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RAMIPRIL ID AUR 14CPR 5MG+25MG Produttore: AUROBINDO PHARMA ITALIA SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

RAMIPRIL E IDROCLOROTIAZIDE AUROBINDO COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Ramipril e diuretici.

PRINCIPI ATTIVI

Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo 2,5 mg/12,5 mg. Ciascuna compressa contiene 2,5 mg di ramipril e 12,5 mg di idroclorotiazide. Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo 5 mg/25 mg. Ciascuna compressa contiene5 mg di ramipril e 25 mg di idroclorotiazide. Eccipienti con effetti noti. Ciascuna compressa di Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo 2,5 mg/12,5 mg contiene 64,5 mg di lattosio monoidrato. Ciascuna compressadi Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo 5 mg/25 mg contiene 129 mg di lattosio monoidrato. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Amido di mais, parzialmente pregelatinizzato, sodio stearilfumarato, sodio bicarbonato, lattosio monoidrato, croscarmellosa sodica.

INDICAZIONI

Trattamento dell'ipertensione. Questa associazione a dose fissa e' indicata in pazienti la cui pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata con ramipril da solo o idroclorotiazide da sola.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad altri ACE-inibitori (inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina), ad altri diuretici tiazidici, alle sulfonamidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti di Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo elencati al paragrafo 6.1. Riscontroanamnestico di angioedema (ereditario, idiopatico o pregresso angioedema con ACE-inibitori o un antagonista del recettore dell'angiotensinaII, AIIRA). Trattamenti extracorporei che portano il sangue a contatto con superfici a carica negativa (vedere paragrafo 4.5). Stenosi renale bilaterale significativa o stenosi unilaterale dell'arteria renale in pazienti con singolo rene funzionante. Secondo e terzo trimestre digravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6). Allattamento (vedere paragrafo 4.6). Grave compromissione della funzionalita' renale, con clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min in pazienti non dializzati. Alterazioni degli elettroliti clinicamente rilevanti che potrebbero peggiorare in seguito al trattamento con Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo (vedere paragrafo 4.4). Grave compromissione della funzionalita'epatica, encefalopatia epatica. L'uso concomitante di Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale(velocita' di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m^2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan. Ramipril non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.5).

POSOLOGIA

Posologia. Adulti: la dose deve essere personalizzata in accordo con il profilo del paziente (vedere paragrafo 4.4) e del controllo della pressione arteriosa. La somministrazione dell'associazione fissa di ramipril e idroclorotiazide e' generalmente raccomandata dopo titolazionedel dosaggio con uno dei componenti singoli. Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo deve essere iniziato al piu' basso dosaggio disponibile.Se necessario, la dose puo' essere aumentata progressivamente per raggiungere il valore di pressione arteriosa richiesto; le dosi massime consentite sono 10 mg di ramipril e 25 mg di idroclorotiazide al giorno. Popolazioni speciali. Pazienti trattati con diuretici: si raccomandacautela nei pazienti gia' in trattamento con diuretici, poiche' si puo' manifestare ipotensione dopo l'inizio del trattamento. Si deve prendere in considerazione la riduzione della dose del diuretico o la sospensione del diuretico prima di iniziare il trattamento con Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo. Nel caso in cui non sia possibile interrompere la terapia, si raccomanda di iniziare il trattamento con il dosaggio piu' basso possibile di ramipril (1,25 mg al giorno) in associazione libera. Si raccomanda di fare successivamente il passaggio a una dose iniziale di non piu' di 2,5 mg di ramipril/12,5 mg di idroclorotiazide. Pazienti con compromissione renale: Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo e' controindicato in pazienti con grave compromissione renalea causa della presenza di idroclorotiazide (clearance della creatinina < 30 ml/min) (vedere paragrafo 4.3). I pazienti con compromissione della funzione renale possono richiedere dosi ridotte di Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo. I pazienti con clearance della creatinina tra30 e 60 ml/min devono essere trattati solo con la dose piu' bassa dell'associazione fissa di ramipril e idroclorotiazide, dopo somministrazione di ramipril da solo. Le dosi massime consentite sono 5 mg di ramipril e 25 mg di idroclorotiazide al giorno. Pazienti con compromissione epatica: nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderatail trattamento con Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo deve essere iniziato solo sotto stretto controllo medico e le dosi giornaliere massime consentite sono 2,5 mg di ramipril e 12,5 mg di idroclorotiazide.Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo e' controindicato nella compromissione epatica grave (vedere paragrafo 4.3). Pazienti anziani: la dose iniziale deve essere la piu' bassa e la successiva titolazione deve essere piu' graduale a causa della maggior probabilita' di effetti indesiderati in particolare nei pazienti molto anziani e deboli. Popolazione pediatrica: non e' raccomandato l'uso di Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo in bambini e adolescenti sotto i 18 anni di eta' in mancanza di dati sufficienti di sicurezza ed efficacia. Modo di somministrazione: uso orale. Si raccomanda che Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo venga assunto una volta al giorno alla stessa ora, solitamente al mattino. Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo puo' essere assunto prima, durante o dopo i pasti, poiche' l'assunzione di cibo non modifica la sua biodisponibilita' (vedere paragrafo 5.2). Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo deve essere deglutito con un liquido e non deve essere masticato o sbriciolato.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C.

AVVERTENZE

Speciali popolazioni. Gravidanza: la terapia con ACE inibitori, come ramipril o con gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II (AIIRA) non deve essere iniziata durante la gravidanza. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore/antagonista del recettore dell'angiotensina II. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori/antagonisti del recettore dell'angiotensinaII deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6). Pazienti a particolare rischio di ipotensione. Pazienti con iperattivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone: i pazienti con iperattivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone possono incorrere in un notevole calo acuto della pressione arteriosa e nel peggioramento della funzione renale dovuto all'ACE inibizione, specialmente quandol'ACE inibitore o un diuretico in associazione sono somministrati perla prima volta o al primo incremento della dose. Deve essere previstaun'attivazione rilevante del sistema renina-angiotensina-aldosterone,ed e' necessaria una supervisione medica che includa il monitoraggio della pressione per esempio in: pazienti con grave ipertensione; pazienti con insufficienza cardiaca congestizia non compensata; pazienti con ostacolo emodinamicamente rilevante all'afflusso o al deflusso ventricolare sinistro (ad es. stenosi della valvola aortica o mitrale); pazienti con stenosi unilaterale dell'arteria renale con secondo rene funzionante; pazienti con presenza o a rischio di possibile sviluppo di deplezione idrica o salina (inclusi i pazienti in terapia con diuretici); pazienti con cirrosi epatica e/o ascite; pazienti sottoposti a chirurgia maggiore o in corso di anestesia con agenti che determinano ipotensione. In genere, si raccomanda di correggere la disidratazione, l'ipovolemia o la deplezione di sali prima di iniziare il trattamento (tuttavia nei pazienti con insufficienza cardiaca, tale azione correttivadeve essere attentamente valutata contro il rischio di un sovraccarico). Chirurgia: se possibile, si raccomanda di interrompere il trattamento con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, come ramipril, un giorno prima dell'intervento chirurgico. Pazienti a rischio di ischemia cardiaca o cerebrale in caso di ipotensione acuta: la fase iniziale del trattamento richiede una attenta supervisione medica. Iperaldosteronismo primario: l'associazione ramipril e idroclorotiazide non rappresenta un trattamento di scelta per l'iperaldosteronismo primario. Se l'associazione ramipril e idroclorotiazide viene utilizzatain un paziente con iperaldosteronismo primario, e' necessario il monitoraggio attento dei livelli plasmatici di potassio. Pazienti anziani:vedere paragrafo 4.2. Pazienti con patologia epatica: le alterazioni degli elettroliti dovuti alla terapia con diuretici, inclusa idroclorotiazide, possono causare encefalopatia epatica in pazienti con epatopatia. Monitoraggio della funzione renale: la funzione renale deve essere monitorata prima e durante il trattamento e la dose deve essere aggiustata, in particolare nelle prime settimane di trattamento. In pazienti con funzione renale compromessa e' richiesto un monitoraggio particolarmente attento (vedere paragrafo 4.2). C'e' il rischio di un danneggiamento della funzione renale, soprattutto nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia o dopo trapianto di rene o con patologia renovascolare inclusi i pazienti con stenosi dell'arteria afferente al singolo rene rilevante dal punto vista emodinamico. Compromissione renale: in pazienti con nefropatie, i diuretici tiazidici possono precipitare l'uremia. In pazienti con funzionalita' renale compromessa si possono sviluppare effetti cumulativi del principio attivo. Se si evidenziauna progressiva compromissione della funzionalita' renale, come indicato da un aumento dell'azotemia, e' necessaria un'attenta rivalutazione della terapia, e si deve prendere in considerazione la sospensione della terapia diuretica (vedere paragrafo 4.3). Squilibrio elettrolitico: come per qualsiasi paziente in terapia con diuretici, si deve effettuare un monitoraggio periodico degli elettroliti sierici a intervalliappropriati. I diuretici tiazidici, inclusa l'idroclorotiazide, possono causare sbilanciamento dei fluidi o degli elettroliti (ipokaliemia,iponatriemia e alcalosi ipocloremica). Anche se con l'uso di diuretici tiazidici si puo' sviluppare ipokaliemia, la terapia concomitante con ramipril puo' ridurne l'ipokaliemia indotta da diuretici. Il rischiodi ipokaliemia e' piu' elevato nei pazienti con cirrosi epatica, nei pazienti con diuresi rapida, in pazienti che ricevono un inadeguato supplemento di elettroliti e in pazienti in terapia concomitante con corticosteroidi o ACTH (vedere paragrafo 4.5). La prima valutazione dei livelli plasmatici di potassio deve essere effettuata nella prima settimana dopo l'inizio del trattamento. Se vengono evidenziati bassi livelli di potassio e' necessaria una correzione. Puo' verificarsi iponatriemia da diluizione. La riduzione dei livelli di sodio puo' essere asintomatica nella fase iniziale; e' pertanto essenziale un monitoraggio regolare. Il monitoraggio deve essere piu' frequente in pazienti anziani e cirrotici. E' stato visto che i diuretici tiazidici aumentano l'escrezione urinaria di magnesio, che puo' determinare ipomagnesiemia. Potassio sierico: Iperkaliemia e' stata osservata in alcuni pazienti trattati con ACE-inibitori, incluso Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo. Gli ACE-inibitori possono provocare iperkaliemia poiche' inibiscono il rilascio di aldosterone.

INTERAZIONI

Associazioni controindicate: trattamenti extracorporei che implichinoil contatto tra sangue e superfici con carica negativa, quali dialisio emofiltrazione con membrane ad alto flusso (ad esempio membrane poliacrilonitriliche) e aferesi delle lipoproteine a bassa densita' mediante destrano solfato, per il rischio di gravi reazioni anafilattoidi (vedere paragrafo 4.3). Se e' necessario effettuare trattamenti di questo tipo, si deve valutare la possibilita' di utilizzare un diverso tipo di membrana da dialisi o una classe diversa di antipertensivo. Precauzioni per l'uso: i dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1). Diuretici risparmiatori del potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio: sebbene il potassiosierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazienti trattati con ramipril si puo' sviluppare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori del potassio (come spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenentipotassio possono determinare aumenti significativi del potassio sierico. Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare ramipril in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto e' noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l'amiloride. L'associazione di ramipril con i farmaci sopra citati non e' pertanto raccomandata. Se e' indicato l'uso concomitante, occorre esercitare la debita cautela e monitorare frequentemente il potassio sierico. Ciclosporina: durante l'uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomandail monitoraggio del potassio sierico. Eparina: durante l'uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Medicinali che aumentano il rischio di angioedema: l'uso concomitante di ACE-inibitori di ACE-inibitori e sacubitril/valsartan e' controindicato poiche' aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). L'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin puo' determinare un aumentodel rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4). Farmaci antipertensivi (ad es. diuretici) e altre sostanze che potrebbero ridurre la pressione arteriosa (ad. es. nitrati, antipertensivi triciclici, anestetici, assunzione acuta di alcol, baclofene, alfuzosina, doxazosina, prazosina, tamsulosina, terazosina): si deve attendere un incremento del rischio di ipotensione (per i diuretici vedere paragrafo 4.2). Simpaticomimetici vasopressori e altre sostanze (adrenalina) che possono ridurre l'effetto antipertensivo di ramipril: e' raccomandato il monitoraggio della pressione arteriosa. Inoltre, l'effetto dei simpaticomimetici vasopressori puo' essere attenuato dall'idroclorotiazide. Allopurinolo, immunosoppressori, corticosteroidi, procainamide, citostatici e altre sostanze che potrebbero alterare la conta delle cellule ematiche: aumentato rischio di reazioni ematologiche (vedere paragrafo 4.4). Sali di litio: l'escrezione di litio puo' essere ridotta dagli ACE-inibitori e pertanto la tossicita' da litio puo' risultare aumentata. I livelli sierici di litio devono essere monitorati. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' da litio e potenziare il rischio gia' elevato di tossicita' da litio associato agliACE-inibitori. L'associazione ramipril e idroclorotiazide con il litio non e' pertanto raccomandata. Antidiabetici, inclusa insulina: possono verificarsi reazioni ipoglicemiche. L'idroclorotiazide puo' attenuare l'effetto dei farmaci antidiabetici. Nella fase iniziale della co-somministrazione e' pertanto raccomandato un monitoraggio della glicemia particolarmente attento. Farmaci antinfiammatori non steroidei e acido acetilsalicilico: si deve attendere una possibile riduzione dell'effetto antipertensivo di Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo. Inoltre, il trattamento concomitante con ACE-inibitori e FANS puo' determinare un aumento del rischio di peggioramento della funzione renale e un aumento della kaliemia. Anticoagulanti orali: l'effetto anticoagulante puo' essere diminuito dall'uso concomitante di idroclorotiazide. Corticosteroidi, ACTH, amfotericina B, carbenoxolone, elevate quantita' di liquirizia, lassativi (in caso di uso prolungato), e altre sostanze con effetto kaliuretico o che diminuiscono il potassio plasmatico: rischio aumentato di ipopotassiemia. Preparati a base di digitale, principiattivi che causano il prolungamento dell'intervallo QT e antiaritmici: la loro tossicita' proaritmica puo' risultare aumentata o il loro effetto antiaritmico ridotto in presenza di disordini degli elettroliti (p. es. ipopotassiemia, ipomagnesiemia). Metildopa: possibile emolisi.Colestiramina o altri scambiatori di ioni somministrati per via enterica: riduzione dell'assorbimento di idroclorotiazide. I diuretici sulfonamidici devono essere assunti almeno un'ora prima oppure dalle quattro alle sei ore dopo l'assunzione di questi medicinali. Miorilassanti simili al curaro: possibile intensificazione e prolungamento dell'effetto miorilassante. Sali di calcio e medicinali che aumentano i livellidi calcio plasmatico: si deve attendere un rialzo dei livelli di calcio sierico in caso di somministrazione concomitante di idroclorotiazide; pertanto, si richiede uno stretto monitoraggio del calcio sierico. Carbamazepina: rischio di iponatremia per l'effetto additivo di idroclorotiazide. Mezzi di contrasto contenenti iodio: in caso di disidratazione indotta da diuretici, inclusa idroclorotiazide, esiste un rischioaumentato di insufficienza renale acuta, soprattutto con l'utilizzo di alte dosi di mezzi di contrasto iodati. Penicillin a: idroclorotiazide e' escreta nei tubuli distali e riduce l'escrezione di penicillina.Chinina: l'idroclorotiazide riduce l'escrezione di chinina. Eparina: possibile aumento delle concentrazioni sieriche di potassio. Vildagliptin: nei pazienti che assumono ACE-inibitori e vildagliptin e' stata rilevata un'incidenza aumentata di angioedema.

EFFETTI INDESIDERATI

Il profilo di sicurezza dell'associazione ramipril e idroclorotiazideinclude reazioni avverse che si manifestano in un quadro di ipotensione e/o deplezione idrica dovuta all'aumentata diuresi. Il principio attivo ramipril puo' indurre tosse secca persistente, mentre il principio attivo idroclorotiazide puo' determinare un peggioramento del metabolismo di glucosio, lipidi e acido urico. I due principi attivi hanno effetti opposti sul potassio plasmatico. Reazioni avverse gravi comprendono angioedema o reazione anafilattica, compromissione della funzionerenale o epatica, pancreatite, gravi reazioni cutanee e neutropenia/agranulocitosi. La frequenza degli effetti indesiderati e' definita secondo la seguente convenzione: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), rara (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto rara (< 1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non nota: cancro cutaneo non melanoma (carcinomabasocellulare e carcinoma a cellule squamose). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: riduzione del numero dei leucociti, riduzione del numero degli eritrociti, riduzione della concentrazione dell'emoglobina, anemia emolitica, riduzione del numero delle piastrine; non nota: insufficienza midollare neutropenia, con agranulocitosi, pancitopenia, eosinofilia emoconcentrazione in un quadro di deplezione deifluidi. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni anafilattiche o anafilattoidi al ramipril o reazione anafilattica all'idroclorotiazide, aumento degli anticorpi anti-nucleo. Patologie endocrine. Non nota: sindrome della secrezione inappropriata di ormone antidiuretico (siadh). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: inadeguato controllo del diabete mellito, riduzione della tolleranza al glucosio, aumento della glicemia, aumento dell'acido urico ematico, peggioramento della gotta, aumento di colesterolo e/o trigliceridi ematici dovuto all'idroclorotiazide; non comune: anoressia, riduzione dell'appetito, riduzione del potassio ematico, sete dovuta all'idroclorotiazide; molto rara:aumento del potassio ematico dovuto al ramipril; non nota: sodio ematico diminuito glicosuria, alcalosi metabolica, ipocloremia, ipomagnesiemia, ipercalcemia, disidratazione dovuta all'idroclorotiazide. Disturbi psichiatrici. non comune: umore depresso, apatia, ansia, nervosismo, disturbi del sonno, inclusa sonnolenza; non nota: statoconfusionale, irrequietezza, disturbo dell'attenzione. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiri; non comune: vertigini, parestesia, tremori, disturbi dell'equilibrio, sensazione di bruciore, disgeusia, ageusia; non nota: ischemia cerebrale, inclusi ictus ischemico e attacco ischemico transitorio, compromissione delle capacità psicomotorie, parosmia. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi visivi,inclusa visione sfocata, congiuntivite; non nota: xantopsia, riduzione della lacrimazione dovuta all'idroclorotiazide; effusione coroidale,glaucoma acuto ad angolo chiuso dovuto all'idroclorotiazide. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito; non nota: compromissione dell'udito. Patologie cardiache. Non comune: ischemia miocardica, inclusa angina pectoris, tachicardia, ritmia, palpitazioni, edemaperiferico; non nota: infarto del miocardio. Patologie vascolari. Noncomune: ipotensione, ipotensione ortostatica, sincope, rossore; non nota: trombosi in un quadro di grave deplezione idrica, stenosi vascolare, ipoperfusione, fenomeno di raynaud, vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse secca non produttiva, bronchite; non comune: sinusite, dispnea, congestione nasale; molto rara: sindrome da distress respiratorio acuto (ards) (vedere paragrafo 4.4); non nota: broncospasmo, con peggioramento dell'asma alveolite allergica, edema polmonare non cardiogeno dovuto all'idroclorotiazide. Patologie gastrointestinali. Non comune: infiammazione gastrointestinale, disturbi della digestione, fastidio addominale, dispepsia, gastrite, nausea, stipsi, gengivite dovuta all'idroclorotiazide; molto rara: vomito, stomatite aftosa, glossite, diarrea, dolore nella parte alta dell'addome, bocca secca; non nota: pancreatite (casi con esiti letali sonostati eccezionalmente riportati con gli ace- inibitori), aumento degli enzimi pancreatici, angioedema dell'intestino tenue sialoadenite dovuta all'idroclorotiazide. Patologie epatobiliari. Non comune: epatite colestatica o citolitica (con esito fatale in casi del tutto eccezionali), aumento degli enzimi epatici e/o della bilirubina coniugata colecisti calcolosa dovuta all'idroclorotiazide; non nota: insufficienza epatica acuta, ittero colestatico, lesione epatocellulare. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: angioedema: in casi del tutto eccezionali l'ostruzione delle vie aeree dovuta ad angioedema può avere un esito fatale; dermatite psoriasiforme, iperidrosi, eruzione cutanea, in particolare maculopapulare, prurito, alopecia; non nota: necrolisi epidermica tossica, sindrome di stevens-johnson, eritema multiforme, pemfigo, peggioramento della psoriasi, dermatite esfoliativa, reazione di fotosensibilità, onicolisi, esantema o enantema pemfigoide o lichenoide, orticaria, lupus eritematoso sistemico dovuto all'idroclorotiazide. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessutoconnettivo. Non comune: mialgia; non nota: artralgia, spasmi muscolari, debolezza muscolare, rigidità muscoloscheletrica, tetania dovuto all'idroclorotiazide. Patologie renali e urinarie. Non comune: compromissione della funzione renale, inclusi insufficienza renale acuta, aumento della produzione di urina, aumento dell'urea ematica, aumento dellacreatinina ematica; non nota: peggioramento di una proteinuria esistente, nefrite interstiziale dovuta all'idroclorotiazide. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: impotenza erettile transitoria; non nota: riduzione della libido, ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: stanchezza, astenia; non comune: dolore toracico, piressia. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Cancro cutaneo non melanoma: sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, e'stata osservata un'associazione tra HCTZ e NMSC, correlata alla dose cumulativa assunta (vedere anche i paragrafi 4.4 e 5.1). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: l'uso di Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo non e' raccomandato nel primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4) ed e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.3). L'evidenza epidemiologica relativa al rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia, non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere atrattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare unaterapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori/antagonista del recettore dell'angiotensina II durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere anche il paragrafo 5.3 "Dati preclinici di sicurezza"). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente osservati per quanto riguarda ipotensione, oliguria e iperkaliemia (vedere anche i paragrafi 4.3 e 4.4). L'esposizione prolungata all'idroclorotiazide, durante il terzo trimestre di gravidanza, puo' causare un'ischemia feto-placentare e rischio di ritardo nella crescita. Inoltre, sono stati segnalati rari casi di ipoglicemia e trombocitopenia nei neonati in caso di esposizione vicino al termine della gravidanza. Idroclorotiazide puo' ridurre il volume plasmatico e il flusso sanguigno utero placentare. Allattamento: Ramipril e Idroclorotiazide Aurobindo e' controindicato durante l'allattamento al seno. Ramipril e idroclorotiazide sono escreti nel latte materno ed e' probabile che dosi terapeutiche somministrate a donne che allattano possano produrre effetti sul bambino. Non sono disponibili informazioni sufficienti riguardo l'uso di ramipril durante l'allattamento al seno per cui sono preferibili trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza, specialmente quando si allattano neonati o prematuri. Idroclorotiazide viene escreta nel latte materno. I diuretici tiazidici durante l'allattamento al seno possono diminuire o inibire completamente la produzione di latte. Si potrebbero verificare ipersensibilita' ai derivati della sulfonamide, ipokaliemia e ittero nucleare. A causa delle possibili gravi reazioni nei neonati dovute a ramipril e idroclorotiazide, tenuto conto dell'importanza della terapia per la madre, e' necessario valutare se continuare l'allattamento o interrompere la terapia.

Codice: 038087209
Codice EAN:

Codice ATC: C09BA05
  • Sistema cardiovascolare
  • Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina
  • Ace inibitori, associazioni
  • Ace inibitori e diuretici
  • Ramipril e diuretici
Temperatura di conservazione: inferiore a +25 gradi
Forma farmaceutica: COMPRESSE DIVISIBILI
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: BLISTER OPACO

COMPRESSE DIVISIBILI

24 MESI

BLISTER OPACO