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RALOXIFENE SAN 14CPR RIV 60MG Produttore: SANDOZ SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

RALOXIFENE SANDOZ 60 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Modulatori selettivi dei recettori estrogenici.

PRINCIPI ATTIVI

Raloxifene cloridrato 60 mg, equivalenti a raloxifene libero 56 mg.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: sodio amido glicolato (primogel); acido citrico monoidrato; cellulosa microcristallina; fosfato di calcio bibasico;polossamero 407; magnesio stearato. Rivestimento della compressa: ipromellosa; lattosio monoidrato; glicole polietilenico; biossido di titanio (E171); macrogol/PEG 400.

INDICAZIONI

Trattamento e prevenzione dell'osteoporosi nelle donne dopo la menopausa. E' stato dimostrato che riduce significativamente il rischio di fratture vertebrali da osteoporosi, ma non quelle femorali. Nel determinare la scelta di raloxifene o di altre terapie, inclusa quella con estrogeni, per una singola donna in post-menopausa, si devono considerare i sintomi della menopausa, gli effetti sui tessuti uterino e mammario, i rischi e benefici cardiovascolari.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti; donne in eta' fertile; episodi tromboembolici venosi (VTE) pregressi o in atto, compresi la trombosi venosa profonda, l'embolia polmonare e la trombosi venosa retinica; insufficienza epatica, compresa la colestasi; insufficienza renale grave; sanguinamento uterino di natura imprecisata; pazienti con segni o sintomi di carcinoma dell'endometriopoiche' la sicurezza in questo gruppo di pazienti non e' stata adeguatamente studiata.

POSOLOGIA

La dose raccomandata e' una compressa al giorno per somministrazione orale, che puo' essere assunta in qualsiasi momento della giornata e indipendentemente dai pasti. Nelle donne anziane non e' necessario un aggiustamento del dosaggio. A causa della natura di questa patologia, il medicinale e' destinato per un impiego a lungo termine. In genere sono consigliati supplementi di calcio e vitamina D in donne con ridottaassunzione di calcio nella dieta. Insufficienza renale: il farmaco non deve essere usato. Nelle pazienti con insufficienza renale di grado lieve o moderato, il farmaco deve essere usato con cautela. Insufficienza epatica: il medicinale non deve essere usato.

CONSERVAZIONE

Tenere il blister nella confezione originale per tenerlo al riparo dalla luce e dall'umidita'. Non congelare.

AVVERTENZE

Raloxifene si associa con un aumentato rischio di episodi tromboembolici venosi che e' simile al rischio riscontrato in associazione con terapia ormonale sostitutiva in atto. Nelle pazienti a rischio di eventitromboembolici venosi di qualsiasi eziologia deve essere valutato il bilancio rischio-beneficio. Raloxifene deve essere sospeso in presenzadi una qualsiasi malattia o situazione che comporti un prolungato periodo di immobilizzazione. La sospensione deve avvenire non appena possibile in caso di malattia, o tre giorni prima che inizi il periodo di immobilizzazione. La terapia non deve essere ripresa fino a che la causa della sospensione non sia stata risolta e la paziente abbia recuperato la completa mobilita'. In uno studio su donne in post-menopausa con cardiopatia coronarica documentata o ad aumentato rischio di eventi coronarici il raloxifene non ha influenzato ne' l'incidenza di infartodel miocardio, ne' le ospedalizzazioni dovute a sindrome coronarica acuta, ne' la mortalita' complessiva, compresa la mortalita' totale cardiovascolare, ne' il numero di ictus cerebrale. Comunque, nelle donne in terapia con raloxifene c'e' stato un aumento della mortalita' per ictus cerebrale. L'incidenza della mortalita' per ictus cerebrale e' stata di 1,5 su 1.000 donne per anno con il placebo rispetto al 2,2 su 1.000 donne per anno con il raloxifene. Questi dati devono essere tenuti in considerazione in caso di prescrizione di raloxifene a donne in post-menopausa con una storia clinica di ictus cerebrale o con altri fattori di rischio significativi per l'ictus cerebrale, come l'attacco ischemico transitorio o la fibrillazione atriale. Non e' stata dimostrata proliferazione endometriale. Qualsiasi sanguinamento uterino che siverificasse in corso di terapia e' inatteso e deve essere sottoposto a completi accertamenti da parte di uno specialista. Le due diagnosi piu' frequenti associate al sanguinamento uterino che si verificano durante il trattamento con raloxifene sono state l'atrofia endometriale ed i polipi endometriali benigni. Nelle donne in post-menopausa che hanno ricevuto un trattamento con raloxifene per 4 anni, i polipi endometriali benigni sono stati riportati con un'incidenza dello 0,9% rispetto allo 0,3% delle donne trattate con placebo. Raloxifene viene metabolizzato essenzialmente nel fegato. Dosi singole di raloxifene somministrate a pazienti con cirrosi e con moderata insufficienza epatica (di classe A secondo la classificazione di Child-Pugh) hanno determinato concentrazioni plasmatiche di raloxifene di circa 2,5 volte superiori aicontrolli. L'incremento e' correlato con le concentrazioni di bilirubina totale. Fino a quando nelle pazienti con insufficienza epatica nonsiano state ulteriormente valutate l'efficacia e la sicurezza, l'uso del medicinale non e' consigliato. Durante il trattamento devono essere attentamente monitorati la bilirubinemia totale, gammaglutamiltransferasi, fosfatasi alcalina, alanina transferasi ed aspartato transferasi qualora si riscontrino valori elevati. Dati clinici limitati suggeriscono che nelle pazienti con episodi precedenti di ipertrigliceridemia(>5,6 mmol/l) causata dall'assunzione di estrogeni per via orale, il raloxifene puo' essere associato con un marcato aumento della trigliceridemia. Nelle pazienti con questa anamnesi che assumono raloxifene i valori sierici dei trigliceridi devono essere monitorati. La sicurezzadi raloxifene nelle pazienti con carcinoma della mammella non e' stata adeguatamente studiata. Non sono disponibili dati sull'impiego contemporaneo di raloxifene con agenti usati nel trattamento del carcinoma della mammella in fase precoce od avanzata. Pertanto il farmaco deve essere usato per il trattamento e la prevenzione dell'osteoporosi soltanto dopo che il trattamento del carcinoma della mammella, inclusa la terapia adiuvante, sia stato completato. Dal momento che le informazioni sulla sicurezza relativamente alla somministrazione contemporanea diraloxifene ed estrogeni per via sistemica sono limitate, tale uso none' consigliato. Raloxifene non e' efficace nel ridurre la vasodilatazione (vampate di calore) od altri sintomi della menopausa associati aduna mancanza di estrogeni. Il medicinale contiene lattosio.

INTERAZIONI

La contemporanea somministrazione sia di carbonato di calcio che di antiacidi contenenti idrossido di magnesio e alluminio non influenzano la biodisponibilita' del raloxifene. La somministrazione contemporaneadi raloxifene e warfarin non modifica le rispettive farmacocinetiche.Tuttavia, sono state osservate modeste riduzioni del tempo di protrombina, per cui se il raloxifene viene somministrato insieme al warfarino ad altri derivati cumarinici, il tempo di protrombina deve essere monitorato. Gli effetti sul tempo di protrombina si possono verificare dopo parecchie settimane se il trattamento con raloxifene viene iniziato nelle pazienti che sono gia' in terapia con anticoagulanti cumarinici. Raloxifene non ha effetto sulla farmacocinetica del metilprednisolone somministrato in dose singola. Raloxifene non interferisce con l'area sotto la curva allo stato stazionario della digossina. La concentrazione massima della digossina e' aumentata meno del 5%. L'influenza della contemporanea somministrazione di farmaci sulle concentrazioni plasmatiche del raloxifene e' stata valutata negli studi clinici di prevenzione e trattamento. I prodotti medicinali co-somministrati frequentemente comprendevano: paracetamolo, anti-infiammatori non steroidei (come l'acido acetilsalicilico, ibuprofene e naproxene), antibiotici orali, H1 ed H2 antagonisti e benzodiazepine. Nessun effetto clinicamenterilevante della co-somministrazione dei suddetti farmaci fu riscontrato sulle concentrazioni plasmatiche del raloxifene. Nel piano dello studio clinico fu concesso il contemporaneo impiego di preparazioni estrogeniche vaginali, se ritenuto opportuno per trattare le manifestazioni atrofiche della vagina. Rispetto al placebo, nelle pazienti trattatecon raloxifene non ci fu un impiego aumentato. In vitro, il raloxifene non interagisce con il legame di warfarin, fenitoina o tamoxifene. Raloxifene non deve essere somministrato contemporaneamente alla colestiramina (o ad altre resine a scambio anionico) che riduce significativamente l'assorbimento ed il circolo entero-epatico del raloxifene. La contemporanea somministrazione di ampicillina determina una riduzione dei picchi di concentrazione plasmatica del raloxifene. Comunque, dal momento che la quantita' totale assorbita e la percentuale di eliminazione del raloxifene non risultano alterati, il raloxifene puo' essere somministrato contemporaneamente all'ampicillina. Raloxifene aumenta in maniera modesta le concentrazioni delle globuline leganti gli ormoni, incluse le globuline leganti gli steroidi sessuali (SHBG), la globulina legante la tiroxina (TBG) e la globulina legante i corticosteroidi(CBG), con corrispondente aumento delle concentrazioni ormonali totali. Queste alterazioni non influenzano le concentrazioni degli ormoni liberi.

EFFETTI INDESIDERATI

Patologie vascolari. Molto comune: vasodilatazione (vampate di calore); non comune: eventi tromboembolici venosi, inclusi la trombosi venosa profonda, l'embolia polmonare, la trombosi venosa retinica, tromboflebite venosa superficiale. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: crampi alle gambe. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: sindrome influenzale; comune: edema periferico. >>Periodo post-marketing. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: trombocitopenia. Patologie gastrointestinali. Molto raro: sintomi gastrointestinali, come nausea, vomito, dolori addominali, dispepsia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Raro: edema periferico. Esami diagnostici. Molto raro: aumento della pressione sanguigna. Patologie del sistema nervoso. Molto raro: cefalea, inclusa emicrania. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto raro: eruzione cutanea. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: lievi sintomi a carico della mammella come dolore, ingrossamento e tensione. Patologie vascolari. Raro: reazione tromboembolica venosa; molto raro: reazione tromboembolica arteriosa.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Il farmaco e' per l'uso esclusivo nelle donne dopo la menopausa. Raloxifene non deve essere assunto da donne ancora in grado di avere figli, perche' puo' causare danno al feto. Se il prodotto viene erroneamente somministrato durante la gravidanza o la paziente diviene gravida mentre lo sta assumendo, essa deve essere informata del potenziale rischio per il feto. Non e' noto se il raloxifene venga escreto attraverso il latte materno. Pertanto, il suo impiego clinico in donne in allattamento non puo' essere raccomandato. Il medicinale puo' alterare lo sviluppo del bambino.

Codice: 040742013
Codice EAN:

Codice ATC: G03XC01
  • Sistema genito-urinario ed ormoni sessuali
  • Ormoni sessuali e modulatori del sistema genitale
  • Altri ormoni sessuali e modulatori del sistema genitale
  • Modulatori selettivi dei recettori estrogenici
  • Ralossifene
Temperatura di conservazione: al riparo da luce e umidita'
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE

36 MESI

BLISTER