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PENTAGLOBIN EV FL 50MG/ML 10ML Produttore: BIOTEST ITALIA SRL

  • FARMACO DI CLASSE C
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

PENTAGLOBIN 50 MG/ML SOLUZIONE PER INFUSIONE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Sieri immuni e immunoglobuline: immunoglobulina umana normale per somministrazione endovenosa.

PRINCIPI ATTIVI

Immunoglobulina umana ad alto titolo di IgM per somministrazione endovenosa. 1 ml di soluzione contiene 50 mg di proteine plasmatiche umane, di cui almeno il 95% di immunoglobuline, con immunoglobuline M (IgM)6 mg; immunoglobuline A (IgA) 6 mg; immunoglobuline G (IgG) 38 mg. Ladistribuzione delle sottoclassi e' approssimativamente: 63% (IgG1), 26% (IgG2), 4% (IgG3), 7% (IgG4). Prodotto da plasma di donatori umani.

ECCIPIENTI

Glucosio monoidrato, cloruro di sodio, acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Terapia di supporto di gravi infezioni batteriche in associazione alla terapia antibiotica. Terapia sostitutiva con immunoglobuline in pazienti immunosoppressi e in pazienti con grave sindrome da carenza di anticorpi secondaria

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo (immunoglobulina umana) o ad unoqualsiasi degli eccipienti. Pazienti con deficienza selettiva di IgA che hanno sviluppato anticorpi anti IgA, in quanto la somministrazionedi un prodotto contenente IgA puo' provocare anafilassi.

POSOLOGIA

Posologia. La posologia dipende dallo stato immunitario del paziente e dalla gravita' della malattia. Le seguenti raccomandazioni posologiche possono fungere da orientamento. Neonati e lattanti 5 ml (0,25 g)/kg di peso corporeo (p.c.) al giorno per 3 giorni consecutivi. Ulteriori somministrazioni dipendono dal quadro clinico. Bambini e adulti. Terapia di gravi infezioni batteriche: 5 ml (0,25 g)/kg di peso corporeo al giorno per 3 giorni consecutivi. Ulteriori somministrazioni dipendono dal quadro clinico. Terapia sostitutiva con immunoglobuline in pazienti immunosoppressi o con grave sindrome da carenza di anticorpi secondaria: 3 - 5 ml (0,15 - 0,25 g)/kg di peso corporeo. Se necessario, ripetere la somministrazione ad intervalli settimanali. Il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa alle seguenti velocita' diinfusione. Neonati e lattanti: 1,7 ml/kg p.c./ora con perfusore. Bambini e adulti: 0,4 ml/kg p.c./ora, In alternativa: per i primi 100 ml 0,4 ml/kg p.c./ora, poi di continuo 0,2 ml/kg p.c./ora fino al raggiungimento di 15,0 ml/kg p.c. nell'arco di 72 ore. INSERIRE TABELLA Insufficienza epatica. Non ci sono evidenze per richiedere un adeguamento della dose. Insufficienza renale. Nessun adeguamento della dose se non clinicamente giustificato. Anziani. Nessun adeguamento della dose se non clinicamente giustificato. Modo di somministrazione. Somministrazione endovenosa. Prima dell'uso, portare il medicinale a temperatura ambiente o a temperatura corporea.

CONSERVAZIONE

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. Non congelare. Dopo l'apertura del contenitore somministrare immediatamente la soluzione per infusione. Gettare la soluzione rimasta inutilizzata a causa del rischio di contaminazione batterica.

AVVERTENZE

Tracciabilita'. Al fine di migliorare la tracciabilita' dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministratodevono essere chiaramente registrati. Precauzioni per l'uso Possibilicomplicanze possono essere spesso evitate verificando che i pazienti:non siano sensibili alle immunoglobuline umane normali; a tal fine, somministrare inizialmente il prodotto a bassa velocita' di infusione (0,4 ml/kg di peso corporeo/ora); vengano attentamente monitorati per qualunque sintomo per tutta la durata dell'infusione. In particolare i pazienti trattati per la prima volta con immunoglobuline umane normali, i pazienti che hanno cambiato tipo di prodotto a base di IVIg e quelli per i quali e' trascorso molto tempo dalla precedente infusione devono essere tenuti sotto osservazione in ospedale per tutta la durata della prima infusione e per un'ora dopo la prima infusione, al fine di accertare eventuali effetti indesiderati. Tutti gli altri pazienti devono essere tenuti sotto osservazione per almeno 20 minuti dopo la somministrazione. In tutti i pazienti, la somministrazione di IVIg richiede: un'adeguata idratazione prima dell'inizio dell'infusione delle IVIg, il monitoraggio della diuresi, il monitoraggio dei valori di creatinina sierica, di evitare l'uso concomitante di diuretici dell'ansa. In caso di reazione avversa, la velocita' di somministrazione deve essereridotta o l'infusione deve essere interrotta. Il trattamento richiesto dipende dalla natura e dalla gravita' della reazione avversa. Reazioni da infusione Alcune reazioni avverse (ad es. cefalea, rossore, brividi, mialgia, dispnea, tachicardia, dolore lombare, nausea e ipotensione) possono essere correlati alla velocita' di infusione. La velocita'di infusione raccomandata deve essere rispettata scrupolosamente. I pazienti devono essere strettamente monitorati e attentamente osservatiper qualunque sintomo per tutta la durata dell'infusione. Le reazioniavverse possono verificarsi piu' frequentemente in pazienti trattati per la prima volta con immunoglobulina umana normale oppure, in rari casi, il prodotto medicinale a base di immunoglobulina umana normale viene cambiato o nel caso di un lungo intervallo dall'infusione precedente; in pazienti con infezione non trattata o infiammazione cronica sottostante Ipersensibilita'. Le reazioni di ipersensibilita' sono rare. Anafilassi puo' svilupparsi in pazienti: con IgA non dosabili e con anticorpi anti-IgA; che hanno tollerato un precedente trattamento con immunoglobulina umana normale. In caso di shock, deve essere eseguito iltrattamento medico standard per lo shock. Tromboembolia. Esistono evidenze cliniche di una relazione fra la somministrazione di immunoglobuline per via endovenosa (IVIg) ed eventi tromboembolici, quali infartomiocardico, accidente cerebrovascolare (ictus), embolia polmonare e trombosi venose profonde che si ritiene siano correlati ad un aumento relativo della viscosita' ematica dovuto ad un'elevata somministrazionedi immunoglobuline nei pazienti a rischio. Si richiede prudenza nellaprescrizione e infusione di immunoglobuline endovena alle seguenti categorie di pazienti: pazienti obesi e pazienti con fattori di rischio pre-esistenti per eventi trombotici (per esempio eta' avanzata, ipertensione, diabete mellito, malattia vascolare nota o episodi trombotici,pazienti con disturbi trombofilici acquisiti o ereditari, pazienti con prolungata immobilizzazione, pazienti con grave ipovolemia, nonche' pazienti con malattie che aumentano la viscosita' ematica). Nei pazienti a rischio di effetti indesiderati tromboembolici, le IVIg devono essere somministrate alla minima velocita' di infusione e dose praticabili. Insufficienza renale acuta. Sono stati descritti casi di insufficienza renale acuta nei pazienti trattati con IVIg. Nella maggior parte dei casi sono stati individuati fattori di rischio, quali insufficienza renale pre-esistente, diabete mellito, ipovolemia, sovrappeso, uso concomitante di farmaci nefrotossici o eta' superiore ai 65 anni. I parametri di funzionalita' renale devono essere valutati prima dell'infusione di IVIg, in particolare nei pazienti potenzialmente ad aumentato rischio di sviluppare insufficienza renale acuta e, successivamente adintervalli appropriati. In pazienti a rischio di insufficienza renaleacuta, i prodotti a base di IVIg devono essere somministrati alla minima velocita' di infusione e dose praticabili. In caso di compromissione della funzione renale, si deve prendere in considerazione la sospensione delle IVIg. Casi di disfunzione renale e insufficienza renale acuta sono stati associati all'uso di numerosi preparati di IVIg autorizzati contenenti vari eccipienti, quali saccarosio, glucosio e maltosio, tuttavia i preparati per i quali e' stato segnalato un numero maggiore di casi sono quelli contenenti saccarosio come stabilizzante. Nei pazienti a rischio puo' essere considerato l'uso di IVIg che non contengono questi eccipienti. Il medicinale non contiene saccarosio o maltosio ma contiene glucosio. Sindrome da meningite asettica (AMS). La sindrome da meningite asettica e' stata riportata in associazione al trattamento con IVIg. La sindrome si manifesta normalmente entro un periodocompreso fra qualche ora e 2 giorni dopo il trattamento con IVIg. Le analisi del liquor cerebrospinale risultano frequentemente positive, con pleocitosi fino a diverse migliaia di cellule per mm^3, prevalentemente della serie granulocitica, ed elevati livelli di proteine, fino adiverse centinaia di mg/dl. L'AMS puo' verificarsi con maggiore frequenza in associazione a un trattamento con IVIg a dose elevata (2 g/kg). I pazienti che presentano tali segni e sintomi devono ricevere un esame neurologico completo, compresi gli studi del CSF, per escludere altre cause di meningite. L'interruzione del trattamento con IVIg ha prodotto una remissione dell'AMS entro alcuni giorni, senza danni conseguenti. Anemia emolitica. Le immunoglobuline somministrate per via endovenosa (IVIg) possono contenere anticorpi anti-gruppi sanguigni, che possono agire da emolisine e indurre in vivo il rivestimento degli eritrociti con immunoglobuline, determinando una reazione positiva all'antiglobulina in modalita' diretta (test di Coombs) e, raramente, un'emolisi. A seguito della terapia con IVIg puo' svilupparsi anemia emoliticaa causa dell'intensificazione del sequestro degli eritrociti. I pazienti trattati con immunoglobuline per via endovenosa devono essere tenuti sotto osservazione per individuare la comparsa di segni e sintomi di emolisi. Neutropenia/Leucopenia. Una transitoria riduzione della conta dei neutrofili e/o episodi di neutropenia, talora severi, sono stati riportati dopo trattamento con IVIg. Questo si verifica tipicamente entro ore o giorni dalla somministrazione di IVIg e si risolve spontaneamente entro 7-14 giorni.

INTERAZIONI

Vaccini contenenti virus vivi attenuati. La somministrazione di immunoglobuline puo' compromettere per un periodo di almeno 6 settimane e fino a 3 mesi l'efficacia dei vaccini contenenti virus vivi attenuati, quali i vaccini contro il morbillo, la rosolia, la parotite e la varicella. Dopo la somministrazione di questo preparato deve trascorrere unintervallo di 3 mesi prima di una vaccinazione con vaccini contenentivirus vivi attenuati. Nel caso della vaccinazione contro il morbillo,questa compromissione puo' persistere anche fino a un anno; pertanto nei pazienti sottoposti a questa vaccinazione deve essere controllato lo stato anticorpale. Diuretici dell'ansa. Evitare l'uso concomitante di diuretici dell'ansa. Popolazione pediatrica. Sebbene non siano stati condotti studi specifici d'interazione nella popolazione pediatrica,non si attendono differenze rispetto ai pazienti adulti.

EFFETTI INDESIDERATI

Sommario del profilo di sicurezza. Le reazioni avverse causate dalle immunoglobuline umane normali (in frequenza decrescente) comprendono: brividi, cefalea, capogiro, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgia, calo della pressione del sangue e dolore lombare di moderata intensità; reazioni emolitiche reversibili; specialmente in quei pazienti con gruppi sanguigni a, b e ab e (raramente) anemia emoliticache richiede trasfusione; (raramente) un improvviso calo della pressione sanguigna e, in casi isolati, shock anafilattico, anche quando il paziente non ha mostrato ipersensibilità alla precedente somministrazione; (raramente) reazioni cutanee transitorie (incluso lupus eritematoso cutaneo - frequenza non nota); (molto raramente) reazioni tromboemboliche come infarto miocardico, ictus, embolia polmonare, trombosi venosa profonda; casi di meningite asettica reversibile; casi di aumento del livello di creatinina sierica e/o insorgenza di insufficienza renale acuta; casi di danno polmonare acuto associato a trasfusione (trali). Di seguito sono mostrate le reazioni avverse al medicinale segnalate nel corso di studi clinici e sono anche mostrate le reazioni avverseal farmaco osservate dopo la commercializzazione. Le frequenze sono state valutate secondo le seguenti categorie di frequenza: molto comune(>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Reazioniavverse al farmaco segnalate negli studi controllati. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni allergiche. Patologie vascolari. Comune: bassa pressione sanguigna/ipotensione. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: iperidrosi; non comune: reazione cutanea/dermatiteallergica. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: dolori alla schiena. Reazioni avverse segnalate nell'esperienza post-commercializzazione (frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)). Infezioni ed infestazioni: meningite asettica. Patologie del sistema emolinfopoietico: anemia emolitica/emolisi. Disturbi del sistema immunitario:shock anafilattico, reazione anafilattoide, ipersensibilità. Patologie del sistema nervoso: cefalea, capogiro. Patologie cardiache: tachicardia. Patologie vascolari: rossore. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: dispnea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: prurito. Patologie renali e urinarie: insufficienza renale acuta e/o aumento della creatinina sierica. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: brividi, piressia. Popolazione pediatrica. Sebbene la natura e la frequenza delle reazioni avversenei neonati e nei bambini piccoli siano generalmente comparabili allereazioni avverse osservate negli altri gruppi di età (es. Reazioni dainfusione, reazioni anafilattiche, ipersensibilità), la loro presentazione clinica in termini di segni e sintomi riportati varia e può includere anche ad es. Cambiamenti della frequenza cardiaca (tachicardia obradicardia), tachipnea, riduzione della saturazione di ossigeno, alterazioni di colorazione della cute, inclusi pallore o cianosi, e ipotonia. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza Non sono stati condotti studi clinici controllati per valutare la sicurezza di questo medicinale nelle donne in gravidanza, pertanto si raccomanda di somministrare con cautela il medicinale alle donne in gravidanza e che stanno allattando al seno. E' stato dimostrato che i preparati di immunoglobuline somministrati per via endovenosa attraversano la placenta, prevalentemente nel terzo trimestre. Pentaglobin contiene anche IgA e IgM. E' stato dimostrato che le IgA materne attraversano la placenta in misura minore rispetto alle IgG. Normalmentele IgM non attraversano la placenta in quantita' rilevanti. Questo puo' cambiare in caso di infezioni ascendenti del canale da parto, nellequali il trasferimento transplacentare delle tre classi di immunoglobuline aumenta all'aumentare del grado di infezione. L' esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non sono prevedibili effettidannosi sul decorso della gravidanza, sul feto o sul neonato. Allattamento Le immunoglobuline sono escrete nel latte umano. Non sono previsti effetti negativi su neonati/bambini allattati al seno. Fertilita' L'esperienza clinica con le immunoglobuline non lascia prevedere alcun effetto dannoso sulla fertilita'.

Codice: 029021019
Codice EAN:

Codice ATC: J06BA02
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Sieri immuni ed immunoglobuline
  • Immunoglobuline
  • Immunoglobulina umana normale
  • Immunoglobuline umane normali per somministr. intravascolare
Temperatura di conservazione: da +2 a +8 gradi, al riparo dalla luce, non congelare
Forma farmaceutica: SOLUZIONE PER INFUSIONE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FLACONE

SOLUZIONE PER INFUSIONE

24 MESI

FLACONE