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REBIF SC 2CART 24MUI/ML 1,5ML Produttore: MERCK SERONO SPA

  • PARAFARMACO
  • Prezzo: libero

DENOMINAZIONE

REBIF SOLUZIONE INIETTABILE IN CARTUCCIA

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Immunostimolanti, interferoni.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni cartuccia preriempita contiene 132 microgrammi (36 MUI) di interferone beta-1a in 1,5 mL di soluzione, corrispondenti a 88 microgrammi/mL.

ECCIPIENTI

Mannitolo, polossamero 188, L-metionina, alcool benzilico, sodio acetato, acido acetico per regolazione del pH, sodio idrossido per regolazione del pH, acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Il medicinale e' indicato nel trattamento di pazienti che hanno manifestato un singolo evento demielinizzante con processo infiammatorio attivo, se altre diagnosi sono state escluse e se sono considerati ad alto rischio per lo sviluppo di una sclerosi multipla clinicamente definita; pazienti affetti da sclerosi multipla con recidive. Negli studi clinici, cio' veniva caratterizzato da due o piu' esacerbazioni nei dueanni precedenti. Non e' stata dimostrata l'efficacia nei pazienti consclerosi multipla secondariamente progressiva in assenza di esacerbazioni.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Inizio del trattamento in gravidanza. Ipersensibilita' all'interferone beta naturale o ricombinante o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Depressione grave e/o ideazioni suicide.

POSOLOGIA

Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento della malattia. Posologia. La confezione di inizio trattamento del medicinale corrisponde alla dose necessaria al paziente per il primo mese di trattamento. Quando si inizia per la prima volta il trattamento con il farmaco, per permettere lo sviluppo della tachifilassi e quindi una riduzione delle reazioni avverse, si raccomanda di iniziare con la dose di 8,8 microgrammi per via sottocutaneae di aumentare il dosaggio nell'arco di 4 settimane fino a raggiungere la dose finale, secondo lo schema seguente. Settimane 1-2. Dose di titolazione per il medicinale da 44 microgrammi tre volte alla settimana (tiw): 8,8 microgrammi tiw. Settimane 3-4. Dose di titolazione per il medicinale da 44 microgrammi tre volte alla settimana (tiw): 22 microgrammi tiw. Settimane 5+. Dose di titolazione per il medicinale da 44microgrammi tre volte alla settimana (tiw): 44 microgrammi tiw. Popolazione pediatrica. Non sono stati condotti studi clinici formali o studi di farmacocinetica nei bambini e negli adolescenti. Tuttavia, in uno studio di coorte retrospettivo in ambito pediatrico, sono stati raccolti, dalla documentazione clinica, dati di sicurezza relativi al medicinale in bambini (n=52) e adolescenti (n=255). I risultati di questo studio suggeriscono che il profilo di sicurezza nei bambini (da 2 a 11anni) e negli adolescenti (da 12 a 17 anni) trattati con il medicinale da 22 microgrammi o 44 microgrammi per via sottocutanea tre volte alla settimana e' simile a quello osservato negli adulti. La sicurezza el'efficacia del medicinale nei bambini di eta' inferiore ai 2 anni non sono state ancora stabilite. Il medicinale non deve essere usato in questa fascia di eta'. Modo di somministrazione. Il farmaco e' indicato per l'uso multidose con il dispositivo iniettore elettronico RebiSmart o con il dispositivo penna iniettore manuale RebiSlide, dopo aver fornito istruzioni adeguate al paziente e/o a chi lo assiste. Nel colloquio con il paziente il medico deve stabilire quale dispositivo sia piu' idoneo. I pazienti con disturbi della vista non devono usare RebiSlide, a meno che non vengano assistiti da una persona con buona capacita' visiva. Per la somministrazione, si devono seguire le istruzioni presenti nel foglio illustrativo e nei rispettivi manuali d'istruzioni (Istruzioni per l'uso) forniti con RebiSmart e RebiSlide. Prima di effettuare l'iniezione e 24 ore dopo ogni iniezione si consiglia di somministrare un analgesico antipiretico per attenuare i sintomi simil-influenzali associati alla somministrazione del medicinale. Al momento non e' noto per quanto tempo i pazienti devono essere trattati. La sicurezza e l'efficacia del medicinale non sono state dimostrate oltre 4 annidi trattamento. Si raccomanda di monitorare i pazienti almeno ogni 2 anni nei primi 4 anni di trattamento con il farmaco, e la decisione diproseguire con una terapia a lungo termine deve essere presa dal medico in base alla situazione di ogni singolo paziente.

CONSERVAZIONE

Conservare in frigorifero (2 gradi C-8 gradi C) lontano dalla grigliarefrigerante. Non congelare. Conservare la cartuccia nella confezioneoriginale per proteggere il medicinale dalla luce. Il dispositivo (RebiSmart o RebiSlide) contenente una cartuccia preriempita del farmaco va conservato nella propria custodia in frigorifero (2 gradi C-8 gradiC). Il paziente puo' conservare la confezione del medicinale in uso fuori dal frigorifero ad una temperatura non superiore ai 25 gradi C per una sola volta per un periodo della durata massima di 14 giorni. Successivamente il medicinale deve essere riposto nuovamente nel frigorifero ed utilizzato prima della data di scadenza.

AVVERTENZE

I pazienti devono essere informati sulle piu' frequenti reazioni avverse associate alla somministrazione di interferone beta, inclusi i sintomi della sindrome simil-influenzale. Questi sintomi sono piu' evidenti all'inizio della terapia e diminuiscono in frequenza e gravita' conil proseguire del trattamento. Microangiopatia trombotica (TMA). Sonostati riferiti casi di TMA, che si manifesta come porpora trombotica trombocitopenica (TTP) o sindrome emolitica uremica (HUS), compresi casi fatali con prodotti a base di interferone-beta. Gli eventi sono stati segnalati in tempi diversi nel corso del trattamento e possono manifestarsi da diverse settimane a diversi anni dopo l'inizio del trattamento con interferone-beta. Le caratteristiche cliniche iniziali comprendono trombocitopenia, ipertensione di nuova insorgenza, febbre, sintomi a carico del sistema nervoso centrale (ad es. confusione, paresi) efunzione renale compromessa. I risultati di laboratorio che suggeriscono la presenza di TMA comprendono la riduzione delle conte piastriniche, l'aumento della lattato- deidrogenasi (LDH) nel siero dovuto a emolisi e la presenza di schistociti (frammentazione degli eritrociti) suuno striscio ematico. Di conseguenza, se si osservano le caratteristiche cliniche della TMA, si raccomanda l'effettuazione di ulteriori esami dei livelli delle piastrine nel sangue, della LDH nel siero, degli strisci ematici e della funzione renale. Nel caso di diagnosi di TMA, e' necessario il trattamento tempestivo (considerando lo scambio plasmatico) ed e' raccomandata l'interruzione immediata di Rebif. Depressione e ideazioni suicide. Il medicinale deve essere somministrato con cautela ai pazienti con disturbi depressivi pregressi o in corso ed in particolare ai pazienti con precedenti ideazioni suicide. E' noto che depressione e ideazioni suicide sono presenti con maggior frequenza nella popolazione dei malati di sclerosi multipla ed in associazione con l'uso dell'interferone. I pazienti in trattamento con il farmaco devono essere avvisati di riferire immediatamente al medico l'eventuale comparsa di sintomi depressivi o ideazioni suicide. I pazienti affetti dadepressione devono essere tenuti sotto stretto controllo medico durante la terapia con il medicinale e trattati in modo appropriato. La sospensione della terapia con il farmaco deve essere presa in considerazione. Disturbi di tipo epilettico. Il medicinale deve essere somministrato con cautela ai pazienti con una storia di crisi epilettiche, a quelli in trattamento con farmaci anti-epilettici ed in particolare se laloro epilessia non e' adeguatamente controllata dagli anti- epilettici. Malattia cardiaca. I pazienti con malattia cardiaca, quale angina, scompenso cardiaco congestizio o aritmie, devono essere tenuti sotto stretto controllo per osservare eventuali peggioramenti delle loro condizioni cliniche durante l'inizio della terapia con interferone beta-1a. I sintomi della sindrome simil-influenzale associati alla terapia con interferone beta-1a possono essere fonte di stress nei pazienti con problemi cardiaci. Necrosi sul sito di iniezione. Sono stati descritticasi di necrosi al sito di iniezione (NSI) in pazienti in terapia conil medicinale. Per ridurre al minimo il rischio di necrosi al sito diiniezione i pazienti devono essere informati: di usare tecniche di iniezione asettiche, di variare il sito di iniezione ad ogni dose. Le procedure per l'auto-somministrazione devono essere periodicamente riesaminate soprattutto se si sono verificate reazioni al sito di iniezione. Se il paziente presenta un qualsiasi tipo di lesione cutanea, accompagnata da edema o essudazione dal sito di iniezione, il paziente deve essere avvisato di consultare il medico prima di continuare le iniezioni del farmaco. Se i pazienti presentano lesioni multiple, il farmaco deve essere interrotto fino alla completa cicatrizzazione delle lesioni. I pazienti con lesioni singole possono continuare la terapia se la necrosi non e' troppo estesa. Disfunzione epatica In studi clinici conil medicinale aumenti asintomatici dei livelli delle transaminasi epatiche (in particolare alanina-aminotransferasi (ALT)) sono stati frequenti e una percentuale pari al 1-3% dei pazienti ha sviluppato incrementi delle transaminasi epatiche oltre 5 volte il limite superiore della norma. In assenza di sintomi clinici, i livelli sierici di ALT devono essere monitorati prima dell'inizio della terapia e a 1, 3 e 6 mesi dall'inizio della terapia, e in seguito, controllati periodicamente. Una riduzione della dose del medicinale deve essere presa in considerazione nel caso i livelli di ALT siano alti piu' di 5 volte il limite superiore della norma e la dose deve essere gradualmente riaumentata quando i livelli enzimatici si normalizzano. Il farmaco deve essere somministrato con cautela nei pazienti con anamnesi di patologie epatiche significative o evidenza clinica di patologia epatica in forma attiva oabuso di alcool o incremento dei livelli di ALT (>2,5 volte i limiti superiori della norma). Il trattamento con il medicinale deve essere interrotto in caso di comparsa di ittero o altri sintomi clinici di disfunzione epatica. Il medicinale, come altri interferoni beta, puo' causare danni epatici gravi, tra cui l'insufficienza epatica acuta. La maggior parte dei casi di grave danno epatico si e' manifestata nei primi sei mesi di trattamento. Non e' noto il meccanismo d'azione dei raricasi di disfunzione epatica sintomatica. Non sono stati identificati specifici fattori di rischio. Patologie renali e urinarie. Sindrome nefrosica. Durante il trattamento con prodotti a base di interferone beta sono stati segnalati casi di sindrome nefrosica con diverse nefropatie sottostanti, tra cui la glomerulosclerosi focale segmentaria collassante (collapsing focal segmental glomerulosclerosis, FSGS), la malattia a lesioni minime (minimal change disease, MCD), la glomerulonefritemembrano-proliferativa (membranoproliferative glomerulonephritis, MPGN) e la glomerulopatia membranosa (membranous glomerulopathy, MGN). Gli eventi sono stati segnalati in tempi diversi nel corso del trattamento e possono manifestarsi dopo diversi anni di trattamento con interferone beta. Si raccomanda il monitoraggio periodico dei segni o sintomiprecoci, quali ad esempio edema, proteinuria e compromissione della funzione renale, in particolare nei pazienti a maggiore rischio di malattia renale. La sindrome nefrosica deve essere trattata tempestivamente e deve essere presa in considerazione l'eventuale l'interruzione deltrattamento con il medicinale.

INTERAZIONI

Non sono stati effettuati studi d'interazione con interferone beta-1anell'uomo. E' noto che gli interferoni riducono l'attivita' degli enzimi dipendenti dal citocromo epatico P450 nell'uomo e negli animali. Occorre prestare attenzione quando si somministra il medicinale in associazione ad altri farmaci con stretto indice terapeutico e in larga misura dipendenti per la loro eliminazione dal sistema epatico del citocromo P450, quali antiepilettici ed alcune classi di antidepressivi. Non e' stata studiata in maniera sistematica l'interazione del farmaco con corticosteroidi o con ormone adrenocorticotropico (ACTH). Studi clinici indicano che i pazienti con sclerosi multipla possono essere trattati con il medicinale e corticosteroidi o ACTH durante le riacutizzazioni.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza. La piu' alta incidenza di reazioni avverse associate al trattamento con il medicinale e' correlata allasindrome simil-influenzale. I sintomi simil-influenzali tendono ad essere maggiori all'inizio del trattamento e a diminuire di frequenza con il proseguimento del trattamento. Durante i primi 6 mesi di trattamento con Rebif il 70% circa dei pazienti potrebbe manifestare i sintomidella sindrome simil-influenzale caratteristica dell'interferone. Nel30% circa dei pazienti si osservano anche reazioni al sito di iniezione, quali lievi infiammazioni o eritema. Sono frequenti aumenti asintomatici dei parametri di funzionalita' epatica e riduzioni della conta leucocitaria. La maggior parte delle reazioni avverse osservate durante il trattamento con l'interferone beta-1a sono lievi e reversibili, erispondono bene a riduzioni del dosaggio. Nel caso di effetti indesiderati gravi o persistenti, a discrezione del medico, la dose del medicinale puo' essere temporaneamente ridotta o sospesa. Elenco delle reazioni avverse. Le reazioni avverse qui riportate sono state riscontratenegli studi clinici e nei rapporti post-marketing. Le seguenti definizioni si riferiscono alla classificazione della frequenza utilizzata d'ora in avanti: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), raro (>=1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: neutropenia, linfopenia, leucopenia, trombocitopenia, anemia; raro: microangiopatia trombotica, comprendente porpora trombotica trombocitopenica/sindrome uremico-emolitica (effetto di classe per i prodottia base di interferone-beta), pancitopenia. Patologie endocrine. Non comune: disfunzione tiroidea che si manifesta piu' frequentemente come ipotiroidismo o ipertiroidismo. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazioni anafilattiche. Patologie epatobiliari. Molto comune: aumento asintomatico delle transaminasi; comune: rialzo delle transaminasi di grado severo; non comune: epatite con o senza ittero; raro: insufficienza epatica, epatite autoimmune. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione, insonnia; raro: tentativo di suicidio. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; non comune: crisi epilettiche; frequenza non nota: sintomi neurologici transitori (ad esempio ipoestesia, spasmo muscolare, parestesia, difficolta' nel camminare, rigidita' muscoloscheletrica) che possono mimare una esacerbazione da sclerosi multipla. Patologie dell'occhio. Non comune: disordini vascolari retinici (ad esempio retinopatia, macchia a fiocco di cotone, ostruzione dell'arteria o vena retinica). Patologie vascolari. Non comune: eventi tromboembolici. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea; frequenza non nota: ipertensione arteriosa polmonare (definizione per classe farmacologica per i medicinali contenenti interferone, vedere di seguito ipertensione arteriosa polmonare). Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea, vomito, nausea. Patologie della cute edel tessuto sottocutaneo. Comune: prurito, rash, rash eritematoso, rash maculo-papulare, alopecia; non comune: orticaria; raro: edema di Quincke (angioedema), eritema multiforme, reazioni cutanee simil-eritemamultiforme, sindrome di Stevens Johnson. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia, artralgia; raro: lupus eritematoso iatrogeno. Patologie renali e urinarie. Raro: sindrome nefrosica, glomerulosclerosi. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: infiammazione alsito di iniezione, reazione al sito di iniezione, sindrome simil-influenzale; comune: dolore al sito di iniezione, astenia, brividi, febbre; non comune: necrosi al sito di iniezione, nodulo al sito di iniezione, ascesso al sito di iniezione, infezione al sito di iniezione, aumento della sudorazione; raro: cellulite al sito di iniezione. Popolazione pediatrica. Non sono stati condotti studi clinici formali o studi difarmacocinetica nei bambini e negli adolescenti. Limitati dati di sicurezza suggeriscono che il profilo di sicurezza nei bambini e negli adolescenti (da 2 a 17 anni) trattati con il medicinale da 22 microgrammi o 44 microgrammi tre volte alla settimana e' simile a quello osservato negli adulti. Effetti correlati alla classe farmacologica. La somministrazione di interferoni e' stata associata alla comparsa di anoressia, capogiri, ansia, aritmie, vasodilatazione e palpitazioni, menorragia e metrorragia. Un'aumentata produzione di autoanticorpi puo' svilupparsi durante il trattamento con interferone beta. Ipertensione arteriosa polmonare. Casi di ipertensione arteriosa polmonare (IAP) sono stati segnalati con i medicinali contenenti interferone beta. Gli eventi sono stati segnalati in diversi punti di rilevazione temporale, anche diversi anni dopo l'inizio del trattamento con interferone beta. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell' allegato V .

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Donne in eta' fertile. Le donne in eta' fertile devono adottare opportune misure contraccettive. Le pazienti in trattamento con Rebif che iniziano una gravidanza o che stanno pianificando una gravidanza devonoessere informate sui rischi potenziali e la possibilita' di interrompere il trattamento deve essere presa in considerazione. Nelle pazientiche, prima dell'inizio del trattamento, presentano un elevato tasso di ricadute, deve essere valutata, in caso di gravidanza, la decisione di interrompere il trattamento con il medicinale, rischiando una gravericaduta o di proseguire il trattamento con il farmaco, aumentando ilrischio di aborto spontaneo. Gravidanza. Sull'uso del medicinale in gravidanza, sono disponibili informazioni limitate. I dati disponibili indicano che si potrebbe verificare un aumento del rischio di aborto spontaneo. Pertanto l'inizio del trattamento durante la gravidanza e' controindicato. Allattamento. Non e' noto se il medicinale sia escreto nel latte materno. Tenuto conto del potenziale rischio di gravi effetti indesiderati nei lattanti, si deve decidere se interrompere l'allattamento o la terapia con il farmaco. Fertilita'. Gli effetti del medicinale sulla fertilita' non sono stati studiati.

Codice: 034091090
Codice EAN:

Codice ATC: L03AB07
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Immunostimolanti
  • Interferoni
  • Interferone beta-1a
Temperatura di conservazione: da +2 a +8 gradi, al riparo dalla luce, non congelare
Forma farmaceutica: PREPARAZIONE INIETTABILE
Scadenza: 18 MESI
Confezionamento: SCATOLA

PREPARAZIONE INIETTABILE

18 MESI

SCATOLA