso ed esami diagnostici sui livelli aumentati di prodotti della degradazione della fibrina. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversasospetta tramite il sistema di segnalazione riportato nell'Allegato V.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza. In misura precauzionale, e' preferibile evitare l'uso delmedicinale durante la gravidanza. Dati su un numero limitato di gravidanze esposte secondo indicazioni approvate indicano l'assenza di effetti negativi del rFVIIa sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Fino ad oggi, non sono disponibili altri dati epidemiologici. Studi compiuti sugli animali non indicano effetti dannosi diretti e indiretti sulla gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale. Allattamento. Non e' noto se rFVIIa venga escreto nel latte materno. L'escrezione di rFVIIa nel latte non e' stata studiata negli animali. La decisione se continuare/sospendere l'allattamento o continuare/sospendere la terapia con il medicinale deve essere presa considerando il beneficio dell'allattamento al seno per il bambino e il beneficio della terapia con il farmaco per la donna. Fertilita'. Dati provenienti da studi non-clinici e post marketing non indicano effetti negativi del rFVIIa sulla fertilita' maschile e femminile.

Codice: 029447099
Codice EAN:

Codice ATC: B02BD08
  • Sangue ed organi emopoietici
  • Antiemorragici
  • Vitamina k ed altri emostatici
  • Fattori della coagulazione del sangue
  • Fattore viia di coagulazione
Temperatura di conservazione: inferiore a +25 gradi, conservare il prodotto nella confezione originale
Forma farmaceutica: POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: SIRINGA MONODOSE

POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

36 MESI

SIRINGA MONODOSE