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PROVERA G 25CPR 10MG Produttore: PFIZER ITALIA SRL

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA MEDICA NON RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

PROVERA G COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Ormoni sessuali e modulatori del sistema genitale-progestinici.

PRINCIPI ATTIVI

Provera G 5 mg compresse, una compressa contiene principio attivo: medrossiprogesterone acetato 5,0 mg. Eccipienti con effetti noti: lattosio monoidrato, saccarosio. Provera G 10 mg compresse, una compressa contiene principio attivo: medrossiprogesterone acetato 10,0 mg. Eccipienti con effetti noti: lattosio monoidrato, saccarosio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Provera G 5 mg compresse: lattosio monoidrato, talco, amido di mais, saccarosio, calcio stearato, paraffina liquida, indigotina (E132), alluminio ossido idrato. Provera G 10 mg compresse: lattosio monoidrato, talco, amido di mais, saccarosio, calcio stearato, paraffina liquida.

INDICAZIONI

Per contrastare l'azione di stimolo sull'endometrio esercitata dagli estrogeni quando somministrati come terapia ormonale sostitutiva in donne in menopausa; menometrorragie funzionali, amenorrea secondaria.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Il medrossiprogesterone acetato (MPA) e' controindicato in pazienti con le seguenti condizioni: gravidanza accertata o presunta; perdite ematiche vaginali di natura non chiaramente accertata; grave insufficienza epatica; cancro mammario sospetto o accertato; accertata o sospetta neoplasia genitale in fase iniziale; neoplasie, estrogeno o progesterone dipendenti, note o sospette; malattie tromboemboliche venose e arteriose in atto o pregresse, tromboflebiti, emorragia cerebrale; aborto interno o incompleto.

POSOLOGIA

Posologia: l'uso della terapia combinata estro-progestinica in donne in post menopausa deve esser limitato alla minima dose efficace e deveessere di minima durata considerando sia gli obiettivi del trattamento, sia i rischi per ogni singola paziente e deve essere valutato periodicamente (vedere paragrafo 4.4). Si raccomandano dei controlli periodici con frequenza e tipologia adattate alla singola paziente (vedere paragrafo 4.4). A meno che non vi sia una precedente diagnosi di endometriosi, l'aggiunta di un progestinico non e' raccomandata in donne senza utero. Per contrastare l'azione di stimolo sull'endometrio esercitata dagli estrogeni, quando somministrati come terapia ormonale sostitutiva in donne in menopausa: da 5 a 10 mg al giorno per almeno 10 giorni a partire dall'11. giorno in un ciclo che prevede una terapia con estrogeni per 21 giorni. L'emorragia da sospensione si manifesta normalmente entro 3-7 giorni dall'interruzione del trattamento con Provera G.Menometrorragie funzionali: inizialmente dosi da 5 mg a 10 mg/die per10 giorni dovrebbero gradualmente determinare, nel corso del trattamento, la cessazione dell'emorragia. L'emorragia da sospensione si manifesta entro 3-7 giorni dall'interruzione del trattamento con Provera G.Il trattamento con Provera G alle dosi di 5-10 mg/die per 10 giorni puo' essere ripetuto, iniziando la somministrazione al 16. giorno del ciclo, per 2-3 cicli. Successivamente sospendere la terapia per verificare la regressione della disfunzione. Amenorrea secondaria: da 5 a 10 mg/die, per 10 giorni. Se l'endometrio e' stato precedentemente stimolato da adeguati tassi di estrogeni endogeni, l'emorragia da sospensione si manifesta entro 3-7 giorni dall'interruzione del trattamento con Provera G.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C.

AVVERTENZE

In caso di perdite ematiche vaginali, occorre tenere presenti le cause non funzionali. Nei casi di metrorragia di natura non accertata, si consigliano adeguate misure diagnostiche. Poiche' i progestinici possono causare un certo grado di ritenzione idrica, devono essere tenute sotto osservazione quelle affezioni che potrebbero essere influenzate da questa condizione. Pazienti con anamnesi di depressione clinica devono essere attentamente monitorati durante la terapia con medrossiprogesterone acetato. E' stata notata una ridotta tolleranza al glucosio, in alcune pazienti trattate con progestinici. Per questo motivo le pazienti diabetiche devono essere tenute sotto stretta sorveglianza nel corso della terapia progestinica. I patologi (laboratorio) devono essereinformati dell'uso di medrossiprogesterone acetato da parte del paziente se il tessuto endometriale o endocervicale viene sottoposto ad esame. I medici (laboratorio) devono essere informati che l'uso di medrossiprogesterone acetato puo' diminuire i livelli dei seguenti markers endocrini: a. steroidi del plasma/urine (ad es. cortisolo, estrogeno, pregnandiolo, progesterone, testosterone); b. gonadotropine del plasma/urine (ad es. LH e FSH); c. globulina legante l'ormone sessuale. Se sidovesse verificare un'improvvisa parziale o totale perdita della vista o in caso di esoftalmo, diplopia o emicrania, interrompere il trattamento e, prima di continuarlo, effettuare un controllo oftalmico onde escludere la presenza di edema della papilla e di lesione vascolare retinica. Il medrossiprogesterone acetato non e' stato associato con l'induzione di disturbi trombotici o tromboembolitici, tuttavia il suo uso non e' raccomandato in pazienti con un'anamnesi di tromboembolismo venoso (TEV) (vedere paragrafo 4.3). Si raccomanda l'interruzione del trattamento con medrossiprogesterone acetato in pazienti che sviluppanoTEV. Ipercalcemia in pazienti portatori di metastasi ossee. Insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.3). Insufficienza renale. Prima di prescrivere Provera G, deve essere esclusa la presenza di neoplasie mammarie o genitali. Il medico deve fare attenzione alle prime manifestazioni di disordini tromboembolici e sospendere la terapia con Provera G se dovessero verificarsi episodi di questo tipo o al semplice sospetto. Prima di iniziare o riprendere la terapia ormonale sostitutiva (TOS), oltre ad eseguire una visita generale e ginecologica, dovrebbe essere valutata l'anamnesi personale e familiare della paziente, alla luce delle controindicazioni e delle avvertenze speciali e precauzioni per l'uso. L'esame obiettivo prima del trattamento e, successivamente, periodico deve comprendere in particolar modo il controllo di: pressione sanguigna, seno, addome e organi pelvici, incluso la citologia cervicale. Durante il trattamento sono raccomandati controlli specialistici periodici la cui natura e frequenza va adattata alla paziente e vanno condotte ripetute visite del seno e/o mammografia in linea con i programmi di controllo consigliati per le donne sane, modificati secondo le necessita' cliniche individuali. Attualmente i dati clinici disponibili (derivati dalla valutazione dei dati emersi sia dallo studio clinicorandomizzato placebo-controllato WHI-Women's Health Iniziative, sia da cinquantuno studi epidemiologici) suggeriscono che nelle donne in post-menopausa che si sottopongono o si siano sottoposte a terapia ormonale sostitutiva, vi sia un aumento da lieve a moderato della probabilita' di diagnosi di cancro mammario. Cio' puo' essere dovuto sia ad unadiagnosi precoce nelle pazienti trattate, che ad un reale effetto della TOS, che alla combinazione di ambedue. La probabilita' di porre diagnosi di cancro mammario aumenta con la durata del trattamento e sembra ritornare al valore iniziale dopo cinque anni dalla sospensione della TOS. Il cancro mammario diagnosticato in pazienti che usino o abbiano usato recentemente TOS sembrerebbe di natura meno invasiva di quellotrovato in donne non trattate. Nelle donne di eta' compresa tra i cinquanta e i settanta anni, che non usano TOS, viene diagnosticato il cancro mammario a circa quarantacinque soggetti ogni mille, con un aumento legato all'eta'. E' stato stimato che nelle donne che fanno uso di TOS, per almeno cinque anni, il numero di casi supplementari di diagnosi di cancro mammario sara' tra due e dodici per ogni mille soggetti, cio' in relazione all'eta' in cui le pazienti iniziano il trattamento e alla durata dello stesso. E' importante che il medico discuta l'aumento di probabilita' di diagnosi di cancro mammario con la paziente candidata a terapia a lungo termine, valutandolo in relazione ai beneficidella TOS. Il trattamento progestinico nelle pazienti in pre-menopausa puo' mascherare l'insorgenza del climaterio. Dovrebbero essere strettamente controllate le pazienti con storia familiare di neoplasie e quelle che soffrano o abbiano sofferto delle patologie che seguono: colestasi ricorrente o prurito insistente durante la gravidanza, alterazioni della funzionalita' epatica, insufficienza renale o cardiaca, noduli al seno o mastopatia fibrocistica, epilessia, asma, otospongiosi, diabete mellito, sclerosi multipla, lupus eritematoso sistemico. Ulteriori avvertenze e precauzioni per l'uso: in assenza di dati confrontabili, i rischi emersi nel corso dello studio clinico Women's Health Initiative Study (WHI) (vedere sez. 5.1) devono essere considerati analoghianche ad altri dosaggi di estrogeni coniugati con medrossiprogesterone acetato per via orale e in caso di altre combinazioni e forme farmaceutiche relative alla terapia ormonale. Carcinoma mammario: e' stato riportato un aumento del rischio di carcinoma mammario in seguito all'uso delle combinazioni, per via orale, estro-progestinici nelle donne in post-menopausa. I risultati derivati da uno studio clinico randomizzato e placebo controllato, lo studio clinico WHI, e studi epidemiologici (vedere paragrafo 5.1) hanno riportato un aumento del rischio di cancro alla mammella in donne che assumevano come terapia ormonale l'associazione estro-progestinici per diversi anni. L'eccesso di rischio aumenta con la durata dell'uso, come rivela lo studio WHI, gli estrogeniequini coniugati (CEE) piu' il trial con MPA, e studi osservazionali (vedere sez. 4.2). E' stato inoltre riportato un aumento di mammografie anomale con l'uso di estrogeno piu' progestinico, richiedendo ulteriori valutazioni. Malattie cardiovascolari: gli estrogeni soli o in associazione a progestinici non devono essere assunti per la prevenzione di malattie cardiovascolari. Diversi studi prospettici, randomizzati sugli effetti a lungo termine (vedi sez. 4.2) di un trattamento combinato con estro-progestinici in donne in post-menopausa, hanno mostrato un aumento del rischio di eventi cardiovascolari come infarto miocardico, coronaropatia, ictus e tromboembolia venosa.

INTERAZIONI

La somministrazione concomitante di Provera G con l'amminoglutetimmide puo' significativamente deprimere la biodisponibilita' di Provera G.Le pazienti che fanno uso di dosi elevate di Provera G devono essere avvertite della diminuzione dell'efficacia con l'uso di amminoglutetimmide. Medrossiprogesterone acetato (MPA), in vitro, e' metabolizzato principalmente mediante idrossilazione tramite il CYP3A4. Non sono stati condotti specifici studi di interazione farmaco-farmaco per valutaregli effetti clinici degli induttori del CYP3A4 o degli inibitori di MPA.

EFFETTI INDESIDERATI

Di seguito viene riportato un elenco di reazioni avverse al farmaco con frequenza definita sulla base dei dati per tutte le cause, ottenuticon studi di Fase 3 che hanno valutato l'efficacia e la sicurezza delmedrossiprogesterone acetato-depot nelle indicazioni ginecologiche. Le reazioni avverse ai farmaci segnalate con maggiore frequenza (>5%) sono state emorragia disfunzionale dell'utero (19%), cefalea (12%) e nausea (10%). Di seguito gli effetti indesiderati elencati per classe organo-sistemica e per gravita'. Disturbi del sistema immunitario. Comune >=1/100, <1/10: ipersensibilita' a farmaci; non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): reazione anafilattica, reazione anafilattoide, angioedema. Patologie endocrine. Non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): prolungata anovulazione. Disturbi psichiatrici. Comune >=1/100, <1/10: depressione, insonnia, irritabilita'; patologie del sistemanervoso. Comune >=1/100, <1/10: emicrania; non nota (la frequenza nonpuo' essere definita sulla base dei dati disponibili): sonnolenza. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune >=1/1.000, <1/100: vertigini. Patologie vascolari. Non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): embolia e trombosi. Patologie gastrointestinali. Molto comune >=1/10: nausea. Patologie epatobiliari. Non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): ittero, ittero colestatico. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune >=1/100, <1/10: alopecia, acne, orticaria, prurito non comune >=1/1.000, <1/100: irsutismo; non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): eruzione cutanea. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto comune >=1/10: emorragia disfunzionale dell'utero (irregolare, aumentata, diminuita, perdite); comune >=1/100, <1/10: secrezione cervicale uterina, dolore mammario, dolorabilita' mammaria; non comune >=1/1.000, <1/100: galattorrea; non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): amenorrea, erosione della cervice uterina. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune >=1/100, <1/10: iperpiressia, affaticamento; noncomune >=1/1.000, <1/100: edema, ritenzione idrica; non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): astenia. Esami diagnostici. Comune >=1/100, <1/10: peso aumentato; non nota(la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili): tolleranza al glucosio ridotta, peso diminuito. Segnalazione dellereazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: il medrossiprogesterone acetato e' controindicato in donne in gravidanza. Alcuni dati suggeriscono una possibile relazione tra la somministrazione di progestinici nel primo trimestre della gravidanza e la presenza di malformazioni genitali congenite nei feti in particolari circostanze. Se la paziente rimane incinta durante l'uso di questo farmaco, deve essere informata del potenziale rischio per il feto.Allattamento: il medrossiprogesterone acetato ed i suoi metaboliti vengono escreti nel latte materno. Non ci sono evidenze che suggeriscanoche questo rappresenta un rischio per il lattante.

Codice: 029037052
Codice EAN:

Codice ATC: G03DA02
  • Sistema genito-urinario ed ormoni sessuali
  • Ormoni sessuali e modulatori del sistema genitale
  • Progestinici
  • Derivati del pregnene
  • Medrossiprogesterone
Temperatura di conservazione: inferiore a +30 gradi
Forma farmaceutica: COMPRESSE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER OPACO

COMPRESSE

36 MESI

BLISTER OPACO