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PRILACE 14CPR 5MG+6MG Produttore: SANOFI SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

PRILACE 5 MG + 6 MG COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

ACE inibitori, associazioni.

PRINCIPI ATTIVI

Ramipril e piretanide.

ECCIPIENTI

Ipromellosa, amido pregelatinizzato, cellulosa microcristallina, magnesio stearato.

INDICAZIONI

Trattamento dell'ipertensione arteriosa essenziale nei pazienti non sufficientemente controllati con la monoterapia oppure nei pazienti la cui pressione arteriosa e' stata stabilizzata su valori normali a seguito di trattamento con i due componenti l'associazione dati nella stessa proporzione dell'associazione fissa.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Il medicinale non deve essere prescritto nei pazienti che presentino una qualsiasi delle seguenti condizioni: ipersensibilita' ai principi attivi, ad altri ACE-inibitori, alle sulfonamidi (il paziente va osservato per possibili reazioni avverse dovute alle interazioni) o ad uno qualsiasi degli eccipienti; precedenti di angioedema (ad esempio: in seguito a precedente trattamento con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina [ACE]); insufficienza renale grave (creatininemiasuperiore a 1,8 mg/dl; clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min); condizioni renali che richiedano la dialisi; stenosi dell'arteriarenale (di entrambi i reni o nei pazienti con un solo rene); precedenti di trapianto renale; stenosi emodinamicamente rilevante della valvola aortica o della mitrale oppure cardiomiopatia ipertrofica; iperaldosteronismo primario; insufficienza epatica grave (coma epatico o precoma) o malattia epatica primaria; disturbi clinicamente rilevanti del bilancio elettrolitico che possono peggiorare in seguito al trattamentocon Prilace (es. iponatriemia, ipokaliemia); deplezione di liquidi clinicamente rilevante (ipovolemia); gravidanza; allattamento; eta' pediatrica; stati ipotensivi o emodinamicamente instabili; l'uso concomitante di Prilace con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocita' di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m^2). Durante il trattamento con il medicinale i pazienti non devono essere sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densita' (LDL) per mezzo di destran solfato ne' a dialisi od emofiltrazione con membrane a flusso elevato poliacrilonitriliche metallo-sulfonate (per esempio "AN 69").

POSOLOGIA

In generale il trattamento dell'ipertensione deve essere iniziato conuno dei componenti l'associazione somministrato a basse dosi da aumentare poi gradualmente. L'associazione fissa di ramipril 5 mg e di piretanide 6 mg dovrebbe essere impiegata nei pazienti la cui pressione arteriosa e' gia' ritornata a valori normali in seguito a trattamento con l'associazione libera di ramipril e piretanide a dosi uguali a quella dell'associazione fissa. La dose abituale nei pazienti in cui e' indicato il trattamento con l'associazione e' di 1 compressa al giorno dimedicinale. In caso di inadeguata risposta, non deve essere aumentatala dose di Prilace ma la dose adeguata di mantenimento va determinatamediante ulteriore titolazione con l'associazione libera dei due componenti. Dosaggio nei pazienti con insufficienza renale di grado moderato (clearance della creatinina 30-60 ml/min) e negli anziani: la titolazione della dose deve essere fatta con molta cautela. La dose giornaliera di mantenimento e' di mezza compressa e la dose massima giornaliera e' di 1 compressa. Il medicinale puo' essere assunto indipendentemente dai pasti e dovrebbe essere inghiottito con adeguata quantita' di liquido. In generale si consiglia di assumere la dose prescritta in una sola volta al mattino. Dosaggio in pazienti pretrattati con diuretici: nei pazienti gia' in trattamento con diuretici si dovrebbe prenderein considerazione la sospensione del diuretico almeno 2-3 giorni (secondo la durata d'azione del diuretico) prima dell'inizio della terapiacon il medicinale o almeno la riduzione della dose del diuretico. Qualora non sia possibile sospendere il diuretico si raccomanda di iniziare il trattamento con la dose piu' bassa possibile di ramipril (1,25 mg) da solo come singolo componente. Successivamente si puo' procedere alla sostituzione del diuretico e del ramipril con una dose iniziale non superiore a mezza compressa. Dosaggio in pazienti con alterata funzione renale: nei pazienti con insufficienza renale di grado moderato (clearance della creatinina 50-20 ml/min per 1,73 m^2 di superficie corporea): il trattamento e' iniziato con il solo ramipril ad un dosaggiogiornaliero di 1,25 mg. Dopo un graduale incremento della dose di ramipril, il trattamento continua con l'associazione e la dose iniziale e' di mezza compressa. La dose giornaliera massima consentita e' di unacompressa. Modo di somministrazione: le compresse devono essere assunte con un'adeguata quantita' di liquido (approssimativamente mezzo bicchiere). Le compresse non vanno masticate o schiacciate. Il medicinalepuo' essere assunto indifferentemente prima, durante o dopo i pasti.

CONSERVAZIONE

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

AVVERTENZE

Angioedema - testa, collo o estremita': l'angioedema che si verifica durante l'impiego di ACE-inibitori richiede l'immediata sospensione della terapia. Nei pazienti in terapia con ACE-inibitori e' stato riportato angioedema al volto, estremita', labbra, lingua, glottide o laringe. La terapia d'emergenza comprende l'immediata somministrazione di adrenalina (per via sottocutanea o per iniezione endovenosa lenta) e monitoraggio elettrocardiografico e della pressione arteriosa. Si consiglia l'ospedalizzazione del paziente con un periodo di osservazione di almeno 12-24 ore e la dimissione solamente alla completa risoluzione della sintomatologia. Angioedema - intestinale: nei pazienti in terapia con ACE-inibitori e' stato riportato angioedema intestinale. Questi pazienti hanno presentato dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi si e' verificato anche angioedema facciale. I sintomi dell'angioedema intestinale si sono risolti dopo l'interruzione dell'ACE-inibitore. Si ha un'esperienza scientifica limitata sull'utilizzodel farmaco nei bambini, in pazienti con gravi alterazioni della funzionalita' renale (clearance della creatinina sotto i 20 ml/min per 1,73 m^2 di superficie corporea) e nei pazienti in dialisi. Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) Esiste l'evidenzache l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non e' pertanto raccomandato. Se la terapia del duplice blocco e' considerata assolutamente necessaria, cio' deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequentemonitoraggio della funzionalita' renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Il trattamento con Prilace deve essere effettuato sotto regolare controllo medico. Pazienti con sistema renina-angiotensina iperstimolato: si deve usare particolare cautela nella terapia dei pazienti con iperstimolazione del sistema renina-angiotensina. Tali pazienti sono a rischio di un rilevante calo acuto della pressione arteriosa e di un deterioramento della funzionalita' renale dovuti ad ACE inibizione, particolarmente se l'ACE-inibitore o una terapia diuretica concomitante vengono somministrati per la prima volta o adun dosaggio aumentato per la prima volta. La dose iniziale, o l'iniziale aumento del dosaggio, devono essere accompagnati da un attento monitoraggio della pressione arteriosa fino al momento in cui non si prevedano ulteriori riduzioni acute della pressione. Una significativa attivazione del sistema renina-angiotensina e' prevedibile per esempio: in pazienti con ipertensione grave e maligna. Le fasi iniziali del trattamento richiedono attento controllo medico. In pazienti con una concomitante insufficienza cardiaca. Se l'insufficienza e' grave, le fasi iniziali del trattamento richiedono attento controllo medico. In pazienti con impedimenti circolatori a carico del ventricolo sinistro (ad es. stenosi valvolare aortica o mitralica) emodinamicamente rilevanti. Le fasi iniziali della terapia richiedono attento controllo medico. In pazienti con stenosi emodinamicamente rilevante dell'arteria renale. Le fasi iniziali del trattamento richiedono attento controllo medico. In pazienti gia' in trattamento con diuretici. Nei casi in cui non sia possibile la sospensione del trattamento o riduzione del dosaggio del diuretico, le fasi iniziali della terapia richiedono stretto controllomedico. In pazienti con deplezione idrica o salina gia' esistente o che puo' insorgere come conseguenza di un inadeguato apporto dietetico di fluidi o di sali, oppure come conseguenza di diarrea, vomito od eccessiva sudorazione sempre nei casi in cui l'apporto di fluidi e di sali sia inadeguato. Pazienti particolarmente a rischio per una riduzionepronunciata della pressione: nei pazienti che possono essere ad elevato rischio di un eccessivo calo della pressione arteriosa (ad esempio pazienti con stenosi, emodinamicamente rilevante, delle arterie coronariche o dei vasi che alimentano il cervello) le fasi iniziali della terapia richiedono stretto controllo medico. Anziani: alcuni pazienti anziani possono rispondere in modo particolarmente accentuato agli ACE-inibitori. Si raccomanda pertanto la valutazione della funzionalita' renale prima di iniziare il trattamento. Monitoraggio della funzionalita' renale: e' consigliato monitorare la funzionalita' renale in modo particolarmente accurato nelle prime settimane di terapia e nei pazientiaffetti da: insufficienza cardiaca; disturbi reno-vascolari, inclusi i pazienti con stenosi dell'arteria renale unilaterale emodinamicamente rilevante. In quest'ultimo gruppo di pazienti anche un modesto aumento dei livelli sierici di creatinina puo' indicare una compromissione unilaterale della funzionalita' renale; insufficienza renale; sottoposti a trapianto renale. Monitoraggio degli elettroliti: il trattamento con il medicinale richiede un regolare monitoraggio dei livelli sierici di sodio, potassio, calcio, acido urico e della glicemia. E' necessario che il monitoraggio del potassio sierico sia frequente nei pazienti con una compromessa funzionalita' renale. Monitoraggio del quadro ematico: la conta leucocitaria deve essere tenuta sotto controllo cosi' da poter individuare una possibile leucopenia. Un monitoraggio piu' frequente e' consigliato nella fase iniziale del trattamento e nei pazienti con funzionalita' renale compromessa, in quelli con patologie del collagene (lupus eritematoso sistemico o sclerodermia) ed in quelli trattati con altri farmaci che possono causare alterazioni del quadro ematico. In presenza di proteinuria clinicamente rilevante (piu' di 1 g/die) il trattamento con il medicinale richiede un attento controllo medico. Iperaldosteronismo primario: se ramipril + piretanide viene usato in un paziente con iperaldosteronismo primario, e' richiesto il monitoraggio attento del livello di potassio plasmatico. Altro monitoraggio: e' richiesto un monitoraggio particolarmente attento in: pazienti con gotta pazienti con una compromessa funzionalita' epatica.

INTERAZIONI

Sono da considerare le seguenti interazioni. Cibo: l'assorbimento delramipril non e' influenzato in modo significativo dal cibo. Associazioni controindicate: trattamenti extracorporei che portano al contatto tra sangue e superfici a carica negativa quali dialisi od emofiltrazione con membrane ad alto flusso (ad esempio membrane poliacrilonitriliche) ed aferesi delle lipoproteine a bassa densita' per mezzo di destrano solfato; rischio di gravi reazioni anafilattoidi. Pertanto deve essere utilizzata una diversa membrana di dialisi in pazienti che necessitano di una dialisi d'emergenza o emofiltrazione e i pazienti dovrebbero essere passati ad un trattamento con un farmaco antipertensivo non appartenente alla classe degli ACE-inibitori. L'associazione del farmaco con medicinali contenenti aliskiren e' controindicata in pazienti affetti da diabete o con compromissione renale (GFR<60 ml/min/1.73 m^2). Associazioni non raccomandate: i dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina- aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS. Sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio e altri medicinali che possono aumentare la kaliemia: possibile aumento della kaliemia,a volte grave. Il trattamento concomitante con diuretici risparmiatori di potassio (ad es. spironolattone), con sali di potassio o altri medicinali che possono aumentare la kaliemia richiede un attento monitoraggio della kaliemia. Farmaci ototossici (antibiotici aminoglicosidici): possibile intensificazione degli effetti dannosi dei farmaci ototossici sull'udito (dovuti alla piretanide). Questi effetti dannosi sull'udito possono essere irreversibili. Queste sostanze e il farmaco devono essere usate contemporaneamente solo se strettamente necessario. >>Associazioni che richiedono precauzione. Farmaci antipertensivi e farmaci a potenziale effetto antipertensivo (nitrati, antidepressivi triciclici, anestetici): e' prevedibile un potenziamento dell'effetto antipertensivo per i diuretici. Vasopressori simpaticomimetici: questi farmaci possono ridurre l'effetto antipertensivo del medicinale. Si raccomanda pertanto un accurato monitoraggio della pressione arteriosa. Inoltre gli effetti dei farmaci simpaticomimetici vasopressori possono essere attenuati dalla piretanide. Allopurinolo, immunosoppressori, corticosteroidi, procainamide, citostatici e altri farmaci che possono alterare il quadro ematico: aumentano il rischio di reazioni ematologiche. Sali di Litio: puo' essere ridotta l'escrezione di litio. Tale riduzione puo' condurre ad un incremento dei livelli sierici del litio aumentandone la tossicita'. Il livello sierico del litio deve, percio', essere monitorato. Agenti antidiabetici (insuline e sulfaniluree): gli ACEinibitori possono ridurre la resistenza all'insulina. In casi isolatitale riduzione puo' portare a reazioni ipoglicemiche nei pazienti in terapia concomitante con antidiabetici. La piretanide puo' ridurre glieffetti degli antidiabetici. Pertanto si raccomanda uno stretto controllo della glicemia nelle fasi iniziali della somministrazione contemporanea di questi farmaci. Vildagliptin: un'aumentata incidenza di angioedema e' stata riscontrata in pazienti trattati con ACE inibitori e vildagliptin. Trimetoprim e in combinazione a dose fissa con sulfametoxazolo (cotrimoxazolo): un aumento dell'incidenza di ipercalemia e' stato osservato nei pazienti che assumono ACE-inibitori e trimetoprim e in combinazione a dose fissa con sulfametoxazolo (cotrimoxazolo). Inibitori mTOR: un aumento del rischio di angioedema e' possibile nei pazienti che assumono farmaci concomitanti come gli inibitori mTOR (ad es. temsirolimus, everolimus, sirolimus). Prestare attenzione quando si inizia la terapia Racecadotril: un potenziale aumento del rischio di angioedema e' stato segnalato per un uso concomitante di ACE-inibitori e un NEP (endopeptidasi neutra) inibitore come racecadotril. >>Associazioni da considerare con attenzione. Farmaci antinfiammatori non steroidei: quando ACE inibitori sono somministrati simultaneamente con farmaci anti-infiammatori non steroidei (per es. indometacina, inibitori selettivi della Cox 2, acido acetilsalicilico a partire da 325 mg/die e FANS non selettivi), si puo' verificare un'attenuazione dell'effetto anti-ipertensivo. L'uso concomitante di ACE inibitori e FANS puo' portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione renale che comprende possibile insufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassio sierico specialmente in pazienti con pre-esistente compromessa funzione renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela specialmente negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all'inizio della terapia concomitante. Eparina: possibile aumento della kaliemia. Probenecid: possibile attenuazione deglieffetti antipertensivi dovuti alla piretanide. Salicilati: possibile intensificazione degli effetti e della tossicita' dei salicilati. Corticosteroidi, ACTH, amfotericina B, carbenoxolone, elevati quantitatividi liquirizia, lassativi (in caso di uso prolungato), ed altri escretori del potassio o sostanze che abbassano il potassio: possibile sviluppo di ipopotassiemia. Digitalici: possibile intensificazione della tossicita' dei digitalici come conseguenza di alterazioni della concentrazione degli elettroliti (Ipopotassiemia, ipomagnesiemia). Miorilassanti curarinici: possibile intensificazione e prolungamento degli effetti miorilassanti. Farmaci nefrotossici: possibile intensificazione dell'effetto tossico sui reni (dovuto alla piretanide). Sale: possibile riduzione dell'effetto antipertensivo dovuta ad aumentato apporto dietetico di sale. Alcool: ramipril puo' portare ad aumento della vasodilatazione e dunque potenziare gli effetti dell'alcool. Terapie desensibilizzanti: la probabilita' e la gravita' di reazioni anafilattiche o anafilattoidi in seguito a contatto con veleno di insetti sono aumentate durante terapia con ACE- inibitori. Si presuppone che tale effetto possa verificarsi anche con altri allergeni.

EFFETTI INDESIDERATI

Effetti indesiderati dovuti a ramipril. Patologie cardiache. Non comune: ischemia miocardica compresa angina pectoris o infarto miocardico,tachicardia, aritmia, palpitazioni, edema periferico. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: eosinofilia; raro: diminuzione del numero dei globuli bianchi (neutropenia e agranulocitosi), diminuzione del numero dei globuli rossi, diminuzione della concentrazione di emoglobina, diminuzione del numero delle piastrine. le reazioni a livello ematico agli ace-inibitori sono piu' probabili nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale, o con concomitanti disturbi del collagene (lupus eritematoso o sclerodermia) o in quelli trattati con altri farmaci che possono causare alterazioni del quadro ematologico; non nota: depressione del midollo osseo, pan citopenia, anemia emolitica. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiri (senso di testa leggera); non comune: vertigine, parestesia, ageusia (perditadel gusto), disgeusia (disturbi del gusto, per esempio sapore metallico); raro: tremori, disordini dell'equilibrio (senso di instabilita');non nota: ischemia cerebrale, compresi ictus ischemico e attacco ischemico transitorio, alterazioni delle capacita' motorie (stordimento o obnubilamento nelle reazioni), sensazione di bruciore, parosmia (disturbi olfattivi). Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi della vista inclusa visione offuscata; raro: congiuntivite. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: disturbi uditivi, acufeni. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse secca non produttiva (la tosse di solito peggiora di notte e in posizione supina (mentre sie' sdraiati) e si verifica piu' frequentemente nelle donne e nei non fumatori), bronchite, sinusite, dispnea.; non comune: broncospasmo incluso peggioramento dell'asma, congestione nasale.; non nota: rinite. Patologie gastrointestinali. Comune: infiammazione gastrointestinale (reazioni infiammatorie del tratto gastrointestinale), disturbi della digestione, disturbi addominali, dispepsia, diarrea, nausea, vomito; noncomune: pancreatite fatale (con gli ACE inibitori sono stati riportati molto eccezionalmente casi ad esito fatale), aumento dei livelli degli enzimi pancreatici, angioedema del piccolo intestino, dolore gastrico nella parte superiore inclusa gastrite, stipsi, secchezza delle fauci; raro: glossiti; non nota: stomatite aftosa (reazione infiammatoriadel cavo orale). Patologie renali e urinarie. Non comune: compromissione della funzionalita' renale inclusa insufficienza renale acuta, aumento della minzione, peggioramento di una proteinuria pre-esistente (anche se gli ace-inibitori solitamente riducono la proteinuria), aumento dei livelli sierici di urea, aumento dei livelli sierici di creatinina. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash in particolare maculo-papulare; non comune: angioedema ad esito fatale (puo' mettere in pericolo la vita del paziente, raramente un decorso severo puo' causare ostruzione fatale); prurito, iperidrosi (sudorazione);raro: dermatite esfoliativa, orticaria, onicolisi; molto raro: reazioni di fotosensibilizzazione; non nota: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, pemfigo, esacerbazionedi psoriasi, dermatite psoriasiforme, esantema o enantema pemfigoide o lichenoide, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e deltessuto connettivo. Comune: spasmi muscolari (crampi muscolari), mialgia; non comune: artralgia. Patologie endocrine. Non nota: sindrome dasecrezione inappropriata di ormone antidiuretico (SIADH). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: aumento del potassio sierico; non comune: anoressia, diminuzione dell'appetito (inappetenza); non nota: diminuzione del sodio sierico (particolarmente in caso di ridotto apporto dietetico di sale). Patologie vascolari. Comune: ipotensione, diminuzione della pressione ortostatica (alterazioni nella regolazione ortostatica), sincope; non comune: vampate di calore; raro: stenosivascolare, ipoperfusione (esacerbazione di disturbi perfusionali dovuti a stenosi vascolare o parestesie), vasculite; non nota: fenomeno diRaynaud. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore toracico, affaticamento; non comune: piressia (febbre); raro: astenia (debolezza). Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni anafilattiche o anafilattoidi (la probabilita' di reazioni anafilattiche ed anafilattoidi gravi al veleno di insetti aumenta durante la terapia con ace-inibitori. si presuppone che questo effetto possa verificarsi anche con altri allergeni), aumento del titolo degli anticorpi antinucleo. Patologie epatobiliari. Non comune: aumento dei livelli sierici degli enzimi epatici e/o della bilirubina coniugata; raro: ittero colestatico, danno epatocellulare; non nota: insufficienza epatica acuta, epatite colestatica o citolitica (molto eccezionalmente e' stato riportato esito fatale). Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza erettile transitoria, riduzione della libido; non nota: ginecomastia. Disturbi psichiatrici. Non comune: umore depresso, sensazione d'ansia, nervosismo, agitazione, disturbi del sonno inclusa sonnolenza; raro: stato confusionale; non nota: disturbi dell'attenzione. Effetti indesiderati dovuti apiretanide. Patologie del sistema emolinfopoietico: emoconcentrazione. Patologie renali e urinarie: insorgenza o intensificazione dei disturbi nei pazienti che soffrono di un diminuito deflusso urinario (questi disturbi sono riscontrabili in pazienti con problemi di svuotamento della vescica, ipertrofia prostatica, restringimento del canale uretrale dovuto al riempimento eccessivo della vescica; in casi estremi questo effetto puo' causare una ritenzione urinaria acuta con eccessiva dilatazione della vescica), sviluppo di deplezione di fluidi (in modo particolare nei pazienti anziani e specialmente quando la perdita di liquidi non e' adeguatamente compensata dall'assunzione degli stessi). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: debolezza muscolare, tetania. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: aumento dei livelli sierici di colesterolo e dei trigliceridi; sviluppo o peggioramento dell'alcalosi metabolica; aumento dell'escrezione dicalcio e magnesio, diminuzione della concentrazione sierica di potassio, aumento dei livelli plasmatici di acido urico (cio' puo' portare ad attacchi di gotta, particolarmente nei pazienti gia' con elevati livelli di acido urico), riduzione della tolleranza al glucosio (nei pazienti con diabete mellito cio' puo' causare un peggioramento del controllo metabolico. un diabete mellito latente puo' diventare manifesto per la prima volta), aumento della sete. Patologie vascolari: trombosi.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Il medicinale non deve essere impiegato durante la gravidanza. La gravidanza deve essere esclusa prima dell'inizio del trattamento e durante lo stesso devono essere prese adeguate misure contraccettive. Nel caso non sia possibile il passaggio ad una terapia senza ACE- inibitori e diuretici, la gravidanza deve essere evitata per i possibili rischi per il feto. Le pazienti in trattamento con il medicinale non devono allattare. Le madri che allattano non devono iniziare la cura con il farmaco: in assenza di un trattamento alternativo la paziente deve interrompere l'allattamento.

Codice: 029243019
Codice EAN:

Codice ATC: C09BA05
  • Sistema cardiovascolare
  • Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina
  • Ace inibitori, associazioni
  • Ace inibitori e diuretici
  • Ramipril e diuretici
Temperatura di conservazione: conservare nella confezione originale
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI

36 MESI

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