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QUINAPRIL ID ZE 100CPR 20+12,5 Produttore: ZENTIVA ITALIA SRL

  • PARAFARMACO
  • Prezzo: libero

DENOMINAZIONE

QUINAPRIL IDROCLOROTIAZIDE ZENTIVA 20 MG/12,5 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

ACE-inibitori e diuretici.

PRINCIPI ATTIVI

Compresse rivestite con film 20 mg/12,5 mg. Una quantita' di quinapril cloridrato equivalente a 20 mg di quinapril. Idroclorotiazide 12,5 mg. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: magnesio carbonato pesante, calcio fosfato dibasico anidro, amido pregelatinizzato (mais), croscarmellosa sodica, magnesio stearato. Rivestimento della compressa: idrossipropilcellulosa, ipromellosa, titanio diossido (E171), macrogol 400, ferro ossido giallo (E 172), ferro ossido rosso (E 172).

INDICAZIONI

Trattamento dell'ipertensione essenziale. Questa associazione di dosefissa e' indicata per i pazienti nei quali la somministrazione del solo quinapril o del solo idroclorotiazide non consente un adeguato controllo della pressione arteriosa.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' a quinapril, ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 o a qualunque altro ACE-inibitore; l'uso concomitante di quinapril idroclorotiazide zentiva con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocita' di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1,73 m^2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1); ipersensibilita' all'idroclorotiazide o ad altri derivati sulfonamidici; anamnesi di angioedemaassociato a precedente terapia con ACE-inibitori; edema angioneurotico ereditario o idiopatico; grave compromissione della funzionalita' renale (clearance della creatinina <30 ml/min); grave compromissione della funzionalita' epatica; secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6); uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan. Quinapril non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedereparagrafi 4.4 e 4.5).

POSOLOGIA

Prima della somministrazione di quinapril idroclorotiazide zentiva siraccomanda la determinazione della dose dei singoli componenti. Se opportuno dal punto di vista clinico, si puo' prendere in considerazioneil passaggio diretto dalla monoterapia all'associazione fissa. La posologia deve essere regolata individualmente sulla base della risposta clinica. Adulti. Nei pazienti non in terapia diuretica, la dose iniziale raccomandata di quinapril idroclorotiazide zentiva e' di mezza compressa al giorno. La dose normale di mantenimento e' di una compressa al giorno. Se necessario, la dose puo' essere aumentata fino a 2 compresse 1 volta al giorno. Nei pazienti gia' in trattamento con un diuretico , e' opportuno iniziare la terapia con una singola dose di 5 mg di quinapril allo scopo di minimizzare il rischio di una ipotensione eccessiva, aggiustando poi la posologia fino ad ottenere la risposta ottimale. Se questa e' raggiunta con la stessa dose presente nell'associazione si puo' passare alla terapia con quinapril idroclorotiazide zentiva. I pazienti gia' in trattamento con un diuretico possono sviluppare ipotensione sintomatica dopo la prima somministrazione di quinapril dasolo o in associazione. Nei pazienti in trattamento diuretico e' importante, se possibile, sospendere il diuretico almeno 2-3 giorni prima di assumere quinapril idroclorotiazide zentiva. Se questo non e' possibile, iniziare con bassi dosaggi di quinapril e idroclorotiazide (se inferiori a mezza compressa di quinapril idroclorotiazide zentiva, occorre utilzzare altri medicinali). Nei pazienti con insufficienza cardiaca, associata o meno ad insufficienza renale, la terapia con ACE-inibitori puo' causare una eccessiva riduzione della pressione arteriosa. In generale, dal momento che quinapril idroclorotiazide zentiva puo' causare ipotensione sintomatica, specialmente dopo la prima somministrazione, nei pazienti ipertesi complicati e non, compresi quelli con deplezione volemica ed elettrolitica, la terapia deve essere iniziata sotto controllo medico e i pazienti vanno seguiti accuratamente per le prime due settimane di trattamento e ogni volta che venga aumentato il dosaggio. Pazienti anziani: negli anziani la dose iniziale non deve essere superiore a piu' di 5 mg di quinapril e deve essere attentamente stabilita dal medico. La dose dovrebbe essere tenuta piu' bassa possibile compatibilmente con l'ottenimento di un controllo adeguato della pressione arteriosa. Pazienti con insufficienza renale o sottoposti a dialisi: quinapril idroclorotiazide zentiva non deve essere usato come terapia iniziale in pazienti con insufficienza renale lieve (clearance della creatinina 30-60 ml/min), ma solo dopo titolazioni dei singoli componenti, impiegando come dose iniziale 5 mg di quinapril. Quando e' richiesta una terapia con quinapril associato al diuretico in pazienti con grave insufficienza renale (clearance della creatinina <30 ml/min)un diuretico dell'ansa e' preferibile ad un tiazidico e pertanto in questi pazienti non e' raccomandato quinapril idroclorotiazide zentiva.Popolazione pediatrica: non e' raccomandato l'impiego di quinapril idroclorotiazide zentiva non essendo stata stabilita l'efficacia e tollerabilita' nei bambini. Modo di somministrazione. La dose di quinaprilidroclorotiazide zentiva deve essere assunta sempre alla stessa ora del giorno per migliorare la compliance, lontano dai pasti.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore ai 30 grado C.

AVVERTENZE

Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS): esiste l'evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non e' pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Se la terapia del duplice blocco e' considerata assolutamente necessaria, cio' deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalita' renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica. Quinapril. Ipotensione sintomatica: l'ipotensione sintomatica si osserva raramente nei pazienti con ipertensione non complicata. Nei soggetti ipertesi ai quali si somministra quinapril, l'ipotensione sintomatica e' piu' probabile che si verifichi nei pazienti con deplezione volemica conseguente per esempio a terapia diuretica, dieta iposodica,dialisi, diarrea o vomito, o che presentano grave ipertensione renina-dipendente (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). E' stata osservata ipotensione sintomatica nei pazienti con insufficienza cardiaca, associata o meno ad insufficienza renale. Questa puo' insorgere con maggiore probabilita' nei pazienti affetti dalle forme piu' gravi di insufficienza cardiaca, rispecchiate dall'uso di dosi elevate di diuretici dell'ansa, dall'iponatriemia o dalla compromissione della funzionalita' renale. Nei pazienti ad aumentato rischio di ipotensione sintomatica, e' necessario uno stretto monitoraggio al momento dell'istituzione della terapiae in occasione degli aggiustamenti posologici. Simili considerazioni si applicano ai pazienti con cardiopatia ischemica o cerebrovasculopatia, nei quali un eccessivo calo della pressione arteriosa puo' provocare un infarto miocardico o un evento cerebrovascolare. In caso di ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supina e, se necessario, deve essergli somministrata soluzione fisiologica tramite infusione endovenosa. Una risposta ipotensiva transitoria non costituisce una controindicazione a ulteriori somministrazioni, che possono essere riprese senza difficolta' una volta che la pressione arteriosa sia risalita in seguito all'aumento della volemia. In alcuni pazienti con insufficienza cardiaca che presentano valori normali o bassi della pressione arteriosa, il quinapril puo' provocare un ulteriore calo della pressione sanguigna sistemica. Questo effetto e' prevedibile e non richiede solitamente la sospensione del trattamento. Qualora l'ipotensione divenga sintomatica, puo' rendersi necessaria una riduzione della dose e/o la sospensione del diuretico e/o del quinapril. Stenosi mitralica e aortica / cardiomiopatia ipertrofica: al pari di altri ACE-inibitori, il quinapril deve essere somministrato con cautela ai pazienti che presentano stenosi mitralica e ostruzioni all'efflusso dal ventricolo sinistro quali stenosi aortica o cardiomiopatia renaleipertrofica. Compromissione della funzionalita' renale: nei casi di compromissione della funzionalita' renale ( clearance della creatinina < 80 ml/min), il dosaggio iniziale di quinapril deve essere regolato in base alla clearance della creatinina che presenta il paziente (vedere paragrafo 4.2), e successivamente in funzione della risposta del paziente al trattamento. In tali pazienti, la normale pratica clinica prevede il monitoraggio di routine del potassio e della creatinina. In taluni pazienti con stenosi bilaterale dell'arteria renale, o con stenosi monolaterale neipazienti con un solo rene funzionante, trattati con ACE-inibitori, sono stati osservati aumenti dell'azotemia e della creatininemia, di solito reversibili con l'interruzione della terapia. Questo effetto e' probabile che si verifichi soprattutto nei pazienti con insufficienza renale. La presenza anche di ipertensione nefrovascolare comporta l'aumento del rischio di ipotensione grave e di insufficienza renale. In tali pazienti, il trattamento deve essere istituito sotto stretta sorveglianza medica con dosi ridotte e attentamente valutate. Dal momento cheil trattamento con diuretici puo' contribuire a produrre gli effetti sopra citati, esso deve essere interrotto e durante le prime settimanedi terapia con quinapril e' necessario monitorare la funzionalita' renale. In alcuni pazienti ipertesi senza apparente nefropatia preesistente si sono osservati aumenti, generalmente lievi e transitori, dell'azotemia e della creatininemia, soprattutto quando quinapril e' stato somministrato in concomitanza a un diuretico. Tali episodi sono piu' probabili nei pazienti con preesistente compromissione della funzionalita' renale. Possono rendersi necessari la riduzione della dose e/o la sospensione del diuretico e/o di quinapril. Trapianto di rene Non vi sono dati relativi alla somministrazione di quinapril nei pazienti recentemente sottoposti a trapianto renale. Pertanto il trattamento con quinapril non e' raccomandato. Pazienti emodializzati: sono state riferite reazioni anafilattoidi nei pazienti dializzati con membrane ad alto flusso e in terapia concomitante con ACE-inibitori. In tali pazienti deve essere considerato l'utilizzo di un diverso tipo di membrana dialitica o una diversa classe di agenti antipertensivi. Ipersensibilita'/angioedema: sono stati raramente riferiti angioedema del viso, delle estremita', delle labbra, della lingua, della glottide e/o della laringenei pazienti trattati con ACE-inibitori, quinapril compreso. Questi episodi possono verificarsi in qualsiasi momento nel corso della terapia. In tali casi, la somministrazione di quinapril deve essere immediatamente interrotta e devono essere istituiti un trattamento e un monitoraggio adeguati per garantire che i sintomi si risolvano completamenteprima di dimettere il paziente. Anche nei casi in cui l'edema interessi esclusivamente la lingua e in assenza di sofferenza respiratoria, ipazienti possono richiedere un periodo di osservazione prolungato poiche' il trattamento con antistaminici e corticosteroidi puo' non essere sufficiente. Molto raramente, sono stati segnalati casi letali a seguito di angioedema associato ad edema della laringe o della lingua. L'interessamento della lingua, della glottide o della laringe, soprattutto nei pazienti con anamnesi di chirurgia delle vie aeree, puo' portare all'ostruzione di queste ultime. In tali casi deve essere tempestivamente istituita la terapia di emergenza. Questa puo' prevedere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento della pervieta' delle vie aeree.

INTERAZIONI

I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco delsistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1). Quinapril. Sacubitril/valsartan: l'uso concomitante di ACE-inibitori con sacubitril/valsartan e' controindicato in quanto aumenta il rischiodi angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Il trattamento con ramipril non deve essere iniziato prima di 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan. Sacubitril/valsartan non deve essere usato prima di 36ore dall'ultima dose di quinapril idroclorotiazide zentiva. Tetracicline: quinapril idroclorotiazide zentiva contiene magnesio, il quale forma un complesso chelato con le tetracicline, riducendone l'assorbimento. Questa associazione deve essere evitata. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio: sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazienti trattati con quinapril si puo' sviluppare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori di potassio (come spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono determinare aumenti significativi del potassio sierico. Pertanto, l'associazione di quinapril con i medicinali sopra riportati non e' raccomandata. In caso di ipopotassiemia accertata che ne richieda l'impiego concomitante, essi vanno somministrati con cautela, monitorando frequentemente la potassiemia (vedere paragrafo 4.4). Diuretici (tiazidici o diuretici dell'ansa): l'istituzione della terapia con quinapril in pazienti precedentemente trattati con dosi elevate di diuretici puo' provocare deplezione volemica e rischio di ipotensione (vedere paragrafo 4.4). Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti interrompendo la somministrazione del diuretico, espandendo la volemia, aumentando l'assunzione di sale o cominciando la terapia con bassi dosaggi di quinapril. Altri antipertensivi: l'impiego concomitante di questi agenti puo' potenziare l'effetto ipotensivo del quinapril. La somministrazione concomitante di nitroglicerina e di altri nitrati, o di altri vasodilatatori, puo' ridurre ulteriormente la pressione arteriosa. Litio: sono stati segnalati incrementi reversibili delle concentrazioni sieriche di litio ed episodi di tossicita' durante la somministrazione concomitante di litio ed ACE-inibitori. L'assunzione concomitante di diuretici tiazidici puo' ulteriormente incrementare il rischio di tossicita' da litio con ACE-inibitori. Non e' raccomandata la somministrazione concomitante di quinapril e litio, ma se essa dovesse essere necessaria, le concentrazioni sieriche dilitio devono essere attentamente monitorate (vedere paragrafo 4.4). Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici/narcotici: la somministrazione concomitante di alcuni medicinali anestetici, di antidepressivi triciclici e di antipsicotici con ACE-inibitori puo' incrementareulteriormente l'effetto ipotensivo (vedere paragrafo 4.4). Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS): la somministrazione cronica di FANS puo' ridurre l'effetto antipertensivo degli ACE-inibitori. I FANS e gli ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull'aumento del potassio sierico, e possono provocare un deterioramento della funzionalita' renale. Questi effetti sono di solito reversibili. Raramente puo' insorgere insufficienza renale acuta, in particolare nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale, quali soggetti anziani o disidratati. Simpaticomimetici: i simpaticomimetici possono ridurre l'effetto antipertensivo degli ACE-inibitori. Antidiabetici: studi epidemiologici hanno dimostrato che la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e di medicinali antidiabetici (insuline, agenti ipoglicemizzanti orali) puo' incrementare l'azione ipoglicemizzante con conseguente rischio di ipoglicemia. Tale fenomeno sembra presentarsi con maggiore probabilita' durante le prime settimane di trattamento concomitante e nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale. Racecadotril, inibitori di mTOR (ad esempio sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin L'uso concomitante di ACE inibitori e racecadotril, inibitori mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin puo' determinare un aumento del rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4). Inibitori di neprilisina (NEP): un potenziale maggior rischio di angioedema e' stato rilevato con l'uso concomitante di ACE-inibitori e NEP inibitori (come racecadotril) (vedere paragrafo 4.4). Trimetoprim, cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo): occorre esercitare la debita cautela nel somministrare quinapril in concomitanza con altriagenti che aumentano il potassio serico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto e' noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore di potassio come l'amiloride. Pertanto, la combinazione di quinapril con i medicinali sopra menzionati none' raccomandata. Se l'uso concomitante e' indicato, considerata l'ipokaliemia, devono essere usati con cautela e con un frequente monitoraggio del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4). Ciclosporina: durantel'uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Eparina: durante l'uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Idroclorotiazide. Amfotericina B (parenterale), carbenoxolone,corticosteroidi, corticotropina (ACTH) o lassativi stimolanti. Squilibri elettrolitici, specialmente l'ipopotassiemia, possono venire amplificati dall'idroclorotiazide. Sali di calcio: la somministrazione concomitante di diuretici tiazidici puo' determinare un aumento dei livelli sierici di calcio in quanto ne riduce l'escrezione. Glicosidi cardioattivi: all'ipopotassiemia indotta dai diuretici tiazidici e' associato un incremento del rischio di tossicita' digitalica.

EFFETTI INDESIDERATI

Durante il trattamento con quinapril e con altri ACE-inibitori sono stati osservati i seguenti effetti indesiderati con le seguenti frequenze: comune (>= 1/100), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (< 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) comprese le segnalazioni isolate. Quinapril. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: trombocitopenia. Patologie endocrine. Non nota: sindrome da inappropriata secrezionedi ormone antidiuretico (siadh); disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: iponatremia. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia,affaticamento, sonnolenza, umore depresso; non comune: disturbi del sonno, nervosismo; raro: depressione, confusione mentale; patologie delsistema nervosa. Comune: capogiri, disturbi dell'equilibrio, sonnolenza; non comune: parestesia, sincope; raro: neuropatia. Patologie dell'occhio. Raro: ambliopia, disturbi della vista. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: tinnito. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni, tachicardia, angina pectoris, asistolia. Molto raro: alterazioni del ritmo. Patologie vascolari. Comune: ipotensione; non comune:vasodilazione; molto raro: infarto del miocardio o eventi cerebrovascolari come possibile conseguenza dell'eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio, fenomeno di raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse; raro: broncospasmo, peggioramentodell'asma, rinite. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, diarrea; non comune: dispepsia, dolore addominale, anoressia, secchezza della bocca, flatulenza, disturbi nella digestion; raro: alterazioni del gusto, costipazione, pancreatite; molto raro: ileo. Patologieepatobiliari. Raro: alterazioni della funzionalita' epatica; molto raro: epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: esantema, prurito, orticaria, dermatite esfoliativa, diaforesi, alopecia, fotosensibilita'; raro: pemfigo, esantemi di tipo psoriasico;molto raro: eritema multiforme, onicolisi. Non nota: psoriasi, psoriasi aggravate in caso di reazioni cutanee gravi la terapia deve essere immediatamente sospesa ed e' indispensabile la supervisione di un medico. Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo edelle ossa. Raro: mialgia, artralgia, dorsalgia. Patologie renali e urinarie. Raro: compromissione della funzionalita' renale, iperpotassiemia. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza. Patologie sistemiche. Comune: cefalea, stanchezza, doloretoracico. Non comune: astenia; raro: angioedema (con tumefazione di viso, labbra, lingua, faringe). L'incidenza di edema angioneurotico e'superiore nei pazienti neri. Sono stati segnalati rari casi di agranulocitosi, cosi' come di una sindrome contraddistinta da febbre, sierosite, vasculite, mialgia, artralgia/artrite, titolo ana positivo, ves elevata, eosinofilia, e leucocitosi. Con altri ace-inibitori sono state segnalate ginecomastia e vasculite e non e' possibile escludere che tali effetti indesiderati siano gruppo-specifici. Parametri di laboratorio: sono stati riferiti aumenti transitori dei valori di creatininemia e azotemia, in particolare in caso di terapia concomitante con diuretici. Per altri ace- inibitori sono stati segnalati casi di lieve diminuzione dei valori di emoglobina ed ematocrito. Non e' possibile escludere che tali effetti siano gruppo-specifici. Idroclorotiazide. Durante il trattamento con idroclorotiazide sono stati osservati i seguenti effetti indesiderati con le seguenti frequenze: molto comune (? 1/10), comune (? 1/100, < 1/10), non comune (? 1/1.000, < 1/100), raro (? 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) comprese le segnalazioni isolate, non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni ed infestazioni. Non comune: scialoadenite. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non nota: cancro cutaneo non melanoma (carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule squamose). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: trombocitopenia; raro: leucopenia, depressione del midollo osseo; molto raro: neutropenia/agranulocitosi, anemia aplastica, anemia emolitica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: squilibrio elettrolitico (comprese iponatriemia e ipopotassiemia),iperuricemia, iperglicemia, glicosuria, aumento di colesterolemia e trigliceridemia; non comune: anoressia; disturbi psichiatrici. Non comune: disturbi del sonno, depressione; raro: irrequietezza. Patologie del sistema nervosa. Non comune: parestesia, inappetenza; raro: stordimento mentale; patologie dell'occhio. Raro: xantopsia, visione offuscata transitoria; non nota: glaucoma secondario acuto ad angolo chiuso, miopia acuta e effusione coroidale. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini; patologie cardiache. Non comune: ipotensione ortostatica, aritmie cardiache. Patologie vascolari. Raro: angioite necrotizzante (vasculite, vasculite con interessamento cutaneo). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: difficolta' respiratoria (compresi polmonite ed edema polmonare); molto raro: sindrome da distress respiratorio acuto (ards) (vedere paragrafo 4.4). Patologie gastrointestinali. Non comune: irritazione gastrica, diarrea, costipazione; raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Raro: ittero (ittero colestatico intraepatico). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: reazioni da fotosensibilita', eruzione cutanea, orticaria, reazioni anafilattiche, necrolisi epidermica tossica; molto raro: reazioni cutanee simili a quelle del lupus eritematoso, riacutizzazioni del lupus eritematoso cutaneo. Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa. Non comune: spasmi muscolari. Patologie renali e urinarie. Raro: nefrite interstiziale, disfunzioni renali. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: astenia; raro: febbre. Descrizione di reazioni avverse selezionate Cancro cutaneo non melanoma: sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, e' stata osservata un'associazione tra HCTZ e NMSC, correlata alla dose cumulativa assunta (vedere anche i paragrafi 4.4. e 5.1). Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza. ACE-inibitori: l'uso di ACE-inibitori non e' raccomandatodurante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso di ACE-inibitori e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un leggero aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza sideve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE-inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE-inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE-inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l'ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Idroclorotiazide: c'e' limitataesperienza con idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi sugli animali sono insufficienti.Idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al suo meccanismo d'azione l'uso di idroclorotiazide durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza puo' compromettere la perfusione feto placentare e puo' causare effetti fetali e neonatali come ittero, alterazioni del bilancio elettrolitico e trombocitopenia. Idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell'edema gestazionale, l'ipertensione gestazionale o la preeclampsia a causa del rischio di riduzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare senza un effetto benefico sul decorso della malattia. Idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell'ipertensione in donne in gravidanza eccetto che in rare situazioni dove nessun altro trattamento potrebbe essere usato. Allattamento: sia il quinapril, sia l'idroclorotiazide vengono escreti nel latte materno. Possono insorgere ipersensibilita' ai derivati sulfonamidici, ipopotassiemia ed ittero nucleare. Quinapril: limitati dati di farmacocinetica evidenziano concentrazioni molto basse nel latte materno (vedere paragrafo 5.2). Sebbene queste concentrazioni sembrano essere clinicamente irrilevanti, l'uso di quinapril idroclorotiazide zentiva in allattamento non e' raccomandato per i neonati prematuri e nelle prime settimane dopo il parto, a causa del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e perche' non vi e' sufficiente esperienza clinica. Nei neonati piu' grandi, se ritenuto necessario per la madre, quinapril idroclorotiazide zentiva puo' essere assunto durante l'allattamento, ma in questo caso il neonato deve essere seguito per la possibile comparsa di effetti avversi. Idroclorotiazide Idroclortiazide viene escreta nel latte materno in piccole quantita'. I diuretici tiazidici ad alte dosi provocano intensa diuresi che puo' inibire la produzione di latte. L'uso di quinapril idroclorotiazide zentiva durante l'allattamento al seno non e' raccomandato. Se quinapril idroclorotiazide zentiva viene assunto durante l'allattamento, le dosi devono essere mantenute ai livelli piu' bassi possibili.

Codice: 037369220
Codice EAN:

Codice ATC: C09BA06
  • Sistema cardiovascolare
  • Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina
  • Ace inibitori, associazioni
  • Ace inibitori e diuretici
  • Quinapril e diuretici
Temperatura di conservazione: non conservare al di sopra di +30 gradi
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI

24 MESI

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