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PARACALCITOLO MY 5F 1ML2MCG/ML Produttore: MYLAN SPA

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

PARACALCITOLO MYLAN SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Agenti antiparatiroidei.

PRINCIPI ATTIVI

2 microgrammi/ml: ogni ml di soluzione iniettabile contiene 2 microgrammi di paracalcitolo; ogni fiala da 1 ml contiene 2 microgrammi di paracalcitolo; ogni fiala da 2 ml contiene 4 microgrammi di paracalcitolo. 5 microgrammi/ml: ogni ml di soluzione iniettabile contiene 5 microgrammi di paracalcitolo; ogni fiala da 1 ml contiene 5 microgrammi di paracalcitolo; ogni fiala da 2 ml contiene 10 microgrammi di paracalcitolo. Eccipiente(i) con effetti noti: ogni ml di soluzione contiene 157,8 mg di etanolo. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Macrogol 15-idrossistearato, etanolo, acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Paracalcitolo e' indicato in adulti per la prevenzione ed il trattamento dell'iperparatiroidismo secondario nei pazienti affetti da insufficienza renale cronica che sono sottoposti ad emodialisi.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Tossicita' da vitamina D. Ipercalcemia.

POSOLOGIA

Posologia. Adulti. 1) La dose iniziale deve essere calcolata in base ai livelli basali di Paratormone (PTH): la dose iniziale di paracalcitolo deve essere determinata sulla base della seguente formula: dose iniziale (in microgrammi) = livello basale di PTH intatto espresso in pmol/l / 8 Oppure = livello basale di PTH intatto espresso in pg/ml /80 e deve essere somministrata per via endovenosa sotto forma di dose-bolo, a giorni alterni, in qualsiasi momento nel corso della seduta di emodialisi. Nel corso degli studi clinici effettuati, la dose massima sicura somministrata e' stata quella di 40 microgrammi. 2) Titolazione della dose: l'intervallo dei valori di riferimento attualmente accettato per i livelli di PTH nei soggetti dializzati affetti da insufficienza renale cronica allo stadio terminale non deve superare di 1,5-3 volte il limite superiore non uremico del valore normale di 15,9 - 31,8 pmol/l (150 - 300 pg/ml) per il PTH intatto. Per ottenere dei risultati fisiologicamente adeguati, e' necessario sottoporre i pazienti ad un attento monitoraggio ed effettuare una determinazione individuale del dosaggio. Nel caso in cui si dovesse notare la presenza di ipercalcemiao di un prodotto Ca x P corretto, persistentemente elevato, superiorea 5,2 mmol^2/l^2 (65 mg^2/dl^2), il dosaggio dovra' essere ridotto o la somministrazione interrotta fino a quando tali parametri non saranno rientrati nella norma. Successivamente, il Paracalcitolo dovra' essere nuovamente somministrato ad un dosaggio piu' basso. Potrebbe esserenecessario diminuire il dosaggio di paracalcitolo man mano che i livelli di PTH si riducono in risposta alla terapia. Il seguente elenco propone un esempio di approccio consigliato per la determinazione del dosaggio. Linee guida consigliate per il dosaggio (aggiustamenti della dose ad intervalli di 2-4 settimane).livello di ipth basale: uguale o aumentato; aggiustamento della dose di paracalcitolo: aumentare di 2-4 microgrammi. Livello di ipth basale: diminuito di < 30%; aggiustamentodella dose di paracalcitolo: Aumentare di 2-4 microgrammi. Livello diipth basale: diminuito di >=30%, <=60%; aggiustamento della dose di paracalcitolo: lasciare invariato. Livello di ipth basale: diminuito di>60%; aggiustamento della dose di paracalcitolo: diminuire di 2-4 microgrammi. Livello di ipth basale: livello di ipth <15,9 pmol/l (150 pg/ml); aggiustamento della dose di paracalcitolo: diminuire di 2-4 microgrammi. Una volta stabilita la dose di paracalcitolo, si dovra' procedere, almeno una volta al mese, alla misurazione dei livelli sierici di calcio e fosfato. Si raccomanda il controllo del PTH sierico intattoogni tre mesi. Nel corso della fase di aggiustamento della dose di paracalcitolo, potrebbe risultare necessario eseguire con maggiore frequenza gli esami di laboratorio. Compromissione epatica: le concentrazioni libere di paracalcitolo nei pazienti affetti da compromissione epatica da lieve a moderata sono simili a quelle riscontrate nei soggetti sani e in questa popolazione di pazienti non risulta necessario un aggiustamento della dose. Non esiste ancora alcuna esperienza relativa aipazienti affetti da compromissione epatica grave. Popolazione pediatrica (0-18 anni): la sicurezza e l'efficacia del paracalcitolo non sonostate stabilite nei bambini. Non sono disponibili dati su bambini al di sotto dei 5 anni di eta'. I dati attualmente disponibili su pazienti pediatrici sono descritti nel paragrafo 5.1 ma nessuna raccomandazione riguardante la posologia puo' essere fatta. Anziani (>65 anni): l'esperienza relativa ai pazienti con un'eta' pari a 65 anni o piu' che hanno ricevuto paracalcitolo nel corso di studi di fase III e' alquantolimitata. Durante questi studi, non sono state osservate differenze sostanziali in merito all'efficacia o alla sicurezza del farmaco tra i pazienti di 65 anni o piu' ed i pazienti piu' giovani. Modo di somministrazione: paracalcitolo soluzione iniettabile va somministrato attraverso una via di acceso emodialitica.

CONSERVAZIONE

Tenere le fiale nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinaledalla luce.

AVVERTENZE

Un'eccessiva inibizione della secrezione del paratormone puo' determinare un innalzamento dei livelli sierici di calcio e puo' portare all'insorgenza di malattia osteo-metabolica. Per ottenere valori fisiologici di riferimento adeguati e' necessario sottoporre i pazienti ad un attento monitoraggio ed eseguire una determinazione individuale della dose. Qualora si dovesse manifestare un'ipercalcemia clinicamente significativa e nel caso in cui il paziente sia sottoposto a trattamento con un legante degli ioni fosfato a base di calcio, la dose di tale legante deve essere immediatamente ridotta o la sua somministrazione interrotta. L'ipercalcemia cronica puo' essere associata a calcificazioni vascolari generalizzate e ad altre calcificazioni dei tessuti molli. I prodotti a base di fosfato o composti analoghi alla vitamina D non devono essere assunti in concomitanza con il paracalcitolo, a causa di unaumento del rischio di ipercalcemia e di un incremento del prodotto Ca x P (vedere paragrafo 4.5). La tossicita' da digitale e' potenziata dall'ipercalcemia di qualunque origine; di conseguenza, deve essere adottata la massima cautela nei pazienti sottoposti a terapia con paracalcitolo che assumono contemporaneamente digitale (vedere paragrafo 4.5). Si deve usare cautela se si somministrano contemporaneamente paracalcitolo e ketoconazolo (vedere paragrafo 4.5). Eccipienti: una dose di40 mcg di questo medicinale somministrato a un adulto di 70 kg comporterebbe un'esposizione da 18 a 45 mg/kg di etanolo che puo' causare unaumento della concentrazione di alcol nel sangue (BAC) da circa 3 a 8mg/100 ml. Per confronto, per un adulto che beve un bicchiere di vinoo 500 ml di birra, il BAC e' probabile che sia di circa 50 mg/100 ml.La co-somministrazione con medicinali contenenti per es. glicole propilenico o etanolo puo' portare all'accumulo di etanolo e indurre effetti avversi, in particolare nei bambini piccoli con attivita' metabolica bassa o immatura.

INTERAZIONI

Non sono stati condotti studi specifici di interazione con il paracalcitolo in forma iniettabile. Tuttavia, e' stato condotto uno studio per valutare l'interazione tra ketoconazolo e paracalcitolo utilizzando la formulazione in capsule. I prodotti a base di fosfato o composti analoghi alla vitamina D non devono essere assunti in concomitanza con il paracalcitolo, a causa di un aumento del rischio di ipercalcemia e di un incremento del prodotto Ca x P (vedere paragrafo 4.4). La somministrazione di dosi elevate di medicinali contenenti calcio o di diuretici tiazidici potrebbe aumentare il rischio di ipercalcemia. Medicinalicontenenti alluminio (ad esempio antiacidi o leganti del fosfato) nondevono essere somministrati in terapie a lungo termine in associazione a medicinali contenenti vitamina D, in quanto si potrebbero verificare un aumento dei livelli ematici di alluminio e tossicita' ossea da alluminio. Medicinali contenenti magnesio (ad esempio antiacidi) non devono essere assunti in concomitanza a medicinali contenenti vitamina D, in quanto si potrebbe manifestare ipermagnesemia. Il ketoconazolo e'noto essere un inibitore non specifico di diversi enzimi del citocromo P450. I dati disponibili sia in vivo che in vitro suggeriscono che il ketoconazolo puo' interagire con gli enzimi che sono responsabili del metabolismo del paracalcitolo e altri analoghi della Vitamina D. Bisogna prestare particolare attenzione quando il paracalcitolo viene somministrato insieme a ketoconazolo (vedere paragrafo 4.4). L'effetto didosi multiple di ketoconazolo somministrato al dosaggio di 200 mg, due volte al giorno per 5 giorni, sulla farmacocinetica del paracalcitolo capsule e' stato studiato in soggetti sani. In presenza di ketoconazolo la C max del paracalcitolo e' stata influenzata in maniera minima,mentre la AUCo-infinito e' quasi raddoppiata. L'emivita media del paracalcitolo e' stata di 17,0 ore in presenza di ketoconazolo in confronto a 9,8 ore, quando il paracalcitolo e' stato somministrato da solo. I risultati di questo studio indicano che a seguito di somministrazione orale di paracalcitolo l'aumento massimo della AUCo-infinito del paracalcitolo dovuta all'interazione farmacologica con il ketoconazolo non dovrebbe essere maggiore di due volte. La tossicita' da digitale risulta potenziata dalla presenza di ipercalcemia di qualunque origine; di conseguenza, deve essere adottata la massima cautela nel caso in cuila digitale sia prescritta in concomitanza con il paracalcitolo (vedere paragrafo 4.4).

EFFETTI INDESIDERATI

In studi clinici di Fase II/III/IV, circa 600 pazienti sono stati sottoposti a trattamento con paracalcitolo. Nel complesso il 6% dei pazienti trattati con paracalcitolo ha riportato reazioni avverse. La reazione avversa piu' comune associata alla terapia con paracalcitolo e' stata l'ipercalcemia, verificatasi nel 4,7% dei pazienti. L'ipercalcemiadipende dal livello di sovrasoppressione del paratormone e puo' essere ridotta al minimo grazie ad un'adeguata determinazione della dose. Le possibili reazioni avverse correlate al paracalcitolo, sia cliniche che di laboratorio, sono riportate di seguito secondo la convenzione MedDRA per classificazione organo sistemica, "preferred term" e frequenza. Per cio' che riguarda la frequenza sono state utilizzate le seguenti categorie: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Esami diagnostici. Non comune: tempo di sanguinamento prolungato, aspartato aminotransferasi aumentata, analisi di laboratorio anormale, peso corporeo diminuito. Patologie cardiache. Non comune: arresto cardiaco, aritmia, flutter atriale. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia, leucopenia, linfoadenopatia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, disgeusia; non comune: coma, accidente cerebrovascolare, attacco ischemico transitorio, sincope, mioclono, ipoestesia, parestesia, capogiro. Patologie dell'occhio. Non comune: glaucoma, congiuntivite. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: disturbo dell'orecchio. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: edema polmonare, asma, dispnea, epistassi, tosse. Patologie gastrointestinali. Non comune: emorragia delretto, colite, diarrea, gastrite, dispepsia, disfagia, dolore addominale, stipsi, nausea, vomito, secchezza delle fauci, disturbi gastrointestinali; non nota: emorragia gastrointestinale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: prurito; non comune: dermatite bollosa, alopecia, irsutismo, eruzione cutanea, iperidrosi. Patologie delsistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: artralgia, rigidità articolare, dolore dorsale, contrazione muscolare, mialgia. Patologie endocrine. Comune: ipoparatiroidismo; non comune: iperparatiroidismo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: ipercalcemia, iperfosfatemia; non comune: iperkaliemia, ipocalcemia, anoressia. Infezioni ed infestazioni. Non comune: sepsi, polmonite, infezione, faringite, infezione della vagina, influenza. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: cancrodella mammella. Patologie vascolari. Non comune: ipertensione, ipotensione. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: disturbi dell'andatura, edema, edema periferico, dolore, dolore in sede di iniezione, piressia, dolore toracico, condizione aggravata, astenia, malessere, sete. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilità; non nota: edema della laringe, angioedema, orticaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: dolore mammario, disfunzione erettile. Disturbi psichiatrici. Non comune: stato confusionale, delirio, depersonalizzazione, agitazione, insonnia, nervosismo. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasireazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: non esistono dati sufficienti sull'uso del paracalcitolo nelle donne in stato di gravidanza. Gli studi condotti sugli animali hanno evidenziato tossicita' riproduttiva (vedere paragrafo 5.3.). Non e' noto il rischio potenziale nell'uomo. Paracalcitolo non deve essereutilizzato in gravidanza a meno che non risulti strettamente necessario. Allattamento: studi condotti sugli animali hanno evidenziato che il paracalcitolo o i suoi metaboliti vengono escreti in piccole quantita' nel latte materno. La decisione se interrompere l'allattamento o seinterrompere la terapia con paracalcitolo deve essere presa valutandosia il beneficio dell'allattamento per il neonato sia il beneficio della terapia a base di paracalcitolo per la donna.

Codice: 042594010
Codice EAN:

Codice ATC: H05BX02
  • Preparati ormonali sistemici,escl.ormoni sessuali e insuline
  • Calcio omeostatici
  • Sostanze antiparatiroidee
  • Altre sostanze antiparatiroidee
  • Paracalcitolo
Temperatura di conservazione: conservare nella confezione originale
Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FLACONE

SOLUZIONE INIETTABILE

24 MESI

FLACONE